GIORDANIA - SCRIGNO DI BELLEZZA NABATEA
Diario di viaggio 2025
Il viaggio appena concluso in GIORDANIA mi ha permesso di approfondire Storia, Cultura, Archeologia , Geografia e al tempo stesso scoprire un Paese tra i più sorprendenti e delicati del Medio Oriente.
Come sempre ho prenotato sia i voli che gli alberghi in totale autonomia.
Partiamo da Milano su Amman dove atterriamo al REGINA ALIA distante solo 35 km .
L’aeroporto è intitolato a ALIA BAHA Donna di origine palestinese, figlia di ambasciatori, viaggiatrice libera, dedita alle cause umanitarie, terza consorte del re, madre dei principi ereditari che morì tragicamente in un incidente aereo a soli 28 anni, durante un’ispezione all’ospedale Tafileh che sosteneva. Proprio nel luogo del terribile impatto il sovrano edificò l’aeroporto in suo onore. La biografia della regina è un libro interessante da leggere
Ma torniamo a noi .
Dopo una lenta fila per controllo passaporti e Jordan pass , prendiamo un taxi che raggiungere l’hotel Larsa.
1+2+3 GG - AMMAN - CITTÀ BIANCA
Come Roma la magica e Lisboa la caotica , AMMAN venne fondata su sette colli e le sue origini sono antichissime.
Inizialmente conosciuta come RABBAT AMMON patria degli Ammoniti, diventa PHILADELFIA di Tolomeo nel periodo greco romano, quando era l’epicentro dei pellegrinaggi verso i luoghi santi della Siria, infine denominata AMMAN dagli arabi contemporanei.
L’ ispirazione di fermarci i primi 3 giorni ci è venuta guardando il video EVERYDAY LIFE dei COLDPLAY ambientato in cima all'antica Cittadella. La band suona dolci melodie confondendole alle loro potenti voci, nelle sfumature di delicate albe e tramonti giordani.
La magia dei colori associata alla solennità del posto, accompagna ed esalta le emozioni che proviamo non appena varchiamo l ‘anfiteatro romano del 130 a.c. , un enorme templio intatto utilizzato per concerti , che può ospitare 6000 spettatori.
Giriamo Amman sempre a piedi o coi convenienti taxi.
Percorrendo ingarbugliate strade raggiungiamo la collina di JABAL AL-QALA’A dove in cima c’è il sito archeologico coi resti del Tempio di Ercole , la sua gigante mano bianca , il Palazzo Omayyadi, la Chiesa Bizantina e il Museo Archeologico Nazionale. In questo piccolo scrigno di bellezza sono custoditi interessanti reperti storici provenienti dai siti archeologici , centinaia di anfore, statue, vasi, utensili del periodo Persiano, Nabateo, Bizantino .
Ma io cerco la sala delle famose statuette bianche in gesso a DOPPIA E TRIPLA TESTA DI AIN GHAAZAL considerate le più antiche al mondo, datate 5000 avanti Cristo.
Che magia conficcare nei miei i loro grandi occhi di conchiglia e perdermi per pochi minuti a ripercorrere idealmente quel lungo viaggio millenario che li ha portati fino ad oggi. Le scruto , le fisso …loro con quelle pupille scure profonde, immobili …in realtà …sembra mi stiano sorridendo.
Fuori dall’intricato museo camminando lunga la strada colonnata, ritroviamo i ruderi di palazzi , pilastri , forni , la sala del trono e la famosa Torre di Osservazione celeste .
PHILADELFIA era una delle città della DECAPOLI, la lega delle 10 potenti città romane collegate tra loro con strade lastricate che includevano GADARA (UMM QAIS) PELLA E JERASH, fino a quando gli Abbasidi spostarono il centro del mondo a Baghdad, nel vicino Iraq.
4* GG - MADABA - MONTE NEBO - LE CITTÀ DI MOSÈ
Fatta colazione lasciamo AMMAN per MADABA dalle antiche origini.
