Quest'anno abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze
pasquali in modo alternativo. Per mesi abbiamo cercato una meta che riuscisse a
mettere tutti d'accordo. Così, dopo un lungo susseguirsi di proposte e ricerche,
il Marocco è stato dichiarato confermato come meta ufficiale del 2025.
Per raggiungerlo la prima tappa è stata Napoli, che ci ha fatto
percepire il viaggio come meno impegnativo.
Il primo alloggio della vacanze, scelto chiaramente dalla nostra
tour operator, mamma, era situato tra Scampia e Secondigliano.
Chiaramente un'ottima posizione per percepire il massimo della
sicurezza e tranquillità.
L’arrivo è stato impervio. Papà conduceva la Jeep in stradine
residenziali a ZigZag, pronto ad investire un neo-scugnizzo napoletano.
Abbiamo scelto di fare una scorta della nostra italianità, in
vista di un'alimentazione basata esclusivamente su cous cous speziato e pollo.
Qualche sfogliatella riccia da asporto e poi la regina: la PIZZA
napoletana.
La pizzeria Oliva ha sfornato un'ottima pizza express in 20
secondi. Da rifare.
16/04
Marrakech
Il 16 aprile in mattinata siamo atterrati a Marrakech, la
capitale turistica del Paese.
lIl piccolo elfo Azzedìn ci ha accolti
dolcemente, generosamente e premurosamente nel nostro Riad “1001 Colori” nel
cuore dei vicoletti della Medina.
La sensazione di felicità era tangibile, la classica emozione che
cresce spontanea quando si inizia un viaggio. Il riad bianco e azzurro decorato
con i classici ghirigori arabi era ciò che ognuno di noi si aspettava e non
vedeva l’ora di ammirare.
Seduti sui divanetti dell’atrio ci guardavamo intorno un po’
stanchi ma affascinati, sorseggiando un bollente tè alla menta e sgranocchiando
qualche dolce pasticcino marocchino. Azzedìn chiacchierava velocemente e noi
intontiti lo ascoltavamo.
Il primo pranzo è stato peculiare e, per questo, memorabile. Alle
ore 17 seduti su precari tavolini di legno a bordo strada addentavamo una
piadina Falafel e una Shawarma al pollo, nonostante la temperatura rovente.
Senza una meta ci siamo persi nella città, ammirando i colori, la
gente locale, gli odori, i negozietti e il Souk, ignari di quello che ci
aspettava a cena. Giunti nella immensa e caotica Piazza Jeema El Fna, ci siamo
ritrovati in uno sciame di gente riunita in gruppi che ballava e suonava,
incantava serpenti e teneva scimmie in braccio. Una situazione piuttosto
particolare.
Più avanti siamo stati assaliti e pedinati da decine di
commercianti, che per una monetina, offriva qualunque servizio o oggetto
immaginabile. Ci siamo deliziati (!) con degli anellini fritti e carne esposta a
mosche e sporcizia, scioccati dal caos e da tutto quello che stavamo vivendo.
Ne eravamo stupiti sì, ma ognuno di noi aveva negli occhi la
curiosità tenace e impaziente di scoprire sempre di più.
Dopo l’asta inDrive, Careem ci ha accompagnati a casa.
17/04
Marrakech
Una squisita colazione ci ha svegliati a suon di pancake
bucherellati, crema di arachidi e the speziato nel silenzioso atrio del Riad.
Dopo esserci persi nella rossa Medina, Ludo ci ha fornito una
spiegazione
accurata del Palazzo El Badi, scoprendo alla fine che si trattava
invece della storia del Palazzo Bahia. La nostra Alberto Angela ha accusato
presto il colpo: dopo pochi minuti dal tour ha subìto un grosso mancamento
rischiando di svenire. Sarà forse il caldo, il caos o il traffico, ma quale
migliore medicina di una pizza marocchina? Scherzi a parte, è stata salvifica.
Pomeriggio trascorso tra la visita del magnifico Palazzo El Bahia
e, dulcis in fundo, la Madrassa, vuota e libera da qualsiasi turista.
Dopo un breve riposo nella Chill Zone di un Mall, per la cena
abbiamo scelto un ristorantino su un Rooftop per deliziarci di una Tajin locale.
Peccato che mamma abbia dato 40€ al posto di 40 dirham.
