L'AMOR ES . . .  EL CAMINO EN LA PAZ ! ! 

MEXICO BELIZE GUATEMALA

Diario di viaggio 2013

di IVO & SABY

 

SI riparte …

Ivo e io quest’ anno decidiamo di ritornare nel Central America : destinazione specifica Mexico Belize y Guatemala.

 

ROUTING BY SABIVO 2013 :

 

07/03/2013         MILANO  - CANCUN – PLAYA DEL  CARMEN

TULUM                - SITO

CHETUMAL -  COROZAL - ORANGE WALK

ORANGE WALK - SITO DI LAMANAI

ORANGE WALK - BELIZE CITY PER FLORES GUATEMALA              

FLORES - S.ELENA

EL REMATE - SITO  DI TIKAL

EL REMATE - SITO DI YAHLÀ

S. IGNACIO

S. IGNACIO -  SITO DI XUNANTUNICH

S. IGNACIO X BELIZE CITY - CAYE AMBERGRIS BELIZE

CAYE CAULKER - S.PEDRO

CAYE ESPANTO - HOL CHAN +SHARK BAY

S.PEDRO VIA CHETUMAL - PLAYA DEL CARMEN

ISLA COZUMEL  

PLAYA  DEL CARMEN

ISLA MUJERES  

ISLA MUJERES X CANCUN

27/03/2013         CANCUN – MILANO

 

Per le strade del MEXICO ci siamo spostati con i puntuali pulman dell’ Ado. Del Mexico ci siamo innamorati già l’anno scorso, ed è per questo che partiamo da qui, perché è un Paese sempre in festa , basta scendere per le strade e assaporare aprirsi alla strada,  inebriarsi di rumore, di gente, di colore, maschere fiere e cerimonie, un calendario  popolato di ricorrenze continue,  toda gioia, toda beleza.

Per il BELIZE abbiamo girovagato liberamente sugli ottimi bus school, iper musicali, colorati, davvero originali per stile e fantasia.  I locali  li chiamano “collectivos “ perché  partono solo quando sono pieni … e per pieni intendo zeppi. Il paese è piccolo, facile e sicuro da girare autonomamente, pressappoco  grande quanto la nostra Lombardia. E’  l'unica terra dell'istmo dove si parla inglese, reminiscenze coloniali di quando ancora si chiamava Honduras Britannico.

In GUATEMALA abbiam adoperato i simpatici  tuk tuk un a sorta di furgoncini ape-car  aperti su tre lati , mentre nella zona nord del lago Peten utilizzato piccoli van e minibus di linea colorati. Non abbiamo prenotato anticipatamente i transfer, ne mai riscontrato contrattempi o pericoli. Abbiamo fatto solo qualche giorno a Tikal dove oltre allo stupore nell ammirare uno dei siti Maya più antichi, abbiamo goduto dei  trionfi di una natura tropicale straordinariamente ricca di sfumature e la costante ospitalità di un popolo mite e gentile.

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07 MARZO 2013 - Milano volo diretto su Cancun. In meno di 10 ore atterriamo in Mexico e ci trasferiamo su Playa D.C. nostro punto di partenza per poi discendere tutta la costa fino al confine col Belize.  Trascorriamo la festa della Donna al sito di Tulum, antica fortezza ben conservata a picco sul mare. Ci godiamo  luci, caldo, sole , spiaggia e le belle rovine circostanti. Tutto è incantevole … 

Sarà per il profumo di mare che arriva impetuoso alle narici, le morbide dolcezze collinari verdi,  l’effetto dell’acqua che si perde a vista d’occhio davanti a noi, saranno le gradazioni  esaltate del celeste, le fregate che spadroneggiano dall’alto o le iguanas distese al sole che ci fanno silenziosa compagnia …fatto sta che ogni volta che stiamo a Tulum riscontriamo quel  tocco di Magia che in altri siti non si avverte.

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il  giorno seguente di buon mattino pigliamo il bus che porta a Chetumal al Nuevo Mercado sul confine, percorrendo una larga strada, rossa e polverosa, che sa di Africa o meglio di safari. Anguste baracchine di legno arricchiscono e puntellano il paesaggio, le mercanzie sono esposte in bella mostra, tutte ordinate in fila, insieme alle verdure di giornata ed enormi ananas (pina) giallastri.

