"volare" a Vienna

Austria

Diario di viaggio dal 12 al 15 aprile 2019

di "Armic"

 

Quattro giorni: due in aeroporto e altri due per le vie di Vienna……

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Michele Menica Enzo e Antonia, Massimo, Zia Maria

 

 

I diari di Armic

Da alcuni anni racconto i miei viaggi, è un modo come l’altro per “fissare” nella mente le immagini dei luoghi visitati e raccontarle. Amo cogliere le sensazioni e le caratteristiche della gente, confrontarle con la mia vita e il mio modo di pensare senza però giudicare. Così, ogni nuovo viaggio mi sembra diverso e incuriosisce la mia fantasia. Questo diario in particolare lo dedico a Grazia che non c’è più; l’eterna compagna di viaggi che con Enzo Menica e me, ha condiviso avventure luoghi e genti. Con lei continueremo a viaggiare.   Antonia, che promette  bene, si è unita a noi ricostituendo il quartetto dei “turisti fai da te” ed è pronta per nuovi itinerari e incontri.

Alcuni dei diari di ARMIC:

Vacanze in Albania e Grecia 2012

Corsica in camper 2014

A zonzo per Budapest 2014

Toccata e fuga a Ventotene 2015

Polonia: storia, arte e natura 2017

Nonni in catamarano 2018

E mail: michele_armenise@libero.it    web : www.michelearmenise.it

 

“Volare a Vienna”, in senso metaforico, è un week-and “mordi e fuggi”alla scoperta di una delle più belle capitali europee.  Come in “volo”, racconterò le “ impressioni “ del viaggio nei modi e nei limiti che il “Turista fai da te” ha a sua disposizione. Vienna è una città di oltre 1.800.000 abitanti su un’area 414 Kmq, un perimetro non molto ampio rispetto alle capitali europee come Roma, Parigi è uno dei nove stati federati austriaci (land) amministrata da un sindaco. La Repubblica dell’Austria è una democrazia parlamentare che oggi è guidata dal Partito popolare austriaco con la destra, ma che ha un Presidente della Repubblica appartenente ai verdi: c’è un po’ di tutto. Il minimo delle informazioni serve prima di partire aiuta a comprendere meglio la città e la sua popolazione anche sotto l’aspetto governativo e politico.

Perché andare a Vienna?

Tre sono i motivi: Vedere le capitali d’Europa, il costo accessibile del volo, il patrimonio artistico culturale.

Sono un Sagittario, ogni opportunità è ideale per staccarmi dalla routine assieme alla moglie Menica anch’essa Sagittario. Queste brevi fughe, aiutano ad affrontare meglio, l’impegno di nonni e genitori, lo ribadisco in ogni mio diario. I voli Low - cast da Bari verso le città europee diventano sempre più numerosi: diretti continentali e non, l’ultimo è il diretto Bari-Mosca. L’Europa è meta prioritaria, “volarla “anche brevemente, aiuta a comprendere l’epoca in cui viviamo. Sono un fervente sostenitore dell’Unione, credo nell’integrazione dei popoli europei delle loro culture delle loro aspettative. Sogno questa Europa per me, per i miei figli per i miei nipoti .

Passiamo al secondo motivo (volo Low cast europeo): qui entra in ballo il mio amico Enzo, esperto tecnologico d’internet, prenota 250 euro a coppia, il volo diretto da Bari a Vienna, più un appartamentino appena fuori del centro storico sui 300 euro per tre notti per quattro persone. Fatti due conti siamo in quattro, 400 euro a coppia ….si può fare. In ultimo, va studiato un minimo di programma, raccogliere e rinfrescare notizie sulla città, il presente e il suo passato.  Ecco le origini di Vienna sin dai tempi degli antichi romani per poi arrivare alla capitale del sacro romano impero degli Asburgici, quindi la “favola” dell’imperatrice Sissi, per finire l’ultima guerra mondiale…..e non ultimo il nuovo lavoro di “Massimo” di cui parlerò in seguito.

                       

Sacro romano impero foto                                                                         L’imperatore Francesco Giuseppe                                 L’imperatrice Elisabetta (Sissi)

 

Venerdì 12 Aprile: Il Volo

Dopo aver prenotato nei primi giorni di febbraio il volo diretto da Bari a Vienna, ci viene comunicato a marzo dalla compagnia wizz-air, la modifica della programmazione  che prevede lo spostamento dell’orario della partenza  dalle 16, 55 alle 20,55  con la possibilità di disdire o cambiare data se non avessimo accettato. Un piccolo inconveniente di poche ore che comporta lo spostamento della visita della Cattedrale di Santo Stefano dal pomeriggio all’indomani mattina, limitando ulteriormente le visite  per il  breve soggiorno Austriaco. Infatti, arriviamo a Vienna alle ventitré. Siamo in quattro: io, mia moglie Menica,  Enzo e la compagna Antonia. Viaggio di andata tutto ok anche se rimango sempre più deluso per i tempi di volo: tra check-in passaggio bagagli e  imbarco e volo, se tutto va bene senza ritardi o imprevisti, se ne vanno quasi quattro ore. L’aeroporto internazionale lo Schwechatè di Vienna, è grande e ben organizzato, dista circa 16 km. dal centro quindi preferiamo  prendere un taxi per una fugace  attraversata di notte (53 euro in totale).

