Praga

Diario di viaggio 27 ottobre-02 novembre 2001

di Ivan Sgualdini

www.ivanweb.net 

PRO

ü      Sicuramente tra le più belle città d’Europa dal punto di vista storico, architettonico, artistico, e per via della suggestiva atmosfera che regala ai turisti

ü      E’ una città grande ma vivibilissima, con molto verde, poco inquinamento e ben organizzata turisticamente

ü      Visitarla a piedi e fare lunghe passeggiate è ideale e suggestivo per la presenza continua di parchi, piazze, viale alberati e zone pedonali dove non esiste lo “stress” del traffico automobilistico

ü      La cucina è ottima (specialmente i piatti composti di carne e verdura) ed economica, molti prodotti sono locali e genuini

ü      I negozi per lo shopping sono tantissimi e offrono molti prodotti tipici locali come le lavorazioni dei cristalli di Boemia e le marionette

ü      Per gli appassionati di musica classica questa città è un culto, si trovano ovunque biglietti per spettacoli di Mozart e grandi artisti del passato

ü      Si spende pochissimo per visitarla

 

CONTRO

ü      La lingua ceca è difficilissima da parlare o capire, se si fa qualche tour in bassa stagione (nei mesi non estivi) si rischia di non trovare la guida in italiano e bisogna arrangiarsi per forza in inglese

 

 

SUGGERIMENTI

A tutti quelli che vogliono andarci:

Ø      In estate trovate il clima migliore per temperatura e pioggia, ma nei mesi critici la città diventa più caotica. Io sono andato a fine ottobre e i colori autunnali erano incomparabili, meravigliosi, specialmente nei parchi della città e dei castelli, ha piovuto solo due giorni, c’erano molti turisti ma senza mai fare fila per nessuna visita ed il clima era accettabilissimo.

Ø      E’ importante trovare un buon pacchetto viaggio base in agenzia per il volo e l’albergo, poiché una volta stabiliti a Praga si spende pochissimo

Ø      I mezzi pubblici e la metropolitana funzionano benissimo e coprono tutta la città e rendono agevoli gli spostamenti

Ø      La sicurezza è garantita da costanti controlli della polizia in ogni punto della città, ma possibilmente è meglio evitare di prendere alloggio nella zona Sud della città, la più povera (anche dal punto di vista “visivo”) e malfamata

Ø      Molti tour nei dintorni di Praga, come la gita ai castelli, non operano più dagli inizi di novembre, per cui se andate oltre quel periodo potete visitar solo la città (ed è un peccato!)

Ø      Nei periodi non di altissima stagione si può apprezzare meglio l’atmosfera bellissima, creata da quadretti perfettamente medievali in cui ci si viene a trovare passeggiando in alcune viuzze e strade della città.

  

IL VIAGGIO

 Ho fatto questo viaggio di 8 giorni con la mia ragazza, tra il 27 ottobre e il 2 novembre del 2001, partendo con un pacchetto volo + trasferimenti + hotel organizzato dalla Futurviaggi.

 

1° Giorno

Volo da Cagliari per Praga con scalo a Roma. Arrivo all’aeroporto di Praga verso le 17:00, dove un auto ci aspettava per portarci all’albergo. Durante il tragitto abbiamo potuto cominciare ad ammirare la zona del Castello e l’impressionante verde (principalmente bosco) che circonda la città. Il nostro albergo era l’Ariston, veramente carino, confortevole, pulito, super riscaldato, con stanze comodissime e complete di ogni servizio, vicino al centro e in posizione strategica a Est del centro storico. Da lì in 20 minuti di camminata si arriva a Piazza Venceslao oppure a Staremesto, o ancora si può prendere uno dei tanti bus che passano di fronte per raggiungere qualunque punto della città.

