MAGICA ALBANIA

Diario di viaggio 2010

di Marcella Compagnoni

 

 

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Itinerario di 8 giorni verso il sud, da Tirana a Saranda

Il titolo di questo racconto del viaggio contiene un aggettivo un po’ banale ed inflazionato, ‘magica’, ma vi assicuro che dopo un viaggio in Albania, le parole per descriverla non possono che essere di stupore  e meraviglia, questo paese rimarrà nei miei ricordi in modo speciale.

Ho una buona esperienza di viaggi e sempre organizzati in modo autonomo, questo credo mi abbia fatto apprezzare l’Albania in modo ancora più consapevole, potendola confrontare con tanti altri posti visti in giro per il mondo.

Vorrei iniziare il racconto spazzando via subito luoghi comuni e pregiudizi che spesso vengono profusi a piene mani quando si parla di Albania ed albanesi: io ho conosciuto un paese di gente cordiale, disponibile, tranquilla e poi con un modo di porsi spontaneo, non smaliziato. Paese così tranquillo che dopo 2 giorni, il mio fidanzato Luigino scendendo dalla macchina, non la chiudeva neanche più a chiave. “Adesso non esageriamo!”, dico io, “neanche a casa lasciamo la macchina aperta!”. Detto questo, è ovvio che pericoli, contrattempi o delinquenti ci saranno eccome anche in Albania, ma come in qualsiasi parte del mondo e dell’ Italia. Ogni ulteriore commento dal mio punto di vista, è superfluo. Un ringraziamento di cuore alla mia amica Erjola, è grazie ai suoi racconti che ho avuto lo stimolo e la curiosità di conoscere l’Albania.

 

Sabato 17 luglio

 La vacanza inizia tra diversi contrattempi logistici e cambi di programma e di aeroporto. Il volo per Tirana (unico aeroporto in Albania) inizialmente acquistato con la Albanian airlines, è stato cancellato qualche ora prima della partenza prevista, abbiamo perciò chiesto il rimborso e acquistato subito un altro biglietto con la compagnia Belle Air.  La Belle Air ha voli per Tirana praticamente da ogni aeroporto d’Italia ed è più affidabile della Albanian air (=> confermato dagli albanesi, peraltro già capito a ns discapito).

Infine il volo è da Malpensa alle ore 21! I vantaggi di una destinazione da tutti snobbata e quindi non (ancora?) turistica, iniziano subito: al check in, zero code J  a differenza delle solite note imballatissime mete da tour operator ma non solo. Il volo per Tirana dura 1 h e 30 min circa, come andare in Sicilia, giusto? Quindi un ulteriore vantaggio, un paese dalla bellezza incontaminata così vicino a noi! Sull’ aereo, le prime scenette divertenti, perché chiaramente siamo gli unici due italiani e turisti, quindi la nostra presenza desta negli altri passeggeri curiosità e anche una certa forma di orgoglio, lo si capisce da come qualcuno quasi si commuove, nel constatare che degli italiani vogliono andare a conoscere il loro paese.

Arriviamo a Tirana puntuali, l’ aeroporto è nuovo -tutto a vetri- scintillante e pulitissimo, il bagaglio arriva subito, cambiamo 250 euro a testa nella moneta locale, i lek (1 euro = 132 lek), questi soldi saranno sufficienti, anzi direi abbondanti, per le spese di tutta la settimana di vacanza (macchina e hotel a parte), andando sempre nei posti più chic, non negandoci nulla, a partire dalle linguine coi pregiatissimi e in Italia vietatissimi datteri J.

Usciamo dall’aeroporto e a piedi, a 200 mt, andiamo al Tirana airport hotel, 4 stelle, anche questo nuovissimo e scintillante, dove il personale è super gentile ed inoltre,  pur avendo prenotato una camera da 60 eu, ci mettono nella suite da 100 eu. Anche qui stupiti e contenti nel vedere il turista italiano, sarà così per il resto del viaggio.  Stanza con tutti i migliori confort, bidet compreso, piscina all’aperto dove facciamo un bagnetto di mezzanotte, che ci rigenera dal viaggio.

