SEYCHELLES FAI DA TE: PER UN VIAGGIO DA FAVOLA ECCO I NOSTRI CONSIGLI

Racconto di viaggio 2006

di Mara ( mara.zonta@virgilio.it )

www.mapiesplorazioni.altervista.org

   

Informazioni generiche
Numero viaggiatori: 2 adulti
Durata del soggiorno: 10 giorni/8 notti di cui 4 a La Digue + 3 a Praslin + 1 a Mahè
Periodo: gennaio-febbraio 2006

Costo voli: 1.350 Euro Roma-Mahè A/R + 208 Euro Mahè-Praslin A/R. Totale: 1.558 Euro

Alloggi e costi: Patatran Village a La Digue (480 Euro B/B con noleggio bici incluso); Hirondelle a Praslin (270 Euro solo pernottamento); Daniella’s a Mahè (80 Euro B/B). Totale: 830Euro

Organizzazione: fai da te

 

 

Ci sono tre variabili che vi faranno apprezzare o meno le Seychelles:

1)      il tempo. È ovvio che se troverete una settimana intera di pioggia difficilmente apprezzerete il vostro soggiorno e purtroppo può capitare (la settimana prima della nostra è stato così);

2)      l’ora in cui vedrete le spiagge. L’ora migliore per vedere le spiagge è sicuramente il mattino presto o nel tardo pomeriggio, verso l’ora del tramonto. Del resto non è un caso che i fotografi scelgano questi momenti della giornata per fare le loro foto: la luce è decisamente migliore. Inoltre, in queste stesse fasce orarie, in molte spiagge si ha la situazione ottimale per le maree (ovvero alta marea).

Il fattore orario influirà moltissimo (positivamente o negativamente) sulla vostra percezione della spiaggia che andrete a vedere. Noi, per esempio, a La Digue abbiamo vista una prima volta la famosissima spiaggia di Source D’Argent in tarda mattinata e abbiamo pensato che era bella ma non spettacolare. Infatti la marea era bassa (quindi c’erano solo pozze d’acqua) e la luce non era favorevole per le foto. La seconda volta, invece, ci siamo tornati la mattina presto ed era un sogno: luce stupenda e bagno spettacolare!

3)      vedere non è godere. Ebbene si. Se è vero infatti che un’isoletta come La Digue si può visitare in uno o due giorni è altrettanto vero che, in così breve tempo, non la si può godere appieno. Per assaporare pienamente un luogo è meglio tornarci più di una volta (preferibilmente in diverse ore della giornata), stare un po’ lì, fare il bagno, mangiare, esplorare, fare foto, insomma gustarselo, assaporare ogni cosa. Per fare questo, è ovvio, due giorni non bastano.

 

COME SPENDERE POCO ALLE SEYCHELLES

Ci sono quattro regole fondamentali per spendere poco alle Seychelles:

1) contrattare sempre su qualsiasi cosa (sparate basso tanto ad alzare si fa sempre in tempo);

2) pagate sempre in contanti (alberghi, guesthouses, ristoranti,…) e, quando potete, in Rupie (perché pagando in Euro applicano il cambio ufficiale);

4) se andate in un periodo di bassa stagione non prenotate gli alberghi da casa ma sceglieteli una volta arrivati (risparmierete un sacco). Certo la comodità di non dover girare una volta arrivati sull’isola per trovare una sistemazione è innegabile, quindi a voi la scelta. Ma, se proprio volete prenotare da casa, fatelo una settimana prima di partire: gli hotel vi faranno sconti dell’ultimo minuto.

 

IN QUALE PERIODO ANDARE ALLE SEYCHELLES

Il periodo migliore per andare alle Seychelles dovrebbe essere tra marzo e maggio (aprile è splendido). Ho usato il condizionale perché, sebbene questo dovrebbe essere appunto il periodo migliore, molti locali vi diranno che era così una volta ma ora le cose sono cambiate e il tempo è un po’ pazzello (del resto lo vediamo anche in Italia). Quindi forse avrete qualche chance in più di non trovare la pioggia in questi tre mesi, ma molto dipende dalla fortuna. Potrebbe capitarvi di trovare la pioggia ad aprile o 10 giorni di sole nel periodo delle piogge (come è successo a noi). La regola è che non ci sono regole, quindi buona fortuna!!!

Quello che vi posso dire per certo è che sulla Cote D’Or a Praslin a gennaio e febbraio potreste trovare le alghe sulla spiaggia (come è capitato a noi) mentre negli altri mesi dell’anno sembra che non ci siano (o forse sarebbe meglio dire che è improbabile trovarle).

Tenete presente che il clima, in genere, è umido. Del resto guardandovi intorno capirete che è una benedizione per queste isole: la natura è coloratissima e lussureggiante, e non è un caso. L’umidità e la pioggia la aiutano.

Dentro la Vallèe de Mai a Praslin l’umidità raggiunge livelli molto alti ma vale la pena di andarci. Conservatevi eventualmente questa gita per una giornata nuvolosa o di pioggia (tanto lì dentro la vegetazione è talmente rigogliosa che difficilmente vi bagnerete).

 

LA DURATA IDEALE DEL VIAGGIO

Noi siamo stati 4 notti a La Digue, 3 a Praslin e 1 a Mahè. Di fatto abbiamo trascorso 5 giorni pieni a La Digue, 2 a Praslin e 1 a Mahè.

Il tempo da trascorrere su ogni isola dipende da voi: dalle vostre abitudini, dal vostro carattere, dal vostro bisogno di socializzare o di civiltà, negozi,… Noi amiamo la natura, la tranquillità, non ci piacciono i locali rumorosi, adoriamo il mare, leggere, andare in bicicletta, quindi per noi il posto ideale è La Digue. Lì abbiamo trovato la nostra dimensione e lì avremmo trascorso volentieri una settimana per assaporare con calma l’isola.

Tenete comunque presente che, quasi tutti, segnalano La Digue come isola più caratteristica e non è un caso. Le sue formazioni granitiche, enigma geologico unico al mondo, e l’atmosfera di pace che lì si respira ne fanno una meta privilegiata.

Al secondo posto delle nostre preferenze collochiamo Mahè. Ha delle spiagge molto belle e molti luoghi sia sulla costa che all’interno sono da esplorare in tranquillità. Lì avremmo trascorso volentieri tre giorni, affittando la macchina per girare in tutta calma e libertà l’isola. Non avrei prenotato nessun albergo e mi sarei fermata alla fine della giornata in un posto qualsiasi vicino a una spiaggia carina (tranne che a Victoria!).

A Praslin, invece, trascorrerei uno o due giorni al massimo. Diciamo che in un giorno pieno pieno riesci a vedere tutto, in due vedi tutto più tranquillamente e fai anche una gita in qualche isoletta. Va detto, per amore di sincerità e completezza, che noi Praslin non l’abbiamo vista al massimo del suo splendore e quindi sicuramente questo ha influito molto sul giudizio finale.