Tra una cosa e l’altra si era fatta l’ora di cena, e siamo usciti dritti alla ricerca di un ristorante nei dintorni che si chiamava Quido (su buon consiglio di una mia amica che era già stata nello stesso albergo e nello stesso ristorante). Il locale era troppo carino, il servizio impeccabile, abbiamo mangiato benissimo considerando che non conoscevamo minimamente le portate del posto (i menù solo solamente nell’incomprensibile ceco o in inglese) e abbiamo speso una cifra irrisoria (in due lo stesso tanto che spendo io da solo andando a prendermi una pizza e una birra). La nostra soddisfazione è stata grandissima, considerando che noi italiani per la cucina siamo molto esigenti e trovare un Paese estero dove si mangia bene in modo economico è cosa assai difficile…

  

2° Giorno

Il nostro vero primo giorno a Praga l’abbiamo dedicato ad un tour della città interamente a piedi. Volevamo subito immergerci nella vita del posto e respirare l’atmosfera di questa città. E’ stato l’unico giorno che ha piovuto costantemente mattina e sera. Non era una pioggia pesante ma leggera, a tratti un po’ fastidiosa e a tratti invece suggestiva, perché creava un alone particolare alle viuzze incredibilmente belle del centro.

Ci siamo diretti verso Piazza Repubblica, con lo splendido palazzo Obecnì che ospita concerti e manifestazioni, e proseguendo siamo arrivati a Staremesto. La piazza centrale è meravigliosa con il gioiello gotico della chiesa di Maria Vergine davanti a Tyn, le cui guglie caratterizzano da secoli il panorama praghese, il palazzo Kinsky, costruito in stile rococò nel XVII sec., la chiesa di San Nicola, la Torre dell’orologio astronomico, costruito nel XV sec., famoso per i suoi complicatissimi ingranaggi e per lo spettacolino che regala ad ogni scoccare delle ore. Per essere a fine ottobre c’erano parecchi turisti, ma non abbiamo avuto esperienza di quella folla oppressiva che si riscontra nei mesi critici di queste città così turistiche. Abbiamo preso qualcosa in uno dei tanti bar della piazza, che offrono sedie e tavolini all’aperto a volontà, e fatto un giro per i graziosi negozietti di souvenir di cui tutta Staremesto è piena. Abbondano in particolare quelli dei Cristalli di Boemia, dove si trovano oggetti lavorati di ogni genere e prezzo, quelli delle marionette di ogni dimensione e giocattoli simpaticissimi. Uno spasso per tornare un po’ bambini…

Siamo finiti dalla parte della Moldava, costeggiando una bellissima viuzza, e a un certo punto sembrava veramente di essere tornati indietro nel tempo. Non c’era anima viva in questo angolo di perfetto medioevo, con la strada lastricata in maniera impeccabile, i lampioni in stile antico, le piazzole intorno con alberi e fiori, il fiume di fronte con lo sfondo di Ponte Carlo e del Parco boscoso di Petrin: un’atmosfera a dir poco meravigliosa! E c’è da considerare che tutta la zona è praticamente solo pedonale, per cui è davvero piacevole passeggiare senza il trambusto del traffico automobilistico.

Proseguendo abbiamo raggiunto il Ponte Carlo, affascinante per le sue statue e i vari artisti ambulanti che ne colorano e vivacizzano il passaggio, suonando e vendendo quadri pittoreschi su panorami di Praga.

Più avanti ancora abbiamo visto il vecchio Teatro Nazionale, una bella struttura che colpisce per la sua contrapposizione veramente ardua alla nuova, in stile radicalmente moderno con la forma di un grosso cubo.

Rientrati piuttosto stanchi in albergo, siamo usciti all’ora di cena in qualche locale nei dintorni per mangiare, e di certo qui a Praga si può dire ci sia una vasta scelta! Ne abbiamo scelto uno a caso, e ci siamo trovati benissimo, spendendo incredibilmente ancora meno della sera prima!

       

3° Giorno

Dopo aver fatto una meravigliosa e più che sostanziosa prima colazione in albergo, in una bella sala organizzata a buffet con ogni genere di cibo e bevande, ci siamo avviati verso Piazza Venceslao, intravista la sera prima durante il giro di rientro all’albergo.

E’ questa la piazza più grande di tutta Praga, ma pare più un viale a dire il vero data la sua lunga estensione. E’ anche uno dei punti di ritrovo principali per la vita notturna, dati i numerosi locali e chioschi.

Ad una estremità della piazza (quella verso Est), c’è il Museo Nazionale, con varie ed interessanti sezioni (dalla storia alla zoologia alla botanica), dove non siamo mancati di entrare per una bella visita.

Usciti dal museo abbiamo percorso tutta Piazza Venceslao fino alla fine, dando una veloce occhiata ai negozi di ogni genere che spesso proseguono in vie interne del quartiere, al coperto, e sbucano in altre vie parallele oltre l’isolato.

