Namibia

Diario di viaggio Luglio/Agosto 1999

di Giovanna

 

 

“Totò e Peppino in Africa”

 

 

21 Luglio Roma - Francoforte

22 Luglio Arrivo a Windhoek

23 Luglio DAAN VILJOEN PARK

24 Luglio - Da WINDOEK al WATEMBERG

25 Luglio - Dal WATEMBERG all’ETOSHA (Anderson Gate – OKAUKEJO)

26 Luglio OKAUKEJO – Esplorazione del parco

27 Luglio - Dal campo  di OKAUKEJO al campo di NAMUTONI ed esplorazione del parco

28 Luglio - NAMUTONI - Esplorazione del parco

29 Luglio - NAMUTONI – RUACANA – OPUWO

30 Luglio - HIMBA

31 Luglio - OPUWO – PALMWAG LODGE

1 Agosto - PALMWAG LODGE

2 Agosto - PALMWAG LODGE - TWELFONTEIN

3 Agosto - TWELFONTEIN - SKELETON COAST – SWAKPUMND

4 Agosto - SWAKPUMND

5 Agosto - SWAKPUMND – SOLITAIRE – SESRIEM

6 Agosto SESRIEM – SOUSSUSVLEI – SESRIEM – SOLITAIRE

7 Agosto SOLITAIRE – WINDHOEK – DAAN VILJOEN PARK

8 Agosto - GITA AL MERCATO DI OKAHANDIA

9 Agosto – DA WINDOEK A CAPETOWN, IN SUDAFRICA

 

 

21 Luglio Roma - Francoforte

 

Francoforte ore 21,45. Pronti per l’imbarco per Windhoek.

 

22 Luglio Arrivo a Windhoek

 

Liscio. Niente attese. Niente overbooking. Liscio.

Non ci sono stati imprevisti, anzi al contrario abbiamo fatto tutto così velocemente che abbiamo fin troppo tempo a disposizione.

Non c’è nessun altro che viene in Namibia?

Ci aspetta una bella nottata: 12 ore di volo stretti stretti, l’uno accanto all’altro.

Sergio si premunisce di tappi per le orecchie, Stefano di cerotti per non russare. E di No Gas Giuliani!

Un paio d’ore prima dell’arrivo a Windhoek facciamo scalo ad Harare, nello Zimbawe.

L’aereo si svuota.

Nessuno vuol venire in Namibia con noi?

 

Arriviamo all’aeroporto di Windhoek dopo quasi 24 ore dalla nostra uscita di casa.

Scendiamo dal grande aereo la mattina, il cielo è azzurro. Non fa caldo, non fa freddo. C’è silenzio. Andiamo a piedi, niente pulmini, niente bocchettoni. Attraversiamo la pista di atterraggio, o di decollo.

Non ci sono altri aerei oltre al nostro e già il nostro sguardo può andare lontano.

Svelto il controllo passaporti, svelto il ritiro bagagli.

Soprattutto si svolge in un clima molto sereno e tranquillo. Non c’è ressa e non c’è caos.

Siamo arrivati solo noi quest’oggi?

 

C’è solo un piccolo cambio e pazientemente attendiamo il nostro turno. Le operazioni sono lente. Ma non c’è fretta. Cambiamo 300$N (dollari namibiani) in tre, per ora. (1.200$=7.049,24$N)

Non riesco a trovare il pullman che porta in città, poco male c’è qui un tipo che ha un taxi che chiederebbe 150$N. Ci accordiamo infine per 100. I tassisti sono tutti neri.

 

Non c’è confusione fuori del piccolo aeroporto internazionale di Windhoek; percorriamo 40 chilometri in 40 silenziosi minuti. Tentiamo di prendere confidenza con la guida a sinistra, ma non superiamo nessuno: non c’è nessuno da superare e non incrociamo nessuno.

 

Il tassista ci porta al Rivendell (rivendell@toothfairy.com www.ahj.addr.com/rivendell) dove abbiamo prenotato una stanza via Internet. Eravamo attesi, ci accolgono con calore. È una bella villa con una piccola piscina, nella zona residenziale. Ci sono circa 5 stanze ben arredate, col parquet. Freschi piumini per dormire, libero accesso alla cucina, ed al salone dove c’è u bel tavolo di legno per mangiare ed uno spazio con divani e la TV. Paghiamo 130$N al giorno, più 15$N per la colazione a base di cereali, yogurt, succhi di frutta e toast.