 

Attraversiamo l’ ingarbugliata frontera per arrivare a Corozal un villaggio molto piccolo e gradevole, che ha un little sense of Jamaica, per tinte, ritmi e la sua gente amichevole. Il tempo di una breve sosta e poi proseguiamo rapidamente per Orange walk, dove ad attenderci in piazza al Pennone, c’è un’esagerata festa raggae organizzata da gente mestizos i discendenti meticci, primaria  interazione tra gli indios  del posto e i conquistadores bianchi. 

Ci tuffiamo nell’accozzaglia paesana dal sapore caraibico, confondendoci nel barbeque popolare. Tutt’intorno immense distese di prati verde  (O.W. è un villaggio agricolo) e fila di baracche colorate con alti cancelli a vista in ferro battuto. Sembra di esser tornati indietro nel tempo, di qualche secolo.

O.Walk è perfetto come base per la visita a Lam-An-Aìn, sito che  nasceva come centro cerimoniale e commerciale data la sua favorevole posizione per le rotte commerciali nel mar dei Caraibi.

Questo  fu l’unico sito maya che non conobbe mai declino, considerata la vicinanza all’acqua, inesauribile fonte di vita nei secoli !

La traduzione del termine LAM-AN-AÌN  significa COCCODRILLO SOMMERSO, in lingua maya.

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L’interessante storia di questo luogo, è ben rappresentata dalle sue piramidi e dalle vestigie colorate di rosso che lo hanno reso famoso, ottimamente conservate perché ancora sovrastate dalla  giungla. 

Per raggiungerlo iniziamo la giornata con una rilassata escursione fluviale in battello che dura circa 2 ore, siamo capeggiati da IGNACIO, la nostra guida mestizos che parla ben 5 lingue.

 

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Grazie a Lui, contempliamo gli anfratti nascosti superando diversi villaggi mennonita, gruppi di credenti che basano la loro vita su povertà e carità, chiuse al mondo esterno, fortemente disciplinate, contrari ad ogni sviluppo, che viaggiano su vecchie carrozze nere trainati da cavalli e vivono in comunità in totale autonomia. Avvistiamo anche un puzzolento zuccherificio, alcuni tratti di lagune popolate da coccodrilli, snack cactus, pipistrelli e variopinte delicate farfalle.

Tutto il tragitto e la zona lagunare sono ricamati da centinaia di fiori di loto bianchi, fucsia, rosa  appoggiati su enormi foglie galleggianti.

In questa bella mattina c’è nell’aria un brillante sfavillare di luce gialla e arancio, tutto è ancora avvolto della dolcezza del silenzio e la natura esplode attorno a noi.

 

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Ogni tanto ci imbattiamo in piccole barche di legno, lente , che si muovono pigre vicino la riva. Hanno reti appese e pagaie enormi, i bimbi a bordo ad ogni passaggio scambiano fragorosi  saluti e strilli.

Ogni incontro è una breve festa.  Talvolta , alla riva notiamo piccoli gruppi di donnine intente a ritirare le reti verdi. Ignacio rallenta e cosi le vediamo all’argine, a rattoppare con quelle mani l’unico bene prezioso che hanno. Sono tutte indaffarate nel loro concentrato  silenzio appena interrotto dal lieve sciacquio delle ondine che arrivano vicino , quasi senza forza.

Arrivati all’imbarcadero, sotto il sole cocente del medio dia, ammiriamo  il tempio del Giaguaro, il tempio Alto,  il campo de jugo della palla, con teschi e segna punti antichi che nascondono una stanza segreta contenente  mercurio liquido. Molto ben preservate  le stele e il templio delle Mascherones dove Ignacio ci espone  tutta la sua conoscenza naturalistica, faunistica ed archeologica del New River Lagoon.

E’ davvero un uomo in gamba, narra in inglese le leggende popolari, antiche ricette, rituali e medicamenti maya,  mentre lo osservo mi fa avvertire tutta la sua gioia del  tramandare.

Riesce a far  percepire quell’armonia, quella sorta di divino che scaturisce da queste foreste di pietra, quei concetti filosofici tribali ed antichissimi, che forse per noi persone del 2013 sono solo astratti e lontani, ma riescono a darci prova della forza di quel mondo primitivo e tanto evoluto.

