intervistato da Francesco di www.tripiteasy.it

 

La passione sfrenata per i viaggi ha portato Michele - che di lavoro fa il dentista a Como - ad aprire un blog di viaggi quando ancora ne esistevano pochi e il concetto di Travel Blogger era sconosciuto. Il suo viaggiareliberi.it è uno spazio di scambio, condivisione, chiacchiera che parte dal viaggio, ma si spinge molto oltre. Così tanto da uscire dallo schermo e diventare una community in carne e ossa, i viaggiatori liberi, un gruppo aperto a tutti quelli che hanno il piacere di incontrarsi, raccontarsi storie, bere un bicchiere di vino e stare bene insieme. Anch’io ho partecipato ad uno degli incontri e di recente ho incontrato di nuovo Michele per una pizza, una birra e quattro chiacchiere.

 

Ciao Michele, cosa ti ha spinto nel 1999 ad aprire viaggiareliberi.it?

Ho sempre avuto la passione per i viaggi, ma a quei tempi internet era nell’età della pietra e io non avevo neanche idea di cosa fosse un sito; tutto in realtà è nato per caso. Un giorno ho visto un articolo su Panorama che spiegava in pochi passi come aprire un sito. Mi sono incuriosito, ho seguito tutti gli step e dopo l’ultimo clic avevo creato una pagina con un dominio lunghissimo/michelespiriticchio. Molto felice per avercela fatta al primo colpo, mi sono chiesto: “E ora come riempio queste pagine bianche?” Così ho cominciato a scansionare alcune foto di viaggi e in ogni pagina mettevo qualche immagine con una breve didascalia.

 

Di strada ne hai fatta da quel momento, come è continuato il tuo lavoro di blogger per caso?

Un giorno ricevo una email di una persona che mi faceva i complimenti e mi chiedeva informazioni su una meta in particolare. Non ci credevo! Per me era incredibile che qualcuno lontano da me e sconosciuto potesse venire in contatto con i miei pensieri, cominciavo a capire la potenza di questo mezzo. Da lì in poi ho cominciato a ricevere moltissime email (anche 70 a settimana) con richieste di informazioni, consigli e addirittura con diari di viaggio da pubblicare. In quel periodo i siti di viaggi erano pochi e il mio è “esploso” in brevissimo tempo.

 

La filosofia che ti ha sempre ispirato è la condivisione e una delle cose più interessanti del tuo sito è la modalità di collaborazione, vero?

Si, il motivo che mi ha spinto a continuare e a crescere è sempre stato quello di condividere e diffondere conoscenza. Ad un certo punto ricevevo troppe email e non riuscivo a gestire tutto il lavoro, così ho cominciato a chiedere alle persone con cui mi sentivo più spesso se volevano aiutarmi e mettere a disposizione la loro conoscenza. Ho creato delle mailing list suddivise per paese che utilizzo ancora adesso per cui ogni volta che ricevo una richiesta di informazioni su un determinato argomento/paese (es. Marocco) la giro a tutti quelli che hanno dato la disponibilità e loro rispondono liberamente se e quando possono. Con questo semplice sistema chiunque mi scrive avrà a disposizione la mia conoscenza più quella di tutti gli appartenenti alla nostra community!

 

Ad un certo punto decidi di portare fuori dal pc la tua community, come ti è venuta questa idea così originale?

Anche in questo caso nulla di programmato. Io e un amico, anche lui con un piccolo sito, conosciamo altri due appassionati di viaggi e blog. Ci vediamo ad una prima cena e poi ad un’altra a cui si aggiungono altre 3/4 persone. Io all’epoca avevo già molti contatti che gravitavano attorno a Viaggiareliberi e quindi, in occasione della serata successiva, decisi di estendere l’invito anche ai ragazzi della community che abitavano in zona. Questa cosa non piacque a chi aveva cominciato ad organizzare queste cene e quindi tutto finì lì. Però io ero curioso di conoscere quelle persone con cui mi scrivevo da tempo e volevo organizzare qualcosa e a quel punto...per conto mio. Ho buttato l’idea ad un gruppetto del Veneto con cui mi scrivevo spesso e nel novembre 2003 abbiamo organizzato un pranzo con più di venti persone. E’ stata un’esperienza fantastica e quindi mi sono dato l’obiettivo di organizzare qualcosa in tutte le regioni italiane. E ci sono riuscito! Da allora ogni anno organizzo almeno un paio di incontri di Viaggiatori Liberi in giro per l’Italia.

 

Ci spieghi cosa sono gli incontri di Viaggiatori Liberi?

Sono incontri aperti a tutti, viaggiatori e non, a chiunque abbia voglia di trovarsi, condividere esperienze, scambiare idee e fare quattro chiacchiere in libertà assoluta. Spesso qualcuno mi chiede: “Ma cosa si fa?” e io rispondo “Niente” Arrivi, trovi altre persone come te aperte e curiose e inizi a parlare. Ognuno deve passare il proprio tempo nel modo migliore, ognuno deve essere appunto “libero” di fare ciò che preferisce. L’ambiente è rilassato, chi partecipa ha voglia di interagire e tra un bicchere di vino, una passeggiata e una serata a guardare le foto di altri viaggi alla fine del weekend si stringono nuove amicizie, alcune che durano da anni.

 

Qual è secondo te la cosa più interessante di questi incontri, quella che ti emoziona di più?

Per me è fantastico conoscere persone con cui magari mi scrivo da anni e creare con loro e tra loro delle relazioni libere, sincere e stimolanti. E’ molto gratificante per me organizzare degli incontri in cui le persone si conoscono, si trovano in sintonia e poi rimangono in contatto. E’ un piacere che mi rimane anche quando tutto finisce.

 

Non hai pubblicità, non sponsorizzi il tuo sito, non lo promuovi tramite social network, ma ti fai in quattro per la tua community sia digitale che fisica. Cosa ti spinge a continuare questo “lavoro” dopo tutti questi anni?

Io, per fortuna, ho già un lavoro che mi garantisce stabilità, tutto quello che faccio per viaggiareliberi lo faccio per passione. Non sono interessato a promuovermi, nè a tirar su qualche centinaia di euro con dei banner. Quello che mi piace fare è continuare a conoscere persone nuove, scoprire luoghi, idee, esperienze e mettere in contatto persone con gli stessi interessi e passioni. E’ una cosa da cui traggo grandi soddisfazioni anche se dopo tanti anni a volte mi sento un po’ affaticato e allora alla fine di un incontro lancio la provocazione: “La prossima volta organizzate voi”, ma poi chissà come mai...alla fine devo organizzare sempre io! (ride)

 

 

 

 

 

 

www.viaggiareliberi.it