100 giorni in India

di freefred

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Abbastanza spezzato dopo due viaggi quasi consecutivi in autobus.

Ho fatto un salto di un giorno a Jodhpur, la citta' blu.
E' solo blu, ma il suo forte e' davvero gigantesco e splendido.

JAISALMER

Adesso eccomi comunque a Jaisalmer, la citta' d'oro, ai margini del
grande deserto del Thar, a davvero poche decine di chilometri
dal confine col Pakistan.
Durante il viaggio in autobus abbiamo infatti sorpassato
un'infinita colonna di veicoli militari, diretti a una delle tante
installazioni dell'esercito disposte lungo il percorso e colorate
di mimetico.
E' anche pieno di soldati, che al contrario dei poliziotti nelle citta'
che di solito hanno come unica arma un bastone di bambu' o al massimo
un vecchio moschetto a tracolla, sfoggiano armi moderne ed automatiche.
(Scaglia perche' i loro mitra hanno la canna bucherellata?
questione di raffreddamento?)
Ho comunque una stanza in una magnifica antica guest house
all'interno del forte, e questo mi fa vivere questi
giorni in un' atmosfera piuttosto strana e beduina e milleeunanottesca.
Il padrone della guest house e' un gentile e simpatico
bramino (priest), appartenente cioe', come non smette di farmi notare,
alla casta superiore.
Naturalmente io invece tralascio di fargli notare come consideri il sistema
delle caste inaccettabile e barbaro, una sorta di cancro terribile e senza
fine che soltanto qualcosa di atroce come una religione puo' essere riuscita
a creare e mantenere in piedi attraverso i secoli.
Il concetto e' che se nasci come appartenente a una casta inferiore o peggio
sei un intoccabile non avrai mai nessuna speranza ne' possibilita' di
cambiamento, a dispetto di qualunque tuo genio e alla faccia del sogno
americano.
Inoltre, il fatto che i bramini siano una minoranza, o fondamentalmente
che la maggior parte degli hindu non appartenga alla casta superiore,
implica il fatto che il genere umano ha una propensione verso la malvagita'
o quanto meno verso una vita non propriamente retta, e per questo nel ciclo
delle rinascite la maggior parte degli uomini si trova a nascere povera,
infelice e sconfitta.
(e' un'idea immobile e noiosa e tragicamente priva di ironia)
Non dimentichiamo infatti che un intoccabile suscita anche un certo disprezzo
nelle caste superiori, in quanto si merita il suo stato di miseria a causa del
cattivo karma e piccolo dharma della sua vita precedente.
Analizzando il sistema dal punto di vista statistico, si nota facilmente
come il samsara, o ciclo delle rinascite, alla fine non funzioni poi cosi'
bene.
Accetto il fatto che la paura di rinascere intoccabile, o peggio (ma chissa')
mucca, sia un forte sistema di prevenzione contro il crimine e un ottimo
incentivo a vivere una vita onesta, ma in questo caso la religione lascia il
posto (o semplicemente asssume l'aspetto) alla consuetudine del controllo
sociale.
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che le vedove sono costrette a vestirsi
di bianco, non possono partecipare ne' alle feste ne' alle cerimonie
religiose,
e sono solitamente indicate come porta sfortuna;
che soltanto le vedove appartenenti alla casta superiore possono risposarsi;
che la maggior parte dei matrimoni sono combinati, ed e' ovviamente l'uomo
a scegliere la donna e non viceversa;
che sono le donne a fare i lavori piu' pesanti e quelli che un uomo
considera indegni, quali per esempio portare l'acqua o fare i manovali in un
cantiere edile;
che l'omossessualita' maschile (non quella femminile) e' punita con la
prigione;
che solo gli uomini possono mettere fine al ciclo delle rinascite, una donna
deve aspettare di rinascere come uomo;
se si prende in considerazione tutto questo, probabilmente i burqa di Kabul
sono davvero una piccola cosa, ma l'India e' cosi' grande, ha la bomba atomica
ed e' amica degli Stati Uniti e dell'Occidente dai vari pesi e dalle varie
misure.


A Pushkar un gigantesco nero americano, che agli indiani mentiva senza
successo sulla sua provenienza, mi ha parlato dei biscotti al bhang di
Jaisalmer.
"Perfetti per i viaggi in autobus" mi ha detto.
Quello pero' che il sosia del protagonista del Miglio Verde si era scordato
di dirmi e' che a Jaisalmer, giusto alla base del forte, c'e' un Bhang Shop,
regolarmente autorizzato dal governo.
Oggi ho quindi ovviamente comprato un biscotto (bhang cookie), e mi sono fatto
regalare un po' di bhang che ho provato a fumare.
L'effetto per inalazione e' piuttosto blando, niente a che vedere con
la meraviglia della stonanza in cui si cade inesorabilmente quando lo si
mangia.
Ho anche comprato dell'erba da un nepalese, questa mattina.
Non ne avevo mai comprata, perche' c'e' appunto il rischio che al posto
dell'erba ti rifilino del bhang, ma a jaisalmer, al contrario di qualunque
posto che ho finora visto in India, dove praticamente chiunque non fa che offrirti
del fumo, sembra impossibile trovare dell'hashish.
L'erba comunque e' vera erba, simile al keef marocchino forse, leggera soave
e stonante.
A proposito di nepalesi, sempre a Pushkar, un barista con la faccia a
scimitarra ha cercato di convincermi che i maoisti hanno ragione
(a dire il vero non ha faticato molto) e che non torcerebbero mai un capello a
un turista, dato che il turismo e' l'unica risorsa del paese.
Devo comunque ammettere che il riaccendersi della guerriglia ha probabilmente
eliminato definitivamente il Nepal dal mio itinerario.

Ho praticamente rinunciato a fare un camel safari, non potendo fare a meno di
chiedermi cosa andrei a fare a dorso di cammello tra le dune e a cenare
attorno a un fuoco dove dei cammellieri cercano in tutti i modi di convincermi
di essere Lawrence d'Arabia.
Credo che nel deserto andro' in jeep, o se ne partira' mai uno,
(i turisti sono pochi)in autobus.
C'e' l'invincibile problema che l'autobus che vorrei prendere per il piccolo
villaggio tra le dune non ti riporta indietro in giornata, e dovrei quindi
fermarmi a dormire, ma potrebbe non essere male.

I giornali continuano come ormai da giorni a riempire le loro prime pagine
della vicenda di ingiuste punizioni arbitrali che ha colpito la nazionale
indiana di cricket in Sud Africa, mentre va scemando lo stupore per un tragico
incidente che ha visto la morte di 4 persone a Delhi investite da un autista
ubriaco.
D'altronde a Delhi, 13,5 milioni di abitanti, la polizia ha tre, e dico tre,
apparecchi per il controllo del tasso alcolico nel sangue.

Ma la notizia migliore, anche se devo ancora interpretarla nel modo giusto,
e' che qui un cammello costa 100 dollari.
Si accettano ordinazioni.

That's all folks.

Jaisalmer, 02 12 2001

 

http://www.marcob.org/go.asp?~freefred/travel/

 

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