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Al termine delle sue spiegazioni quasi mi son dimenticata di essere ben riparata all’ombra di un enorme albero a cappello che mi protegge la testa e  si contrappone all’azzurro del cielo con intorno quella terra cosi verde, cosi selvaggia e sconfinata.   

Dopo la bellezza di questo  giorno impegnativo ci attende un ottima cena al Nahil Mayab Restaurant & Patio, immersi in un patio fresco, dove coi nuovi amici  gustiamo tipici piatti piccanti di cucina locale.

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L’indomani altra levataccia per prendere l’autobus della Valencia Line, l’unico che da O.W. parte ogni mattina verso Belize City l’ex capitale.

Siedo accanto ad un giovane poliziotto dallo sguardo severo ma dolce. Intorno a noi decine di  bus colorati scorrazzano scatarranti e senza ritegno tra le strade punteggiate da  bancarelle che vendono frutta. Sul pullman musica raggae a tutto volume nonostante l’ora, fuori dal finestrino vedo susseguirsi grandi  insegne pubblicitarie della Belikin, la birra nazionale.

E’ prestissimo … c’è un  caldo scottante  ma non ho per niente sonno … la voglia di osservare e di fondersi in questo nuovo percorso mi rende pimpante e curiosa.  I colori brillanti del mattino e il cielo limpido conferiscono a questa Monday morning una sensazione di “PACE ” o è AMOR  J nonostante ad ogni stop c’è  chi scende e chi sale.

Amo fare i viaggi “on the road” perché  mi  mescolo meglio e per davvero con la gente del posto. Mi sento disinvolta, all’altezza delle mie aspirazioni, la potenza avvolgente del viaggio non mi fa vedere limiti o pericoli  e nella mia piccola sensibilità, ogni volta,  gusto  la possibilità di Meraviglia.

NON POTREI MAI  VIAGGIARE SENZA CONCEDERE SPAZIO ALLE EMOZIONI!

Davanti a me nello stesso momento  alcune ragazzette dai capelli corvini e treccine colorate seguitano a fissare . Stanno attente ad ogni ns. piccolo movimento, gesto e parola a  loro incompresa…. Prendo appunti “on the road” e loro cercano di curiosare  il quadernino… chissà cosa pensano di noi 2, unici bianchi a bordo, alle prime luci del mattino,  zippati  su un bus di linea stracolmo  …..

La gente si perde nel rumoreggiare facendo affari lungo la strada, che è sempre l’indiscussa Protagonista.

Un piccolo inconveniente ci obbliga ad una sosta forzata, abbiamo forato, una grande buca, una botta all’asse, poi un tonfo e quindi tutti giù dal pulman il tempo di cambiare la ruota e via … si procede di nuovo.  Sulle uniche due strade asfaltate dello stato, viaggiano molti altri bus che effettuano collegamenti regolari tra Corozal e Belize City , tra Benque Viejo e Belize City e da Belmopan su Dangriga. Tutte le città principali son bel collegate, le  strade sono strette, a una o due corsie ma spesso diventano impraticabili dopo un violento acquazzone.

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Alla fine del tragitto, dopo qualche ora raggiungiamo la stazione dei bus Novelo’s situata sul canale,  tutta dipinta di rosso verde e oro, in perfetto stile rastafari.

Nuova mescolanza di mezzi, carretti trainati da asinelli, bancarelle e personaggi variopinti . Ci organizziamo per spostarci in Guatemala, notiamo che gli orari dei  bus sono scritti a mano e a malapena leggibili, su fogli affissi nelle bacheche. Grazie a Petronilla che ha una piccola agenzia all’ingresso del porto, compriamo 2 tkt per Flores (235 km x  about 4,5 hours) muovendoci   verso il Brown Sugar Market. Riprendiamo  il tragitto percorrendo senza soste intermedie la strada per Democracia, Belpoman la nuova capitale, Teaklette, S. Ignacio, Benque Viejo del Carmen .

 

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Al confine altro stop d’obbligo alla frontiera per pagare 18 U$ x 2 tax uscita dal Belize e liquidare 5 U$ x 2 (illegal)  per l’entrata in Guatemala. Baby militari in mimetica, armati di grossi fucili stanno di guardia e sorridono.

