Brasile 

Diario 2004

di Laura C.

 

18 gennaio 2004
partenza da malpensa per il brasile, scalo a lisbona e volo su salvador de baia.
a 10.000m circa di altezza a 890km/h leggo, mentre il mio vicino parla.
ora italiana 1am, a terra h 21, piove e ci sono 26°.
ho cambiato dei soldi in aeroporto: 100euro per 330 real siamo andati in taxi (spingendolo perchè non partiva) all'ostello con 100 real. l'ostello (30R per notte. www.alberguedoporto.com.br) è bellissimo, tutti i muri interni sono gialli e ci sono tantissime persone da todo o mundo. ho dormito in una camera con 4 letti a castello di cui uno solo non era pieno.

19 gennaio
Mi sveglio presto, nel posto c'è una colazione ottima. oggi faremo un giro per la città. piove. alle 10.30 roberta ci viene a prendere e siamo andati alla città vecchia, tante chiese, musei e negozi per turisti. le case sono colorate e le chiese (egreje) sono ovunque. le persone sono di ogni tipo e razza, forse non ho visto orientali. abbiamo bevuto un caffè alla mosta di Amado, scrittore tradotto in molte lingue. 
Abbiamo mangiato in un posto dove si paga a peso. ho assaggiato molte cose e mi è piacuto tutto, ho anche bevuto una bibita al guaranà, molto meglio della cocacola. Siamo scesi con la teleferica (salvador è su due livelli) e siamo andati al mecato modelo. abbiamo visto dei ragazzi che lavoravano il ramo e la zucca per fare il berimbao, lo strumento tipico baiano per la capoera. Poi siamo risaliti con l'ascensore (la corsa costa 0.05R). Siamo andati al Lago di Tororo dove ci sono le statue delle baiane in mezzo al lago. Questa sera andremo a vedere uno spettacolo di santeria dedicato a Oxum. la cerimonia è stata molto suggestiva, ma non siamo stati fino alla fine perchè gli altri si sono stufati. si è svolta in una sala quadrata, a destra gli uomini, a sinistra le donne. sono entrate 12 baiane che a turno si spostavano diagonalmente nella sala inchinandosi a terra. poi iniziavano a danzare intorno a un pilastro centrale a ritmo di tamburi. la danza e i canti continuano fino a raggiungere uno stato di possessione molto suggestivo da vedere. abbiamo cenato sul lungomare gli acaraje, il tipico cibo bahiano, venduto per strada dalle bahiane, una sorta di polpetta di fagioli e gamberi fritta in olio di dendè e farcita con salsa, verdura e gamberi. una delizia da 2,5 R. tornati in albergo apriamo il vino portato dall'italia. nell'albergo è disponibile una connessione a internet con cui cerco di spostare il volo: vorrei tornare da porto seguro e non dover tornare da salvador.

