Berlino

Racconto di viaggio ( maggio 1998 )


di Simona Dragoni


 


Città divisa e poi riunificata, come la stessa Germania di cui è tornata ad essere la capitale, da dieci anni a questa parte Berlino sta riprendendo il ruolo che aveva prima della seconda guerra mondiale, centro di cultura capace di attrarre artisti, musicisti e letterati. I tremendi bombardamenti sono solo un ricordo: Berlino è rinata dalle sue ceneri e oggi si presenta come una città in piena evoluzione, una delle capitali della modernità europea, ammantata di un fascino unico e magico che riporta alle atmosfere degli anni 20, quando dai fumosi cabaret sortivano angeli azzurri.
Prima di intraprendere la visita della città occorre considerare l'enorme estensione dell'area urbana (889 Kmq) che per molti anni è stata divisa in due parti e che, durante la seconda guerra mondiale ha subito notevoli distruzioni. Inoltre, dopo la riunificazione, si è dato inizio ad un lavoro tendente a raccogliere le opere d'arte che si trovavano in musei distinti, nei settori Est ed Ovest, in un unico spazio museale, opera imponente e in via di completamento.

La città viene in genere suddivisa in otto zone:

Unter Den Linden, l'Isola dei Musei, a est del Centro, a nord del Centro, Tiergarten, Kreuzberg, Kurfürstendamm, Schloss Charlottenburg.

Data la vastità del territorio e la mancanza di un "centro", inteso come nucleo storico, in ognuna di esse si incontrano piazze e monumenti che hanno rappresentato e rappresentano la storia antica e attuale di Berlina. Nella città in continua espansione realizzazioni di architetti dei primi del Novecento come Bruno Taut, Peter Behrens, Philipp Daniel Boumann si affiancano ad opere di maestri contemporanei come Renzo Piano, Arata Isozaki e Helmut Jahn.

• Altes Museum
L'edificio che ospita l'Altes Museum è una delle strutture neoclassiche più belle al mondo, dotato di un portico alto 87 m. supportato da 18 colonne ioniche. All'interno si ammira la collezione di antichità greche e romane (Antikensammlung). Tra le opere degne di particolare attenzione, il gruppo di Castore e Polluce (Dioscuri per i greci), l'anfora di Andochides, la testa di Pericle e un mosaico proveniente dalla villa di Adriano a Tivoli (Roma)

• Pergamonmuseum
Il Pergamonmuseum accoglie una delle più famose collezioni di antichità d'Europa e deve il suo nome al famoso altare di Pergamo che occupa una posizione di privilegio nella sala principale. Le altre collezioni sono di arte greco romana, di antichità del vicino oriente e di arte islamica. Di molte città antiche sono ricostruiti fregi e frammenti e di notevole bellezza sono statue e mosaici trovati da archeologi tedeschi in varie parti del mondo. La statua della dea Atena, un mosaico romano del II/III secolo a.c. scoperto a Gerasa in Giordania e le ricostruzioni della porta del Mercato di Mileto, della porta Ishtar di Babilonia e di un palazzo Assiro rappresentano solo alcune delle tante opere e ricostruzioni che si possono ammirare nel museo.

• Märkisches Museum
Il Märkisches Museum permette, insieme al quartiere di Nikolaiviertel (Quartiere S.Nicola), al Palazzo Ephraim (il più bell'angolo di Berlino) e all'unico edificio barocco di Berlino che si salvò dalle rovine dell'ultima guerra (Knoblauchhaus), di conoscere la storia dell'origine e dello sviluppo della città. Ospita anche una collezione dedicata al teatro berlinese dal 1730 al 1933 e la mostra degli strumenti musicali meccanici.

• Musikinstrumenten - Museum
Ospita circa 750 strumenti musicali, il pezzo più importante è l'organo del cinema muto, un Wurlitzer funzionante del 1929, capace di riprodurre anche il suono di una locomotiva.

