Six people – one camper: Arizona e Utah a modo nostro.

Diario di viaggio 2006

di Giovanna Castoldi

 

 

Pare che questo sia l’anno dell’America. Di sicuro non sapevo che saremmo stati tanto alla moda quando ho proposto per il mese di agosto un viaggio alternativo al solito mare. La colpa è stata della Pia che a gennaio ha esordito dicendo che si era stufata della vacanza in roulotte a Vieste . “Cosa mi proponi ? “dice lei ….beh, “campeggio per campeggio”, dico io, “un giro in America in camper “….la perplessità non è poca, ma ci convinciamo a vicenda e la ricerca comincia.

L’idea dei parchi americani in camper stava su un vecchio giornale di turismo, tenuto da parte in attesa dell’occasione  buona e  …voilà.

I giorni sarebbero stati solo una decina, per cui importante era trovare un buon volo che ci portasse il più vicino possibile alle nostre mete. A febbraio si scopre un Milano –Phoenix  della British via Londra con un buon prezzo : € 664,00 ….si compra il biglietto in base alle ferie di Roberto dal 17 al 28 agosto, non via internet, ma dall’agenzia Happy World di Voghera www.happyworldviaggi.com

che oltre a farci lo stesso prezzo , ci tiene bloccati i biglietti per 10 giorni e ci stipula anche la polizza annullamento

Subito mi accorgo della difficoltà di noleggio di un camper  in Phoenix. Mica siamo a San Francisco o Los Angeles!!! Dopo un po’ di ricerche e tante incertezze, stipulo il contratto per un 29” da 7 posti con www.rv4rent.com al costo di $ 2.335,00 .E’anche  l’unico che si dichiara disponibile al ritiro del mezzo in domenica giorno del nostro volo di rientro per l’Italia.

In sei mesi di ricerche fatte da un’ attenta lettura della guida Routard  “USA Ovest I parchi nazionali” e di una quantità di diari di  viaggio incontrati navigando in internet nonché di 1000  domande rivolte agli amici dei  vari forum di  

www.45parallelonord.com

www.americaontheroad.com

www.ilgiramondo.net

www.tipadvisor.com

 

 

pianifico il più possibile il nostro viaggio e all’alba del

 

17 agosto partiamo in 6  + 6 valigie: io , Roberto, Pia e suo marito Pietro, Lorenza e Paola. Il team è lo stesso collaudato nel  viaggio in Venezuela lo scorso anno. Dopo un viaggio estenuante per i controlli a Londra e le ore di attesa noi 6 arriviamo, i bagagli no…. o, almeno, 2 no! Si è verificato quello che temevo fin dall’inizio. Fortuna che avevamo diviso vestiti e accessori nelle varie valigie, così da tentare di assicurarci la sopravvivenza. Denuncia al banco British e assicurazione che i bagagli ci avrebbero raggiunto nel nostro tour ( ma chi ci crede???) e omaggio di 2 carte di credito da 50$ una delle quali non funzionante …(ma ce ne saremmo accorti solo il giorno dopo!). La ricerca e la denuncia dei bagagli smarriti ci ha portato via un buon paio d’ore…altro che bagno nella piscina dell’hotel! Sicura che lo shuttle della  Quinta Inn  prenotato tramite www.expedia.it , non sarebbe stato ad aspettarci all’uscita, chiedo a Ron , simpatico addetto  al banco informazioni del terminal 4 , di mettersi in contatto con il nostro hotel. Ben conscia del mio pessimo inglese , cerco di capire qualcosa parlando al telefono con la reception dell’hotel, ma è davvero troppo!!!! Comunque Ron ci aiuta e riusciamo a raggiungere l’uscita del terminal per aspettare lo shuttle compreso nel prezzo pari a 104,00 € per 2 camere triple con colazione a buffet, utilizzo di internet gratuito e telefonate urbane free.

Il caldo è tanto, nonostante siano ormai quasi le 8 di sera …..Arrivati in hotel, ci ficchiamo in camera, adattiamo l’aria condizionata alle nostre esigenze e ci facciamo il primo  caffè americano con la macchinetta in dotazione e dopo una sana doccia tentiamo di dormire ( cosa quasi impossibile vista la diversità di fuso….).

