Cuba

Diario di viaggio 2005

di Carolina Schiavio

 

 

 

 

Dopo la bella esperienza del viaggio in Messico dello scorso anno, quest'estate io ed Ettore abbiamo deciso di replicare e di visitare Cuba prenotando solo le prime due notti all'Havana per poi viaggiare in autobus stabilendo le nostre mete giorno per giorno.

Così,muniti della mitica Lonely Planet, siamo partiti il 24 luglio, con rientro il 13 agosto, con un volo Air Europa acquistato su lastminute per 1000euro, abbiamo percorso 3'015km principalmente in autobus (solo per alcune tratte in taxi) spendendo 326$ a testa, abbiamo sempre alloggiato in case particulares spendendo 345$ ciascuno (colazione e, quasi sempre, cena comprese), abbiamo speso 159$ a testa per le cene( a Varadero), per i pranzi e le bevande e 50$ ciascuno per i vari ingressi, le mance ed i souvenirs.

E' stata una vacanza meravigliosa, per alcuni versi stancante per tutti i km percorsi, ma Cuba è splendida e vale davvero la pena faticare un po' per visitarla in lungo ed in largo!

 

(il cambio era 1 euro = 1,15pesos convertibili o “$”   e  1 euro = 25 pesos nazionali)

 

 

24 luglio 2005

Comincia l’avventura!

Il volo Air Europa non è diretto, così  dopo la tratta Milano –Madrid, siamo partiti con 3 ore di ritardo per l’Havana e una volta in territorio cubano abbiamo atteso un’ora per il controllo dei visti ed altrettanto per ritirare gli zaini…alla fine, dopo aver preso un taxi che ci è costato 25$, siamo arrivati alla casa particolar con quasi 5 ore di ritardo…e la povera Aleida, la padrona di casa, ci aspettava alla finestra…

La sua casa è abbastanza carina,  la nostra stanza è pulita e spaziosa ed abbiamo il bagno privato con, a richiesta, l’acqua calda.

Il caldo è abbastanza soffocante, ma appena sdraiati sul letto, siamo crollati in un sonno pesante.

 

25 luglio 2005

Mi sono svegliata presto a causa del fuso, così ho iniziato a studiare l’itinerario per la visita della città, anche se a colazione Aleida  ci ha dato indicazioni molto più utili su come muoverci e cosa vedere.

Ci ha anche aiutato a fare una “bozza” del percorso della nostra vacanza: ci ha prenotato 2 posti sul bus della Viazul che parte domani alle 18.15 per Santiago, ci ha trovato alloggio a Santiago e ci ha dato tantissimi  indirizzi per le città che vorremmo visitare.

Dopo tutte queste utili informazioni ci siamo incamminati verso il mare, Aleida alloggia infatti in una zona del Vedano alquanto periferica, e una volta raggiunto il Malecòn abbiamo preso un Coco-taxi (5$), una sorta di Ape Piaggio a forma di ovetto giallo con 2 posti per i turisti ed un sedile anteriore per l’autista, che ci ha scaricati quasi davanti alla Cattedrale.

Il primo impatto è stato un po’ faticoso, a differenza del Messico dove la popolazione è molto schiva, qui tutti hanno qualcosa da offrirti o da chiederti…ed abituarsi non è stato semplice!

Anzi, oserei dire che non ci siamo goduti questa prima giornata appieno proprio perché tra jineteros e mendicanti che ti chiedono di comprar loro il latte in polvere o altri generi alimentari, eravamo provati da queste continue insistenze. Per fortuna poi ci si abitua e dire di no diventa molto meno faticoso!!

Guida alla mano, abbiamo visitato la piazza 13 di marzo, ammirando solo dall’esterno il Museo della Rivoluzione, quello delle Belle Arti ed il Palazzo Bacardi lì in zona, quindi passando davanti all’ Hotel NH Parque Central abbiamo cambiato i soldi dato che le banche sono chiuse in vista dei festeggiamenti per il 26 luglio.

Siamo stati al Capitolio, ex sede del parlamento cubano, una struttura molto bella che assomigliala Campidoglio di Washington, abbiamo visto il Gran Teatro e ci siamo addentrati nel quartiere di S.Raphael, dove tutto si paga in pesos cubani e ci sono un sacco di bancarelle che vendono pizze e panini per pochi centesimi di euro.

Qui i cubani sono quasi tutti di colore e la via è davvero caotica così, seppur sfiancati dalla sete, abbiamo rimandato la nostra sosta ad un posto più tranquillo.

Abbiamo proseguito la nostra visita lungo calle Obispo, un’altra via molto affollata piena di locali e ristoranti, ma con pochissimi negozi…è impressionante la mancanza di insegne e di pubblicità…se non fosse per le facciate delle case colorate, Cuba sarebbe tutta grigia!

La calle sfocia nella plaza de Armas, dove gli ambulanti vendono libri…tutti su Fidel Castro o su Che Guevara…

Ma la piazza in cui ho lasciato il cuore è quella della Cattedrale…è meravigliosa, c’è sempre qualcuno che fa musica, la Cattedrale ha una facciata molto bella e le case che si affacciano sulla piazza sono ben conservate e dai colori molto caldi…ci siamo seduti un po’ all’ombra e mi sono goduta il via-vai dei cubani che in fondo, sarà perché sono un popolo molto solare, sembrano sempre felici!

