LISBONA MERAVIGLIOSA
Portogallo
Diario di viaggio maggio 2009 – 9 giorni volati via in un soffio
di Giorgio
 
Premessa.
Già
      da alcuni mesi pensavamo di farci un bel regalo, organizzandoci da soli un
      viaggio in Portogallo, più esattamente a Lisbona ed in alcuni paesini
      vicini. Dopo aver individuato grosso modo il periodo, ci siamo messi
      subito a trovare le due cose più importanti: il volo aereo e l’hotel.
      Per quanto riguardava l’organizzazione di tutto il resto, cioè tutte le
      cose da vedere, avevamo davanti i mesi immediatamente precedenti al
      viaggio stesso. Il viaggio fai-da-te è per noi una scelta decisa da tempo
      per la maggior parte dei viaggi, riusciamo in questa maniera a goderci
      tutto senza necessariamente avere la sensazione dei turisti da branco, con
      itinerari liberi, da decidere la mattina stessa, camminando liberamente
      per le stradine, sentendoci quasi parte degli abitanti della città e
      confondendoci tra loro. E’ una sensazione troppo bella. Al tour
      organizzato ci rivolgiamo quando la meta è abbastanza difficile, quando
      diventa impossibile la ricerca personale. Dunque la scelta del vettore
      aereo è andata alla TAP, compagnia aerea nazionale portoghese, con
      partenza da Bologna. Compagnia seria, affidabile, con molte attenzioni per
      il passeggero. Per quanto riguarda l’hotel mi sono rivolto al sito Booking.com tramite il quale siamo riusciti a trovare una
      sistemazione alberghiera buona, anzi molto soddisfacente, dato che sul
      sito ci sono anche le opinioni di persone che ci sono già state ed un
      voto espresso sulla qualità dei servizi come la pulizia, la zona, ecc.
      L’hotel prescelto è il Travel
      Park Lisboa in Avenida Almirante Reis. Debbo dire che, ad essere
      veramente pignoli, le poche cose che abbiamo criticato sono: nella
      abbondante colazione a buffet i succhi di frutta erano un po’
      “leggeri”  (poco più
      dell’acqua) e di notte si sentivano benissimo le persone che andavano al
      bagno e tiravano l’acqua (sembrava che stessero nella nostra camera).
      Abbiamo visitato buona parte di Lisbona, utilizzando i mezzi pubblici
      (metro, autobus, elevador ) e consultando le guide preventivamente
      acquistate in Italia. Un pomeriggio l’abbiamo dedicato ad un tour verso
      Sintra, Colares, Cabo da Roca, Cascais ed Estoril. Un giorno intero lo
      abbiamo dedicato al santuario di Fatima, utilizzando un autobus di linea.
      Abbiamo cercato di apprezzare Lisbona in ogni suo aspetto, da quello
      artistico a quello culturale (Fado), religioso, i monumenti, la
      tradizione, la gastronomia (specialmente il bacalhau). Abbiamo trovato
      davvero una società multietnica, che deriva naturalmente dalla politica
      colonialistica del Portogallo, con diverse razze apparentemente integrate.
      La dittatura di Salazar ha lasciato i segni, molti aspetti della città
      sono rimasti quelli di un tempo, ma forse proprio questo la rende più
      interessante. Non manca, in contrapposizione, una zona ultramoderna vicina
      all’aeroporto, nata in occasione dell’Expo ’98 e gli stessi
      portoghesi mostrano una mentalità molto aperta alle innovazioni. 
 
13 maggio 2009
Partiamo
      da casa in auto, sapendo che la potremo lasciare con tutta tranquillità
      ad un amico che abita a Bologna, il quale ce la custodirà fino al nostro
      ritorno. Facciamo il check-in ed alle ore 16,15 partiamo verso Lisbona con
      un Airbus A320. Dopo la partenza ci danno subito il pranzo ed a noi sta
      bene perché avevamo mangiato solo un panino durante la mattinata. Non
      parliamo della qualità del pranzo perché sappiamo tutti cosa si può
      avere in quei vassoi di trenta centimetri. Comunque lo accettiamo. 
