CORNOVAGLIA e DEVON

England

Diario di Viaggio Agosto 2014

di William, Alessandra e Lucia

 

1 giorno

Partiti da Pisa nel tardo pomeriggio, arriviamo verso le 20 a Bournemouth Airport, ritiriamo presso Hertz la nostra fiammante rossa Nissan Note che, con sorpresa, ha navigatore e sensori di superamento involontario delle linee di carreggiata che risulteranno molto comodi per la guida a sinistra in UK. Arriviamo abbastanza bene ( prima volta che guido contromano!) al nostro B&B prenotato con Booking il ”Tudor Grange”. E’ una tipica casa inglese a graticcio stile “Tudor” , l'interno è in perfetto stile inglese rustico, molti pannelli in legno, mobili bellissimi , il personale cordiale , il giardino bello e curato, parcheggio e wifi free . La nostra camera è molto grande e bella, molto “english” con vista sul giardino. La proprietaria ci indica per cenare la vicina zona di Old Christchurch Road, con molti locali per mangiare , vista l’ora tardi non sempre è facile trovare in Inghilterra . Ma siamo fortunati e ceniamo presso il pub The Christopher Creek 2 Holdenhurst Road dove con circa 18 sterline mangiamo 3 bei piatti e belle birre, rivelandosi un’ottima scelta.

 

2 Giorno

Alla mattina bella colazione “english” nella stupenda sala colazioni. Il B&B è dietro la strada scogliera/spiaggia e facciamo un breve giro a Bournemouth fino al molo “The Pier” e alla Bournemouth East Beach e via in direzione di Stonehenge. Arrivati al sito archeologico troviamo grande traffico e anche fila alla biglietteria. Parcheggiamo l’auto a costo di £ 5 che però vengono restituite con l’acquisto del biglietto di ingresso (adulti £14,90 mentre per gli studenti sconto di 1 £!) Il biglietto permette di visitare il sito archeologico e poi si aspetta il "trenino" che in 5 minuti ti porta finalmente in questo sito neolitico di cui abbiamo sempre sentito parlare,che ti si presenta davanti solo all'arrivo. Ma se si arriva dalla strada laterale A303 i megaliti sono visibili benissimo anche dalla macchina, purtroppo non è possibile parcheggiare o almeno è molto complicato. E’ necessaria almeno 1 ora e mezzo per fare il giro del sito. Si riparte in direzione di Exeter dove arriviamo (con non poche difficoltà !!) nel pomeriggio al nostro B&B un autentico cottage inglese del XVII secolo “Devon Thatched” col tetto in paglia “Barton Cross” Huxham, Stoke Canon, a 6 km circa da Exeter. Il cottage si trova in un minuscolo villaggio tipicamente inglese con chiesetta, cimitero, tre case e fattoria. Abbiamo una bella camera , proprio sotto il tetto di paglia con vista sulla campagna aperta, vediamo anche qualche leprotto correre sui prati. Rinfrescati e riposati si parte alla visita di Exeter, il capoluogo del Devon. Parcheggiamo in Western Way vicino al centro, essendo già le 18 il parcheggio è free. Visitiamo la caratteristica ed imponente cattedrale rimasta intatta da oltre 800 anni, la piazza con i bei edifici in stile elisabettiano. Passeggiamo nell High Street con bei negozi e proseguiamo per Fore Street dove ammiriamo il Nicholas Prority antico monastero di epoca normanna, proseguendo in Fore Street a destra è la Tuckers Hall, poi l’antica chiesta di St. Mary Steps con le belle case tudor nei dintorni e la famosa “The House that Moved Stepcote Hill”. Ceniamo allo Ship Inn (tra High Street e la cattedrale) un bel pub storico del 16^ secolo che  vanta di essere stato un tempo frequentato da Francis Drake,  famoso corsaro e navigatore inglese vissuto all’epoca di Elisabetta I Tudor . Torniamo stanchissimi al nostro B&B .