Il nostro giro è poi proseguito verso la Plaza  Veja e alla chiesa di S. Francesco d’Assisi, quindi siamo tornati sul Malecòn per riprendere un coco-taxi e tornare a casa…il fuso inizia a farsi sentire!

Per cena Aleida ci ha cucinato un piatto di pollo, accompagnato da una montagna di riso, zuppa di fagioli, patate dolci e verdura cruda, il tutto per 6$ a testa…sto esplodendo!

 

26 luglio 2005

Dopo la solita colazione a base di frutta tropicale, frittata, pane e burro, succo e caffè, ci siamo incamminati verso la piazza della Rivoluzione, convinti di trovare grandi festeggiamenti dato che è la festa della rivoluzione…in realtà in piazza non si respirava assolutamente aria di festa, non c’era praticamente nessuno e così dopo qualche foto al palazzo con il murale del Che con un cocotaxi  (5$) siamo andati sul Malecòn e questa volta l’abbiamo percorso a piedi fino al Prado.

Il Malecòn è un lungomare bellissimo, da una parte della strada, su cui sfrecciano vecchie Cadillac e macchinoni degli anni ’50, ci sono gli edifici colorati e più o meno ben conservato, con gente alle finestre o all’uscio a chiacchierare, dall’altra la costa è piena di insenature che creano delle specie di piscine naturali in cui i cubani vanno a fare il bagno…oggi che era festa erano tantissimi!

Poi abbiamo percorso il Prado, un viale alberato (finalmente un po’ di “fresco” !) che porta al Capitolio e ci siamo diretti alla Cattedrale…è così bella che volevo rivederla!

Prima di riprendere il Coco-taxi per tornare al Vedado abbiamo cambiato 10euro in 250pesos cubani, visto che volevamo pranzare in un ristorante da veri cubani (lì la moneta nazionale è il pesos cubano, il peso convertibile nasce più che altro per i turisti).

Così siamo entrati nel primo locale ma gli uomini seduti al bancone ci hanno guardato talmente male che abbiamo preferito andarcene…abbiamo così scoperto il ristorante El Carmelo calle 15 e/26y24, una capanna in paglia piena di cubani di colore che devono e fumano sigari…abbiamo mangiato pollo con patate e riso e bevuto 2 birre ciascuno per 106 pesos in due…meno di 5euro…incredibile! La cosa importante è non essere troppo schifiltosi perché in questi posti l’igiene non è il massimo…

Alle 18.15 abbiamo preso l’autobus per Santiago (51$) che in 13 ore ci porterà a 861km da L’Havana!

 

27 luglio 2005

Che notte faticosa!

Il bus, partito in perfetto orario e semivuoto, non faceva fermate fino a Camaguey…tutto lasciava pensare ad un fantastico viaggio…non avevo contato l’aria condizionata…c’era da morire! Per evitare l’aria direttamente nel collo ho dormito nelle posizioni più assurde (tipo bradipo de “L’era glaciale”) ed ora sono a pezzi!

Arrivati alla stazione siamo stati letteralmente assaliti dai procacciatori che ti offrono taxi, case, pranzi, escursioni…ma noi avevamo Fernando pronto ad accompagnarci alla casa, come da accordi con Aleida.

La casa è proprio in stile coloniale, con soffitti alti, un sacco di oggetti polverosi, foto terribili alle pareti e tante sedie a dondolo.

La padrona di casa è molto gentile e, dato che la stanza è ancora occupata perché sono le 7.30AM, siamo usciti subito alla scoperta della città, che è molto carina e meglio conservata rispetto alla capitale.

Le strade sono strette e fiancheggiate da case coloniali dalle facciate variopinte in apparente buono stato, all’altezza dei tetti ci sono ragnatele di cavi elettrici che danno all’ambiente un’aria di vecchio…ci sono scorci in cui sembra davvero di tornare indietro nel tempo di 40 anni! 

La città si snoda lungo la via principale, sulla quale si affaccia la Cattedrale, nella cui piazza ci sono anche il palazzo più antico di Cuba e quello dal cui balcone Castro nel ’59 annunciò il buon esito della Rivoluzione.

Abbiamo poi raggiunto Plaza Dolores, dove si trovano tanti localini che fanno musica a qualunque ora del giorno e della notte e visitato anche Plaza de Marte, che mi è piaciuta molto anche perché era carnevale e la piazza era invasa da bambini felici nei loro abiti colorati…è stato davvero bello sedersi lì e starli a guardare…anche perché l’idea di una siesta non era niente male…il caldo verso metà mattina è già insopportabile!

Siamo poi stati alla rinomata gelateria Coppella dove ci siamo abbuffati di gelato…5 palline di gelato all’arancia-ananas (il gusto è lo stesso per tutti) a testa per 4 pesos cubani…17eurocent!!!

Una cosa che abbiamo notato oggi è quanto sia difficile trovare acqua in giro…tutti vendono birra e refrescos (bibite), ma non sempre hanno l’acqua (che quando c’è costa una fortuna!).

