Barcellona, Siviglia e Granada

Diario di viaggio 2007

di Patty

 

 

 

Barcelona 21.7.07

 

Come raccontare il fascino di questa città?Partire dalle emozioni e dalle sensazioni o da quello che mi trasmettono i miei sensi,la vista, il gusto, il male ai piedi ed alle gambe,dopo aver camminato esplorando gli angoli più reconditi,sognando di sedermi ,ma facendo sempre un passo in più  alla ricerca alla ricerca di uno stupore,di un’eccentricità,di un pezzo di storia! Alternerò tutto questo dall’arrivo all’aeroporto in poi. Non amo le cronache dettagliate di costi e e spese, tuttavia posso dire che organizzare da casa la partenza ha i suoi vantaggi,soprattutto se decidi una destinazione in pochi giorni come nel mio caso!Volo Iberia 7,15 da Linate arrivo 8,45 perfettamente in orario. La mia valigia è stata la prima ad uscire e l’ho considerato di buon auspicio!! Proprio fuori dall’aeroporto c’è il bus per placa de Catalunja il centro di partenza di tutti i mezzi e tour della città,con 3 linee di metropolitana,parecchie di autobus,la stazione della RENFE e l’ufficio turistico! Col mio valigione scendo nell’ufficio e mi fornisco di carta dei mezzi…il primo ausilio per girare senza mai perdersi. L’alloggio dove sono ospitata è in pieno Barrio Gotico e non ci arriva l’autobus,perciò prendo un taxi con il mio valigione ed arrivo in pochi minuti. La Via Avenjo

È una via stretta con balconcini fioriti, costellata di negozi all’avanguardia, di artisti fantasiosi con vetrine originali. E’ in un quartiere ricco di atmosfera,sembra di essere a Montmartre a Parigi, ma ci sono botteghe di sarti,negozi folli e futuristi oggetti di desiner, decisamente originali…come la gente che sembra uscita di casa in pigiama, come capita, fumano molto, anche nei locali….sembra che la tradizione anarchica di Barcellona si sia tramandata un po’ nelle nuove generazioni.

 

   

 

 

 

La casa di Susana è antica, un portone piccolissimo in verticale con dei balconi fioriti ed una affascinante”scultura” creata da lei

 

 

La conoscerò la sera, mi accoglie un ragazzo che mi fa visitare la mia stanza e mi spiega per le chiavi.Il mio  letto…

Disfo qualcosa e non vedo l’ora di lanciarmi!!!

 

 

Da ogni parte si arriva in luoghi mitici…Placa Real è a due passi….così  il Municipio in Placa San Jaume, e dietro la Cattedrale ,il quartiere ebraico.

       

Placa Real

 

 

Consigliere di giustizia in Placa del municipio Sant Jaume

 

 

Cattedrale

 

 

 

 

 

Place San Filippo Neri

 

 

 

Prendo un bus e vado a vedere la casa Batlò di Gaudì a Passaig (arriva la linea 3 della metro).E’ veramente affascinante con le sue squame di ceramica e finestre….bifore rivisitate con colonne sinuose che sembrano liane vetri colorati onde del mare.

 

 

       

 

 

I balconi invece prore di navi prese a prestito da qualche pescecane. Una fiaba,insomma..fattasi casa. Perché Gaudì  nella sua genialità , doveva essere un po’ amante delle fiabe e la sua fantasia sconfinava dalla realtà.

Da qui vado alla fondazione Tapies, altro personaggio originale,sul tetto ci sono grovigli di fili di ferro che sembrano sculture, all’interno mi ha colpito una sala intera di colonne sulle quali posate simmetricamente delle maschere bianche,calchi di persone, ti guardano con gli occhi vuoti.

Cerco il percorso del “modernismo” , case , balconi decisamente originali in mezzo alle altre, spiccano soprattutto per i vetri colorati e le linee floreali del ferro battuto, ce ne sono parecchie se giri a testa in su  per le vie dietro al Passaig.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

 

 

Ora sono un po’ stanca e decido di prendere un bus, sbaglio la direzione e mi accorgo di andare verso Barcelonata,le spiaggie ed il villaggio olimpico (ultramoderno che sembra appartenere a un’altra storia). Ben venga, al posto di prendere quei bus da turisti, mi faccio un’idea della città….e mi riposo i piedi stanchi.

