Mundo Nica 2006

Raccolta email in diretta dal Nicaragua

di Valerio Morellato

 

 

** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2005: **

       Mundo Nica 2005

 

 

 

 

giovedì 16/11/2006

primero dia

 

Good morning Costarrrrrrrrica!

Il lungo viaggio aereo e' terminato e adesso siamo qui ad Alaijuela, in Costarica, dormiamo questa notte all'hotel Pacande' che gia' conoscevo dall'anno scorso ed e' sempre bello ritrovare posti dove si e' gia' stati, per la camera doppia paghiamo 25 usd incluso trasporto in taxi dall'aeroporto (sono proprio invecchiato!), colazione ed internet gratuito.

Il viaggio e' stato buono, partenza da Venezia alle 06.00 e arrivo ad Amsterdam alle 08.30, quindi partenza da li' alle 14.00 e arrivo in Costarrrica alle 22.00 con scalo tecnico nelle terre dell'impero, a Miami, dove ci hanno fatto togliere come sempre scarpe etc ma questa volta mi ero premunito: avevo come sempre le mutande da donna della Stefi ma un modello unisex, senza bordini orlati e pizzetti strani, non si sa mai...

Ad ogni modo e' andato tutto bene, il Tavor ha fatto abbastanza effetto ed ho dormito alcune ore cosi' ora non sono proprio fuso.

Il programma per domani prevede partenza molto presto per Liberia, quindi frontera e poi si vedra' in base all'ora dove arriveremo, Janin mi ha gia' scritto da Granada che con Laura hanno organizzato per questo sabato una riunione con le donne del Pantanal, un barrio molto popoloso di Granada dove i bimbi non mancano, bene, sembra che mi stiano aspettando impazienti.

Cristina mi pare un po' fulminata ma credo si riprendera' e comunque ha grandi programmi di viaggio, vedremo se la depredano al primo giro o successivamente....scherzo, spero non le capiti niente.

Bene ora vi saluto e la prossima e-mail che vi mandero' dal Nicaragua iniziera' immancabilmente con il solito saluto di ogni anno da nuestra Mayuscula America, quella latina ovviamente!

un abbraccio

Valerio

 

 

 

Per quel che riguarda la situazione politica in Nicaragua ho ricevuto proprio oggi un messaggio di una mia amica di Granada che dice di temere che il paese torni al clima degli anni 80, con guerra, dolore, razionamento del cibo,etc, mentre se vinceva Montealegre, il candidato della destra liberista tutto sarebbe stato piu' tranquillo. Io aggiungieerei che sarebbe rimasto tutto come adesso, ossia con i poveri sempre piu' poveri ed uno stato inesistente. Comunque Ortega politicamente non e' piu' quello di una volta, per essere piu' presentabile ( aveva perso tre elezioni di fila!) ha stretto patti con alcuni settori dell'industria e persino si e' riavvicinato alla chiesa nella persona di Obando y Bravo, il vescovo che l'aveva fortemente osteggiato negli anni della revolucion e del governo sandinista, staremo a vedere.

Ad ogni buon conto ti giro anche quello che ha scritto la mia amica. chiunque lega un po' di spagnolo caìra quale puo' essere il pensiero di una persona del popolo dopo queste elezioni.

valerio

hasta luego y la lucha seguira'...

 

 

 

 

venerdì 17/11/2006

Nicaragua

 

Aqui' va un soldado de America!

Con questa celeberrima citazione guevariana, che ieri vi avevo preannunciato e gia' usata da me in altre occasioni, ma sempre attuale e coinvolgente, vi saluto tutti dal Nicaragua.

Oggi siamo partiti verso le 7 da Alajuela in Costarica, un veloce bus e alle 14.00 avevamo gia' passato la frontera, sempre emozionante, sotto una fitta pioggerellina che poi ha smesso.

Se ripenso al tragicomico passaggio della frontera dell'anno scorso non posso che essere soddisfatto del ruolino di marcia di oggi, ma comunque in due persone si viaggia indubbiamente meglio.

Poi con un altro bus siamo arrivati a Rivas e li' abbiamo deciso di andare a passare la notte a San Juan del Sur, sul Pacifico. Dobbiamo ancora riprenderci del tutto dal viaggio e ci vuole un po' di relax al mare. Tanto per darvi un'idea del jet lag che ancora mi possiede posso dirvi che stasera sono andato a farmi la doccia e per lavarmi i capelli ho usato la crema da sole protezione 20, io strofinavo ma non faceva molta schiuma e cosi' ho capito che ho ancora il fuso orario sballato.

Per quel che riguarda le notizie personali aggiungo di stare comunque molto bene e che stasera ho messo le prime mutande della Stefi con il pizzo, molto chic! Se qualcuno non lo sapesse specifico che non lo faccio per questioni feticistiche o cose simili ma solo per la praticita' di non dover lavare nulla e chiaramente non avevo 20 paia di mutande mie da gettare e cosi'....mi adatto a quelle da donna che a volte sono molto carine.

Per il resto ho trovato San Juan cambiata, molti edifici in costruzione, nuove banche etc, ben diverso dal paesino che avevo conosciuto nel lontano '94 e poi con Furfe 3 anni fa, qui le cose cambiano veramente in fretta.

A proposito di Furfe l'ho incontrato a Padova pochi giorni prima di partire vicino a dove abita e abbiamo fatto due parole perche' ero di fretta, gli ho anche chiesto perche' non era venuto alla festa della Zanibon il 30 settembre, l'avevo avvisato e poi era una cosa che l'anno scorso l'aveva coinvolto, almeno credo, ma mi ha detto che era reperibile.... probabilmente da quando abita in centro se e' reperibile non si fida piu' ad andare fino alla lontana Sacra Famiglia!

O non lo capisco piu' o e' diventato un vero democristiano, nel senso che intendiamo io e Grigola ovviamente, va beh, pazienza.

Qui a San Juan dormiamo alla "Casa 28" dove spendiamo 5 usd a testa, un posto modesto ma carino, ho tradito l'ormai consunto Estrella di cui vi mando una foto allegata con un'altra e mail e un po' mi dispiace.

Ho poi bevuto la mia prima Victoria, una vera liberazione dopo tanta attesa, costa sempre circa 12 cordobas, praticamente mezzo euro.

Domani prima di andare a Granada volevamo fare un giro ad alcune playas della zona che non conosco, playa Tamarindo e playa Hermosa ma abbiamo saputo che negli ultimi tempi quelle zone sono definite "zona roja" por el peligro que te asaltan!

Pare che la settimana scorso un bandito con il machete abbia depredato 6 surfers canadesi di cui 4 erano uomini.

La cosa un po' mi preoccupa, qualcuno forse ricora cosa mi e' successo qualche anno fa sulla costa caraibica del Guatemala con tres bandidos incappucciati armati dimachete, e poi la mia collega mi pare un po' fiacchetta in questi giorni e se si dovesse fare una gran fuga dovrei abbandonarla al suo destino, qundi mi sa che quelle spiagge rimarranno per me sconosciute.

Quindi domani partiremo con calma per Granada dove mi aspetta una riunione con le madri del Pantanal sabato e poi un bingo con los niños, vedremo.

Per chi volesse le mie note sono anche in diretta sul sito di Michele, un servizio di cui lo ringrazio ancora, quindi chi e' curioso vada su:

www.viaggiareliberi.it sulla prima pagina c'e' il mio diario.

Hasta luego.

Valerio

 

Frontera Nicaragua-Costarica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sabato 18/11/2006

Granada

 

Buenos dias a todos,

e cosi' alla fine sono arrivato a Granada, e mi sento un po' a casa.

Ma partiamo da stamattina perche' la giornata e' stata lunga, molto lunga....praticamente e' iniziata alle 4 del mattino.

Siamo stati svegliati dai nostri vicini di stanza che rientravano a quell'ora, una coppia di giovani gringos. Il ragazzo parlava con il tipico timbro baritonale e il volume alto, sono sempre piu' convinto che gli fanno una scuola per parlare cosi'. Dopo avergli gridato che facessero meno cagnara i due si sono un po' zittiti, ma poco dopo abbiamo iniziato e sentire gemiti e urletti, insomma i due hanno iniziato una lunga serie di performances sessuali, era come averli in camera, solo che mi sembrava brutto interromperli dicendogli di fare piano e cosi', dopo una buona oretta, ci siamo alzati, era ancora buio e siamo andati a farci una camminata lungo la playa di San Juan del Sur. Arrivati in fondo con le prime luci dell'alba il tempo e' peggiorato e si e' messo a piovere, fuga dentro a una piccola grotta e decisione presa: visto il tempo i ladrones della zona roja non ci vedranno nemmeno, gita a las playas Tamarindo y Hermosa annullata.

Dopo un buon desayuno al mercado abbiamo preso il bus per Rivas e subito la coincidenza per Granada, dove siamo arrivati verso mezzogiorno, carichi come bestie, con una valigia a testa della Campanini portata dall'Italia e per mezzo Costarica.

Siamo andati all'hospedaje Cafe' Ruiz dove la dueña mi ha abbracciato e baciato nonostante il mio aspetto muy sucio.

La camera e' bella e spaziosa, 12 usd a notte, precio de favor. Quindi vista l'ora giusta capatina a una tienda de llamadas internacionales dove per 3 cordobas por minuto ho chiamato a casa, qui erano le 13 e in Italia le 20. Sono riuscito a salutare tutti 4 i bambini che erano emozionati di sentire il papa' dal Nicaragua, perfino la Otti mi ha detto ciao papi nicaragua...per il resto la Stefi mi ha detto che va tutto bene, muy bien.

Dopo ci siamo visti con Laura, la Campanini, al suo hospedaje, e ci siamo dati appuntamento verso le cinque e mezzo per incontrare Janin.

Abbiamo fatto un giretto con degustazione di cerveza e siamo tornati da Laura dove oltre a Janin c'era anche Ines, la esposa del dueño dell'albergo di Laura, lei e Janin sono due donne in gamba e ho avuto l'impressione che si lavorera' bene insieme, Karla invece non l'ho ancora vista ma ci dicono che e' molto presa con la politica e fa sempre piu' fatica a seguire il suo lavoro con i bambini, que lastima!

Comunque domani abbiamo una cita, un appuntamento, a la dos de la tarde sempre da Laura, dovrebbero venire las madres del Pantanal, un barrio di Granada, e anche un po' di mamme de los 40 niños dell'anno scorso. E' una riunione per decidere come procedere, e poi alle 3 Laura ha organizzato un bingo, domani vi raccontero'.

Poi cena al solito immarcescibile ristorante J3 con alitas de pollo y faijtas con frijoles, muy bonitos. La signora del J3 e' stata molto contenta di vedermi e mi ha fatto una gran festa, eh si, qui a Granada sto proprio bene.

Ora sono le nove e vado a nanna perche' sono proprio stufo.

Sul sito di www.viaggiareliberi.it Michele mi ha anche inserito alcune foto che gli ho mandato, vediamo se qualcuno le riconosce...

Hasta luego

valerio

 

 

 

 

 

por los niños de la Zanibon de Padova

Ciao a tutti,

qui di seguito le prime notizie che invio ai bambini della scuola elementare statale "Zanibon" di Padova, la scuola che frequentano due dei miei figli e da cui e'nata lo scorso anno l'iniziativa per cui sono qui in Nicaragua, un'iniziativa resa possibile solo dalla calda adesione della direttrice e del corpo docente della scuola, nonche' dal generoso apporto pratico dato da alcuni genitori e da mia moglie Stefania che hanno collaborato per rendere possibile l'iniziativa, ringrazio tutti per il loro aiuto.

Lo scorso 30 settembre e' stata organizzata una festa nel giardino della scuola, una festa con musica, balli, mercatino e altre iniziative che hanno alla fine fruttato circa 2.300 euro, che finiranno fino all'ultimo centesimo ai bambini di Granada.

Ora io sono qui per impiegare questi soldi al meglio, aiutando il maggior numero di bambini affinche' vadano a scuola, e quindi comprandogli l'uniforme scolastica, le scarpe, i quaderni e tutto quello che serve.

Il problema principale e' selezionare i bimbi perche' dobbiamo essere sicuri che vengano da famiglie che poi garantiscano la frequenza scolastica del figlio e per questo sono aiutato da alcune donne del posto che gia' conoscevo. Lo scorso anno la lista finale era composta da una quarantina di bambini, quest'anno spero di raddoppiare il numero, vedremo come andra' a finire.

ciao a tutti

 

Lettera alla Zanibon

Hola' niños,

¿como estan?

sono il papa' di Ludovico e della Vittoria, vostri compagni di scuola e come gia' sapete sono in Nicaragua per continuare i lavoro iniziato l'anno scorso grazie all'aiuto vostro e delle vostre famiglie.

Oggi devo incontrare un po' di mamme dei bambini aiutati lo scorso anno e anche altre mamme di niños che hanno bisogno e poi vi diro' cosa mi hanno detto.

Alle tre di pomeriggio faremo insieme a un po' di questi vostri amici del Nicaragua una bella tombola organizzata dalla mia amica Laura, sono sicuro che i vostri piccoli amici saranno molto contenti.

Qui e' molto caldo e il sole batte forte, e' proprio strano pensare che qui e' cosi' e da voi in Italia iniza a far freddo, no?

Bene, a presto e un saluto dal Nicaragua.

Valerio

 

 

 

 

 

domenica 19/11/2006

gran bingo!

 

Amigos y amigas,

posso finalmente dire che il fuso orario mi ha mollato! Stamattina mi sono svegliato alle 6, fresco e riposato come se fossi a casa mia.

Colazione in albergo e via in giro per Granada, camminata fino al barrio Domingazo dove ho tanti ricordi e poi rientro in centro con un paio di soste coca cola obbligate per il gran caldo. A questo proposito devo dire che la mia socia ha voluto imitarmi nella sosta coca delle 8.15 ma il suo stomaco non ha retto ed e' stata male per tutto il resto della mattina, pobrecita.

Verso mediodia ci siamo divisi, lei e' andata a smaltire la sbornia da bollicine in albergo ed io invece sono andato a conoscere la dueña del comedor cerca del mercado, un posto che mi aveva indicato Enrica di Roma, conosciuta su internet tramite il sito di Michele, www.viaggiareliberi.it, dove c'era il mio diario dello scorso anno.

Comunque Enrica, sono entrato nel comedor e ho detto alla signora che sono un tuo amico e che le portavo i tuoi saluti, mi ha abbracciato e baciato, una cosa quasi commovente, e poi mi ha chiesto un sacco di cose su di te, come stai etc, insomma ti aspetta e non vede l'ora di rivederti.

Ho mangiato una chuleta de cerdo con arroz y frijoles, muy bonitos, pero' non avevano cerveza cosi' la señora ha mandato di corsa il figlio a comprarmela al mercado, bien fria, totale cordobas 40, come dire euro 1.80, muy bien.

Alle due poi ci siamo trovati all'hospedaje di Laura per la cita (appuntamento) con le madri del Pantanal, appena e' arrivata un po' di gente Janin e Ines, la esposa del dueño dell'hospedaje di Laura, hanno spiegato alla gente chi ero e hanno parlato del nostro progetto de ayuda, quindi verso le tre e' iniziato il bingo organizzato da Laura. Ci saranno state circa 80 persone, di cui almeno una cinquantina di bambini, tra i 2 e i 14 anni, alcuni erano della lista dello scorso anno, pensate che una ragazzina di circa 14 anni appena mi ha visto mi ha detto: mucho gusto Valerio de verte, te agradezco por todos lo que estan haciendo...che dire?

Laura estraeva i numeri e Cristina controllava le cartelle di chi faceva terno, quaterna etc, per tutti c'era un piccolo premio, e comunque le cartelle venivano vendute a 5 cordobas per aiutare una famiglia molto bisognosa, quella di Ruth, forse qualcuno si ricorda di quella terribile situazione descritta lo scorso anno. E poi Laura non vuole assolutamente che la gente riceva qualcosa senza dare nulla in cambio, un minimo di soldi o un impegno a fare qualcosa, credo sia giusto cosi'.

Durante il bingo molti bambini venivano da me e Cristina per farsi fotografare, per dirci qualcosa, ridendo e giocando, insomma uno di quei pomeriggi che danno un senso al fatto di essere qui.

Finito il bingo diversi genitori sono venuti a chiedermi di inserire il figlio nel progetto, o se li potevo aiutare per delle cose, tipo iscrizioni a scuola etc, e intanto Janin tirava giu' nomi, eta', misure di vestiti e scarpe, e' veramente forte Janin, lavora a testa bassa con una grande efficacia, alla fine ha totalizzato 97 bambini tra i presenti e quelli dello scorso anno.

Ines poi e' dolcissima, lei e Janin avranno circa 35, 38 anni, ma sono proprio convinte di quello che stanno facendo con me, ieri sera Ines diceva che los niños son el futuro de Nicaragua, si no vamos ayudando a ellos quien ayudamos? Bello e convincente no? Oltretutto entrambe hanno una situazione personale che le permette di dedicarsi a queste cose, non sono affatto benestanti ma comunque un attimo meglio di tanti poveretti, tanto per darvi un'idea Janin vive insieme al marito e alle figlie ancora nella casa della madre perche' non puo' permettersi di pagare i circa 150 dollari che chiedono qui per un affitto di una casa.

Finito il bingo sono andato ad ammirarmi un fantastico tramonto sulla Calzada, il viale che porta dal parque central al lago, e che stanno completamente rinnovando con grandi lavori di lampioni, pavimentatura etc. Ovviamente il tramonto me lo sono gustato con una Toña in mano, un vero toccasana, mi piace proprio questa cerveza nica.

Bene, la giornata e' terminata, tra un poco torno all'hospedaje a leggermi l'ultimo libro di Terzani, una bella storia sulla fine e l'inizio della vita, una lettura consigliatami da Grigola e che non volevo perdermi dato che avevo gia' letto tutti i suoi precedenti libri, da Pelle di leopardo in avanti, e poi e' proprio il suo ultimo libro...

Domani ci aspetta la salita del Mombacho, il volcan magico de los granadines, una gita gia' fatta l'anno scorso, ti ricordi Francesca che bella scarpinata ci siamo fatti?

Domani vi aggiornero' su come e' andata quest'anno.

Hasta la victoria compañeros!

Valerio

 

 

 

 

II Lettera per i bambini della Zanibon

Ieri alla tombola c'erano tanti vostri amici che vi salutano, si sono molto divertiti e tutti hano vinto qualcosa.

Oggi che e' domenica sono andato sul Mombacho, un vulcano vicino a Granada, una bella gita. Salendo a piedi ho conosciuto Oscar, un bambino che fa l'ultimo anno della scuola primaria che qui dura seis años, gli ho chiesto cosa stava facendo da solo li', pensate che la salita dura almeno due buone ore!

Sapete cosa mi ha detto? Che il suo papa' lavora come cuidador, e' un guardiano insomma, e va a casa una sola volta alla settimana e cosi' lui la domenica parte da casa e gli porta della roba da mangiare e qualcosa per cambiarsi i vestiti. Pensate che questo bimbo parte ogni volta giu' dalla carretera dove abita alle 5 del mattino per arrivare dal papa' circa verso le 10, 5 ore di cammino ogni volta ad andare e 5 a tornare. Povero Oscar.

ciao a tutti,

Valerio

 

 

 

 

 

lunedì 20/11/2006

El bosque humedo

 

Buenos dias a todos,

oggi e' stata la giornata del gran ritorno al Mombacho, el volcan magico de los granadines, ed e' stato completamente diverso dall'anno scorso.

La giornata e' iniziata presto, alle 6.30 eravamo gia' al comedor di doña Martha, cerca del mercado, ottimo desayuno e via con una corriera che andava a Niquinohomo, il paese natale di Sandino, ma noi siamo scsi prima, al desvio del Mombacho, appunto.

La giornata era splendida, cielo azzurro e un gran sole, in due ore eravamo in cima, una camminata bestiale, con una pendenza muy inclinada, e appena arrivati, memore del freddo preso lo scorso anno, ci siamo messi una maglietta asciutta portata apposta.

Ci siamo quindi inoltrati nella foresta humeda, che circonda il cratere, abbiamo camminato in un groviglio vegetale, il terreno era scivoloso e da ogni pianta, da ogni ramo, mille gocce di rugiada bagnanavano i nostri vestiti. La foresta humeda ci ha mostrato i suoi segreti. Una foresta vergine primaria, avviluppata dalla nebbia, con enormi liquidambar, guabos, aggrovigliati in inestricabili intrecci di piante rampicanti, muschi ed epifite, felci, bromeliacee e decine di diversi specie di orchidee. Il silenzio circondava i nostri passi attutiti sul sentiero di pietra.

Poi appena usciti dalla foresta uno spettacolo eccezionale si e' mostrato ai nostri occhi, il lago Nicaragua, las isletas, Granada, la laguna de Masaya, il volcan Masaya, fantastico, la giornata e' splendida e si vede lontano fino all'orizzonte, quindi ci siamo immersi de nuevo nella foresta, avevo la sensazione di avvertire qualcosa, un'energia che va oltre la comprensione razionale delle cose, ed ecco,improvvisamente, il crater del volcan Mombacho era di fronte a noi, un'odore di zolfo impregnava i nostri vestiti, il silenzio della bosque humedo era rotto solo dal rumore del vento, la magia del Mombacho non la dimenticheremo.

Tra ida y vuelta abbiamo impegato 5 ore ma ne e' valsa la pena, verdad!

Rientrati a Granada ci siamo fermati al J3 a comer e quindi ho telefonato alla Stefi che compie 33 anni, auguri dal Nicaragua!

Poi pomeriggio di descanso in albergo perche' siamo veramente stanchi e quindi capatina da Laura, abbiamo messo tre sedie a dondolo in strada fuori dall'albergo e abbiamo aspettato il tramonto ascoltando i suoi racconti sulla revolucion ,i sandinisti, la corruzione e via cosi', poi cena di nuovo al J3 dove ho preso un jalapeño, una bistecca di manzo immersa in una salsa squisita, e poi, finalmente per la prima volta, un Toña da litro e qui devo raccontarvi una delle poche cose negative di questi primi giorni. Cristina non vuole mai bere birra perche' dice che il lievito le fa male, boh! E quindi mi tocca sempre prendere una cerveza pequeña e mi rimane questa voglia della bottiglia da litro, e oggi ci sono riuscito, e ho definitivamente deciso che la Toña e' proprio buona, sicuramente meglio della Victoria.

Bene, ora vi saluto, vado a descansar un poquito con il libro di Terzani, grande uomo, e poi a nanna presto che domani si inizia a fare sul serio.

Buenas noches a todos.

valerio

 

 

 

 

 

 

martedì 21/11/2006

Pobrecitos

 

Serata triste esta noche,amigos y amigas.

Come al solito dopo esserci visti con Laura e Janin nel tardo pomeriggio siamo andati al J3 a cenare ma appena seduti si sono avvivinati due niños in condizioni pietose e ci hanno chiesto qualcosa da mangiare, il piu' piccolo avra' avuto l'eta' di Ludo e l'altro poco di piu', erano stracciati e sporchi e le facce imbambolate tipiche di chi toma la pega, la colla che usano questi piccoli disgraziati per dimenticarsi di esistere. Gli ho preso un hot dog che hanno divorato davanti a noi, e mentre lo mangiavano li guardavo, cosciente che domani per loro sara' tutto uguale e non cambiera' niente, sono bambini di strada per i quali non posso fare nulla, brutta serata.

Oggi abbiamo conosciuto al parque Ramon, un tipo in carrozzina senza una gamba che guarda le macchine e che Laura conosceva, ha tre figli e ci ha chiesto se possiamo fare qualcosa, ci siamo dati appuntamento alle 5 da Laura e lui e' arrivato puntualissimo in fondo alla Calzada con la sua carrozzina insieme ai figli per darci le misure dei vestiti e delle scarpe. I ragazzini erano straccioni e sporchi ma stavano buoni buoni vicini al loro papa' in carrozzina che si preoccupa per loro, avevano tutta un'altra luce negli occhi rispetto ai due dell'hot dog, sono questi quelli per cui possiamo fare qualcosa.

Per il resto che posso dirvi, questa mattina sono andato a trovare Janin dove lavora lei, alla Pronat, un associazione finnico nicaraguense a circa un paio di chilometri dal centro, l'indirizzo come sempre non era preciso, in pratica lei lavora in un posto che tutti chiamano "donde fue la gota de leche", praticamente dov'era la goccia di latte, boh? Fatto sta che ho girato in lungo e in largo la zona, sotto un sole che mi scottava la cabeza, chiedevo alla gente dov'era sto posto ma ognuno mi dava una risposta diversa, anche questo e' un po' il fascino del Nicaragua. Alla fine l'ho trovata, ho fatto con lei una lunga chiacchierata, era la prima volta che mi trovavo da solo con lei e avevo diverse cose da chiederle, anche perche' rimaneva in sospeso la questione che dove dormo io e anche all'albergo di Laura sono Danielistas, e a lei non va, e quando si dicono queste cose e si parla di case piñateadas la gente abbassa la voce, comunque mi sono chiarito abbastanza le idee e nei prossimi giorni vi faro' un resoconto dell'idea che mi sono fatto, posso solo preannunciare che per tutti noi europei che crediamo in un certo ideale e per i quali il Nicaragua fu nel '79 el segundo pais libre de America qui si sta consumando una cocente delusione. In questi giorni mi sto anche sentendo con il referente dell'organizzazione Itanica, un italiano che vive qui da molti anni, voglio sentire anche la sua opinione in merito, poi vi diro'.

Tra le cose belle invece annoto che ieri mi ha scritto Enrica di Roma dicendomi che nel giro di due o tre anni conta di trasferirsi definitivamente a Granada e che se i nostri progetti continueranno potremo contare su di lei, molto bene.

Domani invece Cristina se ne va a Ometepe, proprio oggi Janin ci ha raccontato un sacco di storie su donne depredate a Granada in pieno giorno e cosi' lei si e' cagata un po' sotto e ha deciso di lasciare il grosso del suo malloppo da Ines, ma io sono sicuro che a Ometepe, oasi de paz, no le pasara' nada, almeno lo spero.