Tornati a casa ci siamo fatti una siesta leggendo un po’ in salotto…io ho cercato un po’ di refrigerio sull’uscio, ma c’è talmente tanto inquinamento che sono dovuta rientrare in casa per non soffocare!

Per cena Ylia ci ha cucinato dell’ottimo pesce, sempre accompagnato da montagne di riso, verdure crude, patate e fagioli neri…

Ylia  ci ha anche trovato una sistemazione per Baracoa, dato che domattina andremo a prendere l’autobus…abbiamo voglia di un po’ di relax  al mare!

 

 

28 luglio 2005

E il viaggio continua…così come le avventure!

Levataccia alle 6, colazione con la signora Ylia sempre molto premurosa, che ci ha fatto dare un passaggio per la stazione dal suo amico Fernando…lui ci ha spiegato che durante la settimana di Carnevale è difficile trovare posto sull’autobus perché anche i cubani si spostano verso Baracca per le vacanze…

Infatti alla stazione eravamo in lista d’attesa e davanti a noi avevamo una dozzina di persone, così quando un ometto che caricava i bagagli ci ha proposto di salire di “straforo” sul bus abbiamo accettato: abbiamo pagato il biglietto direttamente all’autista ($15 a testa) e lasciato una mancia al tipo.

Il viaggio, 234km, è filato liscio  ed in 5 ore, passando per Guantanamo ed attraversando paesini molto belli ed una vegetazione molto florida, siamo arrivati a Baracca.

Alla stazione abbiamo trovato Marylin, l’amica di Aleida e Ylia, ad aspettarci…siamo saltati su un bici-taxi e ci ha accompagnato alla casa di Elsa, una signora gentile quanto l’amica, ma per fortuna, un po’ meno logorroica (il problema è che io capisco la metà di quel che mi dice!).

La sua casa è carina (eccetto il bagno davvero terribile), ma meno caratteristica di quella di Santiago e più cara: costa 50$ e decidiamo di fermarci 3 notti per fare un po’ di escursioni in zona.

Andiamo subito alla spiaggia, l’acqua è caldissima, azzurra e c’è poca gente…purtroppo però il tempo si guasta quasi subito…nel frattempo conosciamo un ragazzo cubano, Ruben, che ci vuole vendere dei souvenir…noi gli proponiamo di farci da guida l’indomani per la gita alla Playa Blanca ed alla Cueva e lui accetta.

Tornati a casa, siamo incappati nel primo blackout…cena a base di tonnellate di gamberetti e, come al solito, riso, fagioli, verdura cruda e patate…il tutto al buio e con un caldo disumano…già, perché a Cuba ci sono spesso blackout per risparmiare energia elettrica…a Baracoa ogni sera un quartiere diverso rimane al buio, così dopo cena siamo andati a cercare un po’ di fresco alla Casa della Trova, un locale di fianco alla cattedrale, dove abbiamo sorseggiato Bucanero (1$) e mojito (2$) ascoltando musica tradizionale…faceva molto Buena Vista Social Club!!!

 

29 luglio 2005

Che sfacchinata!

Sveglia alle 8 e colazione pantagruelica…i pasti stanno diventando un vero incubo…abbiamo chiesto ad Elsa di ridurre le dosi per la cena…

Alle 10 abbiamo incontrato Ruben allo stadio…per fortuna ci siamo fatti accompagnare da lui perché le indicazioni della Lonely  sono davvero vaghe.

Dallo stadio bisogna proseguire dietro la spiaggia fino ad arrivare al Rio Miel , dove, una volta scoperto che il ponte è rotto da mesi e che i turisti (ma i nostri zaini sì…) non possono salire sulle imbarcazioni che i pescatori usano per andare in paese , abbiamo dovuto guadare il fiume.

Raggiunta la terraferma abbiamo attraversato un villaggio di pescatori molto caratteristico e poi, svoltando sulla destra abbiamo imboccato lo sterrato per la Cueva.

La strada costeggia coltivazioni di banane e di altri strani frutti tropicali, ci sono anche tante fattorie e Ruben ci ha portati in una di queste a bere acqua di cocco.

Abbiamo camminato per quasi 2 ore, attraversando passaggi molto stretti e scendendo da una parete di roccia…alla fine siamo giunti alla Cueva, una grotta con uno specchio d’acqua fresca in cui rinfrescarsi…sinceramente vista le faticata speravo in qualcosa di meglio, ma in ogni caso è stata una bella esperienza, soprattutto per i magnifici scorci e la vegetazione così verde…incredibile!

Anche la via del ritorno è stata contrassegnata da passaggi difficili, come il doversi arrampicare su una scala alta 5 metri e piuttosto precaria…ma per fortuna è andato tutto bene. Tornati al villaggio dei pescatori abbiamo preso per Playa Blanca, una spiaggetta molto carina con acqua cristallina e spiaggia bianchissima dove ci siamo rilassati fin quando non sono arrivati tantissimi turisti a guastare la quiete.

Tornati in paese abbiamo lasciato una mancia a Ruben e qualche maglietta e siamo tornati a casa, dove Elsa aveva cucinato per un esercito…aiuto!

 

30-31 luglio 2005

Per coronare la prima settimana di permanenza a Cuba ci siamo presi un virus micidiale che ci ha messi k.o. per un giorno ciascuno.