 

Siamo un pò distrutti, la città l’abbiamo avvistata arrivando e non sembra abbia nulla di interessante da offrire. Dormiamo un poco. Nel primo pomeriggio viene a salutarci Rachael, il capo, con lei avevo avuto la corrispondenza e-mail. E’ molto giovane, inglese, sposata con un namibiano bianco.

 

Ci consegna le prenotazioni del MET (Ente del Turismo – reservation number: 061 236975 /6/7/8 – fax 061 224900) che ha fatto per noi. Si tratta delle prenotazioni dei bungalow nei parchi. Senza prenotazione non si può andare, pare.

Domattina, ci dice, ci verranno a prendere per la consegna dell’auto a nolo, che pure si è preoccupata di prenotarci. Molto carina, gentile, efficiente. Per il servizio le paghiamo 50$N.

 

Ci spingiamo fino in città, distante circa 15 minuti a piedi, ma presto non sappiamo più che fare: oltre ad Indipendence Avenue che è la via principale non c’è altro da fare. La gente per strada è abbastanza normale; a parte il fatto che molti sono neri non c’è nulla di insolito. E’ una città moderna, abbastanza pulita. Obiettivo supermercato: abbiamo intenzione di sfruttare la cucina e prepareremo il cibo da noi. Il supermercato è bello grande, vi acquistiamo bistecconi, pomodori e minestrina knor. Gli altri ospiti della casa ci guardano stupiti: i soliti italiani che pensano solo a magnà! Loro si fanno giusto qualche toast. Alle 5 e mezza comincia a far buio (anche i negozi chiudono).

 

23 Luglio DAAN VILJOEN PARK

 

Andiamo a Windoek per risolvere alcune questioni organizzative. Recuperiamo un po’ di materiale al centro turistico, acquistiamo le mappe stradali e dei parchi in libreria. Confermiamo i biglietti aerei per il ritorno ed infine ingaggiamo un tassista per fare una gitarella al Daan Vilkoen park, a 30 minuti da Windoek (Taxi 75$N per portarci e 100 per venirci a prendere alle 16,30).

Il concetto di traffico proprio non esiste in questo paese, ed in circa mezz’ora siamo lì al cancello d’ingresso. Ci fanno compilare un modulo, poi proseguiamo col taxi fino alla reception. L’ingresso costa 10$N a testa, ovvero circa 3 mila lire. Il parco è molto carino, ma per vedere gli animali dobbiamo camminare parte di un percorso di 9 km e fa un caldo bestiale. Camminiamo per circa 2 ore totali allontanandoci anche dal letto del fiume e risalendo alcune colline. Vediamo giusto alcuni bufali.. Poi torniamo indietro ed andiamo al chiosco bar, sulla riva di un laghetto artificiale. Ci sono diversi bungalow e zone pic-nic e per fare la brace (braa). Prendiamo da bere ed un toast. Il barista è molto cordiale. Ci siamo solo noi in tutto il parco, quasi. Notiamo sugli alberi, intorno ai bungalow, delle grosse scimmie che mangiano noccioline; non sembra abbiano paura di noi (anzi); scattiamo alcune foto. A me in effetti fanno un pò paura, sono più grosse di me!

 

Rientrati a Windoek torniamo al supermercato di fiducia ed acquistiamo un pò di wurstel. Gli altri ospiti si mangiano degli orrendi sbobboni e ci guardano come se fossimo dei pazzi (boh!).

 

24 Luglio - Da WINDOEK al WATEMBERG

 

Sveglia alle 7 e colazione. Ci viene a prendere una signora dell’agenzia del noleggio e nel giro di mezz’ora siamo alla guida della nostra auto. Paghiamo 220$N al giorno. Sergio e Stefano si impratichiscono con la guida a sinistra. “Totò e Peppino e la guida a sinistra”.Da bravi maschietti non mi prendono neanche in considerazione per poter guidare. Peggio per loro, mi riposo e mi godo il panorama.

Partiamo per il Watemberg. Strada buona, tutta asfaltata.

Al nostro arrivo ci viene assegnato un bungalow, non avevamo prenotato. I bungalow sono davvero molto belli; più che bungalow sono proprio dei cottage: hanno la cucina, il bagno, lo spazio esterno con tavolini, il braciere… una casa!

Ci sarebbe un game (giro del parco in jeep) dalle 15 alle 18,30 ma è già pieno. Pazienza, lo faremo domattina. Facciamo una passeggiata sotto il Plateau. Che rocce fantastiche! Dei colori incredibili! Animali niente.

Al tramonto rientriamo, ci facciamo come al solito bella carne alla brace. Le scimmie saltano sugli alberi intorno alla nostra casa.