• Kunstgewerbemuseum
Il museo delle arti e dei mestieri dispone di una ricca collezione di manufatti e oggetti d'arte. Oggetti d'oro, argenti tardogotici, maioliche italiane, ceramiche tedesche e belle porcellane permettono al visitatore di osservare le interpretazioni che gli artisti del Medioevo, del Rinascimento, del Barocco, del periodo Neoclassico e Art Nouveau e dei nostri giorni, hanno dato all'arte decorativa.

• Gemäldegalerie
La Gemäldegalerie espone una collezione di dipinti di eccezionale qualità. La galleria raccoglie oltre 900 capolavori raggruppati per paese di provenienza ed epoca. Completano l'esposizione 400 studi ed una galleria digitale che i visitatori possono utilizzare. Il "Cupido vittorioso" del Caravaggio ed il quadro di Bruegel che illustra più di cento proverbi olandesi sono opere da non perdere. Sono esposte opere di maestri della pittura tedesca, olandese e fiamminga, francese, inglese, spagnola e italiana. Nell'atrio una scultura futuristica di Walter de Maria.

• Museum Für Naturkunde
Uno dei più grandi musei di storia naturale del mondo, si trova in Invalidenstrasse e conserva, tra l'altro, una collezione di meteoriti e metalli ed il più grande scheletro di dinosauro esistente al mondo (un Brachiosauro lungo 23 m. ed alto 12 m.).

• Hamburger Bahnhof
Situato nell'ex stazione ferroviaria per Amburgo, è uno dei musei di arte contemporanea più importanti d'Europa. L'area espositiva è di circa 10.000 mq. Sono esposte opere di Beuys, Chia, Haring, Cage, Warhol, Rauschemberg e tanti altri artisti del nostro tempo.

• Museum Der Verbotenen Kunst
Il singolare Museo delle Arti Proibite ha trovato posto al piano terreno dell'ultima torre di controllo rimasta sul confine che divideva l'Est dall'Ovest, in un parco incolto vicino al vecchio Muro. Qui sono ospitate le opere di artisti che furono banditi dalla Repubblica Democratica Tedesca


• Il Reichstag
Dell'antica struttura del 1884, dopo l'incendio del 1933 e soprattutto i bombardamenti dell'ultima guerra, è rimasta l'imponente facciata neorinascimentale. L'edificio che ha ospitato il parlamento e gran parte della storia della Germania moderna, è stato recentemente ristrutturato, con una cupola progettata dall'architetto inglese Norman Foster. Nel 1990 ha accolto il primo Bundestag eletto dopo la riunificazione ed è tuttora, dal 19 aprile 1999, luogo di sedute parlamentari.

• Philharmonie und Kammer Musiksaal
La Filarmonica di Berlino è stata realizzata (1961) su disegno di Hans Scharoun che ha introdotto un nuovo concetto di sala di concerto. Il podio dell'orchestra occupa la sezione centrale della sala pentagonale. La copertura esterna, in alluminio dorato, gli conferisce un'acustica perfetta.

• Brandeburger Tor
La Porta di Brandeburgo è indubbiamente il simbolo di Berlino. Segnava il confine tra il settore Est ed Ovest e richiama l'ingresso all'acropoli di Atene. Il colonnato è dorico, i bassorilievi rappresentano scene della mitologia greca e la porta è sormontata da una scultura denominata Quadriga, considerata simbolo di pace. Nel 1806 Napoleone portò la Quadriga a Parigi e solo nel 1814 la scultura fu restituita, in segno di resa ai vincitori.

• Fernsehturm
In una città quasi completamente distrutta dalla guerra, un moderno monumento significativo è rappresentato dalla torre della televisione. Chiamata affettuosamente dai berlinesi Telespargel (asparago, forse per la forma datale dalla sfera terminale dove si trova il caffè girevole) è alta 365 metri, superata in Europa solo dal Palazzo della Cultura di Mosca. In giornate di buona visibilità la vista può spaziare per 40 km.

