CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA

SPAGNA 

Relazione di viaggio, 24 Maggio – 23 Giugno 2002

di Nelly Gandolfo

 

 

Introduzione

Credo che il breve diario che segue possa dare un’idea di massima di cosa sia il Cammino di Santiago di Compostela, ma per coloro che volessero farlo veramente siamo a disposizione con dettagli più specifici dato che ho anche una relazione molto lungo, redatta giorno per giorno.

Siamo Nelly e Arturo di Agrate Brianza (Milano) e abbiamo effettuato il Cammino di Santiago di Compostela dal 24/5/2002 al 23/6/2002.

Freschi pensionati, quando decidemmo di effettuare il Cammino non avevamo la minima idea di come fossero le tappe e di come, organizzarci per cui mi misi alla tastiera del computer e iniziai qualche ricerca.

Dopo aver visto alcuni siti incompleti o dedicati a diari di viaggio di persone che avevano effettuato il percorso in bicicletta, trovai il sito http://www.pellegrinando.it/ di Luciano che non ringrazierò mai abbastanza delle informazioni e del supporto fornitoci.

 

La preparazione

Luciano aveva evidenziato i problemi legati ad un percorso di circa 800 chilometri a piedi con grande enfasi costringendoci a porre attenzione sia alla fase di preparazione, che durante il cammino. Nella preparazione curammo l'acquisto di scarpe e calze ad hoc e l'allenamento con alcune tappe nei dintorni di casa nostra (l'Adda ha un lungofiume adattissimo allo scopo). Nell’allenamento partimmo camminando una decina di chilometri senza zaino fino ad arrivare al portare lo zaino come sarebbe stato durante il cammino.

L'allenamento comunque non fu paragonabile al cammino perché non pretendemmo di camminare per giorni e giorni, ma saggiammo semplicemente i materiali e cosa significassero i 20 chilometri consecutivi. Abituati alle passeggiate in montagna, ci domandavamo che differenza ci fosse a percorrere lunghi tratti in piano e l'Adda aveva questo tipo di terreno.

Queste passeggiate ci diedero l'impressione di 'potercela fare' e procedemmo alla pianificazione delle tappe. Scartammo subito l'ipotesi di restare al di sotto di 30 giorni, ci imponemmo di non prendercela se avessimo dovuto interrompere il cammino o se avessimo sentito la necessità di fare qualche tappa in autobus. Quest'ultima sarebbe stata l'ultima spiaggia in caso di problemi, ma non ci saremmo ostinati oltre il necessario se casi di forza maggiore ci avessero costretto ad un aiuto di questo tipo.

La vigilia della partenza pesammo per l'ultima volta gli zaini che dovevano essere di 10 kg max e rinunciammo alla videocamera e ad alcune maglie. Per il resto l'elenco di Luciano (consultabile in questo sito) corrispose perfettamente a quanto portammo via. Portammo sempre con noi delle provviste per essere autonomi nella colazione del mattino (intorno alle 7) ed uno spuntino intorno alle 10 del mattino, questo portò lo zaino di Arturo intorno ai 12 kg..

L'itinerario

Il nostro itinerario è indicato nella tabella che segue.

A causa di una pesante infreddatura presa a Burgos (dove avemmo 4°C ed abbondanza di pioggia), il tratto Burgos - Carrion de los Condes, corrispondente a 3 tappe, è stato sostituito da un viaggio in autobus (in tabella è indicato con **).

Data

Numero progressivo di tappa a piedi

Luogo di arrivo della tappa

Distanza in km.

24-5

 

MI-Bayonne

--

25-5

 

St Jean

 

26-5

1

Roncisvalle

25

27-5

2

Larrasoana

27,5

28-5

3

Pamplona/Cizur

20

29-5

4

Puente la Reina

19

30-5

5

Estella

22

31-5

6

Torres del Rio

29

1-6

7

Logrono

20

2-6

8

Najera

29

3-6

9

S. Domingo

21

4-6

10

Belorado

22,5

5-6

11

S. Juan de Ortega

24

6-6

12

Burgos

27,5

7-6**

 

Carrion

 

8-6

13

Ledigos

23,5

9-6

14

Bercianos

26

10-6

15

Mansilla

27

11-6

16

Leon

19

12-6

17

Villadangos

21

13-6

18

Astorga

30

14-6

19

Rabanal

20,5

15-6

20

Molinaseca

25

16-6

21

Villafranca

30

17-6

22

O'Cebreiro

30

18-6

23

Calvor (via San Xil)

35

19-6

24

Porto Marin

27

20-6

25

Palas do Rei

25

21-6

26

Ribadiso

27

22-6

27

Pedrouzo- Arca

21

23-6

28

Santiago Monte Gozo

18

24-6

 

Finisterre

 

25-6

 

Rientro in Italia

 

I chilometraggi sono esposti con valori diversi sulle varie guide (la nostra era quella edita da Berti, "Guida al cammino di Santiago de Compostela) e sull'elenco degli albergue (utilissimo) consegnato a tutti i pellegrini a S. Jean Pied de Port. Nell'ultima tappa si verifica uno strano fenomeno: poiché la Galizia ha installato una serie di cippi a distanza di 500m l'uno dall'altro e con valori decrescenti, si arriva al cippo degli 11 chilometri a Santiago e il successivo cambia completamente indicandone più di 14. E' rimasto per noi un mistero quanti chilometri abbiamo realmente fatto in questo tratto.

