KENYA-UGANDA-TANZANIA

Una stella a tre punte

Diario di viaggio 2006

di Erik Viani

 

 

 

Era da tempo che coronavo il sogno di raggiungere l’Uganda partendo dall’Oceano Indiano a bordo di mezzi pubblici ed alloggiando in ostelli od alberghetti più o meno economici.

Sono stati necessari più di tre mesi di studi, approfondimenti e contatti locali per delineare un itinerario di massima.

Il risultato è un mosaico d’immagini, colori ed esperienze irripetibili.

 

Premesso che avevo già assaporato l’atmosfera africana con i suoi tramonti ed i suoi contrasti in Kenya e Tanzania un anno fa ed al ritorno mi ero prefissato di spingermi  e penetrare un po’ più nel cuore del continente, inizialmente seguendo la rotta ferroviaria Mombasa-Nairobi-Kampala  ma, visto l’assenza del servizio passeggeri sull’asse di confine tra Kenya ed Uganda, dovendo forzatamente optare per quella stradale.

Il finale è un trionfo con più di 5300 km percorsi su strade accidentate, spesso in sterrato e con mezzi di fortuna.

 

Sin dall’inizio la stella a tre punte ha vegliato su di noi, non ci ha mai abbandonato, ci ha seguito ad ogni spostamento e cambio di direzione.

Questa stella mi ha spinto sin sul confine con la Repubblica Democratica del Congo vicino al Lago Alberto nello splendido scenario del Murchison Falls National Park, mi ha condotto hai piedi del lussureggiante vulcano Elgon sul confine con il Kenya e mi ha spinto lungo il lago Vittoria sin a raggiungere le isole Ssese per poi ridiscendere dagli altipiani in kenya sino alle pendici del dolce e maestoso gigante bianco, il Kilimanjaro in Tanzania.

 

Un susseguirsi di emozioni, di incontri e conoscenze che escludono barriere religiose, politiche ed esistenziali.

La mia stessa resistenza è stata messa alla prova nell’affrontare difficoltà fisiche e ritmi frenetici in situazioni e circostanze critiche, dove la volontà di proseguire e soddisfare la

propria curiosità ha prevalso di fronte ad ogni ostacolo.

 

 

L’ Africa nera è come un labirinto di specchi, devi fare attenzione a come ti muovi, ma se trovi la strada giusta, ti può portare in paradiso.

Spesso mi sono domandato come poteva essere questo paradiso prima che l’uomo   deturpasse e trasformasse questo ambiente … in parte mi sono dato una risposta ……. ma ad ogni risposta si apre una nuova domanda, non smetterò mai di fermarmi:

 

 

 

-16/09 Milano -  Nairobi

 

Arrivo in serata a Nairobi ed alloggio al mio “solito” ostello al NEW KENYAN LODGE.

Ci sistemiamo nel dormitorio per 350 KSH ( 5,00 $) a persona.

 

-17/09  Nairobi – Malindi   600 km ca in aereo

 

Prendiamo volo interno delle 11:00 con Kenyan Airways ed atterriamo verso le 13:00 a Malindi. Rivedo Said e Mariam e ci limitiamo ad una breve programmazione per il giorno successivo.

 

-18/09 Malindi – Garithe – Malindi   50 km ca in auto

 

Organizziamo una visita alla scuola di Garithe a nord di Malindi e con grande gioia vedo che nel corso dell’anno sono stati costruiti un altro centinaio di banchi che vanno ad impreziosire l’opera di miglioramento della struttura visto la pochezza che offriva all’origine : quattro mura ed un pavimento in sabbia. Il preside mi accoglie a braccia aperte e ci conduce a conoscere le varie classi che compongono la scuola alle quali doniamo abbigliamento e materiale di cancelleria.

Dopo una breve passeggiata sul litorale che costeggia la scuola rientriamo a Malindi in serata.  

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-19/09 Malindi – Mombasa – Nairobi  600 km ca in bus

 

Prendiamo verso le 07:30 un bus della Scandinavian Express diretto alla capitale via Mombasa. Ci lasciamo per l’ultima volta alle spalle il mare e riprendo, questa volta di giorno, lo stesso tratto percorso in treno un anno prima. La linea impiega circa 10 ore di percorso ma potrebbero essere senz’altro meno se non fosse per la strada dopo Mombasa tanto dissestata quanto trafficata.

