EGITTO OASI E SINAI

Diario di viaggio 26/3-26/4 /2012

di Gio Segreto


IMG_2722.JPG (1933295 byte)    IMG_2473.JPG (1822905 byte)    IMG_2435.JPG (2128718 byte)

Eccezionalmente parto dall'Italia perché il volo é meno costoso rispetto alla Francia (dove vivo).

Non uso il passaporto, ma la Carta d'identità che é sufficiente per ottenere il visto all'entrata in Egitto.

 

Arrivo verso le 15 al Cairo e, senza alcun intoppo ottengo il visto 15US per 30 giorni. In realtà, al ritorno, rischio di dover pagare un rinnovo del visto altri 15US perché so che rimarro' in Egitto 31 giorni.

Cerco il Bus che va ad Alessandria e, non senza fatica, lo trovo, partirà alle 17 il che vuol dire attraversare tutta la città in orario di punta:poco male, tanto avevo prenotato tramite Booking.com un alberghetto ad Alex.

Arrivo verso le23.30 e mezz'ora dopo sono al QUEEN TRANSIT in un edificio che negli anni '20 aveva conosciuto i lussi dei "cooperanti" europei, ma attualmente presenta un ingresso..scoraggiante. Bella sorpresa: al settimo piano con 15E compresa colazione entro nell'alberghetto prenotato che é pulitissimo e con splendida vista sulla costa.

 

Fino al 29, resto ad Alex dove percorro chilometri per esplorarla il più e nel modo migliore possibile perché spesso incontro gente che,vuol farmi conoscere gli angoli più affascinanti e segreti della loro città, quella della cultura, della biblio alessandrina , del teatro della musica, ma anche dei pescatori e dei piccoli artigiani. Era da tanto tempo che non mi imbattevo in gente cosi' adorabile e fiera delle sue origini, mi hanno davvero commossa.
29/3 Parto alle 7  e arrivo a Siwa nel pomeriggio inoltrato anche perché  il bus si ferma due ore nella stazione di Marsa Matrouh, lontana da tutto.
Siwa é semplicemente un luogo magico dove il presente, per semplificare, rappresentato dai beduini su roboanti pick up si fonde senza urti a tradizioni ancestrali.
La fortezza di Shali, costruita in blocchi di sale provenienti dai vicini laghi e il
 Jebel ALMawta, la montagna dei morti,mi permettono ancora una volta di constatare che anche in Egitto non c'é frattura tra la vita e la morte, ma un rapporto dialettico estremamente istruttivo per noi occidentali "onnipotenti", ma incapaci di pensare alla morte se non in termini di esclusione dalla vita.
Visito anche sorgenti naturali calde e fredde tra le dune cangianti del deserto libico(siamo  a meno di 20Km dalla Libia) grazie ad una escursione di 6/7 ore che costa circa 15E trovata nella G.H.PALM TREE ottima dove alloggio per circa 7E.
2/4 Alle 7 salgo sul bus che mi riporterà ad Alex. Arrivo nel tardo pomeriggio, ritrovo il mio alberghetto e ceno per 2.5E in un famoso, ma modestissimo ristorante di pesce di Alex: il miglior pesce ch'io abbia mai mangiato(il ristorantino é nel vecchissimo suk AL Tabachin ci sono solo Egiziani doc) 
4/4 treno per Asyut alle 8 ,arrivo verso le 13 più minibus per l'oasi di Al Karga dove arrivo nel tardo pomeriggio. Alloggio per5/6E al El Radwan, pulito con doccia calda(ma non serve incomincia a far caldo) e frigo gigantesco. Non c'é alcun ristorante in zona e il centro é lontano.Il giorno successivo visito Il tempio di Ibis e la necropoli Al Bagawat: tutto molto interessante. Pago qualche pound per ingresso alla necropoli che dista 5Km dalla citta', naturalmente da viaggiatrice incallita ci vado a piedi.
Nel pomeriggio, giacché la città non mi piace e non c'è altro da visitare, decido di proseguire per Dakla, sempre in minibus collettivo, dove arrivo circa un paio d'ore dopo all'hotel El Forsan: 7E colazione abbondantissima compresa e stanza con soffitto tradizionale a cupola molto carina, funzionale e pulitissima (cambio biancheria ogni 2giorni!). Il manager si fa non in 4, ma in 8 per soddisffare qualunque esigenza dei pochissimi viaggiatori che transitano da li'. Credo sia il miglior albergo economico in cui sia stata nei miei 40anni di vagabondaggio in solitaria! Visito Al Qasr, Balat e Bashendi anche questi molto interessani, ma é tutto ben spiegato sulla L.P. Intanto la temperatura sale fino a 48° e, ritrovare la mia bella stanza "fresca" con doccia sempre perfettamente funzionante é davvero una gioia.