 

18/8/06 è il mio compleanno! Dopo una bella colazione e la telefonata per sollecitare il bus che, secondo gli accordi presi con il noleggiatore ,avrebbe dovuto arrivare alle 8 per portarci per 50$  a ritirare il camper, alle nove compare una limousine……bella, anzi bellissima….peccato che noi siamo in 6 e un pulmino sarebbe stato sicuramente più adeguato! Ci adeguiamo noi e viste le nostre stazze non proprio da americani , riusciamo ad entrare tutte nella lincoln con i vetri scuri per farci sti 30 minuti di trasferimento……Eric ci aspetta a Peoria, per consegnarci il  camper ( ma ci sarà????) ….Durante il tragitto incominciamo a prendere confidenza con le superstrade americane e con la mancanza assoluta di indicazioni logistiche. Meno male che nella preparazione del viaggio ho tenuto conto di questo e ho studiato su www.mappquest.com ogni spostamento e stampato gli itinerari. Dopo circa mezz’ora arriviamo a Peoria : il posto esiste davvero!

Alle 11,00 , dopo un’ora   buona di sudate spiegazioni sul funzionamento di scarichi, generatore, pompe e rifornimento, con l’augurio di “good luck” da parte di Eric partiamo per l’ AVVENTURA.

 

 

 

La meta finale del primo giorno è il Canyon di Chelley a 355 miles da Phoenix. Dopo 3 ore ci fermiamo a Hollbrook per il primo hamburger $ 12 in due con ripetuto rifornimento di coca-cola per proseguire velocemente alla volta della Petrified Forest. Ci entriamo da sud, facendo il nostro National Park Pass $ 50 valido fino ad agosto del prossimo anno per l’ingresso in  tutti i parchi statali. Ci fermiamo per un rapido trail al Giant Logs che ci da la possibilità di vedere alcune dei più grandi tronchi pietrificati di tutto il parco.

 

 

 

Pia è entusiasta e pensa a come  impostare una lezione ai suoi alunni. All’altezza del Painted Desert riprendiamo la statale 40. E’ sera quando arriviamo al campground Cottonwood nel canyon de Chelley. Il pernottamento è gratuito . Improvvisiamo una cena con le buste knorr portate dall’Italia e la torta di compleanno che Eric ci ha fatto trovare in frigorifero. Non manca neanche  l’  “Asti” spumante. Auguri!!!!!

 

 

19/8/06 Ci svegliamo alle sei e dopo la colazione ci dirigiamo subito al canyon per la discesa alla White House.

 

 

 

Questo trail è l’unico permesso in forma autonoma. Per avere una visione più complessa del territorio indiano, bisogna rivolgersi al Visitor center e aggregarsi a qualche tour organizzato. Il trail ci porta via 2 ore tra discesa e risalita e consiglio vivamente di farlo quando il sole non è ancora alto…..Proseguiamo la visita del Canyon dall’alto, percorrendo tutto il south rim e fermandoci ai vari view point. A mezzogiorno facciamo tappa al Basha’s  di Chinle per rifornire il nostro frigorifero. Il supermercato è pieno di indiani e noi sembriamo davvero gli unici turisti lì dentro…C’è anche un reparto di gastronomia e non manca il chicken arrosto. Pietro è a posto,noi non disdegnamo!Riprendiamo la strada che si snoda sinuosa in mezzo alla valle e alle 17,30 entriamo nella Monument pagando una tassa d’ingresso di 5$ pro-capite e prenotando il posto nel campground annesso per la modica cifra di $ 10 . Le docce si pagano a parte 1$ a testa.

Decidiamo di percorrere le 17 miglia della pista sterrata all’interno della Monument con il nostro camper e restiamo dentro fino alle 20,15 godendoci il tramonto dal John Ford  mentre ci facciamo

un aperitivo.

 

 

La notte al campeggio è magica…sotto il manto di stelle e una luminosissima via lattea riusciamo a dormire nel più assoluto silenzio fino alle 6,15 del

 

20/8/06 ora del sunrise . L’alba appunto, non si può perdere. Anche perché qui, a differenza che in altri Canyon, il vederla non comporta scarpinate o utilizzo di mezzi per raggiungere un punto panoramico. Qui basta affacciarsi al finestrino del camper e ci sei in mezzo…

 

 

 

alle 8,40 partiamo alla volta di Canyonlands the Needles.Alle 11,40 siamo alla partenza del trail di Cave Spring. Ci mettiamo circa 1ora e mezza per percorrere questo divertente sentiero sotto gigantesche pietre a forma di funghi e con un bellissimo panorama su buona parte del immenso canyon.

