Viaggio dopo la tragedia...

Sri Lanka. Tsumani

 

ciao Miki,sono gia' di ritorno dopo qs esperienza indimenticabile e ho gia' visto la France,Fabrizio & c. e appena occasione ci troviamo per una cena come promessoti.Ti racconto in 4 righe il mio viaggio anche se 4 righe non bastano neanche' per una presentazione sommaria.   

Detto e premesso che il mio non e' stato un viaggio qualsiasi,ma un intreccio di fattori primo fra tutti l'aiuto ad un amico cingalese che lavora con me da anni,risiede a Milano,ma la sua famiglia vive in Sri Lanka a pochi passi dalla costa flagellata dal maremoto.

       

Con il contributo di amici,colleghi,ecc.,sono riuscito a raccogliere una cospicua somma in denaro,medicine e vestiti da consegnare a Shandrik(questo e' il nome del mio amico cingalese) ed a tutte quelle persone che abbisognavano di assistenza.

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Una settimana prima della mia partenza si e' aggregato Egidio,il quale leggendo un mio annuncio in un giornale locale ed avendo gia' alle spalle un'esperienza decennale nel campo umanitario(Peru',Bosnia,India,Bangladesh ecc.),ha trovato molto coinvolgente la mia proposta di viaggio.

Sono partito venerdi' 21 gennaio con arrivo a Colombo il giorno successivo alle 03 di mattina.Shandrik,gia' in Sri Lanka dal 05 mi attendeva in aeroporto e,dopo le solite operazioni di prassi burocratiche,mi ha accompagnato subito verso la costa meridionale dell'isola mostrandomi qua e la' scene di straordinaria follia della natura.Rientrati a casa sua,fortunamatente "solo" completamente allagata e sistemata con certosina pazienza nell'arco di tre settimane,abbiamo pianificato le basi per i giorni a seguire.

Il 26 gennaio con l'arrivo di Egidio abbiamo ripreso il filo conduttore che avevo interrotto nel frattempo per dare una mano per pulire e sistemare la casa di Shandrik,volevo entrare nell'area maggiormente devastata.

Ogni paese attraversato,a partire da Panadura a circa 30 km a sud di Colombo sino ad Ambantota a circa 280 km ,aveva una sua storia di vittime e sopravvisuti ed aiuti.Arrivati a circa 10 km da Galle sull'estrema punta meridionale dell'isola una scena da inferno dantesco,un intero paese inghiottito dalla forza distruttiva del mare alto in alcuni punti sino a 6 mt e dalla velocita' di piu' di 600 km orari nel quale proprio durante il suo arrivo transitava un treno passeggeri.E' stata una strage,1500 solo le vittime sul treno e circa 800 in paese,molti dispersi;pullman di linea risucchiati dall'onda carichi di passeggeri e trasportati dalla corrente al largo ed in alcuni casi ritrovati a piu' di 3000 km sulle coste della Thailandia.

La gente che incontravo man mano aveva un'umanita' immensa ed un sorriso che mostrava continuamente ma dentro ad ognuna di loro si leggeva la paura di aver vissuto un incubo e l'incertezza di non saper cosa il futuro poteva dare.Ho visto in ogni luogo una partecipazione locale collettiva nella ricostruzione e nel soccorso,ma soprattutto una collaborazione nell'intervento immediato di tantissimi paesi stranieri(pakistani.sud koreani,australiani,arabi,indiani,europei,americani,ecc.),ma quel che mi ha reso felice e' aver incontrato accampamenti della protezione civile italiana tra i piu' organizzati ed efficienti in assoluto.

    

A circa 2 km a sud di Galle,ad Una Watuna,ho visitato il campo base della .C.R.I. coordinato da uno staff di quattro medici piu' infermieri.Arrivati ad Ambantota,lo spettacolo piu' crudele che la natura abbia mai fatto.L'onda assassina(la seconda in ordine cronologico) ha causato piu' di diecimila vittime senza distinzione di religione e sesso.Case rase al suolo,ospedali distrutti,scuole da ricostruire un'ecatombe.

Al ritorno abbiamo deciso di raggiungere Colombo risalendo dall'interno passando per Kandy,la seconda citta' piu' abitata dopo la capitale,ricca di piantagioni di tea,caucciu' e frutta tropicale ed a pochi km abbiamo visitato l'orfanotrofio degli elefanti ed alcuni templi antichi ricchi di storia e suggestioni

Il 29 sono rientrato in Italia contento i aver conosciuto un popolo stupendo e potendo raccontare a tutti coloro i quali vorrebbero andare di accontentarsi per soggiornare soprattutto sulla costa di piccole guest house risparmiate dallo tsunami e di non aver paura di affrontare certi disagi.Questa gente merita di essere frequentata ma soprattutto di non essere dimenticata!

 

per maggiori info   erikviani@freemail.it

Erik