Prima sosta a Olhão, Algarve

Portogallo

Racconto di viaggio agosto 2004

di Marco Gasparè

www.scoglidimare.blog.tiscali.it

 

 

Olhão all’alba, guardando verso il Bairro dos Pescadores

 

 

Si inizia col vedere arrossire la terra sino a diventare di fuoco, come fosse pelle bruciata dal sole e tesa dal vento. Poi è il colore del cielo, la sua altezza che preannuncia l’oceano, l’orizzonte imprendibile che permette di intravedere la lontananza, l’altrove...

Siamo in una terra meridionale, umile e sincera come la sua gente: l’Algarve. 

Questa volta la mia destinazione è Olhão, una cittadina che vive di pesca e di sale affacciata sul Parque Natural da Ria Formosa, di cui ne so molto poco.

Prendendo il treno da Lisbona ci si impiega poco meno di cinque ore, compreso un veloce cambio a Faro; lo considero il migliore mezzo di trasporto in Portogallo se non si possiede la macchina.

La prima sensazione che si avverte qui è di assoluta tranquillità, specialmente arrivando nel tardo pomeriggio.

A Olhão gli alloggi scarseggiano, e se pensate di prendere una camera privata in affitto rimarrete spiazzati, tuttavia una sistemazione si trova sempre anche in agosto, ma per questo periodo, che coincide col nostro soggiorno qui, è consigliabile prenotare con anticipo, e il prezzo per una doppia si aggira sui 40/50 € per notte.

Se eravate partiti con l’idea di evitare i luoghi presi d’assalto dal turismo di massa, Olhão è il posto che fa per voi. Infatti, a differenza di quanto avviene sulla costa da Sagres a Tavira, qui si può parlare di un turismo contenuto e comunque quasi completamente portoghese, forse anche per via della poca ricezione alberghiera e delle modeste attrazioni turistiche. Sono pochi infatti i non portoghesi che si incontrano per strada e sulle spiagge, e questo è a tutto vantaggio della cultura locale, che qui sembra godere di un ottimo stato di conservazione.

Da visitare assolutamente è il Bairro dos pescadores; un quartiere di architettura moresca che si trova subito dietro il lungomare, caratterizzato da un reticolato di viuzze dove è possibile girare solo a piedi, che si restringono talmente che ad un certo punto pare di entrare nella casa di qualcuno, e ad ogni passo si ha la sensazione di dover chiedere permesso e parlare a bassa voce. Il contrasto fra il cielo blu e i muri bianchi delle case è stupendo e la luce abbaglia. Se vi addentrate la sera, magari un po’ brilli, attenzione, potreste impiegare tutta la notte per trovare la via del ritorno!

Da non perdere è anche un giro al mercato del pesce la mattina, una vera e propria manifestazione qui, uno spettacolo. Olhão è il primo porto dell’Algarve per la pesca.

Per rilassarsi dopo una giornata passata al mare e godersi il disegno che la laguna crea sotto l’orizzonte, non c’è modo migliore che sedersi a un tavolo nella piazzetta fra i due mercati sul lungomare e magari ordinare una birretta, all’ora del tramonto, e guardare, guardare... A quest’ora guardando verso sud, verso l’oceano, la linea dell’orizzonte è tanto netta, il cielo così nitido e i contrasti così accentuati, che pare lo sfondo di un sipario.

 

Il mercato del pesce

 

Dalla piazzetta fra i due mercati al tramonto

 

All’ora di cena il lungomare si anima improvvisamente, e l’odore del pesce alla griglia diviene fitto e fa venire l’acquolina in bocca; ci sono innumerevoli ristoranti, quasi tutti sulla Rua 5 de Outubro, il lungomare, e l’imbarazzo della scelta non fa che accrescere l’appetito... Tutti servono ottimi e soprattutto abbondanti piatti di pesce, le marisquerias particolarmente, e i prezzi qui sono davvero bassi: il paese dei balocchi per un amante del pesce. ( E del vinho verde, accoppiata indimenticabile )

 

Villaggio di pescatori

 

Olhão non ha spiagge, ma allo stesso tempo possiede le più belle, le più incontaminate e meno affollate che io abbia mai visto in Algarve. Questo perché esse si trovano sulle isole di sabbia che racchiudono il sistema lagunare di Ria Formosa sul quale si affaccia la città. Per raggiungerle è necessario prendere il battello ( da 20 min. a 30 min. di navigazione ) e una volta sbarcati armarsi di buona volontà e buona lena e camminare, camminare... sempre dritto che prima o poi l’oceano arriva. Ma la natura che si incontra è stupenda e si rimane immersi in un silenzio primordiale interrotto solo dal vento.

L’isola di Culatra ha spiagge selvagge e lunghissime, e se si è buoni camminatori come il sottoscritto, si raggiungono punti dove, anche in agosto, vi sembrerà di essere gli unici esseri umani sull’isola. Una dritta: non scendere dal battello a Farol ma prima, proprio a Culatra, qui la spiaggia è migliore e l’acqua più limpida, anche se Farol è data come la più bella della zona.

 

Strani incontri

 

 

La spiaggia di Culatra, sullo sfondo Farol

Oltre a Culatra c’è l’isola di Armona; anche qui spiagge bianche, o quasi, sole e silenzio; la marea che crea giochi d’acqua, che inonda, invade e si ritira svelando i fondali, lasciando l’impronta dell’oceano.

Se si cammina, via spiaggia, verso est si può arrivare fino a praia de Fuzeta ( 2 ore circa ); che si trova molto vicino alla punta dell’isola di Tavira.

Sulle isole ci sono dei villaggi, anticamente credo fossero dei pescatori, dove si può mangiare qualcosa al bar o fare provviste per l’intera giornata.

Ma purtroppo arriva sempre il momento di andare, e io e mia moglie, tra l’altro al primo mese di gravidanza, dobbiamo lasciare questi posti per vederne altri che poi lasceremo per vederne altri ancora....

 

 

Alla prossima meta!

 

 

Marco  malekon@tiscali.it 

www.scoglidimare.blog.tiscali.it

 

 

 

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