TEMPLI, NATURA E RELAX – VIAGGIO IN THAILANDIA E CAMBOGIA

Diario di viaggio 2011

di Elena Nebiolo

 

ITINERARIO

 

Ø      27 luglio: partenza da Milano Malpensa per Bangkok

Ø      28 luglio: Bangkok

Ø      29 luglio: Bangkok

Ø      30 luglio: trasferimento Bangkok – Siem Reap (Cambogia)

Ø      31 luglio: Siem Reap (Cambogia)

Ø      1 agosto: Siem Reap (Cambogia)

Ø      2 agosto: trasferimento Siem Reap – Chiang Mai (Thai)

Ø      3 agosto: Chiang Mai

Ø      4 agosto: Chiang Mai

Ø      5 agosto: Chiang Mai

Ø      6 agosto: trasferimento Chiang Mai – Koh Samui

Ø      7 agosto: Koh Samui

Ø      8 agosto: Koh Samui

Ø      9 agosto: trasferimento Koh Samui – Koh Tao

Ø      10 agosto: Koh Tao

Ø      11 agosto: Koh Tao

Ø      12 agosto: Koh Tao

Ø      13 agosto: trasferimento Koh Tao – Koh Phangan

Ø      14 agosto: Koh Phangan

Ø      14 agosto: Koh Phangan

Ø      15 agosto: Koh Phangan

Ø      16 agosto: Koh Phangan

Ø      17 agosto: Koh Phangan

Ø      18 agosto: trasferimento Koh Phangan – Koh Samui – Bangkok

Ø      19 agosto: volo Bangkok – Milano Malpensa

 

27 LUGLIO

Le mete stabilite per queste mie vacanze estive 2011 sono la Thailandia e la Cambogia. Partenza alle 13, con 40 minuti di ritardo, da Milano Malpensa con un volo della Oman Air direzione Muscat. Scalo a Muscat e corsa per prendere la coincidenza per Bangkok. Alle 7.30 ora locale del 28 luglio atterriamo a Bangkok.  Volo complessivamente molto buono.

28 LUGLIO

La prima cosa che facciamo appena atterrati è stato prelevare i nostri primi baht. Il cambio di 1€ è, più o meno, equivalente a 42 baht. Fuori dall’aeroporto troviamo la stazione dei taxi che fanno prezzi fissi per raggiungere il centro della città, 450 baht (all’incirca 10€). Prime impressioni: caldo umido soffocante e grandissimo traffico. Ci mettiamo un’ora per raggiungere la guesthouse che avevo prenotato dall’Italia: Fortville Guesthouse. E’ una struttura relativamente nuova, molto pulita e comoda per raggiungere tutte le maggiori attrattive della città. Il costo a notte è di 18€. Dal momento che siamo arrivati molto presto, ci informano che la nostra camera non è ancora pronta per cui decidiamo di mollare gli zaini e partire per la visita della città. Come da indicazioni del personale dell’hotel, raggiungiamo il fiume per prendere il traghetto, comodo mezzo di trasporto per spostarsi in questa città. Prima però di raggiungere la nostra stazione veniamo fermati da un autista di tuc-tuc che ci offre un giro nei templi un po’ meno conosciuti della città prima di recarci al Palazzo Reale. Ingenui gli crediamo quando ci dice che, quel giorno, il Palazzo Reale aprirà le porte ai turisti più tardi. Scopriremo più avanti che è la tipica bufala che raccontano a tutti per convincerli a salire. Ma non tutto il male vien per nuocere perché con soli 20 baht facciamo un giro di diversi templi minori ma comunque molto carini. Il ragazzo si ferma poi davanti ad una agenzia di viaggi invitandoci ad entrare. Siccome noi abbiamo bisogno di informazioni per il trasferimento in Cambogia entriamo ma il personale, non appena capito che non volevamo acquistare ma solo reperire info, molto scortesemente ci invita ad uscire. Anche il nostro autista si mostra molto infastidito e contrariato. Il punto è che i tuc tuc cercano sempre di fermarsi in negozi o agenzie dove prendono delle percentuali, per cui un nostro mancato acquisto si rivela un mancato introito per loro. Consiglio: per evitare scocciature a Bangkok evitate i tuc tuc. Alla fine comunque, come concordato, ci porta al Palazzo Reale. Già dall’esterno il palazzo è un bellissimo colpo d’occhio e anche la visita all’interno ci soddisfa molto. E’ tutto molto sfarzoso e ammaliante. Ci spostiamo poi al vicinissimo Wat Poh, altro meraviglioso complesso di templi che ospita anche la più grande statua esistente del Buddha sdraiato.  Da Wat Poh prendiamo il traghetto alla ricerca della statua del Buddha d’oro. Ma, con la consueta abilità mia e di Gabri, riusciamo a perderci per cui vaghiamo a lungo sul lungo fiume, nel quartiere di China town. Si son fatte le 15.30 e io mi sento davvero esausta anche perché mi rendo conto che sono più di 24 ore che non dormiamo. Torniamo alla nostra guesthouse con il traghetto e ci riposiamo per un paio d’ore. Per la cena scegliamo un locale situato nella famosa Kao San Road, una via ricca di negozi e locali.