      Arriviamo alle 18,15 ora locale (una indietro rispetto a noi). La
      maniera più semplice e veloce per arrivare all’hotel è il taxi. E’
      economico (10,00 €.) e in venti minuti arriviamo. L’hotel ci appare
      subito gradevole, ci destinano la camera e controllano la carta di credito
      con un prelievo-rimborso immediato. Dopo aver sistemato le nostre cose
      scendiamo alla reception e chiediamo un suggerimento per mangiare. Il
      ristorante si chiama Portugalia, facciamo la nostra prima cena in Portogallo a base di
      pesce (senza lode né infamia). Suggerimento: appena vi sedete arriva
      subito il cameriere che vi porta dei piattini senza che voi li abbiate
      ordinati. Spesso non c’entrano nulla con quello che ordinerete in
      seguito, infatti sono salse, burro, marmellate ecc. che chiamano
      “entradas” cioè antipasti. Sul conto poi li troverete ed a volte
      abbastanza cari.  E’
      normalissimo rifiutarli, la maggior parte dei clienti lo ha fatto.
 
14 maggio 2009
Dopo
      una abbondante e gustosa colazione a buffet scendiamo alla metro, alla
      fermata “Anjos”.- Vista la
      prima difficoltà con la macchinetta distributrice dei biglietti, un
      addetto si avvicina e ci consiglia di fare un biglietto giornaliero di
      €. 4,20 con il quale possiamo girare tutta la città con tutti i mezzi
      per 24 ore - scendiamo alla fermata Rossio nel centro storico e ci
      facciamo il primo giro a piedi per vedere a grandi linee come è disposta
      la città. Ci imbattiamo subito nel notissimo bar “A
      brasileira” frequentato a suo tempo dal poeta scrittore Fernando
      Pessoa, tanto che ora è stata posizionata una sua statua in bronzo seduta
      davanti al bar (Foto di rito seduti accanto a Pessoa) Vediamo la Praça do
      Comercio e poi ci dirigiamo a piedi verso la Chiesa di S. Antonio,
      costruita nel punto esatto dove sarebbe nato il santo, che poi è il
      nostro S. Antonio da Padova, ma è nato a Lisbona e questa storia ai
      lisbonesi non va proprio giù, dato che è il loro patrono. Vicino c’è
      la Catedrale Sé Patriarcal, con due torri che racchiudono la facciata con
      la profonda arcata ed il bel rosone. Le tre alte e imponenti navate
      romaniche si accostano benissimo ai restanti particolari gotici. Arriva
      l’ora del pranzo e la sentiamo molto bene perché camminando come
      abbiamo fatto noi, la fame arriva. Ci dirigiamo in una zona verso il fiume
      Tejo, verso una zona piena di ristorantini che propongono per lo più il
      famoso bacalhau, cotto in più di 300 ricette ed a Rua do Bacalhaoeiros
      individuiamo quello che ci sembra più soddisfacente ai nostri gusti e
      mangiamo naturalmente un buon baccalà. Nel primo pomeriggio andiamo a
      vedere l’Elevador Da Justa,
      una torre in ferro costruita da un discepolo di Eiffel, che funge da
      ascensore per portare la gente fino alla sovrastante Praca do Carmo,
      evitando di fare una lunga scalinata.  Il nostro biglietto giornaliero ci permette di salire senza
      pagare il pedaggio. Visitiamo la chiesa di Sao Roque, dove incontriamo un
      gruppo di italiani, con i quali scambiamo le solite frasi del tipo: di
      dove siete? Dove dormite? Ecc. Nelle vicinanze scopriamo il Miradouro
      de S. Pedro de Alcantara, un belvedere con dei giardini fioriti e ben
      curati che si affaccia sulla città. Dovremmo scendere una lunga
      scalinata, ma troviamo l’elevador
      da Gloria, una funicolare che ci porta fino a Praça
      do Restauradores dove troviamo l’Hard Rock Cafè di Lisbona
      (acquisto maglie e gadget per figli). Apprezziamo la facciata della
      stazione ferroviaria Rossio (particolari ingressi a forma di ferro di
      cavallo). Per chiudere la giornata visitiamo la Igreja
      da Nossa Senhora de Loreto, dove in effetti c’è una statua della
      Madonna di Loreto ed è chiamata “la chiesa degli italiani”.