Per quel che riguarda le spiagge presenti nelle varie isole non ce la sentiamo di fare una classifica, ognuna è bella a suo modo ed ha una sua particolarità che la rende “speciale”. Cercate di vederle tutte, famose e non. E cercate il vostro angolo di paradiso, che non è detto che coincida con quello degli altri.

 

KIT DEL VIAGGIATORE: COSA PORTARE ALLE SEYCHELLES

K-way, ombrelli e torcia sono imprescindibili (io avevo portato anche un thermos perché mi piace bere l’acqua fresca). Metteteli sempre nello zaino potrebbero servirvi. I guanti e i pantaloncini per la bici sono un optional che potreste gradire se la userete parecchio.

Noi avevamo portato anche degli zaini da montagna per mettere le pinne, le maschere, gli asciugamani,… ma a La Digue tutte le biciclette hanno dei cesti enormi sopra la ruota posteriore e quindi negli zaini mettevamo solo le cose più piccole (come il k-way, il costume e la maglietta di ricambio, il thermos, il cappellino,…).

Io avevo portato anche due parei molto grandi che si sono rivelati preziosi quando abbiamo girato Mahè in macchina. All’albergo siamo arrivati alla sera e quindi eravamo sprovvisti di asciugamani. I parei erano perfetti: poco ingombranti ma utilissimi per asciugarci e stenderci al sole. 

Portatevi creme solari in quantità industriale. Lì il sole ‘picchia’. Il primo giorno avevamo paura che piovesse ed eravamo un po’ abbronzati quindi non abbiamo messo la crema: ci siamo ustionati! Sono andata a comprare di corsa la protezione 40, che tra l’altro al supermercato di La Digue costa pochissimo (68 Rupie). Io avevo portato solo la 14 che, se non avessi fatto la cretinata, forse sarebbe stata sufficiente. In questi casi è utilissimo portare una vecchia maglietta da usare per fare il bagno.

Mettete in valigia abbigliamento sportivo (molto comodo), sandali per il mare (ci sono molti coralli) e un adattatore inglese per la spina di corrente.

 

LINGUE PARLATE

La lingua ufficiale è il creolo. Tuttavia alle Seychelles quasi tutti parlano correntemente francese e inglese, essendo state prima colonia francese e poi inglese. A volte succede che un locale capisca molto bene il francese ma che vi risponda in un “francese creolizzato”, per me incomprensibile (si tratta proprio di un’altra lingua). In questi casi passate all’inglese oppure provate con l’italiano (qualcuno lo parla).

Vi capiterà inoltre di incontrare sia seychellesi che hanno vissuto per molto tempo in Italia (e quindi parlano bene la nostra lingua), sia italiani che vivono lì (sono tanti).

 

VOLI

L’Air Seychelles è la compagnia di bandiera e l’unica che non vi farà pagare le tasse di sbarco (quindi normalmente è la più economica). Se abitate come noi a Roma prenderete il volo da qui (è l’unico aeroporto italiano in cui l’Air Seychelles vola). Se, invece, abitate nel nord Italia vi consiglio di prendere in considerazione anche altre partenze europee. L’Air Seychelles effettua voli da Parigi, Londra, credo anche da Monaco (insomma informatevi bene).

Io ho trovato un volo estremamente conveniente. Ho speso 240Euro a testa per il volo di andata (Roma-Mahè) e 310Euro a testa per il ritorno (Mahè-Roma). Il totale per due persone (andata e ritorno, tasse incluse) è stato di 1.350 Euro. Ho comprato il biglietto on line nel sito http://www.airseychelles.it e l’ho ritirato il giorno della partenza all’aeroporto Leonardo da Vinci a Roma (così non ho pagato per le spese di consegna a domicilio). Dovete solo portare con voi l’e-mail di conferma che vi invierà l’operatrice. Nello stesso sito ho acquistato anche il volo interno Mahè/Praslin-Praslin/Mahè.

Vi consiglio comunque di tenere monitorati tutti i siti della compagnia Air Seychelles perché se volete partire in un mese x ci sono tariffe diverse a seconda del paese da cui partite.

RICORDATEVI DI CONFERMARE IL VOLO ALMENO TRE GIORNI PRIMA DELLA PARTENZA! Chiedete al vostro hotel di fare la telefonata per voi.

Fra l’altro noi abbiamo cambiato in loco (via telefono) il volo interno Praslin/Mahè senza costi aggiuntivi e senza nessun problema.

 

SITI DI RIFERIMENTO

Per i voli

Monitorate il prezzo dei voli e acquistate i biglietti aerei sul sito della Air Seychelles: http://www.airseychelles.it (partenze da Roma).

 

Per gli alberghi e per informazioni generali sulle Seychelles

Il miglior sito è senz’altro http://www.aspureasitgets.com/en/. Qui trovate notizie di vario genere (spulciatevi per bene tutte le sezioni). Nella sezione “Plan your visit” (la seconda colonna) se cliccate su “Accomodation (hotels)”, potrete scegliere l’isola dove volete andare (Mahè, La Digue,...) e il tipo di sistemazione che volete (guesthouse, hotel,...). Troverete moltissime informazioni: descrizione della struttura e la sua posizione sull’isola, foto, e-mail, link al sito (se ce l’hanno),...

C’è poi un altro sito (http://www.maurice-seychelles.com/) di un Tour Operator londinese: Ocean Island Tours Ltd. Il sito, in lingua inglese e francese, offre la possibilità di richiedere preventivi gratuiti (forniti automaticamente e rapidamente dal sistema) e prenotare alberghi ed eventualmente anche i trasferimenti dall’aeroporto all’albergo (che onestamente mi sembrano troppo cari. Prendetevi un taxi, spenderete di meno). Normalmente il prezzo presso la stessa struttura è maggiore (quindi conviene contattare direttamente l’albergo) ma non sempre è detto, per cui fate il controllo incrociato. Inoltre è bene consultarlo per altre tre ragioni:

1) spesso ci sono notizie più dettagliate sulle strutture alberghiere (guesthouse, hotel,...);

2) a volte ci sono delle promozioni;

3) non tutti gli alberghi rispondono alle e-mail quindi, se ci tenete particolarmente ad andare proprio lì, potete prenotare attraverso questo sito.

 

VALUTA E CAMBIO SOLDI

La moneta locale è la Rupia.

Tenente conto del fatto che al momento l’euro è addirittura più forte del dollaro e quindi fa molta gola (“stanno avvelenati di Euro”). Se poi considerate che lì la paga media è di 2-3000 rupie al mese (2-300 Euro col cambio nero) capirete perché i seychellesi amano questa moneta.