Nel 850 A.C fu abitata dagli israeliti, conquistata dai greci, annessa al regno di Alessandro Magno, conobbe la dominazione Nabatea poi Romana infine Bizantina che le diede il soprannome di CITTÀ DEI MOSAICI.
MEDEBA è menzionata in molti scritti biblici, tutti quei racconti mi fanno riflettere sull’importanza che ricoprì nella storia, imponendosi sia come polo culturale che religioso.
Visitiamo con assoluta calma il Parco Archeologico, il Palazzo Bruciato, la Chiesa dei Martiri, lasciando volutamente per ultima la Chiesa ortodossa di S. Giorgio e il grande mosaico al suo interno, la più antica mappa del Medio Oriente.
Vederlo coi nostri occhi è stupefacente. Il mosaico pavimentale bizantino formato da oltre due milioni di tessere, serviva da orientamento per i pellegrini in Terra Santa che non sapendo leggere, si orientavano interpretando i disegni. Questa mappa stupenda è un moderno Google Maps. Indica villaggi perduti e nome di città Betlemme , Jerusalem, il delta del Nilo, il Monte Sinai , contiene centinaia di dettagli, come il tipo di barche da pesca, l’orientamento dei pesci e dei fiumi, il senso dei venti e dei deserti , la presenza di belve feroci.
Dopo pranzo ci spostiamo sul MONTE NEBO dove Mosè contemplò la Terra Promessa ma è anche il luogo della sua morte e sepoltura, anche se nessuno conosce il sepolcro .
Riconosciamo molte pietre della Chiesa originale , il muro a secco, la sagoma della Croce Serpentina, simbolo del serpente innalzato da Mosè nel deserto e la pianta di ulivo sacro piantato da Papa Wojtyla. Tutto è molto coinvolgente, stiamo camminando nella storia, posiamo i nostri piedi sugli stessi passi fatti quasi 3000 anni fa. La sua storia narrata nella Torah e nella Bibbia, lo vede protagonista dell'Esodo, la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto .
Dalla collina godiamo l’identica sua vista privilegiata sulla Valle del Giordano .
Rientrando ad AMMAN troviamo il tempo di visitare il Ninfeo la fontana meraviglia di ingegneria antica, la Moschea di King Abdullh con l’ enorme cupola turchese , il Bukharia vecchio souq col mercato dell’oro dove siamo messi alla prova nell’arte della contrattazione, che proprio non amo.
In serata puntiamo a Rainbow Street polo culturale all’aperto , straripante di murales di pop art e di denuncia sociale, boutique di antiquariato, gallerie d’arte dove si può finalmente cenare e fumare la Shisha in pace.
5 GG - KERAK - CITTÀ DEL MISTERO
Da Amman ci avviciniamo a KARAK percorrendo la scenografica KING'S HIGHWAY , l’unica arteria che taglia da nord a sud l’intero paese.
la Giordania è situata nella mitica Mezzaluna fertile ed è costituita in gran parte , da sconfinate superfici aride, con temperature ancora bollenti anche se siamo a fine ottobre.
Sono già eccitata al pensiero che stiamo attraversando questa strada desertica ed entro sera giungeremo a PETRA.
Questi altopiani dividono il paese in 3 zone principali: la Valle del Giordano, l'altopiano della Transgiordania e l’immenso deserto del WADI RUM appunto che ci condurrà a Petra.
Il viaggio dovrebbe durare un'ora ma considerate le frequenti soste per scattare foto a villaggi e paesaggi che man mano diventano sempre più lunari e romantici, ce ne mettiamo il doppio, senza alcun problema ce la prendiamo comoda.
Arrivati a destinazione ammiriamo KARAK che era una gigantesca roccaforte dei crociati.
Qua si respira bene. L’aria è fresca siamo in montagna .
La cittadella è ben protetta dalle possenti mura, al suo interno scopriamo una serie di edifici ben restaurati.
Il castello domina su tutto , c’è anche un labirinto di stanze e cunicoli sotterranei.
Ci incamminiamo verso la cima merlata della fortezza dove ci riposiamo un po’, osservando il panorama.
