MAURITANIA e MAROCCO
Il nulla protagonista silenzioso
Diario di viaggio 23-08 / 06-09-2025
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Sono ancora incredulo, sono confuso, sono perso.
Ho affrontato un viaggio affascinante, unico, il più incredibile che avrei potuto immaginare.
Ho vissuto in un mondo bellissimo, quello del "niente" capace di trasmetterti tutta la forza straordinaria che possiede.
Ho ancora una volta mangiato tanta polvere,
mi sono sciolto nella povertà,
ho sentito l'abbraccio del cielo africano,
sono stato dimenticato nell'infinito deserto.
Ho vissuto giorni di pura LIBERTA'
Non potevo desiderare altro, no. Potrei continuare ancora tanto e scrivere, scrivere mille pagine.
Non potevo immaginare così tanta VITA.
Energia che spacca ogni cosa, ogni regola, ogni meccanismo rigido.
Energia come il fuoco, inesauribile fonte di disturbo che ti sconvolge, ti accende e prendi il volo.
HO CAPITO CHE IL MONDO è TUTTO IL RESTO.
Nelle scarpe ho trovato la forza dell'ignoto, quel mondo che vuole essere dimenticato e che invece vuole continuare resistendo alle intemperie.
Nelle scarpe...sabbia per ampliare l'immaginazione, per ricordare che a tutto c'è una fine, che è adesso che si deve agire.
Nel viso trovi una storia, cento vite, si potrebbe continuare per secoli.
E quando il vento ti entra, soffia via il sudore, ti senti pulito e pronto a tutto.
Vento e malinconia, non c'è bisogno d'altro.
Documenti necessari
PASSAPORTO con almeno 6 mesi di validità.
VISTO. Per ottenere il visto bisogna registrarsi al sito web https://anrpts.gov.mr/fr/visa/requestvisa
Ciò che segue è quello posso raccontare io. Ho registrato e avviata la procedura di richiesta del visto online i primi giorni di aprile e quindi con più di 4 mesi di anticipo. Andrà inserita la foto del passaporto, del viso, e altre informazioni personali, le cosiddette generalità. Tra le note ho inserito che mi piace viaggiare e avrei viaggiato in Mauritania per turismo in modo indipendente e utilizzando i mezzi locali di trasporto.
Come indirizzo ho inserito un hotel di Nouadhibou (che poi non ho frequentato).
A questo punto attraverso un numero di pratica e il numero di passaporto si poteva controllare lo stato della richiesta che ripeteva continuamente che avevo richiesto il visto e che la pratica era nella fase di valutazione.
Bene, a una settimana dalla mia partenza, quasi per caso e ormai sconsolato e rassegnato, avevo già in testa che sarei stato in Marocco visto che per fortuna il volo era per Dakhla, controllando il sito del visto online nella finestrella a destra compare l'avviso "Visa Available. You can download the visa via the download button". Eccolo !!!!
E appunto così ho scaricato il documento in formato pdf, stampato in alcune copie, e portato con me. Il visto, che ha durata di un mese, andrà poi presentato quando richiesto in dogana e verrà timbrato solo dopo il pagamento di 55 euro. Mauritania arrivo !!!
Voli aerei acquistati presso il sito Booking il 1-2-2025.
Ho speso 177,99 + 101,53 + 83,99 = 363,51€
Ho trovato su Dakhla i voli più vantaggiosi da Milano per poi entrare in Mauritania da nord.
All'andata con Royal Air Maroc con cambio a Casablanca. Il ritorno da Dakhla a Casablanca con Royal Air Maroc, poi da Casablanca a Lisbona e da Lisbona a Malpensa con la Tap.
Al ritorno però ho sacrificato il biglietto aereo fatto da Dakhla e a saperlo prima avrei potuto fare a meno di questo volo che non ho usato.
Viaggiare è anche improvvisare, è sempre il bello di tutto.
Totale spesa di viaggio
Spesi 12,1+20+50+50+55+50+100+20+150+50+5= 562,1 €
Voli aerei andata e ritorno: 363,51 €
Complessivamente:
spese locali 562,1 + voli aerei 363,51 = 925,61 €
DIARIO DI VIAGGIO 23 agosto - 06 settembre 2025
Cambio moneta
Ouguiya (Mauritania) 46,24 = 1 €
Dirham (Marocco) 10,49 = 1€
23 AGOSTO sabato 2025
14.21 treno per Saronno poi Malpensa T1. 12.1€
Milan (MXP) - Dakhla (VIL)
MP8M2K
18:05 MXP · Milan Malpensa Airport · 20:15 CMN · Mohammed V International Airport
Royal Air Maroc Volo AT951 Durata del volo: 3 h 10 min
---Scalo 2 h 10 min
sab 23 ago · 22:25, partito alle 23.00
CMN · dom 24 ago · 00:45 VIL · Dakhla Airport
Royal Air Maroc Volo AT1420 Durata del volo: 2 h 20 min
177,99 € (Booking- PayPal 3 rate 59,33x3)
24 AGOSTO domenica 2025
Arrivo alle 1.30 poi a piedi fino in centro.
*Hotel Almohit pago con 20€, bagno in camera con doccia. Tv wi-fi.
4 ore dopo di sonno e dopo una doccia per svegliarmi bene, alle 7 lascio la camera. Torno indietro fino all'agenzia di trasporti Supratours. Spero di poter trovare un passaggio fino al confine con la Mauritania.
Non ho moneta marocchina e oggi è tutto chiuso per cambiare. Provo all'hotel Mansour ma il signore alla reception non può aiutarmi. Mi spiega però che proprio lungo la via davanti i taxi fanno servizio per la Mauritania, questa sì che è un'ottima notizia. In effetti vedo gente che sistema le cose nel bagagliaio di alcune auto, c'è movimento ed è proprio quello di preparazione di mezzi di trasporto per viaggi locali.
Mi siedo per capire e chiedere consiglio al bar a fianco l'hotel Mansour da dove partono i taxi per la Mauritania. Un vicino di tavolino, Mohammed mi offre la colazione, non ho dirham, prendo un thè alla menta. Che gentile !
Intanto mi accordo con un autista per 250 Dirham fino alla frontiera oppure 500 fino a Nouadhibou.
Ma per me rimane il problema che non ho dirham. Ma sempre Mohammed *Mi cambia 50 € con 500 dh.
Intanto l'autista che mi vede un po' perplesso per il costo del passaggio fino in frontiera perchè non ho idea se i prezzi sono giusti, se sono onesti, mi dice che stiamo per partire, sono le 8.20 e con me c'è anche una giovane donna e il tassista Sidi poi arrotonda un po' e mi chiede 400 dh fino a Nouadhibou su una Toyota Avensis. Mi siedo dietro solo. Cinture di sicurezza obbligatorie per tutti. Poco prima del bivio sulla strada nazionale facciamo benzina, circa 1€ al litro. Il gasolio costa poco meno. Poco prima un controllo documenti solo all'autista.
Una strada, deserto piatto con poche dune di sabbia, cespugli a macchie, pietre. A volte si vede l'oceano a destra. La luce è fioca, il sole è filtrato non è forte, è ben ventilato, si sta bene.
Si perde un po' tutto, si diventa tutt'uno con ciò che ci circonda. Si vorrebbe provare a cambiare, è tutto così semplice.
Attraverso questo "nulla" si vede ogni cosa...
Una strada asfaltata a due corsie in senso inverso. Tenuta bene.
Pochi distributori.
Questo viaggiare lascia cicatrici per sempre.
La giovane fa spesa, regala a noi due yogurt da bere acqua e biscottini. Che carina.
È ovvio che con nonchalance i vuoti di plastica si lanciano dal finestrino...
Il posto di frontiera è a Guerguerat (Guaguarate) in territorio marocchino. Alle 13.30 fatti i controlli marocchini con passaporto e visto, ispezione auto con 2 cani uno grande e uno piccolo poi si continua verso l'entrata in Mauritania.
Al controllo della Mauritania ci sono più controlli, credo almeno 5, soprattutto della polizia. Ma molte volte non ci capisco niente. C'è gente tutto intorno, ci sono i viaggiatori e ci sono i guardoni o non so che, vestiti in uniforme e con occhiali da sole da rapper, una simpatica brigata !
* per il visto che poi va pagato al bureau precedente dove c'è la bandiera della Mauritania 55€, io ho pagato in contanti preparati, poi si torna alla polizia appena dopo per controllare nuovamente e scansionare il passaporto ecc. ecc
C'è gente che si infila dappertutto, ma in generale sono tutti simpatici.
*Cambio anche 50€ a 45,5 ou, prendo 2270 ou.
Sono le 14.30 sono ufficialmente in MAURITANIA!! (attenzione, bisogna regolare l'orologio, qui un'ora in meno rispetto al Marocco, 2 rispetto all'Italia).
In taxi con un locale che mi paga perfino il passaggio (normalmente 20 ou), incontro persone molto gentili e già capisco tanto...raggiungo l'hotel che ho identificato su google maps e che potrebbe andare bene per me per una notte.
L'Augerge Sahara, appena dietro alla strada principale e verso sud in direzione Cansado, un quartiere ancora più a sud.
La signora sorridente mi mostra una camera che costa 400 ou. Mi fa ridere, mi spiega che costerebbe 300 ouguiya ma adesso costa 400 e non ho capito bene perchè. Ma fa niente, figurarsi se stavo a discutere.
L'albergo per così dire, è molto basico con doccia e bagno esterni ma acqua calda e wifi. Sì, anche il wifi ! Si sta come in una casa. E' una casa e tutto intorno sabbia nei vicoli, bambini che giocano a pallone, gente seduta che chiacchera ma soprattutto una sensazione di sana e bella tranquillità.
La camera ha 2 materassi per terra e ventilatore al soffitto.
Giro a piedi fino al porto. Molto sporco, plastica dappertutto. Gente molto tranquilla solo alcuni bambini mi chiedono monete ma senza insistere. Ho la sensazione che qui a NDB siano abituati agli stranieri oppure io non interesso a nessuno e allora tanto tanto meglio per me.
Acqua piccola 10
Entrando a Nouadhibou Sidi mi spiega che per Atar ci sono un paio di agenzie di trasporti Salima e Teissir. Prendo nota, dopo dovrò informarmi bene e se possibile comprare già un biglietto proprio per Atar.
Arrivo alla distante agenzia Saliyma voyage dove acquisto per 1200 ou il biglietto del minibus per Atar di domani 25 08 2025 ore 4.00.