20 gennaio 2004
trovo un volo della varig a 309 R per tornare a salvador da porto seguro. mi consigliano di cercare sul sito della voegol, dovrebbe essre più economica: voegol.com.br. 
a colazione mangio cural (pronuncia curao). ottima torta con mais (=milho) cocco e zucchero. poi andiamo a mangiare l'Açai (pronuncia assai), un pureè di questo frutto che sembra una piccola noce di cocco e che viene usato per fare le collane. andiamo a vedre la chiesa di bonfim. nella chiesa c'è una cappella cni ringraziamenti per le grazie riceute e al soffitto sono appesi foto delle parti guarite e piccole protesi di plastica che vendono nel negozio davanti con cartoline e souvenir.
le cabine telefoniche rappresentano berimbao o noci di cocco. ovunque ti mettono i bracciali di buona sorte di nosta signora di bofim, devi legarli con almento 3 nodi ed esprimere un desiderio per ogni nodo, quando si romperà i desideri si avreranno.
dopo la visita alla chiesa siamo scesi sul lungomare di ribeira dove abbiamo mangiato pasteis (una specie di pastella fritta ripiegata con ripieni diversi, io ho preso pollo e formaggio = frango au catupiry) un panino con baconburguer (qui si scrive così) e 2 cerveija. 
ho parlato con steven, ragazzo americano del Tennessee che da 2 mesi è in brasile, ha vissuto nelle favelas di Rio e dice che non sono pericolose, soprattutto se cerchi droga. steven viaggia 6 mesi all'anno, è un biologo ricercatore, non ha casa, nè telefono, vive in una peugeot 505 del 1948.
ho commentato il fatto che le barche sembrano identiche a tutte le parti del mondo, secondo steven invece in USA le costruzioni sul mare sono di legno non in cemento/muratura. 
abbiamo mangiato un gelato, uno sballo di gusti e molto abbondante, prendo tamarindo e guaiaba....
abbiamo fotografato il tramonto (h 18.40) oggi non è piovuto e l'acqua era molto calda.
sulla spiaggia abbiamo parlato con un ragazzo che insegna la capoera.
domani è il mio compleanno.
vorrei andare a mangiare al ristorante giapponese.
siamo in ostello, suoniamo la chitarra e cantiamo. alle 22 prendiamo un bus e andiamo ad ascoltare un concerto, mille persone che ballano. alla fine del concerto coro di compleanno per me e poi.. caos totale tutti urlavano e correvano, forse è scoppiata una rissa. ci rifugiamo a mangiare un enorme panino con spinaci (espinafre) aglio, pollo affumicato, formaggio, mais, peperoni, patatine fritte.

21 gennaio
buon compleanno! ho acceso il telefono e ho trovato un messaggio di mario e mariella, arrivati da rio ieri sera. ci troviamo all'ostello e andiamo alla praia di flamenco a nord di itapuà. abbiamo mangiato acaraje sulla spiaggia e bevuto caipirinha tutto il giorno.
il mio primo bagno nell'oceano; la corrente è così forte che ti fa un massaggio fortissimo. cena a una churrascaria, purtroppo abbiamo mangiato male ma abbiamo speso 125R in 6.

22 gennaio
partiamo per caraiva, lascio in albergo una borsa in deposito (20R), la riprendo al mio ritorno. il tempo non è bello, ma se esce il sole fa caldo.
alle 8 partiamo per il sud. 
il pullmann è molto bello, c'è l'aria condizionata, ci hano dato le cuffie per ascoltare la musica o il film che proiettano sui piccoli schermi. hanno il poggiagambe e ci danno coperta e cuscino. 

23 gennaio
il viaggio per porto seguro dura 11 ore ma noi scendiamo a eunopolis e lì prenderemo un taxi per caraiva. nel taxi (130R) c'è anche Eric, ragazzo israeliano conoscituo sul pullman.
sul taxi, una fiat uno, siamo io , daniel, ana eric e steven, e la chitarra. il viaggio dura 70km di strada sterrata (3 ore circa in 5 più l'autista). dopo aver attraverato un bosco di eucalipti a aver visto molti avvoltoi sbagliamo strada e passando su un ponte di legno la ruota della macchina si incastra tra due tronchi. fortunatamente subito dietro a noi arriva un pick up attrezzato e ci tira fuori. per arrivare a caraiva si prende una barca che traghetta sull'altra riva (1,5R). per andare a porto seguro ci sono anche dei pullamn (3 al giorno: h7, 11 e 16).
il posto dove dormiamo è incredibile: la pousada del duca, una grande capanna centrale di legno circondata da oggetti magici e amache. costa 20R con colazione. davanti alla capanna principale un altare con offerte e cristalli, su alberi e panchine ci sono banane per gli uccelli, sono tanti e coloratissimi. Qui si mangia solo vegetariano e piatti e posate sono di legno. abbiamo mangiato una crema di zucca con mais e cipolle, carne di soia, tortino di riso, fagioli e carote, muj gustoso. 
in spiaggia c'è molta schiuma, sembra di camminare in un cappuccino. ho mangiato il mio primo cocco fresco: prima si beve il succo, poi si apre e si gratta la polpa fresca: meraviglioso!
Mi hanno detto di un posto gestito da italiani: laura e igor sono di roma, sono qui da 8 mesi, prima erano a trancoso, adesso a caraiva da 2 mesi. 
Ho bevuto il Netuno, bevana alcolica a base di ginger, troppo buono.
Qui si fanno orari strani,io dormo tantissimo, all'una si va a ballare...e si fa l'alba.