Vediamo un condensato di colori e bellezze naturali. Chiazze di azzurro, bianco e blu sono il Mar Morto, quelle oro verde bandiera sono il Monte degli Ulivi e Gerusalemme.
Nel tardo pomeriggio attraversiamo il WADI MUJIB e la RISERVA DI DANA ricchi di oasi, palmeti, fertili dattereti , siti storici e naturali.
Dopo oltre 2 ore sulla highway raggiungiamo PETRA simbolo della Giordania inserito nella lista delle Sette Meraviglie del Mondo.
6 – 7 GG PETRA - CITTÀ DELLA BELLEZZA
PETRA un luogo che non lascia indifferenti.
È insieme mistero e bellezza.
E’ interamente scavata nella secolare roccia rossa.
E’ LA CAPITALE DEI NABATEI TUTTA DA SCOPRIRE.
Con Ivo decidiamo di non perdere nemmeno un istante e per assaporarla meglio ci svegliamo con le prime luci dell’alba.
Ci muniamo di riserva d’acqua negli zaini e iniziamo il walk on.
Camminiamo mano nella mano in assoluto silenzio.
Respiriamo all’unisono.
Calpestiamo le polveri rosa attraversando il SIQ canyon stretto e lunghissimo , raro progetto ancora funzionante di ingegneria idraulica, ammirando le canalizzazioni scavate nella roccia e le tubazioni in terracotta per l'approvvigionamento dell'acqua.
Nell’ultima voragine tra le altissime pareti rosa di pietra arenaria, compare la facciata del “KHAZNEH “IL TESORO” che lascia a dir poco disorientati chiunque abbia l’onore di visitare questo sito Unesco . Siamo circondati dalle montagne rosso rocciose levigate dal vento.
Ammiriamo il teatro romano, l’accampamento beduino dove gli uomini si vestono ancora con lunghi veli neri e hanno occhi neri truccati col kajal , dopo aver fatto una salita di 800 gradini siamo al Monastero di Al-Deir.
Percorriamo questi sentieri attorniati da cammelli, carovane, visitatori, guide autorizzate e penso che sia surreale e strepitoso al tempo stesso.
Questa cittadella “pullula di vita, di energia “ e pare assurdo perché in realtà è un luogo di sepoltura tipo le piramidi, rappresenta il culto dell’oltre tomba, è carico di devozione per tenere sempre caro e vicino a sé, il ricordo di chi si ama e non c’è più. Impressionante e maestoso tutto.
Le facciate visibili sono infatti antiche tombe di nobili , di carovanieri , di sovrani delle dinastie nabatee, popolazione araba insediatasi oltre 3000 anni fa, che trasformarono Petra in uno snodo cruciale per le rotte commerciali della seta, incenso, spezie e oro .
Ogni singolo centimetro , ogni dettaglio è una visione . La tipologia delle tombe svuotate e scavate nella montagna ci ricorda lo straordinario NAQSH-I RUSTAM necropoli achemenide che visitammo in Persia e il labirintico complesso copto delle chiese di LALIBELA viste in Ethiopia .
La giornata è molto calda, Per fortuna abbiamo buone scorte d’acqua . Il procedere nel sito diventa arduo. Il sole appesantisce la sgambata.
Nonostante tutto decidiamo di intraprendere lo stesso identico trekking di sera, per assistere al Petra by Night , spettacolo di luci e suoni. Sarebbe assurdo esser qua e perdere l’occasione .
Dopo cena e doccia rigeneranti, sfiancati rientriamo nel sito.
La camminata copre altri 8 chilometri .
Questa volta il SIQ è illuminato da migliaia di candele accese a terra, che rischiarano il nostro cammino assieme alle stelle che dall’alto ci guidano.
Ogni tanto qualche idiota accende la pila dei cell , per fortuna intervengono veloci i beduini che fanno spegnere le luci artificiali.
Il senso è che dobbiamo tornare alle origini, all’essenziale.