 

25 Luglio - Dal WATEMBERG all’ETOSHA (Anderson Gate – OKAUKEJO)

 

Sveglia alle 6 e colazione.

Alle 7 partiamo per il game di 3 ore. Ci siamo morti di freddo sulle camionette. Animali pochi. Ci siamo appostati in un punto dove si sarebbero dovute vedere delle tigri. Tutti fermi immobili. Un freddo! Ma niente. Abbiamo visto giusto una giraffa sulla via del ritorno. Però è stato divertente.

Nescafè caldo e partiamo alla volta dell’Etosha verso le 11 di mattina ed arriviamo al gate d’imgresso verso le 14. Compiliamo il solito modulo e proseguiamo. La strada asfaltata si ferma al gate, poi con un paio di km si arriva al campo di Okaukejo.

Alla reception subito trovano la nostra prenotazione e ci assegnano il bungalow numero 17. Anche qui i bungalow sono molto belli, questo nostro in particolare è molto grande; è praticamente un appartamento: cucina, tinello, 2 stanze matrimoniali bagno e toilette. Di fuori tavolino, sedie e l’immancabile braa. Merita anche il bungalow ‘di lusso’ a 360 $N per 4 persone.

Dopo esserci sistemati andiamo in esplorazione. Proprio vicino al nostro bungalow c’è la pozza d’acqua illuminata tutta la notte. E’ un vero e proprio spettacolo sedersi sulle panchine disposte come in un teatro di fronte alla pozza per ammirare gli animali che vengono a bere.

Nel campo c’è un piccolissimo ‘store’ dove vendono pochi generi alimentari. Sarebbe stato meglio avere più scorte! Stiamo una favola, la sera ci cuciniamo la carne sulla brace….. poi con una bella bottiglia di birra, andiamo ad ammirare lo spettacolo degli animali. Assistiamo ad uno spettacoloso bagno di elefanti, rinoceronti…..

Ci sono molti turisti anche della ‘terza età, europei (tedeschi, inglesi…).

C’è in giro una attrezzatura fotografica incredibile!

 

Dal tramonto, fino all’alba, non si può uscire dal campo, i cancelli sono chiusi. Alle 6 sorge il sole ed alle 18 fa buio.

 

26 Luglio OKAUKEJO – Esplorazione del parco

 

Sveglia alle 5,30, colazione e visita alla pozza alle prime luci dell’alba. Alle 8 partiamo, la nostra auto segna il km 613. alle 17,30 torniamo, e siamo al km 802.

Con la nostra auto, liberi, mappa in mano, abbiamo seguito le indicazioni per raggiungere le varie pozze all’interno del parco. Non si può scendere dall’auto, è vietato (però una pipì al volo l’abbiamo fatta! Certo, dovesse arrivare un leone proprio in quel momento!). Le stradine sono asfaltate. Siamo arrivati ad Halali (il campo non è particolarmente bello, ma terroso e polveroso) e tornati indietro..

Bellissimo. Tantissimi animali, inclusi elefanti, giraffe, struzzi, facoceri, zebre, gnu, antilopi ….

 

27 Luglio - Dal campo  di OKAUKEJO al campo di NAMUTONI ed esplorazione del parco

 

Siamo andati spediti fino ad Halali e poi per pozze fino a raggiungere Namutoni. Il campo di Namutoni è molto piacevole, è un bianco fortino tipo della legione straniera e c’è anche una bella piscina. Ci sono bungalow o anche stanze (o camping, volendo). I bungalow sono pieni. Le stanze costano 190$N per due persone.

Ci rinfranchiamo anche con un piacevole bagno in piscina, poi andiamo a vedere un TERRIFIC tramonto ed un altrettanto TERRIFIC crepuscolo in cima alla torre del forte (Sergio parte di posa B).

Le rane gracchiano. La pozza illuminata è vuota, non c’è nessuno, siamo seduti nell’anfiteatro sulla pozza, ma al di là del gracchiare delle rane non accade nulla  (teatro dell’avanguardia).

 

Siamo soddisfatti della scelta di aver programmato due notti a Okaukejo ed una a Namutoni.

Sarebbe stato bello trascorrere una notte in più al Watemberg. Avremmo potuto partire prima da Windoek!

 

28 Luglio - NAMUTONI - Esplorazione del parco

 

Abbiamo fatto tutte le pozze a nord di Namutoni ed anche oggi abbiamo visto molti animali.

(Molto bella la pozza ANDONI a Nord).