Molto gentile il ragazzo che emette il biglietto e mi offre una coca cola che sorseggio e poi viene sorseggiata anche da un collega (immagino ma poteva anche essere un passante qualsiasi) del venditore...
Sì, qui sono in una grande famiglia e vengo considerato come uno di loro, uno di noi senza tanto aspettare. Non c'è bisogno di aspettare...
Taxi 100 ladrata
Acqua 0,75 10 ou
Vicino al mio hotel trovo un ristorante marocchino che mi consigliano, mangio carne con legumi. 200 ou
Notte
25 AGOSTO lunedì 2025
Parto a piedi per Saliyma l'agenzia del minibus per Atar. Sono più di 5 km circa. Il ragazzo della pensione mi apre il cancello dal lucchetto.
"Bon voyage" mi dice, e "merci" rispondo. Speriamo bene, qui è tutto nero pesto e non sto scherzando, non ho voglia a questo punto di metterla sul ridere...porca miseria porca.
È ventilato, c'è sempre aria a Nouadhibou, almeno questo.
Cammino spedito e quando incrocio gente non mi preoccupo e tiro dritto. Cerco di tirare dritto, spesso fingo di essere tranquillo come se fossi di qua, magari capiscono che sono di una missione oppure un lavoratore straniero di un'impresa straniera, internazionale. Magari...sì magari...
E questo è quello che vedo in giro, molta sporcizia, tutto così abbandonato, brutto, precario, distrutto...
Arrivo giusto alle 3.30 ma non lo rifarei, troppi rischi per tratti che restano al buio, soprattutto quasi all'inizio che mentre cammino va via la luce e sorpasso una figura davanti a me che si è fermata appena le luci si sono spente forse per capire chi fossi o forse per altro solo che nella mia testa hanno iniziato i brutti pensieri...
Nella sala d'aspetto c'è chi prega rivolto verso la biglietteria che probabilmente è nella direzione di la Mecca, chi dorme per terra su una coperta, il cuscino appoggiato a uno scatolone a fianco una ruota smontata, poi scatole e pacchetti sparsi che tengono posto sulla panchina.
Su degli scaffali cuscini, sacchi e imballaggi vari disordinatamente appoggiati. Le mosche iniziano nel loro fastidio quotidiano, uno tira su con il naso che sembra un animale della foresta, cellulari che squillano con la suoneria di una volta. Tutto il quadro è impossibile da migliorare.
Ci sono due minibus pronti già tutti carichi sul tetto, uno per Zouerat l'altro per Atar.
Un responsabile ha le liste dei passeggeri prima di salire verifica il biglietto e indica dove sedersi. Io finisco in fondo al posto numero 13, porta fortuna.
A tutti consegnano un sacchetto ben chiuso, acqua pane e latte almeno così mi dicono i simpatici ragazzi vicino a me. Ridono, intanto si parte, puntuali, roba da non credere.
Atar nella regione dell' Adrar, zona montuosa nei deserto.
Solo dopo due ore si inizia ad andare visto che siamo rimasti fermi poco dopo ndb (= Nouadhibou) per controlli polizia e alla seconda fermata ho dato la mia prima fiche con le generalità. Poi vi racconterò di questa cosa della "fiche".
Ma adesso il viaggio è per uomini duri, la schiena fa male ma non importa perché lo spettacolo del sorgere del sole sopra questo manto di sabbia beige che si tinge di rosa mi fa venire i brividi.
La strada è una semplice striscia di asfalto che è piuttosto rovinata, ai lati sabbia e ancora sabbia e piccoli arbusti che sporgono appena.
Osservare la linea dell'infinito orizzonte è come l'oceano con tutte le sfumature della velocità che il tempo regala.
Sul ciglio della strada vecchie carcasse di pneumatici abbandonati sono spesso lì forse a ricordare come diventeremo. Non riesco ad addormentarmi, davanti a questa pellicola rosata non posso chiudere gli occhi.
Alle 7.30 il sole si è già alzato sempre con quella luce che non fa male.
È un viaggio che non finisce mai, alle 13.00 siamo a Akjojt dove scende il mio vicino. Il terzo (vicino) scende e risale con una coca gelata e una ciambella per me.
Fa caldo che mi fa addormentare, sogno che sono all'inferno, un luogo fatto di sabbia, deserto, rocce e il niente assoluto.
L'aria condizionata funziona poco fa fatica a contrastare la potenza del sole. La tentazione è di aprire il finestrino e quando casco nel tranello la prima ventata sembra una boccata di fresco poi subito dopo arriva il fuoco. E' tremendo.
Ci sono vari posti di blocco sempre piuttosto innocui. Quando aprono la porta laterale l'unico a cui chiedono i documenti sono io ovviamente. Porgo il visto timbrato ieri in frontiera a Guergherat e dopo un rapido controllo si riparte.
Prima di Atar si incontrano delle colline strane, formazioni rocciose scure, nere. L'asfalto è rovinato ed è un continuo traballare.
Arriviamo ad Atar alle 16, 12 ore di viaggio. La schiena mi fa un po' male ma cosa vuoi che sia...
Cerco un hotel ma nel frattempo mi interesso per Chinguetti dove vorrei andare, domani, agence de voyage Tisseir, verso le 9 del mattino.
Trovo una camera economica all'auberge Toungab(نزل تونكاد), cameretta con ventilatore a 400 ou. Bagno in comune. Letto anche fuori.
Vado a mangiare al ristorante Adrar, pollo, riso, vegetali, frites e pane.100 ou
*Cambio 50 € in un negozio di telefoni a 44, 2200 ouguiya
Acqua pane 20
Prima di andare a letto vado a vedere la partita di calcio in televisione in una casa nella stessa via del mio auberge. Un signore ha messo a disposizione una stanza con la televisione. Fuori è appesa una lavagna con segnata la programmazione odierna. Sono curioso ed entro.
Partita 20
Acqua 2 20
Bonne nuit !
26 AGOSTO martedì 2025
Nonostante la calda camera senza luce ma il ventilatore va bene, dormo secco complice la stanchezza, mi sveglio alle 6.30 ed esco a dormire sul letto, il ragazzo dell'hotel mi porta un materassino.
Doccia con un filo forte d'acqua calda, mi lavo i denti dalla doccia il lavandino c'è per dare un senso di tutto quanto.
Chiedo per Chinguetti mi dicono per le 9 9.30 ma allo shop di ieri il tipo mi indica che il pick davanti a me parte tra poco che sono le 8.
Il costo va dai 250 ai 300 ou. Alla fine pagherò 300 per un posto in prima fila anche se tutto costerebbe 600 perché si sta anche in 2.
Sono le 8.20, nei posti dietro 2 donne locali ben coperte anche le mani, guanti di lana.
Yogurt 30
Il viaggio è uno dei tratti più affascinanti fatti in vita mia, tutta strada sterrata con deviazioni per lavori. Un deserto di sassi e pietre, abbiamo scavalcato una montagna secca e pietrosa dove un canyon era alla mia sinistra. Mi sono addormentato perché si sta bene e poi l'autista guida bene, un pick up Toyota Hilux comodo e con l'aria condizionata altrimenti sarebbe stato l'inferno.
E quando ormai siamo a Chinguetti le dune di sabbia del deserto prendono il posto della pietraia.
Scendo in centro se così si può chiamare dove il pick up si ferma e mi porta. Capre per le strade di sabbia, gente a terra che discute, che parla, che non fa niente, le donne coperte da vestiti colorati che si amalgamano perfettamente con quelli della città.
Intanto chiedo se posso fare una SIM card per internet.
Entro in un negozietto, vende cavetti e cuffiette tutto esposto dietro all'omino sulla parete di legno verde sbiadita. Tutto funziona a meraviglia nella precarietà e semplicità del posto. Tutto è disordinato e forse sporco ma è forse normale, ordinato ciò che abbiamo in testa?
Sim. Card 500 + ricarica 100
Auberge Zarga Abdou
Capanna 300 ou
Riservo già per domani un passaggio fino ad Atar 300 con partenza alle 4. Poi vorrei andare a Terjit.
Acqua
Finisco a mangiare da Sherif Ahmed in un negozio dove incontro due ragazzi cechi e un inglese che vive qua zuubir che è diventato musulmano. Mangio insieme a Sherif un cous cous con pollo enorme e thè. Tutto buonissimo anche se il piattone è enorme.
300 ou
Ora è il momento di riposare, attendere che il caldo diminuisca un po' per poter camminare per il villaggio e la parte vecchia.
Città carovaniera importante e santa per la moschea e le biblioteche/librerie.
Non c'è fretta, bisogna adeguarsi, il tempo c'è per ogni cosa nel momento giusto.
Mangio da Zarga omelette e pane 100 e pago la notte 300.
27 AGOSTO mercoledì 2025
La sveglia non suona, sono pronto poco prima visto che il passaggio prenotato per Atar parte alle 4, in teoria.
Buio pesto e stellata infinita.
La casetta accanto la mia capanna ha le luci accese, in due stanno mangiando a quest'ora. Mi dicono che chiameranno loro l'autista così non devo andare a piedi fino in centro. Invece poi non trovano il telefono e così parto a piedi con tanta sabbia nelle scarpe. La torcia del cellulare accesa, niente luna.
Sono le 3,45, non c'è in giro nessuno a Chinguetti e faccio compagnia alle capre che brancolano davanti agli alti marciapiedi.
Penso, non ci sarà mai una macchina per Atar, sono stato imbrogliato. E invece no penso, siamo in Africa, in Mauritania, presto succederà qualcosa. A una signora che passa nell'oscurità chiedo informazioni mostrandole il mio pezzetto di carta con scarabocchiato qualcosa, mi risponde "quatre e demi" che poi come fa a saperlo ? Che ne sa lei se la mia voiture è in ritardo?
Ma alle 4.30 passa una Toyota, stesso modello dell'andata, che come se niente fosse si ferma davanti a me con i fari puntati. Entro dall'altro lato. Eccomi a bordo, diretti prima a recuperare il sesto passeggero.
E per Atar il viaggio notturno diventa il tentativo di dormire solo per resistere con la schiena che non ha spazio sullo schienale, con la testa che ciondola e i polmoni che cercano di dilatarsi.
L'autista è bravissimo penso io sarei uscito di strada già alla prima curva o deviazione che arrivano ogni momento. Sembra tutta un'altra strada rispetto a ieri alla luce del sole.
Quando cerco di vedere tra i coni di luce solo una strada sterrata rossiccia, e dei solchi larghi. Sento che ci arrampichiamo e poi scendiamo con sobbalzi bene ammortizzati. Alberelli impolverati che al buio sono come scheletri vivi, come in un fondale marino.
