MEXICO 2003

"Manu e Costanza che vanno in vacanza!"

di Costanza

 

Giovedi 13 febbraio

 Eccoci finalmente arrivate all’aeroporto di Città del Messico!!! Siamo rintontite dal viaggio ma così eccitate! All’uscita un gruppo di tassisti ci “assale” e vediamo di contrattare il prezzo migliore per farci portare all’albergo. La traversata di questa parte della città dà l’idea dell’immensità della stessa, anche se già avevamo avuto un’idea atterrando….luci, luci luci ovunque, a perdita d’occhio e mentre scendevamo non si vedeva neanche la pista, sembrava di scendere direttamente a casa di qualcuno……

Defe (dalle iniziali di Distrito Federal), così viene chiamata la capitalissima. Il nostro albergo si chiama Hotel Metropol, è abbastanza in centro (qui bisogna relativizzare) ma non ci dice molto. E’ l’unico prenotato tramite l’Agenzia, gli altri saranno una sorpresa, tranne l’ultimo trovato via Internet.

Che stanchezza…..a domani……

 

14 febbraio

 ….siamo sveglie molto presto ovviamente….bene, così riusciamo a fare tante belle cose. Innanzitutto, metro fino a Coyoacàn (in azteco “luogo dei coyotes”), un tempo insediamento a parte poi inglobato dalla capitale. Rimane però un po’ a se, ha belle strade di epoca coloniale e soprattutto è il quartiere dove si trova la casa-museo di Frida Kahlo, la meravigliosa casa azùl, dove si puo’ ritrovare un po’ dell’anima e della passione della pittrice che tanto ha amato e sofferto. Che emozione vedere il letto dove ha trascorso tanti anni immobilizzata tra un intervento e un altro, dipingendo autoritratti guardandosi allo specchio collocato nel baldacchino.

Pomeriggio allo Zocalo (la terza piazza più grande del mondo) a vedere la cattedrale, i murales di Diego Rivera nel palazzo della Costituciòn (dove è necessario lasciare il proprio passaporto all’ingresso).

Questa città è davvero speciale….tanto rumorosa e inquinata, però sarà che mi aspettavo di non poter respirare, tutto sommato trovo che a volte Firenze è molto peggio……per la prima volta noto che in Messico più che le insegne i negozi hanno dipinto sul muro e sulle saracinesche (se sono chiusi) quello che vendono o trattano. Che colori! Sono proprio come me li aspettavo.

Facciamo anche una specie di “americanata”: andiamo in cima alla Torre Latinoamericana, grattacielo con terrazza panoramica tra il 43° e il 44° piano, per avere ancora di più un’idea dell’immensità di questa megalopoli…..lo smog annebbia i contorni, ma non si riuscirebbe comunque a vedere i confini…..che belli i vulcani che la circondano…..

A fine giornata andiamo al Bosque de Chapultepec, il parco più grande della città, là c’è anche il famoso museo di antropologia, ma siamo distrutte e con i piedi gonfi, quindi nulla……

 

15 febbraio

Ci imbarchiamo sul volo interno per Tuxla Gutierrez, in Chiapas. Volo agitato, poi si scopre che l’aereo aveva problemi al carrello e alle strumentazioni…….meno male siamo atterrate….un po’ atterrite!

Da là prendiamo un autobus “Maya de Oro”, linea di lusso, per San Cristòbal de Las Casas. Per soli 44 pesos a testa ci danno una bottiglietta d’acqua gratis, l’autobus è molto spazioso e comodo, i bagagli li mettono loro nel bagagliaio, ma che vogliamo di più dalla vita?

 

San Cristòbal…..finalmente!! Che bello, quassù, è quasi freddo a 2260 mslm. Ci incamminiamo verso la “posada Jovel”, pensioncina consigliataci dalla guida e da Michele (che magari potrebbe scrivere una guida anche lui e fare concorrenza alla Lonely Planet…..). Il posto ci fa innamorare, la signora Victoria è molto gentile e l’unica stanza libera è una di quelle sull’altro lato della strada, la parte più nuova della posada, molto carina e comunque anche questa tutta colorata, ma quanto mi piace sto Chiapas ragazzi! Dovreste vedere la stanza dove si fa colazione, due pareti sono azzurre e due arancioni.