Soprattutto è stata molto bella l’ultima pozza a nord dove c’erano tantissimi gnu, kudu, zebre, struzzi e facoceri, poi anche le giraffe. Immenso il giraffame e zebrame come ormai chiamiamo le mandrie. Ad ora di pranzo ci mangiamo un panino nell’auto spenta con le zebre che ci circondano.

Le zebre e le giraffe ormai non le guardiamo neanche più. Ci mancano, invece, i leoni. Facciamo la posta ad una pozza nota per essere frequentata da leoni, ma niente.

Nel complesso, NOI non abbiamo visto alcun felino. Altri si.

 

Ceniamo al ristorante del campo: ricchissimo buffet di pesce affumicato, insalate, carni varie tra cui quella di gobles. Spendiamo 60$N a testa. Si cena dalle 18 alle 20,30.

 

29 Luglio - NAMUTONI – RUACANA – OPUWO

 

Partenza ore 8, a Ruacana alle 13,30, ad Opuwo alle 17.

 

Partiamo con destinazione Ruacana. Destino incerto. Non abbiamo ben capito cosa ci aspetta. Le città che attraversiamo lungo il tragitto sono delle non città, piuttosto dei piccoli agglomerati intorno ad un supermercato  o centro commerciale. Compriamo scorte di scatolame e d’acqua.

Arriviamo a Ruacana. Cioè, siamo a Ruacana? Stentiamo a comprenderlo! “Dov’è il paese?” chiediamo. “Qui!”, ci dicono. Forse non ci siamo capiti…. Eppure….

Ebbene, a Ruacana non c’è niente.  È un chiosco-bar.

Proviamo un altro bivio e troviamo perlomeno una specie di autogrill gestito da due ciccione  bianche, tedesche. Stefano acquista un bel panino con wurstel. La germania in Namibia, C’è anche una pompa di benzina. Facciamo il pieno. A proposito, ATTENZIONE alle TAPPE BENZINA, vanno programmate! Sulla carta stradale è indicato dove sono i distributori. L’ipotesi di fare una tappa qui svanisce da sé, non c’è niente. Chiediamo per la strada per Opuwo: ci sono 100 km di strada sterrata. La strada fino a Ruacana è stata, invece, tutta asfaltata Ci sarà da dormire ad Opuwo? Non si capisce. Anche le informazioni che ci danno sono vaghe.

 

La strada è si sterrata, ma buona, è larghissima ma con moltissima polvere, sabbia. La macchina non tiene bene la strada. Dopo un pò cedo la guida. Incrociamo poche auto, avvolti in nuvole di polvere.

Alle 17 arriviamo ad Opuwo ricoperti di polvere. Ho i capelli bianchi. Opuwo è polverosa. Turisti pochissimi.

Già vediamo alcune donne Himba. Si tingono la pelle con dell’argilla. Sono a seno nudo. Si coprono la vita con delle pelli. Anelli alle gambe. Scalze o con sandali. L’argilla è anche sui capelli. Vendono collane, braccialetti. Chiedono soldi per le fotografie. Ci sono anche alcune donne Herero.

Cerchiamo una accomodation, giriamo e rigiriamo per Opuwo. Infine, alloggiamo a “The Okakane guest house”, un po’ caro (230$N a testa) ma alternative non ci sono, perlomeno per noi che non siamo abbastanza attrezzati (camper, toyota…) per campeggiare in uno spazio terroso e polveroso, senza acqua nè nulla. Prendiamo al volo l’ultima stanza disponibile. The Okakane guest house ha un prato verde e piscina (una vasca più che una piscina). Buona colazione. È un’oasi.

Un’alternativa, dicono, sia la proprietaria del supermercato, una missionaria, che affitta delle camere; poi, c’è il ristorante di un francese (fuggito dall’Europa?) che dovrebbe avere terminato la predisposizione di qualche stanza per dormire.

 

Ci informiamo per visitare i villaggi degli Himba:

-         al lodge, ci chiedono 150$N per 3 ore, oppure 800$N al giorno, a testa, per minimo 5 giorni e 4 persone;

-         Franz, il ragazzo della pompa di benzina è disponibile a fare da guida per 30$N l’ora;

-         si può andare da soli, è giusto necessario farsi dare qualche indicazione sulle strade percorribili, la localizzazione dei villaggi, cosa portare in dono (zucchero, caffè, tabacco, tè, patate, cipolle, caramelle per i bimbi, disinfettante, burro di cacao,…. soldi!)

 

Ceniamo dal francese marsigliese. Il lodge voleva 65$N. Dal francese c’è praticamente solo pollo fritto con riso, per 40$N. Vada per il pollo col riso!