 
15 maggio 2009
Con
      il tram 15 ultramoderno dalla fermata Cais
      de Sodrè andiamo nella zona di Belem. Non possiamo perderci la visita
      della Torre di Belem, fatta
      costruire dal re Manuel I in uno stile caratteristico suggerito da lui
      stesso, chiamato appunto “manuelino”.
      La torre è proprio tra l’oceano e l’ingresso del fiume Tejo per cui
      doveva avere la funzione di controllo per le navi che si avvicinavano. Ora
      rappresenta il monumento simbolo della città di Lisbona. Leggermente
      spostato troviamo il monumento Padrao
      dos descobrimentos, una caravella stilizzata, che ha sulla punta la
      figura di Vasco de Gama ed intorno altre figure che non conosciamo.
      Vicinissimo si vede, nello stesso stile manuelino, il Mosteiro
      dos Jeronimos che probabilmente è la cosa più visitata di tutto il
      Portogallo. Rimaniamo estasiati della bellezza del chiostro, della chiesa,
      delle stanze con gli “azulejos” che sono delle mattonelle dipinte a
      mano che stanno in quasi tutte le costruzioni della città, comprese le
      abitazioni private. All’interno c’è la tomba di Vasco de Gama.Uscendo
      dal mosteiro andiamo alla ricerca della famosissima Pastelaria
      Pasteis de Belem, nominata da tutte le guide turistiche, che produce
      quello che loro definiscono il più buono ed inimitabile pasticcino di
      pasta sfoglia con crema cotta, spolverizzata di zucchero e cannella. Non
      possiamo fare a meno di sederci ad un tavolo, conquistato a gomitate e
      consumare alcuni pasticcini con cappuccino. Ci dirigiamo poi al Museu naçional dos Coches (carrozze), poco distante, che non ci
      ha entusiasmato così tanto, in compenso ci ha permesso di ripararci un
      po’ dal sole cocente. All’ora di pranzo restiamo in zona e dopo aver
      schivato decine di camerieri che ci invitavano nel loro locale, scegliamo
      un tavolo all’aperto di un ristorantino che ci soddisfa quasi di fronte
      al museo (molto buono e non caro, le porzioni sono sempre molto abbondanti
      dappertutto quindi il piatto base contenente un bel pezzo di baccalà lo
      dividiamo in due, riuscendo a spendere in media 20,00 in due tutto
      compreso). La giornata ci è sembrata abbastanza faticosa e calda per cui
      ci riavviciniamo al centro storico, ci immergiamo in un parco verde nella
      zona di Alameda, facciamo una camminata rilassante ed ammiriamo una
      fontana che è detta la “fontana luminosa”, perché naturalmente di
      notte viene illuminata.
 
16 maggio 2009
Stamattina
      abbiamo deciso di fare un giro con il mitico tram 28, una linea che
      attraversa buona parte del centro storico salendo e scendendo le colline
      di Lisbona. E’ il tragitto più interessante e sempre pieno di turisti
      per cui è il più pericoloso per la presenza di borsaioli (ed in effetti
      un pericolo reale perché ci hanno davvero provato a sfilarmi il
      portafoglio). Scendiamo nella zona Campo
      Santa Clara dove ogni martedì e sabato si svolge la Feira
      da Ladra, un mercatino di roba usata (o forse è meglio dire rubata).