Facciamo una prima passeggiata perlustrando lo zocalo e altre stradine, certo non si può dire di essere fuori dal mondo perché in ogni angolo c’è un punto Internet e anche agenzie che organizzano escursioni varie nella zona e in Guatemala. Però questo posto ha in ogni caso un fascino speciale. Vediamo per la prima volta alcuni indios vestiti con i tipici costumi.

Visto che domani è domenica, meglio andare a visitare uno dei villaggi tzotzil (questo è il nome delle popolazioni maya che abitano in questa zona). Ok, domani alle nove partiamo con la guida locale.

La sera cena in un ristorantino chiamato “Maya Pakal”, ma non lo consiglierei.

 

16 Febbraio

Siamo in 11 più la guida, un ragazzo di nome Juan Carlo. Andiamo a San Juan Chamula, paese dove vivono solo gli indigeni e dove è severamente vietato scattare foto alle persone. C’è il mercato settimanale, che colori, davvero spettacolari. E’ molto interessante avere la guida che ci spiega le particolari usanze del posto e anche il fatto che a prima vista sembrano mancare donne che abbiano dai trenta ai cinquant’anni. In realtà ci sono, ma pare che dopo i trenta abbiano un declino così rapido che già ne dimostrano 50……

Le bancarelle vendono soprattutto stoffe e frutta, ma ci sono tantissimi bambini e bambine dalle lunghe trecce che vendono braccialettini di stoffa e cinture.

La chiesa è spettacolare, soprattutto dentro, con tutte le candele sparse sul pavimento ricoperto di foglie di pino perché gli indigeni non si sono mai abituati a pregare in un edificio vero e proprio. Cerco lo sciamano ma non riesco ad individuarlo. Qui lui funge da prete, psicologo e medico.

Parlerei di questo posto ancora e ancora ma mi sa che è meglio se finisco qui…

La guida poi ci porta in un paese vicino, San Lorenzo Zinacantàn, ma ci porta solo in una casa dove una cooperativa femminile vende stoffe e coperte dai colori bellissimi e decorate con fiori, soprattutto calle e girasoli (i girasoli lì non ci sono neanche!)

Una ragazzina ci mostra come fanno le tortillas e ce le offre con un formaggio dal sapore alquanto forte. Ci fa anche assaggiare il “posh”, distillato dal mais, una specie di grappa. Forte!

Tornate a San Cristobàl andiamo a cena in un ristorantino molto carino che consiglio a chi dovesse capitare da quelle parti: “El gato gordo” (il gatto grasso! Mi ricorda il mio gatto…).

 

17 Febbraio

Oggi giorno dedicato ai vari mercati di San Cristobal….che bello! C’è quello vicino alla chiesa di Santo Domingo, più da turisti diciamo. Ci sono un sacco di magliette con il subcomandante Marcos, in passamontagna s’intende!

Andiamo poi al mercado municipal, lì si che è un trionfo di colori, soprattutto per la frutta e tutti i differenti tipi di “chile”, grandi, piccoli, non posso fare a meno di comprarne un po’, peccato solo già seccati.

Non mi sono ancora abituata ai marciapiedi altissimi di questa piccola città…ho sempre paura di troncarmici una caviglia….sarà che qui a Siena i marciapiedi non ci sono proprio!

Che belle le gioiellerie dove vendono manufatti di ambra delle vicine miniere, che peccato che alla fine mi comprerò solo un paio di orecchini.

Andiamo anche a visitare “Na Bolom” (la casa del giaguaro), una casa ottocentesca molto bella (i patii delle case qua sono un vero spettacolo). Precedentemente era la residenza di una coppia di svizzeri, lei antropologa e fotografa, lui archeologo che ha lavorato a lungo agli scavi di Palenque. Adesso è una specie di museo fotografico, oltre ad albergo e ristorante. Davvero suggestivo. C’è anche un negozio che vende manufatti degli indigeni della Selva Lacandona.

La sera andiamo di nuovo a “El gato gordo”….così diventiamo un po’ gorde anche noi!!!

 

18 febbraio

Partenza in bus per Palenque, strada molto tortuosa, ma panorama spettacolare. I campi di mais in pendenza non li avevo mai visti, mi ricordano le colline toscane col granturco al posto delle vigne!

I maiali pelosi sono incredibili…..si, sono davvero pelosi!!

Mamma mia però, non ho mai visto tanta pubblicità della Coca Cola come in Messico…costa meno dell’acqua minerale, che vergogna…..