Lungo il percorso di ritorno mi godo il maestoso viale che porta a Placa Colon, col monumento di Colombo, gli faccio una foto  e…..solo dopo mi accorgo di aver fotografato anche un buffo personaggio che si aggira per la città completamente nudo,tranne che per gli anfibi, nessuno gli può dire niente perché non c’è una legge che vieta di andare in giro nudi!!!!

       

 

Dalla piazza di Colombo inizia la Ramala!!! Famosa per le sue bancarelle,il tratto dei fiori,quello degli uccelli,quello dei pittori che ti fanno il ritratto…disseminato di statue viventi di fronte alle quali si sofferma la folla.

 

       

 

Scendo al mercato coperto di Sant Josep   dove un’incredibile distesa di colori mi accoglie. Frutta di tutti i tipi e di mille tonalità,verdure esotiche e spremute paradisiache al modico prezzo di 1 euro.

 

 

 

Torno verso piazza Colombo, la via Avenjo è lì vicino alla fermata di Drassanes della metro3.

Sono le 20, conosco Susana e subito fraternizziamo, ho trovato un’amica!!! Chiacchierando si fanno le 22,30, lei domani va al lavoro ed io ho fame! Esco in mezzo alla gente, turisti,giovani, persone che passeggiano, in questa zona il passaggio è continuo,dura anche fino alle 4 del mattino! Trovo un ristorantino tipico, senza pretese e mi gusto un vinello bianco con il polpo in galletta, le seppioline ripiene e dei peperoni verdi fritti deliziosi!!! Mi incammino un po’ brilla verso casa non senza fermarmi , per un chupito, in un locale di giovani, abbarbicati fin sui marciapiedi a gustare le loro bibite.

 

Secondo giorno Barcellona.

Mi sveglio prestissimo,alle 7 sono in giro, in una Barcellona addormentata. Placa Real ,proprio vicino, è vuota, con le sue mille finestre affacciate sulla piazza che di notte diventa impraticabile per tavolini e gente di passaggio. C’è una vietta con una targa, qui è nato Mirò. Prendo la metropolitana 3 che mi porta in piazza di Spagna enorme ed in stile epoca fascista ma giro l’angolo e mi aspetta un palazzo là in alto!

 

       

 

       

 

E’ il MNAC, Museo Nazionale di Arte Catalana, restaurato dalla nostra Gae Aulenti in modo superbo! All’interno un auditorium dove si tengono concerti ed un organo grandioso. Le sale del museo sono divise cronologicamente in arte romanica, gotica, medioevo-rinascimento, moderna, Picasso cubista, ma prima ancora il modernismo Catalano come Nonell, Fortuny, Romero de Torres,Regoyos,Sorolia questi ultimi con tratti influenzati dai francesi Rodin, Sisley e Boudin.

Pomeriggio importante,sarebbe troppo lungo da raccontare,ma ripercorrendo i luoghi che ho già visto ,partendo da casa Matlò detta casa Pedreira, anch’essa partorita dalla mente di Gaudì e perciò magica,

   

 

 ho conversato con un fotografo inglese che mi ha accompagnato facendomi osservare punti e angoli particolari e prospettive diverse dal solito. Non chiedetemi in che lingua l’abbiamo fatto, io non so l’inglese e lo spagnolo, lui non sa l’italiano, però vi assicuro che ci siamo capiti!!!Abbiamo cenato con tapas e sangria una gioia per il palato!

 

 

3°giorno :

Devo decidere se andare a Montjuc al parco Gaudì o al Palazzo della musica Catalana, opto per quest’ultimo e rimango affascinata da questo modernismo ricoperto di vetro…..per preservarlo nel tempo . La guida ci porta in un mini auditorium dove appaiono schermi che proiettano la storia del palazzo. Nel periodo in cui Gaudì impera, l’architetto Montaner gli si oppone con il suo stile. Negli anni   il coro diventa famoso e richiesto per le sue esibizioni in ogni parte del mondo, portare la musica Catalana negli auditori diventa fonte di orgoglio patriottico e dalla leggenda del patrono S.Giorgio nasce il live motive che si ritrova in ogni angolo:la rosa. La leggenda di S.Giorgio vuole che ,ucciso il drago,dal suo sangue sbocci una rosa. I mosaici,che sono ovunque, la facciata a colonne, gli stucchi nelle colonne e nei soffitti, il rivestimento di piastrelle alle pareti in cui domina,peraltro il verde rame, colore tipico delle piastrelle di Barcellona, per non parlare delle statue allegoriche, dei vetri……..nel centro dell’auditorium un’apoteosi di luce,un cono che cambia a secondo dei raggi di sole che catturano e trasformano. Una visita da non perdere, il Palazzo è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