Proseguendo oltre siamo arrivati nuovamente alla zona del Teatro Nazionale, e da qui abbiamo costeggiato il fiume per attraversare un ponte che porta ad una meravigliosa isoletta sulla Moldava, che ha il nome sulla cartina di Strecklov Ostrov. E’ accessibile solo dalla scalinata sul ponte e visitabile interamente a piedi. Con nostro enorme stupore siamo entrati in un parco meraviglioso, un vero e proprio bosco circondato dallo splendido sfondo del fiume e dai palazzi e le torri di Praga in lontananza. I colori erano a dir poco spettacolari, tipicamente autunnali, e un tappeto di foglie con tutte le tonalità dal verde al marron e al giallo ricoprivano interamente il terreno. La pace e la tranquillità regnavano ovunque, non c’era nessuno al di là di qualche persona che portava il cane a spasso, nessun rumore di civiltà ma solo il canto degli uccelli e lo scorrere dell’acqua del fiume. Qualche panchina e qualche tronco di albero sul terreno permettevano di sedersi, rilassarsi meravigliosamente e godere appieno del romantico sfondo intorno. Sembrava di essere in un parco nazionale, e non certo in una città! Non ho potuto fare a meno di pensare che quella era l’immagine perfetta dell’autunno, quella che soltanto grandi poeti e scrittori possono descrivere così gloriosamente.

Dopo questa splendida visita all’isola, abbiamo finito di attraversare il ponte e siamo finiti dall’altra parte della Moldava, dalle parti del Parco di Petrin. Questo parco è il più grande e famoso di Praga e le cose da vedere non mancano di certo. C’è anche una funivia che permette di salire in cima senza fatica, ma è aperta solo d’estate. Noi l’abbiamo attraversato tutto a piedi e ne è valsa davvero la pena! Man mano che si sale sul versante si intravedono panorami spettacolari di Praga uno dietro l’altro, e il parco è splendido nel suo bosco, nei suoi colori, perfettamente curato con ampi spazi e vari sentieri che lo percorrono.  Più all’interno la luce è oscurata dai maestosi alberi, il sentiero si copre interamente di foglie, Praga sparisce e sembra di entrare nel bosco di Capuccetto Rosso. Siamo arrivati finalmente in cima seguendo i cartelli, in una sorta di vasta piazza dove sorge la fotocopia più piccola della Torre Eiffel e vi sono dei chioschi e servizi per rigenerarsi. Non si può non salire sulla torre ovviamente, il panorama è a dir poco eccezionale ed è il migliore che si possa godere su Praga. Sulla sinistra si erge imponente la zona del Castello con la Cattedrale che domina tutta la città, si vede benissimo il fiume della Moldava che divide in due Praga con il suo particolare percorso ad “U”, si possono contare tutti i monumenti principali fino alla parte opposta della città, dove l’altra torre (quella moderna della TV con la  forma di un tubo allungato) si alza altissima. Là sotto c’era il nostro albergo, dalla parte opposta della città, e vi assicuro che le nostre gambe lo sapevano… Scesi dalla torre abbiamo visto più avanti la casa degli specchi, un attrazione imperdibile per farsi due risate tra magici giochi di specchi veramente ben costruiti!

A questo punto cominciava a fare buio e bisognava tornare indietro, ma abbiamo ben pensato di non fare la strada dell’andata e di proseguire verso la fine del parco di Petrin per attraversare la zona del castello. Il sentiero finiva proprio nel quartiere del castello, bellissimo con le sue strade lastricate ricche di ristorantini, localini e birrerie, negozietti di artigianato di ogni genere. A scendere abbiamo attraversato tutto il quartiere costeggiandolo e siamo finiti in Piazza …, molto illuminata e piena di turisti. Eravamo stanchissimi ma abbiamo ripercorso tutta Praga ben volentieri al buio, poiché le illuminazioni dei monumenti, della Cattedrale e i riflessi sul fiume rendevano l’atmosfera veramente magica

         

4° Giorno

Per questo giorno avevamo prenotato direttamente dall’Hotel la visita guidata ai Castelli di Konopiste e Karlstejn, ed era praticamente l’ultimo giorno utile per farla, poiché nel periodo invernale i castelli restano chiusi. La gita ai castelli è una delle più belle escursioni organizzate che si possano fare a Praga, si trovano i depliant ovunque e ne vale davvero la pena. Sono venuti a prenderci direttamente in Hotel per portarci nella piazza centrale da dove partiva la corriera, e lì abbiamo incontrato la nostra guida, una simpaticissima signora di una certa età con una cultura delle lingue impressionante. Parlava correntemente ceco, inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano (durante il tour spiegava a turno le cose nelle varie lingue).

