Emirati Arabi e Oman 2005

Ovvero il deserto parte seconda

Diario di viaggio 2005

di Marco P.

 

 

 

Questo era un viaggio che avevo nella mente, nei miei programmi da un po’ di tempo, il medio oriente da vivere e respirare in tutte le sue differenze, da un lato gli Emirati Arabi Uniti un paese giovane, nato solo nel 1971 aperto e modernissimo, ricco e desideroso di apparire…dall’altro il Sultanato dell’Oman paese di tradizioni, da sempre in disparte, lontano dal chiasso e dal progresso, attaccato ai suoi silenzi e desideroso di non apparire.

Questo diario di viaggio di 2 settimane l’ ho trascritto cercando di cambiarlo il meno possibile, cercando di non perderne il sapore, l’ ho preso di getto, ho scritto tutto, senza pensare troppo alla forma e alle parole, contando più sulle mie sensazioni del momento, il viaggio l’ ho fatto quasi tutto da solo quindi scusate qualche mio pensiero ed elucubrazione di troppo…

 

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Itinerario di viaggio

 

 

Sab 1 gen 2005

Buon anno a tutti sono le 8 del mattino, sono a Roma Fiumicino e sono un po’ triste, quello che è successo a S. Stefano mi ha colpito moltissimo, non pensavo che la natura potesse avere quella forza cosi distruttiva, comunque ieri sera è stato un capodanno senza bagordi, oggi avevo un appuntamento all’aeroporto…si parte…Il mio aereo della Swiss Air parte alle 9.40 fa tappa a Zurigo e poi arriva a Dubai verso le 21.40, l’ ho prenotato con molto anticipo, tipo 3 mesi fa, e mi è costato a/r 490eur soltanto. La giornata promette benino anche se sono stanco, ho dormito solo 3 ore stanotte. Fiumicino non si ferma mai, è capodanno ma incontro tante altre persone in partenza. Dopo un caffè ed un cornetto mi sono messo qui su una panca attaccata al mio gate… scanso equivoci…non si sa mai col sonno che mi ritrovo.

Sono in volo da Zurigo verso Dubai sono le 14 e dovremmo essere sopra la Grecia il volo è magnifico, dura circa 6 ore e siamo in orario, l’aereo è molto silenzioso e già non vedo l’ora di arrivare… ora mi leggo qualche rivista e mangio qualcosa…

Sono le 22 locali (+3 rispetto all’Italia) sono appena atterrato all’aeroporto internazionale di Dubai, ho preso il bagaglio che è arrivato subitissimo, poi la dogana dove mi hanno messo il visto ed ora aspetto mio padre che dovrebbe venire a  prendermi. Mio padre lavora qui da qualche mese e ci resterà un annetto, l’ ho raggiunto per stare con lui durante le feste anche se son passate e per visitare qualcosa insieme. Dubai che dire…una prima immagine della città si ha all’aeroporto, immenso, colorato, luminoso, caotico, tutto in marmo, pieno di negozi, griffe insomma un centro commerciale (tra l’altro porto franco) dove a tempo perso arrivano anche gli aerei…ci sono hall enormi piene di addobbi natalizi dal sapore molto occidentale d’altronde di arabi ne ho visti pochini finora… ma ecco papà.

È notte mi sono sistemato a casa di mio padre, un grande condominio molto carino nella zona di Al Muteena poi siamo andati a mangiare qualcosa nella zona, questa città non dorme mai, abbiamo incontrato comitive di persone, arabi e non, in giro per strada, il locale che abbiamo scelto è un ristorante libanese molto piccolo ma carino. La primissima impressione di Dubai è come me la aspettavo, grande, piena di luci e grattacieli, poco araba ma molto affascinante nonostante sia abbastanza sfasato.

 

Dubai l’aeroporto

 

 

Dom 2 gen

È domenica, ma solo per me, qui è un giorno come gli altri (si fa festa il venerdì), stamattina ho salutato mio padre e mi sono avventurato per la città, la temperatura non è proprio da tropico, al sole si sta bene ma all’ombra fa quasi freddo…mi sono mosso a piedi per Al Rasheed road, di bus non ne ho visti molti, qui usano più i taxi, taxi che si possono prendere da soli o in compagnia risparmiando. Il centro di Dubai è diviso in due dal Creek (in arabo Khor) cioè un canale che entra per qualche km nell’ interno e che è da sempre il cuore della città. La zona nord è Deira quella sud Bur Dubai, a Deira c’è di tutto ed è facile e bello perdersi passeggiando per i tanti souq, mi sono diretto subito al souq coperto…enorme, incasinato e pieno di odori, qui si vende di tutto, è un tripudio di roba…da cose di artigianato a calcolatrici e orologi di dubbio gusto. Il souq si infila tra palazzi e palazzotti con vicoli e costruzioni e non ho il tempo di uscirne che subito sono stato risucchiato dal souq dei profumi…un altro mondo…ma, anche se pieno di gente che ti avvicina da tutte le parti per venderti i prodotti, ho notato che questo souq ha poco di tradizionale, vendono profumi famosi e poco dei loro intrugli che tanto mi piacciono…Il mio itinerario è proseguito e sono entrato nel souq dell’oro. Qui credo che Dubai abbia pochi eguali nel mondo è chiamata città dell’oro ed ho capito perché…vicoli, stradine e vetrine sfavillanti e luccicanti, mi sono fermato più volte a parlare e gesticolare cercando di comprare qualcosa a buon prezzo ma non è facile, qui l’oro è proprio…color oro, giallo scuro e brillante insieme, tutta un’altra cosa. Uscito da questo viaggio mi sono immerso nel souq delle spezie, ho mangiato anche un kebab ottimo ed ho vissuto un'altra mezz’ora immerso in profumi di spezie ed erbe varie ma soprattutto di incenso, incenso ovunque, dappertutto. Ora sono qui sulla riva del Creek e sto osservando la moltitudine di dows, le tipiche barche arabe in legno che ancora oggi fanno rotta verso l’Iran e l’India, sono moltissime e volendo si possono noleggiare a 100 dirhams (1eur=4dihams) per girare il Creek ma io mi accontento dell’ Abra, il taxi d’acqua che mi porterà dall’altro lato.

Il passaggio del canale è stato molto affascinante, il sole è alto, c’è un tepore piacevole ed ho potuto osservare come Dubai sia un susseguirsi di grattacieli e minareti, palazzi antichi restaurati e palazzi ultramoderni dall’architettura futurista quasi spaziale, d’altronde qui lavorano senza budget e possono praticamente tutto…Dalla parte di Bur Dubai ho visitato la zona del souq, restaurato molto bene e senza badare a spese ma non è la stessa cosa…è tutto troppo organizzato anche se si trovano sempre tante cose da guardare e da scoprire, qui vicino si trova il Bastakya, la vecchia cittadella dei mercanti. Anche questa è stata quasi tutta ristrutturata ma è ugualmente bella da girare è piena di portoni e finestre di legno intarsiato e di torri del vento, un antico metodo per avere aria condizionata in casa. Nella cittadella c’è la galleria Majlis che vale una visita. Una visita lo vale il museo di Dubai nel bellissimo forte Al Fahidi dove mi trovo ora, l’ingresso costa solo 7DHM e testimonia la velocissima crescita della città dalle 4 casette nel 1965/70 alla metropoli che è oggi, piena di tutto. Ma sono le 18 ed è ora di muoversi.