      Sembra di stare in Porta Portese a Roma. Ci avevano consigliato di non
      fare acquisti e così ci regoliamo, osservando attentamente quello che i
      venditori offrono. Ci sono davvero le cose più incredibili, perfino una
      tuta completa da pilota di aerei. Forse qualche cosa di interessante si può
      trovare, ma non ci fidiamo e così scendiamo a piedi verso il fiume Tago,
      passando dentro alla zona chiamata Alfama,
      un antico quartiere di origini musulmane, fatto di vicoli, scalinate e
      negozietti, credo la parte più antica. Compriamo dei souvenirs in un
      minuscolo negozio di 4/5 metri quadri gestito da un vecchietto e poi gli
      chiediamo consiglio per mangiare. Lui ci suggerisce una piccolissima
      trattoria chiamata Tolan in rua dos Remedios, gestita da una cuoca (la
      madre) una cameriera (la figlia di circa 12-13 anni) ed il padre che
      sparecchia. Mangiamo discretamente, senza tante pretese e paghiamo il
      giusto. Veniamo presi anche da una particolare simpatia per la bambina e
      decidiamo che il giorno dopo ci torneremo. Torniamo al centro a piedi e
      troviamo in una via della Baixa una processione con la statua della
      madonna di Fatima che poi sarebbe stata trasportata al di là del fiume
      Tago (Tejo) fino ai piedi della statua del Cristo Rei, una statua simile a
      quella di Rio de Janeiro alta complessivamente 110 m. Questo per
      commemorare i 50 anni della costruzione della statua. Ci spostiamo verso
      la Praça da Figueira (adiacente
      al Rossio) e troviamo degli stand gastronomici di una regione del nord del
      Portogallo (credo Estrela) e dei gruppi folcloristici con danze e canti
      della stessa regione. Assistiamo ad alcuni pezzi di spettacolo e ci
      facciamo tentare da un meraviglioso prosciutto Serrano che assaporiamo con
      due panini enormi e del vino Tinto. Naturalmente ci serviranno da cena.
      Passeggiando in centro ci vengono consegnati dei volantini che invitano ad
      ascoltare tutte le sere il Fado (musica popolare portoghese interpretata
      dalla bravissima cantante Amalia Rodrigues) in un teatro del Chiado (altra
      zona di Lisbona). Non ce lo perdiamo, ed alle 21,00 siamo lì ad
      apprezzare una splendida musica Fado, con due cantanti, una chitarra
      portoghese ed una classica. All’uscita acquistiamo un paio di CD.
 
17 maggio 2009
Durante
      i giorni precedenti lo avevamo notato sempre sopra alle nostre teste, nel
      punto più alto della città: Il Castelo di S.Jorge. Quindi oggi decidiamo
      di andare a visitarlo tutto e di fotografarlo da ogni punto di vista. Ci
      si arriva a piedi, salendo su dalla parte della chiesa di S. Antonio e la
      Sé Patriarcal. Paghiamo il biglietto di ingresso e ci troviamo davanti ad
      un castello ancora meravigliosamente conservato, cioè ci sono le mura che
      lo circondano, con i panorami verso la città, i camminamenti e le
      scalinate ecc. Abbiamo notato molti gatti, indisturbati padroni della
      zona. Sicuramente sono curati da qualche appassionato di gatti. Dal
      castello scendiamo di nuovo verso l’Alfama, per ritrovare la trattoria
      Tolan di ieri. Veniamo accolti con piacere dai tre gestori. Alle ore 14,00
      circa ci dirigiamo verso la Praça do Comercio, dove si trova una carrozza
      di tram rossa opportunamente attrezzata da biglietteria e da punto
      informativo per i turisti. Chiediamo notizie per un giro turistico in
      autobus verso Sintra, Colares, Cabo da Roca, Cascais ed Estoril. Ci viene
      detto che il giro è in partenza alle ore 14,30 e dura h.4,30 con un costo
      di 35,00 euro a testa. Guida in inglese e spagnolo. Ci accontentiamo delle
      due lingue proposte e partiamo con un gruppo di circa una quindicina di
      persone. La guida, con nostra sorpresa, si chiama Italia, ma non parla
      italiano. Il giro turistico è durato effettivamente più del tempo
      previsto, ma purtroppo ci siamo resi conto che non era sufficiente. Molti
      dei luoghi turistici venivano descritti rimanendo dentro l’autobus,
      mentre passavamo. A Sintra siamo
      stati meno di 45 minuti, abbiamo visto il Palaçio
      Naçional o Da Vila, molto bello ed alcune viuzze del centro, anche se
      meritava di restare di più. Tra l’altro siamo entrati in un bar
      chiamato “De Paris” ed abbiamo preso un cappuccino a 4,00 euro.