Konopiste non è molto lontano da Praga e siamo arrivati dopo circa un’ora al parcheggio. Dal parcheggio al castello c’era un bel tragitto da fare a piedi che ci ha permesso di apprezzare gli splendidi scenari da fiaba del bosco circostante. Arrivati al castello vero e proprio, un ragazzo del posto mostrava begli esemplari di uccelli come un’aquila, un condor e un gufo. La visita all’interno ci ha permesso di osservare invece le perfette condizioni in cui il castello è stato mantenuto, e i trofei imbalsamati del proprietario, ritenuto uno dei più grandi cacciatori di tutti i tempi. Un intero corridoio era cosparso di centinaia di uccelli, teste di animali rari come un orso bianco, un alce americano e così via, tutte prede del cacciatore che altro non faceva nella vita che girare il mondo con la sua squadra per cacciare. Nel corridoio vi erano solamente una minima parte delle prede (che in totale sono migliaia e migliaia non ricordo il numero preciso), ed era già uno spettacolo impressionante, apprezzabile sicuramente da un cacciatore ma non certamente consigliabile ad un animalista sfegatato o ad Ace Ventura. Il resto della visita proseguiva poi per le stanze e i saloni del castello, molto belli e luminosi, con una splendida vista sul bosco e sul lago. Finita la visita, la guida ci ha accompagnato dietro l’ingresso a vedere una coppia di enormi orsi siberiani che vivono liberamente dove una volta c’era il fossato, e poi ci ha lasciato una mezz’ora libera per girare tra i giardini attorno al castello. Qua i pavoni girano liberamente, si può dar loro da mangiare, si può passeggiare tra splendidi alberi e statue potendo solo immaginare quale bella vita facesse il proprietario di tutto questo…

Per l’ora di pranzo abbiamo ripreso la corriera che ci ha portato a mangiare delle discrete pietanze tipicamente ceche in una locanda di qualche paese nei dintorni.

Subito dopo ci siamo diretti a Karlstejn, che dista circa 50 Km da Praga, mentre la simpatica guida continuava a spiegarci nel tragitto un po’ di storia e cultura della Repubblica Ceca.

Karlstejn è una splendida cittadina turistica famosa per il suo imponente castello, costruito su un colle e visibile ovunque nel raggio di Km. Anche stavolta il parcheggio era ben lontano dalla meta, ma la lunga imperdibile passeggiata permette di apprezzare appieno la bellezza del posto. Siamo passati attraverso il paese in un susseguirsi di negozietti e boutique caratteristiche, con le tipiche casette in legno dal tetto spiovente immerse nel bosco circostante. La strada girava tutto intorno al colle e saliva con una certa pendenza (soprattutto nel tratto finale!) fino all’ingresso del castello, che è apparso decisamente più imponente e maestoso di Konopiste, con un enorme torrione su un lato. Dall’alto del castello il panorama è puramente fiabesco: i muri in pietra e le torri terminano a strapiombo nella valle immersa in un fittissimo bosco dai meravigliosi colori autunnali! All’interno la guida ci ha spiegato la storia articolata e travagliata della costruzione e dei successivi proprietari del territorio e del castello, e abbiamo girato le varie enormi stanze (molte comunque erano quasi vuote) immaginando la vita di un tempo. All’uscita il solito immancabile negozietto di souvenir del castello ha meritato una tappa, e ho comprato una dettagliatissima cartina che riassume tutta la gloria di Karlstejn nei diversi periodi storici. Abbiamo fatto appena in tempo a ridiscendere il paese verso le 17:00 che era già buio, e la corriera ci ha riportato al centro di Praga, dove siamo arrivati verso le 18:30, facendoci fare anche un breve giro turistico alternativo viste le pesanti condizioni del traffico. Sembrava di essere usciti da una bella fiaba…