29 LUGLIO

Secondo giorno dedicato alla visita di Bangkok. Prima tappa al Wat Bowornniwet che raggiungiamo con una passeggiata di 20 minuti circa. Appena usciti veniamo di nuovo fermati da un autista di tuc tuc, con il quale concordiamo una visita ad altri 2 templi e un passaggio per la Golden Mountain per 10 baht. Nonostante le raccomandazioni iniziali, l’autista si ferma di fronte ad un negozio di stoffe. Ci spiega che se stiamo almeno 10 minuti dentro il negozio a lui verranno dati dei buoni carburante. Un po’ scocciati gli facciamo il favore promettendoci però di non utilizzare più i tuc tuc per gli spostamenti. Dalla Golden Mountain si gode di un bel panorama a 360° sulla città. Ci incamminiamo poi in direzione Wat Poh dove abbiamo deciso di regalarci il nostro primo massaggio thailandese. Capisco fin da subito che forse questo tipo di massaggio non fa per me perché troppo vigoroso. Nonostante questo lo trovo comunque piacevole e sicuramente economico: mezz’ora di massaggio a tutto il corpo per 6€. Ci spostiamo poi, sempre con il traghetto, in Kao San Road per fare un giro nel mercatino che si snoda per tutte le vie circostanti.  Torniamo alla nostra guesthouse, che fa anche servizio di agenzia viaggi, e qui acquistiamo il biglietto per il bus che domani mattina ci porterà a Siem Reap in Cambogia: 9€ a testa. Attraverso internet acquistiamo poi i biglietti che, l’ultimo giorno di vacanza, ci porteranno da Koh Samui a Bangkok, unica tappa che sappiamo essere già fissata, e per il quale spendiamo 115€ a testa.

30 LUGLIO

Alle 7 passa la navetta da 10 posti che ci porterà fino al confine con la Cambogia. Considerato che ci mettiamo quasi un’ora ad uscire da Bangkok, il resto del percorso è decisamente scorrevole e in 4 ore in totale raggiungiamo il confine. Le trafile alla dogana sono lunghissime, tanto che ci mettiamo quasi 3 ore per toccare suolo cambogiano. La prima cosa che facciamo è cambiare degli euro in moneta cambogiana. In realtà in tutta la Cambogia è possibile utilizzare i dollari che possono essere anche prelevati direttamente negli sportelli bancomat. Aspettiamo circa mezz’ora e poi partiamo su un autobus di linea, direzione Siem Reap. In 2 ore e mezza raggiungiamo la cittadina della Cambogia famosa per l’Angkor Wat. Purtroppo Siem Reap ci accoglie con la pioggia. Dalla stazione dei bus raggiungiamo la nostra guesthouse, prenotata precedentemente su internet, con un tuc tuc. Ci mettiamo direttamente d’accordo con questo ragazzo perché domani mattina ci venga a prendere e ci porti a visitare i templi del complesso di Angkor Wat. La guesthouse dove pernottiamo è il The City, 5€ a notte colazione inclusa! Devo dire che, a discapito delle ottime recensioni su internet, il posto non è sicuramente un esempio di pulizia e bellezza. Inoltre si trova a 20 minuti a piedi dal centro. Certo, vista la spesa, non è che ci possiamo proprio lamentare! Appena posati i bagagli ci facciamo accompagnare in tuc tuc da un ragazzo della guesthouse in un’agenzia di viaggi per informarci per il ritorno in Thai. Le alternative sono 2: o riprendiamo la navetta, ritorniamo a Bangkok e poi da lì saliamo a Chiang Mai, oppure acquistiamo un volo e risparmiamo un giorno di viaggio. Nonostante il costo sia decisamente elevato, 230€ a testa, optiamo per la seconda alternativa in modo da non perdere una giornata intera per gli spostamenti. Verso l’ora di cena fortunatamente smette di piovere per cui ci dirigiamo verso il centro per mangiare. Sulla strada incontriamo un gruppo di italiani conosciuti a Bangkok e decidiamo di cenare con loro. Tutti insieme ci rechiamo poi al night bazar, un grosso mercato nel quale è possibile acquistare a prezzi molto contenuti. Sulla via del ritorno mi fermo alla bancarella di un’anziana signora che vende vari tipi di insetti da mangiare e mi lancio in un gesto temerario: mangio una cavalletta! L’esperienza non si rivela nemmeno poi così terrificante.