 

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Domenica 18 luglio 

Ci svegliamo per le 8 e dopo una colazione da re, andiamo alla ricerca della macchina da affittare, decidendo di seguire la dritta che ci hanno dato in hotel, ovvero di rivolgersi ad un autonoleggio locale (nei pressi dell’aeroporto) anziché a quelli internazionali (che sono dentro l’aeroporto).

Affittiamo una Golf 1.4 benzina a 35 eu/gg.  Con la stessa cifra, avevo visto prima di partire su Internet che gli autonoleggi internazionali offrono una Panda o similari. Abbiamo trattato un po’ il prezzo e certo si poteva tirare ancor di più, ma va bene così! In generale, è ovvio che è meglio pagare in LEK che non in euro, ma l’euro è accettato, legalmente, dappertutto. Acquistiamo la cartina dell’ Albania, pieno di benzina (costa come in Italia) e via, si parte! La destinazione è sul mare, a Dhermi, dove pernotteremo per tutta la vacanza. L’itinerario per raggiungere Dhermi è via Durazzo, poi deviazione per visitare Berat, per proseguire via Fier, Valona e arrivo a Dhermi.

Le strade e le macchine sono un punto dolentissimo, ma anche avventuroso della vacanza. Tranne pochi tratti, di simil autostrada a due corsie per ogni senso di marcia, tutto il resto richiede una guida molto ma molto attenta: ci sono diversi tratti che non sono ancora asfaltati, altri che lo sono all’incirca, ma con buche pazzesche oppure con dei pezzi con degli improvvisi dislivelli rispetto al manto stradale.  I lavori di ammodernamento sono tanti, in corso e paiono a ritmo serrato, ma in ogni caso siamo su strade collinari se non montagnose, quindi cmq tutte curve e sali-scendi. Poi ci sono magari mucche o asini che  camminano o sostano tranquillamente sulla carreggiata, oppure che so.. un bel pietrone caduto dalla montagna recentemente scavata per farci la strada. E poi… la guida degli albanesi, che è molto ma molto azzardata, a cavallo della mezzeria (anche se la strada non è stretta), a velocità parecchio sostenuta e con sorpassi da brivido. Insomma, c’è da stare all’occhio. In 1000 km percorsi alla fine della vacanza, la sensazione sarà di averne fatti almeno 3000!!

All’ora di pranzo, sulla strada per Berat, ci fermiamo in una tipica trattoria, dove mangiamo fantastiche costine di maiale ed insalatona greca, frutta, birre, caffè (6 eu a testa). Arriviamo a Berat per le 15.30, il caldo è devastante, ammiriamo le tipiche abitazioni della città vecchia (patrimonio dell’ Unesco), scattiamo diverse foto, poi si riparte. Passiamo Valona, che sembra Genova, cittadone di mare  con tantissima vita e  gente in spiaggia, ma un po’ popolare come posto. Dopo Valona, ecco che si para davanti una montagna, una montagna pazzesca di 2000 mt che si innalza a picco sul mare! Per superarla, si svalica a 1000 mt circa, con panorami sul mare letteralmente mozzafiato, compreso il pezzo di strada mancante all’ improvviso per cui la sottoscritta ha cmq dimostrato prontezza di riflessi (e di spirito) nella frenata ed è ancora qui, a scrivervi!! La zona è conosciuta come ‘passo di Llogara’, è strepitoso anche il verde, i boschi incontaminati che si attraversano e dove si trovano anche parecchie trattorie/ristorantini, tutti graziosi e curati. Arriviamo infine a Dhermi, all’ hotel Belle Vue (55 eu la camera), che sta in posizione panoramica, a 700 mt dal mare, si vede tutta la baia di Dhermi, è stupendo!! L’hotel ha una bella piscina ed è circondata da una parte da un praticello, dall’altra da un dehor con tavoli per la colazione e la cena. In quanto distrutti dal viaggio (alla fine,  7 ore da Tirana a Dhermi, togliendo il tempo della deviazione a Berat, diciamo che occorrono 6 ore), ceniamo qui all’ hotel, e bene: gamberoni alla griglia, spaghetti ai frutti di mare, vinello.

