Madagascar

Diario di viaggio 2008

di Paolo Bastia

 

 

 

--prima parte 'gli altipiani' da Antananarivo a Toliara--

Con la guida Eugene (eugène rakotobe <eliotlestar93@yahoo.fr>) che ci accompagna in macchina (un furgoncino 4x4) percorriamo in 7 giorni la rn7 che da Tana arriva a Toliara, la strada e' in ottime condizioni interamente asfaltata, paragonabili ad una nostra strada provinciale di secondaria importanza. Eugene è una ottima guida con buone tariffe, parla francese e un po' di italiano.

 

 

9 Aprile 2008
Ci svegliamo, colazione al Sakamanga! Cambiamo i soldi.

Appena usciti da Tana, iniziano i paesaggi rurali, semplici, fino ad Antsirabe, è un incantevole susseguirsi di risaie e dolci valli. Non si incotrano spesso altri veicoli, al più qualche carro, la cosa che colpisce di più è la semplicità con cui vivono gli agricoltori, i villaggi non sono raggiunti dall'energia elettrica, se non i paesi più grandi sulla strada, non esistono macchine agricole, tutto è rigorosamente fatto a mano. Tutta la strada, nei giorni successivi, da Antananarivo fino a Ranohira ed oltre, sarà un susseguirsi di sorprese, e la bellezza del paesaggio è superiore ad ogni aspettativa. Le persone sembrano in perfetta armonia con il paesaggio. La povertà è evidente, inizialmente anche imbarazzante. Lungo la strada e nei sentieri visibili dalla strada, donne con carichi sulla testa e bambini, ragazzini solitamente scalzi ma con colorate divise scolastiche. Il loro sguardo è pieno di stupore, alla vista dei turisti bianchi.
Arriviamo ad Antsirabe, la visitiamo in pousse puousse, vinto l'imbarazzo nell'usare un mezzo così arcaico, trainato dall'uomo (Eugene, l'autista-guida è stato categorico: 'loro vogliono lavorare'). C'è un forte tubamento nel vedere situazioni di estrema povertà nella città, ma l'atmosfera è serena e l'artigianato e la città è autentica.
dormiamo ad Antsirabe al green park hotel (molto carino ed a buon mercato).

10 Aprile 2008
Il giorno seguente andiamo a Ranomafana e la raggiungiamo in serata. Scegliamo dove dormire, buttiamo un occhio il bellissimo "hotel domaine nature" ma completamente vuoto, poi decidiamo di stare in un altro hotel con bungalow più avanti nel paese, sempre sul fiume, meno bello ma almeno c'era qualcun'altro.

 

11 Aprile 2008

Visita al parco di Ranomafana, ci danno un po' noia le sanguisuga, ma osserviamo diverse specie di lemuri e visitiamo l'umidissima foresta fluviale. Il verde impera. In serata partiamo con l'idea di arrivare ad Ambalavo. Il paesaggio è straordinario. La zona della popolazione Betsileo e delle risaie è una meraviglia, ma il paesaggio lentamente cambia. Mangiamo a Fianrantsoa e dormiamo ad Ambalavo, all' Hotel Aux Bouganvilles. Meravigliosa cittadina, gradevole, alle sera facciamo una passeggiata, ancora una volta ci colpisce la povertà, ma le persone sono molto dolci.

 

12 Aprile 2008

Visita alla cartiera (di fianco all'hotel) e di nuovo in viaggio nell'altipiano verso Ranohira, entriamo nel territorio della popolazione Bara, popolazione di allevatori di zebù. Dormiamo a Ranohira (hotel joyau d'Isalo) ed organizziamo la visita al parco dell'Isalo, nei 2 gioni seguenti.

Parco dell'Isalo, Il primo giorno visitiamo: l'altipiano con vista panoramica sul massiccio, la piscina naturale e diverse cascate, facciamo il bagno in un paio di posti (7 ore di cammino)

Il secondo giorno visitiamo il selvaggio canyon dei rats e quindi il canyon dei Makis, interessante la passeggiata per raggungere i canyon, in mezzo alle (poche) coltivazioni dei Bara. Ottima la guida trovata da Eugenio.