È sera, sono a casa, dopo il museo sono passato per Khalid Bin Waleed road e sono andato al centro commerciale Bur Juman…una cosa spropositata, grandissima, piena di negozi e luci natalizie, qui i centri commerciali sono città e questa è la più grande. Poi sono ripassato per il Creek che all’imbrunire è forse ancora più bello, alcuni grattacieli sono completamente coperti di luci ed è bello vederli illuminati. A cena con mio padre siamo tornati al vicino ristorante libanese sempre affollato e poi siamo scesi sempre a piedi fino al Creek ma in un’altra zona, vicino al grande e bellissimo porto dei dows ad osservare la città di notte…un turbinio di luci colorate che mi hanno ricordato un enorme flipper…affascinante. La sera poi, tutte le enormi rotonde che la città ha, si illuminano e diventano ancora più monumentali…vedere la clock tower per credere…

 

Dubai il Creek

 

 

Dubai il Creek di notte

 

 

Dubai il quartiere Bastakya

 

 

Dubai la city

 

 

Lun 3 gen

Mare…sono in spiaggia vicino ad un’acqua color turchese tiepida e piacevole, all’uscita di casa verso le 8 mio padre mi ha lasciato al terminal degli autobus a Deira vicino al souq dell’oro da qui sono salito sul n8 verso Jumeirah. Gli autobus sono molto diversi tra loro alcuni sono nuovissimi altri no… le donne ho notato siedono sempre davanti nelle prime 3/4 file e sempre vicino ad altre donne, ma qui a Dubai essere musulmani è diverso che in altre parti, le donne si vestono quasi mai in nero anzi portano colori sgargianti e ho l’impressione che siano molto libere ed indipendenti pur rispettando le tradizioni religiose. Il prezzo del biglietto fino alla mia meta è stato 2,5DHM (meno di 50cents) ma tutte le tariffe in città sono accessibilissime. Sono cosi arrivato in mezz’ora all’ombra di quello che è ormai il simbolo di Dubai nel mondo il Burj Al Arab, hotel a 7 stelle che con la sua forma a vela, ardita ed in perenne tensione, si staglia per 310 metri sul mare facendo apparire piccoli anche le altre enormi costruzioni vicine. L’hotel è su un’isoletta vicina la costa, sono andato a piedi fin la sotto, è visitabile come un museo ma costa caro cosi sono tornato a passeggiare sulla vasta spiaggia bianca e soffice. La zona di Jumeirah è il cuore turistico di Dubai ed è diventato un enorme parco dei divertimenti, offre di tutto grandi alberghi, parchi acquatici come il Wild Wadi, spiagge chilometriche… ora, tutto questo va bene ma è quello che sta per diventare questa area, che ha dell’incredibile. Girovagando per gli hotel, le strade, i centri commerciali, ed il nuovo ed affollatissimo souq Madinat, ho fatto incetta di depliant e qui, ancora non si sono goduti il presente che già sono proiettati nel futuro…in questo specchio di mare stanno nascendo pian piano, dal fondo marino, una nuova città a forma di palma e un arcipelago di centinaia di isole che, completato, avrà al forma della terra…e più in la ci sarà un hotel completamente sottomarino…si si avete capito bene è pazzesco!! gli emiri, sceicchi e quant’altro stanno modificando con le loro mani e i loro soldi la geografia e l’orografia della propria terra…sarà esagerato? Credo di si, ma intanto lo stanno facendo e d’altronde questi sono sempre stati paesi da mille e una notte, una volta c’erano i giardini, i palazzi e i tappeti volanti, oggi c’è questo. Tornando dopo le 16 verso il centro mi sono fermato vicino la bella moschea di Jumeirah in uno dei pochi tratti di spiaggia libera per un tuffo, sempre osservato da lontano dal mitico Burj, e sono ancora qui vicino ad un’ acqua color turchese…

Sono tornato sempre con il bus n8 al centro e poi sono andato con mio padre verso le 20 a mangiare pesce vicino il mercato del molo di Deira è stato molto coinvolgente, il pesce era ottimo e abbiamo speso 10DHM in 2, poi ci siamo messi in viaggio verso sud verso Abu Dhabi la capitale degli Emirati.

 

Dubai Jumeirah il Burj Al Arab

 

 

Dopo 2 ore di deserto è quasi mezzanotte e, su una autostrada bellissima e completamente illuminata a giorno (altra cosa pazzesca), stiamo entrando nel centro della città, mio padre ha prenotato un albergo che conosceva e ha preso una giornata libera, domani…c’è il deserto che ci aspetta…

Dubai Jumeirah la spiaggia

 

 

Dubai Jumeirah Souq Madinat

 

 

Mar 4 gen

L’hotel di Abu Dhabi è niente meno che lo Sheraton ma dopo tutto 140 dollari a notte non è tantissimo specie ora che l’euro…l’hotel ha tutto, anche la tanto agognata birra e qualche liquore, peccato che rimaniamo solo 2 notti, con la luce del giorno, la vista sul mare è magnifica.

Sono con mio padre sulla Corniche di Abu Dhabi, (il lungomare) sono le 9, abbiamo mangiato qualcosa e fatto un giro ma non avrò molto tempo per vedere la città. La prima impressione che ho è che sia più elegante e tranquilla di Dubai anzi almeno ora è abbastanza vuota, ma anche più verticale…ci sono centinaia di grattacieli dalle forme più o meno strane, mi affascina la forma della Etisalat Tower con una enorme sfera sopra, ma da lontano sembra di essere a NY, Chicago, Detroit non certo in medio oriente ma tutto qui è in costruzione, in ampliamento, non come Dubai ma quasi, stanno costruendo sempre di più, sempre più grande, sempre più sfarzoso ed imponente, lo spazio non manca di certo ma quando si fermeranno?

Eccoci nella zona di Al Taff, è quasi mezzogiorno, stiamo andando verso ovest e fra poco entreremo nell’interno nel mitico Rub Al Kali, verso le oasi di Liwa. Il deserto qui è comparabile con quello tunisino o libico, è di un colore rosso ruggine con molte dune e tante emozioni, scorci e panorami da scoprire, e ci dicono che le oasi siano uniche…

E lo sono!!sono fantastiche!! Sono le 15 il sole picchia abbastanza e noi, dopo più di 3 ore di auto, siamo ad Hamim una delle tante cittadine delle oasi di Liwa. La zona delle oasi è vastissima non è una sola ma un susseguirsi di paesini, macchie verdeggianti, colline ed enormi dune dorate…è tutto uno spettacolo. Siamo passati per Dahfir e Hattab, le strade sono ovunque ottime circondate da prati e giardini ed i panorami sono assolutamente stupendi, anche se credo che tra qualche anno queste zone saranno frequentatissime già hanno costruito un grande resort e forse molti altri ne verranno. Abbiamo visitato di sfuggita anche il grande forte di Karima coperto di strani graffiti da cui si godono viste bellissime.

 

 Abu Dhabi il centro

 

 

È’ sera e siamo di nuovo alle porte di Abu Dhabi, anche lei la notte si accende in mille luci, la visita a Liwa è stata stancante ma eccezionale ora sono ancora un luogo semi sconosciuto e tutto da godere, abbiamo fame e, anche se fa freddino, credo faremo un giretto per il centro poi…a letto.

                                                                  

Abu Dhabi la corniche

 

 

  

Il deserto del Rub al Khali

 

 

  

Le oasi di Liwa

 

 

Mer 5 gen

Siamo svegli e ci stiamo preparando per tornare a Dubai, è mattina presto sono le 6 ed il sole è appena sorto, mio padre alle 9 deve essere in cantiere io invece comincio la parte del mio viaggio in solitaria…e ho come l’impressione che oggi sarà una giornata molto lunga.

L’autostrada sta finendo, all’orizzonte si intravede lo skyline di Dubai avvolto dalla foschia notturna anche se sono le 9, lungo la strada abbiamo fatto sosta a Jebel Ali altra cittadina in espansione con un grande porto, qualche centro commerciale ed una enorme e lunghissima striscia di sabbia bianca che si fonde continuamente col deserto rossastro.

Sono su un minibus partito dalla stazione bus di Deira, l’orologio dice che sono le 10, mi trovo sulla strada per Sharjah. Ho salutato mio padre, ci rivedremo a Fujairah dopodomani e poi al mio ritorno a Dubai. Alla stazione di Deira ci sono una moltitudine di bus e minibus che partono per tutti gli altri Emirati, le tariffe sono modeste, si viaggia mediamente con 8/10DHM. Per Sharjah la tariffa e 7DHM e cosi ora sono qui che osservo un piatto panorama, dovrei impiegare massimo mezz’ora per arrivare infatti ci siamo quasi.

L’emirato Sharjah è abbastanza importante ma poco visitato ma a mio avviso merita. Appena arrivato ho subito visitato la grande moschea di Re Faisal solo da fuori purtroppo, incorniciata dalla enorme piazza di Al Ittihad, l’esterno è moderno, maestoso e colorato. Molto vicino la moschea c’è la zona del souq Mujarrah confuso ed affollato in una bella costruzione. Il più bello è però il souq di Al Arsah, pieno di palme, di giardini, di perle indiane ed oro. Il mio giro per Sharjah è proseguito fino alla corniche sul Khor Khalid un canale tipo Creek con acqua paludosa ed immobile ma che dona lo stesso bei panorami della città. Ora sono le 13 e sono su un taxi condiviso con altri tre colleghi diretto a nord, verso Umm Al Qaiwain. Da Sharjah partono pochi bus ed il modo migliore e più economico per spostarsi, diventa allora il taxi, da soli o condiviso con altri che devono raggiungere la stessa meta. I prezzi salgono un po’ rispetto al minibus ma ho pagato solo 10DHM (2,5 eur) e tutto sommato è poco per 40 km.