Io invece rimarro' solo con la mia amata Toña, finalmete soli io e lei e quindi vi saluto tutti con un grande:

Hasta la Victoria siempre!

e per chi la pensa come me anche con un grosso:

Hasta la Victoña siempre!!

Valerio

 

 

 

 

 

 

mercoledì 22/11/2006

El mundo perdido

 

Una calda umanita' passa davanti ai miei occhi, ora che estoy soltero (Cristina e' partita) sono meno distratto e posso fermarmi a guardare il mondo che mi circonda, un mundo perdido, che pero', nonostante possa ricordare il famoso libro di Sir Arthur Conan Doyle, invece che di lussureggianti lugares habla solo di tanta miseria, di tristezza e violenze indicibili.

Questa sera, mentre cercavo un posto dove mangiare ho visto un mio simile in carrozzella, credo fosse poliomelitico, che si era buttato in terra sulla strada e stava ravanando in mezzo ad un mucchio di spazzatura...

Oggi poi, mentre macinavo chilometri per Granada, ho buttato l'occhio dentro ad un cortile, c'era un bambino di mas o menos 8 anni, completamente nudo, accucciato a terra con un secchio in mano che si lavava prendendo l'acqua da un bidone, era li', praticamente in strada, solo, nudo, indifeso.

Oggi ho passato il pomeriggio nell'hospedaje di Laura, dovete sapere che lei sta li' casi todo el dia, tanto tutti sanno che e' li' e la vanno a trovare, c'e' sempre gente che passa per parlarle, e tra le varie persone e' arrivata una donna vestita male, senza denti a con la pelle bruciata dal sole, voleva dirle che le e' morta la nipotina, la niña di suo figlio che vive in Costarica da parecchi anni, messa sotto da un ubriaco sulla spiaggia. La cosa pazzesca e' che Laura mi ha raccontato che tre anni fa questa donna aveva mandato l'altro figlio che aveva 13 anni a servizio da uno straniero che vive qui a Granada e il maledetto aveva abusato del ragazzino e questo ha poi avuto per anni problemi psichiatrici ma adesso pare stia meglio e ha anche la ragazza.

Qui, in questo mundo perdido, purtroppo gli abusi sessuali sono la regola, sono poche le ragazze che arrivano all'adolescenza intatte e lo stesso vale per i ragazzi, e casi siempre capita tutto in famiglia.

Ma dico io, qui non ci sono dei posti sicuri dove le bambine e i bambini possono andare, dove qualcuno li difende, che so, non ci sono le parrocchie? Qui nessuno pensa di denunciare una violenza sessule perche' tanto va sempre a finire in niente, ma almeno in mancanza di uno stato che li tuteli questi ragazzini potrebbero andare sotto l'ala protrettrice della chiesa, non vi pare?

Invece no, no se puede, perche' qui molti preti sono pedofili, pensate che anche el cura della chiesa di Guadalupe, la bellissima iglesia sulla Calzada, e' un pedofilo, lo sanno tutti qui, e si va avanti cosi'.

Bando alle tristezze e passiamo alle note della giornata:

Cristina e' partita per Ometepe, alla fine ha lasciato la grana da Ines, dovrebbe rientrare per venerdi', que le vaya bien.

Io invece ho avuto un lungo incontro con Karla'song, lei e Laura hanno litigato e cosi' mi ha raccontato la sua versione, vedremo come andra' a finire.

Poi nel pomeriggio ho incontrato Janin, e' un mulo quella donna, oggi ha finito di assemblare tutti i pezzi della lista raccolti al bingo, li ha messi nel computer e mi ha consegnato la ista general divisa per gradi di scuola, alla fine abbiamo totalizzati 112 niños, 12 de prescolar, una settantina di primaria e il resto di secundaria, speriamo mi basti la grana, sono veramnte tanti e non vorre doverne tagliare un po'. Domani torno da lei per definire altre cose e poi jueves andremo in banca per aprire un conto dove farmi trasferire i fondi che sono ancora in Italia.

Poi c'e' Ines, e' proprio forte anche lei, e' una donna molto bella e serena, da cui traspare una grande energia, con lei e Laura facciamo grandi chiacchierate, ho trovato veramente due belle persone per continuare quesa attivita', nel mundo perdido per fortuna ci sono anche queste donne.

Hasta luego compañeros!

 

 

 

Tercera lettera per la Zanibon

Hola' niños, ¿que tal?

Oggi karla mi ha dato la lista completa dei vostri amici che avete aiutato l'anno passato, che sono diventati 43 alla fine, quest'anno saranno di piu' perche', se vi ricordate, l'anno scorso abbiamo utilizzato parte dei soldi raccolti per fare anche altre cose.

Comunque i vostri amici hanno dei nomi bellissi, pensate una bimba si chiama Guadalupe, un'altra Socorro, e poi c'e' Concepcion, Milagros, Nestor Rafael, Flor de Maria, Xiomara Antonia, Aracely e tanti altri, io li trovo bellissimi.

Poi, leggendo le loro schede, ho visto che questi bambini non vanno a scuola solo la mattina come voi, qui le scuole sono poche e quindi si dividono nel turno matutino, in quello vespertino e in quello nocturno.

Bene, ora vi saluto tutti.

Valerio

 

 

 

 

 

giovedì 23/11/2006

Incontri...

 

Queridos y queridas,

oggi e' stata una buona giornata, piena di belle cose, ma prima di tutto sento il dovere di mandare alcuni saluti.

Il primo e' da parte mia ed e' per tutti i colleghi e le colleghe di lavoro di Enrica che seguono le mie cronache dal mundo nica.

Il secondo e' poi per tutte le altre persone che leggono quello che scrivo e che spero di non annoiare.

A tutti vorrei dire una cosa: io mi rendo conto che spesso dalle mie parole ci si possa fare un'idea della Nicaragua che forse e' un po' distorta, e questo capita perche' passo le mie giornate nei barrios periferici della citta' e non visitando i luoghi bellissimi di cui questo paese e' pieno. Io cammino per chilometri in mezzo ai barrios Domingazo, Pantanal, Pueblo Chiquito e tanti altri, in mezzo alla miseria e al degrado, e questo mi influenza sicuramente, e' un po' come capita alle persone che lavorano in ospedale in Italia e magari poi vedono malattie dappertutto, ma in realta' la maggior parte della gente gode di ottima salute.

E poi pensate un po' se ci fosse una qualsiasi persona che lavora nel sociale in Italia, magari nella periferia di qualche grande citta', e che mettesse su internet le sue giornate...io credo che se uno straniero andasse a leggere le sue cronache si farebbe un'idea dell'Italia terribile, e probabilmente in quelle periferie lo e', ma questo non significa che tutta l'Italia lo sia.

Lo stesso vale qui, io vi racconto quello che vedo e per la maggior parte non sono cose belle, anche se poi incontro ogni giorno persone stupende, allegre e serene.

Questo e' un paese bellissimo, pieno di laghi, vulcani, subitanei tramonti, mercati pieni di vita e di colori, e sono questi i motivi che mi hanno spinto inizialmente a venire qui e per cui mi sono innamorato di questi luoghi e della sua gente, poi c'e' la miseria e tutto il resto, e di questo non bisogna dimenticarsene.

Questo pomeriggio, all'imbrunire, mi sono fermato al Tropicana, un localino sulla Calzada che l'anno passato si chiamava Hijos del maiz, mi sono preso una Toña e sono rimasto li' a guardare il tramonto. Il sole calava dietro la cattedrale dalla parte del parque e giu', in fondo alla Calzada, vedevo distintamente le acque increspate del lago, che per me e' come un mare, e' difficile spiegare la sensazione di benessere ch ho provato, l'unica cosa e' venire qui, vi aspetto!

L'ultimo saluto e' per Furfe, da parte di Don Cesar, uno dei muratori che lavorava con Enrique, quello un po' piu' anziano e che era stato in America e che ha una figlia che si chiama Verania, la ricordo perche' l'anno scorso aveva tentato inutilmente di insegnarmi a ballare la bachata, tentativo disperato...

Oggi stavo camminando lungo la calle Inmaculada, quella che porta verso il Domingazo, e ad un certo punto mi sento chiamare, era lui che mi aveva riconosciuto, adesso lavora di fianco al magazzino di materiale edile La Inmaculada. Era tutto contento di vedermi, mi ha chiesto cosa faccio, quanto mi fermo, mi ha detto di chiamarlo se ho bisogno di qualcosa, e poi mi ha chiesto dov'era il mio amico, il general Rafael, quando ha saputo che quest'anno non c'era si e' raccomandato di salutarlo tanto.

Oggi a pranzo sono andato a mangiare al comedor di Martha, una chuleta de cerdo con platano, riso e verdure, piu' una Toña naturalmente, molto buono, totale 40 cordobas, che a 85 lire a cordoba fa...boh, fatelo voi.

Mangiando ho parlato a lungo con il figlio della dueña, un ragazzo che ha una gran passione per l'Italia, dove non e' mai stato. Conosce il nome di un mucchio di citta', di attori e registi, pensate che riesce a vedere Rai internacional e ultimamnte ha visto Mediterraneo e il commissario Montalbano, che gli e' molto piaciuto, e poi mi ha chiesto qual'e' il periodo migliore per andare a Cortina! E' un tipo veramente forte.

Questa sera invece stavo andando a mangiare al solito J3, e passando nel parque mi sono fermato un pochino a sentire un bel concerto di musica nica, tre chitarre e un cantante, mentre stavo li' ho riconosciuto tra la gente Guillermo, quello della Casa de la Niñez, in questi giorni non l'avevo ancora visto. Mi ha fatto grandi feste e mi ha presentato tutte le persone che stavano con lui, grandi abbracci e poi via,molto, molto nica.

A proposito di musica ho poi saputo che il primo di dicembre in un locale di Granada suonera' Luis Enrique Godoy, il musicista piu' famoso della Nicaragua, se riesco vado a vederlo ma pare che non ci sia gia' molto posto.

Al J3 ho poi preso il solito buonissimo Jalapeño piu' una Toña, totale 80 cordobas.

C'e' poi una cosa divertente che vi devo raccontare: e' la seconda sera di seguito che al J3, nel tavolo di fianco al mio, ci sono tre travestiti, qui ce ne sono veramente moltissimi. Questi tre, tutti sui 30 anni, erano veramente molto carini, ognuno con la sua borsetta, e poi durante tutta la cena non hanno fatto altro che pettinarsi e truccarsi a vicenda. Ogni tanto mi tiravano delle occhiate che non vi dico, io ero solo..., ma ho fatto finta di niente, insomma, nonostante le mutande che ho addosso non sono ancora pronto per queste cose!

E a proposito di mutande devo dirvi che oggi mi sono liberato di un paio che veramente mi hanno fatto soffrire, erano tuttte di pizzo ed anche un po' troppo ridotte come dimensioni per i miei gusti, le sto proprio provando tutte e alla fine vi diro' le mie preferenze.

Ultima nota su Cristina: sono due giorni che non so piu' nulla di lei, ma questo era prevedibile dato che a Ometepe non e' che si trovi una computadora ad ogni angolo di strada.

Bene per oggi e' tutto, vado a leggermi Terzani, mi appassiona molto e ve lo consiglio a tutti.

Hasta siempre!

 

 

 

 

 

venerdì 24/11/2006

El banco

 

Amigos y amigas,

oggi mi sento un po' piu' nica perche' adesso tengo un conto nel banco, il Procredit per la precisione. L'ho aperto perche' questa volta non volevo fare come l'anno scorso quando avevo girato con un mucchio di soldi addosso e poi il resto l'avevo prelevato con la carta di credito facendomi cosi' rapinare legalmemnte con le commissioni, sappiate tutti che si arriva circa al 10% tra voci varie e conversione della valuta fatta al kilo.

Quindi stamattina sono andato con Janin a cercare una banca non sapendo esattamente come finiva perche' come straniero non residente vogliono un sacco di carte, alla fine al Procredit gli' e' bastato fare una copia del passaporto e avere due referenze che mi aveva gia' procurato Janin. Ovviamente il conto e' cointestato con Janin perche' se no sarebbe stato molto piu' complicato ma ora voglio farvi vedere cos'era scritto sulle due referenze, lo lascio in spagnolo perche' si capisce bene:

Por este medio hago constar que conozco al señor Valerio Morellato desde cinco años, siendo una persona responsable, honesta, y con buenas relaciones interpersonales.

Insomma che dire, ormai qui godo di ottima reputazione!

Poi, appena aperto il conto ho depositato quasi tutti i soldi che avevo con me, circa 1.000 dollares cosi' adesso sono proprio tranquillo.

Per il resto che posso dirvi, Cristina e'tornata nel pomeriggio da Ometepe che le e' piaciuta molto pero' dice di aver preso un sacco di freddo, ed effettivamente le credo perche' e' qualche giorno che qui il tempo e' strano, di giorno fa caldo e il sole te quema, pero' appena dopo il tramonto inizia a spirare una brezza fantastica dal lago e si sta proprio bene , ma a Ometepe forse era anche troppo.

Questo tempo ha poi portato ad un invasione di chayules, un tipo di zanzarine che vengono dal lago, non pungono pero' ce ne sono a milioni anche durante il giorno, tanto piu' ci si approssima al lago.

E a proposito di questi chayules oggi sono tornato da Ruth insieme a Laura, Ruth era quella donna che viveva al barrio Solidaridad da sola con 4 piccoli in condizioni disastrose, in mezzo ad una palude invasa da questi moscerini che portano un sacco di malattie. Laura e' molto arrabbiata con molta gente di qui perche' Ruth doveva essere aiutata prima di molte altre persone con un programma di aiuto a quel barrio. Allora voleva fare delle foto per poi mandarle a delle persone che conosce lei per far muovere le cose, solo che io non ho una camera digitale ma la fortuna ci ha aiutato: al Monterrey, l'hospedaje di Laura, ci sono due tedeschi e lui aveva una macchina moderna cosi' gli abbiamo chiesto sto piacere e siamo partiti verso il barrio Solidarid, che se poi lo chiamavano barrio Paradiso forse era meglio!

Arrivati la' abbiamo trovato Ruth con solo il bimbo piu' piccolo che ha adesso due anni, non ha avuto altri figli perche' si e' fatta cortar la trompa, per fortuna.

La situazione e' un po' migliorata dall'anno scorso, l'acquitrino e' quasi sparito e poi Ines le ha dato due materassi al posto di quegli orribili giacigli che ricordo, se qualcuno volesse vedere com'era la situazione dello scorso anno vada su www.viaggiareliberi.it e alla fine del Mundo nica 2006 trova il collegamento al diario del 2005, puntata del 24/11/05.

Fatte le foto il tedesco le ha scaricate su un dischetto e me le ha consegnate, danke vecchio Tomas, e qundi ve le mando con un'altra mail perche' sono pesantine.

Poi oggi nel pomeriggio avevo un'ora buca e sono andato giu' al lago, solo che una volta giu' invece di andare a destra, dove la strada porta verso il centro turistico, ho girato dalla parte opposta dentro alle stradine del barrio Santa Rosa, e poi un po' avanti ho svoltato verso il lago. Che posto fantastico, ci sono un sacco di famiglie che vivono in baracche molto povere sulla riva di questo lago che trasmette energia, con le onde increspate, la brezza sul viso, proprio bello. Poi c'erano moltissimi bambini che mi chiamavano e che volevano farsi fotografare, li' probabilmente non vedono molti stranieri, gli ho poi promesso di tornare sabato a vederli quando tutti si buttano in acqua per lavarsi, e di fargli le foto con una macchina che possono subito vedere anche loro come sono venuti. Erano proprio simpatici e naturali, anche le mamme che ho conosciuto, pensate che un bimbo mi ha chiesto un cordoba e la mamma lo ha sgridato perche' la dignita' e' piu' importante, ha detto. E pensare che vivono in condizioni poverissime, in case fatiscenti con rifiuti ovunque, e questo dimostra quanto possa essere forte questa gente.

Bene, adesso vi saluto, pensate che mentre vi scrivo c'e' la ragazza dell'internet che canta a squarciagola dietro di me mentre fa la pulizie!

Hasta la victoria, siempre!

Valerio

 

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sabato 25/11/2006

Salve a ti Nicaragua

 

Salve a ti, Nicaragua.

En tu suelo ya no ruge la voz del cañon, ni se tiñe con sangre de hermanos tu glorioso pendon bicolor.

Brille hermoso la paz en tu cielo, nada empañe tu gloria inmortal, que el trabajo es tu digno laurel y el honor es tu enseña triunfal.

E dopo questo inizio con l'inno della Nicaragua, oh Nicaragua Nicaraguita... andiamo avanti con la cronaca della giornata.

Questa mattina alle 8 avevo appuntamento con il Director della escuela Lorenzo Guerrero del Pantanal, una scuola di mas o menos 2.300 alunni tra prescolar, primaria y secundaria, dovevamo vedere se era possibile fare qualcosa li' perche' molti bambini dela lista sono del barrio Pantanal e vanno in quella scuola e per loro e' difficile venire a Granada. Tra l'altro cercavo un luogo adatto per mettere i disegni fatti dai bambini della Zanibon per continuare questa sorta di gemellaggio. L'anno scorso l'avevamo fatto alla Casa de la Niñez ma adessso il gruppo si e' allargato e la Casa e' veramente scomoda. Comunque il Director si e' dimostrato molto disponibile, e' un ragazzo giovane, avra' massimo 30 anni ed e' ben disposto, e' in quella scuola da soli 4 mesi perche' il precedente direttore ha provocato uno scandalo perche' ha quasi mandato in bancarotta la scuola appropriandosi dei fondi statali, ha lasciato un buco di circa 10.000 dollari. Oltretutto approfittava della sua autorita' chiamando nel suo ufficio i ragazzini e ne abusava.. ce l'ha raccontato il Director nuevo e una rappresentante delle mamme che era con lui. La cosa piu' pazzesca e' che non gli e' successo niente ne per le ruberie ne per gli abusi sessuali, anzi e' stato premiato con un trasferimento ad una scuola píu' importante. La scuola e' rimasta aperta solo perche' gli insegnanti e i genitori han luchado, facendo una marcia fino al ministero dell'istruzione in citta'.

Domani comunque ci aspettano li' per attaccare i disegni cosi' intanto possono essere visti da tutti, poi ci hanno invitato il primo di dicembre alla promocion dei bimbi, quando gli consegnano le pagelle di passaggio al grado successivo. Muy bien, sara' molto bello, si pensava di organizzare una piñata, una festa in cui i bambini rompono dei contenitori che sono pieni di caramelle, vi raccontero'.

Poi siamo andati da Janin per definire diverse cose e quindi a mangiare il famoso pollo con l'uvetta al comedor di Martha, veramente superbo, tanto che ne ho mangiati due piu' una Toña, totale 55 cordobas.

Nel pomeriggio abbiamo deciso di fare una capatina a Catarina, uno dei pueblos blancos, famoso per il mirador sulla laguna de Apoyo, un posto bellissimo con una vista su questa laguna vulcanica molto molto bella. Da li' si vede anche il vulcano Mombacho e Granada, e' un posto dove si dice che anche Sandino venisse a meditare, e ci credo. Scendendo ci siamo fermati al cimitero di Catarina dove c'e' la tomba del General Benjamin Zeledon, il precursore del sandinismo, un uomo che si era ribellato alla prepotenza delle forze straniere e che per questo era stato ammazzato dai marines americani nel 1912, dopo lo avevano attaccato ad un carro e trascinato per le vie di Masaya per far vedere cosa capitava a chi si ribellava, si racconta che tra la gente che guardava questo macabro spettacolo ci fosse anche il giovane Sandino che aveva allora 17 anni...

Sulla targa della tomba sta scritto:

Yo hare' con mis fuerzas la resistencia que exige el caso y la dignidad de Nicaragua a la cual represento.

Sandino ayer, Sandino hoy, Sandino siempre.

Siamo tornato quindi a Granada, doccia e poi da Laura e Ines per metterci d'accordo per domani, poi cena al solito J3, Toña da litro, finalmente ho convinto Cristina che e' la scelta migliore, tostadas y tostones con queso y carne, muy bonito, totale 130 cordobas, sempre 85 lire a cordobas.

Bene, esaurita la cronaca della giornata vorrei un attimo riprendere il filo di quello che vi raccontavo l'altro giorno sulle cose che racconto. Spesso vi dico quello che mi raccontano qui sulla questione dei furti, della sicurezza, sempre con esempi capitati a persone che si conoscono, come quello che mi diceva Janin riguardo la signora finnica per la quale lei lavora, che e' stata derubata in pieno giorno vicino alla iglesia di San Francisco qui a Granada.

Orbene, ora devo dirvi in realta' come la penso io.

Ecco, ho sempre avuto l'impressione che la gente di questi paesi faccia un po' di terrorismo psicologico, ed e' una cosa comprensibile se si leggono i giornali di qua, i titoli di prima pagina non parlano altro che di morti ammazzati e di disgrazie. La cosa strana e' che la gente tende sempre a metterti sull'avviso dicendo che fino a dove sei in quel momento no hay peligro ma un poco piu' avanti...

Alla fine io credo che piu' di tutto valga il buon senso personale, che spesso si acquisisce con un po' di esperienza.

In tutti gli anni che sono venuto in questi paesi non mi e' mai successo nulla di grave, e ricordo veramente sulle dita di una mano le situazioni in cui ho avuto la netta percezione di un pericolo, una delle poche volte fu con la Stefi nel 1993, stavamo attraversando la frontiera tra Guatemala e Belize che era gia' scuro e dopo esserci avviati a piedi verso il primo paesino avevamo desistito ed eravamo tornati indietro, dopo un paio d'ore asseragliati nello sgabbiotto delle guardie di frontiera che si divertivano un sacco, avevamo trovato un taxi per superare la zona peligrosa.

Poi qualcosa di simile mi era capitato l'anno dopo con Jenfry in Honduras, mentre camminavamo la sera per San Pedro Sula evevamo veramente percepito che qualcosa non andava, con poca gente in giro e poliziotti armati fino ai denti davanti ai pochi negozi, ma anche li' alla fine non era accaduto nulla.

E se poi penso alle cose concrete accadutemi ricordo solo quando proprio qui in Nicaragua tagliarono lo zaino a Jenfry su di una corriera, ma son cose da poco.

L'unica volta in cui invece me la sono vista brutta sul serio fu in Guatemala nel 2002, avevo finito di lavorare in ospedale ad Antigua con gli altri italiani ed ero partito da solo verso la costa atlantica. Arrivato a Livingstone avevo conosciuto un tipo che si era offerto di portarmi ai 7 altari, delle pozze a due ore di cammino dal paese, tornando indietro lungo la playa ad un certo punto dalla selva erano saltati fuori tre tizi a petto nudo e con un cappuccio nero in testa, che brandivano il machete, e che mi sbarravano il cammino. Non sapro' mai cosa volessero perche' scappai a gambe levate ma temo volessero derubarmi. E pensare che la sera prima mi era fidato ad andare in piena notte nel cimitero di Livingstone dove c'era una grande festa, era il giorno dei morti e da queste parti fanno grandi cose nei cimiteri, di giorno e anche di notte, soprattutto in Guatemala ed in Messico.

Quella sera comunque non accadde nulla di brutto, vidi invece qualcosa che difficilmente dimentichero', ero l'unico straniero, e bianco per giunta, in mezzo ai fuochi accesi tra le tombe, con i tamburi che suonavano, e tutti fumavano e bevevano ron a piu'non posso, fu un'esperienza forte.

Insomma in realta' non ho mai avuto grandi problemi, anche se per la cronaca devo aggiungere che normalmemnte non cerco rischi, la sera vado a nanna presto e la mattina mi alzo raramente dopo le 6.

Poi puo' capitare di avere un vicino di stanza che racconta cose terribili, mi sta capitando proprio in questi giorni. Di fianco a noi al Cafe Ruiz c'e' un ragazzo francese di mas o menos 27 años che e' stato 3 anni in Martinica, provincia francese d'oltremare, e adesso sono sei mesi che gira l'America Latina ed e' stato derubato gia' tre volte, la prima a La Paz in Bolivia, in pieno giorno con un coltello alla gola, la seconda in Colombia sempre di giorno, e l'ultima la settimana scorsa a San Jose' del Costarica, questa volta con una pistola, che dire?

Forse e' un po' sfigato, no?

Hasta luego a todos.

Valerio

 

Laguna de Apoyo

 

 

 

 

 

domenica 26/11/2006

Tutti felici!

 

Grande giornata oggi, veramente hermosa!

E se il buon giorno si vede dal mattino si era capito subito che sarebbe stata una giornata divertente...

Appena svegliati Cristina va in bagno a sistemarsi, sapete, ha una certa eta' e deve mettersi tutte le cremette, ad un cero punto sento un urlo, vado a vedere e....

dal soffitto le era caduto in testa uno scarafaggio e li' si era fermato, sapete, di quelli proprio grandi, belli grassi, con le zampette pelose che si muovono tutte, ha, ha , ha, e' stato divertentissimo, poi la bestiolina e' stata sbalzata nel lavandino e quindi eliminata. Pobrecita.

Bene, dopo il fattaccio della cucaracha siamo andati da Laura dove avevamo appuntamento per la gita al Pantanal, il barrio a circa 40 minuti di cammino da Granada dove vivono muchos niños della lista.

Siamo partiti verso il mercato per prendere una buseta, eravamo in sei, io, Cristina, Janin, Laura, Ines con un bel cappellino per il sole e sua figlia.

Arrivati al Pantanal siamo scesi alla scuola Lorenzo Guerrero dove ci aspettava la mama che avevamo conosciuto l'altro giorno, ci ha fatto vedere tutta la scuola, molto grande, e poi abbiamo lasciati li' i disegni dei bambini italiani che lunedi' verranno attaccati per quando torneremo il giorno de la promoccion de la prescolar.