 

Davvero Canyonlands  lascia quasi senza fiato per quanto è grande! Raggiungiamo il Big Spring canyon overlook, ma evitiamo di scendere lungo il loop visto il caldo del primo pomeriggio. Pranziamo nella vicina area di sosta con una bella insalata. Dopo avere fatto il giro del canyon ripartiamo alla volta di Moab dove pernottiamo al campground Slickrock  www.slickrockcampground.com per 42$. Direttamente tramite la reception prenotiamo per il giorno dopo il raft sul colorato al costo di $ 42 a persona per mezza giornata. A cena ci permettiamo il ristorante da  Bucks Grill House ( proprio attaccato al campeggio) dove lavora uno dei 10 miglior giovani chef degli stati Uniti ( così almeno dice la Routard). In effetti le bistecche, in particolare quella di bufalo, sono davvero gustose e il conto non è affatto salato ! $ 160 per 6 persone.

 

21/8/06 alle ore 8 siamo pronti per essere prelevati dal bus dell’agenzia www.adrifit.net ( $ 36 + tax) che ci porta all’ufficio dove altri sono già imbragati nei salvagenti per quella che dovrebbe essere un’avventurosa discesa del fiume.

 

 Di fatto di avventuroso non ha proprio niente, ma i panorami lungo il corso del Colorado sono estasianti ( parola del Robi). L’escursione termina alle 12,30 , recuperiamo il camper e affamati ci fondiamo da Denny’s per pranzo leggero a base di panini di pollo e insalate. Alle 15,30 siamo al primo trail nel parco di Arches. Con brevi hike  raggiungiamo il Balanced Rock e Windows Section. Lasciamo per ultima la salita al Delicate Arch che ci impegna per un’ora. E’ piuttosto faticosa anche perché fa ancora caldo. Giunti in cima il panorama è davvero mozzafiato. Siamo in compagnia di diverse altre persone e tutte in attesa di vedere il tramonto davanti ad uno degli archi più fotografati

 

 

 La discesa all’imbrunire  ci impegna solo 35 minuti . La giornata è stata intensa . Ripernottiamo allo Slickrock, dal momento  che il campeggio di Arches è al completo. Forse non è un male, visto il caldo di quel parco. Possiamo almeno godere della piscina , dell’idromassaggio e di una doccia calda , mentre Pietro scola spaghetti made in italy!

 

22/8/06  il camper si mette in moto piuttosto presto e alle 6,50 entriamo nuovamente al National Park di Arches . Tristemente consumiamo una colazione a base di succo di frutta e cereali, piangendo la morte della caffettiera di Pia giunta fino a qui nell’unico suo bagaglio superstite…..di fatto Pietro si è dimenticato di riempirla la sera precedente , ma ugualmente è stata messa sul fuoco per l’indispensabile caffè mattutino .Ha così miseramente finito i suoi giorni sulla cucina a gas di un camper in America….

In programma per la mattinata il Double Arch.  Questo loop, lungo circa 4 miglia , permette di vedere diversi archi che si trovano sulla strada  e alla fine del percorso, dopo aver superato nonostante le vertigini di Pia qualche passo appena un po’ difficile, eccolo lì, il Double Arch….mi viene da chiedermi se abbiano girato qui qualche ripresa dei film di indiana Jones…….

   

 

E’ sicuramente un trail da fare al mattino, perché il tragitto è per buona parte in ombra e la temperatura abbastanza clemente… a mezzogiorno, al termine della nostra escursione, il parcheggio è pieno di auto e camper…non invidiamo certamente i turisti arrivati adesso! Per il pomeriggio abbiamo previsto la visita di Island in the Sky, la parte di Canyonlands più vicina ad Arches. Il tempo si è un po’ guastato, ma riusciamo lo stesso a percorrere tutto il canyon stupendoci nuovamente della maestosità dei paesaggi. Ci concediamo un piccolo trail  per arrivare fino a Upheavel Dome a quello che si pensa essere il cratere lasciato da un meteorite

