DIARIO DI PACE

di Nuccio Guarnera

 

 

 

24 marzo 2010

L'alba di Kovalan beach non permette di assistere al risveglio del sole. Le sue spiagge sono rivolte verso l'occidente, si assiste però ad un risveglio di un bagliore che riempie con la sua luce l'intera spiaggia coperta di palme.

Vi sono molti viaggiatori sdraiati sulla sabbia e tanti altri che le corrono su nella speranza di mantenere il proprio fisico in ottime condizioni. Un gruppo di cani assiste in silenzio attorno al cadavere in putrefazione di un altro cane per proteggerlo dai becchi feroci e perforanti di decine di corvi che nel frattempo si erano avvicinati attirati dall'odore nauseabondo della carcassa. Qualche indiano, con molto distacco, forse perchè abituato all'imputridire del corpo passa veloce per avviarsi sul luogo di lavoro.

Pina e' rimasta in camera inconsapevole del geco che in mattinata girava lungo la parete di fronte.

Niente di speciale.......ma tutto così bello, dolce.

L'arrotolarsi di un onda sull'altra genera movimento. E' un rumore antico, atavico, conosciuto, nascosto da sempre dentro di noi. Noi conosciamo tutte queste cose. Ne possediamo la conoscenza ma ne abbiamo perso la consapevolezza.

Semplici momenti di pace e di silenzio per risvegliare ricordi assopiti...ed e' bello.

Non ci si sente più estranei.

Alla mia sinistra, mentre sto scrivendo, e' venuto a depositarsi il corpo di un giovane dal fisico deforme. Mi guarda con occhi persi nel vuoto. SA COSA FACCIO E QUANTO E' BELLO CIO' CHE AL MOMENTO STO FACENDO. VORREBBE FARLO ANCHE LUI........MA LA SUA IMPELLENZA IN QUESTO MOMENTO E' "SOPRAVVIVERE". Aspetta un mio sguardo per imprimermi la sua miseria, per farmi sentire la sua fame. Sarà stato un poeta o un mistico in qualche altra esistenza, ma oggi, in questa vita, e' un semplice reietto accattone deforme.

Lo guardo lo capisco lo annullo in me.

Arrivano le prime venditrici di frutta con la loro cesta pesante sulla testa. Sembrano modelle in sfilata mentre educano il loro corpo a muoversi ondeggiando con la schiena e a tenere il collo dritto.

LORO VENDONO STORIE SOFFERENTI, LE ALTRE SVENDONO SOGNI SOFFERENTI.

E' tutto un vendersi per vivere. Alla fine siamo tutti in vendita perchè abbiamo bisogno di un prezzo stabilito dall'altro su di noi.

Stolto chi pensa di non avere un prezzo. Anche la visione Divina ha il Suo prezzo.....immateriale!!!

 

 

25 marzo 2010

Solito posto..solita alba.

Stavolta Pina si alza assieme a me. Decide di venire sulla spiaggia a godersi il sorgere della pace che sta illuminando tutto di se....anche perché il solito geco nella stanza sta passeggiando freneticamente sulle pareti.

Stamattina la spiaggia è punteggiata dalla presenza di diversi cani che si stringono tra di loro per proteggersi dal freddo, o addirittura infilandosi in grosse buche che hanno scavato durante la notte. I soliti occidentali patiti per un corpo ginnico, qualche indiano che gioca con l'acqua, e in lontananza un biondo surfista mentre cavalca l'onda del momento.

ARMONIA PERFFETTA. In Natura esiste. A squilibrarla sembra essere l'Uomo, ma se alla fonte vi è rispetto, nessuna alterazione è capace di discordare questo concerto di equilibri.

Una semplice nota discordante non riempie nulla di se, crea solamente una apparente stonatura. Basta solamente rimanere accordati con l'esistente per riequilibrarsi col TUTTO e mantenere l'equilibrio del momento inalterato.

SOLO L'AMORE PUO' RIEMPIRE TUTTO DI SE', non certo una sola nota stonata.

......e un surfista in disarmonia con l'onda, perché non bravo nel cavalcarla, non certo squilibra l'esistente.

.....come una grande ferita inflitta alla Natura (disboscamento sconsiderato ecc..) non squilibra NULLA, semmai altera l'equilibrio del momento e ne innesca automaticamente un altro che è diretta funzione del precedente.

Tra questo spazio-tempo si inserisce la Pace ricercata dell'Uomo...e al momento vive male. Si sente ferito, defraudato, inquinato e nello stesso tempo inquinatore.