La scuola e' tenuta bene, anche se si capisce che non girano molti soldi, e poi abbiamo visto che c'erano dei muratori che stavano chiudendo tutte le aperture del muro di cinta, questo lo fanno perche' se no vanno i ragazzi fatti di pega a molestar los niños durante le lezioni.

Abbiamo quindi proseguito a piedi per il barrio e ad un certo punto abbiamo visto un mucchio di gente ferma, cosa facevano? Ma stavano aspettandoci naturalmente! Erano tutto un gruppo di bambini inclusi nella lista y unas mamas, e' stato molto toccante, sarannto state almeno 60 persone, perlopiu' bambini, tutti che ci salutavano e che volevano farsi fotografare.

Con tutti loro abbiamo fatto un lungo giro per il Pantanal, un barrio dove vivono credo almento 3.000 persone in baracche di legno o lamiera. In questo periode e' secco e va tutto bene ma quando piove, piu' o meno a maggio, qui dev'essere il finimondo, con fiumi di acqua e fango.

Abbiamo visitato molte case, tutte molto povere, perche' tutti bambini volevano mostrarci la loro, e cosi' siamo entrati in diverse, piu' o meno grandi come una nostra stanza, baracche dove vivono sempre in 5 o 6 persone, tutti comunque erano molto orgogliosi di farci vedere dove dormono etc.

Ci siamo quindi fermati nel cortile di una casa dove e' stato fatto il punto della situazione per quel che riguarda i dati dei bambini, le misure dei vestiti, etc, ci hanno raccontato molte cose sulla loro vita, sulle difficolta' che devono affrontare se hanno problemi di salute e cosi' via, c'era una ragazza con la prima dei suoi 4 figli, una bambina di 9 anni con una paralisi alle gambe da quando era nata, ci ha raccontato cosa le avevano detto i medici alla nascita, le cure che deve fare etc, sono cose che fanno pensare e che non dimentichero'.

Siamo quindi tornati a Granada verso mezzogiorno, con una buseta stracarica di gente, il nostro era un gruppetto un po' strano, la Ines con il suo cappellino, Laura che hablava con todos e Cristina che a momenti volava fuori dal bus.

La gita e' finita con una buona Toña a Los Portales, in piazza, ci voleva. Adesso al Pantanal ci torneremo il primero di diciembre e probabilmente organizzeremo una piñata per i bimbi.

 

Questa mattina sul giornale ho letto due notizie, la prima riguardava l'ondata di freddo anomalo che ha investito il paese abbassando molto le temperature medie, in certe zone di montagna si arriva ad 8 gradi, insomma il giornale consigliava a tutti di mettersi il pigiama e i calzini per la notte! A Granada invece ho dormito con il ventilatore spento, nada mas.

Poi un'altra notizia, di politica interna, che riguardava il fatto che Arnoldo Aleman e uno dei deputati del suo partido hanno fatto la pace, c'era una gran foto con questi due grassoni, belli bianchi e pasciuti, che si abbracciavano con gran sorrisi.

Dovete pensare che Aleman e' stato presidente della Nicaragua dal 1996 al 2001, e in quegli anni ha rubato talmente a mani basse che alla fine e' stato persino incriminato e condannato a 20 anni di carcere, cosa rarissima qui. Poi in realta' dopo pochi mesi e' andato agli arresti domiciliari, un po' quello che capita da noi.

Nei giorni scorsi pareva che lo volessero buttare fuori dal PLC, il partido liberal constitucionalista, per questioni d'immagine. Aleman era di famiglia benestante mentre adesso e' ricchissimo, la cosa divertente e' che quando era presidente era un convinto liberista filo americano e adesso il suo partito e' quello del "Pacto" con i sandinisti, cioe' alle elezioni sono andati divisi ma in realta' in parlamento si appoggiano reciprocamente.

Adesso il nuovo parlamento sta approvando una mozione per dargli un'amnistia e lui dice che a questo punto puo' essere considerato il candidato presidente ufficiale per le prossime elezioni visto che i reati contestati non saranno piu' tali.

Ho chiamato "Tutti felice!" la puntata di oggi per una cosa molto curiosa che e' successa: la foto che c'era sul giornale, con i due grassoni ridanciani che si abbracciavano, sotto aveva la solita descrizione che iniziava proprio cosi', con queste parole scritte in un italiano sgrammaticato. La cosa incredibile e' che abbiamo chiesto a parecchie persone, anche istruite, cosa volesse dire, ma nessuno capisce neppure il significato di quelle parole in italiano, secondo voi qual'era l'intento del giornalista? Pensateci un po', io una certa idea me la sono fatta...

Hasta luego compañeros e preparatevi alla puntata sulla situazione politica, sara' pesantina temo, ma il quadro e' ormai completo, e lo collocherei nel periodo dell'impressionismo.

Un beso a todos.

 

 

 

 

 

lunedì 27/11/2006

Toma tu teta!

 

Hola' amigos,

bella giornata, oggi, da vero turista, e quindi non vi raccontero' storie tristi. Ho passato un'intera giornata di descanso e mi sono proprio divertito, ma andiamo in ordine.

Sveglia alle 5 e partenza in bus alle 6 precise, destinazione Managua, arrivo alla UCA, la Universidad Centroamericana e velocissimo cambio su un altro minibus e via verso Leon, dove siamo arrivati alle 8.30. Abbiamo preso una camera al solito Hostal Clinica che gia' conoscevo, 160 cordobas per la doppia con baño, e poi un po' in giro per la citta'.

La prima tappa l'abbiamo fatta al museo "La XXI", ex carcere somozista dove la guardia nacional torturava i prigionieri, adesso il museo e' diviso a meta', da una parte le celle etc., dall'altra diverse stanze dedicate alle leggende e al folklore nica, e qui ho trovato delle cose molto carine.

Ci sono le ricostruzioni in carta pesta di tutta una serie di personaggi della mitologia popolare, come "el padre sin cabeza", "la llorona", "la gigantona", "anano cabezon", "la chancha negra", "el duende", "el punche de oro", e infine "toma tu teta", e questa ve la racconto proprio.

Pare che a Leon, molti anni fa, vivesse una ragazza che era nata molto brutta, con i tratti mascolini e una grande forza, ma che aveva un petto esuberante. A causa del suo aspetto nessun uomo la voleva e cosi' dopo molti anni di sofferenze e delusioni, la poveretta era come impazzita, e sentite un po' che faceva. Passeggiava per la citta' e quando vedeva un hombre que le gustaba lo fermava, lo agarraba, e stringendolo forte tirava fuori una grossa tetta e gliela metteva davanti alla bocca e poi gli diceva: toma tu teta! E il poveretto doveva iniziare a ciucciarla perche' fino a che la donnona non era soddisfatta non lo mollava. E' proprio una bella storia!

El duende invece era una specie di gnomo che andava di notte a prendere i bambini che non si battezzavano e li portava in montagna, dove si trasformavano a loro volta in duendes. Che potere la chiesa, eh?

La llorona invece era una ragazza messa incinta da uno straniero che poi l'aveva abbandonata, impazzita per il dolore aveva gettato il bimbo nel fiume, aveva poi cercato di salvarlo ma non ci era riuscita, da quella volta gira per le campagne llorando mucho, piangendo insomma. La morale di questa storia era che non ci si deve mai mesclar con los extranjeros.

Finito la visita al museo abbiamo deciso di fare una capatina al mare che qui e' molto vicino, camioneta fino al mercadito e bus di venti minuti hasta Poneloya y Las Peñitas, grandi spiagge con pochissima gente e onde enormi dove ho fatto il bagno in mutande perche' non avevo il costume, poi ci siamo fermati in un ristorantino a mangiare, vera scorpacciata di pesce a prezzi bassissimi, tipo 5 euro, io ho preso un pescado intero enorme con una salsina squisita, che non so neppure se stasera mangero'. Mentre eravamo li' abbiamo visto il muchacho francese che era in albergo con noi a Granada, quello che era stato derubato un sacco di volte, che camminava, lo abbiamo chiamato e si e' fermato anche lui a mangiare. In questi ultimi giorni non lo hanno piu' derubato ma comunque e' un tipo forte, con una sua filosofia, dice che se qui lo derubano a lui non dispiace poi tanto perche' la gente non ha aiuti di nessun tipo dallo stato e sono molto poveri, invece se gli capita in Francia gli secca proprio, perche' li la gente non ha bisogno. Ci raccontava che lui, dopo aver lavorato in Martinica come avvocato, adesso se ne va in giro per il Sudamerica spesato visto che lo stato francese da a chi ha lavorato almeno due anni altri due anni di sussidio di disoccupazione con il 60 per cento dell'ultimo salario e con tetti molto molto alti, beato lui.

Ad ogni modo non vuole tornare in Francia perche' la gente pensa solo a lavorare ed e' triste, qui invece sono tutti poveri ma alllegri. Lui ha 27 anni e lo aspetta un matrimonio con una ragazza ecuatoriana nera, di Esmeraldas, ma non e' sicuro di volersi sposare, comunque e' proprio un bel tipo.

Dpo pranzo lunga camminata in spiaggia ma era troppo caldo e cosi' siamo tornati a Leon dove abbiamo incontrato un gruppetto di ragazzini che ci hanno fatto il ballo della gigantona e del enano cabezon, una rappresentazione sulla presupposta superiorita' dell'uomo bianco, la gigantona appunto, rispetto agli indigeni, el enano cabezon. Molto interessante, ricompensati con diez cordobas. Poi in albergo a ducharse, molto stanchi, e poi a spasso per Leon che devo dirvi e' molto bella, proprio come la ricordavo. E' diversa da Granada, e pur essendo la seconda citta della Nicaragua e' come un grande paese, con `pochi stranieri, ritmi tranquilli, meno gente in giro e grandi tramonti sulla selva che borda la citta' gia' a poche centinaia di metri dal parque central. E poi e' la citta' della cultura, con una grande universita', e' la citta ' di Ruben Dario, il Neruda di qui, c'e' una bella atmosfera, certo non ha il lago come Granada ma sarei indeciso su quale scegliere. Stasera al parque c'erano un sacco di famiglie, qui si puo girare fino a tardi senza problemi, muy muy suave, me gusta mucho.

Hasta luego compañeros, hasta mañana.

 

 

 

 

 

martedì 28/11/2006

El Presidente

 

Eh si ragazzi, devo ammettere che esta noche mi sono lasciato andare...

Sono andato al convento di San Francisco a Granada, invitato da Janin per una mostra sull'incendio di Granada del 1856, un orribile disgrazia ad opera del filibustero gringo William Walker, W.W. per gli amici.

E indovinate un po' chi e' arrivato? El Presidente actual, Don Enrique Bolaños, dato che tutti i quadri appartengono a suo fratello. Lo chiamo actual perche' Ortega, il nuovo Presidente, prendera' il potere effettivo solo il 10 de enero.

El Presidente e' arrivato con una grande scorta di polizia e dopo un po' di discorsi siamo entrati nel convento, un posto bellissimo normalmente adibito a museo, dove c'erano tutta una serie di riproduzioni su quel terribile evento, pensate che il filibustero prima di andarsene, sconfitto, dette ordine ai suoi bravi di incendiare la citta', e prima di salpare pianto' un palo con una scritta: aqui' fue Granada.

All'inaugurazione ovviamente c'era un bufette ejecutivo di cui ho ampiamente approfittato, con vino blanco, vino tinto, the helado, coca y ron, salumi vari, queso, salatini y algo mas, molto buono, e poi non ho neppure cenato, va bene cosi'.

Ma ora vi racconto il resto della giornata.

Stamattina eravamo ancora a Leon, citta' martire de la Revolucion, e dopo esserci alzati abbiamo preso una camioneta per andare a vedere un paio di chiese un po' fuori mano, quindi alle 8 siamo tornati al parque central perche' volevamo salire sulla terrazza della cattedrale, da cui si puo' godere di un panorama su Leon e dintorni, si vedono 11 vulcani! Ed effettiavamente ne valeva la pena.

Poi siamo partiti per La Paz Centro, una cittadina a 40 km. da Leon, da dove poi abbiamo preso otro bus per Momotombo, un pueblito con tutte le strade sterrate e sabbiose, un caldo incredibile, ma dove ci sono le ruinas di Leon vieja.

Il paesino s'affaccia sul lago di Managua e c'e' una bella vista sui vulcani Momotombo e Momotombito, con annesso chiosco dove tomar una cervezita.

Alla 1 y media abbiamo poi preso un altro bus da Camel trophy per tornare sulla carretera e quindi dopo un po' di attesa un altro bus per Managua, arrivati alla capitale siamo scesi e montati al volo sul famigerato bus urbano 114, un bus con un autista loco che gridava in continuazione e che correva muy rapido, pero' costava solo 2,5 cordobas, siamo quindi scesi alla UCA, non vi rispiego cos'e', e da li' altro microbus hasta Granada, insomma oggi abbiamo totalizzato almeno 6 bus e 4 o 5 camionetas, una gran carrera e ho un po' il culo quadrato.

Siamo tornati quindi all'amato Cafe' Ruiz con un bel bagno e non quel buco che avevamo a Leon da Doña Merced, muy amable sino un poco squinternata.

Dopo la doccia la serata ve l'ho gia' raccontata e quindi non restano che alcune considerazioni da fare.

Leon mi piace proprio, ieri sera nel parque c'era tanta gente e un'atmosfera diversa da Granada , un po' come dire.., da famiglie, tranquilla, da grande paese. E poi i tramonti li' sono magnifici, non c'e' il lago come a Granada ma c'e' la selva a due passi dal centro, e' molto suggestivo, e poi li' si sente ancora il respiro de la Revolucion, almeno questa e' la mia impressione, e questo non mi dispiace con i chiari di luna che vi raccontero'. L'unica cosa negativa di Leon e' il gran caldo, di piu' che a Granada dove c'e' il lago e verso sera la brezza rinfresca la citta'.

Per il resto non ho molto da aggiungere, a parte un episodio divertente: arrivando a Granada il ragazzo de bus si e' messo a chiudere tutti i finestrini e mentre lo faceva si vedeva che aveva un coltello infilato nella cinta dei pantaloni, allora un uomo vicino a noi gli ha chiesto cosa faceva con quel coltello e lui ha risposto che lo tiene li' perche' vive al Pantanal, e allora l'uomo ha annuito e guardandomi ha detto: al Pantanal la vida no vale nada. Ne terremo conto quando ci torneremo venerdi' per la promoccion de los niños de la prescolar.

Poi alcune note tecniche che mi sono giunte da Enrica per chi fosse interessato al museo di Leon di cui vi parlavo ieri:

"Dicono che prima della sua collocazione nell'ex carcere, tutti i personaggi fossero custoditi a casa di Doña Carmen che ti accoglieva nella sua casa con l'ospitalità tutta nicaraguense e la visita diventava ancora più piacevole.

Esiste anche un libro : copio dal sito

[1]http://www.edadeoro.com/Prodotti_ita.htm

Questo libro e' stato scritto da Doña Carmen.

Si tratta di una raccolta di ricordi, memorie, anneddoti, pensieri, sentimenti ed esperienze della lunga ed intensa vita di Doña Carmen, quasi un secolo di storia Nicaraguense e Leonese.

Gli utili ricavati dalla vendita di questo libro vengono utilizzati a beneficio del Museo di Tradizioni e Leggende, ubicato nell'antico carcere La XXI di fronte alle rovine di San Sebastiano a León. Doña Carmen e' una delle fondatrici del museo e potete direttamente telefonare.

Telefono 00505 3112886

Contatto: Carmen Toruño"

Infine ho saputo che Aldo Giovanni e Giacomo si stanno dividendo, come faremo?

E poi anche che Silvio ha avuto un malore ad un comizio.

E' terribile, io sono via e l'Italia sta cambiando.

Hasta luego compañeros.

 

 

 

 

 

mercoledì 29/11/2006

y la Virgen bajo'

 

Queridos y queridas,

e' stata una gran giornata per Granada hoy, infatti e' iniziata la festa de la Virgen che durera' fino al ocho de diciembre.

Alle 7 di oggi pomeriggio, dopo la messa in cattedrale, la Virgen e' uscita per dare la vuelta al parque, e non vi dico cosa c'era... anzi ve lo dico.

In piazza c'era un caos indescrivibile, migliaia di persone, venditori delle cose piu' svariate, da mangiare, bere, todos, polizia, esercito, militari di ogni ordine e grado, camion dei pompieri, botti e fuochi d'artificio.

Quando la Virgen e' scesa dalla cattedrale la piazza era immersa nell'oscurita' perche' avevano spento parte dell'illuminazione, e quando e' uscita tutti quelli che potevano suonare qualcosa lo facevano, dai pompieri con le sirene spiegate alle macchine dela polizia, ai ragazzi che a 10 metri dalla gente sparavano petardi a piu' non posso, bello, proprio bello.

Per il resto oggi e' stata la giornata della Gon Per, la libreria mas grande della citta', dove ho comprato un numero imprecisato di lapiz y lapiceros rojos, azules y negros, pennarelli, libros para colorear, borradores, reglas, estuches geometricos, cuadernos cuadrangulados, a doble raya etc. etc. etc., totale spesi 958 dollaroni.

La roba ce l'hanno poi portata nel pomeriggio da Ines che la conservera' hasta la entrega en enero, la cosa curiosa e' che il camioncino prima che da Ines si era fermato al mio hospedaje, ma io non gli avevo lasciato l'indirizzo. Il paese e' piccolo e la gente mormora...

Domani poi ci troviamo con Janin per andare al mercado a vedere per gli zainetti che sono mas baratos che alla Gon Per, vi sapro' dire.

Per il resto posso dirvi che il tempo e' cambiato e tutto oggi e' stato nuvoloso, stasera e' anche piovuto, ma e' molto caldo igual, tanto che bevo mucha coca che in Italia praticamente non tocco, preferisco le bottigliette piccoline, quelle da 192 ml, cordobas 3,5 cioe' 280 lire, molto gustose ma non posso dirlo a Laura se no mi fa una predica contro la coca cola.

Stamattina poi abbiamo fatto una colazione economica ma sabrosa, una pastela buona ed abbondante con l'uva passa in una panaderia e poi un sacchettino di frutta in un banchetto del mercato, con anguria, ananas, melone e avocado, totale della colazione 11 cordobas, cioe' meno di 50 centesimi di euro.

Poi continuano le storie orribili che si sentono e si leggono, ve ne dico un paio.

La prima dal giornale di oggi, pare che a San Juan del Sur un uomo sia entrato dentro ad un piccolo negozio dove c'era una ragazza seduta a leggere, le ha messo un panno sulla bocca e l'ha violentata e poi e' scappato, il tutto in pieno giorno, mah!

Poi e' tornato nell'hospedaje di Ines il tedesco che mi aveva fatto le foto da Ruth, e' stato un paio di giorni a Managua dove ha incontrato un ragazzo austriaco che era appena stato depredato in píeno giorno, mah de nuevo.

Cosa posso dirvi ancora? Ah si, da Ines c'e' un pisote, un animaletto che pare un po' un formichiere, e' molto socievole, salta sul tavolo, ti viene in spalla, mette la coda dentro alla tazza che stai bevendo, perche' li' da Ines non facciamo altro che bere. Ogni volta che arriviamo lei ci accoglie immancabilmete con un "quieres un cafecito? A volte poi ci porta bevande di qua come la granadaia, oppure una lemonada, insomma proprio ci vizia, es muy agradable Ines.

Ultima notizia che poi e' un appello a tutte le donne che mi leggono: ma come fate ad usare quelle teribili mutandine striminzite e sgambate? Io non lo capisco proprio, oggi ne ho addosso un paio di pizzetto blu, con un fiocchetto davanti, e sono terribili, proprio scomode.

Ho gia' spiegato ampiamente perche' le porto, non mettetevi strane idee in testa, l'unica cosa che mi preoccupa e' che lo sappiano i tre muchachos che anche stasera erano vicino a me al J3 a mangiare, con le loro borsettine e i culetti dondolanti, se lo sanno loro non so come va a finire, verdad!

Hasta mañana compañeros.

 

 

 

 

 

giovedì 30/11/2006

Un dia nublado

 

Hola' muchachos,

oggi e' stata una giornata di normale amministrazione, la mattina l'ho passata con Janin a fare il punto della situazione, abbiamo controllato tutto il materiale consegnato ieri dalla Gon Per e l'abbiamo confrontato con i totali che avevamo calcolato nei giorni scorsi.

Il problema e' che la lista dei bambini, che ormai ha assunto una veste definitiva, e' composta da 16 bimbi di prescolare, 11 di secondaria e 85 di primaria, suddivisi a loro volta tra quelli del primo/secondo anno e quelli dei rimanenti anni. Per ogni diverso tipo di scuola il dettaglio di quello che serve e' diverso, ad es. l'estuche geometrico lo usano solo quelli di primaria degli anni terzo e successivi, i cuadernos a doble raya quelli di primaria e secondaria, ma con quantita' diverse, insomma un bel rompicapo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta, tutto coincide, mas o menos!

Oggi poi sono anche andato al mercato a fare una prima cotizacion por las mochilas, gli zainetti, anche qui differenziati tra prescolare e primaria per il tamaño, la grandezza, e poi tra varones y hembras per il colore.

Per 113 bambini il totale ammonta circa a 314 usd, insomma, non mi pare molto, meno di tre dollari l'uno, poco piu' di 2 euros.

Poi sono tornato alla banca per il problema della transferencia che non arriva, ma e' ancora presto, speriamo bene se no mi tocchera' pensare qualcosa.

Il tempo e' stato todo el dia malo, ha anche piovuto un po', questa sera abbiamo mangiato al solito J3 e mentre ci andavamo abbiamo visto Flor de Maria con i suoi due niños all'angolo del Parque che vendeva arance, e' il suo posto di lavoro finche' dura la fiesta de la Virgen, allora tornando indietro gli abbiamno portato una hamburguesa per i due bimbi che ci sono venuti a salutare a mani giunte... e poi lei ci ha regalato due arance, cosi' va nelle notti granadine.

Domani si va alla zapateria per vedere le scarpe, come le fanno, quanto costano etc., insomma le solite cose, qui non ci si annoia mai.

Bene, non mi resta molto da dire, se non che oggi ho visto una straniera con tre bambini biondi, tutti piccolini, magari l'anno prossimo porto Ludo e la Vitto, magari anche Bao, sarebbe una bella esperienza.

Adios y hasta luego.

 

 

 

 

 

venerdì 01/12/2006

el Campo de Aterizaje

 

El Campo de Aterizaje,

il campo di atterraggio, strano posto questo dove sono stato oggi, e far cosa poi, direte voi.

In verita' non e' un campo di aviazione ma solo uno dei tanti barrios periferici di Granada, dove cercavamo el taller de zapateria, il laboratorio delle scarpe di cui vi parlavo ieri.

L'indirizzo era piu' o meno: del viejo hospital tres cuadras al norte y 5 varas al oeste. Le cuadras sarebbero gli isolati, mentre ogni vara corrisponde a circa 9 metri. Qua tutti gli indirizzi sono cosi', Janin ad es. sta in calle Santa Lucia, de la Flor Panameña una cuadra al sur y 10 varas al oeste, e' molto divertente cercare questi posti, un po' vaghi...

Comunque tornando al zapatero l'abbiamo poi trovato, lunga discussione sui materiali, costi, la consegna etc, comunque un paio di scarpe di cuoio con la suola cucita a mano, non incollata, costa dai 120 ai 150 cordobas, sempre a 85 lire a cordoba. Domani ci verra' a trovare all'hospedaje e ci portera' un paio di campioni, poi si vedra' perche la spesa per oltre 100 paia e' notevole.

Poi, gia' che eravamo al Campo de Aterizaje, rigorasamente strade di terra e baracche, siamo andati a cercare due famiglie che hanno i bambini inclusi nella lista, bisogna conoscere per lavorare al meglio.

La prima famiglia era quella di Ramon, l'uomo in carrozzella che guarda le macchine nel Parque, dove lavora anche la moglie vendendo magliette e i due figli piu' piccoli che fanno i lustrascarpe. Nella lista lui ha tre figli, di 10, 13 e 15 anni. Ramon non era in casa ma c'era la figliastra che ci raccontava che l'anno scorso il ragazzo piu' grande e' andato via da scuola perche' vuole lavorare, questo ragazzo era li' fuori che giocava a beisbol con gli amici e cosi' l'abbiamo chiamato ma lui non voleva venire. Eravamo io, Cristina e Janin, alla fine e' venuto un attimo e ci ha detto che ha finito il terzo grado ma lui ha 15 anni e non 8, l'idea che ci siamo fatti e che non gli interessa poi tanto la scuola ed e' per questo che dico che bisogna conoscere, perche' altrimenti si rischia di aiutare uno per cui non vale la pena, decisioni dure da prendere...

Capisco perfettamente il padre che si interessa di lui, ma noi vogliamo investire prioritariamente in famiglie e ragazzi che ci credono, i fondi non sono illimitati. A questo proposito un giorno faro' una bella riunione con Janin e Ines e Laura e discuteremo di ogni singola famiglia, poi verra' fuori la lista definitiva, sicuramente non esente da errori, ma per quelli ci saranno i controlli successivi che faranno Ines e Janin, donne fantastiche.

Dopo la casa di Ramon siamo andati ancora avanti fino a quella di Cesar, un pover'uomo con due figlie, una figliastra che lo ha gia' fatto nonno e una sposa via di testa. Il poveretto era li' che cambiva il panno, chiamiamolo cosi', al nipotino, e ci ha raccontato di quando e' andato via di casa perche' la moglie lo batteva, in quei due o tre anni le figlie non sono andate a scuola e ora anche loro hanno un atraso di diversi anni sui tempi normali, ma sembra che lui ci tenga e loro pure, pobrecito, mi ha fatto molta pena, vestito di stracci, con il piccolino in braccio in quel barrio di merda, e nonostante questo era sorridente e ringraziava Janin con una dolcezza che colpiva.

Va beh, cambiamo argomento.