31 LUGLIO

Partenza alle 8 con il nostro fidato autista di tuc tuc. Concordiamo con lui una somma di 12$ perché ci scarrozzi tutto il giorno tra i templi dell’Angkor Wat. Il biglietto giornaliero per l’Angkor costa 20$ a testa. La nostra prima tappa è un tempio minore, a circa mezz’ora di tuc tuc dai siti principali, il cui nome è Banteay Srei. Si tratta di un tempio hindi consacrato a Shiva molto ben conservato. Proseguiamo per il più noto Ta Prohm, un luogo molto suggestivo poiché questo tempio è stato lasciato il balia della giungla, le cui piante si sono create spazi tra gli enormi massi creando un tutt’uno inaspettatamente armonico. Seconda tappa l’Angkor Thom nel quale si trova il Bayon, tempio dal fascino indiscutibile. Le decine di volti scolpiti nella pietra rendono l’esperienza della visita molto suggestiva dal momento che, in qualsiasi punto ci si trovi, si ha come l’impressione di essere osservati. Purtroppo, verso l’ora di pranzo, inizia a scendere una fitta pioggia che rende sia le successive visite che gli spostamenti molto più difficoltosi per via del molto fango che si viene a creare. Visitiamo l’enorme Angkor Wat sotto la pioggia, fatto che, a mio parere, toglie sicuramente un po’ di fascino a questo immenso tempio la cui visita richiede come minimo alcune ore. Impressionanti le lunghissime pareti esterne interamente scolpite con bassorilievi.  Alle 17 circa ritorniamo alla nostra guesthouse per fare una bella doccia e toglierci il fango di dosso. Sfruttiamo poi la connessione wi-fi per prenotare l’albergo a Chiang Mai in Thailandia, dove arriveremo dopo domani. Per il giorno seguente ci siamo messi d’accordo sempre con lo stesso ragazzo dei tuc tuc per una visita al villaggio galleggiante sul lago. In realtà l’Angkor Wat è un sito talmente grande che le guide suggeriscono di dedicare più di un giorno alla sua visita. Noi, avendo 2 giorni, abbiamo preferito suddividerli in questo modo perché la parte sul lago ci interessava tanto quanto la parte dei templi.

01 AGOSTO

Ci svegliamo alle 8 pronti per partire ma purtroppo fuori diluvia. Siamo molto indecisi sul da farsi perché non siamo per niente sicuri che sia una buona idea passare una giornata in barca a visitare questi villaggi sotto il diluvio. Ma siccome l’alternativa è trascorrere l’intera giornata in guesthouse, alla fine decidiamo lo stesso di andare. Anche per il giro di oggi pattuiamo con lui una cifra di 12$. Il viaggio in tuc tuc fino al lago di Tonlà Sap è molto affascinante perché ci da la possibilità di vedere le campagne intorno alle città, dove la vita scorre con ritmi lentissimi per lo più nelle risaie. Tutto sommato, la pioggia che continua a cadere copiosa, aumenta questo fascino perché si concilia perfettamente con l’atmosfera un po’ malinconica di questi posti. Arriviamo al lago e paghiamo 15€ per salire su una barca che ci accompagnerà nel nostro tragitto. Per fortuna i turisti sono pochissimi per cui la barca parte con noi due soli a bordo. Consiglio vivamente di fare questa escursione poiché è davvero incredibile vedere come queste persone abbiano creato un vero e proprio villaggio galleggiante nel quale è possibile trovare la barca-ristorante, la barca-scuola, la barca-negozio alimentari, ecc. Il giro in questo villaggio dura circa un’ora e mezza, dopo di che raggiungiamo nuovamente Siem Reap. Incredibilmente ha smesso di piovere per cui possiamo dedicarci alla visita della città che, pur non avendo nulla di particolare, è molto graziosa e piacevole da vivere. Io ne approfitto anche per un po’ di shopping all’Old Market e al Center Market. La sera ci rechiamo invece nuovamente al Night Bazar. Il rientro in stanza non è dei più piacevoli. Non appena apro la porta vedo che qualcuno ha pensato di farci visita: un enorme ragno nero  è posato sulle mie scarpe. Essendo io aracnofobica devo confidare nella velocità di reazione di Gabri che per fortuna riesce ad ucciderlo. Ecco un altro motivo per cui non mi sentirei proprio tranquilla a consigliare questa guesthouse!

02 AGOSTO

Questa mattina ce la prendiamo molto con calma e dormiamo qualche ora in più. Alle 13 siamo d’accordo che il nostro fidato autista di tuc tuc ci venga a prendere per portarci all’aeroporto. Purtroppo rimaniamo molto delusi quando capiamo che il nostro amico non si sarebbe presentato e questo perché, ingenuamente, il giorno prima gli avevamo anticipato i soldi per questo spostamento all’aeroporto. Avendo trascorso due intere giornate insieme non ce lo saremmo mai aspettato. Il problema è comunque presto risolto perché a Siem Reap i tuc tuc non sono certo difficili da trovare. Alle 15.20 parte il nostro volo con la Bangkok Airways che in un’ora e un quarto arriva a destinazione. Purtroppo qui dobbiamo attendere per più di 3 ore la coincidenza per Chiang Mai. Alle 20.30 decolla il volo che finalmente, in un’ora e mezza circa, ci porta a Chiang Mai. Con un taxi raggiungiamo la guesthouse prenotata tramite internet 2 giorni prima, la Cool Guesthouse. Camera molto spaziosa e pulita, location molto carina, personale gentile, agenzia di viaggi interna alla guesthouse! Un solo neo: è posizionata a circa 20 minuti a piedi dal centro e circa 30 minuti a piedi dal Night Bazar. Il prezzo  è comunque ottimo anche qui: 20€ a notte.