Sistemati un po’ e rigenerati in Hotel, siamo andati a cena, stavolta in una pizzeria – ristorante italiano. La preoccupazione ovviamente di andare in questi posti quando sei all’estero è di trovare tutto fuorché una vera pizza e cucina italiana che sia degna del nome. E devo dire che non senza sorpresa abbiamo appurato che la pizza “la sanno fare” anche qua, decisamente più che discreta! Non altrettanto si può dire per la pasta, condita molto bene ma purtroppo un tantino scotta… Comunque poiché l’impressione è stata più che positiva e la cifra del conto più che irrisoria, siamo andati a letto tranquilli e soddisfatti di questa bella giornata, già pronti e carichi per il giorno successivo…

 

      

5° Giorno

Consumata l’ennesima succulenta e generosa colazione dell’Ariston Hotel, siamo subito partiti alla volta del quartiere di Hradcany, ovvero del Castello di Praga. Il Castello è dominato dalla splendida cattedrale di San Vito e dalla cui cima si gode una vista eccelsa di tutta la città, la più bella insieme a quella di Petrin. Siamo entrati nel quartiere dal classico ingresso turistico, una stradina in salita con una bella pendenza ma che non ci ha fatto sentire la stanchezza, dal momento che ci siamo fermati innumerevoli volte tra le varie bancarelle ricche di oggettini particolari e interessanti, e durante il tragitto il panorama della città era magnifico. Il quartiere è chiuso da mura costituite da veri e propri palazzi di splendida architettura, e una volta dentro abbiamo scoperto  un’altra Praga, una vera e propria città nella città. Inutile dire che tutta la zona è interamente pedonale, perfettamente lastricata e conservata e gli scorci di angoli medievali si sprecano. Una grande cartina esposta illustrava bene la nostra posizione, le vie e le cose da vedere: tantissime tanto per cambiare!

Abbiamo iniziato con il Museo del Giocattolo, disposto su tre piani di cui due con ogni genere di giocattoli, dai più antichi a i più recenti, e uno (assolutamente da non perdere) interamente dedicato alle Barbie! Tutte le Barbie da collezione possibili ed immaginabili, dalle prime uscite alla più moderne, con ogni accessorio, vestite da personaggi famosi come attrici e cantanti, un vero divertimento e sfarzo di colori.

Dopo il museo ci siamo diretti verso il centro, dove in una piccola traversa si trovava il noto Vicolo d’Oro, diventato ormai uno dei simboli di Praga. Questo piccolo vicoletto è caratterizzato da una serie di minuscole e variopinte casette, dove un tempo abitavano gli alchimisti, adibite oggi a boutique e negozietti particolarissimi, e deve la sua fama probabilmente al fatto che Franz Kafka abitò qua al n° 22 per diverso tempo. Ci sarebbero volute ore per visitare tutti i negozietti ma noi non avevamo tutto questo tempo. Abbiamo pranzato all’aperto in un punto di ristoro proprio alla fine del Vicolo d’Oro, un fast-food suggestivo e molto carino.

Poi siamo ripartiti alla volta della Cattedrale di San Vito, la chiesa più grande di Praga. Si erge maestosa e altissima con le sue torri e diventa anche piuttosto difficile da fotografare tutta senza avere un discreto grandangolo. All’interno la Cattedrale si dimostra una vera e propria galleria d’arte, con la bellissima cappella di San Venceslao e le imponenti navate in stile gotico. Si può salire in cima e godere di un grandioso panorama della città, che permette di apprezzarla soprattutto dal punto di vista architettonico. La serie pressoché infinita di tetti rossi e dei camini bianchi delle case è la prima cosa che salta all’occhio, seguita da quelle delle innumerevoli torri, e donano una sorta di “omogeneità” veramente invidiabile al panorama di Praga (impensabile in altre grandi città come Londra o Parigi).

Nella piazza centrale vi erano poi un gran numero di cose da visitare, noi siamo entrati solo di sfuggita in un paio di posti, e siamo usciti dalle “mura” per finire in Piazza del Castello davvero molto bella e ampia. Sullo sfondo il Parco di Petrin e il panorama della città, visibile dalla terrazza, che si illuminava lentamente man mano che cominciava a fare buio. A questo punto ci siamo diretti dall’altra parte del castello per costeggiarlo all’esterno e passare per i giardini del belvedere, dove purtroppo siamo arrivati che era già buio pesto. Lo abbiamo percorso tutto passeggiando in assoluta tranquillità nei giardini reali tra gli alberi, i prati e le fontane, dal momento che non c’erano più turisti in giro, e intravedendo nel frattempo la cattedrale grandiosamente illuminata. Abbiamo fatto uno spuntino meritato in una panchina, apprezzando la quiete e la pace di questo magnifico posto, e dopo ci siamo avviati per tornare indietro. In realtà ci siamo un po’ persi più avanti in un’altra serie di immensi giardini e parchi (del tutto isolati, non c’era anima viva ed era buio ma non abbiamo mai avuto nessuna “sensazione” di pericolo), fino a trovare uno dei tanti ponti che attraversano la Moldava. Da qui siamo passati nuovamente per Staremesto e tornati in albergo ormai esausti.