Stamattina siamo andati da Laura, che aveva appena letto sul Nuevo Diario che a Cuba stanno organizzando la festa per gli 80 anni di Fidel, in verita' lui gli anni li ha gia' fatti ma stava male e quindi la festa gliela fanno adesso, a proposito sapete quando li compie? Ma il 13 agosto naturalmente, un segno del destino no?

Allora Laura ha mandato all'ambasciata di Cuba a Managua una lettera per internet che iniziava piu' o meno cosi':

Al piu' grande uomo, mio Comandante... etc., e' proprio forte!

Stamattina poi dopo colazione avevo lasciato Cristina nel Parque mentre io facevo due commissioni e l'ho trovata a parlare con un nica di circa 45 anni, Roberto, vestito bene, che le raccontava della Nicaragua, dicendo che e' un paese che sta migliorando, lentamente, ma che va. Poi ci ha detto che lui ha fatto la guerriglia ed e' stato poi mandato in Bulgaria a studiare 5 anni ma che poi la sua famiglia e' scappata en los Estados Unidos e i sandinisti l'hanno tagliato fuori ma che lui rimane sandinista. Gli ho allora chiesto cosa pensa della piñata e lui ha detto che Ortega e' molto intelligente perche' si e' arricchito a dismisura negli anni 80, dopo la Revolucion, e allora cos'ha pensato? Che regalando con la piñata roba, soldi, case e terreni a un sacco di gente adesso hanno tutti le mani un po' sporche, tutti felici e un po' complici insomma. Poi ci ha fatto la cronistoria degli ultimi presidenti, dicendo che Violeta non ha fatto nulla, ha solo venduto la ferrovia al Guatemala, e questo e' vero, la Nicaragua non ha piu' una rete ferroviaria, usata dalla gente piu' povera per muoversi, poi ha detto che Aleman ha rubato moltissimo ma ha fatto tante cose per il popolo e che infine Bolaños non ha fatto nulla di nulla. Ora ripone grande fiducia in Ortega, che gia' si sta incontrando con i vicini centroamericani e non con Cuba o Evo MOrales o Chavez, cosi' ci ha detto.

La cosa divertente e' che tornando dal Campo de Aterizaje ci siamo fermati in una ferramenta a prendere una presa e mancava la corrente, gli ho chiesto cosa e' successo e lui ha detto che il Nicaragua sta precipitando nel baratro, che non c'e' futuro e che lui se ne era gia' andato nel 1983 a Panama e che poi e' tornato ma si e' pentito amaramente e che se solo avesse 20 anni di meno se ne andrebbe di nuovo.

Punti di vista molti diversi, come vedete.

Janin e Laura ci hanno poi detto che Aleman non ha fatto nulla neppure lui ma che e' famoso per aver costruito un centro de salud proprio nelle vicinanze di casa sua.

Ma veniamo alle notizie spicce, qui sono ormai tre giorni che l'acqua e la corrente vanno e vengono, piu' che altro vanno, e non si sa il motivo, alcuni dicono che ci sono i lavori, la tuberia... boh? Comunque in pratica la corrente manca tutto il giorno e torna verso sera, la citta' e' invasa dai generatori messi per strada fuori da case e negozi. L'acqua poi a volte c'e' e a volte no, stasera siamo senza, speriamo bene perche' mi dovrei proprio lavare se no Cristina me mata, e poi deve aumentare le cremine che si mette per i vari disturbi che ha.

A proposito della mia socia devo dire che pensavo andasse in giro molto di piu' invece le piace stare qui a Granada a vedere quello che si fa, a parlare con Laura e Ines, a conoscere il campo di aviazione..., il Pantanal donde la vida no vale nada, insomma sembra molto coinvolta, muy bien.

Che altro dire? Ah si, oggi pomeriggio quella strana bestia che vive da Ines, il pisote, e' salita sul tavolo e ha messo il suo lungo muso dentro la zuccheriera che avevamo appena usato per il caffe', quindi mi e' balzata sulle spalle e mi ha grufolato sulla testa riempendomi di zucchero e bave, la sua fortuna e' che Cristina e' animalista.

Bene, ora vi saluto, domani ci aspettano al Pantanal per la promozione della prescolare, refrescos y pastelas per tutti.

Hasta mañana compañeros!

 

 

 

 

 

sabato 02/12/2006

el Gringo

 

Queridos y queridas,

oggi iniziero' il mio racconto al contrario, per una cosa che e 'successa mentre andavamo a cenare.

Dovete sapere che da qualche giorno, all'hospedaje dove sta Laura, il Monterrey, e' arrivato un americano, un tipo con una faccia simpatica, che ride sempre, di mas o menos 65 anni, che non spiccica una parola di spagnolo e si esprime a gesti, e ride sempre anche se non capisce una mazza di quello che Laura gli dice, un tipo simptico insomma.

Lo abbiamo visto sempre da solo in giro per la citta' ma stasera, mentre risalivamo la Calzada, lo abbiamo incrociato in compagnia di una ragazzetta nica, allora lo abbiamo seguito per vedere se andava al suo hospedaje, e infatti...

Allora siamo entrati anche noi e c'era Laura che gli diceva che poteva essere il nonno della ragazza, ma tanto lui non capiva, e Ines che gli sbarrava il passo per la camera. Visto il mal partito il gringo maldito e' uscito di nuovo, mi sa che domani cambiera' albergo.

Qui purtroppo le cose vanno cosi', il dollaro comanda e la poverta' si prostituisce.

Yankee go home, gringos a fuera!

E comunque questa triste cosa non e' praticata solo dai gringos, anche gli italiani si difendono, ma magari in altri paesi, qui ci sono soprattutto i gringos che prima stavano in Costarica, che pero' e' sempre piu' caro e cosi' migrano come gli uccelli...

Poi siamo andati a mangiare, un gran pollo asado con frijoles e cebollitas, molto buono, un pezzettone lo abbiamop fatto impacchettare e lo abbiamo portato a Flor de Maria all'angolo del parque, da quando e' iniziata la festa de la Virgen lei e' sempre la' che sbuccia arance con i suoi due niños, sono ormai tre sere che quando passiamo portiamo i bimbi con noi a al J3 a mangiare un hamburguesa e loro ci ringraziano a mani giunte, poi la mamma ci vuole sempre regalare delle arance...

Usciti dal ristorante abbiamo incrociato la Virgen che tornava alla cattedrale, stasera era montata sopra una bella carrozza, musica y mucha gente, e' sempre affascinante la Virgen que da la vuelta alla citta'.

Bene, e adesso torniamo alla mattina, densa di preparativi per la festa alla escuela del Pantanal "Lorenzo Guerrero". Come prima cosa siamo andati con Laura e Ines al mercado per prendere tutte le cose necessarie per un refresco per 150 bambini, abbiamo comprato azucar, limones, te en polvo, bicchieri e servilletas, cioe' salviette. La cosa divertente e' stata che passando tra i banchi le ragazze delle diverse botteghe ci chiamavano dicendo: mi amor que busca? Cioe' cosa stai cercando? E cosi' amor di qua e amorcito di la', abbiamo attraversato il mercato. Laura poi, quando le dicevano "que busca" rispondeva: busco un marido, provocando le risate delle ragazze.

Alle 13 siamo partiti per la nostra missione, con il solito bus scalcagnato abbiamo raggiunto la scuola, li' c'erano i bambini che stavano arrivando, era la cerimonia di promozione dei bambini dell'ultimo anno della prescolare. Li chiamavano uno a uno e gli davano il diploma, tutti vestiti bene con genitori e parenti, musica e discorsi vari. Alla fine di tutto c'e' stata la piñata organizzata da noi, praticamente si mette un bambolotto di cartapesta appeso con una corda e i bambini lo colpiscono con dei legni fino a quando lo rompono e vengono fuori un mucchio di caramelle, al che si scatena il caos, con mucchi di persone che si gettano nella mischia, adulti e bambini. Io avevo qualche perplessita' in proposito ma pare che qui sia un divertimento molto apprezzato e popolare. Finita la piñata abbiamo poi proveduto alla dispensa del refresco e delle pastelitas che avevamo comprato in panaderia. Spesa totale per 100 bambini e un numero imprecisato di fratellini e adulti 50 dollaroni.

Tutti sono stati contenti e Janin ci raccontava che quasi mai alla chiusura dell'anno c'e' da mangiare e da bere per i bambini, los recursos son escasos, poca grana insomma.

Passo poi alle notizie pratiche, qui continua a mancare l'acqua ma al nostro hospedaje teniamo el tanque, un gran serbatoio che riempono quando l'acqua arriva e cosi' siamo quasi sempre salvi.

A pranzo Cristina e' passata a salutara Martha del comedor vicino al mercado, lunedi' parte e cosi' iniziano i suoi saluti, e a questo proposito domani sera si va a mangiare insieme a Laura, Janin e Ines.

Domani mi devo poi interessare della transferencia del dinero dall'Italia, pare ci siano problemi e gia' oggi mi e' venuto un mezzo travaso, che sia per le troppe coche che mi bevo o per colpa dei malditos del banco? Vi raccontero'.

Hasta mañana!

 

 

 

 

quarta lettera per la Zanibon

Hola' bambini,

l'altro giorno sono andato nella libreria piu' grande di Granada e ho comprato ai vostri amici della Nicaragua tutto quello che serve per andare a scuola. Tantissima roba perche' quest'anno sono molto numerosi, adesso vi dico un po' delle cose che ho comprato.

610 lapiz de grafito, matite

146 lapiceros azul, 146 negro y 146 rojo

piu' di mille cuadernos di vari tipi, cuadriculados, a rayas, doble raya etc.

41 cajas di lapices de color per i piu' piccoli

17 libros de cuentos para colorear

73 estuches geometrico

e poi tante tante altre cose.

Un saluto e a presto.

Valerio

 

 

 

 

 

 

 

domenica 03/12/2006

problemi

 

Augrrrrrrrrr!

Oggi ruggisco per i casini che sta combinando la banca a Padova per mandarmi i soldi raccolti alla Zanibon con la festa. E perche' non te li sei portati dietro direte voi? Per non rischiare che me li rapinassero durante il viaggio, ovviamente. E perche' non li prelevi con la carta di credito direte ancora voi? Per non farmeli rapinare legalmente dalle banche.

Pensate che l'anno scorso meta' dei soldi li ho presi con la carta di credito pero' ho poi visto quali sono stati i costi e cioe' su ogni importo prelevato una maggiorazione del 4% per anticipo contante, un'altra del 1,75% per area fuori euro, e poi c'e' la conversione da dollari a euro, dove su 20 prelievi effettuati non ne hanno fatto uno con l'esatto valore del cambio di quel giorno, ma sempre con una differenza dal 2 al 4%, sempre a loro favore of course. Insomma con la carta si puo' ipotizzare un aggravio tra l'8 e il 10%, e siccome su circa 3.000 dollari si parla di 300 dollari, mi rompe proprio le palle darli alle banche invece che destinarli ai bambini che aiutiamo.

Allora quest'anno grande idea, appena arrivo apro un conto e mi faccio trasferire il dinero con un bonifico, costo fisso 16 euro, ma non avevo pensato che negli uffici esteri delle banche italiane sono.....no comment.

Loro devono fare i controlli anti terrorismo e cosi' la grana che doveva partire venerdi' 24 e' ancora a Torino, sede della San Paolo, dove stanno controllando non so che perche' la Nicaragua e' un paese sulle liste nere. Adesso dicono che partono lunedi' 4 dicembre e in 2 o 3 giorni arrivano, ma devono passare per la sede di Managua e poi qui, speriamo bene, perche' se no sono problemi, a questo punto c'e' il rischio concreto che io debba ripartire prima che arrivi la plata, cosi' devo prelevare con la carta di credito, farmi fregare 300 dollari, e poi farmi rimandare i soldi in Italia. Malditos!

E poi c'e Stefania che sta impazzendo con sta storia della transferencia, e' tutti i giorni in banca, aiutatela!

Dopo le ultime notizie ricevute sono andato a bermi una Toña alle 11 del mattino, ne avevo bisogno.

Ho poi trovato Laura e le ho consigliato di mangiare in un locale tipo osteria che avevo visto, io ho solo bevuto, era pieno di uomini che scatarravano per terra, molto caratteristico, ma a Laura non le e' piaciuto tanto, temo. La comida pero' non era male a suo dire.

Cristina ha poi comprato una scatola di fenobarbital per quella bimba disgraziata del Pantanal che vi raccontavo l'altro giorno, quella con le gambine secche come grissini e che ha le convulsioni. Le medicine gliele abbiamo inviate tramite una signora che sta la', raccomandandole di dire alla mamma che prima di dargliele deve sentire il medico per la dose, perche le compresse erano per bambini dai 9 anni in su ma lei, che ha 9 anni, ha il peso corporeo di una di 4 anni.

Ieri sera poi sono tornato da solo in albergo perche' Cristina era andata a letto presto, e mi sono fermato a parlare con il dueño, Don Toño. Lui e' un fervente sandinista e difende Daniel a spada tratta, dice che e' un uomo onesto che lavora moltissino e che non ha mai rubato, e chi dice il contrario e' in mala fede. Sul fatto che per le elezioni il Frente si sia accordato con settori dell'oligarchia industriale e abbia fatto la pace con la chiesa, poi dice che va bene, questa e' la dialettica politica.

Pensate che una delle prime leggi approvate dopo le elezioni e' stata quella di rendere illegale l'aborto terapaeutico, quello volontario qui non c'e' mai stato. Ma e' la dialettica...

E poi parlando di chiesa Don Toño ha continuato dicendo che qui in Nicaragua mettersi contro la iglesia e' da pazzi, e che e' stato uno degli errori del Frente dopo il triunfo. Sono cosi' venute fuori vecchie storie, che in parte gia' sapevo, ad esempio di quando venne il Santo Padre per la prima volta qui, nel 1983, in pieno periodo di guerra civile con la Contra. Arrivato a Managua il Papa ammoni' severamente e pubblicamente i due religiosi che erano ministri del governo rivoluzionario per il loro impegno politico, ambedue esponenti dela teologia della liberazione, una delle piu' grosse spine nel fianco in America Latina per la chiesa romana.

Nello stesso viaggio il Papa si reco' anche in Salvador, dove invece non trovo' per nulla disdicevole stare a fianco del maggiore d'Abuisson, sospettato da molti di essere il mandante dell'assassinio di Oscar Arnulfo Romero, primate di El Salvador, San Romero de America.

E poi ci fu la famosa contestazione a Managua in Plaza 19 de Julio, e dovevate vedere Don Toño mentre mi raccontava questa storia: ""tutta la gente, centinaia di migliaia di persone accorse a vedere il Santo Padre, urlavano in coro "queremos la paz, queremos la paz" vogliamo la pace, e chiedevano che il Papa desse la benedizione per tutti i morti della rivoluzione e della lotta ancora in atto contro la Contra finanziata dagli U.S.A., e qui il Papa s'arrabbio', con il dito alzato grido' alla folla di tacere e disse "tambien la iglesia quiere la paz", la folla si ammutoli', stordita. Poi il papa termino' la messa senza dare la benedizione che le madri di tanti ragazzi morti chiedevano, una cosa che questa gente non meritava"".

Io credo sia stato uno dei tanti errori che il Papa polacco ha fatto in America Latina, non prendendo le difese di vescovi come Romero in Salvador e Girardi in Guatemala, vescovi che avevano solo la colpa di essersi schierati con i poveri e gli oppressi, vescovi poi ammazzati dai sicari dei regimi militari e che ancora a tutt'oggi aspettano la canonizzazione. Ma purtroppo tutto quello che odorava anche da lontano, di sinistra, di comunismo, al Santo Padre risultava sgradito, anche se in questi paesi sono moltissimi i religiosi, anche suore, ammazzati per aver preso le difese degli oppressi, per aver gridato la loro rabbia contro regimi e dittature aberranti.

Racconto tutto questo con il massimo rispetto per chi e' cattolico e non la pensa come me, ma questa e' storia, e' solo questione di conoscere, e se in tutta la Latinoamerica chiamano Oscar Romero "San Romero de America" un motivo c'e', piaccia o non piaccia alla chiesa di Roma.

E finite le prediche passo alle notizie brevi, stasera grande cena con Ines, Laura e Janin per salutare Cristina che lunedi' parte, vi raccontero' com'e andata.

Un beso para todos y todas.

 

 

 

 

 

lunedì 04/12/2006

Donde comio' el Presidente

 

Hola' a todos,

adesso vi racconto com'andata la serata di sabato con la prevista cena per salutare Cristina che lunedi' parte.

La settimana scorsa avevamo visto dov'era andato il Presidente della Nicaragua a mangiare, dopo l'inaugurazione al convento di San Francisco, e cosi', dopo esserci informati sui prezzi, siamo andati li'.

Cena superba, in un bel locale con servizio di lusso, con una carne come non ne mangiavo da tempo tempo, tenerissima e alta due dita, e poi pan tostado con salse varie, insalate, parillada e cerveza a volonta'. E poi Laura ha fatto suonare a due chitarristi La Limeña, una canzone struggente su di un amore peruviano, si parlava di una donna di Lima..., molto bello.

Spesa finale, 10 euro giusti giusti a testa, niente male, no? Il Presidente sa sempre dove si magna bien.

Cristina domattina parte presto, l'accompagnero' fino al terminal da dove partira' in direzione della frontiera con il Costarica e poi verso la capitale San Jose'.

Io invece devo proseguire nella ricerca della zapateria.

Oggi siamo andati al mare, a Pochomil. E' domenica e la tradizione vuole la gita fuori porta. Dopo la salita del volcan Mombacho la prima domenica, il giro a Leon con puntata a Poneloya sul Pacifico domenica scorsa, oggi e'stata la volta di Pochomil, la spiaggia dei managuas, gli abitanti di Managua

Ma ve lo racconto domani, anche perche' e' successa una cosa che vale la pena sappiate.

Hasta luego a todos.

 

 

 

 

 

martedì 05/12/2006

La tortuga

 

Queridos y queridas,

ormai gli avvenimenti si accavallano ed inizio ad essere in ritardo, quindi cerchero' di essere sintetico.

Innanzitutto ora sono solo, questa mattina Cristina e' partita, que le vaya bien. Ci siamo alzati alle 5.30 e l'ho accompagnata al terminal dove l'ho vista partire con il bus, destinazione avventura.

Stasera se arriva in Costarrrrica mi dara' notizie che vi girero' muy pronto.

Ma adesso torniamo a ieri, domingo 3 de diciembre.

Come ormai da tradizione la domenica e' giornata di svago e cosi', dopo la salita al vulcano Mombacho la prima domenica, il giro a Leon con puntata sul Pacifico a Poneloya la seconda, ieri e' stata la volta di Pochomil, la playa de los managuas, gli abitanti di Managua, e' come la nostra Sottomarina insomma.

Ci siamo alzati alle 5.15 e via al terminal, quindi primo bus Granada-Nandaime, per l'esattezza siamo scesi al bivio di El Empalme, dove la strada che viene da Granada si unisce alla Panamericana che arriva dal norte, da Jinotepe.

E quando ti ritrovi fermo, ad aspettare un bus sulla Panamericana, e' sempre un emozione, pensi a questa mitica strada che parte da Fairbanks, Aklaska, e arriva fino alla Tierra del Fuego, e tu sei li', che la calpesti, e' bello, si, e' proprio bello, evocativo di viaggi senza fine, senza una meta precisa, perduti nella notte tropicale...

Quindi secondo bus dal bivio fino a Jinotepe, da sempre considerata la citta' mas limpia della Nicaragua, da li' terzo bus fino a El Crucero, un fantomatico incrocio a 500 metri di altitudine, con panorama mozzafiato sul lontano Pacifico. Questo EL Crucero mi ha ricordato un po' El Encuentro, un ultro famoso incrocio tra tre strade che si trova in Guatemala e da cui sono passato diverse volte.

Poi da El Crucero ultimo bus fino a Pochomil, su di una bella strada che degrada dai 500 mt. slm fino al mare. Il viaggio e' durato da Granada complessivamente 3 ore, con delle connessioni tra i vari bus praticamente perfette, siamo rimasti fermi un po' solo a El Empalme, circa 15 minuti, per il resto scesi e risaliti al volo.

Pochomil e' niente piu' che uno spiazzo asfaltato da cui si scende alla spiaggia, dove si trovano diversi ranchitos cioe' delle capanne-ristorante formati da 4 pali di legno e un tetto di foglie di palma, con amache incluydas, un posto dimenticato dove farsi dimenticare.

Dopo aver scelto il nostro ranchito ed esserci messi d'accordo con la signora per la comida ci siamo buttati in acqua, mare fantastico, ondazze a profusione, sole caliente e una spiaggiona a perdita d'occhio, muy hermoso.

A mediodia abbiamo mangiato un gustoso pargo rojo e poi descanso sull'amaca, e qui e' avvenuto il fattaccio che da' il titolo alla puntata di oggi.

Ad un certo momento mi accorgo che ci sono tre nicas, due donne ed un uomo, che stanno trasportando qualcosa in riva al mare, li guardo bene e vedo che hanno in braccio una tortuga enorme, che portano a fatica, allora lo dico alla Cristina, nota animalista, che non si era accorta di niente, e lei, armata soltanto di una bottiglietta mezza piena d'acqua, parte correndo. Raggiunge i tre tizi e inizia una baruffa chioggiotta, una lunga discussione piu' che altro a gesti, o meglio gestacci, piuttosto violenta a dir la verita', i tre non vogliono saperne di mollare la tartaruga, gia' pregustano la comida, e Cristina gli blocca la strada, la situazione potrebbe degenerare ma alla fine dai ranchitos arrivano altri nicas e tutti gli dicono di mollarla, un uomo a cavallo dice persino: e' una turista, dovete liberarla. Poi un'altra ragazza, sempre nica, inveisce contro i tre, una delle due donne che tengono la tortuga ha gli occhi di fuoco, se potesse...

Alla fine la mollano e la tortuga riprende l'oceano in un battibaleno, quindi propongo un applauso pr la Cristina, hip hip urrah!

E vi posso assicurare che la fine che avrebbe fatto la tortuga sarebbe stata macabra, tre anni fa alle isole del Maiz, sulla costa atlantica, ho visto cosa fanno. Le prendono e le squartano vive, le staccano dalla corazza che usano poi come recipiente per mettere i pezzi di carne affettati. Sulla costa pare che vadano pazzi per la zuppa di tortuga.

E a proposito di buone azioni devo anche aggiungere che Cristina mi ha lasciato 200 dollaroni pro niños de Granada, quello che ha visto in questi giorni evidentemente le ha mosso qualcosa, hip hip urrah de nuevo.

Bene, poi verso le tre siamo ripartiti e siamo arrivati in serata a Granada, con i soliti 4 bus, ho il culo rotto.

Docciona, saluti di Cristina alle altre donne e poi ultima cena al J3 con litrozzo di Toña che oramai Cristina ha capito essere la scelta migliore.

Altre notizie del giorno sono che ho la certezza che il bonifico non arrivera', la banca di padova non garantisce che arrivi entro venerdi' 8, poi c'e' sabato e domenica, forse arrivano lunedi', ma a questo punto non si puo' rischiare e ho quindi annnullato il bonifico per il quale avevo comunicato i dati il lontano 22 di novembre, e la banca non garantisce che arrivino prima dell'11 dicembre lunedi'. E poi venite ancora a dire che il problema dell'Italia sono i dipendenti pubblici che non fanno un cazzo mentre nel privato si lavora duro, eh si, e' proprio vero.

Alla fine comunque ho iniziato a prelevare con la carta di credito che mi mangera' tra i 250 e i 300 dollaroni per mantenere i cari bancari, ma forse hanno piu' bisogno loro dei bimbi di Granada, que le vaya bien!

Hasta luego compañeros!

 

 

 

 

 

martedì 05/12/2006

La noche obscura

 

Oggi ero rimasto d'accordo con Laura di trovarmi con lei per cena, allora verso le 5 e mezzo stavo ritornando in albergo per sistemarmi, quando "la luz va". In pratica tagliano la corrente e la citta' sprofonda in una notte oscura, lo fanno ormai da diversi giorni, sempre nel tardo pomeriggio, e dura a volte un paio d'ore, a volte come oggi fino alle 9 di sera. Andando in giro si vedono tutte le case illuminate dalla luce fioca delle candele, e anche tanti generatori fracassoni messi in strada da chi ce l'ha. Un'atmosfera particolare, tutto il Parque central pieno di gente immerso nel buio mentre da distante si sentono i botti della Virgen che arriva. Affascinante anche se scomodo, oggi infatti ho rinunciato alla doccia perche' il mio hospedaje non ha il generatore e avrei dovuto lavarmi alla luce della candela, vedro' dopo il da farsi.

E poi questa cosa della noche obscura mi ricorda una cosa che si ricollega al discorso sul Papa dell'altro giorno.

Anni fa ero a Ometepe e si parlava con un signore dei tempi del sandinismo e della visita del Papa del 1983 e lui disse queste esatte parole: con el gobierno de los sandinistas el pais estaba en una noche obscura, despues llego' el Santo Padre y fue la luz. E diceva queste parole con aria rapita, insomma come vedete non tutti la pensano come me e anche questa e' una testimonianza.

Ma torniamo alla cena, consumata al solito J3 a lume di una candela che si spegneva in continuazione per il vento.

Pagato il conto in qualche modo, cercando di vedere i soldi, Laura ha voluto andare a bere un caffe' all'hotel Alhambra, il piu' lussuoso di Granada, ovviamente sul Parque Central. Ci siamo seduti a berlo e mentre eravamo li' sapete chi e' passato? Un tipo che vedevo sempre l'anno passato, e che chiamavamo Vilander per i suoi impeccabili completini da tennis, uno straniero sui 40 che evidentemente sta fisso al'Alhambra, allora Laura ha chiesto al cameriere cosa costa una camera, e abbiamo saputo che le camere matrimoniali migliori, quelle col balcone sul Parque, costano 60 Usd, poi ce ne sono anche da 40 Usd, sempre per due persone, e poi pare che sia un hotel dove non fanno tante storie se porti qualche ragazza, insomma ecco spiegato il motivo per cui Vilander sta' li', si paga poco per i nostri standard e non fanno tante storie, ambiente di classe e poi siccome paghi fai quello che ti pare. C'era un gringo che stasera girava per l'atrio principale a piedi scalzi e braghette corte,tutto sbragato, con i camerieri impettiti immobili, solita tracotanza del Dio dollaro. E a proposito di gringos vi confermo che quello che stava nell'albergo di Laura dopo la mal parata del'altra sera se l'e' moccata, e' stato poi visto con due ragazzine insieme, ora stara' in un posto dove si puo' fare i maiali.