Non fa caldo ma nemmeno freddo, si sta avvolti da una cortina balsamica. Il deserto genera una leggera brezza che abbraccia e fa stare bene, mi rincuora. Il deserto consola e protegge.
Poi ci fermiamo poco prima di Atar lateralmente alla pista. Sono le cinque e mezza passate, è il momento della preghiera, la prima del mattino e anch'io ringrazio Allah.
Ormai sono le 6, la luce sta per arrivare piano.
Io sono dove sono arrivato ieri, nello stesso punto.
Gente in giro ce n'è, sembrano degli straccioni così a prima vista e invece è gente di qua abituata così con vestiti malandati e che si buttano per terra appena c'è occasione per fare gruppo davanti alla teiera del the, su tappeti e coperte, cuscini.
I marciapiedi diventano il cortile di casa, dove riposare, dove spendere il tempo più importante.
Ogni occasione è buona per stare insieme a osservare quello che succede per la strada.
E quando arriva sua maestà il sole allora è l'ombra il luogo più ambito. L'ombra dove anche le capre che in fila si trovano su un rettangolino davanti alle case.
Gli uomini per terra ovunque, l'ombra è il bene più prezioso.
*Cambio in banca populaire 100 € 4610 (46 tax)
Le capre e le mosche, si potrebbe scrivere un capitolo apposta dopo un viaggio in Mauritania.
E gli asini, animali incredibili.
Ogni momento è un esempio per chi si è dimenticato tutto.
Sono scene che restano per sempre, che mi fanno innamorare ancora di più del viaggio.
Bus scassati che funzionano, macchine senza paraurti tutte rappezzate a chiazze e senza frecce, arrugginite, come maculate e gibollate. Inutile dire sulle gomme che certo sono lisce e sgonfie.
Tutto è da rottamare ma tutto invece funziona, va avanti.
Non mi meraviglio più, solo quando trovo ciò che in testa mi viene dettato come "normale" e allora inizio ad allontanarmi. Vedere con altri occhi permette di capire e accettare ogni cosa, rispettare ogni scelta e amare tutti i momenti che il viaggio mi fa arrivare.
Il tempo è la risorsa più preziosa, con gli occhi gonfi di sonno ho paura di addormentarmi e perdere ogni istante di quotidianità, di incontri, di vita.
Trovo un passaggio per Terjit su un pick up che è d'accordo con 3 turisti americani per l'oasi. Chiedo il costo, 300 ou o 500 se non c'è gente ma alla fine saremo in 4 e anzi altre persone che vivono nei villaggi lungo la strada e per commissioni.
Io resto nel cassone e assisto a un panorama unico e meraviglioso.
Entrando nell'oasi si passa un villaggio fatto anche di tonde capanne e cortili di sabbia arancione.
Molto caratteristico ma anche un po' turistico ma non troppo.
Ma poi arriva la bufera con una tempesta di sabbia. Rahi...?
Nel tornare indietro il tempo migliora.
Ci sediamo dentro e torniamo ad Atar non prima di caricare delle capre nel cassone.
Chiedo a Kasper il costo che hanno concordato con l'autista per l'escursione in giornata, 600 ou che pago all'arrivo.
I ragazzi stanno al Bab Sahara auberge ma chiedendo per una camera preferisco tornare al Toungab che è più economico rispetto a 1300 ou.
Ormai ad Atar sono di casa e rivedere gli stessi posti mi fa piacere, so già dove andare, e la gente mi riconosce.
Poi pago la camera sempre da Toungab ad Atar 400 ou. Il ragazzo dell'hotel mi racconta che ha fatto tempesta di sabbia anche qui e c'è sabbia dappertutto anche nelle camere.
Acqua 10
Esco con i 3 ragazzi oggi, Kasper Jean Paul e Romer ? In un piccolo ristorante Agadir che ha 4 piccoli tavolini sul marciapiedi.
Mangiamo pollo, riso e frites con salse varie e un piatto di verdure stufate, cipolle in primis. È tutto così buono molto, chiaccherando in inglese e a volte in spagnolo e il tempo scorre fluente.
Stiamo bene e siamo circondati da bella gente. Nessun fastidio.
È uno spettacolo mangiare per strada, qui è davvero un'esperienza unica per gli incontri, per gli occhi che ti osservano, per i sorrisi e le richieste nascoste, per la timidezza di alcuni che sono solo curiosi.
E alla fine ci salutiamo augurandoci buon viaggio, loro verso il Marocco passando prima da Chinguetti poi Choum a prendere il treno del ferro verso Nouadhibou e poi Dakhla e infine Casablanca mentre io domani sarò nella capitale Nouakchott. All'agenzia de voyage Nezaha mi informo, alle 10.30 per la capitale, ottimo domattina posso dormire di più !
28 AGOSTO giovedì 2025
Che bello non avere una sveglia presto di mattina !! Finalmente!
Ho dormito anche se la camera è calda e il ventilatore fa quel che può.
Ho dormito, forse bene ma non sono poi così convinto, e sono pronto per un'altra giornata di viaggio.
Ormai questo è il continuo e desiderato programma, muovermi nel paese, muovermi per visitare la Mauritania, spostarmi seguendo solo uno schema che è quello della pura curiosità di conoscenza.
Al negozietto fuori dall'auberge faccio colazione, pane cotto al carbone, una bottiglietta di succo mango e acqua. Nessuno mi convincerà che avrei potuto iniziare la giornata meglio di così.
E poi penso al mio viaggio, la continuazione.
Registro e pago il biglietto per Nouakchott 500 ou, per le 10.30 da Nezaha. Sul registro segna il mio nome, Michel in francese e il numero locale di telefono. Pago e resto d'accordo per l'ora di convocazione alle 10.30. Inshallah.
E tutti i giorni si impara sempre qualcosa come un pezzo di gomma piuma di un vecchio materasso possa diventare utile come spugna per lavarsi oppure arrangiarsi nel cantare il corano nei momenti liberi e poi fidarsi nel prossimo anche e soprattutto perché si è appena entrati nel cuore di un paese che ti accoglie senza pretese e ti rispetta perché tutti si rispettano.
C'è una sana solidarietà in questo popolo, c'è un'atmosfera di libertà e serenità per le strade.
Il centro cittadino che non è altro che una strada polverosa, l'asfalto coperto di sabbia che vuole arrivare dove nessuno si è portato.
La sabbia in Mauritania significa vita.
La sabbia che purifica, lava e sterilizza.
I miei panni sono sempre puliti incredibilmente dopo tanti giorni, il clima è magnifico, il sole in simbiosi con la terra per un'alleanza straordinaria.
La strada è confusione altrimenti non sarebbe giusto, c'è tutto quello che serve per passarci le ore ad osservare e non ci si annoia mai.
Gruppi di persone e i bambini che giocano e si rincorrono e che quando mi vedono arrivano anzi si precipitano perché sono curiosi, perché sono bambini e poi presto non lo saranno più per cambiare. E quando arrivano ti aspettano mentre mi scrutano, ti guardano per come ti muovi e per i vestiti e perfino controllano le sporgenze delle tasche, del tuo zaino e il colore delle calze poi la distanza scompare subito e con un sorriso diventi come loro.
Sui tappeti e sulle stuoie ci si toglie le scarpe anzi le ciabatte, i sandali.
Anche se i tappeti stesi per terra, sui marciapiedi, sui pavimenti spesso sono impolverati e pieni di sabbia ormai diventa un cliché sdraiarsi o sedersi scalzi. Questo è il momento di spensieratezza, di fratellanza e solidarietà, di accettazione e di riposo. Siamo tutti insieme e stiamo bene insieme.
Finalmente partenza su un bus grande con aria condizionata. Prima di salire però il responsabile, a cui ho pagato il passaggio, fa attendere prima di sapere perché deve indicare dove sedersi. Sono le 11.30.
Grandi spazi infinite distanze per chilometri di deserti.
Occhi che ti cercano, penetrano dentro me per non lasciarmi più.
Alle 14.30 siamo ad Akjouft che è importante per la miniera di rame.
Ora di pranzo, e proprio accanto al bus una serie di piccoli locali dove mangiare, pollo ai ferri con un po' di cipolle stufate e pane. Prendo mezzo pollo, me lo incarta nella stagnola non prima di tagliarlo un po' con il coltello e poi bagnarlo con cipolle e patatine fritte, ci mette anche mezza baguette. Non vedo l'ora di stendermi e godermi questo momento, con chi viaggia come me.
È uno spettacolo poi appoggiarsi a terra, scalzi sulla stuoia comune e lunga insieme a tutti, insieme a donne uomini e bambini che mangiano da un piatto e chi ha un po' di riso lo modella con la mano destra facendo il pugno e poi snocciola il boccone formato con un movimento del pollice in bocca. Tutti restano in silenzio, non c'è tempo per discutere, sembra un momento mistico e un rito soprattutto il rispetto del prossimo.
Mentre si mangia, c'è chi si lava le mani, chi invece si alza e prega senza fare nessun cenno a chi si sta rifocillando.
È tutto così magico e indimenticabile.
Credo di essermi innamorato...
Alle 15 ripartiamo, una pianura sterminata con i soliti cespugli e gli arbusti che restano come riferimenti e alberi di acacia più di rado.
Mi spiega un passeggero che prima dell'arrivo dei francesi i Mauri erano prevalentemente nomadi, ora solo il 14% lo è ancora.
Intanto inizia a piovere, una pioggia leggera ma sopra Nouakchott è coperto. Il mio vicino mi dice che così ci saranno i mosquitos...
Scendo lungo la strada, piuttosto lontano da dove avrei intenzione di cercare un hotel. Esco sulla strada principale la N1 e inizio a camminare e intanto controllo i taxi che sono sempre delle Mercedes spesso nere con altri passeggeri dentro. Ne fermo alcuni ma non vanno bene direzione che chiedo, alcuni mi rispondono Madrid ma non so dove sia, una zona o un quartiere...
Infine un taxista invece, simpatico e curioso di sapere che cosa ho fatto in Mauritania in viaggio. Gli indico la zona e chiedo "combien" ? 200 fino all'hotel che all'ultimo momento identifico nel Auberge Samiraa trovato su Google Maps. È diventato l'alternativa all'hotel Triskell che mi era stato segnalato.
Circa mezz'oretta di traffico forse meno e dopo lo stadio municipale arrivo.
Una zona tranquilla apparentemente.
Chiedo per una camera economica, 900 ou (rmi), senza bagno, ventilatore digitale alla parete. Bella la reception e il giardino con sedie colorate.