03 AGOSTO

Decidiamo di dedicare la giornata alla visita della città di Chiang Mai nonostante la pioggia ci abbia seguiti anche qui. Come prima cosa però ci preoccupiamo di organizzare l’escursione di domani nell’agenzia della nostra guesthouse. Optiamo per una giornata che prevede rafting, trekking sugli elefanti e trekking a piedi in mezzo alla giungla. Il costo di questa escursione è di circa 30€ a testa. Chiang Mai è una cittadina facile da girare, sia a piedi che in bici. E’ ricca di templi che si ergono ovunque nella parte vecchia della città. E anche qui ho la conferma di quanto è piccolo il mondo poiché incontriamo due nostri amici di Torino, Lele e Lelli, anche loro in viaggio per la Thailandia. Ci raccontano che sono 3 giorni che piove costantemente ma che sembra che il meteo dia miglioramenti per il giorno seguente. Speriamo! Con loro ci mettiamo d’accordo per la cena. La pioggia ci accompagna per tutto il giorno. La nostra attenzione viene attirata da un cartellone esposto fuori da un’agenzia che pubblicizza il Flight of the Gibbon, un percorso nella giungla fatto di cavi e carrucole con le quali ci si sposta tra una piattaforma e l’altra. Mi piacerebbe molto farlo ma il costo è altissimo, 80€ a persona. Ci offrono anche una versione “tarocca” a 40€ a testa ma noi ci prendiamo tempo per decidere. Finita la visita dei templi decidiamo di regalarci un momento di relax con un massaggio. Come suggeritoci da alcuni amici e dalla Lonely Planet, ci dirigiamo al carcere femminile dove sono le carcerate stesse a fare i massaggi. Purtroppo però è tutto pieno per cui ci dirottiamo verso uno dei tanti altri posti visti lungo la strada e, al costo di 5€ circa, ci facciamo coccolare per un’ora. Tornati alla guesthouse controlliamo i voli per Koh Samui il 6 di agosto. In una agenzia ci è stato consigliato di volare su Surat Thani poiché è una tratta servita dalla Air Asia, compagnia low cost molto conveniente. La ragazza dell’agenzia della nostra guesthouse riesce a trovarmi un volo più economico di quello che avevo trovato io su internet da Chiang Mai a Surat Thani con scalo a Bangkok, incluso il trasporto dall’aeroporto al porto e il traghetto per Koh Samui, tutto per un totale di 130€ a testa. La sera ceniamo con Lele e Lelli per poi spostarci all’immenso Night Bazar. Ma per oggi abbiamo già camminato moltissimo per cui rimandiamo alla sera successiva la visita più accurata.

04 AGOSTO

Partenza alle 8.30 con una navetta da 10 posti per l’escursione prenotata il giorno precedente. Purtroppo nessuno ci aveva avvisati che la prima tappa sarebbe stata il rafting, e soprattutto che esso sarebbe avvenuto su canoe ricavate con canne di bambù che, non appena seduti, sprofondavano completamente nel fiume. Risultato non avendo il costume addosso: siamo rimasti completamente bagnati tutto il giorno! Il giro sul fiume, chiamarlo rafting mi sembra un po’ esagerato, è stato comunque carino anche se senza eccessi di adrenalina. La seconda tappa della giornata è il trekking sugli elefanti. Facciamo un giro di circa un ora nella giungla a dorso di un elefante che si inerpica, con una facilità sorprendente, tra i sentieri fangosi. Una cosa che ho apprezzato molto è che i cuccioli seguivano la carovana degli adulti, liberi, senza nessuna corda che li costringesse. Grazie a questa libertà concessa loro, abbiamo assistito a esilaranti acrobazie di questi cuccioli sulle scarpate scivolose disseminate lungo tutto il percorso. Dopo una sosta per il pranzo partiamo per il trekking a piedi nella giungla. Anche in questo caso preferirei non utilizzare la parola trekking a sproposito. La prima parte è infatti classificabile come passeggiata di 2 orette circa nella giungla al fine di raggiungere delle cascate dove però, a causa delle grandi piogge scese nei giorni precedenti, non è possibile fare il bagno. Il percorso diventa un po’ più impervio nella seconda parte, ma questo soprattutto a causa del fango. In questa seconda parte però  i panorami si fanno più affascinanti. Ritorniamo alla guesthouse alle 4 del pomeriggio per cui abbiamo tutto il tempo per dedicarci a lunghe docce per lavare via tutta la polvere e il fango che abbiamo addosso. La serata la dedichiamo in maniera più approfondita al night bazar, dove soprattutto Gabri riesce a fare acquisti molto convenienti.