Il caffe' comunque alla fine lo abbimao pagato 10 cordobas, 800 lire.

Usciti sul Parque la luce era tornata e l'albero di natale che hanno apena finito si e' tutto illuminato, molto chic qui in Nicaragua con sto caldo, e poi ci sono un sacco di case con gli addobbi natalizi. Sapete come si chiama qui Babbo Natale? Santa Klos o Papa Noel.

Fuori dall'Alhambra c'erano poi 6 grossi Land Rover targati Inglaterra y Suiza, con scritto sul fianco "Aventura Panamericana, 7 noviembre- 7 diciembre", un tour organizzato per ricconi europei venuti con le loro macchine, e poco piu' in la' i bambinetti che lustravano scarpe o facevano l'elemosina, forti contrasti, che fanno pensare.

E infine alcune notizie su come procedono i lavori.

Oggi ho concluso l'acquisto degli zainetti, ne ho presi 113 per un totale di 5.650 cordobas, praticamente 2 euro cadauno, erano in due sacchi enormi che ho portato da Ines con un taxi, spesi 10 cordobas. Gli zainetti sono carini, di tanti colori e quelli per la prescolare hanno il fondo rinforzato in pelle scamosciata, mentre gli altri sono tutti in nylon. Bene, un altro passo verso la fine della missione, domani mi dedico a tempo pieno alle scarpe.

Sui giornali infine, e anche in televisione, si fa un gran parlare della vittoria di Chavez in Venezuele e del discorso fatto da Raul Castro a Cuba, qui tutti ormai pensano che Fidel sia gia' morto, solo questa eventualita' puo' spiegare le parole del fratello sulla riconciliazione con los Estados Unidos. Temo posssa essere vero.

Bene ora vi saluto

Hasta mañana.

 

 

 

 

 

mercoledì 06/12/2006

Comida casera

 

Lunga puntata oggi, ma ho molte cose da raccontare.

Innanzitutto a Granada e' tornato il sole, dopo alcuni giorni di nuvolo e pioggerelline varie siamo tornati alla normalita', con un calor terible che mi batte sulla cabeza.

Stamattina come al solito ho fatto i miei soliti svariati chilometri di cammino, il primo flash l'ho avuto vicino alla iglesia di San Francisco, c'era un bimbo di 6 o 7 anni che ravanava in un grosso mucchio di rifiuti, Ay Nicaragua Nicaraguita, que dolor.

Dopo un salto in banca a prelevare mi sono diretto verso la casa del zapatero che avevo conosciuto ieri con Janin, una buona mezz'ora dal Parque.

Ormai per concludere i miei affari qui mancano solo le scarpe e le uniformi visto che ieri, come vi dicevo, ho combnato per gli zainetti. Lo zapatero, che si chiama Guillermo, Memo per gli amici, mi aspettava insieme alla moglie, ha un laboratorio molto grande dove lavorano un sacco di persone, almeno una ventina e non ho visto bambini, glielo ho persino chiesto e lui ha fatto una faccia come dire: che dice questo?. Qui purtroppo il lavoro minorile e' la normalita'.

Comunque ho concluso, ordinate 99 paia di scarpe perche' di una decina di bambini non abbiamo i dati, le prendera' Janin piu' avanti, spesi in totale 10.445 cordobas, esattamente 4,40 euro per paio. Sono scarpe di cuoio nero, unisex, con le suole cucite di lato e non sotto che si rompono prima, volendo potevo spendere anche di piu' ma considerando che la maggioranza dei bambini della lista vivono in barrios periferici, senza strade asfaltate, le scarpe difficilmente durano oltre un anno, e' meglio cosi', meglio tenersi qualche soldo per l'anno prossimo, anche perche' non si sa come andra' a finire questo progetto, legato a quello che viene deciso alla scuola Zanibon di Padova.

Ho pagato la meta' del dinero e il saldo alla consegna che avverra' venerdi' prossimo, tre giorni per fare 100 paia di scarpe a mano, fantastico, no?

Dopo la conclusione del negocio mi sono fermato un po' a parlare con Memo, e' un tipo sui 40, con una bella mglie, sono molto preoccupati per la situazione politica perche' dicono che molta gente, loro compresi, hanno paura che si torni al clima degli anni della rivoluzione, con le confische delle proprieta' etc., lui ha tre case comprate con il suo lavoro ed e' pronto a partire per gli Stati Uniti. Cari rivoluzionari di tutto il mondo, qui temo sia successo qualcosa che noi non capiamo completamente, ma sento poche persone parlare bene di questo nuovo gobierno, ed e' una grossa delusione, ma vi diro' quello che penso nella famosa puntata sulla situazione politica che vi ho promesso, non temete, arrivera'.

Poi sono andato da Janin alla Pronat, dall'altra parte della citta', altri 40 minuti di cammino con un caldo bestia e un paio di soste coca y cerveza, li' abbiamo discusso di svariate cose e ci siamo dati una cita, un appuntamento, per mañana por la mañana, domattina insomma, ci troviamo con Laura e Ines per definire la lista finale, con eventuali discussioni su singoli casi tipo quello del figlio di Ramon che non gli interessa molto irse a la escuela.

Janin poi mi sta preparando una il presupuesto delle uniformi, alla fine ho deciso di farle fare alle ragazze della scuola di costura, stessi prezzi del mercato ma qualita' migliore, e vi assicuro che Janin e' brava, molto brava, efficiente e precisa, credo proprio di aver trovato la persona per seguire i nostri interessi qui senza per forza doverci venire di persona. Pe me, e lo sapete tutti, e' un problema andare via un mese ogni anno, devo lasciare la mia famiglia sola, prendermi un mese di ferie, e poi tra biglietto aereo e vivere qui mi partono 1200, 1300 euro, quindi il mio obiettivo di quest'anno era proprio questo, trovare una persona di fiducia e capace, e il sodalizio Janin-Ines sembra perfetto,una efficiente, l'altra dolce e generosa, e con un sacco di relazioni umane.

Se si rimane nell'hospedaje di Ines un'oretta si vedono passare un sacco di persone, lei a tutte da qualcosa, da mangiare, un po' di pane, si fa raccontare que pasa. Ho scoperto che ha 36 anni e che viene dal campo, come dicono qui, ma ha un'eleganza innata e dei modi molto gentili. Pensate che l'altra sera, quando siamo uscito tutti insieme a mangiare, lei aveva ordinato una di quelle bistecche fantastiche, tenere come il burro, ma ne aveva mangiato solo un pezzettino dicendo che mangia poco e che e' in dieta, e poi se l'era fatta impachettare per portarla via, qui e' costume portarsi la roba a casa, come e' giusto che sia.

E sapete cosa ne ha fatto poi? Me l'ha detto poi Laura, l'ha data al marito! Questo e' amore.

Nonostante abbiano l'albergo non sono per niente ricchi, e poi il loro hospedaje, peraltro molto modesto, e' un rifugio per un sacco di donne che fanno lavoretti in cambio di una comida, e' un bel posto, si respira una bella aria.

Tra l'altro oggi ho mangiato la', finiti i miei giri verso le due sono andato da Laura e visto che non avevo ancora mangiato Ines mi ha fatto preparare da una delle tante donne che la aiutano una comida casera, un piatto casalingo, con un pezzo di pollo, riso, platano e chili, e per finire un pezzo di queque de quequisque. Sembra un gioco di parole ed invece e' un dolce squisito della cucina costeña, della gente che vive sulla costa atalntica, i neri discendenti degli schiavi che hanno una cucina basata completamente sul cocco. Qui queque significa genericamnete dolce, invece con la parola quequisque si intende il dolce fatto con la leche de coco, squisito. Insomma una comida molto buona e per giunta gratis, Ines non ha voluto assolutamente soldi.

Una persona con cui invece ci si e' visti poco quest'anno e' Karla, e' sempre piu' impegnata con il suo lavoro, lei ha incarichi dal municipio per seguire le problematiche della niñez ed e' sempre via, ed infatti anche l'anno scorso in realta' avevamo piu' che altro lavorato con Janin.

Passiamo ora alle notizie pratiche, oggi e' il 5 dicembre e domani Bao compie 5 anni, lo chiamero' verso sera per fargli gli auguri, poi visto che mi mancano ormai solo 9 giorni alla pertenza ho fatto il conto degli indumenti, ho 8 di tutto, 8 mutande, incluse 4 con il pizzo, povero me, 8 calzetti, 8 magliette e due paia di braghe, sono a cavallo, mi posso cambiare tutti i giorni!

Altra notizia tecnica, si legge da diverso tempo sui giornali che a Managua esiste un problema taxi. Piu' o meno funziona cosi': il tassista con gia' un complice a bordo tira su una persona, preferibilmente donna, poi si dirige in un luogo appartato, le danno un sacco di botte, magari la violentano, la derubano e poi la sbattono fuori. Negli ultimi mesi ci sono stati qualcosa come 110 casi del genere, spesso il tassista era da solo ma poco dopo essere partito si e' fermato a caricare un altro cliente che in realta' era il complice.

Quindi ecco il mio consiglio a chi vuole muoversi per Managua: evitate se possibile i taxi, tra l'altro costano mucho, molto meglio i bus urbani dove al massimo vi borseggiano, e se proprio dovete prenderne uno sceglietelo con solo il tassista, e se questi si ferma a caricare qualcuno ditegli di no o scendete immediatamente.

Non racconto queste cose per fare terrosrismo, io ho girato un sacco per Managua negli anni passati e non mi e' mai successo nulla, sono solo avvertenze generali che vanno bene in qualunque posto del mondo che non si conosce, tanto piu' dove si sa che c'e' un problema di questo tipo.

Ultima notizai: la dueña del mio albergo mi chiede sempre di Francesca, oggi poi mi ha detto che vuole darmi un regalo da portarle, si e' proprio affezionata.

Bene e' tutto.

Hasta luego.

 

 

 

 

 

 

Ciao Michele, ti giro un articolo pescato in internet, perche' credo che la rielezione di Chavez in Venezuela interessi tutto il continente sur, e difatti qui in Nicaragua se ne parla tantissimo, dalla CNN en español mandano in onda interviste di ore al presidente bolivariano, tira una bella aria nella nostra Mayuscula America, quindi se vuoi metterlo nel mio diario come testimonianza di qualcosa che sta succedendo a sud dell'impero, ne sarei felice.

ciao

valerio

 

 

Per la seconda volta nella storia una proposta dichiaratamente socialista vince, anzi stravince, elezioni presidenziali in pace e democrazia. Dopo Salvador Allende nel 1970 tocca a Hugo Chávez, in condizioni politiche, economiche, culturali, storiche diverse e con una correlazione di forze molto più favorevoli. Propone al mondo, e in primo luogo alla sinistra, un problema politologico che ai più sembrava sepolto: è davvero finito il socialismo?

 

UNO SPETTRO S'AGGIRA PER L'AMERICA:

LO SPETTRO DEL "SOCIALISMO DEL SECOLO XXI"

di Gennaro Carotenuto

CARACAS

La riconferma a furor di popolo di Hugo Chávez alla residenza del Venezuela, è avvenuta sulla base di un programma dichiaratamente socialista.

In otto anni il Venezuela bolivariano ha operato una massiccia

redistribuzione che ha dimezzato la povertà estrema nel paese e la disoccupazione, utilizzando la proprietà pubblica del petrolio. Si può continuare a trattare Chávez e tutta l’America Latina in maniera denigrante e come un fenomeno folkloristico ma è oramai tempo, almeno per chi sia onesto intellettualmente, di cominciare a prendere sul serio il processo venezuelano e latinoamericano. Al fallimento fragoroso e senza ritorno del neoliberismo nei cinque continenti, l´America Latina è la prima ad offrire

risposte nuove dove la solidarietà sostituisce e batte l’individalismo di matrice anglosassone.

Nelle amministrative di febbraio 1973 l’Unidad Popular di Salvador Allende raggiunse il suo massimo storico, il 46%, ben oltre il 34% con il quale era stato eletto tre anni prima. Nonostante la vulgata del caos e il vero boicottaggio di oligarchie e interessi stranieri (colpiti dalla

nazionalizzazione del rame), le cose andavano sempre meglio, sempre più cileni ne erano felici e l’economia mista, ma in transizione al socialismo, stava cominciando a crescere impetuosamente. Perciò fu necessario il golpe perpetrato da Augusto Pinochet.

Oggi Hugo Chávez, che era stato eletto nel 1998 e nel 2000 con un discorso che non faceva menzione del socialismo, fa del “socialismo del XXI secolo” la base della sua proposta elettorale. I venezuelani, conquistati dai successi di questi anni, non si spaventano e lo premiano e questi passa da

3.7 del 2000 a quasi 7.5 milioni di voti, arrivando al 62% dei suffragi e con la partecipazione elettorale più alta della storia. Che piaccia o no in Europa, più di tre venezuelani su cinque oggi vogliono il socialismo di Chávez. E’ un socialismo delle opportunità e dell’integrazione, un

socialismo che si presenta innanzitutto come solidale. E` un socialismo difficile da comprendere per chi è malato di ideologia, veteromarxista o neoliberale che sia. E’ il socialismo della battaglia delle idee da combattere giorno per giorno.

VOLEVANO CHE MENTISSI Le imponenti campagne di diffamazione dei media mainstream contro Hugo Chávez fotografano la preoccupazione costante che il migliore dei mondi possibile, quello neoliberale, possa davvero avere un¨alternativa bolivariana. Nessuno piú parla di inesistenti violazioni dei

diritti umani o delle libertà individuali. Oggi la cosa più facile è presentare una versione grottesca della situazione venezuelana che per chi gira davvero il paese è smentita dai fatti. La Repubblica di sabato, con la consueta sciattezza con la quale copre le cose latinoamericane, si lamentava

dell’interruzione nella strada che collega l’Aeroporto di Caracas ai grandi alberghi per ricchi e per inviati della grande stampa. Ovviamente, per l’articolista, quella strada interrotta era tutto quello che lo potesse interessare del Venezuela. La raccontava fingendo di ignorare che in questi

anni il paese sia stato rivoluzionato anche nelle infrastrutture. La ferrovia del Valle del Tuy, per esempio, accorcia la distanza con Caracas di quella zona abitata da discendenti di schiavi da 3 ore a 37 minuti, cambiando la storia di una valle.

Centinaia di grandi opere realizzate, linee della metropolitana, ferrovie, ponti sui grandi fiumi, centrali elettriche, la capillare diffusione del gas nelle case, valgono meno, per il quotidiano la Repubblica, di un cantiere

che allunga il cammino verso un Hotel a cinque stelle. E’ importante soffermarsi sui media mainstream perché questi hanno capito l’importanza e la validità dell’Alternativa bolivariana e lavorano ad evitare che l’infezione si diffonda.

Per giorni la stampa mainstream ha dato spazio a sondaggi taroccati, come quello della PSB (specialista in cambi di regime dall’Ucraina alla Serbia, o di mantenimento degli stessi quando convenienti, dal Messico all’Italia di

Berlusconi). L’ultimo “sondaggio” della PSB dava Rosales al 54%, 16 punti sopra la realtà. Serviva a vendere il pericolo di brogli da parte di Chávez come concreto ed imminente ma era solo una diffamazione senza fondamento alcuno. Tutti gli osservatori internazionali, dei quali chi scrive ha fatto

parte, hanno accertato e testimoniano della regolarità del processo elettorale, realizzato con le macchine elettorali più avanzate al mondo per efficienza e sicurezza, come ha dovuto ammettere anche il Washington Post:

quelle statunitensi si prestano a brogli, quelle venezuelane sono impeccabili.

Manuel Rosales, il candidato dell’opposizione sconfitto da Chávez, nel suo discorso della notte del 3 ha fatto publica un’affermazione politicamente gravissima ma che è stata praticamente ignorata dalla grande stampa: “qualcuno pretendeva che mentissi, ma io non mentirò al popolo venezuelano, e per questo riconosco la sconfitta”. Lo ha detto subito, appena ha iniziato a parlare, come se dovesse togliersi un peso. Dunque non erano veri i brogli, non era vero che Chávez fosse sul punto di perdere. L’unica cosa che

era vera, e che la grande stampa si è ben guardata dal denunciare, è che in Venezuela era pronto un piano eversivo –sicuramente stimolato dall’esterno-per non riconoscere in ogni caso, anche in maniera totalmente artificiale, il trionfo del Movimento Bolivariano. Rosales, denunciando le pressioni dei suoi, ha scelto di essere un capo di un’opposizione civile in un paese ineccepibilmente democratico che domenica ha dato una lezione di civismo al

mondo. Parlare di regime Chávez, di autoritarismo, di demagogia è falso e in mala fede come 7.5 milioni di voti hanno smentito. Il popolo bolivariano è davvero un’ “alluvione zoologica”, come la destra definiva mezzo secolo fa in maniera razzista le masse peroniste in Argentina. Sono neri, poveri, incolti, indigeni. Ma in pace e democrazia hanno scelto per la dodicesima volta Hugo Chávez, che piaccia o no, e questi sta realizzando in democrazia

quello che la maggioranza dei venezuelani desidera e che –che piaccia o no all’Internazionale Socialista del golpista Carlos Andrés Pérez alle masse venezuelane non importa- ha preso il nome di “Socialismo del XXI secolo”.

 

Gli eversori venezuelani ed internazionali, continueranno a diffamare quel negraccio scomodo di Hugo e cercheranno di ridurre nuovamente al silenzio quelle masse volgari. Lo faranno, se necessario fisicamente, come Pinochet fece con il popolo di Allende. Quello che è sicuro è che la grande stampa

continuerà a ripetere le loro diffamazioni ed a far loro da eco.

 

 

 

 

 

giovedì 07/12/2006

Que suerte!

 

Amigos y amigas,

ho fatto due conti e sono giunto a questa conclusione: se avessi saputo come andava a finire la storia del bonifico dall'Italia avrei cambiato i 2300 euro della Zanibon in dollari prima di partire e me li sarei portati dietro.

Bene, a parte il rischio furti nel trasferimento dal Costarica a qui quanto dollari avrei avuto a disposizione?

Dunque, 2300*1.23 fa 2833 dollari. Ho scritto 1.23 perche' prima di partire il cambio tra euro e dollaro era a 1.27 e la mia banca quindi vendeva i dollari un po' a meno, a 1.23 appunto.

Ma nel frattempo il dollaro ha perso sull'euro e adesso, nei giorni in cui sto prelevando con la tarjeta de credito, il cambio internazionale e' andato a 1.33 che, una volta tolto il 2% aleatorio (chiamiamolo cosi') sulla conversione, e il 4% + 1.75% di commissioni fisse, mi da un saldo in dollari di 2824, solo 9 dollari in meno che se avessi cambiato direttamente in Italia.

In questo caso le variazioni sui cambi internazionali hanno portato fortuna ai bambini di Granada, Suerte!

Ed ora il proseguio solo per gli adetti ai lavori, interessati ai problemi dei cambi euro, USD, cordobas, etc., ma proprio veramente interessati...

Prima di tutto una risposta alla solita domanda, e cioe' se e' meglio venire in questi paesi con le banconote in euro o in dollari? La risposta e' sempre la stessa che ripeto da anni, venite con i dollari, non fidatevi di chi vi dice che ormai l'euro lo cambiano dappertutto, es una mentira!

Qui a Granada che io sappia solo una banca lo cambia, la BDF, e sono andato a chiederlo anche in altre 4 banche ma la risposta e' sempre no, e la BDF lo cambia a 22.7 cordobas.

Se voi guardate su qualsiasi giornale finanziario quant'e' attualmente il cambio internazionale euro/cordoba vedrete che e' a 23.83, quindi vi ciulano esattamente il 5% secco, ma non e' finita qui.

In banca spesso ci sono code enormi perche' la gente fa ancora un sacco di cose nelle agenzie, spesso le banche fanno promozioni e altre regalie miserabili ma la gente si ammazza per averle, in questo periodo fanno una cosa per la Navidad e si vedono code incredibili fuori in strada, sotto il sole cocente, e cosi' i tempi di attesa si allungano, e magari dopo una lunga fila se se la banconota non e' perfetta non ve la accettano, verdad.

Laura la settimana scorsa doveva cambiare una banconota da 100 euro perfetta, nuova, ma con un taglio di 3 millimetri su un lato. Niente, ha dovuto mandare qualcuno a Managua al Banco Central!

In queste condizioni diventa vantaggiosa la carta di credito, i soldi li prendi dove vuoi senza fare code, in cordobas o in dollari, e spendi con le commissioni pochissimo di piu' che cambiando gli euro in banca, come ho spiegato prima.

E qui siamo a Granada, la citta' piu' turistica e piu' internazionale del paese, pensate cosa vi puo' accadere se siete a Matagalpa o a Bluefields o a Jinotega...

E se vi capitasse di trovarvi senza soldi di sabato e domenica, con le banche chiuse, dovrete per forza di cose rivolgervi ai coyotes per strada che cambiano l'euro a 21.50, cioe' al 10% secco in meno del reale valore.

E adesso facciamo il confronto con il dollaro: in questi giorni il cambio internazionale, preciso preciso, e' per 1 Usd 17.94 cordobas, i coyotes per strada vi danno 17.85, una sciocchezza percentuale in meno, e se andate alla Gon Per, la cartoleria piu' grande di Granada, vi danno 17.95, addirittura di piu' del cambio internazionale! Ed ovunque, nei negozi dove cambiano i dollari, danno almeno 17.90, un'inezia in meno del valore reale.

Rimane solo il discorso della commissione sul cambio che pagate in Italia, che comunque e' bassa e dipende molto dai rapporti che si hanno nella vostra agenzia, ma non e' mai superiore al 2 o 3%, piu' circa 5 euro fissi.

Quindi non abbiate dubbi: se volete rischiare di stare senza soldi, se vi piace fare code in banca e magari anche farvi fregare sul cambio venite con gli euro, sarete accontentati.

Unica avvertenza: fatevi dare in Italia banconote perfette, senza strappi o macchie, qui non le accettano, neppure la banca te le prende, io ne avevo diverse cosi' e l'ho scapolata solo perche' avendo un conto aperto alla Procredit ho depositato i soldi rovinati, solo per questo, oppure rimangono come sempre i coyotes che vi prendono tra i 2 e i 4 dollari di commissione per farvi il piacere di accettare i soldi rovinati.

Se poi parliamo della carta di credito vi ho gia' raccontato dei suoi costi, il 4% fisso per anticipo contante, l'1.75% fisso per area fuori euro, ed infine la propina o mancia che dir si voglia sulla conversione valutaria, mediamente vicina al 2%.

Rimane infine il bancomat su cui pero' non sono esperto, ovvio che deve essere abilitato ai prelievi in area fuori euro e non tutti lo sono, non basta che lo sia in Europa, ma sulle spese finali con commissioni varie non ho cognizione. L'importante per non sbagliarsi e' non confrontare l'addebito finale con il cambio sull'euro che vi fanno qui, magari per strada, perche' non e' quello reale, ti danno tra il 5 ed il 10% in meno anche se si trova una banca che accetta euro, spero di essere stato chiaro.

Dimenticavo che adesso c'e' anche il PostaPay, una carta di credito ricaricabile, ma su ogni prelievo in area fuori euro ti fumano 5 euro ed il tetto massimo per singolo prelievo e' basso e costringe a piu' prelievi.

Conclusione finale, se non si hanno problemi a viaggiare con i soldi addosso e' meglio partire con i dollari, altrimenti meglio le diverse carte abilitate ai prelievi, economicamente piu' vantaggiose e soprattutto piu' sicure che venir qui con gli euro.

Adios.

 

 

 

 

giovedì 07/12/2006

Feliz cumpleaños Bartolomeo

 

Feliz cumpleaños a ti, feliz cumpleaños a ti, feliz cumpleaños a Bartolomeo, feliz cumpleaño a ti.

Oggi 6 dicembre mi tercero hijo Bao compie 5 anni e gli ho telefonato, e' stato contento ma aveva un robot in mano che lo distraeva, beato lui.

E dopo la bella notizia una brutta: non ce l'ho proprio fatta, ho cercato di resistere ma alla fine ho ceduto, ho mangiato una pizza contravvenendo a tutti i miei principi, sto proprio invecchiando, non sono piu' quello di una volta.

Oggi a pranzo, in preda ad un attacco, sono andato da Telepizza, nella calle che porta da San Francisco al Parque, e devo dire di essere rimasto piu' che soddisfatto. Se si vuole ti fanno delle pizze ridotte che sono piu' che sufficienti se uno non ha tanta fame, solo 20 cordobas, oppure hanno le pizze normali ma io consiglio il calzone, lo potete scegliere con tutti gli ingredienti che vi pare, e' veramente esagerato come quantita' e piu' che discreto come qualita', il tutto per 40 cordobas!

Pensate che quando mangio nei comedor del mercato, i posti in assoluto piu' economici, non spendo mai meno di 40/45 cordobas cerveza incluyda, al telepizza ho speso 55 cordobas cerveza compresa, ma non c'e' confronto con i comedores se guardiamo alla quantita' di cibo ingurgitato, non so neppure se stasera mangero'.

Oggi ho passato mezza mattinata in banca con Ines y Janin per far aggiungere sulla mia libreta de ahorro anche il nome di Ines, cosi', quando tornero' a casa, ci saranno due persone che possono ritirare dinero, se lasciavo solo Janin e dopo le pasava algo..., meglio cosi'.