24 gennaio
colazione in paradiso: uova strapazzate burro marmellata di mango e succo di acaju, un frutto che sembra un peperoncino e di cui noi mangiamo la "castagna" (anacardo), poi papaja e banana. 
Lunga passeggiata in spiaggia, al ritorno mangiamo la carbonara da laura e igor. a caraiva le strade non sono asfaldate ma di sabbia: mi dicono di non camminare scalza perchè ci cagano i cani e viene la "bisha dei pe"...un verme che si infila nei piedi fastidioso da togliere. andiamo a riposare, verso mezzanotte ci prepariamo per uscire, si va al Lagon e si beve il caffè (servito al tavolo nella moka, non sanno che la moka è italiana!!!) e si gioca a backgammon. poi si va a ballare il forrò fino all'alba.

25 gennaio
rientriamo, mi metto sull'amaca, la temperatura è meravigliosa. da quando sono a caraiva dormo tantissimo e benissimo. 
sulla spiaggia compare eric, mi racconta che è stato 3 mesi negli usa, starà 3 mesi in brasile e poi andrà in argentina, cile perù e bolivia...noi italiani siamo ridicoli con le nostre 2 settimane di ferie....
mi diverto con ana, lei parla solo portoghese e spagnolo, io solo italiano inglese, ci capiamo a gesti. imparo un detto per quando una ciglia va nell'occhio:
santa lucia passa por aqui com seu burrinho comendo capim (santa lucia passa di qui con il suo asino che mangia l'erba).
oggi il sole è troppo caldo, non si resiste in spiaggia, dormo su una amaca e mi svegliano portandomi un cocco ghiacciato. alle 14.30 andiamo in spiaggia, suoniamo la chitarra e il tamburello. c'è anche un giocoliere che fa girare 10 palline imprecando "jesus crhist" e "shit". daniel non sta bene, forse un colpo di sole. abbiamo cenato nella pousada, il solito piatto vegetariano, e bevuto succo di anguria (melancia), ottimo.
il cielo è meraviglioso, stelle da sballo.

26 gennaio
alle 6.30 siamo già in spiaggia. in spiaggia ci sono 3 ragazzi di fortaleza, surfisti. mi spiegano come affrontre l'oceano: si deve aspettare che l'onda si infranga sulla spiaggia (arrebentaçao, il momento in cui l'onda si rompe e si ricrea). oltre questo punto critico si può nuotare tranquilli. se arriva l'onda ci si deve tuffare sotto, per tornare a riva ci si fa portare dall'onda e arrivati alla arrebentaçao ci si alza e si va a riva a piedi. Daniel non sta bene, a caraiva non c'è medico, il più vicino è a trancoso.
nella pousada si mangia un dolce che piace a tutti tantissimo, la Nega Maluca (negra matta) fatto da due creme, una chiara e una scura al gusto di cannella.
la pousada ha regole rigidissime:
spazzatura: separare organico da non organico
candele: è molto pericoloso usare le candele vicino al legno. usate sempre un portacandela e spegnetela prima di uscire dalla camera o prima di dormire.
acqua: il nosro liquido più prezioso. seguite queste regole:
doccia: una al giorno è sufficiente. altri abgni possono essere fatti nel fiume, nell'oceano e si possono usare anche le vasche di acqua fresca del fiume.
bucato: potete lavare la biancheria nel fiume con sapone e un cesto. vi divertirete e imparate una cosa nuova.
bagno: la pipì non richiede lo sciacquone. per la cacca tirare l'acqua e pulire la tazza con l'apposito spazzolino
ATTENZIONE: la carta non deve essere gettata nel water. gettate la carta usata nell'apposito cesto. usate il cesto anche per assorbenti igienici, cotton fioc, cotone, mozziconi di sigaretta.
ho telefonato in italia: nevica e ci sono -8 gradi
..oggi piccole lezioni di portoghese e poi cena con bobo de camarao...delizia e una porzione di patatine fritte che sfama 10 persone.
daniel continua a bere cocco, pare abbia ottime capacità depurative per l'apaprato gastrointestinale.