Mi sono imbattuta in manifestanti, contadini che avevano bloccato la strada per protestare contro l'utilizzo delle loro risorse idriche per produrre energia privandoli dell'elemento essenziale per la loro attività, poi pacificamente all'arrivo della polizia, la strada é stata riaperta, non so se sia stato raggiunto un compromesso.

Ho visitato la citta vecchia di Mut,che sorge su una collina a lato dell'hotel,: davvero impressionante: teschi e ossa umane abbandonati tra le tombe aperte scavate da cani,iene e sciacalli alla ricerca di cibo e , ancora una volta, la gente che vive li' accantonon é neanche minimamente disturbata dal panorama per noi ,certo, insolito e forse un po' inquietante. 
Vorrei proseguire fermandomi a Farafra che é a 20Km dal deserto bianco. Dopo le opportune telefonate per cercare qualcuno con cui dividere il costo della jeep per traascorrere la notte nel mezzo del deserto, visto che le risposte sono estremamente vaghe, decido di partire per Bahareya dove ci sono maggiori opportunità per poter condividere l'escursione.

9/4 alle 6 parto da Mut, capitale dell'oasi di Dakla, con arrivo aBahareya, dove mi aspetta l'autista del Bedouin safari, prenotato telefonicamente ( son venuti a prendermi perché l'albergo,strutturalmente simile a quello di Dakla,é a 7 Km dal centro e non ci sono trasporti per raggiungerlo). Il manager é un eccellente e rinomato musicista che ha partecipato a svariate manifestazioni soprattutto negli USA,la gestione dell'albergo lascia un po' a desiderare e il cibo é pessimo, ma io agli artisti perdono quasi tutto.

10/4 con altri 2 simpatici viaggiatori, partenza in jeep per il deserto Bianco con sosta alla Crhistal Mountain,  nel deserto nero e in un gradevolissimo ristorante la cui sala é attraversata da un canaletto alimentato dalle sorgenti che sono proprio li' accanto.

Avevo intravisto il deserto Bianco durante il percorso tra Dakla e Bahareya e mi sembrava davvero molto bello, ma quando ci si inoltra tra le monumentali sculture naturali bianchissime come tutto cio' che c'é, si ha l'impressione di entrare in un'altra dimensione, fatta di purezza innanzitutto.

Ho trascorso tante notti nei deserti e , sempre, ho apprezzato le magnifiche stellate, gli odori,le atmosfere, il suono modulato del vento tra le dune o le montaagne, ma qui, nel deserto bianco, credo di essere entrata in una dimensione magica, fatta di biancore e profondità incalcolabili. Unico elemento che mi riconduceva a una dimensione piu' consueta, la presenza delle volpi piccole e graziose, che venivano a cercare resti della cena. Poi il risveglio in un'alba cosi' ansiosa di mostrare il suo talento pittorico capace di filtrare il blu diluito della notte attraverso un prisma per pennellare vigorosamente di tutti i colori il "mio" deserto bianco...un concerto, una fantasmagoria di colri e di ombre da mutare le forme imparate la sera precedente...

11/4 rientro a Bahareya, alle 15 Bus per IL Cairo

12/4 gironzolo per la città e passo dall'ambasciata del Sudan per conoscerne  le formalità d'ingresso e quanto siano elevati i rischi di un viaggio  laggiu'. Risposte ermetiche, ma sguardi ben poco rassicuranti...temo che non riusciro' ad andarci almeno per questo prossimo inverno.

13/4 parto per il Sinai, Santa Caterina: bello il deserto di montagna, ma il viaggio é lungo perdippiu' altra manifestazione con relativo blocco stradale appena dopo il tunnel di Suez:qui i Beduini in pidi sul cassone dei pick up sparano, mitragliano e non mi piace percio' mi acquatto tra i sedili del bus..che cosa vogliano i beduini non lo so, ma aborro qualunque forma di violenza.

Poi la strada viene riaperta dala polizia senza manifestazioni  evidenti di forza.

Arrivo a Santa Caterina dove mi aspetta l'autista dell' EL Malga camp che avevo prenotato alcune ore prima :é bellissimo, pulitissimo incastonato tra le montagne con vista sul Jebel el Mousa(il Sinai) costa sui 12E, ma l'accoglienza é soltanto cortese (non gentile)Qui nel Sinai, forse perché abituati al turismo o forse perché in situzione di confine molto travagliata, gli autoctoni si cmportano molto, ma molto diversamente da quelli incontrati finora (Cairo compreso): un sorriso sfugge solo quando vedono soldi...