Le tappe sono tutte sotto i 30 chilometri salvo la tappa O'Cebreiro - Calvor che per un nostro errore (credevamo di trovare un albergue intermedio) arrivò a 35 chilometri. Ci rendemmo subito conto che la distanza ideale (almeno per noi) era di 25 chilometri. Al di sopra di questo valore un po' tutti avevano difficoltà: molti nostri compagni di cammino infatti tentavano (o dovevano) fare tappe di 35-40 chilometri e praticamente tutti questi ebbero problemi seri ai piedi o tendiniti.

Il tempo atmosferico

Sembra che il tempo che abbiamo avuto sia stato particolarmente anomalo per la stagione: 10 giorni di pioggia e vento con punte di 4°C a Burgos e brina nelle prime ore del giorno. Il tratto più 'fuori stagione' è stato quello da Najera a Bercianos. In compenso in Galizia non abbiamo avuto acqua, ma solo tempo coperto. Il problema maggiore in questo caso è risultato il fango: un'argilla che si attacca alla suola degli scarponi creando una suola aggiuntiva molto pesante e rendendo più faticoso il cammino.

Il sole torrido lo abbiamo avuto su una decina di tappe e qui abbiamo avuto modo di verificare che non tutti i paesi avevano la fontana.

 

La spesa

La spesa totale per noi due è stata di 563€ per vitto, 173€ per pernottamento. Per musei, lavatrici e altri extra 128€. Il viaggio, in treno all'andata secondo l'itinerario suggerito da Luciano e in aereo al ritorno, non è compreso in queste cifre.

Considerazioni finali

Non ci sembra qui il caso di riportare il diario completo di ogni tappa (quello di Luciano è già validissimo e il nostro sarebbe quasi una ripetizione), ma pensiamo possano essere utili le nostre impressioni personali su alcuni punti specifici:

Il cammino dal punto di vista umano

E' stata la parte più entusiasmante del cammino: contenendo ogni tappa in circa 7/8 ore e partendo piuttosto presto, c'era modo di stare con i compagni di viaggio tutti i pomeriggi e la sera. Soprattutto quando l'albergue aveva una cucina efficiente ciò creava un momento di incontro e scambio di culture, motivazioni e.... cibi che ha permesso di fare amicizia con persone provenienti da Francia, Spagna, Brasile, Portogallo, Sud Africa, Canada, Germania e molti altri.

Il cammino è un'esperienza in cui si alterna la solitudine e la riflessione del periodo di marcia (è tassativo camminare ciascuno col proprio ritmo), con quella dello stare insieme all'arrivo. E' qualcosa che cresce giorno per giorno, senza neppure che ci sia bisogno di parlarsi, esso deriva dal condividere quel qualcosa di molto speciale che sono i problemi, le visite alle città, l'uso degli albergue.

Il cammino dal punto di vista dell'ospitalità negli albergue

Dal punto di vista del pernottamento è necessaria una grande adattabilità da parte dei pellegrini: il sovraffollamento fa si che molti debbano dormire su materassi stesi a terra e i servizi igienici (bagni e docce) non sono chiaramente dimensionati per il numero di pellegrini che negli ultimi anni seguono l'itinerario.

Per chi conosce i nostri rifugi alpini siamo più o meno sullo stesso livello di servizio per il pernottamento, mentre la presenza frequente di lavatrici/asciugatrici (almeno nella seconda parte del percorso) e un plus di notevole utilità. Anche la pulizia generale è spesso al di sotto di una spazzata quotidiana dei pavimenti.

Al problema della pulizia si aggiunge che manca una manutenzione per cui molti albergue hanno rubinetti che non funzionano, porte che sbattono o cigolano, docce fredde o senza porta/tenda nonostante siano in comune fra maschi e femmine. Solo a Bercianos e a Ribadiso do Baixo (dove trovammo la stessa coppia di hospitalieri) vedemmo effettuare piccole riparazioni.

Con questo non vogliamo togliere nulla del merito che molti hospitalieri volontari hanno di gestire le strutture, ma al di là delle nostre opinioni personali abbiamo sentito spesso lamentele e critiche giustificate che ci è sembrato giusto segnalare.

 

Il cammino dal punto di vista naturalistico

Dai Pirenei alla Galizia si ha modo di conoscere realmente il paesaggio del nord della Spagna. Ancora una volta le tappe non troppo lunghe consentono di ammirare pienamente i paesaggi, di fermarsi a fare qualche foto a fiori insoliti, di cogliere la luce che illumina di primo mattino i campi di grano in maturazione (ricordo che abbiamo camminato fra maggio e giugno). Per noi erano una vera novità le cicogne su ogni palo o campanile e il loro volo a quote basse era un bellissimo spettacolo.

La Navarra e la Galizia sono le due regioni che più abbiamo amato con i loro boschi. La parte centrale è sicuramente la meno varia, ma non priva di un certo fascino per il senso di solitudine che ne deriva.

 

L'euro - E' il primo anno dell'euro e ci ha aiutato moltissimo: era facile fare confronti, il passaggio da Italia a Francia e Spagna è stato del tutto indolore, insomma, viva l'Europa!

 

Nelly Gandolfo  negando@alice.it 

 

 

 

 

Home ] AFRICA ] AMERICA ] ASIA ] EUROPA ] OCEANIA ]