 

3 Giorno

Colazione nell’incantevole saletta del Barton Cross, foto di rito e partenza verso Tintagel dove arriviamo dopo circa un paio d’ore causa traffico e strade “non proprio comodissime”. Il paese è molto animato, parcheggiamo (pay and display £ 2 ) l’auto vicino al sentiero più facile e ben battuto che scende verso il centro visitatori per poi salire al Tintagel Castle di Re Artù ingresso £ 6,10 . I ruderi (perché non c’è molto altro) si sviluppano spettacolarmente tra due colline e uno strapiombo che rendono il posto molto suggestivo. L’ingresso è possibile in almeno due punti. Quello principale è verso il basso, quindi bisogna poi risalire due volte per raggiungere i resti sulle due colline. Meglio quindi forse entrare seguendo le indicazioni “Church and Castle path” che vi porta direttamente alla parte più in cima. Facciamo un bel giretto lungo le scogliere, il panorama è ottimo. La costa rocciosa rotta dalle onde è uno sfondo ideale alle nere desolate rovine di quello che fu il castello di Re Artù. Forse l’itinerario migliore per arrivare al castello è passando dal Glebe Cliff vicino alla parrocchia di St. Materiana attraverso il Path South West Coast parcheggiando vicino al Old Post Office che merita di essere visto. Giro per negozietti e poi scendiamo a sud alla spiaggia di Polzeath famosa per il surf, la spiaggia è piena di gente, continuiamo sulla Padstow Bay verso Rock dove ci sarebbe la possibilità di prendere il traghetto (solo persone e bici) per Padstow che è di fronte, ma il tempo è tiranno e ci aspetta un lungo viaggio verso il sud della Cornovaglia direzione Penzance dove arriviamo nel pomeriggio al nostro B&B Fountain Inn “Traditional 1750’s Ale & Cider House” che è a NewBridge qualche km vicino a Penzance dove trascorreva le sue giornate lo scrittore Thomas Hardy. Dopo una piccola pausa puntiamo a Land’s End . Ormai sono le 18 (ma il parcheggio ancora si paga) e i turisti se ne sono andati quasi tutti, la spettacolare scogliera sull’Oceano Atlantico è deserta, facciamo un breve sentiero costiero, il vento è forte e le onde s’infrangono contro le rocce mentre comincia leggermente a piovere. La bellezza selvaggia dell’estremità più occidentale dell UK è rovinata dal parco a tema costruito sul promontorio nel 1987. Si va a Penzance, un porto carino e vivace , siamo già di sera ma ci sono ragazzini che fanno tuffi nel porto mentre noi passeggiamo in tenuta quasi invernale. Passeggiamo in Market Street fino al porto e poi ceniamo in Chapel Street al pub “ Admiral Benbow “che ricostruisce l’interno della barca dell’Isola del Tesoro di Stevenson. Vicino c’è anche un altro pub famoso il The Turks Head Inn . Rientro in B&B

 