Umm al Qaiwain è un emirato meno importante e per questo meno invaso dalle smanie di progresso, non ho visto nessun grattacielo solo costruzioni tradizionali in pietra ed anche da qui sulla corniche da dove scrivo, si ha un panorama più placido e tranquillo rispetto alle grandi città anche se piattissimo ed un po’ monotono. La mia visita qui è stato un semplice giro per la cittadella vecchia e per il lungomare.

Ora eccomi su un altro taxi diviso con un giapponese, sono le 15 quasi e, tra una chiacchiera e l’altra, siamo in viaggio sempre verso nord, verso Ras Al Khaimah.

Le montagne del grande emirato di Ras Al Khaimah mi appaiono come un miraggio avvolte nella foschia…sono rosse, imponenti e belle.

Il pomeriggio lo sto passando qui a Ras e devo dire che, tra le città minori, è la più interessante, non molto affollata, mi è piaciuta molto la città vecchia con tante torri del vento tutte restaurate ed il grande souq della frutta e dei vegetali. Ci sono anche un forte ed un museo nel centro ma il tempo e la stanchezza si fanno sentire perciò cambio dei soldi, aggiusto la roba nello zaino e proseguo.

Eccomi sulla spiaggia, sono le 17, sono stanco ma di quella stanchezza che rende felici, Ras è molto carina ha pure una bella spiaggia…ho passato il centro è sono arrivato qui, si sta benone, c’è solo qualche pescatore indaffarato e qualche donna che passeggia e nulla più ma devo andare tra un po’ entrerò per la prima volta in Oman…

 

Sharjah la corniche e il Khor Khalid

 

 

Sono distrutto, sono stanchissimo ma soprattutto sono a Khasab in Oman. Entrare in Oman da Ras Al Khaimah non è semplicissimo sono andato con il solito taxi, ma stavolta da solo ed ho sborsato 150DHM per un viaggio di 90 km (tanti ma alla fine 37 eur). Ho dovuto ripetere più volte all’autista che dovevamo superare la frontiera ed arrivare a Khasab altrimenti mi avrebbe lasciato a Tibat sul confine…ma ce l’ ho fatta (consiglio di ripetere la cosa più volte all’autista e preparare 60DHM alla frontiera per il visto dell’Oman). Sono precisamente nella penisola del Musandam un luogo fiabesco e favoloso, i panorami che finora ho incontrato sono magnifici, montagne che sembrano venirti addosso, mare tra il verde, il blu, il turchese…paesini come Bakha e Tibat aggrappati alla costa a strapiombo…ora è sera e sono al Khasab hotel (00968 660267) al centro della cittadina, carino ma costosino, 15 OmaniRyal a notte con colazione (1 OmaniRyal=2,5 eur). Khasab è quella che si dice una cittadina mediorientale autentica, ho fatto un primo giro per il centro che si sviluppa intorno al movimentato porticciolo, potrei anche girovagare per tutta la notte…ora sono fermo vicino il forte di Khasab, è quasi mezzanotte, davanti a me il buio delle montagne si scontra con le poche luci del porto, sto bene qui, mi sento tranquillo ed in pace…ho mangiato del pane aromatizzato al pepe con formaggio di capra, ottimo ora però rientro, mi si chiudono gli occhi.

 

Ras Al Khaimah la spiaggia

 

 

Bakha la spiaggia

 

 

Musandam la zona della frontiera a Tibat

 

 

Gio 6 gen

La notte è volata ho appena finito la colazione in albergo ed oggi spero di arrivare in un posto, a leggere guide varie, remoto e fuori dal mondo…Kumzar.

Mi trovo in equilibrio precario su un dows verso Kumzar, sono riuscito a salire su uno dei barconi che organizzano, quando si fa numero, un viaggio lungo la costa del Musandam fino al remoto porto accessibile solo cosi…sono in compagnia di un gruppetto di svedesi e due cinesi, dovendo andare tutti allo stesso posto, ci siamo divisi la spesa che è stata di 5 OR a testa a/r (13 eur). Conviene senza dubbio questa soluzione perché la più economica (2/3 OR) prevede lo stare in piedi per un’ora e mezzo insieme ad altre 15/20 persone ammassati sul dow…e la più cara organizzata dalla Khasab Travel è piena di comfort ma costa 20 OR.

Eccomi seduto sulla spiaggia di Kumzar…l’orologio segna le 11 ma che senso ha quando si è un altro mondo? Il porto si trova alla fine di una costa che ha dello spettacolare, il Musandam viene chiamata Norvegia del medio oriente ed ho capito perché…può sembrare una manciata di terra scaraventata da Dio sulla punta della penisola arabica, montagne aride di terra rossa che si tuffano in un mare verde, mai visto cosi verde, ricco di vita, un contrasto vivo, bellissimo ed a tratti spettrale, tra l'aridità della terra e la ricchezza dei colori del mare...e in mezzo, l'uomo che si aggrappa, con una serie di villaggi, ai pochi tratti pianeggianti che la terra ha donato…

Kumzar è un porticciolo e 10 casette abitato da 50 persone che parlano una lingua tutta loro, un misto di portoghese inglese ed arabo…che dire…non ho parole, non pensavo esistessero posti come questo, ora che so che ci sono e che altri ce ne potrebbero essere, sono più felice…è una speranza…

Ho girato e scattato foto, parlato e gesticolato con qualche pescatore, ho mangiato pesce con i due colleghi cinesi su un dow insieme a Salhak, lui abita qui ma lavora al porto di Khasab, sono fortunato io o è fortunato lui? Non lo so…

È sera sono le 20 a Khasab, sono tornato da Kumzar un’ora fa e non me lo dimenticherò più il viaggio nel viaggio che ho fatto oggi. Sulla via del ritorno abbiamo incontrato un branco di delfini libero di saltare e giocare, libero di comandare in queste acque incontaminate e sconosciute. Abbiamo fatto anche una deviazione nel Khor Ash Sham un fiordo infinito e silenzioso. Anche Khasab è affascinante, vive in funzione del porto e dei contrabbandieri iraniani che all’imbrunire, ogni sera, arrivano in massa qui da Bandar E Abbas con il loro carico di sigarette americane da smerciare, è bello vederli indaffarati, incavolati chissà perché e con chi, sempre veloci pronti a scappare…al centro, un locale buono si riconosce della presenza dei contrabbandieri, come da noi con i camionisti, veri intenditori dei posti che vivono e frequentano. Ora mi trovo proprio qui, in una specie di osteria piena zeppa di iraniani ho mangiato carne con patate e formaggio fuso, ora mi farò un altro giro e poi nanna, domani è tempo di proseguire. 

 

Kumzar dal mare

 

 

Kumzar

 

 

Khasab il porto ed il forte

 

 

Khasab

 

 

Ven 7 gen

Sto salutando Khasab, il suo porto e i suoi panorami con un ultimo giro è mattina presto, le 7 ma oggi sarà un’altra giornata piena piena ora sistemo lo zaino e vado…

Sono su un gippone affittato in comune con i due oramai amici cinesi a Khasab per rientrare negli Emirati a Dibbah e proseguire poi per Fujairah. È costato un po’ (15 OR a testa) ma d’altronde è l’unico modo per arrivare sulla costa est degli Emirati visto che la strada è sterrata e non c’è servizio taxi e bus, però almeno possiamo organizzarci da noi la visita a questa altra parte di costa del Musandam.

Sono le 9 e sono a Khor Najd …altro posto fantastico… c’è gente, è un posto famoso non pensavo…comunque è un grande fiordo di acqua blu che entra dentro una costa battuta da vento e sole, da quassù la vista è davvero magnifica, io scenderei pure ma la strada è da incubo…meglio andare. Eccomi sempre in compagnia a Khor Shishah non lontano dal fratello ed anche simile a lui ma i panorami dalla strada sono tutti belli non posso scegliere, un posto più bello dell’altro…solo la strada non è all’altezza, messa male in molti tratti ma il nostro simpatico e logorroico autista Kalid ci sa fare.