05 AGOSTO

Anche stamattina ci prendiamo tutto il tempo per prepararci e per fare una buona colazione. Ci incamminiamo poi alla ricerca di uno dei 4X4 rossi che fungono da navetta per il Wat Phra That Doi Suthep. Il caso vuole che sia proprio un autista di uno di questi mezzi a fermarci. Noi non abbiamo nessuna voglia di contrattare (i mercati ci hanno sfiniti) per cui accettiamo il primo prezzo che ci fa: 12€ in tutto andata e ritorno. Sono sicura che con un po’ di pazienza si possa ottenere un prezzo migliore! L’autista ci propone diverse cose da aggiungere alla visita del tempio, tra le quali la visita all’elephant Camp e la visita nel parco delle tigri. Io personalmente sono molto contraria a posti di questo tipo perché non mi interessa minimamente vedere degli elefanti dipingere con la proboscide o vedere tigri paciose che si fanno abbracciare dalle persone sicuramente perché sotto effetto di qualche sedativo. Io amo gli animali, ma amo vederli fare ciò per cui sono nati e non ciò che l’uomo ha deciso che essi debbano fare. In un’ora circa raggiungiamo il tempio che merita assolutamente una visita nonostante i 300 gradini che è necessario salire per raggiungerlo. Tornati dalla visita al tempio andiamo a fare un massaggio in un posto che ci hanno suggerito i nostri amici Lele e Lelli e che è anche tra i posti consigliati dalla Lonely Planet: Lek Chaya. Qui il massaggio è più caro, 12€ a testa, ma dura un’ora e mezza ed è molto più curato di quelli fatti precedentemente. Le massaggiatrice di questo posto utilizzano anche impacchi di erbe calde che donano un grandissimo senso di relax. Al termine del massaggio torniamo alla guesthouse per preparare i bagagli perché domani, finalmente, si va al mare!

06 AGOSTO

Il nostro aereo della Thai Airways parte puntuale alle 7.10 dall’aeroporto di Chiang Mai, destinazione Bangkok. A Bangkok prendiamo la coincidenza per Surat Thani alle 9.40. Atterriamo dopo un’ora di volo circa. Fuori dall’aeroporto ci aspetta il pullman che, in 2 ore circa, ci porta al porto di imbarco per l’isola di Koh Samui. Il viaggio in traghetto dura circa un’ora e mezza. Sul traghetto passano alcune persone per venderci il pick-up che parte dal porto di approdo e raggiunge la spiaggia di Chaweng, dove abbiamo prenotato la nostra camera. Lo acquistiamo per 5€ a testa. Una volta sbarcati il pick-up ci mette 45 minuti a raggiungere l’Hakuna Matata, guesthouse nella quale abbiamo prenotato, 2 giorni prima, attraverso internet, una camera al costo di 13€ a notte. La struttura di per sé non è molto bella sebbene sia in un’ottima posizione poiché ha un passaggio diretto sulla spiaggia e si affaccia proprio sulla via principale ricca di negozi, supermercati e tutti i servizi necessari. La camera è molto ampia ma un po’ anonima, la pulizia buona ma purtroppo è necessaria la zanzariera perché ci sono moltissime zanzare all’interno. Tempo di fare una doccia e ci spostiamo sulla spiaggia. La prima cosa che mi colpisce sono i moltissimi ristoranti con i tavoli direttamente sulla spiaggia. A prima vista sembra che occupino tutto lo spazio e che non ci sia spazio x sdraiarsi. In realtà è sufficiente spostarsi un po’ per trovare ampi spazi da poter sfruttare anche durante il giorno. La sera questa lunghissima spiaggia diventa incantevole grazie alle luci soffuse e colorate dei ristoranti, ai molti spettacoli di fuoco che vi si svolgono e alla possibilità di trovare tratti più silenziosi dove godersi la pace della spiaggia in notturno. Consumiamo così la nostra prima cena a piedi nudi sulla sabbia e a pochi metri dal mare, dopo di che passeggiamo per un po’.

07 AGOSTO

Facciamo colazione in uno dei ristoranti sulla spiaggia. La colazione qui è un po’ cara … ma iniziare la giornata di fronte al mare vale la spesa! La spiaggia di Chaweng è un lungo susseguirsi di lussuosi resort che attrezzano anche parte della spiaggia con sdraio e lettini. Questo è un po’ un peccato ma, in questo caso, io sono di parte perché amo le spiagge completamente libere. In ogni caso trovare lo spazio per stendere i nostri teli non è sicuramente un problema! Il mare è trasparente e la sabbia finissima … questo ci fa decidere per una giornata di totale relax sulla spiaggia, anche per approfittare del meraviglioso sole che oggi splende in cielo. Sul tardo pomeriggio decidiamo invece di scoprire cosa riserva la via principale, quella che si snoda dietro i resort che si affacciano direttamente sulla spiaggia. E’ qui che trovo quell’anima commerciale e turistica di cui avevo tanto letto circa quest’isola. La via è molto trafficata e ci sono  negozi, ristoranti e locali ovunque. La quiete e il romanticismo della spiaggia trovano la loro antitesi proprio qui. Ne approfittiamo per entrare in un’agenzia di viaggi e acquistare il biglietto per il traghetto che il 9 ci porterà a Koh Tao: pick-up per il porto più biglietto del traghetto, 14€ a testa. Dopo aver fatto una lunga camminata e aver fatto cena torniamo sulla nostra amata spiaggia per passeggiare ancora un po’ in tranquillità anche perché lo shopping qui non è per niente consigliabile visto che i prezzi rispetto a Bangkok o Chiang Mai sono quasi raddoppiati.