 

30 Luglio - HIMBA

 

Giornata dedicata agli Himba. Ci facciamo indicare bene le strade da percorrere, ricca colazione al lodge (pane e salame, formaggio, marmellata, yogurt, uova) e partiamo!

Lungo la strada incontriamo due bambini Himba, uno sugli otto, l’altro sui due anni, che pascolano le capre. Ci fermiamo. Simpatizziamo con loro. Il piccolino mi tiene la mano stretta stretta. È scalzo, ogni tanto si punge la pianta del piede con una spinetta e buono buono se la toglie da sé. Proseguiamo insieme a piedi e ci accompagnano ad un villaggio. Ci chiedono di curare ad un bimbo una ferita. Abbiamo giusto del disinfettante e delle garze in macchina. L’infermiere Sergio mostra tutta la sua professionalità. Questi bimbi sono molto sporchi, sono ricoperti di mosche ed hanno tutti la congiuntivite. Mi tengono la mano e la studiano incuriositi per via della mia carnagione bianca. Una donna anziana ha le labbra molto secche e spaccate e mi chiede di regalarle il burro di cacao.

 

Proseguiamo poi per un paio di altri villaggi. All’ultimo, però, la situazione che si crea è un pò difficoltosa poichè riusciamo a comunicare con loro. Non ci intendiamo proprio, ci vedono come intrusi, non ci accettano. Non sempre rimangono contenti dei doni che gli offriamo. Probabilmente siamo anche in troppi, dal momento che due famigliole milanesi, con  tre ragazzi sui 12, 13 anni si è aggregata a noi. Siamo troppi invadenti. Riprendiamo l’auto e torniamo al lodge, fresco e pulito. Nell’oasi di benessere. Briefing in piscina. Totò e Peppino pianificano le tappe dei prossimi giorni.

 

Cena dal francese con riso e pollo. Ceniamo tutti insieme con i milanesi. Piacevole serata. Stelle. Forse anche noi potremo continuare a viaggiare quando faremo dei figli? Ma loro sono medici. Dà maggiore sicurezza!

 

31 Luglio - OPUWO – PALMWAG LODGE

 

Partenza ore 8, arrivo (finalmente) alle ore 15. Decidiamo di prendere la strada che ci ha indicato il tipo del lodge. È più breve rispetto a quella che avremmo fatto noi. Lui dice che è sicura, che è buona e che non avremo problemi. Proviamo!

Appuntamento fantomatico coi milanesi a Captown, in Sudafrica.

 

Partiamo, e dopo 20 minuti circa ci imbattiamo in un villaggio Himba. Siamo solo noi tre questa volta e decidiamo di fermarci. Dedichiamo molto tempo alle presentazioni; omaggiamo i bambini di caramelle, le donne di patate e cipolle. Sono soddisfatti. Arriva il vecchio del villaggio, con una punta di freccia sul cappello. Ci presentiamo nuovamente. Gli offriamo del tabacco. Ci sono alcuni ragazzi Himba su una camionetta, vestiti all’occidentale e che parlano un pò d’inglese. Comunichiamo con loro. Anche a loro diamo del tabacco. Clima sereno.

 

Ripartiamo, la strada (la DR3704, credo) è tutta sterrata e neanche troppo buona, ci sono molte salite-discese, buche, massi etc.. Incontriamo giusto poche villaggi Herero. Diamo un passaggio ad un ragazzo che si fa poi lasciare, dopo un paio d’ore, in un luogo dove non c’è assolutamente nulla. Vediamo alberi bellissimi; ci inerpichiamo su una montagna e poi ridiscendiamo. Comincia una pianura lunga lunga lunga. Avvistiamo due struzzi.

Siamo stati fortunati a non avere un guasto, perché lungo il percorso non c’è assolutamente nulla. Non abbiamo MAI incrociato nessun’altra macchina. Meglio quindi avere ruote di scorta in abbondanza, meglio ancora se si è in due auto almeno.

 

Giungiamo finalmente ad un incrocio (per Sesfontein). Buchiamo una ruota. Totò e Peppino ed il cambio della ruota. Molto divertente. Proseguiamo. La strada è ancora lunga! Alle 15, infine, arriviamo in un posto sperduto, che però è la nostra meta: il Palmwag lodge.

I bungalow sono tutti pieni ma anche piuttosto cari (300$N a testa); il camping, invece, costa 20$N a testa. Ottimo! Lo spiazzo è carino, sarebbe più adatto avere un camper/caravan/jeep attrezzata, ma anche noi staremo benissimo con la nostra piccola tendina ad igloo. Ci mangiamo un panino al ristorante–capannina di paglia, montiamo la tenda, facciamo una doccia.