Tra l'altro ho gia' lasciato sul conto i 465 dollari che serviranno a pagare le uniformi che saranno pronte a enero e che le faranno le ragazze della escuela de costura, prezzo uguale a quello del mercato ma tessuto migliore, e poi si da anche un riconoscimento a queste ragazze.

Prima di andare in banca ho fatto una piccola riunione con le mie 3 donne per definire la lista finale che e' rimasta praticamente uguale, ma si sono decisi tutta una serie di controlli che verrano fatti durante l'anno scolastico. Intanto domenica prossima ci troveremo con i bambini e genitori che appoggiamo e gli sara' detto che durante l'anno qualcuno andra' nelle scuole a verificare che i bambini stanno frequentando, poi gli sara' raccomandato di trattare bene le cose che gli vengono date, quindi gli zainetti dovrebbero durare piu' di un anno, e poi gli sara' anche detto che se un figlio non vuole piu' andare a scuola loro devono avvisare Janin o Ines, cosi' il materiale sara' dato ad altri bambini.

Poi Janin e Ines faranno anche una riunione dopo 2 o 3 mesi di scuola con i genitori per vedere la situazione, insomma credo che si stia organizzando una bella cosa che dovrebbe funzionare bene.

Oggi abbiamo anche steso una bozza del Comite' formato da me, Laura, Ines e Janin, con specificato quello che si fa e i soldi a disposizione come sono stati spesi. E a questo proposito ho deciso di lasciare a Janin e Ines 100 dollari a testa, che ovviamente verranno stornati dai fondi a disposizione, decisione di cui mi assumo ogni responsabilita' e anche aventuali critiche, loro non mi hanno mai chiesto nulla ma io credo che sia giusto darle un riconoscimento che non sia solo morale, come voleva fare in Cina il grande assassino Mao, ma che sia anche tangibile. E ritengo pure che sarebbe giusto anche darle poi qualcosa durante l'anno, tipo una ventina di euro al mese, e di questo ne avevo gia' parlato con i miei amici piu' stretti.

Sono donne che si stanno impegnando moltissimo, oltretutto non serve a nulla organizzare un progetto se poi sul posto nessuno te lo segue, e se uno lavora bisogna dargli qualcosa, soprattutto se non chiede nulla come fanno loro.

Pensate che tempo fa, durante le mie passeggiate, avevo conosciuto qui a Granada, una famiglia che vive nel barrio La Carillera, forse ve ne avevo parlato. Per andare la' si va giu' in fondo alla Calzada e poi si gira a sinistra prima del molo, si entra in una zona di baracche immerse in stormi di chajules, le zanzarine del lago.

Ecco, li' avevo conosciuto alcune famiglie con diversi bambini con le pancione tipiche da parassiti, e gli avevo detto alle mamme di passare da Ines al suo hospedaje, che le poteva aiutare.

Oggi Ines mi ha detto per l'ennesima volta che non ha ancora visto la mamma in questione e che prima che io vada via devo accompagnarla dove vivono questi bambini, cosi' sa dove stanno e gli dice che devono farsi l'esame per vedere che parassiti sono e che cura fare. Questa e' Ines, e io devo ancora darle i 100 dollari, quindi che dire? Ce ne fossero di donne cosi'.

Chiudo con un po' di tristezza, sapete che ci sono abbonato.

Oggi verso le 5 ero fermo al Tropicana a bermi una Toña, quando mi si e' avvicinato un ragazzino a cui avrei dato 10 o 11 anni, lui poi mi ha detto di averne 12, stracciato, sporco e senza scarpe, che mi voleva vendere degli animaletti che fa con delle foglie di palma, poi, visto che non compravo, mi ha chiesto soldi per mangiare. Mai darli, si comprano la pega, la colla.

Gli ho chiesto se va a scuola, ovviamente no, e dove vive, e lui mi ha raccontato che vive en la calle, la mama murio' e il padre e' a far non so che alla frontiera con l'honduras ma lui non ci va perche' ha paura che lo ammazzano, perche' li' odiano i nicas. 11 anni e fa questi discorsi!

Allora gli ho detto che se voleva poteva venire con me da Ines per vedere se poteva fare qualcosa per lui. Ci siamo avviati giu' per La Calzada passando davanti ai vari locali dove avranno pensato che ero uno straniero che stava cuccando. Purtroppo questi ragazzini sono proprio quelli piu' a rischio di violenze, i preferiti dai maiali gringos a due gambe, sono senza famiglia e vivono in strada, cosi' i gringhi li prendono per due soldi, gli fanno fare una doccia e poi li violentano, qui va cosi' e la polizia non fa nulla neanche in caso di denunce, fatte da chi poi?

Da Ines c'era anche Laura che ha fatto una predica tremenda al bimbo perche' dice che c'e' un centro per questi ragazzini sbandati e lui diceva che non lo prendono e Laura a dirgli che stava mentendo, il ragazzino era proprio tipo un tossico, bugiardo matricolato. Ines gli ha fatto preparare da una donna qualcosa da mangiare, un po' di riso e zuppa con pollo che il bimbo ha divorato, quindi si e' alzato ed e' andato via dicendo che a gennaio andra' al centro, spiritoso anche.

Purtroppo per questi non si puo' far nulla, sono loro i primi a non voler essere aiutati veramente, sono bambini perduti.

Hasta luego.

 

 

 

 

 

 

giovedì 07/12/2006

solo per scambisti

 

Cosa avete pensato porcelloni vedendo il titolo in oggetto, eh?

Rimarrete delusi perche' voglio molto brevemente tornare sull'argomento cambi, perche' temo di non essermi spiegato bene ieri, saro' estremamente sintetico.

Io non ho assolutamente detto che se venite qui con gli euro morirete di fame perche' nessuno ve li cambia, ho detto che in banca non te li cambiano, che e' un po' diverso.

Ho quindi detto che per strada o nei vari negozietti cambiano euro 7 giorni su sette, ma ad un tasso da ladri.

Il dollaro invece lo cambiano esattamente al cambio ufficiale internazionale e questa non mi sembra una cosa da sottovalutare.

Oggi a Granada, nei vari negozietti e dai coytotes, danno per 1 euro 21.5 cordobas, cioe' se voi cambiate 100 euro loro vi danno 2150 cordobas invece dei 2383 che risulterebbero dal cambio ufficiale ( e che otterreste senza problemi cambiando dollari), quindi vi fregano esattamente 233 cordobas cioe' 10 euro.

Per cui se voi vi fermate qui un certo periodo, e alla fine avete cambiato 1000 euro, ne avete devoluti in beneficienza ai coyotes ben 100 euro, 200.000 delle vecchie lire, a me sembrano tanti, ma se uno se lo puo' permettere...

Se siete invece venuti con i dollari, e alla fine del periodo ne avete cambiato 1000, non ci avete rimesso un centesimo, perche' vi danno quello previsto dai cambi ufficiali internazionali, spero di essere stato chiaro.

Quindi venite con i dollari! Vi risparmierete pure eventuali code in banca.

Ed attenzione alla valutazione dei costi sui prelievi automatici, e' un errore madornale confrontare l'addebito definitivo sul vostro conto corrente con il cambio che vi facevano per strada a Granada, mi spiego:

supponiamo che voi cambiate qui a Granada 50 euro nel vostro negozietto di fiducia, oggi vi darebbero 1075 cordobas (che corrisponde a 2150 cordobas per 100 euro).

Il giorno dopo andate a prelevare con il bancomat la stessa cifra, e la prelevate in cordobas per vedere come sara' l'addebito in Italia. Prelevate quindi 1075 cordobas e quando tornate in Italia vedete che la vostra banca vi ha addebitato 50.29 euro, solo 29 centesimio in piu', ma che onesta la mia banca!

Proprio un bel piffero, sia la vostra banca che il negozietto di fiducia a Granada vi ha ciulato il 10%, non si puo' infatti comparare un addebito del bancomat paragonandolo ad un cambio gia' truffaldino per le strade di Granada, e' profondamente sbagliato, e d'altronde i cambi valutari non li decidono i coyotes ma le borse internazionali, vi piaccia o meno.

Solo il dollarone vi salva, ascoltatemi, e se no amen.

Un beso

 

 

 

 

 

giovedì 07/12/2006

La repubblica delle banane

 

E finalmente eccoci arrivati, la tanto temuta puntata sulla situazione politica della Nicaragua e' davanti a voi, tremate!

Prima di tutto vi riporto qual'e' la sensazione del nicaraguense medio, persone che lavorano e che magari hanno una casa o qualche piccola proprieta', con un grado di cultura discreto:

"C'e' molta preoccupazione tra la gente perche' Daniel (come gia' detto qui tutti chiamano per nome il presidente Daniel Ortega, l'ex lider de la revolucion sandinista) ha vinto solo con il 38% dei voti, cioe' una minoranza, e questo e' successo perche' negli anni '80, quando governava il paese, fu un disastro, furono confiscate proprieta', si svaluto' la moneta, saccheggiarono le banche( pare che sia vero, se avevi i risparmi in una banca e questa veniva assaltata erano cavoli tuoi), privilegiarono gli amici con posti pubblici, con proprieta' piñateadas (quelle confiscate ai vecchi proprietari scappati dal Nicaragua dopo la revolucion), la gente doveva fare la fila per le razioni di cibo, fu tagliata la liberta' di espressione, erano proibiti gli scioperi, e poi arrivo' il servizio militare obbligatorio, dove morirono migliaia di giovani.

Cosi' adesso esiste il timore che quel passato ritorni, pero' molti dicono che Daniel e' cambiato, chiediamo a Dio che sia vero, perche' anche se e' vero che non stiamo bene e' pur vero che godiamo della libera espressione e di buoni scambi commerciali.

Se avesse vinto Montealegre (il candidato della destra liberista) forse il Nicaragua avrebbe avuto piu' opportunita' di sviluppo, anche se e' vero che avrebbe lavorato principalmente per gli interessi della borghesia.

Pero, bueno, los paises tienen lo que se merecen...."

Ecco un po' qual'e' il pensiero comune qui, di persone che nel periodo della Contra erano gia' adulte.

E adesso vi dico come la penso io.

Mi rendo conto che quelli furono anni durissimi per la popolazione, e questo infatti porto' alla sconfitta dei sandinisti alle elezioni del 1990, credo anche pero' che in quegli anni il governo rivoluzionario si trovo' a combattere contro un nemico terribile, gli Stati Uniti di Reagan, che finanziavano la guerra sucia, con la formazioni di squadroni paramilitari che agivano nelle zone di confine sterminando interi villaggi e compiendo crudelta' efferate. E i sandinisti rispondevano con la politica della terra bruciata, evacuando i villaggi di confine per non dare aiuto alla Contra.

Io credo che qualunque governo di un paese come questo, estremamente povero e che veniva da 40 anni di dittatura, anche il piu' onesto, si sarebbe trovato a malpartito dovendo destinare tutte le risorse alla guerra contro una Contra che invece non aveva problemi di finanziamenti, gli yankee non badavano a spese pur di rovesciare la seconda anomalia del cortile di casa dopo Cuba, e alla fine ci riuscirono.

Quindi difendo a oltranza le scelte del gobierno revolucionario di quel tempo, certo e' che dopo e' successo qualcosa che ha rovinato tutto, anche i sogni dei tanti internazionalisti venuti qui a cooperare con la rivoluzione.

Successe che arrivo' la corruzione, e che la gente si disaffeziono' al sandinismo, almeno a quello ufficiale, e il partito si divise in due, ora, oltre al vecchio Frente, il Frente sandinista di liberacion nacional, c'e' anche l'MRS, il movimento riformista sandinista, che alle ultime elezioni ha preso un 11%.

Io non credo che ci sia un reale pericolo di tornare alle confische ma qui molta gente e' sul chi va la', pronta a fare i bagagli per gli Stati Uniti, vi ho gia' raccontato di esempi concreti.

Quello che ha rovinato tutto e' stata la corruzione ai massimi livelli, una patologia che da queste parti sembra contagiare tutti i governi che si sono succeduti, nessuno escluso.

Se una persona arrivava alla presidenza gia' ricca ne usciva ricchissimna, se ci arrivava povera, come il lider sandinista, ne usciva milionaria, in dollari naturalmente.

Queste cose le faceva gia' Somoza, il dittatore, pensate che dopo il terremoto del 1972 che distrusse Managua, questo vampiro, oltre ad incamerare gli aiuti internazionali, arrivo' persino a vendere agli Stati Uniti il sangue che i nicas donavano per i loro fratelli feriti.

Ma il dramma e' che qui la gente e' convinta che lo stesso sia successo dopo la rivoluzione con gli aiuti internazionali che arrivavano a profusione. E per chi e' venuto qui per un ideale, come lo feci anch'io un po' in ritardo, per mere motivazioni anagrafiche, questa e' una cocente delusione.

Pensate che dopo il triunfo del 1979 vennero qui moltissimi cubani ad aiutare, ad alfabitezzare, e molti di questi dicevano agli internazionalisti stranieri che questi qui non erano veri rivoluzionari, si erano gia' accorti di cosa stava capitando.

Persone piu' istruite ed informate sui fatti, e con il cuore a sinistra, mi hanno detto che speravano vincesse Daniel, ma che la Alianza MRS prendesse molti più voti per deputato, in modo da bilanciare molto di più i rapporti di forza in Parlamento.

Secondo alcuni il fatto che il FSLN abbia aperto l'alleanza a una quantità estremamente eterogenea di persone può essere una forte limitante nella tenuta del gruppo parlamentare in parlamento, ma anche un cambiamento nella rigidita' politica di questa forza politica. La cosa non e' entusiasmante, ma è in linea con il pragmatismo della dirigenza del FSLN e soprattutto di Ortega, fin dai tempi delle tre correnti interne al FSLN negli anni 70.

Quindi ora si apre una vera scommessa perchè non sarà certo facile tenere insieme gli interessi di tutti questi settori e soprattutto, dare nei fatti un'immagine alla gente di un governo diverso dai precedenti.

Sul fatto poi dell'arricchimento personale dei lider sandinisti forse la verita' non e' esattamente quella della gente che dice che e' Ortega e' ricchissimo, ma neppure quella del mio padrone d'albergo che difende Daniel a spada tratta, e ne ha motivo...

La verita' e' che sicuramente Daniel non è più il rivoluzionario degli anni '70 e primi anni '80, anche se già la sua fazione del FSLN, durante la lotta di liberazione, era evidentemente molto più pragmatica delle altre tre, ed è stata quella che ha scelto la strategia vincente dell'alleanza con i settori dell'alta borghesia nicaraguense scontenti di Somoza.

Daniel ha sicuramente tanti soldi, fatti probabilmente durante il periodo della famosa piñata. Dire però che questo implichi automaticamente che il futuro governo sarà negativo o comunque, che Ortega sia un corrotto, forse e' esagerato. La cosa più complicata sarà invece quella di giostrarsi tra un discorso profondamente di sinistra, con tutte le promesse fatte in campagna elettorale, il discorso di affiancamento ai governi spiccatamente di sinistra come Cuba, Venezuela, Bolivia, e la necessita' di mantenere buone relazioni con l'impresa interna nicaraguense, gli organismi finanziari internazionali e gli stessi Stati Uniti.

Un gioco delle parti che certamente non sarà facile.

Quello che colpisce del cambiamento dei sandinisti e' comunque il radicale cambio di politiche su alcune cose, ad esempio una delle prime leggi approvate dal nuovo parlamento, con tutti i sandinisti che hanno votato a favore, e' quella che ha reso illegale l'aborto terapautico, e questa e' la prima cambiale che Ortega paga alla chiesa dopo la riconciliazione avvenuta negli ultimi anni.

Un'altra cosa che colpisce e' che il vicepresidente e' un tal

Jaime Carazo che era, pensate un po', uno dei comandanti piu' conosciuti della Contra, quello stesso Carazo a cui Ortega aveva confiscato la bellissima casa di Managua dove tuttora vive, ma ci pensate? E' incredibile, tu confischi la casa a uno, questo va a combattere per anni per abbattere il governo rivoluzionario facendosi finanziare dall'impero yankee, e adesso sono amici!

Ma non e' finita qua.

Il famoso Patto di cui vi ho gia' parlato e' tra il Frente e il PLC, il partito di quell'Aleman che fu presidente dal '96 al 2001, e che fu accusato di aver rubato talmente tanto che gli dettero 20 anni di prigione, una cosa pazzesca qui.

Bene, ora lui e' fuori, si 'e gia' candidato alla presidenza per il 2011, ve lo avevo gia' raccontato, e in parlamento sta andando avanti a passi spediti la legge di amnistia che annullera' tutti i sospesi con la legge di questo bel tipo, e tutto questo con l'avallo dei sandinisti.

Che dire ancora? Credo che basti questo, per cui saluto i rivoluzionari di tutto il mondo con un:

Hasta la Victoria, Siempre!

 

 

 

 

 

venerdì 08/12/2006

Pensieri...

 

Queridos y queridas,

innazitutto vi invito ad andare a vedere il sito di Michele, che trovate su www.viaggiareliberi.it

da li' poi trovate subito il collegamento al mio diario che da oggi ha cambiato veste grafica, veramente bello, grazie Michele.

Per il resto qui tutto prosegue bene, mi restano solo tre giorni da passare a Granada, infatti ho deciso, lunedi' salpo le ancore, il mio animo di ex viaggiatore ha preso il sopravvento, e visto che l'aereo ce l'ho giovedi' ho ben tre giorni e mezzo di avventura solitaria davanti a me.

Inizialmente pensavo di andare nella zona del Costarica vicina al Panama', quella meno frequentata e colma di storie che parlano di banane, uragani, sfruttamento da parte della United Fruit, el pulpo come la chiamano qui, ma questo comporterebe un giro un po' piu' lungo dato che questa zona si trova oltre Puntarenas, da dove invece dovrei deviare verso l'interno, direzione Valle Central e San Jose'.

Enrica, vera esperta di Costarica, mi ha consigliato alcune zone del Guanacaste che non conosco, e che sono indiscutibilmente piu' comode per me che vengo dalla Nicaragua, si vedra', potrei anche passare 4 giorni in autobus ed arrivare giusto giusto nella giornata di giovedi' all'aeroporto. Vi sapro' dire.

Vado via alcuni giorni prima perche' ormai il mio lavoro e' finito, domani mi consegnano le scarpe e poi mi rimane solo da organizzare l'incontro che faremo domenica con i bambini della lista nell'hospedaje di Ines, dove sara' spiegato come va avanti il progetto e cosa ci aspettiamo dai genitori. Ho anche gia' versato in banca i soldi per le uniformi, 465 Usd, sono veramnte alla fine.

Nei pochi giorni che mi rimangono dovro' raccontarvi diverse cose ed e' per questo che oggi vi ho gia' scritto, gli avvenimenti si accavallano e non volevo deludervi dopo avervi promesso la puntata sulla situazione politica, spero l'abbiate digerita.

Hoy por la mañana sono andato fino a Masaya a comprare alcune cose, li' c'e' il mercato piu' fornito del paese, e dista 20 minuti da Granada, appena sceso dal bus mi e' caduta la macchina fotografica, crash, ho sentito un rumore di vetri rotti, brivido...ma poi per fortuna si e' rotto solo il filtro UV skylight, scampata bella. Tornato a casa sono andato da Laura e ci siamo messi d'accordo per i prossimi giorni, ci sono molte cosette da sbrigare.

Ed ora alcuni pensieri sparsi, come mi vengono in mente.

Il primo riguarda la Cooperazione Italiana, con cui abbiamo avuto un fugace incontro il giorno della tortuga, a Pochomil.

Io e Cristina eravamo tranquilli nel nostro ranchito quando vediamo arrivare un macchinone fuori strada da cui scendono 6 ragazzi, e sulle portiere stava scritto: Cooperacion Italiana. Ma proprio nel nostro ranchito si dovevano mettere, dico io!

Poi Cristina incuriosita e' andata a parlare con uno di loro, per saper cosa fanno, stanno a Managua e cosa fanno esattamente Cristina non lo ha capito, erano un po' vaghi. Poi quando e' successo l'episodio della tartaruga i 6 cooperanti sono rimasti assolutamente indifferenti, ma erano in una giornata di descanso, non si puo' pretendere troppo.

Io conosco a Padova un tizio che lavora in ospedale e che ogni due o tre anni va via per 6 mesi o 1 anno con la cooperazione ufficiale del Ministero degli esteri, dove e' molto difficile entrare. Pensate che ancora con le vecchie lire i cooperanti venivano retribuiti con 6 milioni al mese, oggi non lo so cosa prendono ma trovo questa cosa scandalosa. Danno proprio l'impressione di fare i signori in questi paesi poveri, grandi macchinoni, grandi stipendi, e poi ci chiediamo dove vanno a finire i soldi che l'Italia destina alla cooperazione (pochi per la verita' se rapportati a quelli di altri paesi europei).

La risposta e' ovvia, vanno nelle tasche dei cooperanti, secondo me c'e' qualcosa che non va. Pensate a cosa si potrebbe fare solo con i soldi che ogni mese prendono i 6 ragazzi che abbiamo visto al mare. Supponiamo che prendano ancora 6 milioni, circa 3000 euro al mese, che per 6 fa 18000 euro. Noi con i 2300 euro che avevo a disposizione mandiamo a scuola 112 bambini, cosa dite voi?

Il secondo pensiero riguarda una strana parola che sentivo spesso dire, i vagos, e che non riuscivo a capire. Quando siamo andati a mangiare fuori sabato scorso Janin e' arrivata in taxi perche' era gia' buio e avevano tagliato la luce, allora ci ha detto che con il buio aveva paura a camminare da casa sua fin da noi per i vagos, ma che sono sti vagos? Ma sono i vagabundos naturalmente, mistero svelato.

Altro pensiero.

Domenica sera scorsa, l'ultimo giorno che Cristina era qui, tornando dalla cena siamo passati al solito angolo del Parque dove lavora Flor de Maria, la mamma di due bambini della lista che sta li' a vendere arance sbucciate.

Quasi tutte le sere portavamo qualcosa ai due bambini che stavano li', e lei sempre ci voleva regalare delle arance. Quella sera ha regalato a Cristina una foto della promozione del figlio piu' piccolo, e qui una foto non e' come da noi, o meglio, e' come da noi ai tempi dei nostri nonni, quando in casa si avevano solo le foto degli avvenimenti piu' importanti di una vita. Cristina era commossa e piu' tardi e' ritornata a darle dei soldi, chissa' che riesca a farsi una copia, deve andare dal fotografo a vedere se ha tenuto il negativo.

Questa sera sono andato a mangiare con Laura, cosi' continuo a ordinarmi il litrozzo di birra che da solo non potrei, mi farebbe voglia pero'...prima o poi me lo faccio.

Passando al Parque abbiamo preso i due bambini di Flor che sono venuti a mangiare con noi, il piu' grande ha 8 anni e si chiama Juan Ramon, l'altro di 6 anni Rafael. Sono dei bravi bambini, educati e simpatici. Il piu' grande ci raccontava che sua madre non mangia mai niente, ne di giorno ne di sera. Loro invece mangiano alla mattina, a mediodia e poi alle tre del pomeriggio, quindi partono con la mamma per venire a Granada a piedi e stare all'angolo del Parque fino alle 11 di sera o anche piu' tardi, dipende da come va la festa della Virgen, quindi ripartono a piedi, la mamma ha tutta la roba che vende sopra la testa, e tornano a casa che dista circa un'ora di cammino da qua e vanno a letto senza mangiare, dalle tre del pomeriggio.

La loro mamma e' brava, si vede che tiene a loro, li manda a scuola e li tiene in ordine ma la loro vita e' dura, molto dura. Forza Flor, forza bambini.

Ora me ne vo, vado verso il Parque e imbocco La Calzada, dove sempre incontro una brezza fresca che sale dal lago, una brezza che mi accarezza il viso, e' bella Granada la sera, e' magica, uno scrigno pieno di tesori, e di tanta tristezza.

Hasta luego.

 

 

 

 

 

Quinta lettera per la Zanibon

¡Hola' muchachos!

Sono ancora con i vostri amici della Nicaragua e le cose vanno molto bene.

La settimana scorsa vi avevo raccontato di quello che avevo comprato in cartoleria, una montagna di cuadernos, lapiceros, etc., ora vi voglio raccontare invece delle scarpe e delle uniformi.

Qui i bambini vanno a scuola con l'uniforme, camisa blanca y pantalones azules i maschi, camiseta blanca y falda (sottana) le bambine, e poi scarpe nere per tutti.

Allora ho trovato taller de zapateria (un laboratorio di calzoleria) dove mi hanno fatto 100 paia di scarpe in tre giorni, tutte fatte a mano, ritagliando il cuoio con delle forme diverse a seconda della misura!

Poi ho ordinato 112 uniformes in una scuola di cucito, le prepareranno per gennaio, quando qui iniziera' il nuovo anno scolastico.

Bene, ora vi saluto, domenica vedro' per l'ultima volta la gran parte dei vostri amici, faremo un incontro nell'albergo della mia amica Ines.

Hasta luego.

Valerio

 

 

 

 

 

sabato 09/12/2006

Purisima ilumina Nicaragua

 

Ero indeciso se intitolare questa puntata "La repubblica delle banane 2", ma poi ho preferito mettere quello sulla Purisima, e' ugualmente esplicativo di una certa atmosfera...

Oggi e' l'8 di dicembre e sulla prima pagina del piu' grande quotidiano nazionale campeggiava questo titolo a caratteri cubitali: "Purisima ilumina Nicaragua", e subito di seguito, ancora a grossi caratteri, si riportava che "segun el

obispo de Managua (il primate del paese) la Purisima es la estrella que guia e ilumina", insomma la stella che guida e illumina.

Tralascio i commenti da anticlericale qual sono.

Interessante invece notare quella "e" messa tra guia e ilumina, in spagnolo si sarebbe dovuto scrivere "y", ma Don Roger, il marito di Ines, mi ha spiegato che sarebbe risultata una cacofonia, una frase que suona male, e quindi hanno messo la "e", interessante, no?