 

Lunedì 19 luglio

Oggi è la classica giornata da turisti da spiaggia, dopo la colazione in terrazza, andiamo giù alla spiaggia di Dhermi: è lunga un paio di km, di sassolini (ahimè), con un mare incredibile, turchese intenso, non è per niente affollata, anzi ci sono dei tratti dove non c’è proprio nessuno.

A incrinare l’immagine da cartolina  c’è purtroppo ancora qualche bunker dell’epoca comunista. Questi bunker sono dappertutto, sulle spiagge e nell’ entroterra, una presenza davvero inquietante, ma che al contempo danno al turista un’ idea vaga di cosa è stato vivere sotto un regime.  Non abbiamo capito come mai, a 20 anni di distanza dalla fine di tutto, i bunker sono ancora lì, anche all’ interno delle proprietà private. Forse banalmente ci sono questioni più serie ed urgenti che il paese deve affrontare, prima di pensare a rimuovere i bunker.

Come tutte quelle che abbiamo visto, la spiaggia di Dhermi è attrezzata, ci sono diversi stabilimenti balneari, di un livello medio-alto, alcuni arredati con particolare gusto, tanto legno,  un po’ all’ africana, con annessi ottimi ristorantini. Per non farci mancare niente, scegliamo di andare in quello più figo, per cui ombrellone e lettini costano ben 4 eu. Altro che i prezzi della Liguria!  Ordiniamo due caffè, che ci vengono serviti direttamente al ns ombrellone: ma che dolce vita è??! E’ inoltre da sottolineare che il caffè dappertutto è eccellente,  espresso delle migliori marche italiane e soprattutto fatto utilizzando macchinette nuove, quindi il buon risultato è garantito. Il resto della giornata trascorre tra bagni, sonnellini, poi pranzo con calamari alla griglia,  soutè di cozze, vino, frutta (9 eu a testa), poi bagni, sonnellini e una bella pina-colada verso il tramonto!

Di ritorno all’ hotel,  c’è stato un disguido poi risolto, in merito al pagamento della ns prenotazione via Internet. Racconto ciò per evidenziare che,  in generale, i siti Internet albanesi sono ancora molto lenti, spesso vanno in errore, ect. Insomma, organizzare la vacanza via Internet è certamente fattibile, ma con qualche difficoltà in più rispetto a come si è ormai abituati da  anni.

Facciamo un bel bagno in piscina e poi ci prepariamo per andare a cena, stasera in pizzeria (in albanese ‘piceri’), buona la pizza, birre e frutta (5 eu a testa). La frutta, di solito angurie, meloni, pesche, ha ancora un sapore vero, quello che da noi non c’è più da un pezzo e quasi tutti i ristoranti la offrono.

 

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Martedì 20 luglio

Stamattina ci svegliamo per le 8 e facciamo colazione. Abbiamo ormai capito che il giovincello con cui abbiamo a che fare non è un fulmine di guerra, dice di sapere l’inglese e in effetti tre parole le sa, gli si parla in inglese, risponde ok, dicendo di aver capito, salvo poi ritornare dopo 10 minuti di attesa sognando le omelettes, chiedendo scusa e dicendo che non ha capito e quindi non ha ordinato niente in cucina, grrrrrr. A parte quest’ importante eccezione, in generale cmq problemi con la lingua non ce ne sono e anzi per una volta in tanti viaggi, provo l’ebbrezza di sentirmi come un inglese in mezzo mondo, ovvero la gente parla la tua lingua! Chi parla meglio l’italiano sono chiaramente gli albanesi che hanno vissuto in Italia, ne abbiamo incontrati tanti che sono ritornati in Albania e di solito sono persone nella fascia 30-40 anni. Invece i ragazzi giovani, 15-25 anni, parlano bene l’inglese (a parte il nostro cameriere… Grrrr!);  le persone dai 50 anni in su parlano solo l’albanese ma spesso anche un pochino d’italiano .