       

 

       

 

 

Esco da lì incantata, mi dirigo verso la chiesa di Santa Maria del Mar, un monumento religioso in stile gotico, voluto dai pescatori del XIV secolo, loro stessi hanno contribuito al trasporto delle pietre dalla collina del Montjuic. Tra le sue mura anche una leggenda: la tradizione vuole che fosse il luogo in cui abitava Cervantes e da dove prese ispirazione per il duello tra Don Chichotte e il cavaliere nero della luna.

Passeggiando mi ritrovo poi all’Arco di Trionfo e mi siedo in un giardinetto osservando questa bella statua di donna.

 

 A proposito, qui vicino c’è via Princesa, avete presente la canzone di De Andrè?

 

       

  

Alle 20 in Placa Sant Jaume si tiene un concerto di carillon, ci vado con la mia amica Susana.

E’ affascinante questo strumento così inusuale, non ne avevo mai visti, sul tetto c’è una piccola cupola piena di campane di tutte le dimensioni collegate a tiranti che vengono mossi abilmente da una stanza sottostante creando sinfonie!!!!

La serata finisce in una piazzetta vicino casa affollata di ragazzi, in mezzo a loro un personaggio particolare, una signora di almeno 90 anni che passa la sua giornata seduta al bar, chiacchierando coi ragazzi e fumandosi qualche sigaretta!Bell’esempio di integrazione tra generazioni!!!!

 

 

4° giorno:

Stanotte prendo il treno per Siviglia, il treno-hotel, sono passata in stazione, ma prendere i treni in Spagna è allucinante, come le stazioni, affollate per le code interminabili per le prenotazioni….così ho chiamato il numero per l’acquisto con carta di credito e entro le 10 mi è arrivato il biglietto!

Comunque di fronte alla stazione, in un parco c’è un’opera di Mirò.

 

 

 

Posso finalmente uscire per ammirare la Sagrada Famiglia!

 

       

       

 

Gaudì era un genio, incompreso dai suoi contemporanei però, nessuno lo conosceva, perciò un giorno,attraversando la strada, andò a finire sotto un tram, riconobbero la salma dopo una settimana!!Era l’artefice di una chiesa di una bellezza unica della quale, non essendo terminata, continua tutt’ora la costruzione utilizzando i suoi progetti. Forse non sarà mai completata, è difficile fotografarla senza gru…ormai fanno parte dell’architettura!.

Ora ritorno alla Rambla e passeggio un po’ nei luoghi che sono narrati nel libro “L’ombra del vento” di Zafon,la polverosa libreria, Placa San Filippo Neri, Placa Real ………..

 

 

 

Un libro molto particolare che descrive proprio alcuni  luoghi che ho visitato! Il viaggio nel viaggio….della fantasia il massimo!!!

Arrivederci Barcellona tornerò presto per scoprire le meraviglie che racchiudi ancora!!

 

 

 

Sevilla 24.7.’07

 

Dopo una notte in treno-hotel,( che non è altro che un sedile reclinabile ,una copertina ed uno spazzolino in regalo) sono arrivata a Se villa!!!!

Nel piazzale della stazione ho avuto un attimo di sconforto, da che parte vado? Dopo aver imparato a muovermi a Barcellona devo reimparare a farlo qui, ma non ho l’appoggio di un indirizzo ,voglio solo andare in un hotel vicino alla stazione dei pullman perché poi mi dovrò spostare. Così prendo il C4, che mi fa fare il giro esterno della città, ma il conducente  mi dice di scendere al ponte di Triana, che è proprio vicino alla Plaza de Alma con la stazione degli autobus. Inizia a fare caldo e mi guardo intorno gustando questo fiume così vissuto,con le sue abitazioni sulla riva assolata.