 

COME FARE IL TRAGITTO DA MAHE’ A PRASLIN

Noi abbiamo optato per l’aereo, terrorizzati dalle descrizioni fornite in vari siti di vomito e malesseri vari scatenati dalla traversata dell’Oceano Indiano. Per l’andata la scelta è stata perfetta perché il mare era molto mosso. Il ritorno invece avremmo potuto farlo tranquillamente in nave (il mare era calmissimo). Forse la miglior cosa è prenotare l’aereo all’andata e poi lì, a seconda del tempo, decidere quale mezzo usare per il ritorno.

 

1) Volo interno Mahè – Praslin

Il volo costa 104 Euro a persona andata e ritorno (tasse incluse) e lo effettua la Air Seychelles. Gli aerei sono piccolissimi (il più piccolo trasporta 20 persone, il più grande 36) e partono ogni mezz’ora. In 10-15 minuti arriverete a Praslin.

Dovrete imbarcare tutti i bagagli tranne la vostra borsa o il vostro zainetto (capirete perché vedendo  l’interno degli aerei).

 

2) Nave Mahè – Praslin

Oltre alla tanto temuta nave che ci impiega circa 3.30 ore ad arrivare a Praslin c’è anche una nave veloce che parte da Mahè e arriva a Praslin in 1 ora circa. Si chiama Cat Cocos e credo che costi 40 Euro A/R per una persona (ai quali però va aggiunto il costo del taxi dall’aeroporto al porto di Mahè oppure, se avete più tempo e le valigie piccole, potete prendere l’autobus).

Gli orari li trovate nel sito http://www.iotc.org/Common/Schedule%20Cat-Cocos.php. Per informazioni scrivete al seguente indirizzo: catcocos@iotc.org.

 

ORARI NAVE PRASLIN - LA DIGUE

Ho preso al porto gli orari della nave che fa il tragitto Praslin-La Digue e La Digue-Praslin. Ci impiega circa 30 minuti e costa 20 Euro a persona andata e ritorno. C’è anche una nave veloce ma costa di più e non credo ne valga la pena visto che in meno di mezz’ora farete la traversata.

Spero che non incontriate la stessa ragazza che abbiamo trovato noi al porto di Praslin: l’unico caso di maleducazione e indisponenza creola incontrato in 9 giorni (tra l’altro non parlava francese). Non ci fate caso è una mosca bianca, di norma sono tutti gentili e disponibili.

Praslin - La Digue

7.00 – 9.00 – 10.00 – 11.15 – 14.30 – 16. 00 – 17.15

La Domenica parte solo alle 12.00 e alle 17.45

La Digue – Praslin

7.30 – 9.30 – 10.30 – 12.00 – 15.30 – 16.30 – 17.45

La Domenica parte solo alle 14.00 e alle 18.15

 

ALBERGHI

Contrattate, contrattate, contrattate!!! E ricordatevi: l’albergo è l’unica cosa che DOVRETE (per legge) pagare in Euro.

La miglior cosa per risparmiare ancora di più e vedere la struttura presso la quale alloggerete sarebbe prenotare solo il volo e poi, una volta lì, cercare la sistemazione (il risparmio è notevole). Se pensate che dopo otto ore di volo sia impossibile a causa della stanchezza prenotate solo l’hotel della prima isola dove soggiornerete e poi, nelle isole successive, optate per la scelta in loco.

Quando un albergo vi dice il prezzo (sia tramite e-mail, se lo prenotate da casa, sia in loco, se lo scegliete lì) NEGOZIATEVELO!!! Fino, eventualmente, a fingere di andarvene (ovviamente la vostra richiesta deve essere ragionevole).

Vi faccio un esempio: noi a Mahè abbiamo pernottato da Daniella’s (la stessa struttura di Mara e Stefano) pagando 80 Euro invece di 90. Questo è stato possibile per tre ragioni:

1)      l’albergo non era pieno (non era alta stagione) e noi siamo arrivati in serata (le 19.00 circa), quindi o la camera la dava a noi per poco oppure sarebbe rimasta vuota e la signora non avrebbe preso un soldo. Insomma la proprietaria ha optato per il ‘male’ minore: meglio poco (80 Euro appunto) che niente;

2)      pagavamo in contanti e restavamo una sola notte (quindi non ci ha nemmeno registrati);

3)      ce la siamo simpaticamente NEGOZIATA.

 

Da casa, invece, con il Patatran Village a La Digue mi sono fatta dare (sempre specificando che pagavo in contanti) le bici gratis. Erano buone, con ammortizzatori e un cambio Shimano. Sceglietele appena arrivati perché le migliori se ne vanno subito e i turisti per conservarsi la stessa bici la parcheggiano sotto la propria camera, lasciandoci magari l’asciugamano dentro.

La regola è questa: nella prima e-mail chiedete se hanno camere disponibili e a quale prezzo. Nella seconda dite che l’albergo vi piace molto ma è un po’ caro per voi, quindi chiedete se possono venirvi incontro dato che voi pagherete cash. Aspettate le loro proposte. In genere se pagate in contanti quasi tutti gli alberghi vi faranno uno sconto del 5%, qualcuno arriva al 10% (come il Palm Beach Hotel di Praslin che mi dava pure le bici gratis).

Ricordatevi, se scegliete una Guesthouse o un Bed and Breakfast, di chiedere se c’è il bagno in camera (si dice ensuite room) e se mettono a disposizione asciugamani per il mare. Se si tratta di un Self Catering chiedete, oltre agli asciugamani per il mare, se la cucina è tutta vostra (cioè se è dentro il vostro bungalow) o in condivisione con altri.

Un’ultima dritta: se rimanete nello stesso albergo per 5-6 notti in genere o vi fanno uno sconto ulteriore o vi danno una notte gratuita.

 

FORMULA DI SOGGIORNO: Bed and Breakfast, Mezza Pensione o Pensione Completa? E il Self Catering?

A nostro avviso la formula migliore è il Bed and Breakfast (dormire e fare colazione) oppure il Self Catering (camera con cucina attrezzata).

Perché non vanno bene la mezza pensione o la pensione completa? In genere entrambe costano molto (a volte c’è un salto incredibile di prezzo tra la formula Bed and Breakfast e quella Mezza Pensione). Il prezzo alto non è assolutamente giustificato dato che nei ristoranti fuori si paga pochissimo (potrete mangiare con pochi euro). A ciò vanno aggiunti altri due aspetti negativi:

1) se prendete la mezza pensione e poi nella vostra struttura si mangia male, bè allora vi arrabbierete due volte: la prima perché spendete di più e la seconda perché vi cibate di schifezze;

2) vincoli di orari e conseguente mancanza di libertà.