Sono le 12 e siamo alla frontiera di Dibbah, frontiera che è stata riaperta da poco ma Kalid ci dice che a volte è chiusa…siamo fortunati, comunque, pagata la tassa di uscita di 6 OR, ho salutato i miei compagni di viaggio cinesi diretti a Dubai e il nostro autista, sono di nuovo negli Emirati Arabi e si vede…alberghi, spiaggia attrezzata, autobus… cosi vicini, cosi lontani mi viene da dire…Dibbah comunque sembra un bel posto, non affollato e molto curato.

Ho rincontrato mio padre nel suo giorno libero ed abbiamo fatto un giro per la cittadina di Dibbah sorprendente…molto carina è un villaggio di pescatori pieno di barche e dows con una lunga spiaggia incorniciata dalle palme e dalle splendide montagne del vicino Musandam…ahh il Musandam…altro posto dove ho lasciato un pezzetto del mio cuore, tanto sconosciuto quanto fantastico…tutto da vedere e da girare. Siamo sulla spiaggia deserta, oggi è festa, c’è solo qualche locale che passeggia, sono le 14 e ora mangiamo qualcosa.

Eccoci stesi sulla grigia spiaggia di Fujairah…siamo appena passati per Khor Fakkan la più bella spiaggia vista finora…grande, bianca, attrezzata ma poco affollata, un tuffo l ‘abbiamo fatto pure noi, l’acqua era freddina ma bella, ci sono molti alberghi nella zona di Khor Fakkan, è un’area turistica ma indubbiamente merita. Abbiamo girovagato anche al souq vicino la corniche, colorato, pieno di oggetti di artigianato, profumi, frutta e cibi tutto insieme, tutto mischiato. Poi, sempre in auto, siamo arrivati qui a Fujairah. La città è grandicella ma abbastanza diroccata, ha un grandissimo porto pieno di gru, silos e mercantili, la spiaggia è grigia e non molto attraente.

È tardi, le 11, sono un po’ stanco ma devo aspettare a mezzanotte la partenza del bus per Muscat la capitale dell’Oman. Ho salutato mio padre che è tornato a Dubai, abbiamo passato un’altra bella giornata insieme. Fujairah è collegata benissimo con tutte le aree circostanti, ci sono molti taxi e bus ho scelto l’ultima partenza in modo da arrivare presto a Muscat e dormire un po’ al tempo stesso.

 

Musandam Khor Najd

 

 

Musandam Khor Shishah

 

 

Dibbah la spiaggia

 

 

   

Khor Fakkan

 

 

Sab 8 gen

È notte, precisamente le 2, sono nel pullman verso sud, verso Muscat, la nottata scorre lenta ma  dovremmo essere a metà strada. Il pullman è discreto ma affollato e lento ed io non vedo l’ora di arrivare nella capitale omanita. La strada è ottima, abbiamo superato da poco la città di Sohar, a destra lo sguardo va oltre il buio e intravedo paesini immersi nell’oscurità delle montagne, a sinistra invece c’è il mare, non lo vedo ma lo percepisco scorgendo qualche barchetta a largo che pesca.

Sono seduto su una panchina alla stazione degli autobus di Ruwi una delle aree della grande Muscat, la zona più commerciale e più nuova, il viaggio è finito, sono le 6, nel pullman ho dormito un po’ ma mi sono goduto lo stesso un ‘alba bellissima. Ora aspetto un’altra ora che aprono gli hotel della zona (mi hanno detto di aspettare le 7) e poi giro per cercare una stanza…ci sono tanti alberghetti qui, tutti piccoli e spero economici, la zona tra Al Jaame e Al Fursan street mi sembra buona, è vicino alla stazione degli autobus, dei pullman e dei taxi e piena di sistemazioni e locali.

Ho scelto…sono nella mia cameretta all’ hotel Camelia (00968-7733459) mi sono sistemato dopo un paio di tentativi, l’hotel è dignitoso, senza pretese e i proprietari sono molto amichevoli, mi costerà 9 OR a notte con colazione (23 eur) ma mi sembra che sistemazioni a bassissimo costo qui non ce ne siano…ho dormito un po’ e fatto una doccia calda, il tempo è nuvoloso e fresco ma non mi faccio intimidire e poi Nassib mi ha detto che passerà presto e io gli credo, si è fatta l’una ed ora mi inoltro per la città…

Muscat è una vera città araba, la classica città mediorientale e devo dire che è come me la immaginavo…elegante, curata, piena di bei palazzi e giardini e con tanta gente per le strade. Mi trovo sulla bellissima corniche un lungomare che cinge sinuoso le varie baie di Muscat e che è a sua volta incorniciato da montagne rosse ed aspre. La città è divisa in 4 aree Muscat, Mutrah, Ruwi e Qurm che insieme formano la grande Muscat…grande davvero, da Ruwi ho preso il bus n2 che per 100 baisa (1000baisa=1 OR) cioè 40 cents circa, mi ha portato fin qui a Mutrah. Muoversi per la città è facile con una cartina e degli spiccioli si arriva ovunque, ci sono molti bus che partono da Ruwi per tutte le altre zone.

Ho appena visitato, vissuto e respirato il souq di Mutrah…non ne ho ancora visti tanti ma tra tutti è assolutamente il più bello. Enorme dedalo di stradine coperte da drappeggi coloratissimi, piene di vita, colori, facce, roba di tutti i tipi. Non è possibile avere un itinerario bisogna immergersi, viverlo in apnea, fondersi con i locali che vendono, comprano, gridano…se si vuole si può acquistare di tutto contrattando e non, sono rimasto dentro quel mondo per 3 ore ma non me sarei andato più. È bello osservare gruppi di uomini vestiti di bianco che parlottano seduti, bevendo the, un the alle rose dal profumo fortissimo, oppure osservare donne in vestiti neri che acquistano e contrattano. Intanto il sole è tramontato e la corniche si sta illuminando…mi piace sempre di più questa città…

Sono seduto al ristorante Al Sader sulla corniche sono le 22 il lungomare è tutto illuminato cosi come è illuminata la fortezza di Mutrah…bellissimo, anche il ristorante è molto carino ed ho una bella vista sul porto, ho mangiato un baghleh, piatto unico a base di riso fagioli e pollo, sono stanchino ma un altra passeggiata per la corniche la faccio…poi torno in hotel.

 

       

Muscat la corniche

 

 

Muscat veduta dalla rotonda Al Falaji

 

 

 

 

Il souq di Mutrah

 

 

Dom 9 gen

Sto facendo colazione, sono ancora assonnato ma devo muovermi, oggi voglio andare ad Al Sawadi e alle fortezze di Nakhal e Ar Rustaq. A 50 metri dal mio hotel c’è la stazione bus della ONTC (00968-708522) e da lì partono tutte le linee, spero di riuscire a cambiare dei soldi, passare per l’agenzia Zubair per prenotare delle visite per i prossimi giorni e prendere il pullman…non ho molto tempo.

Ci sono…sto sulla via di Al Sawadi sulla costa a nord di Muscat. Da Ruwi è semplice prendere il pullman anche se ce ne sono tanti, costano poco (per Al Sawadi/Barkha 400baisa=1,4 eur) e sono moderni e molto confortevoli. Sono le 8, il sole è tornato ad accompagnarmi e fra poco arrivo…

Scrivo dalla spiaggetta di Al Sawadi, una piccola striscia di sabbia dorata e noto come la zona sia frequentata da turisti, c’è un grande resort qui dietro, se si vuole ci sono ombrelloni, moto d’acqua, sdraio ma io non voglio…il panorama è bello, di fronte ho degli scogli che colpiti dal sole, diventano d’oro e più dietro scorgo l’arcipelago delle Dimaaniyat…si dice sia un paradiso per lo snorkeling…ho appena fatto un bagno in un’acqua verde smeraldo limpidissima, l’Oman mi sta stregando sempre di più, sono solo e forse mi manca un compagno di viaggio ma in compenso ho una libertà da vivere fino in fondo, posso essere e fare ciò che voglio…e non è poco.

Si sono fatte le 12 e sono alla stazione dei minibus per andare a Nakhal, cittadina con uno dei forti più belli del paese. In Oman ci sono più di 500 tra forti fortezze e cittadelle difensive, alcune sono patrimonio dell’UNESCO, e molte risalgono all’epoca della dominazione portoghese, ogni città in pratica ha la sua fortezza, baluardo difensivo un tempo insormontabile…

Nakhal è a soli 30 min da Al Sawadi, nell’interno, ed è un paese che vive all’ombra del suo enorme forte, a circa 1km dalla stazione bus, non si può non vederlo, non si può non essere colpiti dalla sua ombra…è enorme, candido, imponente. Sono all’interno, l’entrata e gratis e nel cortile ci sono dei cannoni e delle armi, sono salito su ed ho costeggiato le possenti mura, Il forte sembra aggrappato ad enormi rocce, le torri sono larghe e possenti e si ha una bella vista sulla città e sulla vallata, mare lontano da un lato, aspre montagne dall’altro.