Prima Ettore, che è rimasto a letto tutto il 30.

Dopo averlo riempito di medicine e avergli fatto bere un intruglio preparato da Elsa su consiglio del dottore, lui si è addormentato ed io ho girovagato un po’ per il paese, sono stata al bazar, una sorta di supermercato dove si trova di tutto ma con pochissima scelta…è incredibile, in fondo ai cubani non manca quasi nulla, lo Stato passa loro tutto ciò che è considerato un bene di prima necessità, ma per tutto il resto non c’è praticamente possibilità di scelta…nell’unico negozio ci sono pochissimi vestiti tra cui scegliere, così come pochissime scarpe…non c’è neppure una libreria qui e sono pochissimi i ristoranti…è proprio un altro mondo!

Baracoa è un paesino di pescatori, fu il primo insediamento spagnolo a Cuba, ed oggi è un piccolo centro piuttosto caotico immerso in una meravigliosa vegetazione.

Sono stata anche un po’ in spiaggia, ma poi sono fuggita perché ogni 2 secondi c’era qualcuno che voleva vendermi qualcosa o che voleva che gli regalassi soldi…ed io non mi ero portata assolutamente nulla!

Tornata a casa Ettore stava molto meglio, così abbiamo deciso di fermarci a Baracoa una notte in più in modo da poter visitare anche Playa Maguana.

 Così la mattina del 31 mentre preparavo la borsa per la spiaggia, Ettore è andato in stazione per prenotare l’autobus per  Santiago per il giorno dopo.

A quel punto ho cominciato a star male io e quando Etti è tornato dicendo che l’unica possibilità era quella di partire il giorno stesso perché poi per almeno 3 giorni non c’erano posti per Santiago, io stavo così male che Elsa ha deciso di chiamare il medico.

Il dottore era un uomo sui 40, molto gentile, che ha voluto sapere cosa stavo prendendo (sono farmacista perciò ero super-fornita di qualsiasi tipo di rimedio) e mi ha consigliato cosa fare spiegandomi che eravamo stati vittime del virus che stava flagellando tutto il paese ma che si sarebbe risolto tutto in un giorno.

Tra i crampi allo stomaco e la febbre che si alzava, con il farmaco cubano datomi dal dottore, mi sono addormentata.

 

1° agosto 2005

Come previsto dal dottore, oggi mi sono svegliata in forma smagliante…e motivata per andarcene da Baracoa…ormai il paese, per quanto carino, inizia a starci stretto…abbiamo voglia di vedere qualcosa di nuovo…il problema è stato come andarcene.

Elsa e Marylin si sono prodigate per cercarci un taxi collectivo che ci portasse via e l’unica soluzione era prenderne uno con 2 ragazze di Arezzo ed un inglese ed andare a Holguin (250km)…non era nei nostri piani ma abbiamo imparato in fretta ad essere flessibili e disposti a cambiare destinazione pur di spostarci!

Così per 30$ a testa, abbiamo viaggiato per 5 ore su strade molto sconnesse ma che costeggiavano paesaggi incantevoli: abbiamo infatti attraversato il Parco Nazionale Alejandro de Humboldt, patrimonio dell’UNESCO per le sue foreste incontaminate…sono di un verde così bello che sembra finto!

Il taxista ci ha lasciati al terminal Viazul di Holguin e lì, dopo una lunga attesa (allo sportello non c’era nessuno perché c’era una riunione ma nessuno sapeva dirci quanto sarebbe durata…) abbiamo scoperto che quella sera non c’era posto sul bus per Trinidad…così abbiamo scelto di andate a Santa Clara (26$, 472km) …una volta là decideremo cosa fare!

Lasciati gli zaini al deposito siamo andati in centro con un bici-taxi (1$) insieme a Laura e Francesca, le ragazze di Arezzo conosciute sul taxi, abbiamo pranzato insieme al Tocororo spendendo 2,50$ a testa ed abbiamo visitato la città, che sinceramente non mostra nulla di particolarmente interessante.

Laura e Francesca sono partite per Camaguey alle 21 mentre il nostro bus parte a mezzanotte così abbiamo cenato alla Cafeteria Cristal spendendo 4,70$ in due, prima di tornare in stazione.

 

2 agosto 2005

La notte in bus, 8 ore di viaggio, è andata bene e, arrivati in città, eravamo motivati a noleggiare un’auto per essere un po’ più liberi di scegliere dove andare.

Prima ci siamo incamminati verso il mausoleo dedicato a Che Guevara, poi ci siamo diretti      all’ Hotel Santa Clara Libre dove c’è una succursale di un autonoleggio…ci chiedono 85$ per una station wagon…iniziamo a vagare per gli altri autonoleggi e troviamo una Yaris full optional per 65$ al giorno…fatti due conti decidiamo di muoverci in taxi quando i bus non sono disponibili, perché comunque ci costerà meno!

Così troviamo un taxi per Caibarien (25$,  54km) ed in un’ora siamo in questo paesino fatiscente , con case dalla facciata in legno, strade piene di buche e senza illuminazione…la guida lo definisce a ragione un posto “dall’aria sgangherata”.