Chiedo dove posso prenotare per un trasporto fino a Dakhla, mi indica Moussavir a circa 1 km da qui. Ma per domani tutto pieno, più avanti ci sono altre agenzie.
Al Fadila Tours compro per ben 2500 ou il passaggio per domani sera alle 18 30 ma ci sarà da attendere dormendo per strada l'apertura della frontiera con il Marocco.
Infine nel tornare indietro mangio in un ristorante yemenita pollo alla griglia con riso. 140 ou
Taxi 200
Acqua 10
Auberge Samiraa 900 ou
Bus Dakhla 2500 ou
Yemeni ristorante 140 (130+10)
29 AGOSTO venerdì 2025
Colazione mango e pane e marmellata 20
Inizia la giornata tardi prendendomela comoda visto che partirò solo stasera tardi. Giro a piedi per le strade di Nouakchott. Non c'è molta gente che sfida la calura di questo mese. Il sole martella che quando non ci si riesce più bisogna cercare ombra e acqua. Epiceries sono i piccoli negozi che la vendono, l'acqua, ma anche un po' di tutto così come nei nostri piccoli alimentari.
Punto verso la piazza della libertà e il palazzo Presidenziale che non si può raggiungere molto da vicino ed è tutto circondato da un lungo muro super controllato da soldati nascosti nelle torrette di sicurezza.
La Place de la libertè è rettangolare e circondata da alcuni ministri della Repubblica islamica Mauritienne. All'opposto del palazzo Presidenziale c'è quello dell'Assemblea Nazionale.
Il traffico qui è aumentato, c'è più polizia in giro.
Appena oltre a destra arrivo al museo nazionale. Il cancello è aperto ma ha l'aria di essere chiuso. Mi viene incontro un uomo mi spiega che oggi domani e domenica il museo è chiuso perché giorni festivi. Peccato, gli rispondo che sarà per la prossima volta.
Ma lui mi dice, un quarto d'ora può andare bene?
Mi apre apposta, ma certo che va bene.
D'accordo allora, per 50 ouguiya il prezzo del biglietto, recupera le chiavi e mi fa entrare. La prima sala a pianterreno a sinistra è dedicata all'archeologia mentre al piano superiore la sala parla delle tradizioni e della cultura maura.
Museo 50
Acqua 10
Continuo passando per il mercato della capitale una grande area di mercato che qui chiamano marchè capitale.
Colorato per le stoffe dei vestiti e tessuti, sempre insabbiato come ogni strada, si vende un po' di tutto. Come tutti i mercati caotico.
Ma poco più dietro vado alla moschea Saudita fatto costruire dal Re Faisal dell'Arabia Saudita. Mi avvicino e la moschea appare grande molto di più di quello che i due minareti anticipavano.
Mi tolgo le scarpe, entro e rimango sospeso, sorrido dalla bellezza delle colonne e degli infiniti archi.
Taxi per Port de peche 10
Spiaggia con piroghe e pescatori. Faccio un bagno davanti al complesso alberghiero Sabah.
Passo dalla zona delle barche colorate ormeggiate, centri di stoccaggio pesce, odore misto a salsedine e cielo bianco...
Torno verso l'hotel, il sole è micidiale, acqua 10. Sono le 14.45...
In hotel faccio una doccia come se niente fosse, nessuno mi viene incontro riconoscendomi per la notte appena passata.
E chiedendo ai ragazzi che riposano davanti al solito rito del the dove posso andare a mangiare qui vicino uno dei ragazzi mi chiede se lo mangio un piatto di riso con carne di montone. Ma certo che domande.
E lui sparisce per tornare con un piatto colmo di riso con carote e pochi pezzetti di carne.
Un the per stare in compagnia e cado in letargo con lo stomaco pieno, sazio e stanco per la camminata a Nouakchott. Mi accorgo anche di essermi un po' scottato in viso e sulle braccia. Al mare non ho fatto caso e ora pago gli effetti del potente disco del cielo.
È ora di partire, vado nuovamente a piedi da El Fadila Route.
Arrivo prima delle 18.30 orario di partenza. Ma qui succede che parlando con un signore mi consiglia di andare fino a Laayoune visto che gli racconto delle mia intenzione di raggiungere Casablanca in tempo per il 6 settembre, per il volo di rientro.
Stanno preparando due auto, una per Laayoune e l'altra per Dakhla. Ci penso e mi convinco, in effetti tornerei ancora a Dahkla dove sarei stato costretto a ripartire e probabilmente passare una notte per poi dirigermi più a nord.
D'accordo, tamam ! Un posto c'è e allora cambio il biglietto e con *2000 ouguiya (20€) in più andrò a El Aaiún. Ma quante ore di viaggio saranno. Me la raccontano così, circa 24 ore di viaggio e 1270 km.
Pazza idea !
Tutto il tempo che resto in attesa di partire guardo come impacchettano ordini di trasporto con il cedolino già preparato e quando conto i pacchetti buttati là davanti al portellone mi domando come possano farceli stare dentro l'auto.
Sono le 20.45.
Si parte ormai nella tarda serata, rifornimento benzina e nell'oscurità incrociando altri mezzi e lunghi camion. Non c'è da scherzare su questa strada, la striscia d'asfalto non ha guard rail e uscire è facile se non c'è spazio a sufficienza sia incrociando altri veicoli che durante i sorpassi.
I miei compagni di viaggi sono l'autista, Mohammed Saleh, un signore più anziano, piccolino e vestito di bianco che si sistema a fianco dello chaffeur, una giovane mamma con due bellissimi bambini, una bambina e un bambino che cerca sempre il mio sguardo. Poi nei posti in coda un signore vestito con l'abito tradizionale mauro blu, il boubou, ed io. Con Abdul parliamo per un bel po' della Mauritania e in generale di altre cose e con mia forte sorpresa in portoghese che conosce bene.
Dopo circa un'ora e mezza ci fermiamo nel nulla per l'ultima preghiera del giorno.
Il deserto è tutto intorno a noi, immenso come il cielo ci avvolge dolcemente (doucement) come la preghiera ad Allah...
30 AGOSTO sabato 2025
Verso le 4 ci fermiamo a dormire nel deserto, le donne e il signore seduto davanti rimangono in macchina. Io Mohammed e Abdul scendiamo e ci mettiamo su una grande stuoia che Mohammed Saleh ha steso sulla sabbia. E grattando un po' il terreno si è fatto anche un cuscino naturale.
Anch'io mi accomodo e disteso mi sento felice, libero in questo mondo.
E faccio di tutto per addormentarmi essendo stanco e sul punto di chiudere gli occhi ma ho i brividi di freddo, il venticello costante è un po' troppo per me che nonostante mi infili le braccia nella maglietta non riesco a scaldarmi.
Rientro in macchina dove sfilo dallo zaino, per la prima volta da quando sono partito, la giacchetta antivento che ho portato per i casi di emergenza. La uso come copertina e ora sto bene ma non comodo come sulla stuoia dove per terra e sotto le stelle sarebbe stato il modo più bello per dire che amo la Mauritania.
Verso le 6.30 ripartiamo verso il confine. L'autista ha dormito. Gli altri non so.
La frontiera con il Marocco apre alle 8, quando arriviamo sono le 7.30.
Il poste de frontiere si chiama pk55 probabilmente perché è a 55 km da Nouadhibou C'è già una lunga fila di camion e in fondo anche di macchine, non troppe però. Noi ci mettiamo in coda e aspettiamo con pazienza.
Viaggiare così vuol dire capire e anche accettare l'incomprensibile.
Da dei ragazzi che saltano fuori subito non si sa da dove cambio subito 50€ con 500 dirham, per la verità il cambio sarebbe stato di 10,5 drh per ogni euro ma si chiude un occhio poi riicambio gli ultimi 300 ouguiya con altri 65 dh che sono circa 6,5€. Devo tenere conto che arriverò a Laayoune in nottata e avere dirham per una camera e poi domani sarà domenica.
Il controllo in Mauritania è abbastanza veloce con la visione del passaporto e il timbro di uscita con controllo del viso in un gabbiotto della polizia che già avevo visitato all'entrata.
Una volta passato il tratto di terra di nessuno tutta sterrata e minata nel tratto orientale si entra nel settore marocchino.
E qui inizia la penitenza.
Usciamo tutti tranne l'autista dalla vettura che va al controllo bagagli mentre noi pedoni abbiamo un primo controllo con striscia rx, che c'è ma non si usa, si fa per dire, e un sommaria perquisizione al corpo. Il ragazzo in borghese con la fascia arancione della polizia al braccio controllando il passaporto mi dice di tornare indietro.
Non capisco, gli chiedo perché? Cosa devo fare?
E lui mi dice in francese ma velocemente che devo tornare indietro, in Mauritania passando dalla zona di nessuno, che è come l'inferno penso, perché sul mio passaporto non c'è il timbro di uscita.
Ma non è proprio così, sfoglio le pagine e trovandolo glielo mostro. ma ancora sembra che non vada bene qualcosa. Mi chiede cosa ho fatto in Mauritania e come ho viaggiato fino a qua, gli mostro la targa dell'auto con cui sono arrivato qui da Nouakchott e che avevo appena fotografato (l'istinto..?) e alla fine mi guarda negli occhi e mi dice di passare.
Passo in fretta verso gli altri che aspettano il turno per il timbro di entrata in Marocco.
Un po' teso ma allo stesso tempo tranquillo, paziente e sempre positivo, non posso negare che per un attimo ho pensato veramente alla camminata a ritroso.
Finalmente il mio passaporto, dopo il timbro d'entrata in Marocco stampigliato sembrava dovessi fare un altro controllo. Mohammed mi prende il documento non sapendo che avevo già provveduto al bureau subito nel passaggio pedonale e lo consegna allo sportello esterno. Un altro. Non capisco, forse un nuovo controllo? Ormai non mi sorprende più nulla nei passaggi di frontiera.
La gente si accalca per farsi riconoscere dal gendarme che registra il passaporto e così per velocizzare le cose un altro gendarme prende uno dei mazzetti di passaporti in attesa del controllo nel bureau vicino al controllo macchine e lo porta al primo bureau dove avevo già ottenuto il timbro di uscita.
Inseguo il mio passaporto che per un attimo ho temuto di perderne il controllo. Il responsabile quando arriva al mio capisce quando gli dico che "dejá controllè" e con un'espressione di "come mai ancora qui" me lo riconsegna. Finalmente!