4 giorno

Cornish Breakfast e partenza verso St. Ives dove arriviamo con una leggera ma fastidiosa pioggia. Cerco di parcheggiare in centro, ma decido dopo diverse “imprese automobilistiche” su per le impervie strade del paese, di sistemare l’auto al parcheggio in alto all’arrivo del paese e poi col bus navetta (che non è compreso nel parcheggio!) siamo andati verso il porto., entriamo nella chiesa di St. Ia una costruzione del XV sec. Il paese è veramente grazioso pieno di turisti…visto la pioggia ci gustiamo dei deliziosi “cream tea” verso Porthmeor Beach (The Tea Room 1 Wharf House | The Wharf) dove le case in pietra arrivano fin quasi sulla spiaggia. Si parte per St. Michael’s Mount, più piccolo e meno famoso dell’omonimo monte francese il cui nome gli fu assegnato proprio dagli stessi monaci che edificarono il Mont St-Michel al largo delle coste della Normandia. L’isolotto è raggiungibile a piedi se c’è bassa marea, altrimenti ci sono le barche (2£). La macchina si può parcheggiare al parcheggio poco distante a 3£. Purtroppo non c’è bassa marea e prendiamo la barchetta per andare sull’isolotto che è veramente suggestivo, non visitiamo il castello ma facciamo un giretto nel villaggio. Sulla spiaggia di fronte l’isolotto bambini e adulti che fanno il bagno. Ritornati sulla costa attraversiamo il paesino di Marazion e ci dirigiamo verso Lizard Point, estremità meridionale della Gran Bretagna, dove Marconi condusse degli esperimenti nel 1901 . Giriamo a destra per Kynance Cove e lasciamo la macchina al parcheggio (sempre a pagamento… 4,50 £ fisse ) e facciamo il bel sentiero fino a Kynance Cove, il luogo forse più suggestivo della Cornovaglia, un perfetto connubio tra rocce, acque color smeraldo, vaste distese erbose, fiori selvatici. Il paesaggio è incantevole con molti punti dove scattate delle belle foto ricordo. Volendo si può raggiungere la baia sempre via sentiero lungo la costa, dal Lizard point sono circa 6 km AR. Superato il villaggio The Lizard, arriviamo al “ Lizard Point” dove lasciamo la macchina al parcheggio principale (£ 1) e percorriamo un tratto del bel sentiero che segue il profilo del promontorio, a strapiombo sul mare. La giornata è splendida, tira poco vento, il mare è calmissimo,il paesaggio e la vista del mare sono eccezionali. Ci sono solo il Faro ed alcuni caffè e negozi di suovenir. Una piccola baia, riparata dall’incessante gorgoglio del mare, ospita una stazione di salvataggio ormai in disuso. Il paesaggio è suggestivo ed è un tipico esempio della Cornovaglia. In questa zona parte anche il bellissimo sentiero verso nord lungo la scogliera battuta da vento e onde del mare verso Kynance Cove (circa 3 km), che percorriamo brevemente per una decina di minuti….il tempo è tiranno. Arriviamo al nostro Hotel a St. Austel il “White Hart”(dove dormiremo due notti) che occupa un imponente edificio georgiano molto carino, parcheggio di fronte e personale molto disponibile,. Decidiamo quindi dopo un meritato riposo di dirigerci verso Fowey dove, ceniamo egregiamente in un bel pub sul porto “King of Prussia” che risale alla fine del 17 ° secolo e prende il nome dal contrabbandiere e corsaro John Carter, soprannominato "King of Prussia Cove" che pare che vi abbia abitato nel 1780. Nel 1895 il locale passa a Walter Hicks, il fondatore della St. Austell Brewery., la birreria più famosa della Cornovoglia che ancora ne detiene il contratto di locazione. Fowey è un paesino molto grazioso, sicuramente uno dei più tipici della Cornovaglia alla foce di uno dei maggiori fiumi della zona. Ha anche una lunga tradizione marinara: da qui partivano infatti, nel XIV secolo, gli attacchi alle coste francesi e spagnole. Il paese è caratterizzato da ripide stradine e si concentra tutto intorno alla chiesa di St. Fimbarrus, vicino la Ship Inn e la Place House, stravagante costruzione. A Fowey è legato il romanzo Rebecca, la prima moglie, scritto nel 1938 da Daphne du Maurier , che visse a Menabilly, una residenza del luogo appartenuta alla famiglia Rashleigh. Si rientra in hotel per il meritato riposo.

 