Nella piazza principale veniamo subito avvicinati da un ragazzo che si offre di portarci ad una casa particular sulla spiaggia, così saliamo sul suo bici-taxi con i nostri enormi zaini…una vera impresa ed arriviamo nei pressi dell’ Hotel Brisas del Mar, davanti ad un complesso di case dall’aspetto popolare che lasciava presagire una pessima sistemazione…in realtà la casa della signora Barbara era molto bella e ben arredata…ci chiede 45$ ed alla fine accettiamo perché in giro non c’è altro…ci brucia solo scoprire che fino ad una settimana prima la stessa stanza costava 25$ ed il prezzo è quasi raddoppiato perché è agosto ed anche i cubani sono in vacanza e c’è poca disponibilità di camere!

Abbiamo passato il pomeriggio in spiaggia…ci sono ombrelloni a disposizione di tutti e tanti  chioschi che vendono bibite e gelati sia in CUC che in pesos cubani.

Il mare ha una strana colorazione giallastra dovuta al fondale, ma l’acqua è molto calda perciò è piacevole restarci a lungo…i cubani passano tutto il tempo in acqua, tanto che la spiaggia è praticamente deserta!

Barbara ci ha cucinato le aragoste, buone, ma come sempre…troppe!

Dopo  cena siamo rimasti a parlare un po’ con lei ed il marito, ci hanno raccontato dell’uragano e dei danni che ha causato alla costa di Trinidad…le spiagge sono rimaste chiuse fino a pochi giorni fa causa contaminazione…i paesi sulla costa non hanno avuto luce ed acqua per 15 giorni…insomma ci sconsigliano di andare là a fare un po’ di giorni di mare .

I nostri piani continuano a cambiare…così decidiamo di andare 4 notti a Varadero, verremo ospitati in una casa non ufficiale, perché là non esistono casa particular, lo Stato vuole avere l’esclusiva sulle strutture turistiche vietando l’attività agli affittacamere…amiamo il rischio!

 

3 agosto 2005

Grazie a Barbara, questa mattina abbiamo noleggiato uno scooter (24$ + 3,80$ per il carburante) e  siamo partiti per il Cayo Santa Maria.

L’arcipelago de Sabana Camaguey è collegato alla terra ferma tramite una lingua di terra di 50 km.  La si prende da Caibarien e bisogna pagare il pedaggio (2$ in ogni direzione) al controllo passaporti, quindi si imbocca questa suggestiva strada rialzata: all’inizio il panorama è semplice mare aperto, avvicinandosi agli isolotti invece ci sono foreste di mangrovie più o meno fitte.

La spiaggia del Cayo Santa Maria si trova all’estremità dell’arcipelago: bisogna seguire le indicazioni per il resort Sol Cayo Santa Maria, superato l’hotel, dopo circa ½ km, sulla destra c’è uno spiazzo di sterrato, lasciate la macchina lì e raggiungete la spiaggia passando attraverso la vegetazione…sarete in paradiso!!!!

La spiaggia ha sabbia bianchissima ed acque scintillanti, calde e con scogli bassi a pochi metri dalla riva, in cui vivono tantissime specie di pesci…sembra di fare il bagno in un acquario!

Abbiamo passato la giornata in acqua, è stato meraviglioso anche perché non c’era davvero nessuno, si intravedeva solo in lontananza la struttura del resort!
Tornando verso Caibarien, all’aeroporto di Las Brujas, abbiamo svoltato a destra e siamo arrivati al resort Villa Las Brujas, una bella struttura con cabanas che si affacciano sulla baia.

Per accedere alla spiaggia abbiamo pagato 2$ a testa.

La spiaggia è attrezzata e molto più affollata, il posto è comunque molto bello, ma non paragonabile all’altra spiaggia.

L’hotel ha una terrazza panoramica molto suggestiva, dove abbiamo sorseggiato una Bucanero  (1,5$) al calar del sole. Siamo rientrati a Caibarien per cena, cotti dal sole ma felici.

 

 

 

 

4 agosto 2005

Quella di oggi è stata una giornata davvero faticosa-avventurosa.

Alle 8 salutiamo Barbara e marito e ci facciamo portare a Santa Clara da 2 loro amici, dei tipici “tamarri” cubani che ascoltano i Queens a palla (20$); arrivati in stazione riserviamo i biglietti per Varadero delle 17.25 (11$ a testa) e lasciamo i bagagli al deposito dopo una lunga attesa dato che l’impiegato non aveva assolutamente voglia di darci retta…Cuba è così, ormai l’abbiamo imparato!