Piazze
• Unter den Linden
Il viale dei Tigli va dal palazzo del museo di storia della Germania (Zeughaus) alla porta di Brandeburgo. Al centro dello spartitraffico la statua equestre di Federico il Grande. E' uno dei più bei viali di Berlino e luogo di avvenimenti storici, nel XVIII secolo era la principale strada della città. Ai lati si trovano caffè, ristoranti e bancarelle di libri.

• Bebelplatz
Una delle piazze che si affacciano sull'Unter den Linden, più conosciuta con il nome di Opernplatz (piazza dell'Opera), dove i nazisti nel 1933 bruciarono 25.000 libri ritenuti pericolosi. Sulla piazza si possono ammirare palazzi neoclassici come l'Altes Palais (Palazzo Vecchio) la Staatsoper (Teatro dell'Opera) e palazzi barocchi come l'Alte Bibliothek (Antica Biblioteca). La St-Edwigs-Kathedrale è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale con un interno in stile moderno (il progetto originario del 1747 si richiamava al Pantheon romano).

• Friedrichstadtpassagen
E' un gruppo di gallerie (passagen) che fa parte di un complesso di negozi di lusso. Il Quartier 207 non è altro che la Galeries Lafayette, filiale dei rinomati grandi magazzini parigini, realizzata quasi interamente in vetro. Il Quartier 206, ispirato nelle forme all'Art Déco è sede di uffici e boutiques, mentre il Quartier 205 è opera di Oswald Mathias Ungers. La Stazione ferroviaria (Bahnhof) che si trova in questa strada è quella che divideva Berlino Est da Berlino Ovest. La vecchia sala d'aspetto (soprannominata Tränenpalast, Palazzo delle lacrime, in quanto era il luogo dove si salutavano i parenti) ora è adibita a teatro. In Mohrenstrasse, in mezzo a edifici modernissimi, si può vedere un porticato neoclassico ed in Leipziger Strasse, sempre in mezzo a palazzi moderni di 20 piani, una parte, ricostruita nel 1979, (usando materiale originale recuperato) di un colonnato in stile neoclassico.

• Gendarmenmarkt
Una delle più belle piazze di Berlino, dominata al centro dal monumento al poeta Schiller. Si affacciano sulla Piazza la Cattedrale Francese (Französischer Dom) che fu costruita dai profughi Ugonotti, espulsi dalla Francia ed ospita il Museo loro dedicato. Assai particolare un organo tardobarocco (1754), al piano più alto c'è un elegante ristorante e sulla sommità una piattaforma dalla quale si ammira un magnifico panorama. Il carillon di 60 campane della torre suona ogni giorno alle 12, alle 15 ed alle 17. Di fronte la Cattedrale Tedesca (Deutscher Dom), distrutta e riedificata nel 1993. L'esterno fu ricostruito in modo fedele all'originale, mentre l'interno è moderno. Ospita la mostra permanente "Domande sulla storia tedesca" (Fragen an die Deutsche Geschichte).
Tutte e due le cattedrali sono sormontate da una torre cilindrica che le fa sembrare, dall'esterno, identiche. Sempre sulla piazza si trova la Konzerthaus (Sala dei Concerti), edificio neoclassico opera dell'architetto più famoso di Berlino, Karl Friedrich Schinkel. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu riedificata con una facciata esterna riportata al primitivo splendore. Una moderna sala per concerti è stata realizzata all'interno.

• Nikolaiviertel
Il quartiere di S.Nicola è pieno di stretti vicoli pullulanti di ristoranti, bar, osterie e pub. La zona, che i bombardamenti del 1945 avevano completamente distrutto, è oggi una delle più frequentate dai turisti. La chiesa (Nikolaikirche), il municipio (Rotes Rathaus), l'Ephraim-Palais e altri palazzi della zona sono stati tutti ricostruiti anche usando materiali recuperati. L'unica abitazione che si è salvata dalla distruzione è la Knoblauchhaus, in stile barocco.