      Avremmo voluto chiamare la locale polizia, ma questo ci avrebbe causato
      dei disguidi per il ritorno a Lisbona. Sosta successiva a Cabo
      da Roca. E’ il punto più ad ovest del continente europeo. Sosta di
      circa 20 minuti. C’è uno strapiombo sul mare molto suggestivo. Ci hanno
      costruito anche un bar, un punto di ristoro, che funge anche da
      informatore turistico. Sembra che, a richiesta, ti preparino un attestato
      che dimostra di aver visitato Cabo Da Roca, ma noi non ci teniamo davvero
      ad averlo. Ripartiamo con il bus e passiamo nella costa sud, dentro alla
      cittadina di Cascais. E’ una bellissima località balneare, molto
      frequentata da vip e nobili di tutto il mondo. Non per niente la famiglia
      reale italiana, dopo il passaggio alla repubblica, se ne andò in esilio
      proprio lì, facendo costruire una villa enorme chiamata appunto “Villa
      Italia”. Ora è stata trasformata in un Grand Hotel. Ci fermiamo poi
      ad Estoril, dove è il circuito
      di Formula uno, ma ora ci fanno le gare di motociclismo. Facciamo delle
      foto sul lungomare, ammiriamo i giardini ed il porticciolo. Dopo altri 20
      minuti ripartiamo per far ritorno a Lisbona, passando per la “Boca do Inferno”, un punto dove il mare si infrange con
      notevoli spruzzi e rumore (da qui il nome). Salutiamo la guida (Italia) la
      quale ci promette che la prossima volta troveremo una guida che parla  italiano.
       La giornata è conclusa, ce ne torniamo in hotel. 
 
18 maggio 2009
Vorremmo
      dedicare la mattinata di oggi al Parco delle Nazioni (Parco de Naçoes),
      è una zona modernissima che ha accolto l’Expo nel 1998 e che contrasta
      con il resto della città di Lisbona. Per andarci, la maniera più
      semplice è la metropolitana, scendendo alla stazione Oriente.
      La stazione è nuova, e la sua architettura è molto caratteristica, tutta
      in ferro e in vetro. A 5 minuti di cammino si arriva alla Torre Vasco de Gama, da dove parte una teleferica, che in pochi
      minuti e con solo €.2,90 ti permette di vedere tutta la bellissima zona
      dall’alto e ti fa scendere nei pressi dell’Oceanario. Una delle cose più belle del Parco. E’ l’acquario
      più grande d’Europa disposto su due piani, con un’enorme vasca
      centrale e un volume d’acqua pari a 4 piscine olimpiche. L’acquario
      ospita circa 15 mila animali e piante, che stanno sia nella vasca centrale
      che in altre più piccole collocate alle pareti di un percorso obbligato.