Fuori dalla stazione cerchiamo un taxi che ci porti a Trinidad e che ci faccia essere di nuovo a Santa Clara per prendere il bus…la soluzione più economica (60$ a/r, 120km) si rivela quella di farci portare dall’amico di un ometto che ci avvicina con fare furtivo…prima lo dobbiamo aspettare 10 min. all’angolo della stazione, poi in una vietta sterrata, ed alla fine si presenta l’autista con una FIAT 126…noi siamo titubanti, ma i 2 ci assicurano che il veicolo funziona bene e che in un’ora e mezza saremmo stati a destinazione…saliamo…morale: arriviamo a Trinidad dopo 3 ore, la strada è terribile, piena di salite che l’autista affronta in 4° (!?!), ci fermiamo a sistemare il cavo della frizione e a pochi km dalla città il tipo ammette che non farà in tempo a riportarci a prendere il bus…io ero isterica, con lui ma sicuramente più con me stessa per essermi lasciata convincere a salire su quel catorcio…

Erano quasi le 13, e in 4 ore dovevamo essere dall’altra parte di Cuba…per fortuna mi viene in mente che il nostro bus per Varadero parte proprio da Trinidad..così corriamo a fare i biglietti per il bus delle 14.25 (8$ a testa) e visitiamo la città in poco più di un’ora…un vero peccato perché qui ci sono case coloniali incantevoli, valeva la pena fermarsi una notte, e si respira un’aria molto più turistica (anche i prezzi sono molto più alti, una bottiglietta d’acqua ci è costata 1,5$ invece di 0,75$!), con tanti mercatini e negozietti di souvenir.

Durante il viaggio per Varadero (262km, 6 ore) abbiamo visto la costa tra Trinidad e Cienfuegos flagellata dall’uragano e ci siamo spiegati perché Barbara ci avesse sconsigliato di andare lì al mare.

Arrivati a destinazione abbiamo raggiunto la nostra casa situata in calle 22 tra avenida 1 e 2 ; ci siamo subito resi conto che Varadero non è la località turistica che ci immaginavamo: temevamo fosse una Rimini dei Carabi, mentre in realtà, specialmente nella zona frequentata principalmente dai cubani, è una cittadina molto tranquilla con pochissime attrazioni turistiche.

Abbiamo trovato la signora Ana ad accoglierci, la nostra stanza è grande e pulita (30$ solo pernottamento), ed è vicina al mare.

Per entrare ed uscire dalla casa, visto che siamo “abusivi”, dobbiamo aspettare l’”ok” del figlio di Ana che sorveglia la strada…

Abbiamo cenato al ristorante “El Criollo” (ave. 1 angolo calle 19) spendendo 11$ in due, e a metà cena si è scatenato un forte temporale…speriamo nel bel tempo!

 

5-7  agosto 2005

I giorni di mare volano e domani si riparte…destinazione Vinales!!

Mi dispiace partire, star qui a rosolare al sole non è niente male, ma in fondo Varadero non offre nulla, se non spiagge meravigliose, e noi vogliamo vedere anche la regione di Pinar del Rio!

Varadero è una località sia per cubani che per stranieri, i cubani alloggiano tra calle 1 e calle 60 mentre i resorts ed i villaggi sono dalla 60 in avanti.

La 1° avenida è la via principale su cui si affacciano un po’ di ristoranti ed alcuni negozietti (che chiudono molto presto), la sera il viale è buio a causa dei blackout…insomma non sembra certo una località per turisti!

In ogni caso noi siamo stati più contenti così, temevamo il turismo di massa e le spiagge iper-affollate…il primo giorno siamo andati in spiaggia passando da calle 43 (all’angolo con ave.1 c’è una pasticceria aperta 24h su 24) e lì c’erano tantissimi cubani che passano tutta la giornata in acqua.

La spiaggia è incantevole, l’acqua è limpida e caldissima, si sta proprio bene!

La sera abbiamo cenato a “La Vicaria” (ave.1 angolo calle 38), un locale molto carino immerso in un giardino rigoglioso dove si mangiano piatti tipici (9,50$ in 2).

Ieri mattina invece siamo andati fino al delfinario in taxi (11$) perché eravamo curiosi di vedere come fosse la spiaggia nella zona dei Grand Hotels…sempre splendida ed incontaminata, con pochissima gente anche nelle zone attrezzate.

La sera abbiamo cenato con Laura e Francesca, le 2 simpatiche ragazze aretine incontrate nel viaggio verso Holguin ,al Guamaire , ave.1 tra calle 26 e 27, dove abbiamo mangiato un piatto di pesce ciascuno ed abbiamo assaggiato il coccodrillo, la loro specialità…è un incrocio tra un pollo ed un trancio di pesce spada, niente di eccezionale…(12,5$ a testa).

Dopo cena abbiamo raggiunto una coppia di amici di Bologna, Serena e Simone, all’Albacora, un locale sulla spiaggia (calle 59) dove c’era una festa…la serata non era nulla di particolare, ma grazie alla piacevole compagnia ci siamo divertiti comunque!

Oggi, sempre con Fra e Laura siamo stati alla spiaggia dell’ hotel Cuatros Palmas dove stanno Serena e Simone, per fortuna ci hanno ospitato loro, perché essendo domenica la spiaggia era gremita di cubani!

A cena siamo stati al ristorante Barracuda (ave. 1 angolo calle 58) dove per 16$ a testa abbiamo mangiato dell’ottimo pesce con una cerveza.

Dopo cena siamo stati all’unico pub  aperto in zona, il “Calle 62” dove abbiamo bevuto un mojito , salutato gli altri e siamo tornati a casa in taxi (la tratta costa sempre 2-3$)

 

8 agosto 2005

Eccoci a Viñales!