Il paesaggio dell'Isalo è unico al mondo, possibilità di fare trekking fino a 7 giorni. Almeno due giorni vale la pena visitarlo. Unico problema, mi ero portato dietro troppa attrezzatura fotografica, più l'acqua avevamo troppo peso, perchè i percorsi sono piuttosto impegnativi.


14 Aprile 2008

Proseguiamo in macchina con Eugene verso Tulear (Toliara) ci fermiamo a Ihosy per cercare una banca, ma è sabato... la città di Ihosy (capitale dei Bara) non ha attrazioni turistiche, ma è affollata e mi ci sarei fermato volentieri a fare foto nei mercati. Letteralmente centinaia di persone sono impegnate in uno scavo al margine della strada (sempre la rn7). Pian piano si scende dall'altipiano e nel tardo pomeriggio arriviamo a Toliara. Dormiamo nei bungalow dell'hotel Escapade. Buon rapporto qualità prezzo, ma il ristorante è caro, meglio andare in centro e mangiare in uno dei tanti posti, anche ottimi quelli gestiti da italiani. Belli anche i bungalow del longo hotel ma più cari e lontani dal centro. In serata organizziamo la seconda parte del viaggio: consegna di una valigia di farmaci ad un ambulatorio ad andavadoaka.


Andavadoaka dista 180 km da Toliara, sulla pista di sabbia che lungo la costa ed in parte dentro la foresta spinosa di Ifaty, raggiunge Morombè, tutti ci parlano di un viaggio duro, in posti straordinari, abitati dalle popolazioni dei pescatori Vezo, che vivono isolatissimi, senza energia elettrica, di sola pesca. Sarà proprio così, ma con il viaggio abbiamo l'unico serio problema della vacanza.
Eugenio non ha un mezzo adeguato (è necessario un 4x4 molto alto) e correttamente si tira indietro, ma ci trova prontamente una macchina gia disponibile il giorno dopo. Con la macchina naturalmente si affittano anche gli autisti (2 persone)


--seconda parte consegna dei farmaci pista da Toliara ad Andavadoaka e ritorno--

 

sempre in 4x4 ma con un altra 'agenzia', percorriamo la lunga pista di sabbia previsti in tutto 5-6 giorni con sosta al mare, qui avremo l'unica esperienza negativa.

 