Questa città rappresenta il polo commerciale più importante dell’Africa orientale ed ogni giorno partono dal proprio porto centinaia di mezzi pesanti uno più distrutto dell’altro.

Il paesaggio che vado ad attraversare è, a mio avviso, abbastanza monotono, e solo attraversando lo Tsavo Ovest ed avvicinandomi a Nairobi è più variegato ed impreziosito dalla vista di qualche gazzella e branco di zebre.

Giungiamo verso le 18:00 alla capitale e ci risistemiamo subito al NEW KENYAN LODGE a pochi metri di distanza dalla fermata del bus.  

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-20/09 Nairobi – Nairobi   30 km ca in auto

 

Prendiamo posto in un vecchio pik-up telonato e ci rechiamo non senza respirare quintali di smog della grande città africana presso gli orfanotrofi  “Imani” negli slums di periferia.

Facciamo subito conoscenza con Faith, la direttrice di queste strutture, presentatami mesi prima da Piero, un vecchio amico di Roma conosciuto in Kenya.

Faith è una persona ammirevole, con un forte spirito caritatevole ed una grande  abnegazione al suo lavoro che ne fa la sua passione. Ha sacrificato la propria vita per dedicarla ai bambini di strada della periferia di Nairobi.

Questa donna che proviene dalle campagne ai piedi del monte Kenya ha conservato il carattere roccioso tipico della propria terra ed ha ridato la voglia di vivere a questi “indesiderati” che la società moderna ha preferito “scartare”.

Questa oasi di speranza nel deserto di miseria di Nairobi nasce agli inizi del 2000 come luogo d’accoglienza per pochi bambini rimasti orfani. Ora sono diventate due strutture nella capitale ed una a Malindi in grado di ospitare più di 200 bambini da pochi mesi a 18 anni, grazie principalmente a donazioni da privati ma anche di enti e società locali ed internazionali.

Dopo questa bellissima e toccante esperienza rientriamo all’ostello in serata con il nostro pik-up mangia fumo non prima di avere abbracciato e salutato tutte le persone che prestano volontariato ed aiutano gli “angeli neri senza fissa dimora” di Nairobi.  

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-21/09 Nairobi – Kampala   680 km in bus.

 

Alle 00:30, dopo circa un’ora di ritardo per guasto dell’autobus, partiamo sempre con Scandinavian Express da Nairobi via Malaba per Kampala.

Saranno 12 ore circa di viaggio anche in questo caso su strade accidentate e ricche d’imprevisti.

Giungiamo in frontiera verso le 07:30 e non mi sembra vero di entrare in un Paese che sino a poco tempo fa lo conoscevo solo per dovere di studio ed alcuni fatti di cronaca.

Rimango basito dal verde intenso che dipinge il paesaggio e dai colori dalle tinte vivaci delle piantagioni di tea, canna da zucchero e caffè..

Arriviamo a Kampala verso le 13:00, facciamo visita all’ambasciata italiana per atto formale di semplice segnalazione presenza e ci dirigiamo successivamente al RED CHILLI HIDEAWAY, il nostro ostello che funge da campo base nella capitale.

Prima notte nel dormitorio.

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-22/09 Kampala – Murchison Falls National Park  310 km ca in minibus da 8 pax

 

Partenza ore 08:30 dal campo base di Kampala direzione Masindi con tappa per pranzo e successivo ingresso nel parco nel pomeriggio per recarsi ad osservare le spettacolari cascate del nilo che confluiscono nel Lago Alberto. Uno spettacolo di potenza dirompente e frastuono assoluto in un contesto naturale favoloso.

Insieme a noi prendono posto due ragazze americane e tre scozzesi. Nel raggiungere il campo tendato nel parco ci impantaniamo in una strada paludosa e, nonostante il 4x4, spingiamo il nostro mezzo da una trappola di fango ed acqua.

Raggiungiamo in serata la tendopoli e prendiamo posto per la notte.  

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-23/09  Murchison F.N.P. – Murchison F.N.P.  40 km in minibus + 30 in ferry boat.

 

La mattina si preannuncia molto movimentata, sveglia alle 06:00 e guado con traghetto nel nilo per raggiungere la sponda opposta da dove parte il game drive attraverso il  parco.