Questa mattina abbiamo preso il bus per La Habana  delle 8.00 (10$ a testa, 140km, 3 ore) ed arrivati al terminal Viazul nella capitale, abbiamo scoperto che il bus per Vinales era al completo…così siamo rimasti fuori dalla stazione ad aspettare almeno altre 2 persone per prendere un taxi collectivo che ci sarebbe costato come il bus.

Purtroppo dopo più di 2 ore c’era solo un francese che non voleva spendere un peso in più rispetto a quello che gli sarebbe costato il bus e noi iniziavamo a perdere le speranze di partire senza spendere una fortuna…poi sono arrivati un gruppo di 4 italiani che hanno preferito un taxi confortevole al bus e ci hanno ceduto i biglietti (12$, 189km, 3 ore)…il nostro umore si è finalmente risollevato!!!

Nella sala d’attesa della stazione abbiamo conosciuto Claudio e Giovanna, due ragazzi milanesi interessati alle stesse escursioni nella regione di Pinar del Rio, così arrivati a destinazione abbiamo cercato case vicine per poter organizzare al meglio le nostre gite.

Dopo aver vagato per un po’ senza trovare una casa decente, ci siamo affidati a Jamile, la ragazza segnalataci da Aleida.

Jamile non aveva posto nella sua casa, ma si è prodigata per trovarci una sistemazione…noi stiamo a Villa Ernesto, dove il padrone, Ernesto appunto, ci ha subito accolto con gran calore ed affetto…

La casa è piuttosto carina, come tutte quelle che si affacciano sulla via principale; la camera costa circa 40$ al giorno, ma ci stiamo volentieri, perché qui ci sentiamo proprio a casa, con mille attenzioni… non poteva andarci meglio!

Vinales è proprio un paese carino, la vegetazione è molto ricca, intorno ci sono vallate mozzafiato ed il centro abitato è ben conservato e molto tranquillo…dopo cena, con i nostri 2 nuovi amici siamo stati a El Vinalero per un mojito e per ascoltare un po’ di musica dal vivo.

 

9 agosto 2005

Questa mattina abbiamo fatto colazione presto perché aspettavamo il taxi che ci avrebbe portato a visitare la zona: infatti si è presentato il simpatico Pepino, un amico di Ernesto che per 10$ a testa ci ha scorrazzato tutto il giorno in giro per la valle: la prima tappa è stata la Cueva di Santo Tomas, un sistema di gallerie che si snoda per 40 km su vari livelli.

L’ingresso costa 8$, ti muniscono di elmetto e torcia frontale ed uno speleologo ti accompagna in un’escursione di più di 2 ore.

Il percorso è molto suggestivo, si cammina in questi cunicoli bui che sfociano in grotte piene di stalattiti e stalagmiti…consiglio la gita a tutti…quelli muniti di scarpe adatte: ci sono passaggi abbastanza difficili.

Pepino ci ha poi portato in cima ad una collinetta dalla quale la vista era mozzafiato: davanti avevamo la cordigliera dei Los Organos e sotto, nella valle, spuntavano qua e là, tra le fattorie dei coltivatori di tabacco, i mogotes, che sono delle specie di “panettoni” di roccia ricoperti da una vegetazione fitta.

Abbiamo proseguito per il Murale della Preistoria, un dipinto enorme eseguito su un lato del Mogote de los Dos Hermanos, che raffigura dinosauri ed indios…speravamo qualcosa di meglio!

Dopo una sosta-Bucanero abbiamo visitato la Cueva de Los Indios (ingresso 5$)…è molto meno bella dell’altra, ma è carino il giro sulla barca nel fiume sotterraneo.

Tornati a Vinales per un panino, ci siamo fatti lasciare all’ Hotel La Eremita, a 2 km dal paese, che ha una piscina (ingresso 3$) con vista panoramica su tutta la valle.

E’ stato rilassante starcene un po’ lì a riposare dopo una mattinata molto faticosa.

Tornati a casa Ernesto ci ha offerto un mojito e ci ha svelato i segreti della vera ricetta cubana.

Durante la cena è mancata la luce…l’ennesimo blackout, che questa volta ha coinvolto tutto il paese, così dopo cena, tornati al Vinalero con Claudio e Giovanna, non abbiamo trovato nemmeno una birra fresca!

 

 

10 agosto 2005

Ieri sera Ernesto ci ha trovato un altro taxista, Pucio, che avrebbe dovuto portarci alla spiaggia di Maria La Gorda questa mattina presto; in realtà appena svegli, abbiamo trovato Pucio  che aveva l’auto guasta e che ci proponeva di andare al Cayo Levisa, a pochi km da Vinales, non appena il taxi fosse riparato.

Noi 4 però eravamo ormai convinti di voler vedere la mitica Maria La Gorda, così siamo andati in piazza a contrattare per un altro passaggio…alla fine un taxista ci ha portati per 25$ a testa.

Il viaggio (167km, 3 ore) ci ha permesso di vedere molti villaggi della regione di Pinar del Rio,  Guane, Sandino, La Fe…tutti molto carini anche se alla fine eravamo massacrati: il taxi era una vecchia Lada scomodissima e noi avevamo praticamente perso l’uso delle gambe!