Totò e Peppino partono per andare alla pompa di benzina a riparare la ruota (?).

Al tramonto facciamo una scalatina in cima ad una roccia da dove si vede un tramonto DA PAURA!!!!

 

Ceniamo al ristorante-capanna, all’aperto. C’è un banco/bar da dove servono e due tre tavoli. Carino. Carne alla brace ovviamente. Il cuoco è giovale, chiacchieriamo. È nero, ovviamente (ed i proprietari sempre bianchi).

 

Fa buio alle 18 ( e fa freddo la sera); non resta che andare a dormire.

 

1 Agosto - PALMWAG LODGE

 

Ci svegliamo alle 6. Ci arrangiamo da noi per una scarsa colazione. Non c’è acqua calda. Niente caffè. La capanna è ancora chiusa, lo shop è chiuso e comunque non ha niente.

 

Il posto è molto suggestivo benché non ci siano animali. È sperduto nel nulla. Abbiamo fatto una lunga passeggiata sulle rocce. Procediamo sul percorso in formazione sparsa, ognuno preso dai suoi pensieri ed emozioni. Vediamo antilopi e globes. Bel panorama.

 

Animali, per l'appunto, pochi, nonostante al camping ci siano dei cartelli che dicono di fare attenzione a non spaventare eventuali elefanti. E come si fa a spaventare un elefante? Totò e Peppino si impegnano, insieme, nella traduzione dall’inglese di alcuni altri cartelli posti nell’area camping….!

 

Cena al solito ristorante-capanna ( e dove sennò?), bistecconi e ottimo vino bianco namibiano.

 

Alle 7 a ninna, in tenda. Il terreno è duro, fa freddo.

 

2 Agosto - PALMWAG LODGE - TWELFONTEIN

 

Sveglia all’alba. Pentola d’acqua sul braa. È l’unica soluzione per avere un pò di caffè a quest’ora!

Quindi, smontiamo e partiamo. Alle 9, dopo circa due ore, arriviamo alla Foresta Pietrificata.

Non riusciamo a trovare il posto, lungo la strada non ci sono segnalazioni. Un vecchietto ci dice che ci porterà lui per 5$N a testa. Lo seguiamo. In realtà ci porta a fare un giro, molto bello, comunque, ma non è la ‘vera’ foresta pietrificata, cioè non è il sito ufficiale. Poi lo troviamo, quello ufficiale, proseguendo con l’auto. Niente di speciale, perlomeno per chi non è appassionato alla materia (20$N la guida).

Ripartiamo per Twelfontain e arriviamo al camping Haub. Inizialmente niente di che. Il capo è una Brenda (da Bagdad Cafè), donna nera, magra, molto attiva, molto dura, seriosa ma in realtà buona. Paghiamo 60$N in totale. “Mettetevi dove vi pare” ci dice. Il camping in realtà è una serie di dune di sabbia e qualche albero. Montiamo la tenda alla base di una duna. I bagni sono all’aperto, riparati da un separè di canne. Non abbiamo niente da mangiare, non c’è dove comprare, neanche pane e acqua. Brenda ci prende a cuore e ci promette di darci qualcosa da mangiare per cena, per 56$N in totale. All’aperto, nella sabbia, davanti alla ‘reception’ c’è una cucina a legna, nera e dei pentoloni neri. Ci annuncia che ci cucinerà dei maccaroni con carne. Cambiamo i maccaroni con il riso, forse andrà meglio.

Andiamo a fare una gita con visita di Organ Pipes, una piccola cava con pietre a forma d’organo. Non c’è alcuna struttura turistica. Poi la Burt Montain, ma non l’abbiamo capita (però non era né l’alba, né il tramonto). Poi abbiamo virato per Twelfontain. Tutti questi posti, eccetto la foresta pietrificata, si trovano nel raggio di 5 km dal camping.

Alle 16 torniamo al camping. Doccia quasi all’aperto. Alle 17 ci chiama Brenda che è pronto: riso lesso, zuppone di salsiccia e patate e fagiolini lessi in scatola. Ottimo e abbondante. Ceniamo su un tavolo di pietra, in mezzo ad un deserto di sabbia. Bello, molto suggestivo. “Brenda, Brenda…!” Alle 18 è ormai buio, facciamo una passeggiata fino al tronco d’albero. Stelle. Pipì. Nanna.