08 AGOSTO

Giornata interamente dedicata al mare e alla spiaggia di Koh Samui. Anche per la cena scegliamo un ristorante sulla spiaggia per poi concludere la nostra permanenza qui con una bella passeggiata sotto le stelle.

09 AGOSTO

Alle 6.30 passa la navetta che, in circa mezz’ora, ci porta al punto d’imbarco per Koh Tao. Alle 8 parte il traghetto che, in 2 ore e mezza, raggiunge il porto di Koh Tao. Dal momento che qui non siamo riusciti a prenotare nulla poiché su internet tutti i siti ci indicavano che era tutto pieno, appena scesi dal traghetto cerchiamo un taxi che ci porti in un hotel che ci era stato suggerito da 2 ragazzi conosciuti il giorno precedente. Alla reception del Island Diving ci dicono di avere un ultimo bungalow libero e io vado a vederlo mentre Gabri aspetta con il taxista. Appena entro vedo i materassi, non ancora ricoperti dalle lenzuola, completamente neri e macchiati. Stessa cosa vale per una vecchia sedia foderata buttata in un angolo. Insomma le condizioni igieniche sono pessime, ma io temo di non trovare altre stanze libere per cui decido di fermarla ugualmente per 13€ a notte. La nostra fortuna è che, il personale, troppo affaccendato, ci consegna le chiavi ma non ci registra per il check in. Ci viene quindi l’idea di mollare i bagagli in camera e di provare subito ad andare alla ricerca di un’altra stanza. Dopo aver girato un po’ lungo la strada che costeggia Saireè beach, dopo qualche risposta negativa sulla disponibilità di stanze, troviamo un bellissimo bungalow nella struttura “In Touch”. Siamo fortunati perché è l’ultimo bungalow disponibile. Qui il prezzo è circa il doppio (24€ a notte) ma ne vale la pena sia per la posizione (direttamente sulla spiaggia di Saireè) sia per l’ottima pulizia della stanza. Inoltre io mi innamoro del grandissimo bagno ricavato tutt’intorno al bungalow, in muratura, ma con piccole apertura sull’esterno che hanno permesso agli alberi di insinuarsi all’interno e la copertura con una semplice tettoia trasparente che danno, nell’insieme, quasi la sensazione di fare la doccia all’aperto! Andiamo di fretta a recuperare i bagagli e non ci sentiamo per nulla in colpa quando veniamo redarguiti dal personale dell’Island Bungalow che lamentava il fatto di aver mandato via delle persone. Sappiamo che, purtroppo per i malcapitati, riusciranno a piazzare quel bungalow in brevissimo tempo. Dal momento che a Koh Samui, nonostante le protezioni alte, ci siamo un po’ bruciacchiati, optiamo per un giro per il paese che si estende per tutta la spiaggia di Saireè. La via principale è una stradina di mattoni che percorre tutto il lungo mare. L’unico difetto di questa via, ricca di negozi e locali, è che permette l’accesso agli scooter che, a volte, sfrecciano a velocità inaudite. Koh Tao ha comunque un’anima più “selvaggia” di Koh Samui, se non altro perché non ancora invasa da grandi e lussuose strutture alberghiere ma piuttosto da Resort più spartani. Camminiamo a lungo fino a spingerci a Mae Beach, spiaggia di attracco dei traghetti. Non consiglierei questa spiaggia perché più piccola di Saireè e perché l’acqua è meno limpida. La sera incontriamo nuovamente Lele e Lelli che trascorreranno su quest’isola tutto il loro soggiorno al mare perché faranno dei corsi di immersioni. Koh Tao è infatti famosa per gli ottimi prezzi praticati per il rilascio del brevetto da sub. Dopo cena inizia a piovere.

10 AGOSTO

Intera giornata trascorsa sulla spiaggia di Saireè anche se oggi il sole latita e, di conseguenza, i colori sono molto più spenti. Ne approfittiamo anche per prenotare l’escursione di snorkeling per il giorno successivo per un costo di 13€ a testa. Nel tardo pomeriggio scorgo un volto conosciuto tra le molte persone sulla spiaggia: è Ambra, una ragazza che ho conosciuto 2 anni fa durante il mio viaggio in Brasile. Incredibile non esserci mai riuscite a vedere in Italia … ma incontrarsi dopo 2 anni in Thailandia! Alle 18 inizia a piovere e l’unico lato positivo lo troviamo nel fare la doccia nel nostro bagno semi-aperto. Fare la doccia calda mentre ammiro la potenza del temporale che si scatena fuori è un’esperienza che sicuramente ricorderò. Un po’ meno usare il wc visto che ci piove sopra!