Ma ne è valsa la pena, lo scenario che ci si è presentato è davvero mozzafiato: spiaggia con palme, mare cristallino e scintillante, pochissima gente…peccato però che dopo un’ora il cielo è diventato sempre più nero ed è scoppiato un terribile temporale!

Ci siamo rifugiati al ristorante dell’albergo (dietro la spiaggia  ci sono bungalow ed un ristorante per gli ospiti dell’albergo) ed abbiamo aspettato che tornasse il sole concedendoci un buon pranzo (20$ a coppia).

Dopo 2 ore il sole ha fatto capolino tra le nubi e l’acqua ha assunto un colore ancor più meraviglioso di prima…peccato però che nel giro di un’oretta abbia ripreso a piovere e così siamo ripartiti.

Dopo la solita cena troppo abbondante, abbiamo chiacchierato un po’ nel patio con Ernesto e poi siamo andati per l’ultima volta al Vinalero con Giovanna e Claudio che domani partono per Cienfuegos.

 

 

11 agosto 2005

Questa mattina abbiamo preparato gli zaini perché alle 14 abbiamo il bus per La Havana (12$, 189km) e abbiamo trascorso le ultime ore in giro per il paese, abbiamo rivisto Pepino in piazza,  abbiamo fatto scorte di Bucanero per gli amici e siamo rimasti un po’ con Ernesto…il nostro spagnolo è zero, ma si riesce a capire abbastanza quello che ci racconta…non parla mai direttamente del sistema di Castro, ma si capisce che non è poi così felice…

I saluti sono stati quasi strazianti, sono stati così carini con noi…arrivati a La Havana siamo arrivati da Aleida e le abbiamo raccontato del nostro giro, sapeva già quasi tutto tramite le sue amiche…

Verso le 18 siamo usciti e ci siamo diretti al Malecòn…il cielo minacciava un altro temporale, ma in realtà l’abbiamo scampato…con un cocotaxi abbiamo raggiunto la cattedrale e da lì abbiamo girato fino all’ora di cena.

Abbiamo mangiato al ristorante “La Mina” in plaza des Armas scegliendo il menu crollo a prezzo fisso (17$ a testa con 5 portate, Bucanero e mojito) ed alle 22 eravamo già a casa perché la sera non c’è in giro nessuno!

 

 

12 agosto 2005

Ultimo giorno a Cuba…uff!!

Questa mattina ci siamo alzati presto per andare al museo della Rivoluzione, non c’è l’aria condizionata perciò consiglio di andarci all’apertura come abbiamo fatto noi.

Il museo (ingresso 5$) è molto interessante, la storia cubana nell’ultimo secolo è narrata  attraverso testimonianze fotografiche e ci si fa un’idea, sicuramente molto “di parte” di come sia stata l’ascesa al potere di Fidel Castro e di come sia improntata la sua politica.

Sia Fidel che il Che sono state figure carismatiche nel panorama politico della rivoluzione e mi è servito davvero questa lezione di storia per lasciarmi affascinare dai due.

Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa a zonzo, ormai siamo padroni della città e non veniamo intimoriti da tutte le persone che ci avvicinano…anzi, sembra che i cubani riescano a distinguere il turista appena atterrato da quello “esperto”.

Il caldo era soffocante, così ci siamo fermati in un bel locale in calle Obispo per berci un paio di birre ghiacciate e mangiare un piatto di pollo mentre un simpatico quartetto suonava le tipiche musiche cubane…ci mancheranno!!!

La giornata è volata tra mercatini e visite veloci ai principali monumenti e nel tardo pomeriggio abbiamo abbracciato Aleida e siamo partiti con un suo amico  verso l’aeroporto (20$)…con questi passaggi la formula è sempre la stessa: se si viene fermati dalla polizia non bisogna dire che è un viaggio a pagamento o loro vanno nei guai…

Il nostro volo aveva quasi 3 ore di ritardo…così nell’attesa abbiamo speso gli ultimi 5$ per una bottiglia di rum…al ritorno prepareremo mojito per tutti!!!

 

13 agosto 2005

Siamo arrivati a Malpensa nel pomeriggio e, a causa del ritardo da Havana i nostri zaini sono rimasti a Madrid perché non c’è stato il tempo di caricarli…poco male, sono arrivati il giorno dopo! 

 

 

Grazie a tutti per la pazienza di leggere tutte queste pagine.

Mi auguro possano servire a qualche altro turista zaino-in–spalla come noi!

Carolina Schiavio, Como

carollif@alice.it

 

 

Indirizzi case particular:

 

La Havana :

Aleida Ravelo Garcia

Calle 28 n°270 ap.to F

E/21 y23 , Vedano

Tel 830 8007

e-mail: aleidagarcia2000@yahoo.com

 

Santiago de Cuba:

Ylia Deas Diaz

San Felix n° 362 (Hartmann)

E/ San German y Trinidad

Tel 654138

 

Baracoa:

Elsa Figueroa Toirac

Marti n°152

E/ Ciro Frias y Pelayo Cuervo

Tel:43849

 

Caibarien:

Barbara Perez

Edificio A   ap.to 3

Reparto Mar Azul

Tel: 364615

 

Vinales:

Villa Ernesto

Ernesto Arencisia Pino

Salvador Cinsero n° 20

Tel. 793261

 

 

 

 

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