Sono già le 11.30 e siamo in attesa ancora questa volta per il controllo dei bagagli della macchina che vengono smontati, tutti i pacchetti tirati giù.
Poi controllo con i cani anti stupefacenti che sotto questo sole ansimano come addormentati.
Noi passeggeri restiamo seduti in disparte, osservando lo smontaggio dei bagagli sul tetto dell'auto e il rifacimento dell'opera d'arte che ieri sera ho visto molto bene.
Tutto come prima, copertura con la cerata e infine la rete per serrare tutto il grande pacchetto con la corda.
E tutto termina con l'aggancio in coda al groppone della ruota di scorta.
Continuiamo a piedi e aspettiamo che la macchina superi la prossima prova, ancora in coda per un'altra e ultima ispezione con lo scanner dei veicoli. Sono le 12.20 e sembra di non finire più...
Mentre aspettiamo il controllo scanner trovo un muro dove l'ombra, preziosa, è ambita da tutti.
Chiedo a Mohammed il motivo di così tanti controlli, contrabbando e importazione di prodotti illeciti?
Mi risponde quasi sorpreso che non lo sapessi, cocaina.
Il mese scorso hanno trovato un carico su un camion.
Benvenuti in Marocco, re Hassan II saluta nella gigantografía con le bandiere rosse e la stella, dopo 6 giorni sono ritornato, dopo 6 incredibili giorni in Mauritania in un viaggio unico e improvvisato, fantastici giorni che non dimenticherò, non potrei mai per nulla al mondo.
Una notízia, l'ora cambia in Marocco con un'ora in più.
Dopo un rifornimento gasolio, costa poco meno di un'euro al litro, ci fermiamo dopo alcuni chilometri in un bar ristorante hotel a Bir Gandouz. Tutto il mio gruppo si accomoda attorno a un tavolo basso e seduti su di un tappeto, io entro già scalzo lasciando le antipatiche scarpe da ginnastica in macchina.
Tutti scegliamo tajine di montone e mangiamo restando insieme...
Ripartiamo per Laayoune dopo le 16, c'è ancora tanta, lunghissima strada da fare.
Una striscia d'asfalto in mezzo alla sabbia, dritta come una riga sul quaderno, il colore che comanda è il beige caffè latte chiaro, il cielo invece è di un pallido celeste che sfuma più bianco all'altezza dell'orizzonte.
L'orizzonte nel Sahara occidentale è oceanico e le uniche onde sono le dune che di tanto in tanto movimentano ai lati il paesaggio.
Natura desolata e abbandonata si potrebbe dire.
Mondo perso e buttato via.
Terra di nessuno.
Non ci sono limiti, qui la natura si è presa tutto, qui si respira fino in fondo il tempo...
Attraversare.
Superare e immergersi.
Contemplare e adorare.
Scrivo quello che mi viene dettato dagli occhi, dal cuore.
Qui.
Tempo dilatato che scorre dritto nelle mie vene e l'unica paura è che tutto finisca come il sogno più desiderato.
Il niente dove incontri ciò che avresti sempre voluto essere.
Sono tornato dove tutto è iniziato. Finalmente. Nel mille novecento novanta, la mia prima avventura di viaggio. Trentacinque anni di viaggi per ritornare dov'ero rimasto.
Lontano.
Ero arrivato e mi sono trovato.
Sabbia, l'aria È blu verde la vita.
Impossibile resistere. Impossibile dimenticare. Il viaggio per sempre.
Niente aria condizionata non l'avevo detto, da quando siamo partiti. Non serve e non servirà, i finestrini abbassati fanno la climatizzazione migliore.
I passeggeri miei compagni di viaggio si lasciano andare cercando di dormire in macchina, i due bambini sono così bravi, che occhi che hanno. Vorrei che questo viaggio non finisse mai.
Alle 19.15 siamo al bivio per Dakhla.
Alle 21.20 è definitivamente buio e mancano ancora 375 km.
La strada migliora sensibilmente, compaiono i primi guard rail da quando sono entrati in viaggio in Africa e aumenta la visibilità dei cartelli e catarifrangenti. Il mondo del sud piano piano sta lasciando posto a quello più avanzato della parte nord del Marocco che si spinge infine verso l'Europa.
È come se spingendosi verso il cuore dell'Africa, per mondi dimenticati e desolati il territorio si volesse spogliare.
Come se la terra si ribellasse per restare nuda, solo carne e ossa (più ossa che carne).
Il rifiuto verso il di più perché inutile, il rifiuto al progresso che fa marcire prima, non si cerca ma si conserva. Non si vuole dimenticare. Si vuole proteggere e proteggersi.
Qui è superfluo perfino pensare troppo, ogni attimo è prezioso.
Il mondo di chi è ultimo diventa sempre più invadente.
Alle 23.15 siamo a Boujidor dove ci fermiamo a cenare in un ristorante di pesce e carne. C'è gente a quest'ora.
Fumi dalle griglie, una linea di ristoranti affollati. C'è movimento.
Specialità pesce, poisson alla griglia o fritto e tajine ma anche carne, il profumo è delizioso.
Sarà che la stanchezza si spegne quando lo stomaco inizia a prepararsi?
Mangiamo dallo stesso piatto dei pesci fritti piuttosto grandi. Pane marocchino al posto delle posate. Piattini di salsa di pomodoro.
Si spizzica la carne dai pesci, ognuno va dove trova da mangiare, le dita cercano e trovano buoni pezzetti di carne bianca.
Gli uomini discutono in arabo e mangiano, io cerco di capire di cosa e forse intuisco ma l'unica certezza che colgo è che stiamo bene tutti insieme.
Per finire un po' d'uva fresca.
È ora di partire, abbandoniamo il tavolino raso terra, ci si lava le mani tutte unte e si torna in macchina, cinture di sicurezza allacciate altro che Mauritania...
31 AGOSTO domenica 2025
Mohammed salim
06654889860
Alle 3 entriamo in Laayoune per un totale di quasi trenta ore di viaggio! È stato il viaggio più lungo ? È stato sicuramente unico irripetibile magnifico.
Il primo a scendere sono io visto che indico un hotel che mi ero segnato, il Nagjir. Saluto tutti specialmente Abdul e l'autista, ottima persona Mohammed che mi lascia il suo numero di telefono.
E poi non so perché ma sul telefono avevo appuntato alcuni hotel economici e il Nagjir sembrava fosse tra questi.
Si Nagjir proprio in piazza, la camera più economica costa 268 dh.
Numero 401 con l'ascensore verso il quarto piano con il rischio di continuare a salire...
Dormo e mi riposo ma ormai ho perso il ritmo di sonno che segue di solito il mio corpo. Non ci capisco più niente.
Viaggiando così si perdono tanti punti di appoggio che la giornata scandisce e ciò che mi piace è proprio il riuscire ad adattarsi.
Andare avanti. Godere del tempo trasformando ogni difficoltà nell'opportunità di imparare qualcosa, è anche questo che significa viaggiare.
Mi faccio una doccia e ascoltate bene addirittura cambio i vestiti, soprattutto i jeans che sono luridi.
Vado a piedi fino alla gare routiere, sono poco più di 2 km.
C'è uno strano tempo, sulla costa... l'Atlantico influisce molto ed è umido, sembra quasi nebbioso, si sentono goccioline d'acqua sospese nell'aria. È domenica e forse è il motivo di questa pace per le strade. C'è silenzio.
La stazione degli autobus di Laayoune o El Aaiún è ben tenuta e anche ordinata. Non è nulla a che vedere con il sistema della Mauritania dove le compagnie di trasporto si trovavano per strada solitamente nella stessa zona in un caos spesso indescrivibile.
Ma il "sistema" per partire in Mauritania è un'esperienza bellissima ormai potete già sapere come la penso.
Senza tante perplessità trovo uno sportello con indicate sul vetro Tarfaya, Tan Tan e Akhfnir alle 12.00. Compro il biglietto per Tan Tan per 100 dh delle ore 12.00 con l'obiettivo di continuare subito dopo per Sidi Ifni.
Ho un'oretta di tempo, vado a cercare dove mangiare qualcosa, una colazione.
Incontro un anziano per strada, magro e secco con un po' di barbetta e vestito tipicamente marocchino con il cappuccio abbassato. Chiedo a lui dove andare. E lui mi accompagna in fondo alla via fino a un bar se così si può chiamare lo stretto sgabuzzino con tre piccoli tavolini sulla strada. È proprio il posto che avrei voluto disegnare su un foglio se ci fosse stato un tema su questo strano argomento. Un paio di signori stanno mangiando da una tazza, una çorba, una minestra. E così ne ordino una anch'io, anzi lo fa un altro tizio che mi parla in spagnolo e mi vuole aiutare. Pane e çorba di ceci e anche un uovo sodo, infine una teiera di thè.
Che buono. E il pane mi fa venire in mente i tanti viaggi passati in Marocco.
Alla fine pago 20 dirham offrendo al signore che mi ha aiutato il suo pane e formaggio.
Torno indietro e salgo sul bus. Saranno 310 km su una strada che non ho mai fatto.
Ormai il flusso è continuo, viaggio con facilità senza incontrare ostacoli.
Si parte !
La strada verso nord, verso Tarfaya.
Il deserto a destra e a sinistra. Il cielo resta coperto. Mi sento protetto e sicuro.
Mi sento invincibile a volte ma non voglio passare per presentuoso. Mi sento così bene che solo qui potreste capire perché.
Non ci sono più limiti, solo il tempo può decidere tutto...
Lasciatemi solo in fondo al mondo.
Siamo a Tarfaya alle 13.30, prendo un'acqua piccolina 3 dirham.
Ripartiamo alle 14.10.
La strada costeggia la costa e un'ininterrottamente una spiaggia dove ci sono tante tende, forse una comunità di pescatori, forse gente senza una casa.
Questi spazi infiniti. Il cervello può impazzire. Ma può anche alleggerirsi se cerchi bene.
Le isole Canarie sono a poco meno di cento chilometri da qui, Fuerteventura è la più vicina.
Questi deserti dove ci si è svuotati di ogni cosa, per trovare l'essenziale e metterlo al centro della vita.
Ad Akhfnir ci fermiamo ma ripartiamo subito, sono le 15.15. Anche qui come a Tarfaya vedo una specie di tendopoli in spiaggia. Forse è gente scappata, non so...
Una riflessione, perfettamente risorta adesso, l'ennesima lo so.
Mi chiedono del mio viaggio più bello che ho fatto.
Quando incontro qualcuno che capisce quanto ho viaggiato (quanta fortuna) spesso mi viene chiesto.