18/04
Marrakech
La giornata è partita con il piede giusto: truffa dalla compagnia
di noleggio auto AddCar, che oltre ad aver richiesto il triplo di quanto dovuto,
ci ha fornito un ottimo servizio: macchina scassata e senza fanali, ma ancora
non lo sapevamo.
Dopo 3 infinite ore nell'afoso parcheggio dell'aeroporto di
Marrakech la giornata è proseguita tranquillamente: visita alle Tombe Saadiane e
giro per la città.
Il clima particolarmente caldo teneva le nostre energie impegnate
ad abbassare la temperatura corporea, tanto che quelle riservate a camminare e
visitare erano davvero poche.
Abbiamo constatato che mamma può tranquillamente condurre aerei
Ryanair, essendo tutti e quattro sopravvissuti all'incredibile traffico della
città. Macchine, motorini e muli sfrecciavano da ogni angolo, senza curarsi in
alcun modo del codice stradale.
Highlight della giornata: un simpatico
neretto ha scolpito un ciondolo a forma di alfiere con i suoi piedi e lo ha
regalato a Ludo. Sì, avete capito bene....
19/04
Casablanca
Inizio molto simile alla giornata precedente, ma a parti inverse:
questa volta i truffatori siamo noi.
Diletta prova a ingannare lo staff dei Giardini Majorelle per
risparmiare la copiosa somma di 5€. Risultati fallimentari. Tuttavia la visita
delle 7 di mattina è stata graziosa: cactus, alberi, fiori e laghetti con una
curata struttura blu e gialla sullo sfondo.
Da qui siamo partiti per il nostro lungo viaggio per Casablanca,
passando per paesini con appetitosi animali morti appesi davanti alle rispettive
macellerie.
Dopo aver visto la bella provincia di Settat, le forze
dell’ordine marocchine hanno provato ad estorcerci 69 dirham per eccesso di
velocità. Peccato che stessimo procedendo a 20 chilometri all’ora. Soluzione:
darsela a gambe fingendo di non capire la lingua.
Furtivo pranzo al Mc alle 15:40 per correre alla moschea più
grande del mondo. Sforzi inutili: siamo arrivati precisamente all’orario di
chiusura.
Non avevamo alcuna intenzione di arrenderci, essendo la moschea
l'unica attrazione che realmente ci interessava in città. Infatti, la nostra
solita mamma avventurosa e un po' fuorilegge ha preso l'iniziativa scavalcando
furtivamente le transenne, seguita chiaramente da me e Ludo, ma non dal ligio
Fabrizio.
Tra i vari reati commessi, questo è stato il più grave.
Tappa fugace al Big Mall, con acquario, dj, violini e macchine.
La giornata non è finita: ci siamo persi nella caotica Medina di
Casablanca cercando di rimanere vivi e con i nostri portafogli intatti. Di
rientro all’Onomo Hotel Casablanca, abbiamo scoperto di non avere i fanali al
nostro bolide, rischiando nuovamente la vita. Esperienza da non ripetere.
Stanchi morti e luridi siamo andati a dormire.
20/04 Rabat
Penultimo giorno dedicato alla capitale politica del Marocco.
Siamo arrivati in macchina, scoprendo la ridente costa ovest del
Marocco, ricca e curata, con perenne vista mare. La visita è stata piacevole, ci
siamo
addentrati nei negozietti dei vicoli della Medina di Rabat,
trovando talvolta galli tra i vestiti esposti.
Era il giorno di Pasqua, ma nessuno di noi lo aveva realizzato.
Il pranzo ci ha riservato un tortino con miele e carne e una spremuta di
arancia.
La vacanza ormai giungeva al termine, proprio nel preciso momento
in cui eravamo così entrati nei ritmi marocchini che saremmo felicemente rimasti
ancora un po’ a respirare profumo di Curry e cumino.
21/04 Napoli
Sveglia alle 4:30 per salutare Casablanca, la capitale economica
del Marocco. Volo notturno particolarmente fastidioso. Così come il rientro a
Napoli: triste, fugace e senza pizza express.
Il Marocco ci ha arricchiti, emozionati, sfidati e ci abbiamo
lasciato un pezzo di cuore.
Il viaggio apre la mente e cura l’anima più di quanto qualsiasi
attività possa fare e ci fa sentire immensamente grati alla vita.