La situazione è tranquillissima, nonostante questa strada venga definita una delle più pericolose del Chiapas. Mah, forse di buio.

Arriviamo a Palenque abbastanza presto, il paese di per sé non è molto carino ma noi abbiamo avuto una “dritta” da parte di alcuni ragazzi italiani che ci hanno consigliato di andare a “Panchan”, a circa 2 Km di distanza dal paese in direzione delle rovine, dove si trovano varie strutture e cabañas immerse nella foresta. E’ davvero bello, andiamo dove c’è posto, da “Maragarita & Ed”. Purtroppo dobbiamo prendere una stanza normale, niente cabaña. Ma è molto carina e pulita, a 200 pesos a notte.

Esploriamo la zona, siamo un po’ isolate ma basta affacciarsi sulla strada e i colectivos passano con regolarità da e per le rovine.

Le sera scegliamo un ottimo ristorantino nella foresta, si chiama “Don Mucho”, la proprietaria è italiana, il cibo è buono e costa poco. C’è poi musica dal vivo tutte le sere!

 

19 febbraio

Oggi giornatona intensa! Mattina rovine di Palenque e pomeriggio cascate di Agua Azùl. Possiamo fare entrambe le cose, abbiamo una specie di tour con partenza dal Panchan e possiamo stare più di tre ore alle rovine, credo che basteranno.

All’entrata incontriamo una coppia di Trento e decidiamo di prendere una guida del posto. Purtroppo Ignacio, questo è il nome della guida in questione, non è questa meraviglia…..ci dà poche informazioni e la sera, leggendo la Lonely Planet, ci accorgiamo che di tante cose non ne ha parlato proprio….poverino però, ha detto che aveva sonno perché la sera va a letto troppo tardi, colpa delle ragazze straniere, soprattutto scandinave, che non gli danno tregua…..voi non l’avete visto ma noi si….non ci credo neanche!!!!

Palenque è spettacolare, è il primo sito maya che vedo ma già me ne innamoro…..per sentito dire so già che sarà quello che preferirò, per il fatto di essere il più antico dei tre che visiteremo e soprattutto per l’ambiente naturale che lo circonda.

Il pomeriggio siamo partiti e dopo una sosta alla cascata di Misol –Ha (bella ma non tutto questo che) ci siamo diretti ad Agua Azùl. Arrivate là andiamo a fare un giro lungo il fiume per osservare le cascate più da vicino. L’acqua era davvero turchese, meno male, pare che a volte sia molto torbida, dipende dalla stagione. Fare un bagno è molto rinfrescante. Il sito di per sé è in ogni caso molto turistico, con ristoranti e bancarelle ovunque.

Ritorniamo poi al Panchan e torniamo al Don Mucho, ci era piaciuto troppo!

 

20 febbraio

Purtroppo oggi è il giorno di partenza, addio Chiapas, lo Yucatàn ci attende, non prima di circa 9 ore di viaggio in autobus…..fino a Mérida. Meno male che facciamo tre soste ad altrettante stazioni del bus, così ci sgranchiamo un po’ le gambe.

La maggior parte degli italiani che abbiamo incontrato aveva fatto il giro opposto al nostro, cominciando dallo Yucatàn per andare in Chiapas….forse così sarebbe stato meglio, non so , il fatto è che mi è piaciuto così tanto il Chiapas che l’arrivo nella capitale dello Yucatàn è quasi uno shock. Carina, per carità, ma il nostro corazon è rimasto a San Cristobal. Poi ci sono un sacco di ragazzi del posto che ci riconoscono come italiane (sarà la mia faccia o il mio zaino Invicta?…..) e ci attaccano dei bottoni di mezz’ora per poi chiederci di comprare un vero, inimitabile cappello di Panama.

Comunque rimaniamo solo un giorno, nulla di eccezionale da segnalare in questa città, tranne la possibilità di trovare sempre musica dal vivo la sera nelle piazzette.

 

21 Febbraio

Giratina in città e poi partenza per Valladolid con l’autobus delle 13:30. Una volta arrivate rimaniamo un po’ deluse perché il paese è grazioso ma dalla descrizione fatta dalla Lonely Planet ci aspettavamo di più….anche dall’albergo, definito “un gioiello moderno”….ma dove? Però è pulito e molto economico (150 pesos per una camera doppia con bagno), quindi va più che bene. Dormirò con i tappi perché il ventilatore fa un casino micidiale.