• Alexanderplatz
La piazza dedicata allo Zar Alessandro I originariamente ospitava il mercato della lana e dei buoi. Gli edifici che vi si trovavano sono stati distrutti dai bombardamenti del 1945. La torre della televisione e l'albergo Forum si affacciano su questa piazza, che divenne protagonista di un romanzo. Alfred Döblin catturò nel suo "Berlin Alexanderplatz" il ritmo frenetico della vita che vi si svolgeva.

• Potsdamer Platz
La piazza di Potsdam, che era la terra di nessuno tra le due Berlino del dopoguerra, è stata trasformata in un centro ultramoderno. Il nuovo enorme complesso che si trova sulla piazza include uffici, un auditorium, una sala imax, dei cinema multisala e l'Hotel Hyatt. I supervisori del progetto sono stati gli architetti Wilmer e Sattler. I progetti particolari sono di architetti di grande prestigio come Renzo Piano e Christoph Kohelbecker (Daimler -Benz Areal) e Helmut Jahn (Sony Center)

• Tiergarten
Nel cuore del grande parco Tiergarten che occupa una superficie di 200 ettari, si trova la Grande stella ( Grosser Stern), un rondò dal quale si dipartono cinque viali con al centro l'imponente colonna trionfale (Siegessäule) circondata da diversi monumenti. Sulla colonna la statua dorata della vittoria (Goldelse): dalla terrazza panoramica, in cima alla colonna, si ammira un bel panorama di Berlino. L'"Ostrica Gravida", come viene scherzosamente denominata la Haus der Kulturen der Welt, il distretto governativo (opera ancora in corso di completamento), il Reichstag ed il monumento ai caduti dell'Armata Rossa, sono le opere da vedere nella zona.

• Mehringplatz
La piazza è stata realizzata da Hans Scharoun che ha riproposto il progetto originale. Nelle vie intorno si trova il Jüdisches Museum, dal suo aspetto molto poco usuale (le finestre sono simili a feritoie), un pannello che indica il luogo dove si trovava il Checkpoint Charlie (il passaggio tra Berlino est ed ovest) il Berlin Museum che racconta la storia della città attraverso stampe manufatti e dipinti, il quartier generale della Gestapo dove nelle cantine è stata realizzata una Topographie des Terrors.


C'ERA UNA VOLTA BERLINO


“Chi arriva a Tecla poco vede della città, dietro gli steccati di tavole, i ripari di tela di sacco, le impalcature, le armature metalliche, i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci. Alla domanda: ‘Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo?’ gli abitanti senza smettere di issare sacchi, di calare fili a piombo, di muovere in sue in giù lunghi pennelli, “Perché non cominci la distruzione” rispondono”.

Con queste parole iniziava le descrizione di una delle tante città immaginarie di Calvino. L’analogia con Berlino è sorprendente: epicentro della follia nazista, bersaglio di tonnellate di bombe, capitale divisa, discussa e amata. Una metropoli con una storia ricchissima e sofferta, ma relativamente breve.

Un itinerario architettonico nella città in eterno divenire: la Berlino che non è mai stata o quella che è stata e che nessuno si augura che ritorni. E poi la Berlino sempre all’avanguardia nelle arti e nell’architettura: la Berlino che sarà. A fare da spartiacque reale e ideale-ideologico, storico e culturale di questo viaggio: Der Mauer, il muro, la ferita di cemento che ha umiliato e separato i berlinesi dai berlinesi.