 

3 Agosto - TWELFONTEIN - SKELETON COAST – SWAKPUMND

 

Freddo risveglio. Ancora vediamo le stelle nel cielo, ed è mattina. Le sei. Anche gli altri gruppi (c’è un torpedone organizzato, con tende, cucina da campo etc…) sono in movimento. Niente colazione; Brenda ‘è chiusa’. Smontiamo e partiamo. Neanche un succo di frutta, non abbiamo nulla! VIA!!!

Partenza ore 8. Al primo incrocio troviamo una baracchetta con un bimbo ed una signora. Acquistiamo biscotti e bibite in lattina. Niente acqua, né pane.

Forse a Kxorixas c’è da comprare, ma non sappiamo.

Alle 9 siamo all’ingresso della Skeleton Coast. Cancello. Il permesso d’ingresso si fa sul posto ed è un’operazione piuttosto laboriosa, perché si devono scrivere i dati del guidatore su diversi modelli.

 Proseguiamo e dopo circa 40 minuti, finalmente, l’oceano si apre ai nostri occhi. Il mare è piuttosto tempestoso. La costa è desertica, sulla nostra destra sono alcune dune di sabbia rossa. Per il resto è piatto: sabbia, terra e vento fortissimo, che ci accompagnerà per tutto il tragitto. Proseguiamo verso sud. Il panorama è sempre uguale. Fermiamo l’auto, per raggiungere a piedi la spiaggia ed il bagnasciuga. Il vento è fortissimo, cavalloni grandi, fa freddo. Ripartiamo ed a mezzogiorno siamo al cancello d’uscita. Formalità d’uscita e VIA!!

La strada migliora, è ormai QUASI asfaltata. All’una siamo a Cape Cross. Ci presentiamo all’office, paghiamo per entrare nella riserva e proseguiamo per 3 km fino alla punta: davanti a noi si apre una distesa di otarie ruggenti. È uno spettacolo stupefacente. Le otarie sono a  mezzo metro da noi e ci protegge un muretto. Stiamo lì un’oretta ad ammirare questo spettacolo e far foto. Ci sono molti turisti, come ai tempi dell’Etosha!

 

Proseguiamo verso sud ed arriviamo ad HANTIAS BAY,  cittadina insignificante che però ha un distributore (e non una pompa!) di benzina, con tanto di personale (nero) in divisa, lavaggio vetri, controllo olio, gomme etc… Inoltre ci sono ristoranti, supermercati…. tutto! Al ristorante mangiamo finalmente un pò di pesce: calamari e sogliola, per pochi soldi (100$N in totale). Infine, proseguiamo fino alla meta di oggi: Swakpmound, cittadina in stile tedesco.

 

Troviamo un alberghetto un pò decadente (289$N in totale, inclusa la colazione), gestito da un vecchietto. Bianco. Ci riposiamo, poi andiamo a cena. Swakpmound ha due vie principali che costituiscono il centro, con negozi di un certo livello (mobili, vestiti, complementi d’arredo, maschere, tele, oggetti vari). Guardiamo un pò le vetrine , ma sono ormai chiusi (alle 17,30).

Cerchiamo l’Erich restaurant, consigliato dalla guida. Lo troviamo, ed effettivamente mangiamo molto bene. Pesce in salse varie. Anche le ostriche! Servizio ottimo. (Neri. Camerieri neri, padroni bianchi).

 

4 Agosto - SWAKPUMND

 

Colazione abbondante con salame, uova fritte, frutta sciroppata, prugne e caffè. Prepara e serve il vecchietto, bianco. Inizialmente mi fa tenerezza, poi, nella sala della colazione vedo appese al muro medaglie di guerra, svastiche. Mi sento raggelare. Rabbia.

 

Andiamo al MET e prenotiamo il Kurseb pass, pagato 80$N. Cambiamo dollari in rand, moneta sudafricana. Al supermercato acquistiamo vari genere, tra cui anche carbonella.

Gita al piccolo acquario con squalo, acquisti vari. Pranzo nella brutta Walvis Bay, cena in pizzeria.

 

5 Agosto - SWAKPUMND – SOLITAIRE – SESRIEM

 

Partenza 8,30.

Dopo pochi chilometri da Swakpmound la strada già non è più asfaltata.

Ci fermiamo a Solitarie (una pompa di benzina ed uno spaccio gestiti da un bianco e qualche baracca, e basta). Solitaire tel/fax 063 293387. Prendiamo un caffè. Proseguiamo per Sesriem, mancano ancora 80km. Arriviamo a Sesriem alle 16,00. C’è solo il camping del MET. Lungo la strada c’erano indicazioni di lodge, ma si devono conoscere dal momento che per raggiungerli si devono fare diversi chilometri.