      Si possono vedere separatamente gli animali e le piante che popolano i
      diversi oceani della terra. Siamo incappati in un giorno in cui c’erano
      anche i bambini di alcune scuole, che ad ogni piccolo avvenimento
      strillavano e correvano per i corridoi. Si è fatto tardi, pensiamo di
      restare a fare pranzo nel Parco e ci facciamo convincere da un cameriere
      che ci invita nel suo ristorante spagnolo e ci propone un pasto a base di
      paella. Andiamo in metro fino alla stazione Cais de Sodrè e prendiamo il
      traghetto per attraversare il fiume e scendere nella parte della città
      denominata Calcinhas. Da qui in autobus raggiungiamo la base della enorme
      statua del Cristo Rei, una statua alta 28 metri su un piedistallo di 82
      metri, in totale 110 metri. E’ simile alla statua del Cristo del
      Corcovado di Rio de Janeiro. Con un ascensore che sta dentro ad uno dei
      piloni saliamo fino ai piedi della statua e da lì si ammira tutto il più
      bel panorama di Lisbona, con il fiume, il ponte in ferro chiamato 25
      aprile. Dopo aver fatto le dovute foto, ritorniamo al centro di Lisbona
      per una rilassante passeggiata tra i negozi del Rossio, a riascoltare la
      voce di Amalia, che ogni tanto viene riproposta da qualche negozio di
      dischi o souvenirs. Ci prendiamo una Ginjinha,
      un liquore dolce, non eccessivamente forte, a base di ciliegie. Con €.
      1,10 ci danno un bicchierino con il liquore e con dentro anche 3-4
      ciliegie sciroppate. 
 
19 maggio 2009
Oggi
      sarà una giornata dedicata completamente alla religione e quindi al
      Santuario di Fatima. Dal Terminal di Sete Rios prendiamo l’autobus della
      Rede Expressos fino a Fatima in un’ora e mezza circa (km. 124), partenza
      alle ore 09,15 ed arrivo alle 10,45. Costo di circa 10,00 euro per un solo
      tragitto, si risparmia un paio di euro se si prenota contemporaneamente
      anche il ritorno. Noi abbiamo prenotato per le 18,00 con arrivo a Lisbona
      alle 19,30. Il Santuario si trova ad una distanza a piedi di circa 15
      minuti. Abbiamo apprezzato che i soliti negozi di medaglie e statuine
      varie sono disposti all’esterno del complesso del Santuario ed in fondo
      non disturbano più di tanto. Ammettiamo di non conoscere bene la storia
      dei tre pastorelli e delle apparizioni quindi approfittiamo di un punto
      informativo posto all’inizio della grande piazza. Con piacere troviamo
      una persona italiana che ci informa su tutto quello che conviene fare.
      Dopo aver acquistato delle candele (ce ne sono di tutte le misure e forme)
      le accendiamo in un punto appositamente attrezzato. Assistiamo poi alla
      santa messa, in una cappellina costruita all’esterno del santuario, nel
      punto preciso dove avvenivano le apparizioni della Madonna. Entriamo poi
      nella basilica, che è molto imponente, ma artisticamente non ha nulla di
      interessante. All’interno ci sono le tombe dei tre pastorelli. I due
      fratellini Francisco e Jacinta morirono giovanissimi, circa due anni dopo
      l’inizio delle apparizioni, mentre Lucia, che nel frattempo si era fatta
      suora, è morta nel 2005. Dopo aver pranzato in un eccellente ristorante
      (il Ristorante Bia, suggerimento) troviamo la sala in cui viene custodito
      il tesoro della Madonna, compresa la famosa corona nella quale è stata
      incastonata la pallottola che aveva colpito il papa Giovanni Paolo II a
      seguito dell’attentato. I tre pastorelli abitavano in una zona
      abbastanza lontana dalla basilica, quindi approfittiamo di un servizio di
      trasporto fatto con un trenino che passa ogni mezz’ora circa ed andiamo
      a visitare le case dove erano nati Lucia, Francesco e Jacinta. Una parte
      di Fatima molto povera, dove è stato lasciato tutto quasi come era
      all’epoca dei bambini. Curiosità: nella casa di Francisco e Jacinta
      c’era un vecchietto di 83 anni che diceva di essere il nipote dei due
      bambini. Ritorniamo alla basilica con il trenino e riprendiamo l’autobus
      di linea per Lisbona. 