27 gennaio
alba in spiaggia, dopo colazione andiamo a trancoso con i ragazzi di fortaleza che partono oggi. sono 36km di strada non asfaltata. attraversiamo una riseva di indio patrimonio dell'unesco che comprendde un villaggio e una palude con i bufali (grande puzza di merda). trancoso è molto carina. la spiaggia da urlo. compro la seconda amaca (45R), compro della havaianas con lacio alla caviglia e ci colleghiamo a internet. torniamo in pulmann (8R), con queste strade diventa un viaggio molto avventuroso. sul pullmann conosciamo dei ragazzi argentini e li portiamo alla nostra pousada.
nota dolente del posto: la doccia fredda e all'aperto....

28 gennaio
ultimo giorno di caraiva, mi addormento un pò ovunque e alla sera andiamo a sentire un concerto. dopo il concerto uno del gruppo chiede al pubblico se qualcuno vuole cantare, un tipo ci strazia con i pink floyd e poi con un buffalo soldier tristissimo. daniel decide di andare a prendere la sua chitarra, facendosi prestare una torcia (a caraiva le strade di notte non sono illuminate) ma ...scoppia un diluvio, dopo la pioggia molti se ne vanno, cerco di andarmene, ma dopo un certo punto non vedo più nulla e aspetto daniel, torniamo al locale e cantiamo tutta la notte (sono le 3). la prima canzone è in mio onore e mi piace da matti: morena tropicana. alle prime luci dell'alba andiamo verso la spiaggia, ma io abbandono tutti per andare a chiudere lo zaino e fare una doccia (non so se riuscirò a farne una nei prossimi 3 giorni) 

29 gennaio
partiamo alle 6.30, tutti tranne daniel. 
steven per andare in ospedale perchè ha un piede molto gonfio (ha camminato nel fiume e qualcosa lo ha morso), ana per accompagnare me e eric per andare a un rave di 3 giorni a trancoso (a caraiva li hanno impediti perchè si spaventavano troppo gli uccelli, caraiva è una zona protetta, testimonianza della sopravvissuta mata atlantica al disboscamento) . 
il biglietto per salvador costa 89R, il pullman parte alle 19, quello delle 21 è pieno.