È primo pomeriggio, dalla stazione dei minibus mi sono buttato al volo su un pick up che organizza giri al Wadi Bani Awf, l’ ho deciso su 2 piedi, ho pagato 10 OR, ed ora sono seduto con altre 5 persone in precario equilibrio. La strada è ottima ma moltissime strade qui sono perfette, tenute benissimo, stiamo attraversando le montagne del Jebel Akhdar, sono imponenti, e la guida mi dice che arrivano ad oltre 3000 metri.

Sono le 16 e dopo 20 km di strada in salita, ripida, emozionante, siamo arrivati a Bilhad Sayt…ne è valsa la pena…ora sono seduto su una roccia, alle mie spalle c’è il villaggio a terrazze che ha sfidato la natura, la pendenza, la forza di gravità, ma ce l’ ha fatta mentre di fronte c’è il grand canyon dell’Oman il Wadi Bani Awf…il sole è forte ma quassù fa freddino, l’aria è leggera e pulita, il canyon è spettacolare, profondo più di 1000metri, rosso fuoco, accoglie al suo interno un ruscello e delle lontanissime cascate che segnano di verde il fondo…che bello…e che belle persone ho incontrato nel paesino, tutte felici della visita e disponibili a guidarti e spiegarti a modo loro il luogo.

 

Al Sawadi la spiaggia

 

 

La strada del ritorno è stata più veloce, ci siamo fermati a metà, in pieno jebel Akhdar, per fare foto, appena arrivato giù ho salutato la guida Amad e sono saltato su un altro minibus verso Ar Rustaq, ora sono in giro per il paesino, piccolo, e silenzioso, anche qui c’è una enorme fortezza ma è ormai chiusa ma anche da fuori è bella ed imponente. Il sole sta tramontando e non ho ancora né mangiato né pensato a come tornare. Fortuna che esistono i taxi…taxi ora…un furgoncino che per 2 OR fa il pieno di gente e va a Ruwi. Almeno spero che arrivi quanto prima perché qui dentro si sta stretti e fa caldo. Ho fame e sono stanco ma oggi ho visto bellissimi posti…appena arrivo mi butto nel ristorante dell’ hotel e poi in camera.

 

Nakhal il forte

 

 

       

Wadi Bani Awf

 

 

Jebel Akhdar

 

 

Jebel Akhdar

 

 

Lun 10 gen

Eccomi di nuovo vivo nella mia stanza, ieri sera sono arrivato dopo le 22 ed ero praticamente morto...poi è arrivato il sonno riparatore, ora eccomi pronto a ritornare alla stazione ONTC per prendere il pullman delle 7.45 per Nizwa.

Ormai mi sento quasi a casa sulla strada a nord di Muscat, i panorami dei sobborghi di Qurm e Al Nakeer visti dalla superstrada Sultan Qaboos mi ormai familiari, dopo 15 km circa abbiamo svoltato a sinistra verso l’interno ed ora ci troviamo dopo il paese di Sumail a metà strada. Il pullman è nuovissimo e pieno, la strada è bella, ampia e panoramica…le strade qui sono state una sorpresa, sia in città che fuori sono tutte curatissime, con giardini, siepi e rotonde grandi, monumentali ed a volte kitch. Sulla destra scorgo i pendii del versante sud del Jebel Akhdar, sempre più bello e maestoso.

Sono le 10 e sono appena arrivato a Nizwa, dopo Izki abbiamo svoltato a sinistra e siamo giunti in questa oasi che è la terza città del paese. Sono ancora nell’enorme piazzale del parcheggio ma vicino scorgo le costruzioni e la confusione del souq e poco più in là vedo enorme il forte della città, costruito dal sultano Bin Saif e risalente al 17 secolo.

Il giro per il souq è stato come sempre bello ed interessante, da queste parti lavorano molto la terracotta producendo vasellame di tutti i tipi, c’è di tutto, ma quello che mi ha colpito sono stati i Kanjar cioè i pugnali degli antichi sultani…bellissimi e tutti intarsiati, ne ho comprato uno piccolino per 20OR un affare visto che era partito chiedendo 50 OR…I souq mi conquistano sempre più, questo di Nizwa è piccolino ma interessantissimo da vedere. All‘uscita mi sono trovato di fronte il forte, sono entrato, (ingresso gratuito) passando per un enorme cortile circolare e per saloni addobbati con arazzi e tappeti e sono a scrivere sulla grandissima torre di avvistamento che domina la città e la vallata. Adesso però faccio un altro giro per la città vecchia.

La vecchia Nizwa è un altro gioiellino, è silenziosa e appare mezza diroccata ma a me affascina…case in pietra e terra, piena di strade, vicoli e scorci…

L’orologio dice che sono le 14.33 da Nizwa partono vari bus e minibus per Bahla e Jabrin, mi trovo al parcheggio ma di pullman niente…beh prendo un taxi.

I taxi e i minibus sono una manna perché i pullman di linea a volte latitano e cosi, spendendo qualcosa in più, si ha la certezza di muoversi e girare liberamente. Infatti eccomi a Bahla cittadina a 40 km da Nizwa, scrivo dal souq, seduto sotto un albero enorme al centro di una piazzetta. Bahla è piccolina, ha un souq pieno di tessuti e gioielli ma soprattutto pieno di vasi, vasini, ampolle, tutto in terracotta rifinita, intarsiata, colorata…bella, prima ho visitato anche il forte, grande ma meno maestoso rispetto quelli di Nizwa e Nakhal, comunque interessante in parte da restaurare, patrimonio UNESCO e risalente al periodo pre islamico.

Dopo Bahla eccomi a Jabrin…sono le 17 ed il forte purtroppo è già chiuso dicono sia il più bello dell’Oman, ma anche da fuori, da lontano è bellissimo, incorniciato dalle montagne deserte arrossate dalla luce di un sole ormai calante…

Ho fatto un giro per il paese, una oasi piena di palme da dattero, la gente non è più tanta ci sono dei gruppi di uomini che vagano e molti che sistemano l’area che fino a poco fa era il mercato, ora sono sotto un albero, oggi è stato un giorno caldo, da qui vedo il paese vicino e la fortezza in lontananza…che pace…resterei qui ma è tardino e di pullman non ne troverò…vabbè ci sono i taxi…

Infatti sono tornato con un taxi diviso con un tedesco e due omaniti simpatici, abbiamo fatto 2 chiacchiere e ingannato le 2 ore fino a Ruwi, ora sono al centro commerciale Ruwi poco lontano dall’hotel vicino l’enorme Moschea Qaboos, sono le 23, sto mangiando un kebab e bevendo rigorosamente un coca (alcool non se ne trova e quando si trova costa caro), ma la mia stanza mi sta aspettando…

 

Nizwa vista dal forte

 

 

Bahla il forte

 

 

Jabrin vista

 

 

 

Mar 11 gen

Oggi il tempo è davvero bello, il giorno giusto per una visita alla costa a sud di Muscat con la grotta di Bimmah e il Wadi Shab. Purtroppo però non ci posso andare per i fatti miei, non ci sono mezzi di trasporto che raggiungono tutte le mete che voglio vedere e perciò mi affiderò all’agenzia Zubair qui a Ruwi. Giorni fa ho prenotato 2 visite e conviene farlo perché non sono molti i posti disponibili. Il prezzo non è basso (30 OR=75 eur) ma se voglio vedere dei posti difficili da raggiungere non fa nulla.

Ho appena conosciuto Fouad la nostra guida e con lui Eric inglese, Janes un norvegese e Jurgen e Marta 2 tedeschi, tutti insieme siamo pronti a partire col nostro pick up 4x4…

È mattina presto le 8 e siamo quasi a Qurayat 80 km a sud di Muscat la strada non è bella ed i panorami poco interessanti.

Qurayat è una cittadina di passaggio, non offre granché a parte un forte ed un piccolo souq che abbiamo visitato di sfuggita. Ora siamo su uno sterrato assai malmesso verso sud, il tempo è bello e la temperatura assai piacevole.