 
20 maggio 2009
Una
      ragazza addetta alla reception dell’hotel ci ha consigliato di andare a
      visitare il Centro commerciale Colombo, un po’ lontano dal centro, ma
      facilmente raggiungibile con la metro. Con la linea blu scendiamo alla
      fermata “Colegio militar” ed entriamo subito nel centro commerciale.
      All’inizio non sembrava così grande come ce lo avevano descritto, ma
      poi ci rendiamo conto che è enorme: si svolge su quattro punti cardinali,
      quattro ali ben distinte e su tre piani. Leggiamo che ci sono 420 negozi,
      15 cinema e 60 ristoranti. Pazzesco! Non finivamo mai di vedere negozi.
      Esausti facciamo una sosta ed il pranzo in uno dei 60 ristoranti il “Sr.Bacalhau”,
      con 8 euro a testa ci danno di tutto, dal primo al secondo, contorno,
      dolce, pane e bibita a scelta (consigliato dalla ragazza della reception).
      Dopo un lungo relax ci dirigiamo verso un altro centro, “El Corte Ingles”
      ma questo non ci ha davvero attirato. I prezzi erano altissimi ( tutti
      prodotti griffati, quasi tutti italiani) e poi ne avevamo abbastanza di
      negozi!! Ritorno in hotel
 
21 maggio 2009
Pensiamo
      di aver visitato nei giorni scorsi, molti posti interessanti, che non si
      potevano tralasciare e per questo decidiamo per oggi, ultimo giorno di
      permanenza a Lisbona, di girare per la città in completa libertà, quasi
      senza programmi. Vorremmo distenderci visitando il giardino zoologico,
      come dei bambini affascinati dagli animali; perciò prendiamo la metro blu
      e andiamo fino alla fermata “Giardino Zoologico” e ce lo troviamo
      proprio di fronte. All’ingresso abbiamo la sorpresa del costo del
      biglietto: 16,00 euro a persona, ma entriamo lo stesso. Una volta dentro
      ci rendiamo conto che probabilmente il costo è giustificato. Gli animali
      sono tenuti bene, il parco è molto pulito ed attrezzato. Ci sono più di
      2000 animali di circa 380 specie diverse. E poi c’è una teleferica
      compresa nel prezzo che permette di vedere dall’alto tutto il complesso.
      Anche stavolta abbiamo deciso di visitare il giardino zoologico proprio
      nel giorno in cui c’erano anche i bambini delle scuole, esattamente come
      nell’Oceanario. Non ci facciamo sfuggire il Rettilario, con serpenti,
      tarantole, iguane, ecc. E’ una costruzione a sé, interessantissima da
      vedere. All’ora del pranzo veniamo chiamati da un vecchietto che ci
      invita ad andare in un chiosco che prepara anche da mangiare. Decidiamo di
      accontentarlo, ma ci è sembrato che il tutto fosse gestito da una casa di
      riposo per anziani: dal cuoco ai camerieri erano tutti oltre la
      settantina. Niente da eccepire, ma probabilmente c’era molta roba
      scatolata e surgelata. Ma sorvoliamo!! Dopo pranzo andiamo verso il centro
      e ci concediamo una bella passeggiata nelle vie più belle e piene di
      negozi alla moda. Facciamo gli ultimi acquisti di regali e, mentre ci
      dirigiamo verso la zona del mare, veniamo attirati da un localino
      veramente originale, con arredamento tradizionale, azulejos
      (mattonelle dipinte) alle pareti, un buon profumo di cucina ed un menù
      all’ingresso davvero interessante. Il ristorantino si chiama “O
      bacalhoeiro” e si trova in Rua dos Sapateiros 222, nei pressi del
      Rossio. Veniamo accolti con molta cortesia, scegliamo naturalmente due Sopas
      di legumi, buonissime. Per secondo, un piatto con una porzione enorme di “Bacalhau alla Minhota” (sarebbe fritto) con contorni vari
      (Insalata, riso bollito, patate fritte) che dividiamo in due. Visto che è
      l’ultima sera, ci prendiamo due bei tiramisù. Il titolare ci offre
      gratuitamente due bicchierini di Ginjinha
      (liquore dolce a base di ciliegie o visciole). Il tutto ci è costato,
      compreso il vinho verde prodotto
      da loro ed il pane (che si paga sempre a parte), la modica cifra di 18,00
      euro. Una scoperta eccezionale! In pieno centro! Peccato che non potremo
      ritornarci. Rientriamo in orario decente in hotel e ci dedichiamo alla
      preparazione delle valigie.