All’ingresso del Paese impossibile non accorgersi della grande scritta che impera sopra di noi :  BIENVENIDOS EN GUATE - EL CORAZON DEL MUNDO MAYA!

La traduzione del termine GUATEMALA significa “ QUAUHTLEMALLAN  es un lugar de muchos arboles”,  in lingua Nahuatl.

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Il primo villaggio che incontriamo è Menchor de Mencos sul confine. Il bus arranca, iniziamo ad assaggiare  i dolci declini della collina che porta verso le lagune del Peten.

Nel pomeriggio arriviamo a  Isla Di Flores,  che vive  tra  la pace del suo lago e l’allegria delle viuzze cariche di colore, ristoranti, bodeguitas .  

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In giro ronzano le famose “APE - MAYA  nel senso vero del termine… è è  J   ovvero piccoli tuk tuk rumoreggianti che fanno su e giù per le stradine ciottolose trasportando ogni cosa mobili, persone, valigie, mattoni e frutta.

CI godiamo la bellezza e la brezza del lago, meglio ancora con fresche  cervezas  all’ora del tramonto, davanti ad uno scarlatto sole salutiamo  un’altra intensa, buona giornata.

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Con i bagliori del nuovo giorno,  approfittando ancora dell’effetto del fuso orario,  visitiamo Flores  all’alba.

E’ una cittadina pacifica, piena di casine minuscole, tinteggiate di colori pastello, con tetti rossi o di paglia, ricorda molto Campeche o Merida, sia per le sue vie strette e in salita ma anche per le bancarelle tutte uguali e minuscole. Assistiamo divertiti alla disintossicazione della capanne e dei tetti, con uomini attrezzati di  lunghi tubi di metallo che emanano fumi per abbrustolire insetti e turisti presenti in loco. Sembra di star dentro ad una scena di ghostbusters.

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Dopo colazione a Casa Maya, prendiamo un tuk tuk e ci muoviamo verso S.Elena altro luogo disordinato. Gironzoliamo sulle strade del grande mercato in attesa del collectivo che ci porta a El Remate per Puente Ixlù el Cruce. Sul pullman c’è un continuo via vai di studenti, predicatori, piccole donnine cariche di borse con la spesa, uomini che trascinano enormi sacchi di farine e grani, alcuni ci spiegano viaggiano sempre armati.

Il  tragitto è breve, la gente  ciacolante, ci interrogano in molti….  vogliono conoscere  le nostre prossime tappe, le percorrenze ma soprattutto sapere il PERCHÉ abbiamo scelto di visitare il loro Paese, cosi povero diverso e lontano  dal nostro.  Per loro viaggiare è molto insolito, anzi inconsueto…   tanti non hanno mai neppure percorso  la strada che porta al confine. 

 

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Quando arriviamo a EL.RE gli uomini  si prodigano a scaricarci i  bagagli ,  salgono sul tetto, scavalcano i sacchi, hanno una  forza fisica formidabile, sono minuti ma agili scattanti, sgambettano tra corde, scalini e ruote roventi. Le studentesse vestite con divisa bianco-blu timidamente scendono a terra e ci sorridono, l’intero bus saluta schiamazzando con le mani …. a me quasi dispiace dover scendere…

 

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Ci tratteniamo a El Remate qualche giorno, questo villaggio è piccolo, oltre che comodo per la visita dei tanti siti archeologici della zona. Soggiorniamo in un eco lodge con un immenso prato all’inglese. Davanti a noi solo lo spettacolo dolce dei cavalli bianchi che pascolano sulla riva del lago e quelle immancabili  luci dorate del tramonto che incorniciano il panorama.

Altro lago, altro crepuscolo scarlatto, altro regalo quotidiano di  Madre Natura. 

Lungo il lago si può scegliere una tra le tante barche e  navigare  verso oasi naturali come Jobonpiche, il Biotopo Cerro Cahui, San Benito, San Josè o San Andres… qui i villaggi hanno tutti nomi di santi. 

Noi andiamo a Ixlù, piccolo sito lungo la strada ma senza indicazioni. Camminando  per i boschi del Sanpeten incrociamo caballeros con vistosi macheti appuntiti che ci invitano in una bodeguita del loro villaggio, per dissetarci e vedere insieme la partita del Barca – Milan.  Sono tutti  armati ma ovviamente pacifici, allegri per il vinello ed euforici per la nuova compagnia della taverna !