Avanziamo col solo rumore dei passi nel canto del vento fresco serale.
C’È UN SILENZIO CHE SA DI POESIA.. .E’ TUTTO UN BRIVIDO...UNA PELLE D’OCA CONTINUA.. ..STIAMO VIVENDO MOMENTI UNICI… CREDO IRRIPETIBILI...
Arrivati al MONASTERO ci sediamo tutti per terra, in rigoroso rispettoso silenzio. Ascoltiamo la narrazione del tempo lento che avanzando nei secoli tra racconti, fiabe, balli , musiche tradizionali beduine, ha reso unico ed inalterato il fascino millenario della città rosa.
Rientriamo sempre al buio in albergo ma io non riesco a prender sonno, è impossibile.
Ho l’adrenalina addosso, dentro troppe cose nuove e belle nel cuore , voglio solo aggrapparmi ad esse, farle decantare lentamente.
NOTTE INSONNE .
CUORE FELICE.
ANIMA GRATA.
PETRA IMMENSA.
8 GG - PICCOLA PETRA BEIDA - WADI RUM - CITTÀ DELLA SABBIA
Al mattino saliamo a bordo della nostra jeep per contemplare il nascere di una nuova alba. Siamo avvolti dalla bellezza delle montagne rosa e basta.
A metà strada ci fermiamo in un piccolo accampamento per degustare un bollente tè alla menta. Nel campo tendato ci accolgono solo donne beduine, ci sono tanti piccoli bicchierini di vetro buttati a terra che vengono lavati senza acqua direttamente con la sabbia.
Visitiamo BEIDA la bianca, conosciuta come PICCOLA PETRA ( UNESCO) un villaggio neolitico distrutto da un incendio nel 6600a.C. poi ricostruito con soli palazzi bianchi , interamente con ossidiana vulcanica e madreperla.
Anche qui si fermavano le carovane provenienti dall'Arabia e dirette in Egitto. Sembra di stare sul set dei Flintstone. Non me la aspettavo cosi bella, forse è la città più originale tra tutte.
Proseguimento per il deserto del WADI RUM. Riprendiamo la jeep bianca, compriamo una colorata kefiah palestinese, la indossiamo per proteggerci occhi e gola e manco fossimo Indiana Jones nell'ultima Crociata andiamo alla ricerca dei preziosi “ PETROGLIFI” incisioni rupestri con raffigurati animali, uomini, cammelli appunto.
Queste incisioni parlano, pur standosene mute e nascoste tra i granelli di sabbia.
Erano gli antichi "segnali stradali" che i Nabatei essendo nomadi , usavano per indicare oasi, fonti d'acqua o rifugi incavati nelle rocce.
Ci son pure dei cammelli al pascolo che montiamo per provare l’ebrezza del momento.
infine al tramonto ci godiamo l’ immensità dei colori del deserto.
UNA FARMACIA PER IL MIO CUORE…
OGNI VOLTA IL DESERTO MI INCANTA.
Il tramonto infuoca le rocce e getta fasci di luce sia oggi come nell’antichità .
Non ci credo ancora ma siamo davvero nel WADI RUM, il più grande deserto della Giordania, dove si trovano le sorgenti di Lawrence d’Arabia e la montagna dei sette pilastri della saggezza.
Sotto le stelle siamo ospitati in un campo tendato.
Ceniamo coi beduini che saltano intorno al falò. Sopra solo cielo e stelle.
Non parliamo la stessa lingua, ma quando mi prendono per mano , sfrecciando e correndo sulla sabbia , facendo alti salti ecco bastano questi gesti di condivisione per capirci a prescindere.
Questo modo di viaggiare liberi ci unisce , anche nelle differenze.
Ridendo e ballando siamo coinvolti e rapiti dalla leggerezza di questa serata che non dimenticheremo mai.
9 GG DAL WADI RUM VERSO AMMAN - CITTÀ MADRE
colazione abbondante nel deserto, stamattina riprendiamo la strada verso nord, destinazione Amman.