Mi trovo seduto sul ciglio della grotta di Bimmah…grotta larga 50 e profonda 20 metri che da qualche parte comunicherà col mare o con delle sorgenti visto che sul fondo c’è un’ acqua verde smeraldo. Il posto è interessante, la grotta rinfresca molto l’aria circostante, grotta che poi, da fuori, è praticamente invisibile dato che è un enorme fosso in una enorme distesa pietrosa.

Oltre Bimmah la strada è anche peggio…è mezzogiorno, andiamo piano ma Fouad dice che siamo in orario, la costa a sud di Muscat non è particolarmente interessante è piatta e dritta ma il colore del mare…

Scrivo dall’entrata di quello che è il Wadi più bello del paese il Wadi Shab. Wadi in arabo significa letteralmente letto di un fiume credo…ma Fouad lo traduce “posto in cui dovrebbe esserci e potrebbe esserci dell’acqua ma non è detto che ci sia”…un mito…qui comunque c’è e tanta. Abbiamo superato Shab bel paesino sul mare molto caratteristico, al ritorno Fouad ci Ha promesso una sosta, e siamo arrivati fin qui.

Sono sulla barchetta che ci sta portando dentro il Wadi e per scrivere stavo cascando in acqua…che bello qui !! l’acqua sotto di noi e verde, intorno a noi c’è tantissima vegetazione che lotta con le rocce per venire fuori e sopra di noi montagne a picco…stiamo andando un po’ troppo di fretta per i miei gusti, me lo aspettavo ma che posto ragazzi…

Prima sosta, abbiamo risalito un po’ il fiume e qui è sempre più bello, Fouad dice che una vegetazione cosi non si incontra facilmente nella penisola arabica e io gli credo, palme, mangrovie fiori strani, e acqua…c’è di tutto…le montagne intorno sono alte, minacciose ma belle e praticamente si aprono come ad invitarci dentro di loro…

Sono le 16 e purtroppo siamo già arrivati alla fine della visita al Wadi Shab una parola…bellissimo ora andiamo a Shab.

Abbiamo visto anche Shab e siamo sulla strada del ritorno, il paesino è come era 50 anni fa…pescatori, un piccolo souq, dei bambini in giro e delle caprette libere di pascolare…un luogo che si fa piacere.

Siamo rientrati a Muscat, sono le 20 sono andato al ristorante del centro commerciale a mangiare qualcosa, il giro di oggi è stato bello un pò troppo veloce ma bello, il Wadi Shab è uno spettacolo della natura. Adesso sono in giro senza una meta per Ruwi. Non è male, è la zona commerciale della Grande Muscat, la sera si illuminano quelle insegne comuni a tutto il mondo Mc Donald, pizza Hut, vari internet point, banche. L’Oman a mio avviso sarà una grande meta turistica nel futuro, i primi segni si vedono già ora che non lo è, io comunque spero sappia mantenere intatta la sua fantastica atmosfera…e domani ho il deserto delle Wahiba…buonanotte…

 

Wadi Shab l’inizio

 

 

Wadi Shab la fine

 

 

Mer 12 gen

Oggi ho svegliato io l’hotel…alle 6…sono corso alla stazione ONTC a prenotare un posto sul pullman notturno per Salalah a/r (anche qui conviene prenotare prima perché ci sono solo 2 viaggi al giorno) che ho pagato 16 OR, e adesso mi trovo di nuovo davanti alla Zubair Travel pronto per partire per il deserto delle Wahiba sands. Anche questa escursione l’ ho pagata caro (45 OR=112 eur) ma altrimenti mi sarei perso uno dei deserti più belli del medio oriente a detta di Alim la guida…

Il minibus è nuovo con tutti i comfort  e io sono in compagnia di 3 americani di Baltimora…e siamo sulla bella strada verso Al Mintrib da dove comincerà l’escursione vera e propria. Abbiamo superato Wabal e siamo vicino Ibra, il cielo è sereno e la nostra meta non è vicinissima ci vogliono 2 ore buone in tutto. Al Mintrib non ha nulla da segnalare è un paese di passaggio molto frequentato da chi, come noi, va o viene dal Ramlath al Wahibah (in arabo). Infatti il posto è bruttino, assolato, pieno di pompe di benzina e di minimarket, intanto siamo saliti sul fuoristrada…bello, grande e nuovissimo.

Sono le 13 e siamo in pieno deserto, le Wahiba sands sono uno spettacolo, all’inizio il panorama è piatto e monotono poi piano piano appaiono…come un’onda, come una montagna dorata, si avvicinano sempre più finchè non ci entri dentro e scopri tutti i panorami, dune e scorci, uno più bello dell’altro…

Abbiamo mangiato a base di frutta sempre qui in giro. Le Wahiba si estendono per centinaia di km ed arrivano fino al mare, per noi sarà impossibile vederle tutte, ma una giornata persi qui può bastare a vivere momenti bellissimi, ho scoperto ancora una volta che amo il deserto, lo adoro, mi fa stare bene, qualunque deserto sia, le sue dune mi riempiono di pace e serenità. Qui è magnifico, i miei occhi sono pieni del colore giallo chiaro di una sabbia finissima e leggera, abbiamo incontrato molte comitive e molte jeep, il posto è frequentato ma è tanto grande che non si avverte la presenza di nessuno, solo di qualche cammello libero di vagare.

Abbiamo passato 4 ore nel deserto, io non me sarei andato ma…ora siamo ad Al Mintrib per cambiare mezzo e tornare a Muscat, che bella giornata ho passato , i miei compagni sono simpatici anche se parlano un inglese tutto loro, strettissimo e biascicato…intanto il sole è calato, le giornate stanno volando…comunque sto bene, poche telefonate, niente internet, niente giornali, solo io ed il mondo.

Sono tornato in hotel, ho mangiato al ristorante qui sotto ed ora sono in camera sono le 22 ma ho già sonno, oggi è stato stancante ma bello e domani lo dedicherò di nuovo a Muscat.

 

 

 

Le Wahiba sands

 

 

Gio 13 gen 

Ho dormito benissimo stanotte, sono le 8…ora mi preparo di fretta e vado in giro per la città.

Ho salutato Nassib e famiglia (stasera parto per Salalah) ringraziandoli del calore e dell’ospitalità, all’hotel sono stato davvero bene, poi ho preso il bus 23 e adesso sono a Muscat centro, dietro di me domina l’Alam Palace fastosa residenza del Sultano mentre di fronte, oltre al mare, ci sono i forti di origine portoghese Mirani e Jalali che purtroppo sono chiusi. La strada sul mare è piena di antiche ed eleganti costruzioni in stile arabo moresco, le case dei mercanti, invece il palazzo del sultano è più moderno ma è stato costruito in stile, è molto colorato, pieno di intarsi e decorazioni in pietra, qui si fa piacere, da noi sarebbe posticcio…il centro di Muscat è cinto da grandi mura e l’ingresso principale è la porta di Al Kebir, vicino c’è anche il museo francese ma io preferisco passeggiare senza meta ed immergermi nella città.

Adesso sto passeggiando sulla Corniche che corre sinuosa sulla costa, sono al parco Al Riyam, posto carino, pieno di bambini che giocano nel verde, e di gruppi di donne che confabulano. Il parco è ai piedi di una enorme e bianca statua a forma di incensiere. Lo zaino pesa un po’ ma fra poco mi muovo e arrivo a Mutrah.