     

 

6° Giorno

Poiché eravamo rimasti notevolmente impressionati dalle foto di alcuni padiglioni dello Zoo di Praga che avevamo visto al Museo Nazionale in Piazza Venceslao, abbiamo ben deciso di spendere una bella e rilassante giornata là, nella Praga più settentrionale (al confine della zona 7), nel quartiere di Troja.

Abbiamo preso il bus n. 5 che passava proprio di fronte all’hotel, attraversava il fiume 2 volte e portava a Piazza Trojska Da lì siamo andati a piedi allo zoo, percorrendo tutto il quartiere da cui si intravedeva una Praga completamente diversa dal centro. Questa è una zona residenziale, la storia svanisce e lascia spazio a splendide casette e costruzioni più moderne, a volte bizzarre. Il quartiere era una meraviglia, il sogno di chiunque. Era tutto tranquillissimo, solo una strada principale che lo tagliava in 2, non passava una macchina, nessun rumore molesto ma solo uccellini che cantavano e il sottofondo dell’acqua del fiume, ampi spazi con piazze verdi, qualche scuola, e villette assolutamente invidiabili e fantastiche, con immenso giardino, in legno con tetti spioventi, immerse perfettamente nell’ambiente con il fiume da una parte e il bosco dall’altra. Un’armonia e una pace indescrivibili, posso dire solo che è il quartiere più bello che abbia mai visto (e ho individuato anche la casa dei miei sogni), e tutto questo a soli 20 minuti di bus dal pieno centro della città. Potrebbero farci un’attrazione, un perfetto esempio di vera vita quotidiana di Praga odierna, non solo turismo dettato dalla storia passata…

Arrivati allo zoo dopo circa mezz’ora di cammino, abbiamo preso i biglietti con tanto di mappa turistica dei padiglioni da visitare e delle stradine interne da seguire. Decidere da dove cominciare, che strada prendere e cosa vedere è la parte più eccitante di ogni entrata ai parchi, e noi abbiamo deciso di iniziare dalla parte alta. La visita ci ha impegnati tutto il giorno fino alla chiusura, e alle 17:00 eravamo quasi gli unici rimasti ancora a cercare disperatamente di vedere gli ultimi padiglioni ancora aperti. L’impressione più bella è stata di vedere gli animali davvero ben curati e più che in stato di salute, puliti e se vogliamo anche un po’ rotondetti. La maggior parte erano tenuti in ampi spazi all’aperto ed erano completamente liberi, limitati solo da un recinto, e per vederli si passava in mezzo ai campi sopra delle pedane di legno, godendo anche di una bella vista dall’alto. Lo zoo era attrezzato di tutto, c’era anche una sorta di buffet per ristorarsi a pranzo (come abbiamo fatto noi), diversi chioschi, era diviso per ambienti e per climi e offriva ampi spazi per passeggiare, sedersi e rilassarsi in mezzo alla natura. Tra gli esemplari più belli da vedere: i Suricata-suricata, i felini (leoni, tigri e pantere), le lontre, l’orso polare, i pappagalli, le tartarughe giganti, i fenicotteri rosa, i pinguini, le foche, le zebre, i canguri, i dromedari e le talpe, i gorilla (che ci siamo persi con grande rammarico per questioni di tempo!).

Al ritorno dallo zoo, ormai buio, siamo passati per il centro di Staremesto a fare una passeggiata per i negozietti delle marionette e dei famosi cristalli di Boemia, per poi rientrare in hotel.