 

Abbiamo il nostro bel posto tenda prenotato. Molto bello, molto spazioso. In realtà un posto tenda è uno spazio intorno ad un grandissimo albero dove potrebbero stare almeno 10 tende. Noi ci stiamo da soli con la nostra tendina. Ad almeno 20 metri da noi ci sono gli altri posti tenda.

 

Dopo aver sistemato la tenda andiamo in perlustrazione e ci spingiamo per 40 km circa in direzione Soussusvlei. Foto varie alle dune di sabbia. Rientriamo.

Fa buio, accendiamo il nostro piccolo braa (qui al camping c’è solo un negozietto molto scarno, ma c’è un bar). Ci sediamo sulla nostra bella panchina, in dotazione al nostro posto tenda, ed ammiriamo lo spettacolare cielo stellato. Ninna.

Notte molto ventosa.

 

6 Agosto SESRIEM – SOUSSUSVLEI – SESRIEM – SOLITAIRE

 

Sveglia alle 5,30. È buio ancora. Partiamo subito (il Gate apre alle 5,20 e chiude alle 18,30). Facciamo un’ora di auto finché la strada si interrompe possono proseguire solo le 4x4. Facciamo una bella camminatona per arrivare fino alla duna di Soussusvlei (alle 6.30). Forse sarebbe stato meglio fare la gita organizzata del camping, avremmo avuto poi più energie per camminare sulla duna e per girare ancora quaggiù.  Per tornare rimediamo un passaggio in 4x4 da dei pazzi emiliani.

All’una siamo al parcheggio, velocemente rientriamo a Sesriem. C’è un vento bestiale. Sbaracchiamo velocemente e ripartiamo. Ci fermiamo a Solitarie, dove dormiamo nei bungalow di latta (100$N a testa). Per cena sbobbone e strudel. La Germania in Namibia.

 

7 Agosto SOLITAIRE – WINDHOEK – DAAN VILJOEN PARK, invece di W

 

Colazione con strudel e caffè. Partenza alle 8,30. La strada è tutta buona, tranne il passo, dove la strada è molto sdrucciolevole ed a strapiombo. Guida Sergio.

Arriviamo a Windok alle 14. Decidiamo però di andare a stare ’fuori città’, ovvero di andare a dormire nei bellissimi bungalow del Daan Viljoen Park, da dove è iniziato il nostro viaggio. Prendiamo il VIP lodge ed è bellissimo costerebbe 480$N ma ci fanno uno sconto residenti (che gentili!); con una riduzione, quindi, del 25%. 360$N per 4 persone, cioè 4 posti letto (anche se noi siamo 3!). Merita.

Caccia fotografica alle scimmie. Abbondante brai con gli acquisti gastronomici fatti a Windoek, al fido supermercato. Non ci facciamo mancare nulla, vino incluso. Cena da signori.

 

8 Agosto - Gita al mercato di Okahandia

 

Ci mancano solo gli acquisti. In un’ora siamo al mercato di Okahandia, su strada asfaltata. Non è speciale ma si fanno buoni acquisti di oggetti in legno. Acquistata tartaruga.

Torniamo a Windoek ed alloggiamo al Rivendell. Andiamo a salutare Rachel. Stefano le va incontro e le dice con entusiasmo “Goodbye!”. L’unica persona al mondo che non riesce a scollarsi dalla lesson one dello Shenker. Lei, ovviamente rimane interdetta.

 

Andiamo a riconsegnare l’auto. Il proprietario fortunatamente non si accorge che il vetro è stato scheggiato da un sasso.Secondo le regole avremmo dovuto rimborsarlo noi. Facciamo i vaghi. Domattina partiamo!

Casa, relax.

 

9 Agosto – Da Windoek a Capetown, in Sudafrica

 

Sveglia alle 5,30. Buio. Alle 6 il taxi prenotato ieri ci viene a prendere e ci porta all’aeroporto (40$N a testa). Alle 6,40 siamo all’aeroporto. È ancora chiuso. Ci siamo solo noi. Alle 7 facciamo il check-in. Siamo i primi. Colazione. 7,50 imbarco: raggiungiamo a piedi l’aereo, un aereo da 50 posti. Siamo in 9 in tutto, e 2 hostess. Dopo 2 ore atterriamo a Cape Town, 11,20 locali.

E qui comincia un altro viaggetto di pochi giorni con un obiettivo: le balene!

 

 

Giovanna

 

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