 

 

 e poi ci lasciamo affascinare dal panorama  sul White Rim, percorso una volta da mandrie di mucche guidate da mitici cowboys alla ricerca di più verdi pascoli, e ora solcato da sporadiche  jeep di turisti alla ricerca del brivido. In lontananza , il cielo sopra l’immensa vallata , è percorso da qualche lampo argentato….sulla stessa strada per Canyonlands c’è un piccolo parco il Dead Horse e, vista la stanchezza , chiediamo al ranger di guardia all’ingresso  se sia possibile pernottare nel campeggio. Con aria davvero felice il ranger dice che “sì” , “ è possibile”…Paghiamo al visitor center 15$ comprensivi della tassa d’ingresso ( qui non vale il national pass) per pernottare in questo pulitissimo campeggio. Peccato per il tramonto sull’anfiteatro di questo piccolo canyon. Il cielo appena coperto, non permette di apprezzare al meglio il panorama sui due fiumi sottostanti, il Colorado e il Green River, ma anche così riusciamo a percepire  la pace del posto…..

 

 

 

23/8/06  oggi tappa di trasferimento attraverso quella che viene definita una della più belle strade d’america la scenic view UT 12. Partiamo con calma alle 9,30 dopo aver approfittato dei telefoni del parco. Durante il viaggio è pressoché impossibile rimanere in contatto telefonico con le famiglie a casa. Nelle vaste distese e nei canyon i cellulari non prendono e così utilizziamo i telefoni pubblici. Utile la carta prepagata Columbus  del costo di € 12 che abbiamo acquistato in Italia e che ci permette 120min di conversazione con telefoni fissi. A Torrey ci fermiamo a mangiare al Capitol Reef Inn & Cafè dove spediamo 85$ . Piatto forte, o meglio sarebbe dire sandwich forte ,la trota più o meno affumicata proveniente dal vicino allevamento. Capiamo gran poco di quello che ci dicono, e scegliamo dal menù in base al nostro istinto….tutto sommato, non male. Il resto della strada che ci porta fino a Tropic è simile alle nostre strade di montagna. Ecco cosa intendevano per scenic view….ci sono punti in cui mi sembra davvero di essere a casa, su, su per i tornanti delle nostre valli in alta montagna. Incontriamo spesso cerbiatti e daini  , e poi cavalli, fattorie e mucche al pascolo.

 

 

 

Arriviamo al Bryce canyon un po’ in ritardo sulla mia tabella di marcia, sono le 17,30 e dopo un simpatico approccio con una delle  ranger del parco, decidiamo di pernottare al Sunset Campground che paghiamo con il sistema della busta. Trovato il posto che fa per noi, deponiamo  nella cassetta all’ingresso del camping  la  busta  con dentro il costo del pernotto : 10$. Il camping è senza luce e dopo le 8 non si può usare il generatore , ma noi ci uniformiamo volentieri alle regole del silenzio. Anche qui, come ovunque  i bagni sono puliti , c’è acqua potabile e non lontano, al General Store è possibile fare docce,  scaricare e caricare l’acqua  del camper. Percorriamo a piedi un tratto del rim che costeggia l’anfiteatro, rosseggiante dei colori della sera ,  mentre orde di turisti ( per lo più italiani) scattano fotografie e ciarlano tra loro. Ma dopo il tramonto il Bryce è tutto nostro…..Appena discosta dal camper una famigliola di cerbiatti  cena indisturbata brucando l’erba umida. Le stelle nemmeno  si vedono, nascoste così come sono dal folto della foresta.

 

24/8/06    accompagnati dagli scoiattoli che scorazzano sugli alberi e dagli uccellini che fanno colazione con le briciole che abbiamo lasciato la sera prima, ci  prepariamo per scendere nel canyon. Abbiamo pensato di combinare il Navajo Trail con i Queen’s Garden ( 4,6 km)partendo dal Sunset Point per risalire dal Sunrise Point.

 

 

 

L’intero percorso ci porta via un’ora e mezza, in mezzo ad un panorama davvero entusiasmante. Forse il Bryce è il parco che ci è più rimasto nel cuore e sicuramente vale la permanenza anche di oltre una notte…..con il camper arriviamo fino al paria View Point, dove la segnaletica indica

l’altitudine : mt. 2700 !