Oggi con Laura siamo andati a pranzo da Karla, abbiamo mangiato un ottimo Guapote a la plancha, un pescado del lago, riso e platano, e un ottima birra che avevo portato io.

Ricordo per chi non lo sapesse che Laura e' italiana, di Parma, ma ha vissuto in questo paese una decina d'anni tra il 1985 e il '95, e da quella volta torna qui circa tre mesi all'anno. Lo specifico perche' nominandola sempre magari qualcuno pensa che sia una signora nica. Janin y Ines sono invece nicas, cosi' come Karla'song.

A tavola si sono fatti tanti discorsi e immancabilmente si e' cascati sulla politica, su Ortega, sui soldi, sui governi, sulla rivoluzione, e si scoprono sempre cose interessanti, ve ne dico alcune.

Tanto per iniziare questa storia che Daniel si e' arricchito con la rivoluzione e' vera o no? Ma si naturalmente, e vale soprattutto per il fratello Humberto, e come hanno fatto? Ora ve lo dico, sappiate comunque che prove non ce ne sono, ma vox populi vox dei...

Dopo la rivoluzione Humberto fu messo a capo dell'esercito, e dovete sapere che il banco BDF (l'unico che cambia euro) e' dell'esercito, e cosi' l'Humberto divento' uno dei maggiori azionisti, ma senza comprare le azioni naturalmente! E quando i sandinisti persero le elezioni contro la Violeta, nel 1990, lui vendette la sua quota ricavandone una cifra enorme.

Nel frattempo aveva anche studiato tutta una strategia sulle cosiddette "zonas francas", parti di territorio nica date in affitto ad interessi stranieri per impiantare fabbriche ed altre cose in queste zone che a tutti gli effetti non fanno piu' parte del paese, una sorta di extra territorialita' a termine.

Sono zone non soggette ad imposte, totalmente controllate dalle multinazionali straniere, con contratti di lavoro non sottoposti ad alcun tipo di controllo da parte dello stato ospitante (anche se ci fossero!), e via cosi'.

Bene, pare che gli interessi stranieri, che erano prevalentemente giapponesi e americani, seppero ricompensare adeguatamente Humberto, non lo stato Nicaraguense, ma proprio lui direttamente!

E tutti questi soldi piovuti sulla famiglia Ortega sono stati poi investiti sobretodo in Costarica, altro paese con tantissime zone franche, una delle piu' grandi e ricche e' quella di proprieta' di un'italiana, Doña Donatella, ma chi sara' mai? Ve lo dico io, e' la moglie del nostro politico Lamberto Dini.

E poi volete sapere quale fu uno dei piu' grossi scandali in cui fu coinvolto Daniel? Successe nel 2001 ed e' doveroso dire che capito' in piena campagna elettorale, che poi perse.

Insomma salto' fuori che aveva abusato della hijastra, la figliastra che viveva in casa con lui. Questa ragazza e' figlia di primo letto della moglie di Daniel, Rosario Murillo, proprio al maschile.

Va beh, direte voi, a parte il tradimento della moglie non era mica sua figlia in fin dei conti.

Giusto, solo che all'epoca dei fatti aveva 12 anni, e di questa storia ne arrivo' notizia anche da noi, non ricordo purtroppo come copri' la notizia La Repubblica che e' sicuramente un giornale di sinistra ma e' incredibilmente filoamericana nel coprire le notizie dell'America Latina, ridicolizzando i nuovi presidenti progressisti, mettendoli in cattiva luce, o trattandoli come macchiette di passaggio.

Comunque qui i giornali ne parlarono moltissimo e Daniel non smenti' mai, pare che la figliastra fosse innamorata di lui e ad un certo punto, quando Daniel scelse di restare con la moglie Rosario, la ragazza fu manipolata e ci fu lo scandalo sotto le elezioni.

Pensate che l'anno scorso Daniel venne a Granada a fare propaganda, ed ando' a visitare una delle case costruite dall'alcaldia dove viveva una vecchietta. Dopo i discorsi di rito la vecchietta diede la mano a tutti i personaggi presenti, il sindaco, la vicesindaco etc., ma quando arrivo' da Daniel si rifiuto' e gli disse che lei non dava la mano a un violador, un violentatore.

Daniel rimase imperturbabile, ha fama di avere una cara de piedra, un viso di pietra.

E ora cambiamo argomento.

Dopo pranzo avevo appuntamento con lo zapatero che alle 4 in punto e' arrivato da Ines con le scarpe, veloce revisione della merce e saldato i conti, tot. 10445 cordobas, e vi assicuro che guardare 100 paia di scarpe ammucchiate nella stanza che abbiamo adibito a magazzino fa una certa impressione, sono proprio tante.

Laura guardandole ha detto: questi sono degli angeli... Lo so che chi si loda s'imbroda, ma ogni tanto cedo.

Questa sera attraversando il Parque ho incrociato la Purisima, la Virgen che tornava in cattedrale per l'ultima volta, e ne sono felice.

Mi dispiace un po' per i granadini ma questa festa sta durando da un po' troppo tempo per i miei gusti, dal lontano 28 novembre, e da quel giorno non si dorme piu' tranquilli, e' un susseguirsi di botti, musica e urla, per fortuna e' finita.

Sulla strada che ho percorso fin qua ho oltrepassato almeno 10 morti, beh, non erano proprio defunti, erano soltanto ubriachi marci, distesi a terra che parevano morti, con le braccia penzoloni.

Pensate che ieri era el dia de la griteria, il giorno delle grida, ed in tutte le citta', ma soprattutto a Leon e Masaya, hanno montato un certo numero di altari in diversi luoghi, cosi' la gente si poteva radunare e gridare dalle sei di sera a mezzanotte, e hanno gridato, gridato, gridato, cosa poi?

Se invece di gridare e sparare petardi facessero qualcosa di piu' utile forse sarebbe meglio, potrebbero iniziare a pulire la citta' che e' un cesso.

Ma anche da noi e' cosi', no?

Piu' una zona d'Italia e' povera e piena di problemi d'ogni tipo piu' la gente si attacca a tutte queste madonne e spara petardi a piu' non posso, ogni momento e' buono per gettare soldi in modo idiota, soprattutto quando tutto va a ramengo. Non so quanto abbiano speso qui a Granada in fuochi e petardi (e i soldi li tira fuori la gente con le offerte), ma vi assicuro che dev'essere una cifra enorme, perche' sparano in continuazione, giorno e notte, ma fin dalla notte dei tempi la religione e' l'oppio dei popoli, e si sa che con l'oppio passa tutto, la fame, la fatica, e soprattutto la consapevolezza di vivere in condizioni di vita inaccettabili.

Pues, larga vida a la Purisima!

Un soldado de America.

 

 

 

 

 

 

 

sabato 09/12/2006

El gasto de la vida

 

Innanzitutto grande Juve!

L'unico club veramente penalizzato nell'ultimo scandalo del calcio italiano vola in testa alla classifica, mi sembra una bella storia, anche perche' molti dei suoi campioni piu' famosi sono rimasti, e i soldi li avrebbero presi anche cambiando squadra, come hanno fatto in molti, ad iniziare dal neo pallone d'oro, quindi, forza Juve, risorgerai dalla cenere dove sei meritatamente finita.

Ed ora passiamo all'argomento di oggi, perche' spesso una delle domande che arrovellano gli stranieri che vengono in questi paese e': ma quanto costa in realta' vivere qui?

Poco sicuramente, si pensa di solito, anche perche' si vedono persone talmente povere in giro, che se ce la fanno loro vuol dire che costa tutto molto poco.

Bene, iniziamo con un po' di dati.

Ma prima di tutto diamo nuovamente un valore alla moneta che si usa quaggiu', il cordoba o il dollaro indifferentemente.

Con gli attuali cambi internazionali:

1 cordoba = 81 lire, preferisco dirlo in lire, da piu' l'idea.

1 dollaro vale 18 cordobas, quindi 100 dollari sono 1.800 cordoba, che tramutati in euro corrispondono esattamente a 76 euro ( 1 euro = 23.83 cordobas).

E quali sono gli stipendi medi quaggiu'? Eccone alcuni significativi, tutti mensili, precisi in cordobas e un po' approssimati nel cambio in dollari perche' lo faccio a mente mentre scrivo:

Poliziotto, 1.500 cordobas = 80 dollari = 60 euro.

Poliziotto uscito dall'accademia, 3.500 cordobas = 200 dollari.

Maestro elementare, 1.300 cordobas = 70 dollari.

Medico, 3.600 cordobas = 200 dollari, ma qui il dato non e' preciso perche' i medici fanno scioperi a ripetizione da oltre un anno per l'aumento dei salari e probabilmente ora guadagnano di piu'. La cosa interessante e' che quando fanno sciopero lo fanno sul serio, non ci sono neppure i servizi di emergenza e la gente muore per le strade. Chiaro che se uno ha i soldi e gli viene che so, un'occlusione intestinale, un medico per farsi operare lo trova, basta pagarlo...

Muratore, 2.200 cordobas = 120 dollari.

Autista di bus, 3.000 cordobas = 170 dollari.

E la gente povera quanto guadagna? Quelli che fanno i lavori piu' umili, tipo la Ruth che va a lavare la roba per le case.

Per queste persone vale la regola del dollaro al giorno, quando va bene. Questo vale per tutti quelli che fanno i lavori non stipendiati con un fisso, tipo i contadini che lavorano con il machete, i macheteros, o le donne che fanno la limpieza per le case e cosi' via, tutti arrivano con fatica a 10 o 20 cordobas al giorno, piu' o meno 1 dollaro.

Termine di paragone potrebbe essere quello che guadagnano in Italia le donne che vanno per le case a far le pulizie e cose simili, quasi tutte dell'est, che guadagnano 8 dollari l'ora (6 euro), qui prenderebbero 1 dollaro al giorno, e qui il giorno lavorativo non e' di 8 ore, es un poquito mas largo.

Ed ora un altro po' di dati:

Mesera, cioe' la cameriera addetta ai tavoli in un ristorante, 800 cordobas = 40 dollari, e lo si vede chiaramente dal numero impressionante di camerieri che ci sono in certi posti, anche quando c'e' un solo cliente, come capita a me di frequente.

Impiegato di banca, tra i 200 e i 300 dollari al mese.

Ed infine gli stipendi dei politici, dati ufficiali.

Deputato, 5.000 dollari al mese,

Presidente, 20.000 dollari al mese.

Tutti questi hanno poi tutta una serie di benefits, macchina di lusso, trasporti gratis, e tante altre cose.

Insomma un deputato guadagna circa 100 volte quello che guadagna un cameriere, un maestro elementare, come se in Italia, dove i maestri prendono uno stipendio normale, un deputato prendesse 100 volte tanto, cioe' 100.000-120.000 euro, bei soldi, no?

E dopo gli stipendi vediamo quanto costa vivere qui.

Iniziamo con le persone povere, tipo la Ruth del barrio Solidaridad, che va a lavare la roba per le case, e dei giorni guadagna 10 cordobas, altri 20 cordobas. Lei vive da sola con 4 figli nella baracca immersa in nubi chayules, le zanzarine del lago. Lei per vivere non arriva probabilmente a spendere 30 dollari al mese, quindi e' proprio economico vivere qui, non vi pare?

Unico particolare, lei e i bambini si vestono di stracci, non ha il gas, non ha la corrente, vive in una baracca abusiva, un tugurio dove io non ci mettrei nemmeno un cane, ed infine sapete cosa mangiano in famiglia? Jugo de pinol, cioe' una bevanda che si ottiene mettendo nell'acqua (non purificada) la polvere di pinol, una specie di farina che si ottiene macinando il mais ed e' la cosa piu' economica che si trova la mercato. Quindi piu' che mangiare lei e i suoi bambini bevono.

Vivendo in questo modo credo che anche in Italia si potrebbe stare dentro ai 50 euro al mese in 5 persone, garantito.

E adesso parliamo delle famiglie normali, quelle con due genitori e due figli, e qui sono pochi che hanno solo 2 figli.

La casa puo' costare 150 dollari al mese d'affitto, tenete presente che qui non ci sono gli appartamenti.

Con 150 dollari si trova una casetta, se uno vuole la casa con il patio, come a tutti piacerebbe qui, anche piccolina e malridotta come lo sono la maggior parte, allora il costo sale ad almeno 200 o 250 dollari al mese, e senza avvicinarsi troppo alle zone centrali tipo Calzada dove aumenta ancora.

E ora vediamo quanto costa fare la spesa per mangiare, sempre per l'improbabile famiglia di cui parlavo, che magari cerca di differenziare un po' l'alimentazione, comprando anche carne di vario tipo e prevedendo di mangiare tre volte al giorno, bene, il costo si aggira sui 3.000 cordobas, cioe' 170 dollari al mese.

E infine vediamo le utenze.

L'acqua costa pochissimo, non consideriamola neppure.

Il gas non arriva in casa, si devono prendere le bombole, una bombola dura a fatica un mese e costa 180 cordobas, 10 dollari.

Ed ora il punto dolente, la luz.

Fino a 4 anni fa costava molto meno, poi lo stato privatizzo' ed ora qui c'e' La Fenosa, che e' spagnola.

Allora funziona cosi': l'ncaricato passa e chiede che elettrodomestici si hanno ed in base a quelli fa un forfait, poi ti mettono un contatore e tu devi controllare se corrisponde a quello che ti addebitano, se no devi chiamarli, e pare che ci siano molte controversie con questi contatori.

Ma quant'e' piu' o meno il forfait?

Janin a casa sua ha una sola cosa che consuma molto, il ferro da stiro, che usa una volta alla settimana, poi ha la televisione, uno stereo e un po' di lampadine, forfait mensile 200 cordobas = 11 dollari, poco no?

Tempo fa aveva il frigorifero e il forfait saliva a 800 cordobas = 50 dollari al mese, poi l'ha dato via perche' non ce la faceva, vi sembra ancora poco?

E vi assicuro che Janin non e' povera povera, la sua famiglia si barcamena ma sono persone dignitose.

Qui poca gente ha in casa il frigorifero, la lavatrice, l'aria condizionata o boiler elettrici, per non parlare di forni elettrici e quant'altro, robe normalissime da noi dove paghiamo all'Enel tra i 50 e gli 80 euro ogni due mesi.

Janin lava tutto a mano, tutto, le lenzuola etc., e la cosa incredibile e' vivere in un paese cosi' caldo senza frigorifero, altrimenti solo per quello si arriva a pagare 100 dollari a bimestre = 76 euro, proprio come da noi.

E come si fa? Semplice, si compra giorno per giorno e nulla che vada a male in fretta, pensate che palle.

Quindi quanto costa vivere qui?

Se sei un nica e vuoi vivere in condizioni dignitose, direi che costa moltissimo, cifre irragiungibili per la gran parte della popolazione, e lo si vede chiaramente, basta guardarsi in giro o entrare nelle case, ma non in quelle del centro, si deve andare nei barrios periferici.

E se sei uno straniero di passaggio quanto costa?

Sicuramente molto poco per i nostri standard.

Vi dico le mie spese dopo 24 giorni, escludo qualche piccolo acquisto che ho fatto, quindi vi parlo solo di spese per mangiare, dormire e andare in giro. E' vero che io non ho girato molto, ma e' anche vero che stando fermi in una citta' si spende di piu' per il mangiare perche' viaggiando capita spesso di saltare qualche pasto, quindi piu' o meno ci siamo.

Per dormire ho speso di meno quando ero con Cristina e adesso che sono solo un po' di piu', ho mangiato molto, persino nel ristorante dove va il Presidente, ho bevuto molto, me gusta la cerveza..., insomma non mi sono fatto mancare nulla, ecco le mie spese:

Volo aereo 750 euro sul Costarica (con la British si puo' spendere 700, ma hai una notte a Londra o negli Stati Uniti), molto piu' economico che arrivare a Managua, e dal Costarica a Granada si spendono 10 dollari di bus.

In 24 giorni di permanenza qui ho speso 518 USD, cioe' 392 euro, cioe' 16 euro al giorno o 21 USD che dir si voglia.

E queste sono le spese di uno che dorme in un albergo decente e mangia al ristorante.

E per finire alcuni dati di interesse comune.

1 cordoba = 81 lire.

Coca piccola, 3,50 cordobas.

Coca da 354 ml., 6 cordobas.

Cerveza da 33 cl. in giro nei baretti, 12 cordobas.

Cerveza al ristorante, 15 cordobas.

Sempre stessa cerveza al supermercado, 13 cordobas.

Cerveza da litro, dai 25 ai 30 cordobas.

Bottiglia di acqua grande, 10 cordobas.

Sigarette Belmont, 15 cordobas.

Fiammiferi, 1 cordoba.

Trasporti urbani, 3 cordobas.

Taxi a Granada, 8-10 cordobas.

Taxi a Managua, 25 cordobas.

Bus extraurbano, circa 15 cordobas all'ora.

Colazione, da 10 a 35 cordobas, a seconda.

Pranzo, 40 cordobas.

Cena, 70 cordobas.

Pernotto, tra i 6 e gli 8 dollari.

Bene, e' tutto, ora potete venire in Nicaragua.

Adios.

 

 

 

 

 

 

 

domenica 10/12/2006

y la luz va...

 

Granada, ore 18.00.

Sono da Laura che mi sta raccontando del suo giro a Tepalon di oggi quando iniza a piovere, prima piano, poi sempre piu' forte, si alza il vento e la pioggia ora e' torrenziale, e improvvisamente la luz va.

Granada e' immersa nella noche obscura, il buio e' assoluto, Laura mi chiama e mi chiede dove sono, le folate di vento muovono le tende, e' una notte da tregenda. Ed appena la luz va qualcuno inizia a sparare razzi e petardi, stava aspettando il momento buono.

Poi iniziano ad accendersi alcune candele qua e la', e dopo un po' entrano in azione i primi generatori, qualche rara luce rischiara la notte granadina lungo La Calzada, e' tutto molto molto suggestivo.

Quando me ne vado Laura e Ines mi raccomandano di stare attento, nella notte oscura i vagos possono aspettarmi ad ogni angolo...

Ha, ha, ha, avete avuto paura? State tranquilli, sono all'internet, dotato di un buon generatore e non mi e' successo nulla, ora aspetto che torni la luce e poi vado a mangiare, queste interruzioni durano di solito minimo un'ora e massimo 4 ore.

Oggi e' stata una giornata di giretti vari, iniziano i preparativi per la partenza e mi sono accorto che non mi sta la roba nello zaino, come ogni anno mi dovro' comprare una fantastica borsa supplementare di plastica di Winny Pooh al mercato, e si che in questo momento della mia roba mi sono rimaste le braghe che ho addosso, tre magliette, una camicia, 4 mutande e 4 calzini, mah!

Oggi ho comprato anche tre cd di musica popolare nica, uno dei fratelli Godoy e uno di artisti vari con canzoni tipo Nicaragua Nicaraguita, Que linda Nicaragua e altre canzoni, molto belle.

Poi volevo parlarvi di uno strano incontro avvenuto nel Parque verso mezzogiorno, mentre camminavo vedo un gruppetto di ragazze giapponesi, le guardo bene e mi pare di conoscerne due, ma si, sono le due ragazze che l'anno scorso insegnavano manualita' alla Casa de la Niñez, allora vado da loro che non capiscono chi sono, glielo spiego e alla fine si ricordano. Sono proprio un grande fisionomista, ho ricordato due visi orientali che sembrano tutti uguali dopo un anno, stasera ci bevo sopra una birra!

Le due Japan sono qui ormai da un anno e mezzo e si fermano fino a marzo, non ho ben compreso che fanno perche' parlano uno spagnolo terribile, ma mi sembra di aver capito che adesso lavorano per il Ministerio de la salud, boh.

Poi sono andato a comprare la roba per la riunione finale di domani pomeriggio con le famiglie della lista, acquistati 150 bicchieri desechables, 30 litri di bibite varie, no coca cola se no Laura me mata, e 150 pacchettini di biscotti farciti vaniglia e cioccolato, spesa totale 406 cordobas, 23 USD o 18 euro che dir si voglia per dare un rinfresco alle 150 persone previste, niente male.

Ho mangiato quindi al comedor di Martha un gustosissimo pollo alla plancha con aglio, squisito, e Martha mi ha detto che domani mi dara' dei biglietti di auguri per Natale, uno per Cristina, uno per Enrica e uno per la mia famiglia, e' proprio gentile. Quindi Enrica se vuoi che te lo spedisca mi devi far avere il tuo indirizzo.

Oggi ho anche saputo che la chiesa di Granada sta facendo delle cose interessanti, e lo testimonio in risposta a qualche critica giuntami dall'Italia riguardo il mio fervore anticlericale. Io cerco di essere obiettivo, se la chiesa fa delle cose buone lo dico, senza problemi.

Pare comunque che il vescovo di Granada, che e' qui da tre anni, sia una brava persona e sta facendo costruire delle case alla povera gente in alcune zone della citta', le case praticamente vengono donate e nulla o quasi viene chiesto ai beneficiari.

Ben diverso l'atteggiamento dell'alcaldia, il municipio, che e' sandinista, e quindi dovrei difenderlo visto che e' di sinistra. Allora dovete sapere che anche l'alcaldia sta conducendo da diverso tempo un programma per costruire le case alla povera gente, grazie ad una fondazione spagnola, la Fundacion Paz y Solidaridad Cantabria.

Il problema e' che, a parte i clientelismi e i favoritismi che avvengono, per costruire queste case il beneficiario deve comprarsi tutti i materiali a parte i mattoni per far le pareti, poi deve dar da mangiare ai due muratori per tutto il periodo dei lavori, quindi deve pagare i due aiutanti dei muratori ed infine pagare per due anni 280 cordobas mensuali di affitto, carita' pelosa un pochino, e c'e' chi si domanda dove finiscono i soldi degli spagnoli, ¿quien sabe?

Ultimo appunto su uno strano fenomeno che sta avvenendo qui.

In America Latina gli inglesismi linguistici sono rarissimi, da noi diciamo computer, week end, compact disc, e adesso perfino open space, e si potrebbe continuare all'infinito con tutte ste cazzate inglesi.

Qui invece c'e' una parola spagnola per qualsiasi cosa possiate immaginare, ecco alcuni esempi: computadora per il PC, hamburguesa per il panino tipo Mc Donald, fin de semana per dire sabato e domenica, chiamano persino i watts della corrente megaviatos, bello no?

Ma l'altro giorno al mercato, mentre aspettavamo il bus per il Pantanal che e' arrivato pieno, ho sentito una signora esclamare: esta' full, orrore. E Janin mi ha confermato che ormai questa parola si usa molto. Della serie l'impero colpisce ancora.

Hasta luego compañeros.

 

 

 

 

 

lunedì 11/12/2006 3.01

Granada addio

 

Gli addi sono sempre un po' tristi ed oggi sono iniziati presto.

Subito questa mattina ho salutato le mie amate Adidas, compagne di tante avventure e di una ristrutturazione edilizia, le stesse scarpe che l'anno scorso qui a Granada avevo gia' riparato con la pega, con tutti i guai che ne erano derivati. Adios amigas.

Poi sono passato per il mercato a comprare la borsa per integrare lo zaino e ho incrociato i soliti ragazzini perduti che giravano tra i banchi, con l'immancabile vasetto di colla in mano, que le vaya bien muchachos!

Quindi sono andato a mangiare per l'ultima volta da Martha che e' stata gentilissima e mi ha dato tre biglietti per la Navidad, uno per la mia famiglia, uno per Cristina e uno per Enrica, e qui quasi si e' commossa. E' veramente una bella persona e ringraziero' sempre Enrica per avermela fatta conoscere.

Poi alle due c'era la riunione da Ines, sono venute un sacco di persone, Janin e Ines hanno spiegato come continuera' il progetto, le verifiche che faranno e cosi' via, e' stato bello vedere la gran parte dei bambini della lista per un un'ultima volta.

C'era anche Flor de Maria con i piccoli e mi ha regalato due foto tessera dei bambini e un po' di arance e banane per il viaggio di domani, adios Flor.

Dopo la riunione Ines ha voluto che l'accompagnassi al lago a vedere dove stanno quei bambini di cui le avevo parlato, quelli con le pance da parassiti, e sono venute anche Laura e Janin.

Arrivati al barrio La Carilera ci siamo inoltrati tra le baracche, in mezzo a distese di spazzatura che nessuno raccoglie, arrivati sula riva del lago abbiamo trovato la casa e Laura e' partita con una predica da levar la pelle a quella mamma, 28 anni e 5 figli, perche' non era passata al Centro de salud a farsi deparassitare dopo che io glielo avevo detto, poi Ines le ha dato il suo indirizzo e le ha detto che domani la aspetta e che se non la vede la va a cercare. E' un angelo Ines.

Questi poveretti vivrebbero anche in un bel posto, proprio in riva al lago, ma l'acqua e' sporchissima e poi c'e' tutta quella spazzatura, proprio un posto da epidemie.

Poi li' vicino ci siamo fermati a parlare con un altra mamma, sempre stessi problemi e bambini con le pance, questa aveva 30 anni e 7 figli, e Laura giu' con un'altra predica, sul perche' non si e' fatta tagliare le tube (qui lo fanno gratis se hai gia' avuto un maschio...), e perche' ha fatto tutti questi bambini se poi non ha da dargli da mangiare.

La cosa che impressiona di queste persone e' l'atteggiamento passivo che hanno, mentre Laura diceva queste cose le due donne sorridevano con i loro denti di ferro, (qui tantissima gente perde gli incisivi ma pochi si possono permettere la porcellana), un sorriso metallico triste e patetico.

Per queste persone purtroppo la vita e' cosi', ed accettano supinamente di vivere in condizioni indecenti, e quando la gente e' cosi' e' difficile aiutarli, molto difficile.

Siamo quindi tornati all'hospedaje di Ines e sono arrivati anche i saluti con Laura, Janin e Ines, mi mancheranno.