11 AGOSTO

Oggi escursione di snorkeling intorno all’isola. Il tempo sembra spalleggiarci. Alle 8.30 arriva il pick-up che ci preleva e ci porta a Mae Haad Pier, dove ci forniscono le maschere per lo snorkeling e ci fanno salire su un grosso barcone insieme ad un’altra trentina di persone. Per chi avesse voglia di spendere un po’ di più, consiglio di concordare la stessa gita con un taxi boat così da riuscire a fare snorkeling con meno affollamento. La nostra prima tappa è la Shark Bay dove noi non siamo tra i fortunati che riescono ad avvistare degli squali. La seconda tappa è la Aow Leuk Bay dove ammiriamo dei bellissimi coralli ma, allo stesso tempo, scarseggiano i pesci. A mio parere la più bella è la terza sosta, quella alla Hin Wong Bay dove la barriera corallina si manifesta in tutta la sua varietà di colori e forme. L’ultima tappa di snorkeling è la Mango Bay. Qui scegliamo di non immergerci poiché poco prima ci hanno servito il pranzo sulla barca che ci ha appesantito molto. L’escursione termina sull’isola di Nang Yuang, un posto davvero stupendo con un mare cristallino. Unico neo la quantità enorme di turisti che la affollano. Nan Yuang è una lingua di sabbia bianca stretta tra due promontori. Salendo su uno dei due promontori è possibile raggiungere un punto panoramico che regala una vista splendida. L’unica cosa che consiglio è di evitare la salita a piedi scalzi, come invece abbiamo incautamente scelto di fare noi! Rientriamo a Koh Tao alle 16. Ci incontriamo con Lele e Lelli per la cena per poi correre di corsa in camera alle 22 a causa di un diluvio.

12 AGOSTO

Purtroppo quest’ultima giornata a Koh Tao l’abbiamo passata entrambi a letto tutto il giorno a causa di un’intossicazione alimentare che scopriremo poi essere stata causata dalle uova che ci hanno dato il giorno precedente sulla barca.

13 AGOSTO

Per fortuna questa mattina ci sentiamo tutti e  2 molto meglio. Alle 9.30 passa  il pick-up per il porto. La partenza per Koh Phangan è prevista per le 10. Per questo spostamento abbiamo scelto la compagnia Seatran i cui traghetti sono più simili a navi per il trasporto di profughi. Partiamo con mezz’ora di ritardo tutti ammassati. In 2 ore raggiungiamo Koh Phangan. Appena sbarcati ci fermano per chiederci in quale spiaggia risieda il nostro resort in modo da indicarci il taxi collettivo sul quale salire. Per questi ultimi 6 giorni abbiamo scelto l’Asia Bungalow sulla spiaggia Haad Salad, ottimo suggerimento trovato su un forum. Haad Salad è una spiaggia nella parte nord-ovest dell’isola. In poco più di mezz’ora di viaggio colmiamo la distanza tra il porto e il nostro resort. Appena arrivati non troviamo nessuno alla reception se non due inservienti che non parlano nemmeno l’inglese. Dopo una ventina di minuti si palesa una donna alla quale mostro la ricevuta della nostra prenotazione fatta su sawadee.com. La signora ci dice che a lei non risulta nessuna prenotazione ma, vedendo che abbiamo anche versato un acconto, si vede comunque costretta a sistemarci in uno dei 10 bungalow della struttura. Il posto è bellissimo: i 10 bungalow sono tutti raccolti di fronte alla spiaggia mentre dietro si snoda un curatissimo palmeto. I bungalow sono grandi e, soprattutto, ineccepibilmente puliti. La spesa è però decisamente diversa da quella relativa agli altri posti dove abbiamo pernottato: qui paghiamo 35€ a notte. Appena mi affaccio sulla spiaggia noto che, nonostante la giornata molto nuvolosa, i colori dell’acqua sono bellissimi. Salad è una spiaggia non molto lunga ma graziosa, sulla quale si affacciano diverse strutture alberghiere e ristoranti. Dopo aver passato il pomeriggio a prendere quei rari raggi di sole che ogni tanto spuntavano dietro le nuvole, ci spostiamo alle spalle della spiaggia per vedere se c’è un centro abitato. Purtroppo scopriamo che qui non c’è praticamente nulla, o meglio, c’è solo lo stretto necessario: bancomat, agenzia di viaggi, piccolo negozio di alimentari e piccolo negozio di souvenir. Nulla che servirà ad impegnare le nostre serate!

14 AGOSTO

Trascorriamo l’intera giornata sulla spiaggia di Haad Salad. Nel tardo pomeriggio acquistiamo i biglietti per il traghetto che ci riporterà a Koh Samui il 18 agosto. Scegliamo di viaggiare di nuovo con la Lomprayah, spendendo 7€ a testa. Questa sera su quest’isola si svolgerà il Full Moon Party, noto come il più grande rave al mondo che si svolge sulla spiaggia. La festa si svolge ad Haad Rin, una spiaggia a sud di Koh Phangan che dista circa un’oretta da quella in cui alloggiamo noi. Ci informiamo ma i taxi chiedono parecchio per lo spostamento e noi, con il passare della giornata, per svariati motivi, siamo sempre meno convinti di andare. Una delle ragioni principali è che oggi ci siamo svegliati sotto la pioggia, è stato coperto tutto il giorno e alle 18.30 ricomincia a diluviare. Optiamo quindi per non andarci anche perché siamo convinti che sia una festa non esattamente nelle nostre corde.