IL CENTRO DI UNA CITTA' SENZA CENTRO

“Ci vogliono cinquecento anni per fare una città e cinquanta per fare un quartiere. A noi hanno chiesto di fare una bella fetta di Berlino in cinque anni”. Così Renzo Piano descrive la ricostruzione di circa sette ettari nel cuore di Berlino, il tentativo di far rivivere una parte della città cancellata dalla guerra e stravolta dal muro.
Da quando è tornata ad essere capitale della Germania unita non solo gli enti pubblici ma anche le imprese hanno cominciato freneticamente a cercare “casa” a Berlino. Proprio l’ingente stanziamento di fondi privati ha permesso alla città di ricostruire molte aree in tempi brevissimi. Ma proprio questo è, secondo alcuni, il limite di un luogo come Potsdamer Platz: le città infatti sono belle perché vengono costruite nel tempo, con piccole o sostanziali modifiche che lasciano comunque leggere un processo di stratificazione. Chi oggi arriva a Potsdamer Platz invece rimane spiazzato, si guarda intorno con la sensazione di trovarsi in un luogo nel quale gli stessi berlinesi si sentono ancora estranei. Scolaresche in gita o famiglie incuriosite dall’enorme cantiere ormai in via di chiusura. Sicuramente questo luogo assume il significato di ricostruzione morale di tutta la capitale tedesca.
Lo scopo dell’amministrazione era quello di riportare Potsdamer Platz ad essere il simbolo della frenetica vita cittadina, come negli anni ’20, quando era considerata il luogo più vivace d’Europa. Fino a pochi anni fa Potsdamer Platz era quasi completamente distrutta, l’attore Curt Bois nel film di Wenders “Il cielo sopra Berlino”, esclama: “Dev’essere da qualche parte! Non riesco a trovare Potsdamer Platz”.
Oggi ci sono caffè, ristoranti, cinema, teatri, uffici e residenze. Data l’estensione enorme dell’area (600.000 metri quadri), la scala del progetto era quella di una piccola città. Anche per questo Renzo Piano ha cercato di ricreare non solo una miscela di funzioni tipicamente “urbane”, residenze, spazi pubblici e privati, ma anche il baricentro di aggregazione di ogni città: la piazza. La Marlene Dietrich Platz, sulla quale affacciano un teatro, un cinema multisala, un albergo, negozi e un casinò, è il fulcro di tutto l’intervento: da un lato si raccorda al Kulturforum, dall’altro si apre verso il parco del Tiergarten e rappresenta sicuramente l’intervento più convincente di Piano.
I due edifici che ospitano il teatro e casinò, in particolare, si affiancano alla splendida Biblioteca Nazionale di Stato realizzata da Hans Scharoun (grande esponente dell’architettura espressionista), e in qualche modo cercano di utilizzare un linguaggio architettonico che non tradisca la forza dell’architettura del maestro tedesco. Per questo scopo, Piano è dovuto ricorrere ad un terzo elemento che unisce formalmente i due nuovi edifici: una grande pensilina che crea una piazza nella piazza, uno spazio coperto che costituisce il nuovo foyer all’aperto per il teatro e il casinò.
Gli altri edifici progettati dallo stesso Piano sono il cinema sferico Imax, il palazzo degli uffici della Debis, la società della Daimler-Benz (sponsor di tutto l’intervento) e la trasparente e “acuminata” torre, sempre per uffici, all’estremità nord-est della vecchia Potsdamerstrasse, una delle tre torri che appaiono altissime a chi arriva dalla stazione U-Bahn di Potsdamer Platz. Le realizzazioni degli altri architetti impegnati nell’intervento, tra cui Arata Isozaki, Hans Kollhoff, Rafael Moneo e Richard Rogers, completano questo “pezzo di città”, anche alcuni artisti sono stati invitati a realizzare grandi sculture per gli spazi aperti, grandi nomi internazionali tra cui Jean Tinguely, Keith Haring, Jeff Koons e Robert Rauschenberg.
Da vedere il Sony Forum, meraviglia e bizzarria tecnologica progettata da Helmut Jahn e concepita come un grande luogo di intrattenimento all’aperto sovrastato da una copertura ovale di acciaio e vele di tessuto. La piazza sottostante, su cui affacciano i sette edifici del distretto Sony, è dominata da uno schermo 3D alto 25 metri e ospita spesso concerti o manifestazioni pubblicitarie.
Merita infine una visita l’infobox, una struttura provvisoria rivestita in pannelli di metallo rosso. E’ stato visitato ogni giorno da centinaia di persone che pagavano due marchi solo per guardare dall’alto gru, ruspe e uomini all’opera e sognare il nuovo centro della capitale del XXI secolo. Oggi gran parte di questo progetto è già realtà ma i berlinesi non sembrano certo volersi fermare qui. La Leipziger Platz, dove è oggi l’infobox tornerà ad avere la sua forma ottagonale, i nuovi ministeri e gli uffici del Parlamento andranno a completare l’area che da Potsdamer Platz va fino al Reichstag: la nuova Berlino è solamente all’inizio. Come sempre.
 