Percorriamo diversi chilometri all’interno del parco attraverso il quale si possono osservare diversi animali di piccola e media taglia : gazzelle, giraffe, bufali, elefanti, ippopotami, varie specie di uccelli, ma la nostra attenzione si sofferma sopra  un albero a poche decine di metri da noi dal quale ramo restava appisolato un leopardo con una calma apparente. Tempo di osservarlo, due balzi felini, ed era già nel fitto della savana.

Il paesaggio è incantevole,  per un tratto costeggia il lago oltre il quale si intravede un fitto impenetrabile di foresta nella Repubblica Democratica del Congo.

Rientriamo nel campo tendato per pranzo e subito dopo altra escursione, questa volta via fluviale, attraverso il nilo sino ai piedi delle cascate viste il giorno prima dall’apice.

Circa trenta km di navigata lungo le sponde del grande fiume dove la natura è incontaminata e si riescono a scorgere diversi branchi di bufali, ippopotami, coccodrilli, uccelli acquatici, gazzelle d’acqua ed elefanti.

Con noi sull’imbarcazione prende posto una comitiva di  ragazze norvegesi una più stupita dell’altra di fronte alla ricchezza che offre il paesaggio in questo tratto di fiume.

Rientriamo alla base nel parco per sera per una doccia tiepida ed una mangiata collettiva.

 

 

 

 

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-24/09 Murchison Falls National Park – Budongo Forest – Kampala   320 km ca in minibus

 

Solita sveglia mattutina alle 06:00 dove, lungo la strada del ritorno facciamo tappa per un mini trekking attraverso la foresta di Budongo per osservare alcuni primati allo stato brado tra cui i rari chimpanzee.

Siamo fortunati dopo poche centinaia di metri non uno, ma una famiglia intera di chimpanzee avvistiamo sopra un albero nel fitto della foresta e poco dopo la stessa famiglia ci sfila d’avanti attraversando la strada principale. Ci spingiamo sempre più nel cuore della giungla, la nostra guida ha un macete per liberarsi dalla vegetazione spesso impenetrabile, ed osserviamo altre scimmie quali il colubo bianco nero e quello dalla coda rossa.

Appagati della nostra escursione ed in debito d’ossigeno raggiungiamo nel tardo pomeriggio il RED CHILLI HIDEAWAY e per la notte dividiamo un cottage ( 85000 USH, 45 $ ca per 4 pax) con Mai Tai, una ragazza americana di origine vietnamita che aveva preso parte all’escursione con noi.

 

-25/09 Kampala – Sipi Falls Mount Elgon National Park  320 km in minibus

 

Incontriamo verso le 08:00 Francis ed Amos  della Merit Safaris, agenzia della quale avevo preso contatto dall’Italia, e dal R.C.H. ci rechiamo al Mount Elgon National Park.

Dopo circa 60 km passiamo per Mabira forest. La nostra stessa strada che ci conduce a Jinja attraversa questa porzione di foresta dove è facile osservare colubi dalla coda rossa e quelli dal dorso grigio.

Oltre  Jinja dopo circa 80 km ci dirigiamo a nord verso Mbale, graziosa cittadina ai piedi del vulcano dove vi è un rigoglioso mercato del riso a prezzi molto convenienti. Ci fermiamo per un pasto frettoloso e verso le 16:00 arriviamo a Sipi Falls, decidendo di pernottare al CROW’S NEST  CAMPSITE  ( 12000 USH, 6 $ ca a pax con colazione ), caratteristica struttura locale molto ospitale con una vista mozzafiato sulla cascata che da nome al paese. Con una guida della struttura ci rechiamo sino ai piedi della cascata alta 98 mt e che taglia a metà con il suo getto potente un arco di roccia granitica lunga parecchie centinaia di metri.

Il vulcano Elgon con i suoi 4320 mt è la montagna con il cratere estinto più esteso al mondo, più di 8 km di diametro e, grazie ad un microclima tropicale, forma un mosaico di ecosistemi caratteristico di queste latitudini. E’ una montagna di facile ascesa ma influenzata da un clima che cambia repentinamente nel corso della giornata.

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-26/09 Sipi Falls – Kapchorwa  25 km in minibus + 22 km trekking

 

Raggiungiamo l’entrata del parco passando da Kapchorwa pagando 20 $ a testa più altri 10 $ per la guida e partiamo per un trekking attraverso la montagna sino al primo step per l’ascesa raggiungendo dopo 11 km le Tutum Cave.