Perché consigliamo il Self Catering? Perché, se vi organizzate bene, non dovrete spendere molto tempo per cucinare e risparmierete ancora di più. Inoltre, dopo qualche giorno di cucina creola non ne potrete più (a noi succede così in tutti i nostri viaggi) e sentirete il bisogno di cose più semplici, dei sapori di casa.

Nei Self Catering vi fanno la camera, vi LAVANO I PIATTI, SISTEMANO LA CUCINA,… insomma voi dovrete solo cucinare senza l’incombenza di dover lavare e pulire.

Io, per non “lavorare” troppo in cucina, mi sono organizzata così: mi sono portata da casa un barattolo di salsa di pomodoro già pronta (dovevo solo scaldarla) e messa sottovuoto, un pacco di pasta (anche se al supermercato di La Digue, aperto recentemente, vendono molti prodotti italiani fra i quali la pasta Barilla), caffè, una moka da due (non ridete il caffè italiano vi mancherà), un po’ di olio, un po’ di sale fino (che va bene per tutto), un po’ di zucchero, un litro di latte (perché mio marito ha una lieve intolleranza al lattosio e beve lo Zymil) e un po’ di biscotti. Mi sono portata anche una bottiglietta di detersivo per i piatti ma non serviva.

Praticamente lì dovevo solo mettere l’acqua sul fuoco, scaldare il sugo e buttare la pasta. Vi sembra una gran fatica? Una volta ho comprato anche il pesce. Buonissimo, freschissimo e costa pochissimo. Ero sull’autobus quando all’improvviso vedo l’autista fermarsi e ritirare un cartoccetto pieno di pesci da dei pescatori appena rientrati. Allora gli ho chiesto se potevo acquistarlo anch’io e lui mi ha detto di chiedere ai pescatori e che mi avrebbe aspettato (con l’autobus carico di passeggeri). Senza contrattare (perché non avevo tempo) ho speso 10 rupie (cioè 1 Euro) per due pescioni che abbiamo mangiato in due pasti. Per non perdere troppo tempo in cucina il pesce l’ho fatto bollito con un giro d’olio sopra. I veri intenditori dicono che andrebbe mangiato così per assaporarne appieno il gusto. Bè, era spettacolare. Ricordate di farvi pulire il pesce (se vi fa schifo farlo da soli) dai pescatori oppure chiedete alla cameriera del vostro Self Catering (all’Hirondelle di Praslin lo facevano).

Il pesce lo trovate ovunque. A Praslin, dove io l’ho comprato, ci sono pescatori che vanno e vengono con le barche piene di pesci (anche a La Digue è così, basta andare al porto). Sulla Cote D’Or a Praslin allestiscono addirittura dei piccoli banchetti per la vendita del pesce. Li trovate la mattina vicino alla gelateria da Luca.

A Praslin compravamo pure il pane fresco ogni giorno e la mattina ci facevamo dei bei toast (c’era la tostiera per scaldarli) con una marmellata comprata al supermercato locale.

I due supermercati che stanno sulla Cote D’Or sono meno forniti di quello di La Digue, tuttavia credo che, se volete un po’ più di scelta, alla Baie St. Anne troverete negozi più grandi.

Andando in giro può capitare di trovare banane, manghi,… che sono deliziosi. Noi li coglievamo dalle piante e li mangiavamo volentieri. Sembrava quasi di essere tornati indietro nel tempo. Un’esperienza da provare.

 

RISTORANTI E CIBO

Ristoranti

In genere i ristoranti costano pochissimo, ecco perché la mezza pensione non conviene mai (solitamente costa molto di più di quello che vi costerebbe un pranzo al ristorante).

Noi abbiamo speso da un minimo di 70-80 Rupie a coppia (7-8 Euro col cambio in nero) fino ad un massimo di 310-320 Rupie (31-32 Euro) mangiando sempre a sazietà. L’unica eccezione è stato un ristorante italiano a Mahè dove abbiamo speso 550 Rupie (55 Euro) perché abbiamo deciso di festeggiare l’ultima sera con una cena a base di pesce: ottima e abbondante (pure troppo).

La percezione di come si mangia in un ristorante è estremamente personale. Dipende non solo da cosa normalmente vi piace mangiare ma anche dal piatto che scegliete di mangiare in quel ristorante. Vi faccio un esempio: noi ci siamo trovati molto bene con tutti i consigli ‘mangerecci’ di Mara e Stefano, ma al Tarose di La Digue, che loro consigliavano caldamente, non siamo rimasti soddisfatti. Questo perché (ne sono quasi convinta) abbiamo preso dei piatti che in quel ristorante non sapevano fare bene (evitate ad esempio fish and chips) mentre se avessimo preso il pesce alla griglia o un’altra cosa magari avremmo mangiato benissimo.

 

Cibo

Se siete amanti del pesce prediligetelo alla carne. Essendo un prodotto locale costa poco ed è sempre buono. In genere il pesce alla griglia è sempre una garanzia. Con la carne invece spenderete di più e non sempre sarà di vostro gradimento.

Se non vi piacciono le cose piccanti informatevi prima sulla presenza o meno di curry e salsine che a voi potrebbero risultare non gradite. Anche il riso non è male.

 

ZANZARE

Io mi ero portata di tutto (Autan, crema dopo puntura, ammoniaca,…) e non mi è servito nulla. Non abbiamo incontrato né i sunfly né le comuni zanzare. Va detto che siamo stati particolarmente fortunati perché dipende dal clima che si incontra. Comunque, portatevi sempre tutto, meglio avere qualcosa in più che non serve.

Quando andate a vedere la Vallèe de Mai portatevi l’Autan (potrebbe servirvi).

 

ESCURSIONI

Per spendere meno ma anche per visitare quello che volete in assoluta libertà, coi vostri ritmi, prediligete l’organizzazione fai da te. Questo significa che se volete fare un giro in barca per vedere qualche isola o fare snorkeling è meglio che vi rechiate al porto e trattiate con i locali.

Ad esempio a La Digue, se deciderete di fare l'escursione a Coco e Felicitè, andate al porto la mattina o nel primo pomeriggio e chiedete agli indigeni di indicavi qualcuno che abbia una barca. Sono tanti: chiedete che prezzo vi fanno in rupie, contrattate un po’ e vedrete che riuscirete a vedere le stesse cose spendendo molto meno.

Sul luogo troverete anche l’agenzia Mason che organizza escursioni di tutti i tipi (vi capiterà spesso di vedere i loro pulmini in giro per l’isola di Praslin). Si pagano in euro e sono carissime. Probabilmente anche l’albergo presso il quale soggiornerete organizzerà qualche gita e ve la proporrà. Anche in questo caso sono solitamente più care della soluzione fai da te.