 

       

 

Trovo un Hotel molto carino, l’hotel Londres, 40 euro, un po’ caro, ma ne voleva 45 …..un bagno ristoratore, un po’ di relax e via , pronta per Siviglia!!! Prima la stazione degli autobus, mi segno gli orari per il mare!!!Poi l’ufficio di soggiorno con la cartina dei mezzi.

Passo davanti all’Arena , non amo la corrida,perciò faccio solo un giro all’esterno e fotografo questo bel manifesto di Botero.

 

 

Cammina cammina, chissà perché mi sembrano più grandi qui le strade, sarà perché ci sono 40 gradi e ogni passo è faticoso, proseguo per plaza Cristina, il palazzo di S.Telmo è in ristrutturazione, ancora verso il parco S.Luisa. Stupendo, piste ciclabili, alberi secolari, ed in fondo scorgo cancelli…sono arrivata a

 

       

   

 

 

Plaza  de Spagna!!!!!!! Grandiosa!!!Ti fa immaginare lo sfarzo delle corti, dame che passeggiano e si riposano sulle maioliche. Gli azulejos  sono  un po’ rovinati in alcuni punti ed è un peccato perché rimangono una caratteristica unica di questa cultura!! Ora non ce la faccio più, il caldo è insopportabile e pensando a tutta quella strada a ritroso mi si alza da solo un braccio per chiamare un taxi! Indovinate, 3,70 euro, incredibile, da noi per lo stesso tragitto avrei speso 25 euro!!!!

 

 

 

La sera, “stanca ma felice della bella giornata trascorsa”….vi ricordate i pensierini dei compiti alle elementari!!!! Dicevo, non è difficile trovare locali dove cenare, sono attratta dalle osterie, coi muri di piastrelle, i soffitti precari, manifesti di corride,  altarini di madonne e santi  vari, fiori finti ovunque e odore di fritto, ti senti proprio in Spagna!

 

 

 

 

 

Anche qui spendo poco, 11 euro per birra, paella, pesce fritto e insalata!!!!

L’Andalusia è decisamente conveniente rispetto a Madrid o Barcellona!


 

 Non centra niente, ma ad un tratto appoggiando il viso sulla mano, ho avuto come  un  flash del quadro di Manet, La prune, mi vedevo così, dal di fuori,sola, ad osservare……….

 

2°giorno…..

 

Parto di buon’ora verso il centro, Plaza Madalena,  bei palazzi antichi, teli stesi tra i tetti delle case per riparare dal sole cocente, balconi e finestre incantevoli

   

 

 

 

        

 

Poi la piazza con la torre della Giralda….e la cattedrale, esempio di purissimo gotico

 

       

 

con una Luce ed un’atmosfera da fiaba………….

 

       

 

 

Riprendo la mia passeggiata a naso in su ed arrivo al Palazzo della Compagnia delle Indie.   E’ molto  bello e  vi è allestita un’interessante mostra del conquistadores  Cortes con le sue imprese nel nuovo mondo!!!!!

 

                   

 

 

Ora vado a scoprire la Torre dell’oro!

 


Costa solo due euro la visita, ti danno un audio nella tua lingua che vale la pena di ascoltare, facendosi trascinare all’indietro nel tempo da una storia vera, narrata romanzescamente, la storia delle dominazioni arabe, dei Califfi, delle mura della città, del mistero che circonda il nome della torre, per non parlare di un intreccio amoroso in età ottocentesca, di due turisti che si incontrano lì e  ne rimangono affascinati !!!La vista dall’alto è stupenda.

 

 

Mi concedo del riposo sul battello!!! A piedi scalzi mi godo il giro sul Guadalquivir e la vista dei suoi ponti moderni che sembrano di volta in volte vele, ali, obelischi………..

 

       

 

 

   

Che giornata meravigliosa! Torno in centro e vado in un “regno di tapas” storico il patio de S.Eloy, ricavato da un ex bagno turco, si mangia sui gradini ,come una volta ci si rilassava depurandosi!

 

       

 

 

 

Stasera flamenco,olè, ho prenotato e mi appresto a passare una serata emozionante, il ritmo è talmente coinvolgente ed il suono della chitarra magico!!!! Il luogo sembra un salotto di casa!!!