 

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Accettiamo ………… siamo sperduti nel niente ….. alleggeriti dalla frescura delle piante. Qualche bicicletta passa ogni tanto, saluta il gruppo e se ne va… non c’è un filo di vento e la campagna circostante è inondata dal verde della canna da zucchero, punteggiata da centinaia di papaveri rossi .

Trascorriamo il pomeriggio insieme e nonostante la devastante sconfitta calcistica ( solo l’unica milanista circondata dagli sfotto di un branco di omaccioni porta-rogna ) siamo entusiasti perché l’indomani ci aspetta il fulcro dell’intero viaggio : Tikal, sul quale si possono spendere poche parole..…

TIKAL È Semplicemente L’essenza, Lo Splendore allo stato puro fatto Realtà !

Uno straordinario groviglio di giungla, piramidi, rovine, palazzi, alberi maestosi e scavi a cielo aperto dove poter contemplare la magnificenza di ogni piccolo dettaglio .

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Il sito archeologico è il centro Maya più significativo di tutto il Guatemala, ancora parzialmente ricoperto  dalla foresta tropicale e vanta il maggior numero di piramidi e di acropoli suddivise per aree distinte, residenze imperiali, scuole, centri funerari e mercati.

Si contano un po' più di 10.000 sculture. Soltanto il 20% è stato finora registrato dagli archeologi. Ci si perde tra i numerosi  templi , palazzi, case: insomma una città nascosta in una vegetazione verde, affollata dal passaggio di  scimmie urlatrici e da centinaia di colorati pappagalli tropicali liberi.

In questa terra di mezzo  spicca su tutto il tempio del Giaguaro che è il più alto e che possiamo anche scalare.

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Nel complesso, Indimenticabile è l’ingresso nel “El mundo Perdido il Mondo Perduto”, dove si distingue un’alta piramide che regala dalla sua vetta una vista eccezionale, ponendo in primo piano le cime delle altre piramidi delle acropoli che sovrastano la sommità di alberi secolari.

Una magia! Una giornata trascorsa nel Parque National , classificato patrimonio naturale e culturale dell'umanità dall'Unesco…..non ha davvero eguali .

Alla sera, felici del rientro dal sito ci sistemiamo sotto un cielo carico di stelle con in sottofondo il solo fruscio delle acque del lago.                                               ……..Sembra sentire cantare gli Dei….. 

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Ivo, per il giorno seguente organizza egregiamente una gita verso Yaxlà, piccolo sito raramente proposto a causa della sua strada accidentata. Dopo colazione con vista lago con gli abituali arboritas , ci spingiamo verso i laghi gemelli di Yaxlà e Sacnab, considerati luoghi sacri dai Maya.  Ha convinto, pertanto viaggiano  assieme a  noi, anche Rae con Sabrina di Singapore e Margie con  Maggie del Texas.

La traduzione del termine YAXLÀ  significa ACQUA VERDE, in lingua maya.

Il sito è a ridosso di grandi specchi d’acqua comunicanti, ma è vietato fare il bagno perché ci sono i coccodrilli!  

Dall’alto del cielo arriva un allegro cinguettio dei soliti uccellini gialli.

LI cerco con lo sguardo appena illuminato dal sole . Rimangono in silenzio, quasi intimoriti dalla nostra presenza, per poi riprendere il loro canto ancora più intenso….. meglio non disturbare il contesto…. Gli ospiti in questo caso siamo noi…

 

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All’ingresso, altro inflessibile controllo di militari armati e poi via, verso il Castillo, el templio de l‘este e la grande acropoli. Gli scavi sono tuttora in corso, parecchie estructuras e palazzi sono ricoperte da pareti di  muschi e vegetazione selvatica. 

Avvistiamo dei pesote (animale simbolo del Guate) e al tramonto ci arrampichiamo sulla rovina più alta da dove , in un silenzio irreale, gustiamo il sole e i suoi colori tuffarsi in tutta la serie dei laghi distesi in ogni direzioni.