Un’ultima informazione: quando noi siamo andati a vedere la Vallèe de Mai al ritorno abbiamo perso l’autobus per una manciata di secondi e ci siamo visti costretti ad aspettarlo per mezz’ora. Faceva caldo ed io ero stanca così, avendo visto un pulmino della Mason in sosta sul piazzale del parco pronto a partire e con dei posti vuoti, mio marito ha chiesto alla ragazza che accompagnava il gruppo se potevamo salire anche noi. Lei ci ha chiesto dove eravamo diretti e, siccome per loro era di strada, ci ha accompagnati gratuitamente davanti al nostro albergo. Insomma, a volte vale la pena tentare, potrebbe andarvi bene!

 

SEYCHELLES: META PER FAMIGLIE?

Pur non essendo considerate una meta ideale per le famiglie le Seychelles, adottando qualche piccolo accorgimento organizzativo, possono essere visitate tranquillamente con dei bambini piccoli al seguito. Lì, infatti, non esiste nessun pericolo di malattie e non c’è bisogno di nessuna vaccinazione (del resto sono delle isole sperdute in mezzo all’oceano). Quindi i vostri figli non correranno nessun rischio anche se si metteranno a toccare o mangiare qualsiasi cosa capiti loro a tiro. Per farvi un esempio noi abbiamo bevuto persino l’acqua dai rubinetti e vi garantisco che siamo stati benissimo.

Ho visto tedeschi e francesi andare OVUNQUE con i bambini (sugli autobus, in bicicletta,…) e fare tutto quello che fanno gli adulti. Noi italiani, invece, a differenza di altri popoli europei, non siamo molto abituati a viaggiare con frugoletti al seguito.

Ecco alcune informazioni da reperire prima della partenza e alcune accortezze da seguire in loco:

1)      a La Digue ricordatevi di chiedere al vostro albergo se loro o altri hanno a disposizione delle biciclette con il seggiolino (io ne ho vista qualcuna);

2)      fate sempre in modo che la struttura che sceglierete sia vicina al mare così se un giorno voi o vostro figlio sarete stanchi potrete farlo giocare tranquillamente davanti casa senza dover fare spostamenti lunghi e faticosi (sia per voi che per lui);

3)      a Praslin se vorrete andare a vedere Anse Lazio (andateci!) utilizzando l’autobus ricordatevi che una volta scesi vi aspetterà una bella camminata: 10 minuti sotto il sole con salite e discese toste. Quindi attrezzatevi di conseguenza. Se non vi va di farvi la camminata potete sempre optare per il taxi o noleggiarvi un auto. Una volta arrivati alla spiaggia troverete bar e ristoranti;

4)      se decidete di utilizzare gli autobus come mezzo di trasporto privilegiato ricordatevi che potrà capitarvi, nella peggiore delle ipotesi, di aspettarlo per 30 minuti sotto il sole. Quindi portate cappellini, acqua e quant’altro possa ‘alleviare’ l’attesa;

5)      se il bambino è piccolo e necessita di alimenti particolari portateli da casa (anche se mi pare di aver notato che i supermercati siano abbastanza forniti di prodotti per l’infanzia: dai pannolini agli omogeneizzati) e optate per un self catering (ma fate attenzione che la cucina sia all’interno del vostro bungalow);

6)      se decidete di andare in un albergo o in una guesthouse e di scegliere la formula bed and breakfast assicuratevi che ci siano ristoranti nelle vicinanze della vostra struttura;

7)      alla spiaggia di Grand Anse (a La Digue) non troverete nemmeno un po’ d’ombra quindi o vi portate un ombrellone (l’ombrello per la pioggia potrebbe servivi anche per il sole) oppure vi dovrete “rifugiare” nel ristorante sulla spiaggia;

8)      portate delle scarpette da usare in spiaggia. Ci sono molti coralli e ci si potrebbe ferire;

9)      il mare spesso è mosso quindi regolatevi di conseguenza: sia per gli spostamenti in barca sia per il livello della vostra attenzione quando il bambino gioca in riva al mare (se volete stare tranquilli optate per spiagge dove ci sia la bassa marea. Ne troverete tante);

10)  comprate una protezione solare altissima per il bambino, se non addirittura totale.

 

 

LE ISOLE

 

1) LA DIGUE: mezzo di trasporto consigliato, luoghi da visitare, alberghi e ristoranti

 

Mezzo di trasporto consigliato: biciclette

A La Digue vi consigliamo sicuramente la bicicletta: l’isola è piccola (più o meno 10 km quadrati, 3km per 5) e, nonostante non sia proprio pianeggiate, le salite non sono impossibili. L’unico tratto faticoso è la strada che vi porta a Grand Anse (ci sono delle salite ripide), tutto il resto è assolutamente alla portata di ciclisti occasionali.

Non sottovalutate la scelta della bicicletta, soprattutto se avete intenzione di farne largo uso: deve avere gli ammortizzatori (perché le strade sono spesso dissestate) e un buon cambio (i rapporti bassi sono preziosissimi quando dovete fare le salite).

Tutte le bici sono provviste di un cesto enorme per mettere asciugami, pinne, maschere e quant’altro.

 

Luoghi da visitare

Vi suggeriamo di spendere un po’ di tempo per vedere la costa nord-est di La Digue (da Anse Patate ad Anse Banane). Anche se meno famosa di posti come Source D’Argent e Grand Anse vale la pena vederla. Nonostante sia totalmente selvaggia (ancora non hanno costruito alberghi,…) c’è una strada che percorre la costa e che si interrompe ad Anse Banane (arrivate fino alla fine della strada e poi tornate indietro). Durante il percorso troverete tante piccole spiagge dove fare il bagno e avrete sempre di fronte le isole di Coco, Felicitè, le Sisters Island,…: un panorama bellissimo.

Da vedere anche la spiaggetta praticamente nascosta che sta sotto il Patatran Village (bellissima di prima mattina ma soprattutto nel tardo pomeriggio). Arrivando dal porto superate l’Océan (un altro albergo) e la reception del Patatran: troverete alla vostra sinistra una scaletta (fate attenzione perché non è visibilissima). Scendete a vedere quella spiaggia: piccola ma un gioiellino. La mattina è sommersa d’acqua mentre nel pomeriggio emerge.  

 

Bagno e snorkeling

A La Digue, come del resto nelle altre isole dell’arcipelago, bisogna stare attenti alle maree. La mattina c’è l’alta marea e si fa il bagno benissimo (così pure verso sera), mentre nelle ore centrali della giornata c’è bassa marea. Ottimo per fare snorkeling il tratto di costa tra Anse Sevère e Anse Patate (praticamente sotto al nostro albergo).