QUALE SQUILIBRIO PUO' CREARSI QUANDO QUALSIASI "COSA" ESISTENTE NELL'UNIVERSO E' DIO?

Agli occhi dell'UNO che si espande nell'infinito assumendo infinite forme, cosa vuol dire "squilibrio"? Siamo noi, gli "illusi relativi", a vedere e a sentire disarmonia ovunque...ma perché? Perché un "convinto relativo" è programmato a vedere, a sentire e a toccare solo ciò che è relativo. Solo chi si considera "assoluto" può considerare l'esistente veramente per quello che è: COMPLETO.

......accanto a noi l'armonia che emana il corpo di una giapponesina, mentre esercita il proprio corpo ad asane yoga, affascina Pina. Lei vorrebbe fare un po' di ginnastica per mantenersi fluida nei movimenti, ma si considera una pigra..e non inizia mai con serietà.

LA PIGRIZIA E' LA "NON QUALITA'" PER ANTONOMASIA.

Impone ritmi innaturali al corpo e alla mente. L'ossessiva attività non è il contrario della pigrizia. E' semplicemente un pigro diventato compulsivamente più pigro.

Chi non accetta su di se la scure del logoramento e si sottopone ad esercizi fisici ossessivi, è un pigro che non accetta il naturale fluire delle vita e rimane lì a lottare perché spera di non "invecchiarsi" mai.

 

 

26 marzo 2010

Stamattina è più presto del solito. Ancora la luce non buca completamente l'oscurità della notte. Pochi bagliori ma un evidente festino di luce e di calore. Cani che si rincorrono. Qualche patito della passeggiata veloce e poi vi è LUI, "il grande suono". Quel suono che viene dall'Eternità e che ci vibra dentro da sempre.

Il rotolarsi delle onde su altre onde mentre spingono e si fanno assumere dall'onda precedente e fagocitare da quella procedente E' IL GRANDE MIRACOLO DELL'ESISTENZA.

Quanta rumorosa armonia vive dentro il mare!! Anche quando sembra calmo, silenzioso, un gorgoglio di fondo riempie di sè l'intero Pianeta.

INDEFINIBILE CONTINUATO PAUROSO.

E' COME IL CANTO ETERNO DELLA CONCHIGLIA QUANDO LA SI ACCOSTA ALLE ORECCHIE.

Rumore cupo, compatto, indescrivibile. Pare che la tonalità ancestrale del sacro OM sia stata ricavata dalla vibrazione connaturata dentro la stessa conchiglia.

In effetti l'Universo vibra su un'unica onda, qualcuna sembra dissonare da questa onda Universale generando disarmonia e incomprensione. Quando ciò accade la colpa non è dell'onda o dalla vibrazione da essa prodotta, ma dal mancato accordo di chi dovrebbe sintonizzarsi con essa.

A volte si è come quel pezzo di ferro, coperto di ruggine, che non viene attratto dalla calamita. Bisogna scrostarvi la patina che lo ricopre. A quel punto ritorna come prima: COMPATTO UNICO INDIVISIBILE.

 

Ieri, in tarda mattinata, siamo andati in città, Trivandrum, per riconfermare il volo del ritorno. Non l'avessimo mai fatto. Una infinità di note discordanti rompe l'accordo con sacro OM giaculato dal mare di Kovalam.

Molta frenesia, tanta aria infetta, tanti pericoli, tanta miseria. Sembra che il BELLO in questi luoghi infernali stenta ad esplodere. E' come se avesse paura di essere "non riconosciuto".

 

Osservare l'oceano è come assistere ad un rito millenario dove l'onda genera un'altra onda, le si accavalla e poi, al momento di essere assimilate dal mare, diventano UNO.....anche se poi nella Realtà si sono diversificate solo nella manifestazione. Ma nell'essenza sono e rimangono sempre UNO.

 

 

27 marzo 2010

Ieri sera un temporale ci ha costretti a rientrare presto in hotel. Da giorni si avvertiva nell'aria la tendenza ad un cambiamento. Eravamo stati avvertiti. Nell'aria si preannunciava una strana umidità. Era come se qualcosa volesse emergere da un lungo periodo di stasi.

Mi trovo sulla solita spiaggia un po' più tardi della solita ora. La luce splende intorno luminosamente, ma il sole ancora non si scorge se non in un lieve bagliore che indora l'orizzonte.

Due occidentali con due grossi zaini sulle spalle camminano sulla battigia. Non sembrano presi dall'incanto del mare, camminano, si guardano intorno, sembra non siano affascinati dalla visione del momento.