informmzioni utili su caraiva:
a caraiva si balla il forrò, di solito un gruppo suona tutta la notte, il forrò è un ballo tipico, da ballare in coppia con passi semplici.
per andare a caraiva sono fondamentali:
- torcia, per camminare di notte
- infradito
- scarpe chiuse con cui arrivare ma che si possono bagnare perchè la traghettata prevedere salita/discesa in acqua
- scarpe chiuse con cui camminare sulla sabbia bollente delle strade che già alle 11 del mattino scotta e rende difficili gli spostamenti
- creme solari: il sole è molto forte
- soldi contanti: non avendo linee telefoniche nessuno ha la carta di credito e il posto più vicino per prelavare è porto seguro (3 ore di strada di cui 2 su strada non asfaltata)
- la vita è cara in confronto a salvador, soprattutto il mangiare (20-30R) e io dormire (15-60R dipende dalle pousada, alcune hanno l'aria condizionata ma accendono i condizionatori solo alle 11, quando accendono i generatori)
- ritmo bahiani: sveglio presto, bagno nell'oceano, colazione rapida, sole, siesta, spuntino, spiaggia, acqua di cocco, pennica, forrò
- portare pochi vestiti
- non si butta la carta igienica nel wc ma nel cesto vicino alla tazza. l'acqua si tira solo se si fa la cacca
- prepararsi a stare a bocca aperta a vedere le stelle. sono tantissime e si vedono molte nebulose.
- preparare il fisico a dormire sulle amache: sono ovunque e se si impara sono un vero sballo
- camminare nella sabbia crea dei disagi, forse perhcè si usano muscoli che noi non usiamo (per questo le brasiliane hanno quei culi??)
- caraiva non è molto conosciuta, ci vanno soprattutto i giovani brasiliani in vacanza: per gli uomini: scelta infinita di donne bellissime con età massima 24 anni, dopo diventano chiatte tutte...
per le donne: rassegnarsi a una concorrenza mostruosa di ragazzine con corpi mozzafiato e a scarsità di uomini. gli uomini giovani sono bruttissimi, queli decenti sono impeganti e molti arrivano in coppia.
- lingua: a parte poche eccezioni si parla solo portoghese
- telefoni: 2, accessi a internet: 3: 5R per 15 minuti
- compere: le spiagge sono piene di ragazzine che vendono collane fatte con semi, orecchini con piume, oggetti in legno e cocco, amache. trattando si scende anche della metà. si fidano moltissimo, prima danno al merce e poi prendono i soldi. trancoso appare molto meno caro di caraiva.
la pila è importante di notte per muoversi. a meno di non avere la luna 
- alla sera può fare fresco, soprattutto se piove. una felpa o un golfino di cotone è sufficiente
- pareo, inutile portare asciugamani in spiaggia, meglio il pareo che asciuga subito e si usa per coprirsi per dormire sulle amache
- rispetto per la natura, non si gettano rifiuti in giro, neppure le cicche delle sigarette
- piedi neri: camminando nelle strde di sabbia i piedi diventano neri, inutile cercare di pulirli, col tempo va via
- tempo, a caraiva si perde il concetto del tempo: il sole sorge, il sole brucia, il sole tramonta, non si sa mai che giorno è
- animali: cani e gatti girano liberi sulle spiagge e sulle strade e cagano e pisciano, non cammianare mai scalzi per evitare la bisha do pe'. uccelli ce ne sono tanti e sono coloratissimi. zanzare e mosche: vanno e vengono, in alcuni giorni non ci sono, in altri è pieno, soprattutto di mosche, unico rimedio è rassegnarsi e munirsi di un buon repellente.
- medicine: c'è una farmacia ma non c'è il medico. portarsi ciò che sembra utile
- come arrivare: da porto seguro, aeroporto internazionale, ci sono 3 autobus al giorno (7-11-16) ci vanno 3 ore e 3 sono di strada sterrata
- vegetazione: nella mata atlantica ci sono boschi di eucalipti da legno, e funghi magici. 
- escursioni: passeggiate sulla spiaggia (munirsi di cappello e protezioni per il sole), escursioni a cavallo, nel parco, sul fiume con salita in canoa e kayak e discesa in boa. monta pascoal, quello visto dai portoghesi che sono arrivati qui la prima volta

30 gennaio
mi sveglio sul pullman, davanti si gela, dietro fa caldo e la puzza del bagno è insopportabile. bevo un caffè. arriviamo a salvador alle 7. mentre aspetto roberta vado al mercato modelo e compro dei souvenir, le bahiane mi fanno magie e mi danno due amuleti, piccole manine di legno. 
- proseguo per il lungomare di salvador, poi con roberta vado a zonzo, vediamo la praça Vinicius Moraes, andiamo a Itapuà e al Lagoa Abaetè, una laguna circondata da sabbia bianchissima con tanto di lavanderia. arriviamo in aeroporto e aspetto l'imbarco.

31 gennaio
a lisbona ci sono 16 gradi....salvador è perigroso, il brasile è perigroso. a forza di sentire questa frase non ho fatto molte cose. ma salvador è bella per i suoi contrasti. il lungomare con le palme e la gente che corre, i luoghi turistici con le bahiane che si fanno fotografare e ti augurano la buona sorte, i colori, i quadri, la musica, i venditori, gli odori, quante cose grandi e intense.
passo sopra le alpi,,,,non sono male. a milano ci sono 5 gradi


Laura     

 

 

 

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