 

Come entrare gratis al parco dell’Union e a Source d’Argent

L’entrata costa 4 Euro ma se volete evitare di pagare basta passare dalla spiaggia. I gestori del parco lo sanno e non vi diranno nulla a meno che poi non tentiate di uscire dall’ingresso principale. Noi la prima volta abbiamo pagato e la seconda siamo entrati gratis via mare.

Per evitare di passare dalla biglietteria fate così: entrate nella spiaggia in corrispondenza della pista di atterraggio dell’elicottero (non potete sbagliare perché andando dal porto verso il parco la troverete alla vostra destra e vedrete un enorme cerchio sul terreno e i cartelli che la indicano) che si trova a meno di 100 metri dalla biglietteria. ‘Parcheggiate’ le vostre biciclette e proseguite via mare. Se c’è l’alta marea riuscirete a passare comunque, è sufficiente tenersi un po’ lontani dal muretto che delimita la pista d’atterraggio per camminare con l’acqua un po’ più bassa (vi arriverà sopra al ginocchio). Se invece c’è la bassa marea nessun problema, vi bagnerete solo i piedi. Procedendo sulla costa comincerete a vedere delle bellissime spiagge, un isolotto carinissimo dove noi abbiamo trovato cinque cavalli bianchi che scorazzavano liberamente: sembrava un sogno. Ad un certo punto troverete un ristorante: superatelo e proseguite per il sentiero che abbandona per un attimo la costa. Più avanti troverete la spiaggia di Source D’Argent. Noi non abbiamo fatto in tempo ad esplorare anche oltre quella spiaggia ma credo che ne valga la pena.

Tornando indietro addentratevi nel parco per andare a vedere le tartarughe di terra giganti che sono rinchiuse in un recinto (vi potrà capitare di osservarle anche mentre si accoppiano), il torchio per estrarre l’olio di cocco (vecchia maniera: con mucca che continua a girare) e il cimitero.

 

Gita a Coco e Felicitè

A detta di tutti è la gita più bella. Ci hanno raccontato che a Felicitè si nuota insieme alle tartarughe e a Coco (che è un  parco naturale) si vedono dei fondali meravigliosi (ottimo per lo snorkeling). Noi abbiamo deciso di farla la prossima volta che torneremo perché, purtroppo, ci siamo letteralmente ustionati e non siamo “guariti” in tempo per fare l’escursione. Comunque ce l’eravamo negoziata al porto con un locale che aveva una bella barca (si chiama Daniel e la sua barca “La Fidelitè”). Spendevamo 350 rupie a coppia più 10 euro a testa di tassa e, siccome avevamo incontrato un’altra coppia che sarebbe venuta con noi, avevamo la barca a nostra completa disposizione.

 

Albergo

Premetto che noi adoriamo alloggiare fronte mare e che non dovete essere troppo schizzinosi, nel senso che vi capiterà (in QUALSIASI albergo dove soggiornerete e in QUALSIASI isola dove andrete) di trovare delle formichine che vagano nella vostra camera, dei bellissimi gechi (peraltro utilissimi perché mangiano gli insetti: zanzare,...), ecc. ecc. Questi posti sono belli proprio perché selvaggi e quindi non adatti a persone che non riescono ad apprezzarne le bellezze naturali con annessi e connessi. Inoltre quando vedrete i vassoi del buffet ricoperti di pellicola trasparente capirete il perché: ci sono infatti dei meravigliosi uccellini che vengono temerariamente a banchettare lanciandosi su dolci, pane, frutta e quant’altro non sia provvisto della suddetta protezione.

A La Digue vi consiglio di dormire o nella parte ovest dell’isola (dove godrete di stupendi tramonti) oppure a nord (dove, se alloggerete sulla costa, avrete un panorama d’eccezione. Si vedono infatti tutte le isole: Coco, Felicitè, le Sisters Island).

Noi avevamo scelto, dopo una lunga ricerca, il Patatran Village (a nord): il miglior rapporto qualità/prezzo che abbiamo trovato. Al Patatran hanno tutte camere fronte mare con aria condizionata e frigo bar a 120 Euro a coppia, e bungalow un po’ più piccoli (sempre fronte mare) a 100 Euro. Il prezzo include anche la ricchissima colazione. Io mi ero fatta dare gratis le biciclette specificando che avrei pagato cash. Le foto che si trovato in Rete come al solito non rendono giustizia soprattutto al ristorante che dominava tutta la costa.

La colazione è superba: crepes, bacon, omelette con le verdure, marmellata, succo, frutta a volontà (cocco, mango, papaia,…), dolci, formaggi, caffè (non quello italiano ovviamente), latte, …

Il personale: la signora che gestisce l’albergo ha vissuto 35 anni in Italia quindi è inutile dirvi che parla correntemente la nostra lingua, oltre ad essere disponibile e cordiale. Ci sono poi due ragazze che si alternano alla Reception: Lindy è simpatica, aperta, disponibile, solare, mentre l’altra ragazza è molto introversa e, a causa di questa sua caratteristica, può apparire antipatica e poco disponibile.

L’albergo effettua anche la mezza pensione. Il cuoco è cordiale e vi cucinerà tutto quello che volete (a colazione assaggiate la frittatona con le verdurine fatta all’instante a vostra richiesta).

Pregi e difetti dell’hotel: i pregi ve li ho già elencati (vista magnifica, cordialità del personale, cibo ottimo, camere e ristorante pulitissimi, spiaggia e mare adatto allo snorkeling praticamente sotto l’albergo).

L’unico difetto potrebbe essere la lontananza dal “centro” dell’isola (il Jetty, cioè il porto). In bicicletta in 10-15 minuti si arriva al porto dove troverete negozi, supermercati, ristoranti,… (non aspettatevi chissà quali e quanti negozi). Noi facevamo così: tornavamo in albergo, ci lavavamo e poi uscivamo per mangiare poco prima delle 19.00 perché c’era ancora luce. Al ritorno invece dovevamo necessariamente usare la torcia (esperienza non facilissima se lo fai mentre vai in bicicletta, ma comunque divertente). Se vi si scarica la batteria della torcia (come è capitato a noi) c’è da ridere. Il buoi totale (non so come facciano i locali ad andare in bici in quelle condizioni). Abbiamo aspettato che passasse una macchina e l’abbiamo seguita fino all’albergo.

Scordatevi di fare vita mondana a La Digue. La sera, se non sarete troppo stanchi (e noi spesso lo eravamo), potrete al massimo leggere un buon libro, giocare a carte oppure, se avete la macchinetta digitale, selezionare le foto. Per noi andava benissimo ma mi rendo conto che dipende dalla abitudini di ciascuno. A volta c’è uno spettacolino musicale in qualche ristorante (non contateci troppo) ma dovrete informarvi perché credo che lo facciano una volta a settimana.

 

Ristoranti

1)      Tarose: esperienza negativa. Posto un  po’ sporco, personale poco disponibile, non abbiamo mangiato bene.