Giratina in centro, cenina in un bel posticino tutto arancione (uno dei miei colori preferiti) e a nanna presto (nòva!) perché domani andiamo a Rio Lagartos (letteralmente “fiume degli alligatori”…..). Abbiamo scritto un e-mail a un nostro collega guida naturalistica, tale Ismael Navarro, domani appena arrivati ci porterà a fare un giro con la lancia. Speriamo di vedere un sacco di uccelli!

 

22 Febbraio

Prendiamo il bus per Tizimin, là dobbiamo cambiare per Rio Lagartos. In ambedue i casi prendiamo autobus di seconda classe, ma tanto il viaggio è breve e poi sono comunque comodi. L’autista tiene la musica a tutto volume, che ganzo!

Arriviamo in questo povero villaggio di pescatori, chissà se Playa del Carmen era così prima di diventare meta dei turisti da tutto il mondo.

Qui c’è l’estuario del fiume e una riserva della biosfera, con mangrovie e un notevole numero di specie avicole. Ci sono anche gli alligatori ovviamente, ma è molto difficile vederli. Da maggio a settembre si possono anche vedere le tartarughe marine, ma ahimè, per noi non è stagione.

La nostra guida parla italiano ma durante il viaggio abbiamo incontrato una coppia di canadesi e per dividere la spesa della gita andiamo insieme, tanto lui parla anche inglese e va bene lo stesso.

La barchetta a motore è ancorata di fronte a un ristorante, l’unico praticamente della zona. Saliamo e viaaaaaaaa……..durante il tragitto ci avviciniamo alle mangrovie sperando di intravedere alligatori ma nulla purtroppo. Vediamo molti pellicani, aironi cenerini, aironi bianchi maggiori, e un bellissimo airone tigre, mai visto prima, bellino comodo nel suo nido. Anche una meravigliosa aquila pescatrice.

Poi compare all’orizzonte una macchia rosa fucsia, sono loro, i famosi fenicotteri. Ce li abbiamo anche in Italia (in Sardegna e nella laguna di Orbetello in Toscana), ma il loro rosa è meno acceso di questo. Prendono quasi fuoco! Che belli, maestosi e graziosi allo stesso tempo. Peccato non avere una macchina fotografica degna di questo nome……mah!

A un certo punto Ismael ci porta in un posto strano dove c’è un ruscello rosa, sembra un brodino di gamberetti e ci sono molti depositi di sale. Sembra che il colore sia dovuto a delle alghe che contengono betacarotene…..Insomma, dentro a questo brodino si galleggiava che era una meraviglia, tanto era il sale che conteneva, anche se la profondità era irrisoria. A dire il vero non ho provato personalmente ma la mia amica Manu si.

Al ritorno l’unico problema è che abbiamo dovuto aspettare due ore e mezza a Tizimin per l’autobus di ritorno per Valladolid…..non è che questa località offra molto a dire il vero…..ma il modo di andare a mangiare qualcosa in un ristorantino l’abbiamo trovato!!!! Non ci smentiamo mai…..

Seratina piacevole nel miglior ristorante di Valladolid con i nostri nuovi amici canadesi e un’altra coppia inglese. Finora non abbiamo trovato altre ragazze italiane che viaggiano in coppia. Tutti gruppetti o coppie di fidanzati/sposi.

 

23 Febbraio

Autobus delle 7:30 per Chichen Itzà…presto, ma con caldo che fa è meglio scalare el castillo un po’ prima. In realtà lo facciamo per evitare la folla, visto che oggi è domenica e la guida dice che è gratis…..ma, grandissima fregatura, dallo scorso dicembre hanno reintrodotto il biglietto obbligatorio anche la domenica…..che delusione!

Questa volta non prendiamo la guida locale, facciamo da noi. Il primo impatto è impressionante. El castillo si erge nella sua imponenza, che emozione! Come prima cosa, partiamo alla sua scalata. Che buffo, se avete la Lonely Planet leggete cosa dice riguardo alla scalata delle piramidi maya…..testuali parole….”ogni anno almeno una persona scivola sulle scalinate delle antiche piramidi del Messico, sfracellandosi al suolo”….ma secondo voi non è terrorismo psicologico questo? Senza contare cosa dice sulle donne che viaggiano da sole…..ma noi, sprezzanti del periglio, siamo andate….insieme ai vecchiarelli che reggevano l’anima coi denti, il che ci ha tolto un po’ di gusto dell’impresa….;-))))))).