 

RINATA DA UN'AMNESIA

Negli anni ’20 Berlino era la città più estesa del mondo (la terza per popolazione dopo New York e Londra), il luogo di sperimentazione delle avanguardie artistiche e da allora la città è essa stessa oggetto e teatro dell’arte. La folla, il traffico, le luci, la nuova metropolitana di superficie (S-Bahn) sono gli elementi più rappresentati dai pittori dell’espressionismo.
Anche il Bauhaus, la famosa scuola di architettura e design fondata da Gropius, si trasferì a Berlino dove rimase fino alla chiusura imposta dal regime nazista. È considerata la più importante scuola d’arte del XX secolo, il suo significato principale risiede nel fatto che artisti, artigiani e architetti vi collaborarono insieme. Il Bauhaus Archiv (Klingelhoferstrasse, 14), edificio progettato dallo stesso Gropius, testimonia ancora oggi l’importanza di questa esperienza artistica. Più che un museo è un vero e proprio centro di ricerca in cui, accanto ai lavori dei maestri come Klee, Kandinskij e lo stesso Mies van der Rohe che fu l’ultimo direttore, si trovano splendide opere dei migliori studenti di allora: ceramiche, modelli architettonici, disegni per stoffe, prototipi di prodotti industriali.
Il problema che si pose alla fine della guerra era quello di avviare un processo di rinascita della città. Una questione enorme che l’Est e l’Ovest affrontarono in modi diversi e spesso contraddittori accomunati solo dal desiderio di cancellare la terribile memoria della guerra e del nazismo. L’atteggiamento più diffuso è stato quello di fare “tabula rasa” delle rovine e ricominciare da zero, al contrario di quanto avvenuto in molte altre città europee che sono state ricostruite com’erano prima. I luoghi centrali della metropoli anni ’20 e il muro sono stati cancellati per essere sostituiti con nuovi simboli della Berlino in costruzione.
Tale desiderio di dimenticare ha reso Berlino fin dagli anni ‘50 un vero e proprio cantiere di sperimentazione architettonica. L’esperienza sulle tipologie residenziali dell’Interbau del ’57, ancora oggi nel verde del parco Tiergarten, il Kulturforum costituito dalla splendida Galleria del XX secolo di Mies van der Rohe, dalla Filarmonica e dalla Biblioteca di Sharoun, e le realizzazioni dell’IBA, L’International Bauausstellung, come l’isolato in Schützenstrasse di Aldo Rossi e l’edificio residenziale del portoghese Siza, sono altrettanti manifesti del Post-Moderno.
I migliori architetti del mondo come Koolhaas e Hejduk hanno collaborato con le loro opere alla costruzione della nuova città. Nel 1991 Berlino è diventata la nuova capitale della Germania unita e si è deciso di utilizzare il vecchio Reichstag come sede del Parlamento. L’edificio aveva subito gravi danni in un incendio in seguito al quale era stata demolita la cupola originaria che lo copriva. Norman Foster è l’architetto inglese incaricato della ricostruzione. I lavori sono iniziati nel ’95 dopo la spettacolare performance dell’artista concettuale Christo che, insieme alla moglie Jeanne Claude, aveva impacchettato il rudere del Bundestag: 100.000 metri quadri di polipropilene grigio e un bel fiocco blu scuro. In sole due settimane cinque milioni di persone andarono a visitarlo.
Foster ha restituito la forma originaria alla cupola realizzandola però in acciaio e vetro a simboleggiare la trasparenza della nuova politica del paese. Aperta tutti i giorni fino a tarda notte, la cupola è visitabile dal pubblico: chiunque può percorrere la rampa panoramica e ammirare la nuova capitale, anche durante le sedute plenarie del Parlamento.
Oggi più che mai Berlino è la città delle avanguardie artistiche e dei musei (l’ingresso è sempre di quattro marchi e il lunedì l’entrata è gratis). Ma l’arte non è relegata solamente negli spazi ufficiali come la Neue Nationalgalerie, le splendide gallerie dell’isola dei musei, o lo Schloss di Charlottenburg. Tutta la città offre stimoli estetici, grazie anche al suo carattere disinvolto e multiculturale così può accadere di poter ammirare capolavori di Joseph Beuys, Andy Warhol o Robert Rauschenberg mentre si aspetta la metro (Hamburger Banhof) o di imbattersi in una parete di un palazzo su cui pascolano delle mucche (pazze?) in Kollwitzstrasse a Prenzlauer Berg. E’ questo uno dei quartieri più vivaci e divertenti di Berlino dove sopravvive in parte lo spirito dell’ex-Berlino Est e ancora non sono arrivati gli invadenti e inquinanti torpedoni. E’ abitato in gran parte da persone in cerca di uno stile di vita alternativo: artisti, scrittori, attivisti politici, storicamente antagonisti all’amministrazione cittadina. Ma anche nel cuore di Berlino (Mitte) s’incontrano espressioni artistiche alternative, nei graffiti che colorano il Tacheles, il più grande centro sociale d’Europa, o nella miriade di piccoli atelier che si trovano nei cortili uno dentro l’altro a Oranienburgerstrasse. 