Un altro occidentale islamizzato, con una lunga barba colore ocra e con lo zuccotto traforato bianco infilato in testa, tipico dei musulmani osservanti, viene circondato da quattro cani e "gioiosamente" molestato. Si ferma, alza il braccio destro e dalla mano chiusa allunga l'indice ordinando ai cani di tacere e di non seguirlo. Un ordine perentorio, con autorità, impone ai cani di fermarsi e di non abbaiare più. Li intimorisce a tal punto da fargli ficcare la coda tra le gambe. Lui continua la sua passeggiata, consapevole della propria forza, sgranando la grandezza del proprio Allah.

Un semplice atto per ordinare la Pace o la guerra.

Una semplice parola per creare o per distruggere.

La potenza della parola che emana un suono è energia. Quando essa poi si riempie con la consapevolezza della propria forza.....CREA.

Non bisogna dubitare della propria forza......E NEMMENO DELL'AMORE CHE SIAMO CAPACI DI DARE. Ne produciamo così tanto che basta rivolgerGli l'attenzione di qualche nostro pensiero per sentirsi inondati dall'Amore che "noi siamo" e divenire automaticamente dispensatori d'Amore.

 

L'insegnamento...e l'educazione...a volte arriva da strade razionalmente impraticabili. Eppure nessuna via è preclusa a nessuno. Tutto ciò che ci vive intorno serve a risvegliare l'Amore che ci vive intorno. Basta accostare l'orecchio, affinare la vista, sensibilizzare il corpo e addolcire il cuore per PERCEPIRE ASSIMILARE E EMANARE.

 

In questo istante il mio Amore sta percorrendo la spiaggia a passi veloci. Anche Lei stamattina cerca di respirare a pieni polmoni la salsedine sprigionata dall'oceano. Sembra un piccolo puntino confusa tra tutti gli altri camminatori del momento. Io so che non è così. So che in questo apparente mescolarsi con gli altri, vive la forza, la semplicità e l'Amore.

Sembriamo tutti così piccoli dinnanzi la maestosità dell'intero......eppure ognuno è una propria forza integrata nell'essenza Divina. A volte la teniamo repressa dentro di noi, altre volte, appena le condizioni sono mature, essa si risveglia e ci avvolge completamente. Riprende a fluire liberamente come ha fatto da sempre.

 

Ore 22,20

Abbiamo cenato, camminato lungamente e adesso siamo distesi a letto con i nostri buoni libri rinfrescati da un ventilatore prodigioso.

Abbiamo parlato dei prossimi viaggi e ci sentiamo soddisfatti.

Il sogno continua, l'avventura si rinnova e noi ci rigeneriamo al solo parlare di viaggi.

Non contempliamo alcuna pausa nel viaggiare.

 

 

28 marzo 2010

..............una intera notte ad occhi aperti a pensare alle parole da inviare ai miei amici Sabivo. Pensavo al libro che mi hanno regalato, ("QUALCOSA DI PERSONALE...meditazioni sulla preghiera" Cardinale Carlo Maria Martini) che sto leggendo con attenzione e passione e di come esprimere le mie idee sul modo di pregare senza creare squilibri.

Un ottimo libro, da vero innamorato di Dio, ma di una "PICCOLEZZA UMILIANTE" verso le infinite bellezze e completezze dell'Uomo.

 

Ho riflettuto prima di inviarvi queste parole, alla fine ho deciso di farlo perchè so di parlare con "grandi anime", rispettose della propria dignità e innamorati del nostro Pianeta in modo assoluto. So di parlare con Voi da pari a pari e di potermi esprimere apertamente su TUTTO senza generare alcuno scombussolamentO interiore.

LUI, cari amici, non ascolterebbe mai chi non si considera un SUO pari, anche perchè non lo sentirebbe. Il grido di supplica lanciato in cielo non arriverà mai a destinazione se non trova il giusto accordo vibrazionale con COLUI verso il quale e' rivolta la supplica. LUI si sentirebbe triste qualora vedesse se stesso ridotto a una semplice larva umana che questua qualcosa.

LUI, cara Saby, e' il fuoco onnipervadente e ad ESSO gli si può avvicinare solo chi già arde dentro.

Il simile attrae, ascolta e vede solo il proprio simile.

Non dimenticarlo mai, caro Ivo, che solo l'ardore in corpo accende l'ardire del coraggioso.

Martini dice: "Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti.....". Io direi di porci dinnanzi a LUI consapevoli della nostra dignità di parlare con LUI da pari a pari, non come dei peccatori o dei malati che chiedono il miracolo, ma pienamente a testa alta sapendo di porgere a noi stessi il nostro risveglio.