 

 

Alle 10, 45 usciamo dal parco per dirigerci verso Page. Non abbiamo inserito in questo viaggio lo Zion Park, che pure è molto vicino al Bryce, in quanto abbiamo ritenuto che avremmo dovuto visitarlo troppo di fretta, mentre ci sembra che questa zona sicuramente meriti un futuro più attento passaggio…..

Prima di arrivare alla cittadina di Page, il nostro itinerario prevede la sosta a Lone Rock, un grosso scoglio che spunta isolato nell’acqua del lago Powell circa 4 miglia prima della marina. Alle 13,30, orario in cui arriviamo, credo ci siano circa 50 ° !!!! temperatura ideale per un bagno……

 

 

Il pranzo però lo consumiamo all’interno  del camper con l’aria condizionata. Credo sia questo il posto più caldo che abbiamo incontrato in tutto il viaggio. Escluso proprio di campeggiare qui. Dopo esserci fermati per qualche foto allo Scenic View , ripartiamo alla volta della diga di Glen Canyon che però possiamo vedere solo dall’esterno, visto che alle 15,30 sospendono le visite guidate (gratuite) per il “sopraggiungere di condizioni metereologiche avverse “ . Così ci dicono gli addetti ai lavori,  di fatto 4 gocce d’acqua… anche da fuori comunque la diga è imponente…

In anticipo sulla tabella di marcia, ci dirigiamo al Page Lake Powell Campground www.campground.page-lakepowell.com  dove con 21$ di pernottamento possiamo utilizzare anche la piscina coperta e la vasca idromassaggio ; ne approfittiamo, intanto che fuori piove. Passiamo il resto del pomeriggio a fare shopping e a valutare dove cenare.  Alla fine, anche su consiglio di una famigliola francese, decidiamo per la Steack House sulla North Lake Powell Blv, dove spendiamo 152 $ per 6 magnifiche bistecche, zuppa di fagioli, buffet di verdure e 5 birre. Decisamente ottimo!!!

 

25/8/06 questa  mattina è dedicata all’Antilope Canyon. Abbiamo prenotato l’escursione per le ore 11,30  via internet dal sito www.antilopecanyon.com al costo di 28 $   così ce la prendiamo comoda. Possiamo anche andare al fornitissimo supermercato dei Page e fare l’ultima spesa. Alle 11 siamo davanti all’ufficio in Lake Powell Boulevard per essere prelevati dai camion dell’agenzia. Era anche possibile arrivare direttamente all’ingresso del canyon , lasciare lì il camper ed entrare con i navajo, ma temendo  di non trovare posto nei tour del mattino, abbiamo preferito prenotare. Non so se sia stato un bene, vista l’organizzazione della gita. Sicuramente suggestivo  il canyon, giusta la luce ( si deve essere nel canyon tra le 11,30 e le 14 quando i raggi del sole entrando quasi perpendicolarmente conferiscono al posto una suggestione particolare), decisamente troppa la gente…..

 

 

Lasciamo la piacevole cittadina di Page dirigendoci sulla 89 verso Flagstaff. All’altezza del miglio 545, una grande P bianca dipinta su una roccia indica che si è all’altezza dell’Horseshoe Bend. Il belvedere a picco sul Colorado è raggiungibile dal parcheggio con una camminatina di circa 20 minuti che decidiamo di farci dopo pranzo.

 

 

Altra idea non molto felice, vista la temperatura… sopravviviamo e alle 15,40 ripartiamo alla volta del Grand Canyon dove abbiamo prenotato via internet dal sito  http://reservations.nps.gov/  campeggio per questa notte al Mather Village, costo 18 $. Entrando nel parco da est, percorriamo tutta la Desert View fermandoci per il tramonto al Lipan point . La vista  qui, come in ogni altro punto,  ci fa sentire l’immensità del canyon. Aspettiamo con fiducia che il sole esca dalle nubi per permetterci le immancabili foto del tramonto sul Grand Canyon…non siamo tanto fortunati, ma in compenso non siamo nemmeno fotografi professionisti e fortunatamente non dipende dal tramonto sul gran canyon la nostra paga!!!