Sono le 12 e sono in pieno souq di Mutrah, ho mangiato qualcosa e sto girovagando di nuovo in questo souq sempre più bello, colorato e coinvolgente. Purtroppo non avrò più modo di venirci perciò mi godo ancora questa dimensione tutta araba, tutta autentica, di turisti ne ho visti pochi…

Sono al mercato del pesce, poco dopo la rotonda Al Mina, la giornata è bella e tiepida, le strade sono affollatissime di pescatori e venditori, ogni mattina il mercato trasforma la zona in un incrocio di gente, facce, grida, c’è pesce in quantità industriale ed è bello venir qui e girare, curiosare tra la gente, osservando le contrattazioni, il movimento, l’atmosfera…

È primo pomeriggio, e sono a mezz’ora (25 km) dal centro di Muscat precisamente a Bandar Jissah. Ho preso un bus fino a Ruwi e da li un mini taxi (1 OR) condiviso con 2 indiani. Mi trovo nella zona più turistica e vacanziera della capitale omanita, ci sono molti locali e turisti che passeggiano sulle rive di 2 spiagge vicine che devo dire sono davvero belle, piccoline, divise da alte rocce rosse e con un acqua assai invitante. La costa è molto frastagliata, ci sono tante  baie e baiette, isolette e scogli e qui vicino c’è l’Oman Diving Center, ho visto molte persone andarci, dicono che i fondali qui siano ancora incontaminati. L’atmosfera del posto è bella ma ho come l’impressione che fra qualche tempo qui sarà tutto diverso, sulla strada e nell’ interno ho visto molti cantieri, gru, palazzi in costruzione…che dire…

L’orologio segna le 16 e sono appena uscito dall’acqua…il tempo è bello ed ancora caldo e io sono ad Al Bustan. Pochi km a nord di Bandar, questa è un’altra spiaggia molto bella e frequentata ed è dominata dal profilo inquietante ed affascinante di un altro tra i più lussuosi alberghi del medio oriente l’Al Bustan Palace. Sembra quasi un’astronave aliena atterrata tra le rocce che non riesce più a ripartire, bianca, circondata da palme…la costruzione comunque mi affascina e, a differenza del Burj Al Arab, è visitabile gratis…io vado…

Spettacolare l’Al Bustan…ho visitato solo la hall ma immagino il resto, arazzi, pareti con mosaici coloratissimi, colonne in marmo con intarsi dorati, mobili fastosissimi…insomma le mille e una notte…ma è bello anche l’esterno con prati all’inglese incorniciati da altissime palme, strade con siepi ed aiuole coloratissime il tutto dominato da montagne color ruggine a strapiombo. Purtroppo il tempo passa ed io devo partire, cosi ora sono su un altro mini taxi (1,5 OR) e sto tornando a Ruwi per partire per il sud, per il Dhofar e per Salalah.

Sono le 19 e mi trovo seduto in un bel pullman pronto per Salalah. Viaggerò di notte per risparmiare tempo e soldi di hotel, sono emozionato…taglierò in 2 l’Oman, mille km di strade, montagne, deserto e buio…

 

Bandar Jissah

 

 

Al Bustan

 

 

Ven 14 gen

È l’una sono nel pullman e dovremmo essere in pieno Rub Al Khali detto anche la zona vuota…ed in effetti lo è. Ho dormicchiato un po’ poi abbiamo fatto una breve sosta verso mezzanotte e sono sceso…intorno a me 2 baracche, una pompa di benzina, il buio ed un freddo pungente, ho avuto un certo magone, ovunque ti giravi buio, solo le timide luci di alcune case e nient’altro. È una strana sensazione, non ho idea di dove sono, intorno a me il deserto, il buio, la zona vuota, eppure sto bene perché so dove sto andando…almeno spero…

L’alba nel deserto è una di quelle cose per cui val la pena vivere. Manca poco alle 6 e abbiamo appena superato Dawa, il deserto qui non è bellissimo, abbastanza piatto e monotono ma l’alba…è sempre uno spettacolo, colora di arancione e rosso una sabbia che non chiede altro per prendere fuoco…il mio sguardo spazia fino all’orizzonte, sono avvolto dal rosso e dal giallo in tutte le gradazioni.

Eccomi arrivato in quel di Salalah…nella regione del Dhofar, ho dormito un altro po’ e sono abbastanza riposato, mi trovo alla stazione dei pullman ed ho appena confermato il ritorno, sempre di notte (ormai ci ho preso gusto) per Muscat. A prima vista la città mi sembra abbastanza grande (è la seconda per importanza dopo la capitale), e molto diversa dal nord del paese. Sono a mille km a sud ovest, arrivando ho notato anche molte differenze nel paesaggio, più verde, più collinoso e ricco di vegetazione.

Ho preso una stanza al Redan Hotel, carino e su Al Salam street, la via più movimentata della città. Non è vicinissimo alla stazione dei pullman ma fa nulla, mi è costato 15 OR (37 eur) con prima colazione e noto con sorpresa che in genere le sistemazioni sono state più care in Oman che negli Emirati, ma i prezzi in genere qui sono un po’ più salati…

E mezzogiorno, la giornata è bellissima e calda, anche il clima qui è più caldo e piacevole, sono passato nell’unico internet point aperto ed è stato il primo contatto col mondo da quando sono qui, ho aperto la mail, navigato e letto un po’ qua e là. Salalah centro si snoda tra Al Salam, Al Nahdah e via 23 luglio, ha un souq non molto interessante, ampie strade alberate, palazzi antichi e moderni insieme, ed anche grandi hotel e resort. È venerdì, cioè festa, e per la strada non c’è molta gente, cosi mi sono goduto in solitaria la passeggiata che arriva fino al mare di fronte al bel palazzo del Sultano. Ora sono in spiaggia, una spiaggia infinita e bianchissima, piena di uomini e donne che, completamente vestiti, passeggiano e fanno un bagno, bagno che fra poco faccio anche io. Pochi lo sanno, ma Kadhir in hotel, mi ha detto che l’onda del terribile maremoto del 26 dicembre è arrivata fin qui, certo di danni non ne ha fatti, solo una piccola inondazione del lungomare ma la paura c’è stata. Gli omaniti sono davvero gente ospitale, gentile e affabile, l’idea negativa di musulmano che l’occidente ha, qui non esiste e, a dirla tutta, per me non esiste nemmeno altrove. Siamo troppo abituati a generalizzare, a fare tutta erba un fascio, ho parlato con arabi, musulmani, mediorientali che deprecano e condannano ogni fanatismo, ma di loro nessuno ne parla, il giusto ed il sano non fa notizia…vabbè vado…

I mezzi di trasporto oggi funzionano a ritmo ridotto ma ho trovato lo stesso un minibus per Mughsail (1 OR) e sono salito.

Mughsail si trova a 40 km a ovest di Salalah verso il confine con lo Yemen. La cosa che affascina del luogo è l’abbondanza di piante, alberi e rovi di incenso, sono sparsi ovunque sulle pendici delle montagne. Il paese non ha nulla di interessante, qui è la natura che la fa da padrona, la spiaggia dove sono ora è enorme, bianca, semivuota è dominata da montagne che si specchiano su un mare blu scuro bellissimo. Ho mangiato qualcosa in paese, un panino e un’aranciata, sono le 17 e mi trovo alla bocca della balena, una spiaggia bella, selvaggia, senza ombrelloni e sedioline, dominata da una roccia enorme che ricorda appunto il profilo di una balena.

Tornando verso il centro del paese di Mughsail mi sono fermato su un colle da dove si ha una vista magnifica della spiaggia e delle montagne, lanciando lo sguardo oltre, la costa diventa più alta ed impervia, laggiù c’è lo Yemen altro paese che mi attira e forse un giorno…

È ormai sera e sono tornato in hotel, oggi il giro è stato bello e stancante. La sera la città si è animata un po’ e cosi mi sono goduto 4 passi dopo aver mangiato qualcosa cinese da chopstick. Sento purtroppo la fine di questo viaggio e la cosa mi abbatte un po’ ma domani la giornata sarà piena.

 

Il deserto verso Salalah

 

 

Salalah la spiaggia

 

 

Mughsail la spiaggia alla bocca della balena

 

 

 

Mughsail la costa verso lo Yemen

 

 

Sab 15 gen 

La notte è passata benone ora sono le 8 e sto facendo colazione, ho preparato lo zaino che lascio però qui per prenderlo stasera prima partire.

Ho preso un minibus e per 400 baisa (1 eur) sto andando a est verso Taqa. Il tempo è nuvoloso ma i panorami dalla strada interna sono lo stesso aspri e affascinanti, i taxi a Salalah si fermano su Al Salam street, vicino il mio hotel, sono molti e raggiungono quasi tutte le località della regione.

Taqa, a circa 35 km da Salalah, è una cittadina assopita e baciata da un mare azzurro limpidissimo. Il minibus ferma vicino il forte dove sono ora, questo domina da una collinetta pietrosa tutta la baia e la grande spiaggia, l’aria è calda e ventilata e quassù si sta bene.

Poco oltre il forte c’è una strada sterrata che porta su un’altra collina da dove si domina il paese…che bel panorama, casette gialle e rossicce, alcune un pò fatiscenti ma che danno lo stesso fascino, più in la l’azzurro terso del mare incorniciato una lunghissima striscia bianca di spiaggia, una brezza che alza la sabbia e intorno il silenzio e la pace. Ci sono poche persone qui a Taqa e di stranieri non ne ho proprio visti.