15 Aprile 2008

Eugenio ci presenta il proprietario della macchina, il quale ci presenta gli autisti, la macchina è vecchia, ma questo signore ci rassicura dicendo che la macchina era in grado di arrivare a Andavadoaka, dice inoltre che gli autisti parlano francese (non era vero). Compriamo 60 litri di gasolio, che dovrebbero bastare per andare e tornare secondo quanto ci era stato detto. Partiamo presto, ma ancora in città la macchina ha un guasto... ci dicono che cambiamo macchina, ma invece riparano l'alternatore... questo gia doveva farci insospettire. Salutiamo Eugenio e pieni di entusiasmo partiamo. Da Toliara a Ifaty la strada è piuttosto popolata, gia in pessime condizioni e polverossisima. Dopo 2 ore di macchina, mangiamo ad Ifaty (ultimo avamposto turistico) celebre per le immersioni. Prima mangrovie, poi una spiaggia bianca e un mare meraviglioso sono il paesaggio che si intravede dalla jeep. Dopo Ifaty i villaggi gia sembrano molto isolati. Dopo il paese di Manombo la pista diventa molto dura, ci fermiamo spesso, il ragazzino accanto all'autista (una sorta di secondo autista) scende spesso per togliere sabbia da davanti alle ruote con una vanga. Dopo Manombo comincia anche la foresta spinosa. Ci fermiamo a fare foto in un paio di villaggi, appena scendiamo dalla macchina i ragazzini corrono, e tutto il villaggio si mette in posa! Qualche ragazzino insiste per avere un ragalino... non cediamo. Nei villaggi Vezo (così si chiama la popolazione di nomadi che popola queste coste) è tutto fermo a 1000 anni fa: capanne interamente in legno, un pozzo per l'acqua, tante piroghe ed assolutamente nessun segno di modernità. La macchina soffre e molto tardi arriviamo a Tsifota uno sperduto villaggio, Salary è circa a metà strada tra Toliara ed Andavadoka, ma Salary è ancora molto lontana, a Salary c'è l'unica possibilità di dormire in un bungalow. La macchina fatica e procede molto lentamente, addirittura scendiamo anche per spingere in un certo momento, il 4x4 viene inserito con parsimonia, solo nei punti peggiori (ogni 10 metri) siamo sempre fermi.. addirittura l'acqua comincia a bollire nel radiatore... ci fermiamo, aspettiamo con fiducia, ancora abbiamo il sorriso. Ripartiti! E l'autista comincia ad adottare uno stile di guida molto sportivo, in pratica tenta di superare le zone sabbiose cercando di mantenere una velocità elevata, curve in contro sterzo ed in pratica partecipiamo ad un really! Lui sembra divertirsi, è molto abile, ma ogni tanto ha il volto teso. La jeep è vecchia quasi senza ammortizzatori, per noi passeggeri è molto dura. Alle 17 circa arriviamo a Salary (posto straordinario e di cui avevo sentito parlare). A Salary Sud c'è un unico edificio in muratura, la spiaggia ha dune bianche ed altissime. Naturalmente è una follia proseguire e quindi visitiamo un lussuoso, ma completamente vuoto resort turistico (il Salary Bay) ma poi ci fermiamo nell'unico altro luogo abitato: i bungalow di 'Francesco e Cloe'. Francesco è un italiano a Salary per amore: sposato con Cloe una donna malgascia, sta costruendo dei bungalow, per ora ne ha 4. Sono 14 anni che vive li. Parliamo tutta la sera e fortunatamente ci ospita e passiamo la notte in quel paradiso terrestre. Ma siamo (giustamente) preoccupati per la strada, Andavadoka è ancora lontana.. (3 ore con una macchina normale) ed in mezzo non c'è nulla, naturalmente i cellulari non funzionano in Madagascar lontano dalle città, se la macchina si rompe .. è un casino!! Da lì passa al limite qualche carro trainato dagli zebù.. se va bene. Il giorno dopo partiamo e dopo 5 ore di tensione, insabbiamenti e passaggio da luoghi davvero fuori dal mondo... aquile, uccelli stranissimi, scorci straordinari sul mare smeraldo e blu, qualche Baobab!! arriviamo ad Andavadoaka! Ma abbiamo consumato ¾ del carburante! Segno del fatto che la macchina ha qualcosa che non va. Consegnamo i farmaci al Laguna Blu, adiacente all'ambulatorio, vediamo con orgoglio l'ospedale in costruzione.

Andavadoaka ha diverse baie, in 3 baie ci sono 3 strutture in cui è possibile dormire:

il Coco Beach è il più spartano, vicino al paese di Andavadoaka, poi a pochi km il Manga Lodge e poi a nella baia successiva il Laguna Blu (di livello indubbiamente superiore agli altri) adiacente al villaggio di Ampasilava. Non dormiamo al Laguna Blu ma preferiamo le tariffe del Manga Lodge (di gestione francese) siamo gli unici ospiti! Ci sembra il migliore come rapporto qualità-prezzo, inoltre, è comunque molto bello, ci passiamo 3 meravigliosi e romanticissimi giorni. Facciamo anche una escursione in piroga nella desertica isola di Nosy Hao. Fantastica. Andiamo a vedere da vicino i Baobab (buffo spettacolo della natura).

Il ritorno sarà l'unica brutta esperienza della vacanza: compriamo gasolio dal Laguna Blu a caro prezzo (a loro serve per il generatore) e per fortuna che ci sono stati loro altrimenti saremmo rimasti senza carburante!!! Salutiamo tutti e la mattina all'alba partiamo! Un viaggio da incubo, con rottura definitiva del 4x4 dopo roccambolesche riparazioni e soste forzate in mezzo al nulla o quando andava bene in mezzo ai villaggi di pescatori... unica nota positiva la fermata ad Ambatomilo (che posto!), con buonissima colazione con prodotti locali, in un inaspettato 'bar-hotel' in mezzo al nulla, interessante la possibilità di alloggiare lì.