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Atterraggio a Vienna

 

 

 

 

 

L’alloggio:

Dopo circa mezzora, arriviamo all’appartamento in via Hasenaversetrade, mi viene in mente il Presidente americano e la vittoria degli alleati sul Nazismo. La proprietaria MoniKa ci aspetta per consegnarci le chiavi, non parla l’italiano ma aiutandosi con google traslate ci fa vedere la casa, i vari posti dalle stoviglie agli arredi. Colpisce subito il piccolo giardino la scalinata  caratteristica degli anni trenta . l’interno arredato con  mobili d’epoca  stile vintage un parchè usurato coperto da grandi tappeti,  in tutto 90 metri quadri con doppia esposizione con due stanze matrimoniali e servizi, più un salotto centrale e cucina.  Siamo soddisfatti tutto sembra funzionare anche se datato. L’impressione è di tornare indietro nel tempo, mi ritorna in mente la Vienna del periodo antecedente al conflitto mondiale, dove una “certa persona” vagava tra i quartieri della città, tenendo sotto il braccio, i suoi disegni che non erano apprezzati. Mi chiedo: ma quei “professori” perché lo esclusero dall’accademia  delle belle arti di Vienna?, la storia del mondo sarebbe  cambiata se solo avesse continuato a fare l’artista. Invece no, girovagando per le strade di Vienna aspettando il suo turno alla mensa dei poveri, maturò  l’odio razziale contro gli ebrei e l’esaltazione della sua razza. Certo ! parlo di Adolf Hitler , e l’Austria la sua patria ma anche la prima conquista germanica.

                                                           

Hitler alla mensa dei poveri (libera interpretazione del pittore Michele Armenise)                                  Il quartiere ebraico

 

Riprendiamoci: Monika, la proprietaria anch’essa è un po’ datata, occhi e capelli chiari, ci ha cortesemente accolti fuori orario per consegnarci le chiavi assieme  alle “ palle di Mozart “ caratteristici cioccolatini  viennesi che simboleggiano  il suo  benvenuto.

                 

Cioccolatini “palle di Mozart”                                                                             L’alloggio

 

Sabato 13 Aprile

Appuntamento con Zia Maria e Massimo- Cattedrale Santo Stefano Il museo di Sissi La festa del Vino

Abbiamo dormito in due camere sotto caldi piumini, per Antonia qualche problemino: ha dovuto ricorrere ad antidolorifici perché il giorno prima ha subito una piccola incisione all’orecchio destro. Dimenticavo , ci sono due bagni uno con la “tazza” e l’altro con doccia e lavandino, manca il bidet ecco credo che un regolamento europeo sui “cessi” vada adottato (ovviamente scherzo, non sui servizi ma sui regolamenti talvolta inutili). l’appartamento è ben riscaldato , fuori il cielo è grigio e la temperatura è rigida ci sono quattro gradi. L’Austria è uno dei paesi europei che adotta l’euro, almeno in questo, ci sentiamo simili e poi lo spiegherò.  L’impatto :  Dopo le pillole mattutine, prendiamo un buon caffè italiano con la moka inseparabile di Enzo e poi pronti per la città. All’angolo troviamo il primo bar che ci capita così per rompere il ghiaccio  entriamo e facciamo  colazione con cornetti e cappuccino. Ci servono a tavolino, comprendendo bene l’italiano e il nostro strapazzato inglese, molto cortesemente ci indicano la fermata del 41,  il trenino  che ci porterà in centro. Al capolinea , incontriamo  Zia Maria (la zia  Enzo) e suo figlio Massimo che da tre mesi lavora e vive  a Vienna in un’importante società che produce cavi per ascensori. Massimo ci farà da cicerone per la nostra visita . Ha più di cinquanta anni e pensa seriamente di trasferirsi per sempre a Vienna perché le condizioni di lavoro e il tenore di vita sono a lui congeniali. Mi accorgo nelle sue parole un senso di rancore misto a delusione nei confronti dell’Italia; a Milano, dove per anni ha lavorato  in una ditta d’impianti elettrici è stato licenziato , dopo essere stato parecchio tempo  alla ricerca di un’adeguata collocazione , finalmente l’ha trovata su internet e oggi  dopo un breve colloquio lavora a Vienna . Non è il solo che mi ha parlato bene della sua sistemazione lavorativa, sono in molti gli italiani e gli stranieri che si sono trasferiti e lavorano in Austria, mi dicono che qui tutti pagano le tasse e sono regolarmente retribuiti con quindici mensilità.  “Sembra” proprio di essere in una comunità dove l’integrazione ( ero prevenuto) trova terreno fertile  assieme alla vivibilità e l’organizzazione dei servizi pubblici e il buon livello retributivo.