Da Taqa sono salito nell’interno fino al Wadi Darbat. Con un taxi, 20 min e 4 OR si può ammirare una vista che di desertico ha poco….una enorme parete verde piena di boschi e colline con una cascata anzi due, tre cascate insieme, lunghe e scroscianti strisce d’acqua. Dal parcheggio ho fatto a piedi un po’ di sentieri sterrati molto malmessi e ora sono qui sotto la cascata principale ed il rumore è assordante. La regione del Dhofar è verdissima perché risente, in autunno, dei monsoni che, dall’India salgono per il mare arabico e lambiscono queste montagne e queste coste, rovesciando su di loro tantissima acqua ma lasciandole verdi e rigogliose. In autunno e inverno il panorama perciò e verde ma in estate no, è asciutto, desertico e forse queste grandi e belle cascate nemmeno ci sono.

Sono le 18 e sono alla stazione dei pullman di Salalah, sulla via del ritorno sono passato di sfuggita da Mirbat altro piccolo paesino sul mare, poi ho salutato Kadhir all’ hotel ed anche la mia visita del Dhofar è terminata. Bella regione, molto diversa dal nord del paese, molto diversa dall’idea di medio oriente, verdeggiante e ricca di acqua, ricca di paesini e città quasi addormentate ma ospitali e accoglienti, ricca di un mare limpido e di spiagge bianche, chilometriche, libere…

Sono di nuovo sul pullman destinazione Muscat, sono le 22 e non ho sonno, il pullman è meno confortevole stavolta, in compenso ho una tristezza che fatico a nascondere, è sempre cosi quando torno da un viaggio ovunque sia andato…È notte fonda, dovremmo essere a metà strada ma chi può dirlo, ho cercato di dormire un po’ ma mi risulta difficile, ho visto fuori, nel buio, un paese di nome Hajmadh…credo…ma no so di preciso quanto manca all’arrivo.

 

Taqa veduta dal colle

 

 

Le cascate del Wadi Darbat

 

 

Dom 16 gen

È mattina presto e sono distrutto, ho mangiato qualcosa qui a Ruwi ma sono stanchissimo, che nottataccia…sedili scomodi, pullman rumorosissimo e 12 ore 12…vabbè… ora sono al centro commerciale, fra poco farò un giro per l’enorme e bella moschea Qaboos qui di fronte ed aspetterò mezzogiorno che parte l’altro pullman, quello per Dubai. Torno negli Emirati, rincontro mio padre, passo la giornata li e poi all’aeroporto…domani sarò a casa…

È partito da un’ora circa il pullman che mi porterà a Dubai (10 OR) ho salutato Muscat e l’Oman, chissà se tornerò, comunque un posto cosi è da vedere, da vivere, città piene di vita, gente per strada, mercati e souq coinvolgenti ed autentici, pochi turisti, paesaggi montani e desertici carichi di suggestioni, un mare limpido che lambisce enormi spiagge bianche e baie rocciose ed in più tanta gente ospitale e simpatica, è proprio vero quando dicono che l’Oman è la vera essenza dell’Arabia…

Il passaggio alla frontiera è stato veloce ed ora siamo sulla enorme autostrada verso Dubai. Gli Emirati Arabi sono un altro paese che merita una visita, forse ha dei paesaggi meno belli rispetto all’Oman, è più frequentato da turisti, è più difficile scovare le vere tradizioni arabe ma del resto è un paese giovanissimo è nato nel 71 ma soprattutto è un paese che ha deciso di guardare al futuro, e lo fa a modo suo, opulento, sfarzoso ma comunque attraente.

Sono le 18.30 precise e siamo arrivati a Deira alla stazione dei bus. Dubai è sempre in movimento e attività, venendo dall’autostrada si notano centinaia e centinaia di gru al lavoro chissà per fare cosa…

Ho incontrato mio padre di ritorno dal cantiere ora sono in giro per il centro, l’ultimo giretto, poi andremo all’aeroporto.

Eccomi qui al Dubai International Airport ho appena fatto il check in e oltrepassato il controllo passaporti. Ho salutato mio padre, ci rivedremo a casa tra un mesetto, gli ho raccontato qualcosa del mio peregrinare in solitaria per gli Emirati e l’Oman, abbiamo mangiato qualcosa insieme ed ora eccomi seduto a leggere un quotidiano di ieri…Il mio aereo parte alle 2.40 e sono solo le 23…ho ancora un pò di tempo per girare in questo paese dei balocchi travestito da aeroporto, ho ancora un po’ di tempo per pensare e ricordare dei momenti passati qui, dei posti che ho visto e vissuto e che, specialmente alcuni mi resteranno dentro per sempre. Gli Emirati sono un paese già aperto al turismo, ai tour operator, al “progresso”…l’Oman non ancora, è un bel libro ancora chiuso, al massimo un libro appena aperto.

 

Ruwi la moschea Sultan Qaboos

 

Non so se, in questo splendido viaggio, ho trovato quello che cercavo ma sono sicuro di aver incontrato tantissime cose che non cercavo semplicemente perché non ne sapevo l’esistenza. 

 

Dubai notturna dall’aereo

 

 

Lun 17 gen

Ore 9, sono sbarcato a Fiumicino…sono stanco e me ne torno a casa…ciao ciao…

 

 

Info pratiche

Oman ed Emirati Arabi Uniti hanno tutto quello di cui c’è bisogno. Hotel in quantità industriale negli Emirati, lusso sfrenato ma anche sistemazioni e localini accessibili. Specie nella zona di Deira a Dubai si trovano molti alberghetti anche a 15/20 eur a notte con colazione.

In Oman le sistemazioni non mancano di certo anche quelle di lusso più famose, ma di alberghi a basso costo ce ne sono pochi, in particolare al di fuori di Muscat.

Gli Emirati sono pieni zeppi di ospedali, farmacie, pronti soccorso ed in particolare dentisti ed oculisti…l’Oman ha meno densità di ospedali ma sono tutti nuovissimi.

Le strade sono la nota pratica più lieta, ovunque ottime e larghe tranne che nel fantastico Musandam.

I prezzi, sembrerà strano, ma sono più bassi negli Emirati che in Oman, a Dubai, Abu Dhabi si mangia e si gira con pochissimo mentre a Muscat, Nizwa, Salalah si spende qualcosa in più.

Il clima è ottimo in questo periodo, anche se la notte fa freddino ed in generale, se non c’è il sole, a gennaio l’aria è fresca, il periodo migliore comunque resta l’autunno e l’inverno (in autunno a Salalah c’è il festival del Monsone) ma fino a marzo/aprile il clima è buono, poi diventa un forno…

I mezzi di trasporto pubblico sono molti e vari, si va dai pullman a lunga percorrenza ai minibus fino agli onnipresenti taxi da prendere soli o in compagnia, in genere funzionano tutti bene ma alcune località sono mal servite.

Vino, birra ed alcool in genere non ce ne sta, siamo in 2 paesi musulmani, per gli stranieri è possibile avere alcool nei locali dei grandi alberghi ma costa caro e per qualche giorno se ne può fare a meno.

La religione nei due paesi non è vissuta con estremismi e oppressioni, specie negli Emirati, ci sono tantissime persone vestite all’occidentale o con sgargianti vestiti le donne e bianchi gli uomini, ma bisogna rispettare comunque le usanze e il modo di vivere dei musulmani, vestendosi con gusto e senza scoprirsi troppo, inoltre nelle moschee e molto difficile entrare.

Guida usata Lonely Planet Emirati e Oman in inglese

Spesa complessiva approssimativa comprendente aereo, sistemazioni, spostamenti, pasti vari ed altre spese = 1400 euro circa.

 

 

 

Link internet che mi sono stati molto utili come ricerca puoi metterli insieme alle info pratiche

 

link per Emirati Arabi

http://www.sharjah.org/ 

http://www.dubaicityguide.com

http://www.uae.org.ae/

http://www.hydropolis.com

http://www.dubailand.ae/

http://www.burj-al-arab.com/

http://www.thepalm.co.ae/

http://www.visitdubai.info/

 

link per Oman

http://www.zubairtours.com/ 

http://www.omanet.om/flash.html

http://www.beautifuloman.com

http://www.destinationoman.com

http://www.omanaccess.com

http://www.khasabtours.com

 

 

Buon viaggio a tutti e alla prossima

 

Marco P.    marcoparad@yahoo.it

 

 

 

 

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