Non abbiamo tempo per fare l’escursione al Mar Morto, altra chicca, ma sarà per un'altra volta.
Ora ci aspetta una tirata unica , un viaggio riempitivo in mezzo alla natura.
Lunga traversata on the road , cantiamo per non addormentarci troppo.
Arriviamo nella capitale stanchi e felici, cena e poi subito a nanna.
10 GG AMMAN - JERASH AJLOUN - CITTÀ de ROMA CAPUT MUNDI
Altro giorno pienotto di km , camminate, storia ed archeologia dedicato alla visita di due gioielli JERASH e il castello di AJLOUN
l'antica GERASA risale a 6.500 anni fa , è famosa perché rimase per secoli nascosta …anzi PROTETTA sotto la sabbia prima di essere completamente ripulita e restaurata.
E' chiamata a POMPEI D’ORIENTE ( ho detto tutto)
Nella sua età d'oro rimase sotto il dominio di ROMA durante il regno di Marco Aurelio .
il sito è ripristinato meravigliosamente.
Ci vorrebbe almeno un giorno intero per ammirare quella che fu, ED È, una delle città della provincia romana meglio conservate al mondo.
Sulla prima banconota di un dinaro emessa nel 1949, fu stampata proprio la sua piazza ovale col cardo maximum .
La sua architettura, la religione riflettono un processo attraverso il quale due potenti culture si sono mescolate e hanno armoniosamente convissuto: l’abbraccio del mondo Romano che arriva dal Mediterraneo incontra quello dell'Oriente arabo.
Ammiriamo strade lastricate, colonnate, templi in cima alle colline, teatri, piazze bagni, fontane, tutto incredibile
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo verso nord.
Attraversiamo la foresta di pini di AJLUN-DIBEEN arrivando al maestoso castello degli AYYUBIDI AD AJLOUN, costruito da Saladino per controllare le miniere di ferro , dove sconfisse i Crociati oltre 8 secoli fa.
Viene ancora chiamato il castello di periferia, fu costruito dai mamalucchi, conquistato dai mongoli poi dai romani, ci sono resti di portoni di legno intagliati, è molto scenografico.
La distanza in macchina tra Ajlun e Amman è di soli 60 km.
Ma io al rientro non l’ ho nemmeno vista, sono crollata prima dal sonno.
11 GG - AMRA, AZRAQ E AL-KHARANA - CITTÀ COI CASTELLI NEL DESERTO
Abbiamo prenotato un daily trip da Amman verso i Castelli del deserto: AMRA, AZRAQ E AL-KHARANA .
Ce ne sono molti altri da vedere ma scegliamo queste perché sono le 3 fortezze principali, forse meno conosciute ma tutte dichiarate patrimoni dell’umanità UNESCO
Le strade che portano a settentrione sono vuote e desolate.
Si snodano tra i pendii i versanti e la sabbia che sembrano non finire mai.
Ogni tanto avvistiamo carovane di cammelli.
Raramente camion rimorchi o mezzi pesanti.
Turisti poco o nulla. Locali ancora meno.
Solo noi, un gruppetto di spagnoli , i 2 autisti e le 2 guide.
I cartelli sbiaditi dal vento indicano i nomi di quei posti che amo, che spero un giorno andrò a visitare come la torturata Siria o il prodigioso Iraq….Vere casseforti di cultura ed antropologia
In linea di massima la visita a ciascun castello dura una ora circa, abbiamo la fortuna che MAMOUD il nostro assistente parlante italiano è molto puntiglioso nelle spiegazioni, da soli non avremmo mai catturato i dettagli in queste costruzioni fantasma.
Ad AMRA vediamo prima archi di ingresso, terme romane , i giardini, i pozzi e poi ….. i famosi palazzi dei divertimenti, testimoniati dalla raffinatezza degli affreschi audaci .