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       Massimo la nostra “guida”           i turisti fai da te (zia Maria ,Atonia, Enzo e Menica)

 

Cattedrale di Santo Stefano (Stephans –dom)

E’ la prima cosa che di solito si visita quando si va a Vienna.  Simbolo della città, è sorta  su un’area fuori le mura del campo militare romano nel 4 secolo , utilizzata come cimitero per molti secoli , fino a  quando l’imperatore Carlo VI  nel 1732 abolì questo uso per motivi di igiene. Il suo stile gotico-romanico la  rende unica ed originale  con  la sua  torre meridionale alta 137 metri, terminata nel 1433 dopo 74 anni.  Costruita nel 1200 , era una chiesa parrocchiale fu poi   danneggiata da un incendio, e in parte ricostruita in forme geometriche prima nel coro poi nelle navate e terminata nella seconda metà del XVI secolo con la copertura del troncone della torre settentrionale . Vari rifacimenti nel periodo barocco nel tardo 800   con l’aggiunta degli altari delle navate che hanno comunque rispettato  l’antico stile gotico. Molto grave furono i danni nei bombardamenti alleati   nel 1945 che provocarono  il crollo della volta della navata centrale,  venne perduto il grande crocifisso , gli arredi gotici e barocchi. L’opera di ripristino si concluse nel 1957 con la ricollocazione della campana più grande d’Austria.  All’interno tre navate, slanciate statue di santi sotto baldacchini gotici che popolano i pilastri ai quali si addossano altari barocchi. Mi ha colpito la tribuna, dove trova posto l’organo. C’e molto da dire e vedere specie nei sotterranei (kataKomben) con le varie cripte, da quelle degli appestati a quelle della nobiltà asburgica, purtroppo  una lunga coda ha reso  impossibile completare la visita.

 

                                    

  Cattedrale S. Stefano (foto repertorio)                                                                                    La fila per i sotterranei

 

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L’organo                                      navata centrale                                  esterno.

 

Verso il Danubio (canale)

Terminata la fugace visita alla Cattedrale, approfittiamo della nostra “guida personale” Massimo, e gli chiediamo di vedere il Danubio. Enzo ci tiene particolarmente, ieri notte ha chiesto informazioni alla tassista che passando sul ponte precisava che quello che avevamo visto è solo un canale . “la guida” conferma: il Danubio vero e proprio con le navi da Crociera che lo attraversano per tutta l’Europa è più a est , occorre prendere alcuni mezzi pubblici per arrivarci, assicura che ne vale la pena specie in estate o in primavera inoltrata.  Dal canale partono le navi che vanno  a Bratislava. Anche qui come la cattedrale ci “accontenteremo”, per ora  visiteremo solo il canale. Dal centro non ci vuole molto, vista dal ponte ed una sosta alla gelateria Castelletto (gestita da italiani).

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         Ponte sul canale                                             Molo di partenza

 

  percorso piccola crociera sul Danubio all’interno di Vienna

 

Piazza san Michele – Chiesa di san Michele   

Ritornando indietro nel centro storico arriviamo alla piazza S. Michele, circonda le rovine vecchie di 2000 anni, circondata da carrozze d’epoca che ti portano in giro per il centro storico, è immersa tra palazzi famosi e la chiesa di san Michele di cui purtroppo non vedremo gli interni, comprese le catacombe, dove i cadaveri non vanno in putrefazione per una questione di ambientazione climatica interna. La chiesa oltre che essere la cappella privata degli Asburgo è famosa per il Requiem di Mozart dopo la sua morte. All’ingresso  la statua di san Michele che uccide il Diavolo .

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       Piazza san Michele                                  chiesa san Michele

 

 La Hofburg (palazzo reale)

Dapprima fortificazione medioevale, fu ampliata poi dai re e imperatori austriaci come dimora reale.  Oggi si estende per 2400 mq. Comprende 18 ali 19 cortili 2600 stanze, dove vi lavorano 5000 persone.  E’ un complesso di palazzi  barocchi, sede di musei è stata residenza imperiale Asburgica, per oltre 640 anni.  Dal 1918 diviene sede del Palamento Austriaco che segnò la fine della monarchia Austro Ungarica. Oggi questo complesso è sede d’istituzioni governative qui risiede il Presidente della Repubblica Federale Austriaca.

 

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