Dopo tanto tempo e tensione la jeep sembra arrendersi... ma Salary è vicina: si vede ad occhio! Gli autisti sgonfiano le ruote .. e ritirano fuori gli attrezzi ..per ripararlo.. ma sembrano suggerirci di arrivare a piedi Salary Sud dove ogni tanto parte un camion-brousse per Toliara. Allora con lo zaino in spalle abbandoniamo il mezzo al suo destino, a piedi, camminando solamente 15 minuti sulla spiaggia approfittando della bassa marea tagliando la baia, arriviamo 'via mare' al Salary Bay, lussuoso resort, privo di turisti al momento... il personale, sbigottito ci dice che hanno un 4x4 !! ed a caro prezzo decidiamo di proseguire con loro, ma prima di accettare però ritroviamo gli autisti che sono riusciti a far muovere la macchina (anche grazie al fatto che non c'era il nostro peso) e ci portano a Salary Sud per chiedere informazioni riguardo al camion in partenza il giorno seguente.. ma essendo domenica potrebbe non partire... unica possibilità il 4x4 del Salary Bay! Lasciamo gli autisti al loro destino (parlando solo Malgascio era anche difficile capire cosa volevano dirci, ma loro avevano una tenda e sembravano contenti che ci arrangiassimo in altro modo)... Eravamo molto arrabbiati con quel cane che ci ha affittato la macchina. Scarsissima professionalità e ci teniamo ad avvisare i viaggiatori di affidarsi a compagnie con mezzi buoni (noi in Italia eravamo stati avvisati, ma sul posto, non abbiamo capito la pochezza del mezzo). Il signore da evitare si chiama Rakatonanahary Harper Lydas ("Le professionnel" il nome della 'agenzia'). Arrivati alla città di Toliara (Tulear) ci arrabbiamo con questa persona (dovevamo ancora saldare, avevamo solo pagato un anticipo) ma lui pretende tutto il denaro discutiamo, poi alla sera sparisce, ed il giorno seguente otterrà il denaro: ci fa venire a prelevare in hotel dalla polizia armata di mitra la mattina presto! Siamo amareggiati ed umiliati! Teoricamente doveva rimborsarci lui quanto speso per il 4x4 da Salary a Toliara.. ma noi semplicemente volevamo pagargli solo il viaggio di andata... visto il disastro e tutto il gasolio che si è bevuta la sua macchina. In caserma, spaventati, ovviamente paghiamo la cifra inizialmente patuita anche se ingiusto, pur di poter seguire la nostra vacanza senza problemi! Telefono ad Eugenio per avvisarlo che la persona indicata da lui non è affidabile e professionale, per una coincidenza ritroviamo Eugenio qualche giorno dopo a Toliara ed insiste per rimborsarci quanto preteso con la forza del signor Harper Lydas. Noi non vogliamo perchè lui ha avuto la sola colpa di non aver capito che il mezzo era inadeguato, ma lui insiste accettiamo il denaro, ascolta il racconto della disavventura conviene con noi che è un comportamento folle e poco lungimirante quello di 'le professionel'. Da evitare lo ripeto.


--terza parte ad Anakao--

 

In barca (un motoscafo) andiamo ad Anakao per stare ancora al mare, poi torniamo a Toliara, per prendere il volo per Tana.

20 Aprile 2008 - 23 Aprile 2008

Facciamo il classico giro ad Anakao, in barca (basta macchina!) andiamo ad Anakao e ci rimaniamo tutto il tempo rimasto (purtroppo solo 2 notti) prima del volo che ci riporterà alla capitale.