Di fronte a questa domanda chi me l'ha posta vorrebbe sentire il nome di un paese o qualcuno, almeno uno così per sapere.
Ma io non ci riesco, non ce la faccio a rispondere, non è per questo che viaggio. Non cerco la bellezza di un posto. Non c'è per me un viaggio bello.
Il paese più bello del mondo, il viaggio più bello che ho fatto è sempre stato quello che mi ha scosso l'anima.
Per me il miglior viaggio è dove mi sono sentito bene, dove ho trovato compagnia con la natura, dove la gente ti sorride e ti cerca, ti vuole dare una mano, ti guarda negli occhi perché ti vuole bene.
È proprio così il viaggio più bello che ho fatto è dove ho incontrato gente che mi ha guardato negli occhi.
E viaggiare è solo il pretesto per essere voluto bene.
E se viaggiare fosse solo un desiderio di entrare in sintonia con il mondo più lontano quello di chi si sente perso ?
Arrivo a Tan Tan alle 1630, esattamente alla gare routiere. Vedo un bus sul piazzale, chiedo dove va perché sul parabrezza che una lista scritta in arabo. Guelimine 40 dh. Ottimo parte tra poco alle 17.15.
Ho tempo per un panino, il pane buono buono del Marocco con un po' di crema di formaggio. 6 dh.
La strada da Tan Tan a Guèlmin è magnifica. Il cielo qui è azzurro. Deserto si ma anche vallate e colline tonde nell'entroterra. Una strada che sembra appena fatta. Ormai la Mauritania è sempre più lontana. Greggi di capre ma vedo anche qualche dromedario soprattutto vicino a Tan Tan. La vista è aperta e vasta.
Il bus tutto pieno e diretto ad Agadir. Passerà da Tiznit.
Il paesaggio è dolce e ampio, ora il colore che predomina è l'arancione chiaro, l'ocra e il marrone. Iniziano a comparire montagne superiori alle colline, sempre piuttosto basse che forse annunciano un cambiamento presto.
Sono le 19 intanto e stiamo entrando in Guèlmin.
Alla gare routiere un grande piazzale, mi indicano però il piazzale continuo da dove partono i taxi collettivi per Ifni chiamati anche Grand taxi.
Si parte quando si riempie, 10 minuti. 30 dirham. 55 km
Sono le 19.25
Arrivo a Sidi Ifni alle 20.15, la strada è bella, passa tra montagne basse che nascondono il mare.
La cittadina è sulla spiaggia che però è più sotto, a piedi come sempre da dove si è fermato il taxi, prendo per l'hotel Suerte Loca dove dovrei trovare la stanza per un paio di notti, ce n'è bisogno, devo ricaricarmi e continuare sempre bene questo viaggio che volge al termine.
Una camera con bagno fuori costa 130 dh, ho la nº8 con un balconcino più sotto.
Ha tutta l'aria del vissuto questo hotel così come Sidi Ifni. Sono luoghi questi che se caschi nelle loro reti lo sarai per sempre..
Ceno con un'insalata di polipo e teiera di te e acqua per soli 45 dirham
Poi un cafè noir giù al mare 15 dh
1 SETTEMBRE lunedì 2025
Doccia. Cerco una banca per cambiare euro in centro. Poca gente in giro, coperto e umido.
Un'atmosfera tipicamente atlantica.
*Cambio 150 € = 1540 dh (10,26). Credo saranno sufficienti fino a sabato.
Colazione appena fuori al mercato con 2 uova con pomodoro e olive e un peperoncino che sembrava innocuo e invece mi ha ustionato il palato. 12 e un tè piccolo 5.
Passeggio per la piccola cittadina che soprattutto nella parte più alta e vicina al mare conserva diversi edifici dell'epoca spagnola.
Da qui si può ammirare lo spettacolo della costa con la spiaggia che è più in basso.
È ventilato e si sta benissimo anche se il sole è filtrato dall'umidità. Per i turisti locali questo è il clima cercato visto che appena più nell'interno regna una temperatura ben diversa.
Nella zona, nel 1476, venne fondato dagli spagnoli un insediamento col nome di Santa Cruz de la Mar Pequeña, che rimase spagnolo fino al 1524 quando fu riconquistato dal Marocco.
Storicamente, Sidi Ifni dovrebbe essere la localizzazione di Santa Cruz de la Mar Pequena, il luogo dell'antica fortezza spagnola tra Agadir e Tarfaya. Nel 1860, dopo la Guerra Ispano Marocchina, Sidi Ifni e il suo territorio vennero ceduti dal Marocco alla Spagna col Trattato di Tangeri. Inoltre nel 1884 la Spagna acquistò l'odierno Sahara Occidentale. La Spagna amministrò il territorio di Ifni e il Sahara Occidentale assieme, con il nome di Sahara Spagnolo, o Río de Oro e Saguia el-Hamra.
Nel 1969, sotto pressione marocchina, la Spagna restituì Sidi Ifni al Marocco.
Cafè noir 12 al cafè restaurant Tagout sulla magnifica balconata.
Decido quindi di andare alla spiaggia più famosa e forse più bella della zona, quella di Lezgira. Ieri sera parlando in hotel un uomo mi dice che si può raggiungerla a piedi lungo la costa e così faccio o cercherò di fare. Tutto a piedi naturalmente. Sono circa 8 km.
Alla fine impiegherò circa 3 ore perché da metà percorso in poi ho dovuto abbandonare la spiaggia per scavalcare il promontorio poco prima di una spiaggia chiamata Taghoua. Da lì ho cercato di andare ad intuito, a vista intendo e quando ho trovato un sentiero che ha preso verso il basso a un'altra lunga spiaggia l'ho seguito ma in fondo alla spiaggia era impossibile continuare alla successiva che credo fosse proprio quella di Lezgira poco prima dell'arco.
Insomma, sono dovuto tornare indietro e per sicurezza ho seguito la strada asfaltata. Dopo sicuramente più di 3 km prendo la deviazione per Lezgira.
Scendo e trovo diversi piccoli ristoranti. Ne scelgo uno a caso e ordino una frittura di pesce 70 e un'insalata marocchina 15 e subito una bottiglia d'acqua grande 10.
95 dh.
A sinistra camminando si può vedere il famoso arco a cui ne seguiva un altro che però è crollato anni fa.
C'è molta gente locale in vacanza, il mare è molto mosso e sconsigliano di fare il bagno.
Torno indietro con un camioncino in miniatura nel posto davanti a fianco dell'autista per 10 dh.
Cafè noir 12 al Tagout
Pago la seconda notte 130 e la cena di ieri sera 45 dh
Vado al ristorante Ilel vicinissimo
115 dh, tajine di polipo 70 e una pizza media vegetariana 35 + acqua grande 10 dh
2 SETTEMBRE martedì 2025
Buongiorno
Sono le 8.15 e lascio l'hotel per dirigermi nel punto di partenza dei grand taxi per Tiznit (accanto a quelli per Guèlmin) visto che poi continuerò per Tafraoute. L'idea sarebbe quella di visitare e fermarmi per una notte questa località ma potrei anche continuare e pernottare a Tata da dove poi proseguirò per Zagora.
Tutto in divenire come mi succede spesso.
Sto cercando luoghi nuovi e possibilmente non turistici o troppo turistici e arrivare al termine del viaggio che sarà sabato da Casablanca.
Alle 8.45 si parte anche se siamo a bordo solo in 3. 35 dh. Ma raccoglie gli altri 3 passeggeri appena fuori.
Si arriva a Tiznit dopo un'oretta passando per Mirleft. La strada è ben tenuta.
Alla gare routiere un grosso parcheggio di grand taxi, trovo subito per Tafraoute. Una signora mi spiega che mi piacerà molto la cittadina che è molto turistica anche se questo non è il periodo più affollato. Sono curioso. 105 km. 45 dh. Partiamo alle 10.30.
Yogurt 6 dh
Per momento viaggiare in Marocco è molto facile. Si usano molto i grand Taxi perlomeno in questa zona che partono appena al completo. Da quando sono rientrato dalla Mauritania è stato veloce trovare un mezzo di trasporto, normalmente partendo da stazioni o piazzali dove convergono sia i bus che i taxi collettivi.
Arrivo a Tafraoute alle 12.15.
Dopo aver capito che proseguire per Tata è impossibile o quasi e che dovrei tornare indietro a Tiznit o Inezgane per proseguire per Tata, decido di stare qui per una notte.
Perciò mi dirigo in una guest house che mi ero segnato, Arganino guest House. La cameretta senza bagno costa 100 dh. Wifi.
Poi giro per il villaggio che in questo periodo è poco turistico.
Ma il clima è quello che cercavo caldo secco e cielo azzurro.
Prima di girare un po' trovo un tizio che mi spiega che ci sarebbe un modo per andare a Tata. Un bus domattina alle 8 parte per Taliouine anche se io scenderei prima esattamente a Igherm o Irherm dove passa la N7. Domani per le 8 ci proverò. Altrimenti vorrà dire che andrò a Inezgane o Tiznit.
Mangio in un localino trovato per caso in una stradina, la prima o la seconda a destra dopo l'hotel Tanger, fa cose semplici.
Prendo un piatto di lenticchie e dopo un piaio di fagioli bianchi, tutto buonissimo. Un'acqua piccolina. 23 dh. Un posto modesto che ha l'entrata sia da un lato che dall'altro sulla stradina parallela.
Bene se vi interessa avete questo consiglio.
Poi mi butto in una camminata pomeridiana di circa 5 km visto che oggi non ho ancora fatto niente e mi dirigo verso Ammelne, dovrebbe essere carino.
In effetti in fondo la vista sulla vallata è super bella, e poi volto a sinistra verso il comune di Ammelne con la strada che porta a Tiznit.
Mi fermo per un'acqua e trovo anche il camping tete de Lion con piscina.
Nel tornare indietro, stanco soprattutto per la camminata di ieri a Legzira, alla rotonda faccio autostop e subito si ferma una grossa jeep con due lavoratori che mi danno uno strappo fino in paese.
Il paese è molto tranquillo, caratteristico con un mercato artigianale e una parte alimentare, si gira bene a piedi, la gente è rilassata, l'aria è ideale ed è secco e ventilato con una temperatura completamente diversa da Sidi Ifni.
Vedo pochissimi turisti stranieri, ce ne sono di locali invece.
Non c'è una stazione degli autobus ma ho visto un ufficio della Ctm sulla strada che va verso sud.
Taxi collettivi invece si per Tiznit e Inezgane ma credo anche per paesi vicini.