5 giorno

Oggi colazione “continental”…dopo 3 giorni di cornish breakfast bisogna fare una pausa! Si parte di nuovo per Fowey in direzione Readymoney Cove (cala dei soldi facili) cosi chiamata forse perche era il luogo in cui i contrabbandieri seppellivano i loro illeciti guadagni o forse perché era il luogo in cui approdavano i relitti delle navi naufragate. Parcheggiamo (pay & display) e facciamo il breve sentiero che porta alla spiaggia e alla piccola caletta riparata che è davvero stupenda, da qui sale il sentiero per le rovine di St. Catherine Castle dell’epoca di Enrico VIII da cui si ammira un bel panorama su tutto l’estuario fino Polruan. Nella caletta c’è un minuscolo villaggio di bellissime casette, l’atmosfera è davvero rilassante, bellissima giornata di sole, mare verde azzurro e due ragazze che fanno il bagno…….a un certo punto sembra di essere in Sardegna! Risaliamo il sentiero fino al parcheggio e ci dirigiamo a nord verso Polperro. Prendiamo il traghetto (corse frequenti) che da Fowey va a Boddinick dove ci imbrachiamo con l ‘auto (£ 4,60 un auto e tre persone per una corsa di 10 min) e che ci offre splendide vedute sul porto di Fowey. Volendo da Fowey ci sono anche traghetti solo persone per Mevagissey circa 35 min A/R £ 14,00 con 5 corse giornaliere da entrambi i porti con l’ultima alle 17,50 da Fowey. Dopo circa 12 km arriviamo a Polperro dove parcheggiamo (minimo £ 4 per tre ore) all’inizio del paese. Con una breve e bella passeggiata di circa 900 m lungo il Coombes siamo nel centro di questo antico villaggio di pescatori. Il dedalo di vie è rimasto praticamente intatto come ai tempi in cui il paese viveva di contrabbando e pesca. Le scogliere circostanti e le case ammassate su entrambe le rive del fiume hanno un fascino innegabile. Dal porto peschereccio di Polperro partono con frequenza piccole imbarcazioni di pescatori che portano a Looe con circa £ 5, ma l’improvvisa pioggerella ci fa desistere dalla mini crociera. Ora direzione Looe che dista meno di 10 km , parcheggiamo nel parcheggio principale (minimo £ 2 per due ore) di East Looe subito dopo aver attraversato il ponte che lo separa da West Looe. C’è tantissima gente e giriamo per East Looe che è la parte più carina e animata: piccole stradine, cottage, tantissimi ristoranti attraenti (in proporzione alle dimensioni del posto). C’è anche un’ampia spiaggia, con tanta gente che prende il sole e fa bagno in mare, nonostante la temperatura primaverile ma non estiva. Eppure c’è chi è in acqua così come c’è chi pratica uno dei passatempi preferiti, la pesca del granchio. Anzi: ovunque ci sono adulti e bambini con lenze, esche e secchielli per la pesca. Una vera e propria passione. Facciamo una piccola sosta al The Kitchenside Bakery in Higher Market Street un bel posticino rilassante e ben arredato dove abbiamo gustato dell’ottimo cream tea. Noi non ceniamo a Looe ma un locale da consigliare è il  Golden Guinea situato in un edificio del XVI secolo protetto dalla nazione come posto di interesse storico.  Si ritorna indietro verso la St. Austell Bay e ci fermiamo a Menabilly Beach (parcheggio £ 0,50 da lasciare presso la fattoria nel contenitore del latte !) dove camminiamo lungo il sentiero che porta attraverso pascoli alla Polridmouth Cove dove sarebbe annegata la protagonista del romanzo della Daphne Du Maurier “La prima moglie Rebecca” che ispirò famoso film di Alfred Hitchcock. Il limite orientale della St Austell Bay è Gribbin Head vicino al quale si trova la Menabilly House, dimora della scrittrice Daphne Du Maurier: questa casa le ispirò la tenuta di Manderley del suo romanzo.  Ci sono due calette incantevoli collegate da un breve sentiero, quella a sinistra del sentiero principale (verso Fowey) ha alle spalle uno splendido cottage con bosco attiguo, laghetto e ninfeo. Percorriamo brevemente il sentiero verso il faro di Gribbin Head con a sinistra il mare blu intenso e a destra mucche e cavalli al pascolo in prati verdissimi. Prima di far ritorno in Hotel ultima deviazione (vista la splendida giornata di sole) verso Polkerris minuscolo porticciolo, tranquillo e senza negozi,  con una bella spiaggia e un incantevole scorcio su tutta la baia. Polkerris, è incastonato tra Par & Fowey , sabbia dorata, piscine naturali, surf, grotte , insenature, il  silenzio e l'odore del mare. Decidiamo di cenare al Rashleigh Inn “The Inn on the Beach” sulla bellissima spiaggia di Polkerris direttamente sul mare, si tratta di uno storico e popolare pub, citato in molte guide , dove è un immenso piacere sedersi sulla terrazza, con vista sulla spiaggia e la sera guardare gli ultimi raggi del sole scomparire dietro le colline sulla baia. Dopo una bella cena a base di pesce si rientra in hotel a St. Austell.

 

6 ed ultimo Giorno

Dopo una buona colazione “continental”,  ci dirigiamo in  direzione  Mevagissey  per visitare The Lost Gardens of Heligan che sono raggiungibili in 15 minuti di auto. Riportati al loro antico splendore, fra il 1990 e il 2000, da un manipolo di appassionati volontari, dopo decenni di totale abbandono, sono oggi un'articolata e vivace realtà: fattoria, vivaio, riserva naturale e faunistica, giardini formali e giardino tropicale con Jungla. Abbiamo trascorso un paio d'ore piacevolissime, girovagando nelle varie sezioni dei "Northern Gardens", dal giardino italiano a quello neozelandese, dal "Crystal Grotto" al Giardino della Meridiana, dalla "Summerhouse" ai giganteschi rododendri del "Flora's Green", dal "Wildlife Centre" di Horsemoor Hide.  La strada che da St. Austell va a Mevagissey  offre un bel panorama su tutta la baia . Si parte per Bournemouth Airport. Dopo un paio d’ore di viaggio facciamo una breve sosta presso il Wellington Farm , un affascinante e tradizionale cottage con tetto in paglia del 16^ secolo nel villaggio di Wilmington, nella splendida campagna del Devon . Wellington Farm si rivela un luogo delizioso per una breve pausa e  facciamo uno spuntino a base di sandwich e cream tea. Alle 17,30 arriviamo all’aeroporto e alle 19,45 ci imbarchiamo per il ritorno a Pisa.

 

  

William, Alessandra e Lucia

a.william@libero.it

 

 

 

 

 

 

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