    

7° Giorno

Il nostro ultimo giorno a Praga avevamo ancora tante cose da vedere, ma non potevamo andarcene senza visitare la modernissima costruzione della Torre Tv, a due passi dal nostro hotel e visibile da quasi ogni spazio aperto di Praga che offra un minimo di panorama (infatti è tra l’altro un ottimo punto di riferimento). L’avevamo già intravista qualche notte prima andando nel ristorante di Quido e ci aveva colpito parecchio. Una struttura davvero strana, non era segnata in nessuna delle nostre guide, eppure così maestosa e appariscente! E’ costituita da soli tre tubi che si innalzano in assoluta verticale verso l’alto, di cui uno più grosso che serve per farci passare il velocissimo ascensore. Ai lati esterni di questi tubi ci sono grandi statue di bambini che si arrampicano verso l’alto e verso il basso (nella foto sembrano piccole per via delle dimensioni della torre!), e da metà struttura partono tre stadi diversi costituiti ciascuno da tre sale quadrate. Abbiamo scoperto con gioia che la torre era aperta ai turisti, ma non solo, era anche la cosa più cara che abbiamo pagato! Al primo stadio c’era un magnifico ristorante, con i tavolini affacciati proprio sulla vetrata che offrono un eccellente panorama verso Praga (anche se la posizione non è felicissima per scorgere la zona del Castello). Al secondo stadio, a 90 metri dal suolo, c’era la visita turistica, che permetteva di spostarsi nei tre diversi cubi e godere di un panorama a 360°, piuttosto impressionante considerato il fatto che si è sospesi nel vuoto appesi solo a un tubo! Facendo il giro del piano abbiamo osservato le fotografie documentate delle altre torri simili a questa costruite in varie parti del mondo, anche esse altissime, modernissime e visitabili turisticamente.

Lasciata la torre ci siamo diretti al centro verso il quartiere ebraico di Josefov, famoso per la sua storia, il vecchio cimitero e la Sinagoga. L’enorme fila e il prezzo del biglietto, incredibilmente sproporzionato rispetto a qualunque altro avessimo preso a Praga, ci hanno fatto desistere dall’intraprendere il classico giro turistico della Sinagoga e del cimitero, ed essendo le ultime ore che avevamo da trascorrere in questa bellissima città abbiamo preferito fare un bel giro a piedi nei dintorni. La zona è piena di bancarelle con ogni genere di souvenir turistico (qua abbiamo trovato anche le cartoline più belle, quelle enormi e panoramiche), di artisti che improvvisano ritratti e dipinti su Praga (ma non tutti sicuramente erano fatti a mano…).

Abbiamo passato il resto della giornata a passeggiare per tutta la città, scendendo fino in Piazza Carlobbiamo passato il resto della giornata a passeggiare per tutta la città, scendendo anche a Piazza .sta bellissima città abbiamo che non avevamo ancora visto. Era ormai buio ma era tutto illuminato, rendendo davvero gradevole un bel riposino nei bei giardini al centro della piazza. Per completare il tour siamo tornati da Piazza Venceslao, che la sera diventa uno sfarzo di luci con il Museo Nazionale straordinariamente illuminato. Ci siamo addentrati in una di quelle viuzze trasversali coperte piene di negozi, e ne abbiamo trovato una immensa, che si articolava con varie deviazioni passando da punti stretti a vere e proprie piazze al chiuso (straordinario pensare che è stato tutto costruito all’interno di un isolato al coperto, in mezzo e sotto palazzi abitati! Mai visto niente del genere, nemmeno a Parigi che sono maestri nel costruire strutture “al coperto”…). In un angolo c’era addirittura un enorme statua rovesciata di un cavaliere col suo destriero appesa al soffitto! Perdendo un pò il senso dell’orientamento siamo sbucati all’aperto da qualche parte in qualche via parallela a Piazza Venceslao, ma non abbiamo avuto nessun problema a ritrovare la strada giusta per rientrare al nostro albergo.

  

8° Giorno

La mattina presto ci siamo dovuti alzare per preparare le valigie e andare all’aeroporto. Inutile dire che non volevamo più tornare, la magia di questa bella città è molto forte e ci ha colpito in pieno! E’ stato come vivere una bella favola durata purtroppo solo una settimana… abbiamo visitato molte cose ma ce n’erano davvero parecchie ancora da vedere e da fare! E’ stato tutto perfetto: il viaggio, l’organizzazione, l’hotel, i trasferimenti, i voli, è stata davvero una vacanza ideale. Ringrazio volentieri per questo l’agenzia con cui abbiamo prenotato il pacchetto, la Futurviaggi.

di Ivan Sgualdini

 

 

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