Morte del POPE cosi' il monastero resterà chiuso, credo, per 40 giorni percio' passo il 14/4 a gironzolare intorno al Monastero. A dire il vero si potrebbe entrare almeno in una sala per pregare dalle 23 senza poter uscire prima delle 5: il monastero é a 5km dall'albergo, i tassisti RARI approfittano della sityuazione, sono stanca percio' non ci vado, ci tornero'tra anni,  dopo l'insediamento di un Pope tutto nuovo e in buona salute.. Si sappia comunque che nel periodo pasquale il monastero é ufficialmente chiuso ai visitatori, ma che allungando una mancia ci si puo' aggregare ad un gruppo la cui guida, a sua volta, ha già fatto l'offertona per entrare...per la serie "cumpa', tutto l'mondo é paese!"

15/4 Il bedouin bus, unico trasporto da Sta Caterina, circola solo 3 giorni alla settimana e, siccome non ho voglia di scalare il Sinai ecc.., decido di partire verso le spiagge, o meglio, i fondali di Nuweiba.

La cittadina non ha un vero e proprio centro ed é davvero poco attraente, mi faccio depositare al Sababa camp: accoglienza calorosa del proprietario che parla perfettamente italiano(aveva lavorato come traduttore con Fo'e Rame), mi fermo li' una notte soltanto perché ho deciso che, dopo quasi 4mesi di viaggio alla mia rispettabile età, voglio dormire tra le lenzuola, possibilmente pulite, e avere una doccia in camera percio' mi sposto al City Camp che costa il doppio cioé 8E con colazione compresa e altalena rudimentale sulla spiaggia che li' é praticabile e quasi pulita.

Bella escursione al Coloured Canyon con guida beduina obbligatoria 15E (la ragazza con cui divido la spesa per la jeep indispensabile come la guida, dice che assomiglia molto al paesaggio intorno Petra, credibile visto che dista pochi chilometri)

19/4 arrivo in una Dahab addormentata e ventosissima, di spiaggia degna di questo nome neppure l'ombra, ma ristoranti e alberghi senza soluzione di continuità

 

Alloggio al Seven Heaven sicuramente il migliore della categoria economica 12E. Escursione al Blue Hole, (siamo almeno in 8 nella jeep 12E cad;) davvero suggestivo il fondale, ma sono tutti li' e mi sento intruppata, d'altra parte é logico che sia pieno perché é davvero bello e forse unico al mondo.

Il 22/4 ho troppa voglia di nuotare percio' mi trasferisco nella zona dei grandi alberghi  dove c'é la spiaggia e l'acqua ,ancorché alquanto fredda, é limpidissima E' una gioia nuotare e scoprire un po' al largo fondali ricchisimi dove nessuno va. Mi fermo li' 3 giorni a mezza pensione e spendo 38E al di': non li rimpiango!

25/4 al Cairo: ritorno alla normalità nel mio African hotel per 10E a notte, ma la doccia funziona ad intermittenza in qualunque stanza e l'igiene é sopportabile solo da chi ha viaggiato in India intorno all'80, pero' sono davvero gentilissimi

26/4 rientro in Italia e....non mi fanno pagare l'estensione del visa, non so se perché considerino che per un solo giorno sarebbe una "cattiveria" farmi pagare o se non se ne siano accorti, ma propendo per la prima ipotesi

 

 

Si conclude cosi' in bellezza il mio mese nell'Egitto inabituale. CI TORNERO', INSHALLAH!

 

 

Note

Qualunque viaggiatore, maschio o femmina (anche bionda) con un minimo di esperienza puo' realizzare questo periplo: é estremamente economico perche' compreso l'albergo "lussuoso" di Dahab, cibo, trasporto, escursioni ho speso 24E al giorno senza privarmi mai di un letto e del cibo. Volendo si puo' spendere la metà, ma... si ha meno della metà(nessuna escursione, non il piacere di condividere la tavola con gli Egiziani o un dolce nelle troppo allettanti pasticcerie di Alex e del Cairo ecc)

Chiunque desiderasse info supplementari, puo' scrivermi perché sono certa di aver dato, nella migliore delle ipotesi, solo un'idea approssimativa del mio ultimo viaggetto invernale, spero invece di aver destato in chi leggerà queste povere righe, il desiderio di esplorare contrade che appaiono meno esotiche perche' non lontanissime, ma ricche di paesaggi, umanità e cultura che difficilmente si incontrano ancora 

Non potete immaginare la gioia sincera che ho provato nell'aver constatato che per tutto il viaggio mai, mai una sola volta ho dovuto spiegare soprattutto a giovani che coltivano l'european deam, che la vita vera non é quella che viene loro propinata nelle fiction tv

 

 

Giovanna

segretofrfr@yahoo.fr

 

 

 

 

 

 

 

Home ] AFRICA ] AMERICA ] ASIA ] EUROPA ] OCEANIA ]