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Guardando dall’alto lentamente si domina tutto il gioco delle complicate architetture del templio, lo sguardo si fa semplice anche se penso a quanto sia stato estremamente difficoltoso innalzare tutto questo tanti secoli fa…

 

 

Trascorriamo la serata e la cena con le nuove amiche, sotto un cielo trapuntato di stelle. Parliamo di viaggi fatti e da fare, di desideri, aspirazioni e dell’ Umanità … pensiamo ai nostri Angeli cosi lontani, cosi infinitamente presenti,  che lassù in cielo da qualche parte stanno facendo surf tra le nuvole !       

Siamo tutti concordi sul fatto che le Emozioni del viaggio arricchiscono e quanto  a volte sia  necessario separarci dal Mondo per ritrovarsi  nella propria solitudine a contemplare ….

WE WILL NOT REMIND DAYS OR DATES, WE WILL REMEMBER EMOTIONS, only MAGIC MOMENTS ! LOVE IS ALL AROUND….

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15.MARZO 2013  ULTIMO GIORNO IN GUATEMALA.

Dopo colazione, Xavier insiste per accompagnarci al confine, ritorniamo in Belize. Durante il tragitto ci parla dell’elezione del nuovo Papa e ci fa un esilarante lista di nomignoli delle nazionalità del Sud America elencando: En Guatemala tenemos Petenero y Chapin !!

En cambio en Argentina esta el Gaucho, Mexico el cherros, El salvador el  Guanado, Costarica el Ticos, Honduras el catrachos, Nicaragua el nicas e gli americani ? gringos !      

E Cosi via…. Non la smette più! 

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Con questa genuina fotografia umana, salutiamo tra le risate il Guatemala e la sua gente sorprendente. Il contatto con questo popolo autentico, orgoglioso,  multi-color  è stato senz’altro uno dei regali più belli dell’intero  Viaggio.

 

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Rientrati in Belize, prima tappa a San Ignacio conosciuta dai suoi abitanti come “Cayo”,  un eccellente punto di partenza per esplorare la regione. L’area attorno alla città è una delle più importanti mete turistiche e vanta numerosi siti archeologici e riserve naturali, come la foresta di Mountain Pine Ridge. 

Puntiamo dritti al cuore del distretto del Bullet Treee Falls, al  Xunantunich Archaeological Reserve, il sito più imponente e antico di tutto il Belize, abitato già nel 1.000 a.c.  !

La traduzione di XUNANTUNICH significa STONE LADY, ovvero donna di roccia, in lingua maya.

E teeecredo…ora so anche il perchè?!!

 

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Per avvicinarci alle rovine saliamo su un battello azionato a manovella da un solo uomo.

Traghettiamo  il Mopan River per poi percorrere a piedi una devastante interminabile strada abbracciata dalla fitta giungla, da dove  si odono rumori assordanti , anzi no, inquietanti delle scimmie urlatrici.

All’ingresso del parco scopriamo che non ci sono le guide, ma si può vagare indipendentemente nel sito, meglio seguendo il percorso tracciato.  Non appena si oltrepassa il museo, gli occhi vengono rapiti dalle bellissime piramidi, poste sulle Plaza’s e l’imponente Castillo residenza reale dei Navajo.

Tutte le strutture sono decorate con iscrizioni e particolari fregi in stucco bianco, che circondano le cime e mura.  La figura principale rappresenta Chaac il venerato dio della pioggia.

 

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Salendo sul Castillo  dall’alto si ammira una spettacolare vista a 360°, là dove la montagna sembra toccare il cielo, là dove i sovrani nei secoli chiedevano salvezza e fertilità per i loro Popoli.

Bellissime le foto panoramiche, con il vento che accarezza lo sguardo e addolcisce una visione molto poetica.

 

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Devo ammettere che anche il  BELIZE è un Paese che ci ha incantato parecchio!

Una vera sorpresa! Ci ha regalato tracce di civiltà maya ancora misteriose, o meglio inesplorate. Un territorio disseminato di tesori ed archeologia sconosciuti , incastonati in giungle, tra anse di fiumi o lungo i laghi. Magari queste rovine sono nulla a confronto degli altisonanti  Calakmul, Palenque o Chichen Itza, ma sono senz’altro piccoli gioielli preziosi proprio perchè fuori dalle rotte di massa.