La scalata alla vetta dura mediamente cinque giorni percorrendo dal nostro “gate” circa 55 km. Il campo base è a quota 2000 mt, mentre le Tutum Cave si trovano a 2700 mt di quota dopo circa 3 – 4 ore di camminata; il percorso non è particolarmente impegnativo, richiede perlopiù una minima preparazione fisica di base. Il panorama da cartolina ed il finale con la cascata che veglia e sovrasta la grotta profonda diversi km e popolata da migliaia di pipistrelli, appaga qualsiasi fatica e sforzo profuso.

Rientriamo nel pomeriggio al CROW’S NEST per lavare scarpe e vestiti intonsi di fango.

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-27/09 Sipi Falls – Kampala  320 km in minibus

 

Prima di affrontare il lungo rientro a Kampala, decidiamo di fare un breve trekking lungo il paesaggio alle pendici occidentali  del vulcano. Visitiamo una caverna popolata da antichi pastori nei pressi del nostro albergo, protetta come vuole la regola locale della natura dalla solita cascata.

Questa caverna custodisce i segreti delle antiche tribù indigene; costituita da più sale, era in grado di ricoverare anche il bestiame e le scorte di cibo.

Successivamente dopo alcuni km a piedi ci siamo recati a visitare la “clear falls”, la seconda cascata in ordine di altezza ( 88 mt ) del monte Elgon per poi dirigerci con il nostro mezzo verso Kampala.

Arrivati a Jinja decidiamo di visitare le sorgenti del nilo e le omonime cascate. Curioso il fatto che alcuni locali, sfidando le leggi della natura, si gettavano nelle cascate pur di racimolare qualche spicciolo rischiando la propria vita.

Raggiungiamo in serata il R.C.H. a Kampala.

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-28/09 Kampala – Entebbe – Ssese Island   40 km in taxi + 100 in ferry boat

 

Prendiamo un taxi verso le 09:00 in città e , dopo aver prenotato il bus di rientro in Kenya, ci dirigiamo ad Entebbe verso l’imbarco per la maggiore delle isole Ssese ( Bugala is.).

Alle 14:00 parte il traghetto ( unica corsa giornaliera per 10000 USH 2^ cl e 14000 USH 2^cl) che raggiunge dopo circa tre ore Bugala Island.

La traversata è molto piacevole e rilassante ed all’arrivo siamo ospiti al Mirembe Resort Beach ( 66 $ la tripla con pensione completa ), una gradevole struttura a pochi metri dalla riva e di fronte alla spiaggia candida e bianchissima di Lutoboka.

La natura in queste isole dell’arcipelago ( sono 84 in tot )  regna sovrana e per una volta l’uomo è ospite degli eventi che la contraddistingue. “Chissà ancora per quanto!”

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-29/09 Ssese Island

 

Decido di fare una breve passeggiata attraverso il paese abitato per alcuni chilometri per poi addentrarmi nella foresta sino a raggiungere la costa. Una bella esperienza perché si osservano diverse specie di uccelli tra cui diverse aquile pescatrici dalla testa bianca, le vere regine dell’isola.

E’ incredibile pensare come questi animali non hanno paura dell’uomo e si riesce ad avvicinali facilmente.

Concludiamo la serata di fronte ad un falò in spiaggia sotto un cielo stellato illuminato a giorno.  

 

-30/09 Ssese Island

 

Una giornata uggiosa ci accompagna per tutta la mattinata e ne approfittiamo per ricaricarci le batterie per la traversata di ritorno ma soprattutto per il rientro in bus a Nairobi.

Grazie al cielo il temporale dura pochi istanti e subito dopo pranzo splende un sole abbagliante. E’ l’occasione buona per farmi a piedi tutto il litorale antistante il nostro albergo per diversi chilometri sino alla parte opposta della baia.

All’improvviso, al ritorno, mi trovo circondato da un folto gruppo di scimmie che, vinta la paura, si fermano ad osservare ogni mio singolo movimento. E’ un’emozione straordinaria perché questo mi permette anche di capire l’organizzazione e le gerarchie del branco.

Ripercorro per un breve tratto la stessa strada al tramonto per immortalare gli ultimi splendidi colori del sole al tramonto sul lago Vittoria.  