 

 

 

Arriviamo all’ingresso del campeggio che è già buio e sotto una inaspettata fitta foresta , accendiamo il fuoco nel barbecue di cui è dotata ogni piazzola per cuocere le bistecche che abbiamo comperato nel supermercato di Page. Ottime!!!

 

 

 

Siamo piuttosto stanchi e di comune accordo decidiamo che possiamo lasciare ad altri la visione dell’alba  per il giorno dopo……pertanto il

 

26/8/06 ci alziamo tardi (!) sono le 8 quando spostiamo il camper e lo parcheggiamo davanti alla Stazione Ferroviaria del Village. Ci incamminiamo lungo il South Rim trail che percorriamo per buona parte a piedi. Il sentiero non è difficile ed è bello camminare costeggiando il canyon . Per il ritorno utilizziamo lo shuttle gratuito sia la linea rossa che la linea verde verso Kaibab che a dire la verità non ci entusiasma più di tanto. Ritorniamo alla stazione attraverso un sentiero pedonale che passa in mezzo al Village ombreggiato da piante ad alto fusto. E’ questo che più ci ha  sorpreso nel Grand Canyon : la presenza di boschi e di tanto verde, mentre solitamente viene fatta vedere solo la parte rocciosa e desertica del canyon. Arriviamo alla stazione giusto in tempo per vedere arrivare anche il treno a vapore. Dopo il pranzo partiamo alla volta di Sedona uscendo dalla parte Sud del parco. Percorriamo ancora la 89 attraversando la zona di Oak Creek. E’ davvero una bella vallata, in mezzo a foreste con un’infinità di sentieri, paragonabile sicuramente alle nostre montagne, e forse proprio per questo ,per noi un po’ meno entusiasmante dei paesaggi  a cui ci ha abituato la vista dei parchi visitati in precedenza. In fondo alla vallata, nuove rocce rosse, culminanti nel Red Rock Mountain contornano la cittadina di Sedona.

 

 

 

Ci piacerebbe fermarci, ma è piuttosto tardi e dobbiamo cercare il nostro ultimo campeggio. Per l’ultima notte non badiamo a spese e pernottiamo al Lo-Lo-Mai Springs Campground www.lolomai.com a 10 miglia a SO di Sedona. Il campeggio è delizioso, in riva al Verde River, con piazzole attrezzate , laghetto artificiale in cui sguazzano grasse oche , piscina e bungalow. Spendiamo 53$ , ma l’aria che si respira ci fa  sembrare  di stare dentro una fiaba di altri tempi.

E’ la nostra ultima sera…ceniamo pantagruelicamente con tutto quello che abbiamo ancora nel frigorifero…

 

27/8/06 è l’ultimo giorno e ce la prendiamo con calma. Dopo aver preparato i bagagli, alle 10,30 partiamo alla volta di Phoenix per riconsegnare il camper. Per strada nessun intoppo e, grazie anche alla memoria fotografica di Lorenza che viene in soccorso alle indicazioni stampate sul mio cartaceo, alle 12,30 siamo a Peoria. Giusto in tempo per rifornire il camper di benzina ( dobbiamo lasciarlo con il serbatoio pieno, come l’abbiamo trovato) e rifornire il nostro stomaco dell’ultimo hamburger made in Usa ( di cui a dire la verità non abbiamo proprio abusato). Ad aspettarci un incredulo Eric : ce l’abbiamo fatta ! e…le due valige mancanti consegnate dalla British appena 3 giorni prima……

 

 

In 10 giorni abbiamo percorso 1821 miglia spendendo 636 $ di benzina.

Per un viaggio in America, davvero abbiamo fatto poche miglia, ma l’intento di questo viaggio era quello di cercare di vivere il più possibile i posti che avremmo visitato. Ci siamo ragionevolmente  riusciti.

 

Abbiamo pranzato in ristoranti  4   volte per 457 $ e dormito  9 volte in campeggio per 154 $.

 

Il costo complessivo del viaggio pro-capite, comprensivo del biglietto aereo è stato di circa 1300 euro.

 

P.S. dopo un accurato trattamento del Pietro, a base di non si sa quale acido e formula magica , la caffettiera è risorta,…… come nuova. Pronta per la prossima AVVENTURA.

 

Giovanna Castoldi 

giovanna.castoldi@gmail.com

 

 

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