MERCATINI DI NATALE A INNSBRUCK E BRESSANONE

Racconto di viaggio 2006

di Alberto Sarti

 

 

 

 

Queste vogliono essere alcune brevi impressioni su una gita fatta ad Innsbruck. 

Partenza da Modena alle ore 7.00 dell’8 dicembre 2006 arrivo ad Innsbruck alle ore 11.15. Il giorno non era dei migliori per via del traffico trovato sul Brennero, in compenso il ritorno (in giornata, sembra una sfacchinata ma si fa tranquillamente) è stata una pacchia, con bellissima visita a Bressanone.

 

PRO

- Innsbruck ha un centro da favola, tutto è lindo e molto organizzato per accogliere il turista (che qui è sinonimo di italiano).

- Le montagne: se siete fortunati come noi, che in definitiva abbiamo trovato una bella giornata, vedrete le bellissime montagne che circondano questa città.

- Il mercatino di natale: grande e caratteristico

- Bressanone è il paese delle fiabe (anche se io l’ho visto di sera e la presenza della Giulia che dà molto il senso dello gnomo)

 

CONTRO

- Di sicuro sarà stato il periodo, ma era pieno di italiani: praticamente abbiamo fatto fatica a vedere un austriaco.

- Il centro storico di Innsbruck (chiuso al traffico) è veramente piccolissimo in rapporto alla città.

 

***

 

Ma andiamo con ordine.

Membri della comitiva di vecchi amici siamo io, Loris (la nostra guida, praticamente ha fondato una nuova compagnia di viaggio: i viaggi di Loris), la Fede (non in senso spirituale...è la nostra interprete, dato che ha studiato tedesco), la Giulia (ruolo ludico ma di sicuro non meno importante).

Arrivati ad Innsbruck mi è capitata la classica scena da film...ho incontrato un mio collega di Modena: ovviamente abbiamo ghignato a più non posso (io dopo due minuti che l’ho visto, in quanto i miei tempi di reazione sono stati lenti).

Dopo il primo mercatino ci siamo spostati su Marien Strasse e abbiamo visitato una libreria tedesca (la Fede, quella fisica, ha risparmiato un bel po’ comprando un libro lì piuttosto che su internet), la Giulia cercava un bagno, io e Loris siamo due topi di biblioteca...quindi non ci è dispiaciuto.

Arrivati all’agognata piazza con il simbolo della città (il tettuccio d’orato), abbiamo pranzato presso un chiosco (immancabile piatto con wurstel) e poi ci siamo diretti al castello (non che sia nulla di eccezionale, ma almeno c’è un chiostro dove, stranamente, non c’era troppa gente).

E qua c’è stata una scena culto. La Giulia, vedendo una nicchia vuota, si va a sistemare là dentro modello statua (le dimensioni...della Giulia... lo permettono), io sotto che facevo da cicerone con la guida indicando la “statua”, Loris che stava per immortalare la scena quando....una comitiva di turisti (indovinate di che nazionalità) passa ridendoci in faccia. La Fede (quella fisica) forte della sua teutonicità ha fatto finta di non essere del gruppo (die Italiener!!), Loris ha dovuto fare tre foto: non riusciva a stare fermo dalle risate...

Breve visita a S. Giacomo (nulla di eccezionale da un punto di vista artistico, se la si visita per fede (quella spirituale) è interessante scoprire la devozione profonda dei popoli tirolesi.

Ma oramai è tardi e, dopo aver visitato il lungofiume (carino ma nulla di eccezionale) ci rimettiamo in marcia verso Bressanone.

Bressanone è stupenda: sarà che l’abbiamo vista di sera e che era tutta illuminata, ma sembra davvero di stare nel paese delle fate.

Ma i viaggi di Loris ovviamente proponevano anche la sosta “merendina pomeridiana”. Quindi entriamo in un ristorante – cioccolateria, dove ho capito varie cose: che il costo della vita di Modena non lo batte nessuno, che se hai fede (quella spirituale) trovi sempre posto anche se il locale sembra pieno, che la fede (quella fisica) non può parlare tedesco in Alto Adige (lei ha una cadenza di Hannover, lì parlano un tedesco molto diverso...in sostanza le hanno portato un caffè normale, quando lei lo aveva chiesto “alla tedesca”), che la Giulia anche quando mangia ride, che Loris riuscirebbe a battere la prova della taverna delle XII fatiche di Asterix.

Scena inquietante: una signora alla quale abbiamo chiesto di farci una fotografia con una macchina digitale ci ha guardato come degli alieni...forza signora abbia fede (quella spirituale)...non è una bomba.

In seguito si ritorna a casa (Pianura Padana, casa dolce casa) per le 22.00.

 

Un grande grazie vanno al: navigatore satellitare di Loris, alla compagnia telefonica One (mi ha mandato il messaggio di benvenuto dal....Liechtenstein...mah, io ero sul ponte Europa...), alla guida del Touring (presenza costante...delle nostre foto), alla Fede (tutte e due), a Nem (per i preziosi consigli stradali...mai utilizzati), alla Chiara (non c’era ma la Giulia la nominava sempre...), alla Giulia (per la sua ilarità), Loris (per tutto), le cassette postali austriache (ma sono coperte dal segreto di stato?? io le avrei fatte ancora un po’ più piccole, nascoste e in pendant con il muro).

 

 

 

Alberto

albertosarti@hotmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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