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-01/10  Ssese Island – Kampala  100 km in ferry boat + 40 in matatu

 

La traversata di rientro ci accoglie sotto un vero e proprio nubifragio, giusto il tempo di arrivare al porto di Entebbe ed è già tutto finito. Questo clima instabile ci accompagna anche nella capitale; stiamo entrando nel periodo delle piccole piogge e  puntualmente da oggi si parte con il conto alla rovescia.

Raggiungiamo nuovamente il R.C.H. e brevemente facciamo un giro in moto per la città.

Kampala sorge su sette colline e non arriva a due milioni di abitanti. Ha le caratteristiche di una classica città africana: caos, sporcizia, povertà, ma con qualche parentesi positiva: clima, cordialità e perché no, sicurezza. Nulla a che vedere con l’alto tasso di criminalità di Nairobi ed Arusha.  

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-02/10 Kampala – Nairobi  68o km in bus

 

Condizionati dal rientro al massimo in serata nella capitale keniota, abbiamo dovuto cambiare compagnia dei bus.

L’ Akamba è un gradino sotto rispetto Scandinavian ma più conomica ( 23000 USH contro i 40000 USH della seconda).

Subito dopo la partenza primo inconveniente, fermi ai lati della strada in centro città con motore acceso per più di mezz’ora senza motivo!

Ne deve avere percorso di chilometri questo torpedone a giudicare dalle vibrazioni, dai rumori e dall’odore di gasolio che chissà da quale giro vizioso entrava in cabina.

Dopo 4 h ca arriviamo in dogana a Malaba per le solite pratiche burocratiche di visti e controlli e rieccoci in Kenya.

Il tempo è decisamente migliorato ed il sole scioglie l’asfalto. Visi stanchi accompagnano il mio sguardo nel pullman. Appena si riparte, altro stop, controllo polizia. Tutti fuori con bagagli a seguito ed un’altra ora spesa sotto il sole cocente africano.

Siamo ormai in viaggio da 8 h ed i paesaggi si susseguono uno diverso dall’altro. Mancano alcuni chilometri a Nakuru e ridiscendiamo dai monti in zone più morbide e  pianeggianti, in questo tratto la strada si presenta come un campo minato.

Desta molto colore il fatto che il nostro mezzo funge anche da “carrello per la spesa”. Ogni due ore circa ad ogni fermata, fiumi di ambulanti confuiscono verso di noi, chi con banane, altri con carote, pollo ed ancora mais fritto, patate, verdure e con questa strada il minestrone è servito!

Il tramonto sul lago Nakuru è meraviglioso e, finalmente alle 21:00 circa dopo ben 14 h di viaggio, il nostro “frullatore” a quattro ruote ci congeda a pochi passi dal NEW KENYAN LODGE a Nairobi.

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-03/10 Nairobi – Arusha  289 km in bus

 

Non paghi della gita fuori porta del giorno prima, decidiamo di sconfinare in Tanzania.......

Scherzi a parte era già nelle nostre intenzioni spendere gli ultimi giorni rimanenti nel territorio tanzaniano nel comprensorio tra Arusha e Moshi, a me caro per i giorni passati un anno fa e ricco di bellissimi ricordi.

Moses dell’ostello di Nairobi mi consiglia di prendere uno shuttle, più pratico ed economico rispetto la linea della Scandinavian ( 1000 KSH contro i 2000 KSH ). Partenza ore 08:30 ed arrivo alle 13:00.

Rivedo Arusha e la trovo decisamente più cara e caotica rispetto la prima visita. Nuovi insediamenti abitativi, nuovi alberghi ed agenzie, ma la mia “vecchia” sistemazione al MERU HOUSE  si dimostra comoda ed a buon mercato ( 15 $ in tot la tripla ).  

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-04/10 Arusha – Tarangire N.P. – Arusha  320 km ( 120 + 80 + 120 ) in minibus

 

Trattiamo con un’agenzia locale, consigliata da un amico a Nairobi, per noleggio mezzo con guida e partiamo destinazione Tarangire National Park.

Questo parco dista circa due ore da Arusha, viene ingiustamente sottovalutato rispetto ai vicini e più famosi Serengeti e Ngorongoro ma , a mio avviso, offre un mix di fattori decisamente positivi : paesaggi incantevoli, natura rigogliosa, quiete assoluta.

I maestosi e secolari baobab, simboli del parco, sembrano vegliare e scandire il tempo ad ogni calar di luna; il fiume Tarangire che bagna le sue terre dona vita e refrigerio alle moltitudini di animali che vi risiedono.