 
22 maggio 2009
Oggi
      si riparte per far ritorno a casa. Sveglia alle 5,15 ( per essere sicuri
      ci facciamo chiamare dall’addetto alla reception e programmiamo anche i
      nostri cellulari).Alla reception saldiamo il conto e ci facciamo chiamare
      un taxi per l’aeroporto (spesa 8 euro ma i due euro di resto glieli
      lascio di mancia). Arriviamo in un quarto d’ora e facciamo subito check
      in, alle 6,20 circa e ci mettiamo in attesa per l’imbarco. Trovata la
      Gate n° 16 ci sediamo come tutti quelli che partiranno per Bologna.
      Fortunatamente durante l’attesa lo sguardo spazia in ogni dove e mi
      accorgo così  che c’è stata una modifica: sul pannello girevole hanno
      segnalato che ora la porta di uscita per Bologna è la 18. Ci mettiamo in
      cammino e la troviamo. Per fortuna la Tap attribuisce i posti a sedere
      durante il check-in e così ognuno sa dove deve sedersi ( Con altri
      vettori c’è la corsa ad accaparrarsi i posti). Partenza alle ore 8,05
      volo tranquillissimo. Le hostess e lo steward della Tap non conoscono
      l’italiano ed a malapena riusciamo a farci capire. Durante il volo ci
      fanno vedere spesso, su un piccolo schermo, il tragitto che stiamo facendo
      ed il punto esatto dove ci troviamo su una carta dell’Europa ed i paesi
      che stiamo trasvolando, comprese notizie sulla velocità dell’aereo,
      l’altitudine di volo, l’ora dell’aeroporto di partenza e quello di
      arrivo. Molto interessante! Arrivo alle 11,45 a Bologna (tempo effettivo
      di trasvolata h.2,40 + h.1,00 fuso orario). Stranamente non assistiamo ad
      applausi verso il pilota, come in altre occasioni. Appena scesi
      dall’aereo, ci fanno salire su uno di quei buffi autobus con il tetto
      schiacciato. Pensiamo che ci porteranno a chissà quale uscita
      dell’aeroporto, ed invece, con sorpresa di tutti percorriamo un tragitto
      che al massimo poteva essere di 10 metri. E naturalmente ci mettiamo tutti
      a ridere e commentiamo, ma non ci importa più di tanto…. siamo arrivati
      e ci interessa solo riprendere le nostre valigie. Ore 12,10 circa ritiro
      valigie. La mia è sporca ed impolverata all’inverosimile, quella di
      Cesarina ha perduto una fascia di sicurezza che avevamo messo
      all’esterno. Ma per fortuna è ancora integra, la fascia costava solo
      qualche euro. Si sarà sganciata durante il trasbordo, ma da come sono
      ridotte le valigie pensiamo che non siano stati molto delicati. In attesa
      del nostro amico facciamo pranzo all’aviogrill
      dell’aeroporto (piano 2° ) – alle 14,30 riprendiamo la nostra auto e
      ripartiamo in autostrada verso casa - alle 18,00 circa siamo a casa con un
      po’ di nostalgia per Lisbona.-.
 
Giorgio