Dopo un thè mi incammino questa volta sulla strada che va verso sud, oppure a destra, quella dove c'è l'ufficio della Ctm e il ristorante La Kasbah.
La strada è molto scenica perché allontanandosi si entra in uno scenario favoloso con grosse rocce tondeggianti e di colore arancione e marrone con una fila di palme. Più vado avanti e più diventa bello. Poca gente in giro, poche macchine, gente che saluta tra cui la gendarmerie che controlla le auto più avanti.
Arrivo al quartiere di Aguerd Oudad dove c'è una piccola cima dalla forma curiosa che qui chiamano del cappello di Napoleone.
Entro nel borgo molto silenzioso che sembra disabitato, ma non lo è, e ben tenuto.
Torno indietro al tramonto con le rocce che si colorano d'arancio.
Dopo la doccia, l'acqua è tiepida ma va benissimo, vado a cena al ristorante Etoile du Sud. Scelgo una Harira 15 e un tajine kefta 50. Acqua grande 10.
Sveglia per le 7.30, e a nanna ! Sono già le 23 !!
2 acque 6 dh
Teiera 8 dh
Lemonsoda 10
Olio d'argan 40
3 SETTEMBRE Mercoledì
Sveglia e alle 7.35 sono al minibus che sta sistemando già il carico per Taliouine.
Quindi il mio programma di oggi è stabilito così.
Prima un minibus per Irherm dove dovrei scendere e prendere un taxi collettivo per Tata. Poi da Tata un bus o quello che c'è per Zagora.
Si parte alle 8, per fortuna infine vengo riammesso dentro insieme al tipo con cui stavo parlando. Probabilmente non c'è posto a sufficienza per tutti oppure per causa mia (o nostra, anche il tipo va a Irherm) altri non potranno salire.
I miei vicini parlano in lingua locale berbera amazigh e schioccano la lingua come assenso.
Il paesaggio è spettacolare peccato che non sono vicino al finestrino ma schiacciato in fondo al minibus.
La strada si inerpica lungo pendici rossastre marroni, curve e controcurve, tornanti e poi leggere discese. Ogni tanto gruppi di case raccolte attorno a una moschea con minareti marroni.
Non c'è un filo verde quassù a parte qualche raro alberello spinoso e cespugli secchi. ma è un viaggio che ricorderò.
La strada si chiama r106.
Altro che un'ora di viaggio !! Così ieri sera un tizio mi aveva detto dopo che gli avevo preventivato 2 ore di viaggio da Tafraoute. Con ogni probabilità non aveva capito o più probabilmente non ha mai preso quest'autobus.
Alle 9.45 mancano ancora 43 km per Irherm.
Siamo in file da 5 per 4 file e davanti in 4 con l'autista. Invece di 19 in totale siamo 24. Belli stretti ma poteva essere peggio.
Tendine distese per il sole e anche in certe deviazioni per possibili controlli della gendarmerie...
E il minibus arranca ma non demorde...
Arrivo a Irherm (o Igherm o Igharm) alle 11, biglietto 80 dh
C'è un gran movimento di gente qua a Igherm. Giornata di festa con il souk, donne vestiti con i bellissimi abiti tradizionali, spesso neri e con bordi colorati, capelli di paglia e scarpe chiuse colorate tipiche, babbucce. Gli uomini con il djellaba e le babbucce di pelle gialle, ma ci sono molte altre variazioni nei vestiti.
Acqua 3,5
Capisco subito che partire da Irherm non è poi così facile, ci sono diversi minibus ma per i villaggi più piccoli nei dintorni così come macchine taxi per Taroudant e a un'agenzia di bus hanno biglietti solo per Casablanca, Marrakech nel pomeriggio sera e notte.
Ma con pazienza attendo.
E incontro un signore Mussa che parla italiano e altre 6 lingue tra cui il giapponese e il tedesco.
Mi racconta della lingua berbera Amazigh e il derija marocchino che ha preso da tante lingue, è una miscela quindi con influenze dallo spagnolo, francese e berbere. Mussa ama l'Italia e la letteratura italiana, ora fa da guida a Casablanca.
Nel frattempo...
Passa un taxi per Tata ma non ha più posto accidenti.
Ma dopo quasi 2 ore ne vedo un altro, il tizio che dev'essere un volontario che da informazioni per i trasporti mi conferma e blocca la macchina bianca.
Sì fortuna che c'è posto, in mezzo.
12.45 parto con un gran taxi, bianco con marchio tondo rosso sulla portiera. Dò una piccola mancia al signore che mi ha chiarito le idee e detto come fare e dove aspettare (di fronte alla Shell).
120 km circa, ma credo che massimo due ore e sarò là poi vedremo se troverò la possibilità di continuare fino a Zagora.
Il paesaggio è lunare. Terra sulle montagne con strutture a strisce a sedimenti. Fantastico!!
Sono montagne come grattate, lastre e rocce scure. La strada è molto buona, si chiama N7.
Acqua e yogurt 8
Spettacolare!!!!
Raccomando questa strada perché difficilmente ho avuto la fortuna di paesaggi del genere nella mia vita.
Arriviamo a Tata alle 14.30 costo solo 50 dh.
1 ora e 45 di viaggio.
Tata è come un miraggio, credo che qui sia raro scendere sotto i quaranta...
Intanto mi informo per continuare il viaggio, per Zagora o Zagoura ci sarebbe un bus (Bani) domani alle 12.00. costo 100 dh. 5 ore di viaggio. A questo punto non mi rimane che fare così, a malincuore resto per una notte qui a Tata, naturalmente sto scherzando, per ripartire domani.
E adesso alla ricerca di una camera...
Intanto scopro che il campeggio Hyatt é chiuso e allora continuo entrando in paese. Fa caldo, umidità zero. Nessuno o quasi per strada. Mi piace qui. Mi piace proprio tanto.
E sono contento di avermi dato questa possibilità.
Poi per fame e soprattutto sete cerco un buon posto dove mangiare. Mi siedo in piazza allangolo a sinistra, scelgo dalle pentole, lenticchie come sempre buonissime e un tajine di pollo. Acqua scusa e hawaii... 45dh
Hôtel La Renaissance 200. Alla fine trovo una camera qui che però non i 200 dh.
Acqua 5 dh
Caffè 10
Ceno in un posto semplice vicino alla piazza con 2 spiedini di pollo, carne kefta tipo polpette patatine fritte, crema di pomodori, crema piccante pane e acqua 50 dh.
Mi faccio dare il telecomando per air con. Hotel potenzialmente molto migliore di quello che mi ha dato, niente carta igienica, niente asciugamano, in
4 SETTEMBRE giovedì
Mi sveglio con comodo, poi in banca popolare per cambiare 50€. 514 dh
In un bel bar, Café Royal Al Mansour, faccio colazione con thè e uova al tegamino con pomodoro e pane 16 dh. Ottimo bar pulito, tranquillo centrale.
Sono le 11.15 sono già alla gare routiere dove ci sono persone in attesa del loro bus. Fa caldo, tutti cercano un posto all'ombra ma il caldo continua anche lì.
Faccio il biglietto per Zagora della compagnia Trans Bani. Dovrebbe partire alle 12. "Dovrebbe", Inshallah... Ho capito che sarà per le 12.30.
E intanto bevo thè così, idratarsi è importante e il thè è perfetto. Al piccolo bar della stazione hanno anche il wifi, ormai c'è un po' dappertutto anche qui.
Quando arriva un soffio d'aria la pelle sente il refrigerio sperato come un piccolo regalo, un cioccolatino.
5dh
Intanto è torrido, l'autobus arriva alle 13.15.
263 km fino a Zagora. Una strada che mi interessa molto vedere.
Tissint-El Mhamid-Foum Zguid-Bou Rbia-Zagora.
Il bus arriva pieno e chi sale qui a Tata non troverà posto a sedere.
Anche più avanti lasciata la stazione dei bus sale altra gente. Manca l'aria, sto pensando di scendere...
Riesco a spingermi più avanti nei corridoio e ora sono più tranquillo.
Si parte che sono quasi le 14, spero che alle fermate intermedie scenderà qualcuno.
Il bus è partito non so quando da Tan Tan, con paesaggi da Guèlmin e la strada di Assa, Icht e Akka. Una strada desertica da libro.
Il bus avanza a circa 80 km/h mentre il paesaggio è lunare, sassi e montagne davanti a noi, chiazze di sterpaglia giallo chiaro, colline tonde spoglie e mortali, sassi neri, tutto è severamente straordinario.
Non c'è vita in questo spazio, solo spogli alberelli di acacia, solo scheletri di arbusti che illudono...
A Tissint alle 14.50, scende gente poca, niente posto libero...
C'è un palmeto sterminato che spezza l'arido deserto.
Una savana, una steppa che sembra non finire mai mentre il bambinetto strilla che vuole uscire da qui.
Le donne sedute davanti a me sono completamente coperte, solo le mani fanno capire che sotto quella massa c'è un corpo.
Solo noi su questa strada.
A volte l'autobus si ferma davanti a una casa, a volte in mezzo al nulla. Qualcuno scende, qualcuno sale. È un viaggio faticoso, l'aria condizionata fa quel che può ma il torpore arriva per tutti e gli occhi sembrano cadere giù per restare per sempre tra i sassi del deserto.
Occhi.
Incrocio gli occhi di una donna. Occhi senza una bocca. Occhi neri come la notte. Sembra voglia cercare nelle mie pupille un po' di fresco mentre io mi sento sprofondare nelle viscere dell'inferno.
Inghiottito nel centro della terra.
Per rendere meglio l'idea pensate al fuoco insieme al vento.
A Foum Zguid alle 16 le porte si aprono di nuovo ma fuori è un forno.
L'aria entra come per inviarci un messaggio, non ti avvicinare il pericolo è vicino...
Si prosegue imperterriti, nessuno ci farà del male. Niente male.
Ora c'è posto anche per me che mi fiondo prima che arrivi qualcuno.
Il corridoio è di nuovo tutto occupato anche se adesso posso scriverlo da fortunato.
Si può odiare il sole? L'odio sulla terra è lontano dal deserto.
Qui ci si perde per ricominciare. Tutto torna in superficie come in punto di morte. Il nulla bruciato diventa il miraggio, ti invade la mente fino a scoppiare.
Le mani cercano il vuoto che trovano subito, i muscoli si contraggono miracolosamente, come i cespugli dentro nella sabbia mi sento vivo.
Arriviamo a Zagora alle 18.30
Vedo cassonetti e rifiuti dappertutto... Zagora é questa?
Arrivo in stazione degli autobus dopo una fermata dietro l'altra.