 

COSA FARE A BERLINO??????
Non c’è che l’imbarazzo della scelta:

Iniziamo dalla cucina......... Berlino ha numerose specialità culinarie: "Eisbein", pezzi di maiale bolliti o in salamoia serviti con crauti, salsicce o polpette bollite e gli ottimi e poco cari Krapfen. Popolare in tutta la Germania ormai il 'Weisse mit Schuss' una birra leggera da bere con un bicchierino di sciroppo di lampone, eccellente bevanda estiva.
Famosi sono gli 'Spreewälder Gurken', cetrioli messi in salamoia nei barili o consumati freschi al mercato di Lübbenau. Altro piatto particolare è lo stufato di carne, il 'Bandenburgischer Rindfleischtopf', cucinato assieme a verdure.
Vi segnalo i seguenti posti:
* Luisenbräu, Luisenplatz, 1 - Birreria vicino al castello di Charlottenburg.
* Spree-Athen, Leibnizstr., 60 - Locale tradizionale berlinese con intrattenimento serale.
* Ristorante Aigner, am Gendarmenmarkt, Französischer Strasse - Cucina di altissimo livello con il miglior cuoco di Berlino.
* Zur Nolle, S-Bahnbogen, 203, Berlin Mitte - Atmosfera della vecchia Berlino, cucina tedesca.

Caffé e locali

* Cafè im Fersehturm, Alexanderplatz - Cafè sulla torre girevole della televisione, alta 368 mt.
* Bar am Lützowplatz, Lützowplatz - Uno dei migliori cocktail-bar del mondo.
* Harry's New York Bar im Grand Hotel, Esplanade-Lützowufer, 15 - Piano bar che offre eccellenti cocktails e luogo di ritrovo molto trendy.
* Lore.Berlin, Neue Schönhauser Strasse, 20, Berlin Mitte - Cocktail-bar.
* Sage Club, Köpenickerstrasse, 78, Berlin Mitte - Musica funk, soul, house e disco.
 