Bene, ora devo solo salutare Granada, che passata la festa della Virgen e' tornata alla sua normalita', praticamente deserta gia' alle nove di sera, e questa e' una cosa che avevo notato anche gli altri anni che ero stato qui e che non mi spiego, ben diversa da Leon dove invece c'e' un sacco di gente in giro fino a tardi, il Parque central e' pieno di famiglie e di giovani.

Ieri sera ho attraversato il Parque di Granada alle 9 precise, deserto assoluto, ho visto solo un po' di stranieri fuori dai locali lungo La Calzada, e' un'atmosfera strana se confrontata con la confusione che regnava fino a tre giorni fa.

Ed ora brevissimamente i conti finali del progetto.

I soldi a disposizione erano 2.313 euro della Zanibon piu' altri 200 euro donati da miei parenti, quindi i 200 dollari che mi ha lasciato Cristina, quindi circa 3.500 dollari.

In totale, tra scarpe, uniformi, materiale di cartoleria, zainetti e spese varie sono arrivato a spendere un totale di 2.724 dolari. L'esatta cifra finale la potro' pero' quantificare solo una volta tornato a casa, quando vedro' l'esatto addebito che mi fara' la banca per i prelievi con la carta di credito.

La rimanenza, che credo sara' intorno ai 700 dollari, la inviero' con un bonifico a Janin e sara' utilizzata per proseguire con il progetto. Questa rimanenza c'e stata perche' e' sempre difficile quantificare i costi a priori e quando si era formata la lista iniziale, visto il numero dei bambini a cui si era arrivati, 113, avevo addirittura paura di non starci dentro. Abbiamo quindi un margine operativo che ci permette di avere gia' una base per l'anno prossimo.

Ed infine alcune considerazioni personali sulle cose che vi ho raccontato fino ad oggi, spesso tristi.

Laura e' 20 anni che aiuta questa gente, e ha vissuto qui per 10 anni di seguito.

Ines poi e' un angelo che tutti conoscono, e Janin sono anni che lavora con i progetti di cooperazione.

Bene, tramite queste persone sono entrato nel mondo nica attraverso una porta spalancata, ho raccolto confidenze e storie che difficilmente un turista di passaggio, anche quelli che amano definirsi viaggiatori, potrebbe conoscere, nemmeno se si fermasse a vivere qui per mesi.

Grazie a queste persone sono stato catapultato di prepotenza in questo mondo, e le storie tristi sono tante.

Certo e' vero che qui ci sono anche tante persone allegre, e lo si vede soprattutto se si passano le giornate girando per i luoghi piu' belli della citta' o per i mercati, pieni di colori, di odori, di musica e di gente che grida.

Ma se alla fine della giornata uno vi chiedesse: cosa ti e' rimasto impresso oggi a Granada?

E uno pensa al ragazzo allegro ed esuberante con il quale ha parlato al mercato, e poi pensa al ragazzino di 10 anni che vive per strada, solo, con il suo barattolo di colla, che dice di aver paura che lo ammazzino.

Ecco, a voi cosa sarebbe rimasto impresso?

Comunque nei prossimi tre giorni faro' il turista e vi prometto che raccontero' solo cose belle.

Vi mando anche una foto di Laura, e' l'unica che ho in formato elettronico, e quindi non fate caso alla cerveza che sta bevendo, e' una ragazza seria!

Hasta luego.

 

 

 

 

 

 

martedì 12/12/2006

Apuntes de viaje

 

Oggi e' stato il giorno della patenza da Granada e vi racconto com'e' andata.

Sveglia alle 5 meno 10, ultimi preparativi del bagaglio e via a piedi verso il terminal, ero carico da pazzi, lo zaino pesantissimo, la borsa di Winnie Pooh in mano, e l'altra borsa a tracolla.

Alle 5 e 45 sono a 100 metri dal terminal e sento urlare:Riva, Riva, Rivas, ultima corsetta e prendo il bus al volo. Non erano nemmeno le 6 di mattina ed ero gia' fradicio di sudore.

Alle 7.30 arrivo a Rivas, non faccio in tempo a scendere e vengo direttamente prelevato dal bus che va alla frontiera di Sapoa', dove arrivo alle 8 in punto.

Passo l'emigrazione nica e mi avvio verso la frontiera tica di Peñas Blancas, c'e' circa un Km. da fare a piedi e deve aver piovuto, perche' e' puro lodo, mi inzacchero tutto e infine arrivo ai controlli ticos, dove una guardia zelante mi fa aprire la borsa di Winnie con tutta la roba messa bene, accidenti a lui.

Alle 9 parte il bus per Liberia dove arrivo alle 10.30 e poi alle 11,20 prendo quello per Playa Flamingo, nel Guanacaste.

Scendo a Playa Brasilito alle 13.30 e inizio a cercare un posto per dormire, ma qui i prezzi sono molto cari per com'ero abituato io, a Granada spendevo 6 dollari quando eravamo in due e 8 da solo, qui all'hotel Brasilito, consigliatomi dalla mia guida, mi sparano 38 dollari per la camera piu' spartana.

Dopo un po' di ricerche finisco in delle Cabinas gestite da una svizzera, che prima mi chiede 25 dollari e poi quando faccio per andarmene scende a 20.

Il tempo purtroppo non e' bello e cosi' oggi pomeriggio ho fatto solo uan camminata in spiaggia fino a Playa Conchal, veramente bella, una spiaggia non di sabbia ma di conchiglie frantumate, conchal appunto. Il resto del pomeriggio l'ho passato tomando cerveza ma il paese e' proprio piccolo e non c'e' molta gente in giro, non so domani cosa faro', forse parto per Samara', quien sabe? Chissa' che il tempo migliori.

Qui a Brasilito c'e' solo un punto internet, aperto fino alle 7 del pomeriggio, e costa 2 dollari e mezzo l'ora, pensate che a Granada costava un po' meno di un dollaro l'ora e a Leon la meta' che a Granada, che differenza.

Mi sono gia' trovato un posticino dove mangiare stasera un po' di pescado, abbastanza economico, un pulpo costa 5 dollari e un pescado intero sui 6 dollari, sempre con papas y ensalada.

Poi credo che andro'a nanna presto, sono stanco e non mi pare che ci sia molto da fare qui, o meglio, ci sarebbero le tartarughe da andare a vedere di notte in spiaggia ma mi sa che daro' forfait.

Spero di scrivervi domani, dipende da dove saro' e se trovero' un internet.

Hasta luego.

 

 

 

 

 

Ultima lettera x la Zanibon

Ciao bambini,

ormai sono in partenza e tra poco tornero' in Italia.

Domenica ho incontrato tutti i vostri amici della Nicaragua a casa di Ines, abbiamo spiegato ai loro genitori come continuera' il progetto per aiutarli e tutti hanno ringraziato e poi hanno fatto un grande applauso.

Pensate che grazie al vostro aiuto 113 bambini di questo paese andranno a scuola senza che i genitori debbano fare dei sacrifici che a volte non sono in grado di fare, e molti di loro sono proprio bravi, sono solo stati sfortunati a nascere in questo paese cosi' povero.

Ora vi saluto tutti e ci vediamo presto alla Zanibon.

Adios.

Valerio

 

 

 

 

 

martedì 12/12/2006

Pura vida

 

Pura Vida, finalmente.

Ieri sera a Playa Brasilito ho preso la decisione di andarmene, il posto non mi era proprio piaciuto, spiaggia del paese non proprio bella, nessuno in giro la sera e tantomeno il giorno, e in piu' prezzi esagerati. Avevo fatto anche un giro nella vicina Playa Flamingo, colonizzazione gringa e prezzi piu' che esagerati.

Quindi stamattina alle 5.45 ero gia' alla parada del bus,partenza alle 6.15 per Santa Cruz, poi altro bus fino a Nicoya e poi un ultimo per Samara, che si legge con l'accento sulla prima a.

Sono arrivato alle 11, quindi 5 ore di cui di bus vero e proprio solo la meta', in Nicaragua e' tutto un altro viagiare, le coincidenze sono fantastiche e raramente si aspetta, quella volta che ero andato a Pochomil con 4 bus ci avevo impiegato 3 ore e mezzo di cui 3 di viaggio vero e proprio e solo mezz'ora di attesa per 4 bus, una bella differenza!

Comunque arrivato a Samara ho imboccato la playa con tutti i miei bagagli e ho trovato delle cabinas semplici ma accoglienti, qui gli alberghetti economici si chiamano cabinas.

Io sono alle Cabinas Bahia, prima offerta per la camera 15 dollari poi ribassata a 13, muy bien, e poi via, subito un grande bagno nel Pacifico, veramente rigenerante.

Il paesino e' carino, molto piu' vivo di Brasilito che mi era sembrato un mortorio, c'e' persino una banca per cambiare dollari, e poi tanti localini sulla spiaggia, anche il mio albergo e' proprio in spiaggia, le scarpe me le rimettero' solo per partire.

Oggi poi e' anche bel tempo e infatti vi scrivo adesso che e' mezzogiorno se no mi brucio a star fuori.

Volevo poi aggiungere una cosa sui bus ticos, che si nota soprattutto se si viene dalla Nicaragua.

Qui non si trovano piu', o molto raramente, i vecchi scuola bus americani, qui usano bus tipo i nostri, un po' scassati magari ma decisamnte di classe superiore a quelli nicas, e poi ci sono i posti preferenziali per donne incinte ed anziani, e la gente si alza sul serio, e poi ci sono i cartelli con scritto che l'accattonaggio e' proibito e che c'e' una tal legge che difende i bambini, e poi per strada si vedono dei cartelloni enormi con scritto che se fai sesso con i minori lo stato ti perseguira', insomma sembra di essere entrati in un paese molto piu' civile, molto piu' avanti, ma atttenzione alla facciata, a volte e' solo per gli stranieri in cerca di paradisi esotici.

Chi conosce bene questo paese sa che realta' terribili nasconde, e io ricordo come fosse oggi la prima volta che venni qui nel 1994, rimasi tre giorni a San Jose' e mi impressiono' la quantita' di gente che dormiva per strada, e San Jose' si trova a oltre 1000 metri, non e' proprio cosi' caldo la notte.

Tra l'altro io venivo dall'Honduras e poi proseguii per la Nicaragua e Panama', ma solo in Costarica vidi una situazione di miseria cosi' palese, e a quel tempo il paese era considerato la Svizzera del Centroamerica.

E a questo riguardo vorrei aggiungere una cosa che forse molti non sanno: ogni notte 200.000 bambini nel mondo dormono per strada, ma nessuno di loro e' cubano.

Hasta siempre Comandante.

 

 

 

 

 

giovedì 14/12/2006

Cosa ho fatto?

 

e qualcuno mi chiedesse cosa ho fatto a Samara, risponderei cosi'.

Ho passato tutto il pomeriggio giocando con le onde, lottando contro enormi olas che mi seppellivano sotto metri cubi di acqua spumeggiante.

Ho nuotato nell'oceano insieme a due cormorani che mi facevano compagnia a poca distanza, e che ogni tanto si alzavano in volo per subito rituffarsi a capofitto in cerca di un un pesce.

Ho camminato lungo la spiaggia cercando conchiglie da portare ai miei bambini, e ne ho anche trovata una di quelle dove si sente il rumore dell'oceano.

Ho mangiato uno spiedino in riva al mare da un uomo che li cucinava al momento, su di un birroccino con le ruote con un piccolo barbecue, ed erano squisiti.

Mi sono seduto al tramonto al ristorante Sheriff, che a parte il nome si e' dimostrato una scelta azzeccata. Un ragazzo carino e gentile che serviva ai tavoli mi ha consigliato il maduro con natilla, il solito platano del tipo piu' maturo, cucinato suave, e a parte una crema di leche tipo una panna, una prelibatezza.

Ho visto un peschereccio salpare le ancore verso l'oceano aperto alla prima oscurita', con delle enormi reti alzate sui lati che parevano delle ali.

Ho guardato dei ragazzi che giocavano a pallone sulla spiaggia, alcuni erano proprio forti, e non mi e' proprio venuto in mente di mettercimi anch'io, non ho piu' l'eta'.

Al momento di ordinare la cena ho detto al cameriere: no culantro, cioe' niente coriandolo, che qui lo mettono dappertutto, e parlando di pallone gli ho poi chiesto come va il Costauuuica come dicono qui, mangiandosi tutte le erre, e lui mi ha detto cosi' cosi', che ai mondiali e' stato eliminato nella primera fase, che era con la Alemania, Suecia e un'altra squadra che non si ricordava e neppure io, e non gli ho detto che sono italiano...

Ho aspettato la notte in riva al mare, con la brezza che mi rinfrescava.

Ho camminato fino all'albergo lungo la spiaggia per 20 minuti nell'oscurita' assoluta, e non mi e' successo nulla, a parte un incontro con un tronco che ad un primo momento pensavo fosse una tartaruga.

Ho filmato con la telecamera le stelle, chissa' cosa e' venuto.

Mi sono addormentato cullato dal rumore dell'oceano a 20 metri dalla mia cabina.

Insomma ho fatto tante cose, e mi manchera' molto questo posto, pura vida.

E adesso un po' di pensieri sparsi, cosi' come vengono.

Inanzitutto vi chiedo scusa per un errore piuttosto grossolano che ho comesso ieri nell'ultimo messaggio, ma internet funzionava malissimo e il tempo a disposizione stava scadendo, quindi rimedio subito, ed in spagnolo:

Hoy, en todo el mundo, 200 miliones (non 200.000) de niños iran a dormir por la calle, y ninguno de ellos es cubano, Hasta Siempre Comandante!

Perche', anche se e' vero che il regime castrista ha commesso tanti errori, ad iniziare dalla soppressione delle liberta', e poi con la persecuzione degli omosessuali (a proposito lo sapevate che si dice che il fratello di Fidel, Raul, sia proprio un maricon?), un errore sicuramente non lo ha commesso, e cioe' quello di trascurare l'infanzia. Fin dall'inizio della rivoluzione Cuba ha dato tanta attenzione ai bambini, con la scuola e la salute, cose impensabili in tanti paesi a queste latitudini, e di questo bisogna dargliene atto, perche' una societa' che non crede nei bambini e' una societa' destinata a morire, ad iniziare dalla nostra Italietta.

Poi un pensiero sul KGB nica, di cui aspettavo notizie alla frontiera dopo tutto quello che ho scritto su Daniel ed i sandinisti, invece niente, sono passato tranquillo. I casi sono due, o i servizi nica non leggono internet o sono veramente democratici.

Poi vorrei parlarvi dei miei amati bus nicas, i vecchi scuola bus americani gettati ormai da diversi decenni dagli yankee nel gran basurero della Latinoamerica, dove sonno assurti a nuova vita, colorati, rumorosi, che sfrecciano ovunque facendo la storia di questi paesi.

Ve ne parlo perche’ qui in Costarica se ne vedono pochi, un po’ quello che capita quando dal Guatemala si passa in Mexico dove c’e’ una flotta terrestre decisamente piu’ moderna. Beh, a me piacciono proprio i vecchi scuola bus della Bluebird Inc., perche’ e’ vero che si viaggia accalcati, in tre o quattro persone dove ci sarebbe posto per due, ma si conoscono tante persone, tutti ti chiedono qualcosa, dove sei stato ,dove vai, e poi scopri che molti di loro non sono neppure mai stati nei posti piu’ vicini a casa.

E pensare che qualche demente che scrive sulle Lonely Planet li ha ribatezzati “Chicken bus”, bus per i polli, proprio per le ridotte dimensioni degli asientos, e cosi’ capita di sentire degli stranieri di origine anglosassone, per i quali la Lonely Planet e’ come il vangelo, chiedere ad un indigeno guatemalteco: quando arriva il chicken bus per vattelapesca, per fortuna che gli indios non capiscono l’inglese, se no come ci rimarrebbero scoprendo che questi ricchi stronzoni chiamano gli unici bus che loro possono usare “bus per polli”?

E gli altri bus che amo poi sono i mitici Greyhound, quelli con la banda argentata sui lati, cosi’ evocativi di atmosfere on the road e beat generation.

Con uno di questi Greyhound tanti anni fa ho attraversato mezzo stato di Panama’, e ricordo ancora che mi sentivo proprio come “il giovane Holden” (il raccoglitore nella segale per chi ricorda il titolo originale) di Salinger, bei tempi quelli, in viaggio verso l’ignoto…

Bene i ricordi sono finiti, Hasta luego.

 

 

 

 

 

giovedì 14/12/2006

San Jose'

 

Alla fine sono arrivato qui, la scelta era tra Alajuela, comoda per l'aeroporto, e San Jose' dove c'e' qualcosa in piu' da fare, e ha deciso il destino.

Stamattina alle 6.30 ho lasciato la mia cameretta alle cabinas Bahia di Samara, una bella cameretta, spartana e con una doccia solo per individui sotto il metro e sessanta, e mi sono incamminato con tutto il bagaglio lungo la spiaggia. In 20 minuti ero alla fermata del bus, partenza prevista ore 7.15, ma non doveva andare cosi'.

Infatti passano pochi minuti e una macchina si ferma, scende un tipo che mi chiede in inglese dove vado, Nicoya rispondo, e lui mi dice che anche lui va la' e se voglio mi porta. Era una famiglia di canadesi in vacanza per tre mesi in Costarica, lui canadese, lei filippina e due bambine. Insomma monto e in meno di un'ora sono a Nicoya dopo una bella chiacchierata in inglese con la canadian family, la mia passione l'inglese.

E a Nicoya riesco cosi' a prendere il bus per la capitale delle 8 che altrimenti mai avrei preso, e se passate di qui ricordatevi che e' molto importante dire "puente" se no rischiate di prendere il bus che va su per il Guanacaste fino a Liberia e non quello molto piu' veloce che taglia per il golfo del Tempisque e dove adesso hanno costruito un ponte, puente appunto.

se fossi arrivato piu' tardi probabilmente sarei sceso ad Alajuela ma visto che a mezzogiorno eravamo arrivati ho optato per San Jose', immediatamente ho cercato un albergo nei pressi del terminal e ne ho trovato uno fantastico a 50 metri dalla stazione dei bus cha vanno ad Alajuela passando per l'aeroporto, ne parte uno ogni 5 minuti, domani sono a posto, devo essere in aeroporto per le 11 e partiro' da qui alle 10.30.

L'albergo e' il Johnson, uno di quei bordelli a ore che a me piacciono tanto, troiai dove persino le pareti hanno storie da raccontare, il tipo alla reception dorme sempre e io sono in una stanza al terzo piano dove ho gia' conosciuto il mio vicino, un tipo che e' fisso qui e che mi pare un po' strano, speriamo non mi venga a trovare stanotte.

Comunque il Johnson costa 10 dollari e qui a San Jose' non e' niente male.

Poi messi giu' i bagagli sono partito in esplorazione, o meglio alla ricoperta della citta' che avevo gia' visitato 12 anni fa, ed e' un po' cambiata, sempre un sacco di gente in giro come una volta ma tanti, proprio tanti locali tipo Mc Donald, KFK, Burgher e via discorrendo, ho proprio idea che i ticos abbiano venduto l'anima al diavolo, sotto le spoglie dello zio Sam.

Comunque a parte le decine di locali e localini vari mi sono rivisto un sacco di piazze, il Parque Central, la Plaza de la Cultura, la Plaza Nacional, il Parque Morazan, e sono andato anche fino in un quartiere che si chiama Amon dove ci sono ancora alcune delle case dei ricchi cafetaleros dei secoli scorsi, quelli che hanno fatto la fortuna del Valle Central. Sono andato anche a vedere la vecchia stazione del Ferrocarril del Atlantico, quella che portava persone e banane collegando la costa atlantica con il Valle, in disuso da decenni ormai e molto suggestiva, era la linea feroviaria dove Pippo baudo faceva la pubblicita' del caffe', qualcuno lo ricorda?

Ho poi passeggiato per la Avenida Central, veramente invasa dalla gente, e con purtroppo ancora le donne dell'etnia Cuna che fanno accattonaggio, come gia' ricordavo.

Bene, ora vi saluto, vado in albergo e poi fuori per un ultima fantastica notte josefina.

Hasta mañana compañeros.

 

 

 

 

 

giovedì 14/12/2006

Confetti...

 

Eh si queridos y queridas, stasera sono costretto a scrivervi un'altra volta perche' qui a San Jose' sta succedendo una cosa strana.

Verso le sei di pomeriggio, con la prima oscurita', inizio a sentire un gran vociare per la Avenida Central e mi accorgo che il suolo e' completamente bianco, ¿che pasa?

Non sta nevicando ma sono i confetti, dei coriandolini bianchi che tutti tirano come impazziti, ci sono migliaia di persone con questi sacchettini in mano che tirano i coriandoli in testa a tutti quelli che passano, lungo tutta la avenida, e si divertono un sacco, e vedo che nessuno se la prende.

Ho chiesto a dei ragazzi que costumbre es, e mi hanno detto che per tutto il periodo che precede la Navidad c'e' questa abitudine, che inizia alle sei di sera e va avanti credo fino alle 10 circa. La cosa divertente e' che a un certo punto e' iniziata una pioggerellina fitta fitta e l'effetto dei confetti sulla gente si vede proprio, tutti sono cosparsi di coriandolini attaccati ai capelli e ai vestiti.

C'era anche della gente di un canale televisivo che filmavano e facevano interviste e non vi dico la giornalista com'era ridotta, ognuno che passava le tirava i confetti, que bueno!

Detto questo vi aggiorno sui miei ultimi movimenti.

Prima sono tornato in albergo e mi sono fatto la doccia che per la prima volta da un mese a questa parte e' con l'acqua calda, e ci voleva proprio perche' la temperatura si e' abbasssata parecchio con il calar del sole, non che sia freddo, ma neanche cosi' caldo da fare la doccia ghiacciata.

Poi ho deciso che stasera dormiro' vestito, non mi sembra che le lenzuola siano proprio pulite e cosi' ho pensato di stare sopra le coperte e di mettere il mio asciugamano sopra il cuscino, tanto poi lo abbandonero', e poi devo stare vestito se no mi tocca andare sotto le coperte, brrr, mi sto acostumbrando al rientro.

E a proposito di roba che lascero' qui, dopo la doccia mi sono messo l'ultimo paio di calzini, l'ultimo di mutande, l'ultima magliette e l'ultima camicia, solo le braghe non le ho cambiate e mi accompagnano ormai da una settimana, me gusta mucho!

In camera ho anche la televisione con 99 canali, stasera mi guardo un po' di Cnn en español.

Poi ho cenato in un posticino tranquillo sull'Avenida Central, huevos con maduro y natilla, la crema de leche, e poi pinto, qui chiamano cosi' il gallo pinto nica, e sono sempre riso e fagioli, e poi pan tostado e un jugo de naranja e un cafecito, sono pieno, burp.

Ora torno in mezzo ai confetti, a domani per l'ultima puntata di questa saga dal mundo Latino.

Hasta mañana.

 

 

 

 

 

giovedì 14/12/2006

Apuntes finales

 

Queridos y queridas, ecco il penultimo messaggio dalle Americhe.

Allora, ieri sera dopo essermi mangiato un gelatino alla fresa sono andato a nanna, e come gia' detto ho dormito vestito, abbastanza confortevole tutto sommato, anzi ad un certo punto ho dovuto mettermi il pile perche' avevo freddo.

Stamattina alle 7 ero gia' in Plaza de la Cultura, seduto su una panchina, con un gran cielo azzurro sopra di me, e le montagne tutte intorno a San Jose'. Poi, visto che il sole iniziava a scaldare sono andato a fare colazione in una pasteleria, due pastine e un cartoncino di leche alla vaniglia e poi sono andato a fare un giretto per il Mercado Central che si vede proprio dalle finestre del mio albergo.

Sono poi tornato in piazza e da un telefono pubblico ho chiamato l'aeroporto e ho avuto conferma che il volo parte regolarmente alle 13.50 e io devo essere li' alle 11, quindi alle 10 e mezze me ne torno al mio bel Johnson e parto verso la stazione dei bus che e' dietro l'angolo.

Bene e' tutto.

Adios.

 

 

 

 

 

giovedì 14/12/2006

Pasajes de la guerra revolucionaria

 

Mi sarebbe piaciuto accomiatarmi con le prime pagine del libro che avrei sempre voluto scrivere e che si sarebbe intitolato "Pasajes de la guerra revolucionaria", ma e' gia' stato scritto da un certo Ernesto Guevara de la Serna, argentino di Rosario, morto a La Higuera, Bolivia, il 9 ottobre del 1967 a soli 39 anni, dove inseguiva il sogno di esportare il foco revolucionario in tutti i paesi della Latinoamerica.

Sono tanti gli uomini che hanno fatto la storia del Continente Sur, proprio qui a San Jose', nel 1842, fucilarono Francisco Morazan, un honduregno che era riuscito a unire il Centroamerica in una federazione di 5 paesi, ma che non era stato capito dai suoi stessi connazionali, che preferirono farsi comprare dalla United Fruit, trasformandosi in tante piccole repubbliche delle banane al soldo del Papa verde, Minor Keith Cooper, il padrone del Pulpo.

Un altro grande uomo fu Augusto Cesar Sandino, di Niquinohomo, terra di poeti e di vulcani, ucciso dai sicari di Anastasio Somoza Garcia nel 1934, anche lui aveva solo 39 anni.

E poi Simon Bolivar, il piu' grande di tutti forse, anche lui ad inseguire il sogno di riunificare il continente, e ci stava riuscendo con la Gran Colombia, ma poi, nel 1830, mentre le oligarchie dei diversi paesi stavano iniziando a distruggere questo grande sogno si ammalo', di una tubercolosi incurabile, e il Libertador fu trasportato verso l'oblio dal rio Magdalena, dimenticato da tutto e da tutti.

E dopo aver ricordato questi uomini, e ce ne sarebbero molti altri, vi saluto per l'ultima volta da nuestra Mayuscula America, da questo Continente desaparecido.

Aquì se va un soldado de America.

Valerio.

 

 

 

 

 

 

 

Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2005:

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Valerio Morellato

valeriomorellato@libero.it 

 

 

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