15 AGOSTO

Questa mattina decidiamo di affittare lo scooter presso la nostra struttura per girare un po’ l’isola, nonostante il cielo sia nuovamente coperto. Spendiamo 4€ per l’intera giornata, benzina a parte. Siccome la Lonely Planet parla molto delle altre spiagge settentrionali, ci spostiamo prima a Mae Haad che è una spiaggia molto vicina alla nostra. Mae Haad è più grande ma meno curata di Haad Salad e il mare qui sembra meno limpido. Decidiamo quindi di spostarci alla spiaggia di Chaloklum che si rivela un’altra delusione. Cambiamo rotta e ci dirigiamo a ovest ad Haad Yao. Anche questa spiaggia è più grande della nostra ma meno suggestiva. Il mare però, anche qui, ha dei bei colori per cui decidiamo di fermarci. Per quello che ho visto sino ad ora, la scelta di Haad Salad è stata assolutamente azzeccata.

16 AGOSTO

Questa mattina al risveglio ci aspetta una bella sorpresa: i colori di Koh Phangan si sono riaccesi, è spuntato il sole! Certo che questo posto così acquista tutto un altro fascino e conferma l’immensa bellezza della nostra spiaggia. Passiamo qualche ora a prendere il tanto atteso sole e poi ripartiamo con lo scooter alla volta di Haad Rin. Infatti va bene non essere andati al Full Moon Party, ma almeno vogliamo vederla questa celebre spiaggia. In 40 minuti di scooter la raggiungiamo. Capiamo chi sconsiglia l’utilizzo dello scooter la sera della festa: considerato l’altissimo tasso alcolico dei partecipanti, percorrere quella strada fatta di sali scendi ripidissimi su due ruote, non è assolutamente consigliabile. Arrivati ad Haad Rin ci rendiamo conto come tutto qui ruoti intorno al Full Moon. I negozi vendono solo gadget legati alla festa e i locali trasmettono in continuazione immagini del Full Moon più recente. La spiaggia di per sé non è molto lunga ma molto più larga di quelle che ho visto sino ad ora su quest’isola. Il mare invece non è nulla di speciale.

17 AGOSTO

Giornata interamente dedicata al sole e al relax per ricaricarci prima del lungo viaggio di ritorno.

18 AGOSTO

Liberiamo il bungalow alle 11 e trascorriamo ancora le ultime ore sulla spiaggia. La signora che gestisce la struttura ci da poi la possibilità di usufruire di uno dei bungalow liberi per fare una doccia prima di metterci in viaggio. Consiglio caldamente questa struttura per la posizione, la pulizia e la cortesia che ci hanno dimostrato. Alle 15 partiamo con il pick up offerto dall’Asia Bungalow a tutti coloro che soggiornano da 5 notti in su. In mezz’ora raggiungiamo il porto. Nell’attesa al porto, acquistiamo anche il pick-up per il trasferimento dal porto all’aeroporto di Samui per 2,5€ a testa. Il traghetto previsto per le 16.20 tarda e parte alle 17. In mezz’ora raggiungiamo Koh Samui dove, dopo un po’ di confusione, riusciamo finalmente a trovare il nostro pick up. Altra mezz’oretta e raggiungiamo l’aeroporto che ci lascia sinceramente affascinati. Piccolo di dimensione, interamente all’aria aperta, wi-fi free ovunque e angolo per la ristorazione gratuito per ingannare l’attesa. Una vera perla! Il nostro volo della Bangkok Airways previsto per le 21 parte con un ritardo di 45 minuti. A mezzanotte siamo a Bangkok. Dal momento che il nostro volo di rientro in Italia è previsto per le 9 del mattino, abbiamo avuto la brillante idea di trascorre la notte in aeroporto. Suggerisco a chiunque venisse la nostra stessa idea di dissuadersi immediatamente: l’aeroporto di Bangkok non dorme mai e sembra di essere costantemente in mezzo ad un affollato mercato, motivo per cui non è possibile chiudere occhio. L’unico vantaggio che abbiamo avuto è stato quello di riuscire a fare il check in per primi e di riuscire quindi ad accaparrarci i posti a fianco alle uscite di sicurezza per entrambi i voli del ritorno in Italia. Decolliamo in perfetto orario e atterriamo addirittura in anticipo a Milano Malpensa.

 

 

CONCLUSIONI

In questo viaggio potrei dire che è successo l’inaspettato: tutto quello che meno mi ispirava mi ha sorpresa, quello su cui avevo grandi aspettative mi ha un po’ delusa. Ho trovato molto bella Bangkok anche se non è necessario spenderci troppi giorni. La Cambogia mi è piaciuta più della Thailandia perché l’ho trovata più genuina, meno commerciale. Il tempo, nonostante avessimo scelto le isole consigliate per la stagione, non ci ha assistiti e questo ha contribuito a togliere un po’ di fascino ai posti visitati. In conclusione dico che, come ogni viaggio, vale assolutamente la pena farlo …. forse solo non sarebbe nella mia personale top di viaggi consigliati!

 

 

 

Elena

elena.nebiolo@libero.it

 

 

 

 

 

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