2)      Zerof: buon ristorante, pulito, caratteristico, personale gentile, un po’ più “caro” della media. Noi abbiamo speso in due con menu completo (vale a dire antipasto, piatto principale e dolce), due birre e una bottiglia d’acqua, 310Rupie. Ve lo consigliamo per una serata particolare in un posticino più bello del solito.

3)      Pizzeria Gregoire’s: aperto da poco. Pulito, personale disponibile. E’ accanto al campo da calcio e a fianco al supermercato più grosso di La Digue.

Noi lì abbiamo mangiato la pizza ma ci sono anche altre pietanze (pasta,…). La pizza, pur non essendo paragonabile a quella italiana, è abbastanza buona. Al posto della mozzarella mettono del formaggio e l’impasto non è di gomma. Se non si pretende di giudicarla coi parametri che si adotterebbero in Italia direi che il parere è positivo. Insomma, per capire che il cibo non era male, vi basti pensare che noi abbiamo mangiato lì due volte. Il costo di due margherite e due bibite è di 8 Euro totali.

4)      Grand Anse: qui c’è un ristorantino sulla spiaggia che va provato assolutamente. Caratteristico, buon cibo, personale disponibile. Troverete pesce alla griglia, carne, riso, pasta,… Personalmente optavo per il pesce e il riso. Vi consiglio di riempirvi bene il piatto perché tanto il prezzo è fisso (125 Rupie a testa bevande escluse). Se prendete solo pesce e non carne spenderete di meno.

5)      Marston: non abbiamo avuto il tempo di provarlo. Lo consigliano in molti e il prezzo è buono.

 

 

2) PRASLIN: mezzo di trasporto consigliato, luoghi da visitare, alberghi e ristoranti

 

Mezzo di trasporto consigliato: autobus o macchina

Se avete un po’ di tempo da spendere su quest’isola (lunga 12 km e larga 5) utilizzate tranquillamente l’autobus ma siate pazienti perché vi capiterà di doverlo aspettare anche per mezz’ora (del resto in Italia è uguale) e, una volta saliti, reggetevi forte (sembra che gli autisti stiano partecipando ad un rally).

Il bus costa poco: 3 rupie a testa (con un cambio di 1€ = 10rupie, significa 30 centesimi di euro circa). Tenete presente che sull’autobus non vi fanno salire se avete valige grosse.

Se invece il tempo a disposizione è poco e cercate una soluzione che vi consenta di gestirvi meglio e di essere ancora più indipendenti optate per l’automobile. In un giorno visiterete tutta l’isola.

La bicicletta, a meno che non siate ciclisti professionisti o non la vogliate usare solo in determinate parti dell’isola (la Cote D’Or ad esempio è abbastanza pianeggiante), ve la sconsiglio. Per andare alla Vallèe de Mai o ad Anse Lazio è improponibile. Ci sono delle salite ripidissime.

Un’ultima informazione: se decidete di noleggiare l’auto so che molti locali (i gestori delle guesthouse o anche degli alberghi) sono disposti ad affittare le loro. Ovviamente lo fanno a nero e vi costerà di meno (40 Euro invece di 50-70). Quindi, se volete provare a risparmiare un po’, chiedete al gestore della struttura presso la quale alloggerete o informatevi in giro.

 

Luoghi da visitare

Premetto che noi abbiamo visto prima La Digue (quindi eravamo estasiati) e che Praslin non era nelle sue condizioni migliori. Ad esempio nella spiaggia della Cote D’Or (che in altri momenti deve essere bellissima) c’erano un sacco di alghe e quindi il panorama non era stupendo. C’erano i clienti dei vari resort (Club Vacanze,…) incavolati neri e tutti i giorni delle navette li portavano ad Anse Lazio perchè la spiaggia di Cote D’Or era obiettivamente impraticabile.

I luoghi da non perdere assolutamente a Praslin sono: Anse Lazio, Anse Georgette e la Vallèe de Mai (spendete anche due/tre ore dentro questo parco naturale. Il biglietto costa 15 Euro a testa e stavolta dovrete pagarlo. Alla biglietteria chiedete la cartina del parco. È gratis, vi dà delle informazioni generali sulla vegetazione e vi indica i sentieri).

 

Alberghi

Noi avevamo scelto di alloggiare sulla Cote D’Or perché molti dicevano che nella zona di Gran Anse c’erano molte alghe (ma, come avrete letto, non siamo stati molto fortunati) e perché sapevo che la spiaggia era molto bella. La cosa che tenevo presente nelle mie ricerche dell’albergo era la fermata dell’autobus: doveva essere vicina alla struttura che avremmo scelto.

Alla fine ho prenotato all’Hirondelle (Anse Volbert sulla Cote D’Or): un self catering. Nell’appartamentino c’era: la camera, un bagno enorme, un salottino, un angolo cottura e la veranda (dove si poteva anche mangiare) affacciata sul giardino e il mare. In camera e in cucina c’è il ventilatore.

Pregi e difetti: nei pregi annovero sicuramente la vicinanza alla fermata dell’autobus che vi porta ad Anse Lazio e alla Vallèe de Mai (è proprio davanti all’albergo), la cucina ben attrezzata, la pulizia, il bagno enorme, la struttura molta carina (tutta ricoperta di rocce nere) e la spiaggia davanti a noi (se non ci fossero state le alghe sarebbe stata magnifica). Sicuramente la camera era meglio dal vivo che nelle foto viste in Rete. Tra i difetti, invece, il letto alla francese (quello piccolo, da una piazza e mezza circa) e, cosa per noi non di poco conto, il rumore! Si, perché davanti all’Hirondelle c’è la strada principale con relativo passaggio di auto e persone. Certo dipende da come siete abituati a casa vostra ma io amo il silenzio, mi sono trasferita dal centro di Roma in periferia per evitare il rumore e andare in vacanza in un posto trafficato non è proprio il mio sogno nel cassetto. La totale assenza di finestre poi non aiuta a difendersi e noi avevamo la camera posizionata tra due strade.

Se comunque volete andare all’Hirondelle per i pregi prima menzionati o perché avete già prenotato chiedete la camera al primo piano vicino alla Reception (almeno così avrete il rumore di una strada sola).

Un’ultima dritta: abbiamo incontrato una coppia che ci ha raccontato che 3/4 anni fa è andata alle Seychelles senza prenotare gli alberghi e, una volta arrivati a destinazione, hanno conosciuto un italiano che vive a Praslin: Luca (quello della gelateria sulla Cote D’Or). Questo Luca ha trovato loro una sistemazione presso una villetta in riva al mare (credo fosse di proprietà di un’australiana). La casa si trovava ad Anse Possession, costava poco (70 Euro a coppia) ed era bellissima. I due ragazzi che me l’hanno raccontato mi sono sembrati affidabili ed esperti viaggiatori, quindi vale la pena fare il tentativo di chiedere a questo Luca. Poi fatemi sapere.