E’ tutto molto bello, comprese le iguane che scorrazzano felici e si fanno anche fotografare volentieri. Peccato soltanto che per motivi di mancanza di elettricità non sia possibile visitare “El Tùnel”, la stanza con il trono a forma di giaguaro, rosso e con gli occhi di giada. Ci dobbiamo accontentare di una cartolina.

 

24 Febbraio

Oggi grande giorno di attività fisica!! Noleggiamo le biciclette da Antonio “Negro”Aguilar, definito dalla guida “un vero personaggio”…..pare che le bici da lui noleggiate non siano proprio il massimo…ma lui è buffissimo…..oioi, speriamo bene….ma c’è la pista ciclabile, meno male….è che con questo caldo anche in piano non è una passeggiata, ma noi ce la faremo senz’altro, cosa sono 30 minuti per arrivare al cenote Dzitnup (ma lo riuscite a pronunciare voi questo nome? Mah…….) e a quello Samulà, lì vicino (anzi,là…..) Questi specchi d’acqua sotterranei sono davvero spettacolari, con le stalattiti che pendono. L’altro è meno bello ma ha un albero sul soffitto le cui radici cascano giù fino a raggiungere l’acqua. Il tempo di un bagnetto nel primo e poi via, di ritorno…..puff! pant!

Prima di riportare le bici sosta obbligata alla Chiesa di San Bernardino da Siena, se non ci andiamo noi ma chi ci deve andare? Molto grazioso il prato intorno (le chiese di per sé qua non mi hanno impressionato, tranne quella di San Juan Chamula).

All’ora di pranzo siamo già di ritorno e ce la facciamo a farci l’ultima doccia prima di lasciare la stanza….siamo fuse…..prendiamo l’autobus per Tulum…mar dei caraibi, arriviamo!!!

 

Tulum è un paese in sviluppo, ancora non c’è neanche la piazza. Si sta sviluppando attorno alla strada principale, con negozi e ristoranti (molti dei quali gestiti da italiani furboni, che rappresentano un terzo degli abitanti del posto).

Il nostro albergo è minuscolo, sulla spiaggia, decisamente più caro degli altri, molto di più, gestito da un italiano che ne ha anche uno in paese. Ma vedrai, ai Caraibi non ti puoi aspettare prezzi bassi.

Mangiamo nel ristorante dell’albergo perché siamo troppo stanche per cercare altro. Mangiamo bene, ma spendiamo 500 pesos senza aver preso nulla di particolare……

 

25 Febbraio

Eccoci qua, pronte per la visita alle rovine di Tulum, le uniche strategicamente poste sul mare. E che mare!!!

Stamani mi sono svegliata prestissimo, anche perché il sole ci entra subito in camera e io non voglio usare la mascherina. Ho fatto una passeggiata sulla spiaggia bianchissima, che spettacolo i pellicani che si tuffano per catturare i pesci!

Ma dicevamo, eccoci alle rovine, sono meno vaste di Chichen Itza e quindi sembra esserci molta più gente, davvero un sacco di gente. Le iguane anche qui fanno il loro show.

Dopo il bagno nella spiaggia delle rovine torniamo indietro e facciamo un pezzo a piedi sulla spiaggia.

Stasera evitiamo i ristoranti costosi della spiaggia, prendiamo un taxy e andiamo a mangiare al “Mariachi”, posticino ok in paese.

 

26 Febbraio

Che dire…..ci siamo svegliate prestissimo per fare le foto all’alba…..che strano però, c’è un chiarore notevole anche se ancora il sole non si vede…poi spunta, peccato che ci sono un po’ di nuvole all’orizzonte…ma è comunque bellissimo….passeggiatina e poi bagno prima di colazione…che vacanza romantica che ci siamo fatte, nemmeno fossimo fidanzate!!

Oggi tutto il giorno a bagno e in spiaggia all’ombra delle palme…che spettacolo!!

 

27 Febbraio

Sob!!! Partiamo…In autobus fino a Cancùn aeroporto…..dal bus intravediamo la “zona hotelera”, mammina che brutta!!! Siamo proprio contente di aver scelto un altro posto per il mare.

Tralascio i particolari sui voli e il ritorno……solo che sto già pensando alla prossima vacanza, non vedo l’ora, ovunque vada sarà bellissimo!!!

 

CIAOOOOOOOOO!!!!

 

Costanza

 

 

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