Vuoti di meschinità ma pieni del Divino che noi siamo.

LUI e' come quel sordo che non sente e come quel cieco che non vede fino a quando il suono non vibra sulla SUA stessa onda e la luce non illumina la SUA passione. Fino a quando il rapporto con LUI non diventa egualitario, LUI non sentirà.

Da metafisico, quale LO dipinge Martini e tutta la chiesa, quindi irraggiungibile, a " quotidiano", quale in Verità E'.

Così LUI ama essere considerato.

Al diapason possiamo intonarci solo se siamo sulla SUA stessa vibrazione. Un mantra ottiene l'effetto giusto quando la SUA vibrazione si accorda e si sintonizza con l'Ente Emanatore.

DIO ASCOLTA E VEDE SOLO UN ALTRO DIO.

Tutte le altre manifestazioni sono futili onde innalzate nel mare assoluto.

Padre Pio, al quale oggi GLI si rivolgono in tanti per ottenere qualcosa, ascolta solo coloro che sono sulla SUA stessa onda...........E LA SUA UNICA NOTA, VOI GIA' LO SAPETE PERCHE' GIA' LO SIETE, E' QUELLA DELL'AMORE E DELLA SEMPLICITA'.

Ricordatevi che quando il fuoco ci brucia dentro, per LUI, in quel preciso momento, siamo già pronti e Lui sa che in quel preciso istante può ascoltarci.....perchè LUI E' GIA' SVEGLIO IN NOI.

Tutti pregiamo e tutti chiediamo consensi e comprensione. Vi e' però modo e modo.

Chi prega con Dignità rispetta la Divinità che e' in lui, chi si rende "zerbino" dinnanzi al Divino umilia il Divino che gli vive dentro costringendoLO a non svegliarsi.

LUI e' un re che ama vivere e circondarsi da altri re perchè sa che solo loro LO POSSONO CAPIRE.

Nella preghiera, a differenza di Martini che dice che chi prega ha tutto da ricevere e nulla da portare, la condizione interiore, secondo me, deve essere quella di colui che porge tutto se stesso nella mani "SUE". Pregare vuol dire darsi, offrire e in simultanea prendere.

Il ricevere e' già contemplato nello stesso atto del dare.

Non sono atteggiamenti opposti, ma complementari.

Per assurdo direi di rivolgersi a se stessi quando si prega.........proprio per rafforzare quel principio Divino che TUTTO E' DIO E TUTTO E' UNO.............."

 

 

29 marzo 2010

Insolitamente stamattina il mare è invaso da un misticismo pregnante. Intere famiglie di indù stanno propiziando il rito delle abluzioni bagnandosi con gioia con l'acqua del mare. Sono tutti seduti sull'arenile lasciandosi lambire dall'andare e venire dell'acqua. Si tengono per mano e giaculano qualche mantra rivolto alla Divinità per collegarsi con l'energia positiva che Essi possiedono.

Qualsiasi cosa che fluisce simboleggia la transitorietà e la caducità della vita. Tutto per fluire, o per rendersi conto di questo fluire, ha bisogno di un punto fermo. Tutto si muove, cambia e diviene....ma in relazione a quale Realtà avviene tutto questo?

Questo ETERNO fluire e questo TUTTO che cambia hanno bisogno di un testimone per convalidare questa perenne impermanenza. Se anche il Testimone, o Dio, colui che dall'esterno assiste a questo incessante movimento, fosse soggetto al cambiamento, allora tutto diventerebbe un movimento.....quindi nulla nella realtà sarebbe è in movimento.

Per assurdo si potrebbe dire che ogni cosa in sé contiene il proprio centro, il proprio punto di riferimento attorno al quale tutto si manifesta, si muove, si trasforma e rinasce.

 

Come tutte le mattine, anche stamattina il solito mendicante deforme mi si viene a depositare accanto. Mi guarda con ammirazione o vuole semplicemente impietosirmi? Per certo mi distoglie dalla mia Pace. Sento la sua presenza mentre scrivo. Appena mi giro per vedere se è ancora li, i suoi occhi languidi mi fissano e si predispone in un mezzo sorriso per suscitarmi compassione. Non ci sto. Non riesco ad essere libero nelle mie parole.

Arriva Pina con una calda tazza di caffè e latte......non riesco a berla serenamente dinnanzi a lui. Gliela porgo e, non so come, la beve in un attimo pur essendo bollente.

Quale ruolo ha un mendicante, per giunta deforme, sulla Terra se non quello di farci fermare un attimo a riflettere sul senso della vita? E' il nostro "punto fermo" al quale ci riferiamo quando vogliamo guardarci dentro.