   

   

 

3°giorno…..

Il museo delle Belle Arti è dietro il mio hotel, sono rimasta sorpresa sia dalla bellezza del palazzo, con cortili interni, fontane, patii , pareti e pavimenti ricoperti di piastrelle, sia dalle opere esposte, alcune mi hanno colpito per la loro espressività…..forse ha aiutato il fatto che a lato delle opere ci sono percorsi  didattici per i bambini delle scuole, ma ben venga l’aiuto a comprendere ed entrare nell’arte  con gli approcci più semplici e istintivi!!!!

       

       

 

   

 

Nicola Alperiz la nonna che racconta storie di paura ai nipotini.

Una scena di famiglia, le sorelle con due misere acciughe e due mele da dividere ricordano un brutto momento della storia franchista.

Uscire dal museo con gli occhi pieni di emozioni ,di colori, di luci ed ombre mi ha fatto riflettere

sull’emozione del viaggio! La scoperta di una città è una combinazione di occhi che guardano, passo e mente tranquilla, casualità, che ti fa prendere una strada invece di un’altra , ti permette di scoprire angoli preziosi e ti indirizza nelle direzioni di luoghi che “ti sono destinati”. Ho svoltato in un grande corso che costeggia il Gualdaquivir e, di fronte a me …la Certosa di Cartuya con le torri a forma di bottiglia, trasformata in fabbrica di ceramica.Il caso, appunto, mi ha portato da questa parte e ,attraversando il ponte de la Cartuya con i soliti 40 gradi, sono felice che abbia scelto per me di farmi visitare il museo di arte contemporanea!

 

   

 

   

 

 

       

 

 

che dire,il contrasto fra il vecchio ed il nuovo è molto piacevole, ci sono mostre di biotecnologia, di danza e movimento, e naturalmente di pittura moderna (della quale ,confesso,non ho capito niente) assemblaggi di materiali ,linee e figure solide.

Sono incantata dalla bella giornata, torno a S.Eloy a mangiare e a fare la siesta…..è impossibile camminare alle 2 del pomeriggio, capisco perché tutto si ferma!!!!!

 

 

 

Punta Umbria 27.7.’07

 

Di buonora sono alla stazione dei pullman, vado a Punta Umbria, dopo Huelva, cittadina di mare sull’atlantico, non è distante dal confine con il Portogallo! Arrivo verso le 11,30 e cerco una sistemazione…tutto completo….col mio pesante valigione  già pieno di ricordi  percorro a piedi il lungomare….si fanno le 13 ed il caldo è insopportabile, finalmente , proprio sulla spiaggia leggo

che affittano stanze, che fortuna ero già depressa………….La stanza è piccolissima, la doccia ancora di più, vista la mia stazza devo trattenere il respiro per entrarci……….ma sono sulla spiaggia e mi godo un totale relax , le albe bellissime, i bagni e le passeggiate notturne nella immensa spiaggia deserta!

 

 

 

   

 

   

 

 

       

  

Quando dico relax  intendo proprio totale inattività, ho letto tre libri in cinque giorni  preso il sole, dormito……purtroppo i collegamenti non sono molto organizzati perciò l’unica “ gita” che riesco a fare è nel parco naturale El Rompido. Sì perché la visita al parco de la Donana è solo guidata e da prenotare, si effettua solo il giovedì. Da segnalare che l’ufficio del turismo non apre alle 8, bensì alle 10 e nel frattempo mi faccio due colazioni, una dolce ed una salata!

 

       

 

Ci si arrivo con un battello che aggira la laguna piena di barche, e dopo un percorso su una passerella di legno, immersi nel mirto e circondati da fiori spontanei ,si arriva alla spiaggia selvaggio ricoperta di conchiglie giganti!!!

 

       

 

Il paesino al ritorno è deserto, quando si dice siesta qui è proprio chiusura totale,  ti tieni la sete, la fame….devi solo aspettare che riaprano!!

 

   

 

la natura  è molto bella e selvaggia, il mare limpido e soprattutto la spiaggia deserta….ci sono solo i miei compagni di battello!

Tutta la costa è parco naturale e c’è una pineta che la costeggia per parecchi chilometri da qui a

Port Il, Port Il Nuevo, Punta Umbria. Un ultima foto al tramonto……domattina parto per Granata, non vedo l’ora!!!!!