Siti considerati minori che esprimono, AUTENTICAMENTE PER ME ED IVO, un CAMMINO DEI POPOLI, UN VERO CAMMINO NELLA  PACE !

Popoli ingegnosi che ci hanno lasciato un’eredità globale.

Questi monumenti non rappresentano la vanità degli uomini, ma la gloria di Dio. Incarnano il coraggio e i sacrifici di un sogno, come tanti altri siti magnifici, disseminati qua e la per il Pianeta. Hanno voluto senz’altro immortalare l’Elevazione dell’anima a DIO e questo rappresenta la vera lingua universale. Sassi pietre e macigni che tramandano Storia nei secoli, la convinzione della loro forza e delle preghiere fatte Materia. Ogni sito sembra concepito per RACCONTARE LA FEDE attraverso questi simboli, ardite architetture e giochi di luci, cunicoli, porte, torri, ornamenti di pietra che svettano imperanti verso il Cielo …………….VERSO L’INFINITO. 

E’ una fortuna e sono onorata, di essermi stupita davanti a tutte queste iscrizioni, ammirato le  tombe riportate alla luce, scalare gradoni per raggiungere “ in punta di piedi e nel nostro piccolo” … quella Sommità di un Castillo … che in fondo  altro non è che un SIMBOLO SACRO , una Connessione Tra Uomo E  Mondo Divino.

Oltre alla sua Architettura, il Belize ben raccoglie un'altra sorprendente realtà : il  mondo sottomarino, con la seconda barriera corallina più lunga al mondo . 

Dall’entroterra ci spostiamo di nuovo in bus a Belize city per poi spingersi al mare verso le sue perle : Cake Caulker, Ambergris Caye, Turneff, Shark Ray Alley, Hol Chan Marine Reserve, Cayo Espanto. Incomincia la parte più lieta del viaggio, quella fatta di riposo, nuotate e mare.

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La vita sottomarina è uno spettacolo in diretta, ogni giorno variegato, immutato nella bellezza dei colori e delle luci .

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Arriviamo a Caye Caulker con un breve viaggio in barca dal porto di  B.C.  Sull’isola non ci sono auto, le sue ristrette dimensioni la rendono percorribile a piedi in circa due ore, attorno solo lunghe spiagge bianchissime, ombreggiate dalle palme. Da qui è facile navigare verso la  Blu Hole, uno dei luoghi mito per i subacquei  il famoso reef – o buco di 130 metri che sprofonda nel blu più intenso.

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Puntiamo poi per  Ambergris Caye dove ci fermiamo per  abbandonandoci  ai piaceri del parco marino Vicino ad Ambergris  (chiamata da tutti San Pedro, la Isla Bonita di Madonna) ci sono  le tre aree principali  per  snorkeling :  Hol Chan Marine Reserve, Rocks Messico e Sting Shark-Ray Alley. 

Luoghi di accessibilità interessanti sono anche le isole Turneffe e il Faro reef.

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Ogni giorno  variegate  uscite in barca per  questi angoli di mare incontaminato. 

Visitiamo,  sempre e solo con  le guide autorizzate, le aree della riserva  marina ( SPECIAL THANKS to JEFFREY & MANUEL , our best ocean guides ! ) nuotando  tra stelle marine, grandi alberi di coralli, barracuda, squali, singing shells e tortugas….  

Ivo il “braveheart”  nuota disinvolto in mezzo a una decina  di squali giganti, per cogliere appieno a suo dire, la gioia o sarà l’adrenalina, del momento .

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È Meraviglioso ammirare l’oceano respirare attraverso le sue onde! Andare  sott'acqua in esplorazione  diventa….   UN - B E L I Z E - ABLE…. INCREDIBILE

Penso che la bellezza  “ E’    il modo migliore di manifestarsi della Vita; e la vita stessa si esaurisce se non viene nutrita dalla Bellezza!

Dopo S. Pedro ci spingiamo via mare verso Chetumal in compagnia di Tony e Patrizia due Viaggiatori  fantastici che subito ammiriamo, stanno percorrendo l’intero Sud America da oltre 2 mesi. Usiamo il taxi water , un servizio molto comodo che  permette di pagare direttamente alla dogana marina (50 U$ x 2 + fee) per rientrare  in Mexico .