La fauna che si può osservare comprende : elefanti, giraffe, scimmie, gazzelle, facoceri, bufali, zebre, leoni, leopardi e diverse specie di uccelli e rettili.

Dopo un’intera giornata dedicata esclusivamente alla visita del Tarangire, rientriamo in albergo nel tardo pomeriggio.  

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-05/10 Arusha – Moshi  80 km in bus

 

Di prima mattina prendiamo un bus collettivo per Moshi i raggiungiamo il paese in poco più di un’ora. Solita caffettiera a motore, solita ressa alle fermate e soliti discorsi animati per l’assegnazione dei posti, ormai ci ho fatto il “callo”.

Ritrovo il mio ostello all’ YMCA ( stessa camera singola per 10 $), ma soprattutto, rivedo il mio dolce e maestoso compagno d’avventure, il Kilimanjaro.

Ogni volta che mi siedo sulla mia sedia dell’YMCA che dal salone all’aperto guarda la grande montagna mi sembra di stare al settimo cielo. Uno spettacolo così non capita tutti i giorni ed il Kilimanjaro rappresenta il fulcro di questo magnifico scenario.

Concludo la serata con una partita di pallone con i locali ed al rientro all’ostello trovo una festa per l’addio al nubilato di una bellissima ragazza del paese.

Mi sembra tutto così incredibilmente distante ma verosimilmente vicino per passioni, divertimenti e suggestioni.

Un attimo……”ed è subito sera”, ed il Kilimanjaro lo vedo scomparire sotto una luce sempre più sottile e cullato da una luna piena che sembra creata apposta per l’occasione.

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-06/10 Moshi – Arusha – Nairobi  369 km in bus

 

La mattina presto prendiamo la solita caffettiera per rientrare ad Arusha ed una ragazza locale salita con noi osservando ci dice che era curioso il fatto che noi tre “bianchi” prendevamo le loro stesse carrette quando è uso e costume viaggiare in fuoristrada e/o minibus privati……Non tutti gli uomini sono uguali per fortuna.

 

Se dovessi altresì far mente locale a tutti i nostri incontri mi accordo di aver  visto solo denti bianchi circondati da visi neri uno più sorridente dell’altro. Sarò stato fortunato, non penso proprio, merito di sicuro della “stella a tre punte”.

In serata arriviamo a Nairobi, traffico e smog metropolitano ci accolgono; solito ostello ma, per l’ultima sera, ci riserviamo una cena doc a cinque stelle in centro…………

 

La nostra ultima notte ci accoglie con una luna meravigliosa ed un cielo stellato atipico per questa città, la nostra “stella a tre punte” ha voluto invitare tutte le altre compagne per salutarci e chissà a quale vicina avrà passato il testimone per la mia prossima avventura…  

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TABELLE DI CONVERSIONE (sett/ott ’06)

 

1$ = 70 KSH (Kenya)

 

1$ = 1800/2000 USH (Uganda)

A seconda se divise grosse (> 20 $ ) o piccole (<=20 $ ). Inoltre le divise ante anno 2000 vengono accettate malvolentieri causa falsi.

 

1$ = 1200/1250 TSH (Tanzania)

Vale lo stesso discorso per Uganda.

 

 

 

RINGRAZIAMENTI

 

Innanzitutto un grazie di cuore ad Elisa di Treviso e Morena di Milano che mi hanno supportato ma soprattutto sopportato per tutto il viaggio.

-Franco, Mariam e Said di Malindi.

-Moses e Willy del NEW KENYAN LODGE , Faith degli ofanotrofi IMANI di Nairobi : www.imanikids.org

 Imani Rehabilitation Center
 P.O. Box 71589,
 Nairobi Kenya.
 Tel: 245-2-782 608 / 254-2-791727

 Email: info@imaniafrica.org 

-Francis ed Amos della Merit Safaris di Kampala : www.meritsafaris.com

-Anne del RED CHILLI HIDEAWAY : www.redchillihideaway.com  chilli@imul.com

-Norah del MIREMBE RESORT alle Ssese : www.miremberesort.com

-Benjamin dell’Arunga Expedition ad Arusha : www.aruxpedition.com

 

 

 

 

Erik:

viaggiomania@yahoo.it 

 

 

 

 

 

 

 

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