Oggi andiamo in una spiaggia nuova, ad una ventina di minuti da Dhermi, in località Jal, raggiungibile da un bivio della strada principale verso sud, all’ altezza di Vuno. In realtà trattasi di due spiagge, cioè due ampie baie, collegate da una stradina volendo carrozzabile, ci fermiamo nella prima, che è più animata della seconda, ma sempre un’animazione relativa, non ci troveremo mai su spiagge affollate, e ciò sarà per me uno tra gli aspetti estremamente positivi dell’ Albania. All’ ombrellone facciamo due chiacchiere coi nostri vicini, due ragazzi albanesi che fanno i giornalisti, uno in patria e l’altro a Londra. Dopo svariati bagni rinfrescanti, pranziamo al ‘Lavdosh’, ottimo ristorantino sulla spiaggia, dove per un branzino, un’ orata, gamberetti grigliati, vinello bianco, frutta, ci chiedono ben 10 eu in totale! Il pomeriggio trascorre ozioso sui lettini, ritorniamo poi in hotel per l’usuale bagno in piscina al tramonto. Stasera prima di cena facciamo un giretto esplorativo in una altra lunghissima spiaggia, adiacente a quella principale di Dhermi, ci prendiamo un aperitivo e poi per cena torniamo nell’altra baia, dove scegliamo il ristorante più chic che il Luigino sta puntando dal giorno dell’arrivo.. il ‘Pirates’. Qui, in contesto particolarmente romantico, tavolo intimo affacciato sul mare e a lume di candela, mangiamo e beviamo da re,  antipastini vari di pesce, linguine ai datteri di mare e buon pinot bianco, ualà (15 eu a testa).

 

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Mercoledì 21 luglio

Oggi, dopo il solito rituale estenuante della colazione (!) partiamo per la gita in giornata a Saranda. Pensavamo di arrivare in circa un’ora e mezza, ma se è la prima volta che si percorre questa strada, è impossibile non metterci il doppio del tempo!! Ma non tanto per le già segnalate problematiche delle strade, quanto perché ad ogni curva si presentano eccezionali panorami mozzafiato!! Perciò è una sosta continua, per ammirare e fotografare posti come ad esempio Porto Palermo, la piana di Borsh. Arriviamo infine  Saranda che è ormai in tarda mattinata. Saranda è come me l’aspettavo e se la si vuole apprezzare occorre considerarla per quello che è: una città di mare, come lo è ad esempio Miami beach, per dire. Saranda, quasi al confine con la Grecia e di fronte all’ isola di Corfù, è la località turistica più nota dell’ Albania, e negli ultimi anni sta crescendo parecchio o meglio, è soggetta ad un boom edilizio. Posso solo immaginare come poteva essere una volta, forse un paesino in mezzo al verde come Dhermi?, ora quello che vedo è tanto cemento, appunto una città di 50.000 abitanti e di 100.000 con d’estate, con tutti i vantaggi che una città può offrire in termini di servizi, locali, etc e molto animata di sera. Personalmente non sono un’amante del genere e se dovessi scegliere tra Saranda e Dhermi, quest’ultima stravincerebbe. Tuttavia la visione d’insieme non è male, il boom edilizio non è così disordinato, le case nuove -e sono davvero tante, credo almeno il 50% delle esistenti- sono carine, hanno un loro stile piuttosto uniforme nel contesto della città, sembrano realizzate secondo buoni standard. Il disordine deriva principalmente dalle zone e vie dove il nuovo è accanto al vecchio, grigi e decadenti edifici comunisti, che probabilmente nel giro di pochi anni non ci saranno più. La costruzione delle case è infatti molto frenetica e continua, week end compresi.