Da Chetumal  spostamento verso Playa del Carmen.  Per chi ama la mondanità, questa è la località ideale insieme a Cancun, la regina incontrastata della Riviera Maya.  Playa fino a una decina di anni fa era ancora un piccolo villaggio di pescatori, porto di partenza per i battelli.

Lo sviluppo turistico è stato inevitabile, con la nascita della zona turistica di Playacar, ma a mio parere, con questa espansione si è persa la magia del luogo incontaminato, puro, che potrebbe essere questo angolo di mare caraibico.

 

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Di giorno si va in massa verso le spiagge mentre al calar della sera “si va in massa” all'Avenida Quinta - il viale pedonale dove si concentrano negozi, ristoranti e dove i bagnanti  diventano passeggiatori cafoni che iniziano  la serata con il rito dell'ora feliz (happy hour) .

Non essendo abituati al frastuono dei party notturni siam ben felici di lasciare questo covo di nottambuli, prendendo un ferry boat  per isla de Cozumel, l’isola piu grande di tutto il Mexico.

La traduzione di COZUMEL  in lingua Maya significa KÙUTSMIL  l’ isola delle rondini.

Cozumel é paradisiaca per gli amanti dello sci acquatico, il kite , il windsurf  perché  molto ventilata soprattutto nella  costa sud  .

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Qui si respira tutta un'altra atmosfera! 

L’aria è rilassata, caraibica, festosa, facciamo snorkel zigzagando tra manta rey, squali, tartarughe ed enormi giare sommerse, ogni giorno una sorpresa!  

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Per cena un consiglio: andare alla  “CASITA DELL’INDIO” il nostro locale preferito, un piccolo ristorante dove gustare  oltre i tipici piatti della cucina messicana , numerose delizie di pesce fresco e frutti di mare. L' aragosta è la vera specialitá.

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Da isola in isola, facciamo l’ultimo transfer via mare, approdando nell’appartata Isla Mujeres .

La traduzione di Isla MUJERES in lingua Maya significa isola delle donne.

Questo magico luogo deve il suo nome alle statue femminili ritrovate al tempio dedicato alla dea della fecondità Ixche, a cui era dedicata, inoltre la punta sud dell'isola è la prima parte del territorio messicano illuminata dai raggi solari al mattino.

ISLA fa decisamente per noi.

Ha  sabbia perlata, acque di sfumature color acquamarina e verde smeraldo. Girando in motorino o sulle golf car, si possono ammirare le robuste scogliere che si tuffano in mare e le calette appartate, oppure piccoli  porti pittoreschi che aspettano solo di essere esplorati.

Stiamo a Playa northe , la migliore,  dove assaporiamo lunghe lingue di sabbia ora finissima e bianca, ora più grossa e ricca di una miriade di frammenti di conchiglie dai molti colori, che si alternano a calette rocciose. Qui le acque sono vere piscine NATURALI azzurre, le baie  di sabbia sono spesso deserte.

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La Isla è frequentata da viaggiatori che cercano soprattutto tranquillità, i territori non sono stati aggrediti dall'urbanizzazione selvaggia ed è facile andare in avanscoperta per piccoli borghi  affacciati con  torri spagnole e vecchie strutture minerarie su scenari quasi surreali ed indimenticabili .

La NATURA è Primo attore , domina con i colori e gli odori di mare e quel vento caldo e quel frangersi irrequieto delle onde.

Magnifici rosei  tramonti si ammirano al calar della sera, noi restiamo  lì incantati … a guardare.

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E’ ormai  arrivato anche l’Ultimo dia …..

E’ ormai tempo di  rientrare a casa…..

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Si è concluso Un altro viaggio che è andato dritto al cuore e negli occhi . E’ solo passato….

Ora è tempo di scrivere per continuare a Viaggiare, per celebrare attraverso i ricordi, per sentirmi sempre accolta, ospitata, qualche volta splendidamente e qualche volta ... ultimamente troppo spesso ….…. Aver voglia di ripartire al più presto  … senza ancor essere ritornata alla base.

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AL MIO IVO:  GRAZIE PER ESSERE IL VIAVAI DI EMOZIONI CHE SEI !

BESITOS,   SABY & IVO

 

sabivo2002@libero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

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