Il posto è meno isolato rispetto al nord di Toliara, ma comunque bello, le emozioni però non finiranno... una tempesta si abbatterà sulla nostra capanna... curiosità: con noi si imbarca una cucciolina di lemure, che verrà  tenuta dai ragazzi che lavoravano nei nostri bungalow, quindi avremo l'opportunità di stargli a contatto.. non proprio nel suo ambiente naturale... ma era molto affettuoso.


Dormiamo al 'Tranou Mena' forse la sistemazione più economica, la capanna è in legno, proprio sul mare (una palafitta), molto spartana, ma è quello che cercavamo: semplicità e natura. Doccia con secchi e nessun bagno, ma non serve a molto in quel posto. Il 'Tranou Mena' si rivelerà una buona scelta, è ubicato dopo il paese dei pescatori, non siamo gli unici ospiti: ci sono anche 2 ragazzi francesi della Reunion, li da tempo. La cucina è di scarsa qualità, ma è possibile, facendo 2 passi mangiare in altri posti ( a prezzi più alti però). Eccezionale invece il pane fatto dalla gentilissima ragazza che lavora li, che ci risulterà particolarmente simpatica.

Sopra la grande duna la 'reception' unica struttura parzialmente in muratura, dotata anche di un bar molto spartano ma con biliardo tutto all'aperto in una terrazza molto esotica. Personale malgascio sempre sorridente e gentile.

primo giorno

Facciamo una escursione in piroga alla vicina isola di Nosy Ve, davvero molto carina (è una riserva naturale), assieme al personale del bungalow, che ci accompagna, troviamo diverse specie di uccelli unici.

secondo giorno

Giorno di relax! mare, spiaggia, passeggiata nel paese di Anakao. In serata viene una forte temporale, la nostra capanna è molto romantica, ma non è esattamente un posto sicuro..il vento è fortissimo ed a fatica riusciamo ad aprire la porta! Il vento fa volare addirittura un divano dalla terrazza! Ci rifugiamo nell'unica costruzione parzialmente in pietra nei dintorni.. la cucina dei nostri bungalow,  assieme al personale dei bungalow (le 2 ragazze che si occupavano di tutto), i 2 surfisti della Reunion (troppo preoccupati per provenire da una terra flagellata dai tifoni...), una gattina ed il piccolo lemure terrorizzato dalla gattina.... strano gruppo. Dopo un paio di ore il peggio passa e torniamo al bungalow, mentre le ragazze raccolgono in giro le tartarughe volate via !!  che buffo! In serata continua ad esserci molto vento e pioggia e le ragazze sono così gentili da portarci la cena dentro la capanna! Indimenticabile, anche se le candele faticavano a rimanere accese per il vento che, ovviamente, filtrava dei legni.

In barca per tornare a Toliara troveremo un mare molto agitato!! Appena usciamo dalla barriera corallina le sono onde alte ma alte davvero! e fortunatamente compatte, o meglio gli scafisti stanno ben attenti a non andare dove le onde si rompono, altrimenti penso non ci sia possibilità di superarle. Non è stato un viaggio rilassante nemmeno questo, ma ci ha regalato una particolare emozione: incrociamo  uno stormo di fenicotteri rosa che vola molto basso vicino ad una isola di corallo, che quasi affiora e segnala l'inizio della barriera corallina e quindi anche la fine delle onde gigantesche!

24 Aprile 2008

Toliara di nuovo..

Come scrivevo prima, riincontriamo Eugenio per caso, saputo del contrattempo insiste per rimborsarci parte del viaggio ad Andavadoaka e siccome è libero, gentilissimo ci accompagna pure all'aereoporto... e voliamo ad Antananarivo.

 

25 Aprile 2008

Visitiamo la capitale, piena di odori, povertà e persone. Andiamo al mercato di Andravoahangy, autentico ed economico naturalmente. Compriamo ottimo artigianato. Nauseante la parte riservata alle carni! Alla notte volo AirFrance per tornare a casa :(


Link set qualche foto Madagascar

 

 

Paolo Bastia  paolo.bastia@gmail.com 

 

 

 

 

 

 

Home ] AFRICA ] AMERICA ] ASIA ] EUROPA ] OCEANIA ]