Per pranzo ci fermiamo in una trattoria zona lungomare, io prendo la classica insalata greca, il Luigino tanto per stare leggero, braciola di maiale, patate fritte e doppia birra media. Ripartiamo alla volta dell’ interno, direzione Girocastro, per andare a visitare l’ occhio blu, una sorgente in mezzo al bosco dove in un particolare punto sgorga formando una pozza di colore blu intenso che ricorda (un po’…) l’ occhio umano. Qui è molto fresco, indugiamo a chiacchierare e soprattutto a riposarci,  al baretto  immerso nel verde. Troppo indolenti per proseguire fino a Girocastro! Quindi ritorniamo a Saranda (1 ora di strada) e da lì risaliamo a Dhermi (senza pause panoramiche e particolari intoppi,  1 ora e ½). Ad ogni paesino che attraversiamo, si ripropone il seguente modello tipico, che ci fa troppo sorridere: trattoria all’altezza del curvone principale, qualche mucca all’entrata del paese, qualche asinello all’uscita, ed infine l’immancabile vecchietto abbronzatissimo, con cappello e occhiale scuro, che passeggia placidamente.

Di ritorno all’ hotel, siamo distrutti dalla stanchezza, doccia e cenetta in trattoria bordo mare.

 

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Giovedì 22 luglio

Stamane giornata con pochi chilometri e sbattimenti, ritorniamo a Dhermi all’ Havana Beach e ci godiamo la vita di spiaggia. A pranzo in un baracchino sul mare, mangiamo salsicce e wurstel, patate fritte, birrette crema di yogurt! Dopo una lunghissima pennichella, decidiamo di affittare un pedalò, giriamo nella baia e osserviamo così la bellezza di Dhermi  anche dal mare: alla fine ci sono solo quattro casette in croce, tutto il resto sono verdi montagne appenniniche vergini, dalla vegetazione fitta e rigogliosa, il paradiso degli ulivi!

Mollato il pedalò, ci prendiamo una birra come aperitivo ed un ultimo sonnellino sulle amache dell’ Havana Beach. Che vita, ragazzi! Stasera per cena torniamo al ‘Pirates’, per ripetere la meravigliosa esperienza delle linguine ai datteri.

 

Venerdì 23 luglio

Stamattina presto salutiamo Dhermi, e già è nostalgia! Partiamo per un’altra gita, destinazione Borsh (45 min da Dhermi) poi proseguiremo alla volta di Tirana, dove pernotteremo in vista del volo di rientro di domani mattina.

Borsh, come tutte le località sulla costa, ha il paese vero e proprio su in collina e sotto la zona marina , che in questo caso si apre su una vasta piana verdeggiante, un immenso bosco di ulivi! Nella zona si trovano alcuni produttori di olio di oliva, che abbiamo comprato e trovato ottimo.

La mattina trascorre placida in spiaggia, per pranzo andiamo al ristorante su al paese, specializzato in carne alla brace e immerso in un meraviglioso contesto: il dehor si trova tra le rocce della montagna e i tavoli sono sistemati tra una cascatella  e l’altra del torrente, gran panorama e frescura. Mangiamo l’agnello alla brace, accompagnato dagli ormai irrinunciabili pomodori e da due birrette.

Dopo una breve pennichella, ripartiamo per il viaggio infinito verso Tirana, ci metteremo circa 6 ore, è durissima come all’andata se non di più, perché un bel pezzo di strada lo facciamo all’ interno e per diversi tratti non solo la strada è sterrata ma anche con grossi buchi e pietroni, si va ai 5 km/h!! Arriviamo infine a Tirana giusto poco prima che faccia buio, come era nostra intenzione, visto che già di giorno guidare è impegnativo, e lo sarebbe stato parecchio di più di notte. Andiamo al Tirana hotel airport, dove eravamo già stati  all’arrivo e riceviamo lo stesso trattamento di favore e la cortesia dell’andata, stavolta anche cenando.

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Sabato 24 luglio

Stamattina facciamo una bella colazione, poi io mi butto in piscina a nuotare un po’ e intanto mi crogiolo ripensando a questa inaspettata e bellissima vacanza, alla magica Albania.

Più tardi, riconsegniamo la Golf senza problemi e come da accordi; infine è ora ahimè di entrare in  aeroporto, è ora di check in, imbarco, Italia, Malpensa, casa, e il mio trolley di ricordi indelebili.

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Marcella

macom71@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

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