 

 

 

 

Granada 2.7.’07

 

Alle cinque autobus per Huelva-Siviglia-Granada.

Alle 12 a Granada, taxi (5 euro) hotel Jeronimos, che ho riservato in internet con expedia.

Riposino doccia  e……………..il primo approccio alle città per me è sempre un po’ traumatico

sono  fatalista  scelgo di perdermi di proposito per riuscire poi ad orizzontarmi meglio, quasi sempre con le piccole città, scopro che bastava girare dalla parte opposta e sarei arrivata…..

Così mi capita qui, ma prendo subito un autobus per il centro ed eccomi all’ufficio turistico.

Cartina alla mano scopro che l’autobus per l’Alahambra e Albacin partono da Porta Nueva

da la gran Via de Colon, proprio davanti al cancello di ferro battuto da cui si entra per il quartiere della cattedrale. Era il quartiere dei tessitori, l’ Alcaceira con le botteghe strette una accanto all’altra.

 

   

 

 

   

 

Poi prendo un piccolo bus, il 32, per andare nel famoso quartiere arabo di Albacin Sacromonte.

Ho capito percorrendo la stradina in salita, perché l’autobus è piccolo!!! Ad ogni metro rasenta i muri delle case,passa a malapena tra persone che si scansano e botteghe di souvenir.

Mi ritrovo in un altro mondo, rigorosamente di piccole case bianche abbarbicate sulla collina.

Ad ogni angolo uno scorcio incantevole , gli acciottolati di pietra , i fiori alle finestre .

Una tappa obbligata di questo quartiere è il mirador di S.Nicolas, una piazza affacciata sulla collina, con un belvedere dal quale si ammira l’Alahambra in tutto il suo splendore ed in fondo i monti della Sierra Nevada. E’ una meta obbligata per fotografi e turisti, soprattutto all’imbrunire, quando piano piano cala il sole e si accendono i riflettori sul palazzo!!!!

 

   

 

   

 

Visto che ho un po’ di appetito, nell’attesa del tramonto mi siedo in un ristorante di fronte al belvedere, mi gusto la vista….e delle melanzane fritte fantastiche!!!!

 

 

 

 

       

                                                                                                                               

 

 

3.7.’07

 

Secondo ed ultimo giorno a Granada, l’Alahambra non si può visitare, le prenotazioni si sono chiuse già da  luglio perché al completo, i pochi posti disponibili sono contesi da un’interminabile

serpentone di persone che fin dall’alba si sono appostate per entrare, io non me la sono sentita perciò mi accontento di fare il giro a piedi e di gustarmi dall’esterno i palazzi, tornerò, ho la scusa buona per farlo!!!!

Ammiro comunque il grande parco, la porta del vino, i bagni arabi, il palazzo di Carlo V ed il panorama della città sotto di me.

 

 

 

   

 

 

   

 

 

 

 

 

   

 

 

   

 

   

 

   

 

 

Dall’alto si nota il contrasto tra l’architettura nazaride, araba, lineare, con  lo sfarzo barocco di molte chiese portate dalla cristianità. Mai come in questa città esiste un simbolo che la caratterizza: “la melograna ”. L’appellativo di “melograna schiusa” si deve a Chateaubriend  che la descrisse così, forse perché ovunque se ne trovano raffigurazioni…….nei selciati, alle finestre, sulle fontane, ai bordi delle strade (come panettoni antiparcheggio),nei portoni di legno e di bronzo………..

 

       

   

 

Passeggiate tra i palazzi, nei negozi di abbigliamento per danza, con ventagli,mantiglie, abiti e nacchere!! C’è una clinica in un palazzo antichissimo, con patii affrescati e soffitti preziosi, vicino a Plaza Jeronimos,

 

   

 

 

ed in via Gran Capitan un ombroso giardinetto di aranci che contrasta col moderno palazzo di fronte. 

 

Domattina ,4 luglio torno a casa, ma il viaggio non sarà finito, ripercorrerò  con la mente i luoghi, le emozioni, le sensazioni che ho provato , guarderò le foto che rimarranno a testimonianza di un altro pezzetto di mondo che non è più solo un puntino sulla carta geografica!!!!

 

 

 

 

 

Patty

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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