Casinò
* "Casinò Berlin" presso Hotel Forum - Alexanderplatz
* "Spielbank" a Potsdamer Platz, Marlene Dietrich Platz, 1


LA NOTTE:
Prima di tutto bisogna sapere che continua a esserci una grossa differenza tra Berlino est e Berlino ovest per quanto riguarda le uscite serali. L'ovest è molto meno trasgressivo rispetto all'est, che è unico: una sintesi di ex-comunismo, di alternativi e di modernismo tedesco-occidentale ribolle continuamente e brilla per l'originalità e il fermento di idee nuove.
All'est due tipi di locali meritano un'occhiata: i bar e i locali notturni techno. Eccovi alcuni indirizzi: Tresor Globus, il primo locale di techno di Berlino, l' E-Werk, il tempio della techno, Im Eimeered il Plantation. Ecco alcuni indirizzi dell'ovest: Quasimodo, un jazz club che esiste dagli anni '20, l' Hegel Cafè il Loretta's Biergarten ed il Metropol, che è la discoteca più famosa di Berlino.
Berlino è anche un luogo privilegiato per ascoltare musica classica e andare all'opera. Le rappresentazioni sono molto numerose e a prezzi non eccessivi. Non partite da Berlino senza essere andati almeno una volta alla Philharmonie o all'Opera. La soluzione migliore è andarci in settimana, si trova sempre posto. La stagione teatrale va da ottobre a giugno.

SPORT
A Berlino potrete praticare tutti i tipi di sport, da quelli al chiuso, nei diversi centri sportivi sparsi per tutta la città, che sport all'aperto, come andare in bici, fare jogging ecc.

SHOPPING
La strada principale di Berlino è la KURFÜRSTENDAMM (detta anche KU’ DAMM). È lunga 3 Km, e percorrerla in tutta la sua lunghezza, da un lato all’altro, vuol dire ritornare a casa con un terribile dolore ai piedi! Ad ogni modo, ne vale davvero la pena: la strada offre splendidi negozi, cinema, teatri e il famoso "Cafè Kranzler" ( in cui si mangiano le torte più buone di Berlino!). All’estremità orientale, Ku’damm conduce al più grande "supermercato" della città, il KAUFHAUS DES WESTENS, da tutti abbreviato con la sigla KaDeWe. Il KaDeWe vanta la fama di essere non solo il più grande magazzino di Berlino, ma di tutta l’Europa. L’ultimo piano, poi, è davvero di lusso e vi si trova una straordinaria abbondanza di cibi.
Galeries Lafayette,Franzosische Str. 23. Una succursale dei mitici grandi magazzini parigini, generalista con particolare accento ai prodotti francesi
Per immergersi nell' atmosfera berlinese dovete dare un'occhiata ai numerosi mercati della città. Non perdete quello di Winterfeldplatz (a Schoenenberg), mercoledì e sabato dalle 8 alle 14 e nemmeno il mercato turco. Non perdete neppure il mercato delle pulci, che si svolge ogni week end dalle 10 alle 17 a Tiergarten.

WELCOMCARD
Consente la libera circolazione su tutti i mezzi di trasporto pubblico nell'area urbana di Berlino per tre giorni (72 ore) consecutivi, nonché numerosi sconti e facilitazioni sulle attrazioni turistiche e culturali. Acquistabile presso gli Uffici Informazioni Turistiche, presso numerosi hotels e negli esercizi che ne espongono la vetrofania.  

MUSEUMPASS
Dedicata agli amanti della cultura, la tessera 'Museumspass' offre il libero accesso ai musei statali di Berlino per tre giorni consecutivi. Un'occasione unica per visitare le collezioni d'arte che fanno di Berlino il principale polo culturale europeo. È in vendita presso gli Uffici di informazioni Turistiche.

 

di Simona Dragoni

 

 

 

 

 

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