 

Ristoranti

Nessun consiglio da darvi visto che abbiamo sempre mangiato a casa. L’unica dritta riguarda la suddetta gelateriaDa Luca” (dove andavamo più volte al giorno), situata a pochi passi dall’Hirondelle. Non prendete le creme (tipo cioccolato o altro) ma prediligete i gusti preparati con la frutta locale (mango, papaia, cocco,…). Buono anche il gelato alla vaniglia (essendo un prodotto del luogo lo fanno bene).

 

 

3) MAHE’: mezzo di trasporto consigliato, luoghi da visitare, alberghi e ristoranti

 

Mezzo di trasporto consigliato: auto

Considerate le dimensioni dell’isola (27km di lunghezza per 7km di larghezza) il mezzo di trasporto migliore è l’auto. La potete noleggiare all’aeroporto. Un fuoristrada vecchio costa 50 Euro al giorno e la benzina costa 7 Rupie al litro. Attenzione: guida a sinistra!

A volte le strade sono molto dissestate ed è molto più utile avere un fuoristrada e non una berlina (così potrete visitare tutte le spiagge).

 

Luoghi da visitare

Noi abbiamo percorso la costa est dall’aeroporto fino a Anse Marie-Louise, poi ci siamo diretti ad ovest verso Anse Intendance e abbiamo risalito la costa fino all’Hotel Berjaya Mahè Beach (Port Glaud). Dal Berjaya ci siamo diretti nell’entroterra (vicino a Dugand c’è un belvedere molto bello e ben segnalato. Raggiungibile a piedi in 5 minuti). Siamo arrivati in serata alla spiaggia di Beau Vallon.

In linea di massima ci siamo trovati d’accordo con tutte le opinioni di Mara e Stefano. Oltre alle spiagge da loro citate a noi è piaciuta molto Anse Takamaka, Anse Gaulette (Baie Lazare), Petite Anse (vicino ad Anse Soleil) e Anse à La Mouche (bel panorama). Non abbiamo fatto in tempo a vedere l’Anse des Anglais che molti ci hanno detto essere bellissima.

Molto bella, anche per lo snorkeling, la spiaggia davanti all’isola di Souris (a est, zona Anse Royale). Fate però attenzione alla marea e quindi all’ora della giornata in cui ci andate. Noi siamo arrivati lì intorno alle 14.30-15.00 e c’era bassa marea. Credo che per l’alta marea si debba andare la mattina presto.

In ogni caso non trascurate l’interno dell’isola (con la sua vegetazione rigogliosissima e coloratissima e i suoi punti panoramici offre uno spettacolo suggestivo) e le spiagge che si trovano nella zona sud-ovest dell’isola (notoriamente le più belle: da Police Bay fino all’Anse des Anglais).

 

Alberghi

La tappa a Mahè è stata un fuori programma, nel senso che dovevamo passare quest’ultimo giorno a Praslin ma dato che avevamo visto tutto e la spiaggia era pressoché impraticabile abbiamo deciso di andare a Mahè.

Per fortuna mi ero stampata l’intervento di Mara e Stefano che, oltre a consigliarci i posti da vedere, ci dava delle dritte sui luoghi dove mangiare e dormire.

Abbiamo alloggiato da Daniella’s, un self catering che si trova a nord di Mahè (a Bel Ombre, vicino alla baia di Beau Vallon). Le camere sono tutte affacciate su un giardino curatissimo, dotate di ventilatori e di un piccolo patio all’aperto.

Pregi e difetti della struttura: tra i pregi la gentilezza della padrona di casa (una donna che definirei materna, premurosa ma al tempo stresso discreta), la colazione casalinga e abbondante (toast, uova, frutta, succo, marmellata,…), la possibilità di usufruire di una cucina attrezzata (in comune con gli altri ospiti), il mega lettone americano, la pulizia, il giardino curatissimo, l’ottimo rapporto qualità/prezzo (90 Euro ma  noi ne abbiamo pagati 80. E’ più verosimile pagarne 85).

Difetti: lontananza dal mare, c’è una strada che passa lì vicino (ma noi non abbiamo sentito nessun rumore).

 

Ristoranti

Noi abbiamo mangiato a Le Corsaire, un ristorante che si trova a poca distanza dal Daniella’s proseguendo verso Anse Major. È gestito da un italiano che ha sposato una locale e si mangia divinamente. Qui trovate piatti creoli ma anche italiani. Il prezzo è un po’ più alto della media (dipende da quello che prendete ma mediamente vi costerà intorno alle 200-250 Rupie a testa). Le porzioni sono molto abbondanti, quindi cominciate a ordinare un solo piatto e poi vedete se proseguire.

L’atmosfera è deliziosa, il locale elegante e molto ben curato. Da riservare per una serata particolare, in cui volete trattarvi bene. Oppure se siete stanchi della cucina creola e volete assaporare il vino e la pasta italiana o i ravioli fatti in casa.

Il proprietario del Corsaire ci ha detto che ad Anse Soleil c’è un ristorante molto buono.

 

 

Siamo degli amanti dei viaggi e delle esplorazioni. Abbiamo girato sia in Europa (fiordi norvegesi, Svezia, Finlandia, Portogallo, Francia, Inghilterra, Belgio, Spagna, Irlanda, Austria, Turchia,…) che all’estero (due volte alle Maldive, Sharm el Sheik, Yucatan in Messico, Nilo, Santo Domingo, Guadalupe, St. Maarten, St. Barth, Isola Catalina nella Repubblica Domenicana, Tortola, Antigua, St. Lucia,…) ma le Seychelles (grazie a La Digue!) sono il posto più bello che abbiamo visto finora. Sarà perché ci piace andare in bicicletta (e quindi a La Digue ci siamo trovati benissimo), sarà perché lì abbiamo respirato un’atmosfera di libertà, sarà per la natura lussureggiante, la varietà dei colori della flora e della fauna, il mare da sogno, sarà per la cordialità degli indigeni, sarà perché il tempo ci ha assistito regalandoci splendide giornate di sole, un tempo faner la natura lussureggiante e un mare da sogno, sarà perchè  un po'e appieno in così breve tempo.elfsarà perché abbiamo mangiato per tre giorni le nostre pietanze (non sentendo così la mancanza dei sapori della nostra terra), sarà perché siamo partiti con aspettative non esagerate, ma di sicuro alle Seychelles torneremo!

Buon viaggio,

Mara e Pino

 

 

 

 

 

Mara

mara.zonta@virgilio.it

 

www.mapiesplorazioni.altervista.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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