E' tutto così concatenato, relativo l'uno all'altro, che sfuggire a se stessi e ai richiami della propria Coscienza è impossibile. Qualsiasi "cosa" è lì per noi perché noi l'abbiamo voluta lì in quel preciso istante, con quei colori per richiamarci al silenzio contemplativo.

 

Pina ritorna dalla sua camminata veloce lungo la battigia. E' illuminata da flebili raggi solari. Ancora sono lievi, non brucianti. Tra poco la loro potenza si sprigionerà e brucerà tutto....in quel preciso istante servirà anche a dare vita a "qualcosa" che ne ha di bisogno. Un naturale connubio insito in ogni cosa.

 

.....mentre ritorna l'illusione del "divenire" distaccata dall'UNO, mi viene da pensare all'impermanenza dell'Universo e mi chiedo: Ma Esso, in relazione a quale punto fermo, gira?

Penso a Dio e penso all'Amore che è l'essenza, l'inizio e la continuazione di tutte le cose.

 

 

30 marzo 2010

Tutte le mattine alle 6,00 un armonia di note si alza in cielo per aggraziarsi il cuore della Divinità. Aspetto questa sinfonia ed automaticamente ripeto i soliti gesti di tutte le altre mattina. Bacio Pina, ringrazio il Divino che vive in me, tocco la Terra, vado in bagno, prendo penna diario e libro.....e mi avvio in riva al mare. Solo pochi metri per trovarmi da solo con l'immensità dinnanzi. La osservo e cerco di portarla in me.

La dolce musica accompagna i miei pochi passi. Ancora per pochi secondi sarà lei a dominare la scena. Appena si apre la visione sull'infinito essa si disperde nell'etere e si annulla nell'altra armonia, quella del mare, cupa, antica, paurosa, ma insita in noi. E' il rumore dell'oceano che viene da lontano, cupo, tenebroso e rassicurante. Armonia che si muove via etere, sacra, che riempie l'aria di sè e rumore profondo che assorbe tutto e tutto rende indistinguibile..UN GRANDE MIRACOLO.

Non vi è nulla di stonato, niente fuori luogo, nulla di inutile. E' la nostra superficialità a rendere inutile il reale. Sono i nostri vuoti interiori a svuotare del BELLO l'intero Pianeta e a renderlo pieno di fugaci apparenze.

Mentre scrivo arrivo il solito accattone deforme a depositarsi accanto a me. Non mi lascia spazio. Mi ferisce col suo sguardo carico di vittimismo e di speranza. Non prova invidia.e nemmeno rabbia..sta semplicemente li a guardarmi. Sa che la sua condizione è dovuta alla truce legge del karma dove Lui ha messo molto di suo per essere oggi così. Lo sa e....sembra che non soffra. Vive semplicemente, respira automaticamente e non sogna. E' semplicemente li ad attendere gli eventi. Gli si è messo da solo. Forse per espiare o forse per servire da "campana della consapevolezza" a qualcuno.

Dio assume tute le forme dell'Universo e ogni forma ha il proprio compito e serve ala Creazione stessa. Non è un mistero ciò che succede attorno a noi. E' lo svolgimento naturale delle cose dove il Divino manifesta se stesso.

Per un attimo l'oceano si placa e riappare la musica. Adesso emerge il gracchiare dei soliti corvi e il lontananza splende l'immagine di Pina con la sua tazza di caffè.

Tutto così fluido, vero. Spinge alla serenità. Le condizioni sembrano perfette per risvegliarsi.

Opportunità imprescindibile dallo stato d'animo del momento.

Spirito e materia sono veramente UNO in simili condizioni. Si compenetrano e si accordano perfettamente.

 

Vorrei scoprire da dove viene emanata questa musica. Sapere chi la emana e perché la emana.

Chi vuole intenerire con le sue dolci note, se è un semplice atto meccanico obbligato dal lavoro o è l'Amore per il Divino a sospingere tale azione.

Offrire ogni azione a Dio è l'unica preghiera che conosco, alla quale credo e alla quale abbandonarmi è un atto naturale. Non saprei cosa chiedere alla Divinità se alla fonte non vi fosse la consapevolezza che ogni cosa LE appartiene perché TUTTO E' DIO.

Inchinarsi a se stessi, di questo parlo, a questo credo e a questo semplice atteggiamento dedico la mia vita.

 

 

Nuccio Guarnera

nuccioguarnera@virgilio.it

 

 

 

 

 

 

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