La grande lunga città si svolge lungo la strada principale nord sud senza niente che mi appassiona anzi, non c'è nulla che possa superare la deliziosa Tata.
In stazione sono determinato per comprare subito un biglietto per Casablanca ma domattina partono in serata, chiedo quindi per Marrakech e ne prendo uno delle 9.30 a 150 dh.
Uscendo e di fronte alla gare routiere entro nell'hotel la Palmeraies Oasis. Camera fatiscente con letto matrimoniale e uno singolo. Ma c'è l'aria condizionata. Il bagno microscopico con doccia è veramente scandaloso. Ovviamente ogni cosa è pericolante, il rubinetto si stacca, la doccia perde, lo sciacquone bpoccato. 150 dh.
Per il momento sono un po' giù di morale mi ero messo in testa di arrivare in un paese più modesto, una piccola oasi, più caratteristico, tipico.
Acqua 3
Non trovo un piccolo ristorante dove possa mangiare. Chi espone foto di piatti, di tajine, spiedini o insalate alla fine è frequentato da tante persone sedute davanti a un thè o caffè che discutono o si rilassano ma senza mangiare.
Cammino più avanti verso il centro poi torno sui miei passi dopo che un gruppo di uomini mi indicano che troverò qualcosa dopo la gare routiere.
Bene, alla fine nessuno ha più niente disponibile da mettere sotto ai denti ma curioso di un localino modesto diverso dagli altri proprio a sinistra dell'entrata della stazione degli autobus, vado a vedere.
Sì una giovane donna mi indica 3 pentole a pressione, mi intrufolo in cucina, che poi è solo un fornello, e sbircio dentro.
Fagioli e ceci, la carne non mi ispira. A gesti e una parola di francese, poi shukran.
Mi siedo a un tavolino.
Mangio due piattoni di fagioli e ceci con pane come se fossi un re.
Sazio e stanco ho ancora la voglia di vedere qualcosa di questa città.
The 15
Cammino fino a sud lungo il viale dove c'è il pannello/cartello che indica Timbuctou 58 giorni. Da qui partivano le carovane che trasportavano merci, sale e altre cose in un viaggio lunghissimo con carovane di cammelli e persone dirette all'interno del Sahara, in Mali.
Ora il cartello resta come omaggio e testimonianza storica di un trasporto che collegava paesi lontani lungo piste di sabbia orientandosi con le stelle e riferimenti che i tourareg conoscono nel deserto.
Ritorno indietro, sono 4 km di strada.
Sinceramente rimango deluso di Zagora, é vero che si è espansa molto, ingrandita e l'aeroporto l'ha fatta diventare importante nel circuito turistico; proprio per questo avrei dovuto immaginare.
Fin qui avevo scelto, non sbagliando, località che mi si erano piantate in testa da anni e Zagora era tra queste.
Qui ora si arriva anche in aereo e qui le numerose agenzie propongono tutte le escursioni soprattutto nel deserto, per passare del tempo e camminare sulle dune di sabbia.
Degli uomini che lavorano per un'agenzia mi raccontano del deserto di Chegaga che è a sud ovest da qui o a ovest da El Mhamid.
Chegaga è un grand Erg, un deserto di dune di sabbia. E in questo deserto si sono sviluppate strutture di ricezione con campi tendati per ogni tipo di turista.
Qui si fa il giro in cammello, il fuoco la sera, si mangia e si balla e tutto sotto un cielo enorme di stelle.
No, non fa per me.
Cerco altro, cerco quello che ho passato in questi giorni e solo così mi sento più vicino a un paese da scoprire.
Acqua grande 6
5 SETTEMBRE venerdì
Partenza con un ottimo bus con wifi alle 10
Saranno 360 km fino a Marrakech. Ouarzazate dista 160 km.
Si passa da Agdz.
Agdz mi piace, ci fermiamo 15 minuti e già mi accorgo che la gente è rilassata, il centro di è mantenuto come una volta. Anche le case sono tipiche e belle.
Il paesaggio continua in modo splendido tra montagne con striature di sassi, pietre nere e rossastre e si inizia a salire. Le palme lasciano spazio a fenditure nella terra come lacerazioni gravi.
Alle 13.00 sono a Ouarzazate. Una città grande e importante.
L'autista mi dice che ci fermeremo più avanti per pranzo.
Tajine 25dh prima di Marrakech.
Alle 18 Marrakech nel traffico
Entriamo alla gare routiere, chiedo per "Casà" e salgo su un bus pronti ma mezzo vuoto della Stè Majorel Voyage che dovrebbe partire alle 18.20, costo 80 dh.
Acqua grande 6
Alla fine partiamo alle 18.45
241 km fino a Casablanca. Ore 21.40. autostrada.
(ieri sera ho prenotato l'ultima notte in un hotel a Casablanca che si chiama Amouday 228 dh.) 20,72 €.
Ottimo hotel in centro.
6 SETTEMBRE 2025
*Cambio in un vicino wafacash 5 soli € con 51 dh
Pane e brioche in una boulangerie 3,5 dh.
Vado a piedi alla gare de tren Voyagers, circa 30 minuti a piedi
Si sale, in fondo a destra la biglietteria mentre a sinistra le attese o gate (voie) per i treni. Biglietto per l'aeroporto costa 60 dh.
Prendo anche un cortado con le monete rimaste (26).
30 minuti di viaggio. A mezzogiorno sono già in aeroporto.
Il volo Tap parte da Casablanca per Lisbona dal terminal 2, ritardo di 45 minuti e arrivo a Lisbona alle 19.30.
Nuovo controllo passaporto digitale, molta gente.
Partito da Lisbona alle 21.40 ora locale invece delle 20.55.
06 SETTEMBRE 2025 (il check in apre il 5 alle 5.15)
sab 6 set · 17:15 CMN · Mohammed V International Airport
sab 6 set · 18:35 LIS · Humberto Delgado Airport
TAP Portugal Volo operato da: Portugalia
Volo TP1439 Durata del volo: 1 h 20 min
---Scalo 2 h 20 min
sab 6 set · 20:55 LIS · Humberto Delgado Airport
dom 7 set · 00:40 MXP · Milan Malpensa Airport
TAP Portugal Volo TP828 Durata del volo: 2 h 45 min
83,99 € (Booking - PayPal 3 rate 28x3)
https://www.mauritania-train-tour.com
https://www.ouarane.com/index.php/it/ a Chinguetti
Vocabolari
Ad Atar parlano Hassanie
Derija è il dialetto marocchino
Amazigh
è il berbero o berbere delle popolazioni del deserto e della montagna. Comune un po' dal Marocco all'Egitto...
Lingue: arabo classico (lingua ufficiale), hassanyia
(arabo-berbero), francese (molto diffuso, usato correntemente), pulaar (fulano), wolof, soninke.
Salam pronunciato sélem
Smehh Lia nkdar scusi posso ?...mi dispiace
Samaleykum = salam aleykum
Wa aleykum al salam
El hissab, min fadlak. Il conto per favore
Louu saamat please
Hana Asef scusi
Sookhna soohon (🇲🇦)caldo
Bariìd freddo
Keyf hailuh come stai?
Buono bello helua /ghèmìl mi jemiil (arabic) zehuín (🇲🇦)derija
Vicino ghemhb
Quanto costa bichaam. Bii shhel Hera questo
Sciùhàì poco
Kebir grande
Sinistra scemáal
Right al yamiì
Dove ayna (arabic) fèen (🇲🇦)
Lavoro ahmèl
Qui ena
Io ana
Forse robbama
Merci shukran grazie
Domani bukra sabaah(🇲🇦)
Ieri hems
Oggi alyem
Dopo baaadh baadìn baadé (maroc)
Ok d'accordo. QueTamam oppure meshi
Molto, tanto. khètìr
Dritto avanti al hatul
Moschea masjid
Scuola coranica kuttab
Scuola madrassa
Locale (del posto) baladi
Come stai llebes
buono sszen
Minuti dàghiga
Ore saaah
Secondi thaanya
Formaggio ghìbna
Hawau shì pane arabo farcito con carne triturata
Pane a-ish (arghiff in amazigh)
Saa ora
Betingian melanzane
Táamya tipo falafel
Banane moos
Hàtaba sugarcane succo
Manga
Pollo ferhà
Pesce samak
Szeed oil
Olive zeytun
Laham jmèl carne di cammello
Cammello jmél
Riso Maru (in Hassanie) arros (in arabo)
Dal sito di viaggiaresicuri
Capitale: NOUAKCHOTT
Popolazione: 5.257.886, secondo stime di fonte ONU, aggiornate al mese di febbraio 2025. Il dato include un milione circa di cittadini stranieri, in gran parte di nazionalità maliana, senegalese e gambiana.
Superficie: 1.030.700 km2
Fuso orario: -1h rispetto all'Italia, -2h quando in Italia vige l'ora legale. Lingue: arabo classico (lingua ufficiale), hassanyia (arabo-berbero), francese (molto diffuso, usato correntemente), pulaar (fulano), wolof, soninke. Religioni: musulmana.
Prefisso per l'Italia: 0039 Prefisso dall'Italia: 00222 Telefonia: è presente una rete cellulare con tre gestori (MAURITEL, MATTEL, EXPRESSO), tuttavia con copertura non totale sul territorio.
Clima: L'80% del Paese è desertico; la temperatura media è di 25° con forti cambiamenti stagionali e giornalieri. Il mese più caldo è settembre con 24°- 34°, il mese più freddo dicembre con 13° - 28°; le piogge sono irregolari.
Documenti e visti necessari sia il passaporto, con validità di almeno 6 mesi dalla data di ingresso in Mauritania, sia il visto di ingresso, da richiedere obbligatoriamente on-line sul sito https://anrpts.gov.mr/fr/visa/requestvisa
Prima del viaggio, è necessario verificare, sempre sul sito, che il visto sia stato concesso. Consultare la Sezione “Requisiti di Ingresso” di questa Scheda per maggiori informazioni.
Vaccinazioni febbre gialla, obbligatoria per i viaggiatori di età superiore ad un anno, provenienti da Paesi a rischio di trasmissione della malattia. Per ulteriori indicazioni in merito a vaccinazioni consigliate, tuttavia non obbligatorie, si raccomanda di consultare il sito https://wwwnc.cdc.gov/travel, nonché il proprio medico.
Moneta Ouguiya: una riforma monetaria del 2018 ha sostituito la vecchia Ouguiya (MRO) con la nuova moneta (MRU), pari a 10 volte il valore del MRO.
Michele
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