Contrariamente alle altre fortezze , questa non aveva uno “scopo politico o militare” ma era la residenza privata di principi Omayyadi. Erano simboli del loro potere …E del loro smisurato edonismo …. Edonismo. Infatti tra questi sontuosi hammam, completi di tepidarium, calidarium e frigidarium, nelle stanze si consumavano feste e festini , gozzovigli con danzatrici semi nude, ballerine prosperose confuse tra musicisti e sontuosi banchetti.
Tutti gli affreschi ricoprono interamente pareti e i soffitti.
Rievocano non solo le mappe celesti in cielo e la terra; ma sono una dettagliata testimonianza di un’epoca effimera di sesso antico, battute di caccia, piaceri e stravizi di ogni genere.
Andiamo poi verso QASR AL-AZRAQ ( significa "CASTELLO BLU) una fortezza romana vicina a una grande oasi, unica fonte d'acqua della regione desertica , per accedervi varchiamo il cancello principale, un portone pesante oltre 3 tonnellate che racchiude il castello nero . La scelta di usare la pietra fu voluta dai romani geniali costruttori , perché difficilissima da danneggiare , non veniva incendiata e rendeva la difesa più resistente.
Dopo millenni sta ancora in piedi !
All’interno troviamo un altare dedicato all'imperatore Diocleziano che i NABATEI ormai diventati vassallo di Roma, conservarono in segno di rispetto.
Dopo pranzo andiamo al PALAZZO OMAYYAD di AL-KHARĀNA questo è dorato, rivolto a sud , con una grande corte interna. Viene chiamato anche HARRA ( e questo confonde molto il viaggiatore) perché ha migliaia di pietre disseminate intorno .
Il castello è a pianta quadrata e ad ogni angolo c'è una torre rotonda a scopo difensivo.
Verso l’ora del tramonto ritorniamo ad Amman, l’ultima serata.
12 GG - AMMAN – MILANO
Oggi è l’ultimo giorno e desideriamo vedere la Cittadella all’alba.
altra levataccia.
Ritorniamo nel luogo di fondazione della città, con la sua posizione dominante lassù in cima alla collina, dove tutto nacque e prese forma.
L’ AJABAL è davvero la testimonianza vivente della storia e della potenza di questo bellissimo PAESE.
L’avevamo vista al tramonto i primi giorni ed era bellissima
Ora la rivediamo chiara, abbagliante con l’energia del mattino, c’è Luce radiosa.
Ecco l’intera Giordania per me ha rappresentato LA LUMINOSITÀ
LA BELLEZZA IN OGNI SENSO.
Con i suoi contrasti cromatici e gli spazi infiniti.
Le sue grandi vallate, le montagne i suoi silenzi, i tramonti infinti .
Quel deserto rosso con sfumature di giallo viola e arancione , senza fine
E I GIGANTESCHI COMPLESSI , ERETTI PER MANO DELL’UOMO.
Tutti Figli di NABATEI , derivanti da NEBAIOT figlio primogenito di Ismaele, che han formato nei secoli una stirpe viaggiatore e nomade, conoscitori di deserti montagne e mari, studiosi di astronomia e intenditori costellazioni, diventati sedentari solo nel regno di Wadi Musā, il tempo di Mosè.
Un Popolo dalla grande fama militare , che commerciava coi persiani nel regno di Artaserse, che trafficava incenso coi Faraoni egiziani, che diventò parte dell’impero ROMANO di Traiano e scomparve nel VII secolo con l’arrivo degli arabi.
Questo per me è il senso del viaggiare : Conoscere posti, capire l’Uomo, dalla sua Radice fino alle coordinate che l’ hanno portato all’ evoluzione.
LA GIORDANIA È UN VERO SCRIGNO DI BELLEZZA.
Accendo il cellulare, scelgo BROKEN la canzone dei Coldplay che mi ha ispirata .
Chiudo gli occhi e me la godo
https://www.youtube.com/watch?v=ePDdCaTqH1c
Oh, Shine Your Light Then I Know That In The Darkness I'm Alright ,
See There's No Sun Rising, BUT INSIDE I'M FREE, Cause The Lord Will Shine A Light For Me …
Come sempre Miguel, questo è tutto!!
Alla prossima Saby